ZENONE: L'ALLIEVO PRESENTATO DA LUCA LICCARDO Chi è?
Il più illustre allievo di Parmenide fu Zenone. Nato
a Elea nel 489 a. C e morto nel 431 a. C, si interessò molto alla politica e lottò contro la tirannide.
Secondo Plutarco dopo un tentativo fallimentare
di uccidere il tiranno Demilo, per evitare di rivelare il nome dei suoi complici, Zenone si mozzò la lingua e la sputò in faccia al tiranno, mentre era sotto tortura. La Mentalità
L' unica descrizione che possediamo del suo
aspetto fisico tramandatoci da Platone, racconta di un quarantenne "ben fatto e gradevole a vedersi", che accompagna il suo maestro ad Atene.
La Filosofia di Zenone è un rafforzamento ed una
straordinaria difesa al pensiero di Parmenide. Questo perché il pensiero di Parmenide si scontra con l'evidenza dell'esperienza, che raffigura la vita come una molteplicità di enti e di divenire. La Sua Filosofia Zenone affronterà a livello filosofico due tesi ben argomentate, da parte di Pitagora e Eraclito che avevano un pensiero totalmente diverso dal maestro di Elea.
La tesi di Pitagora che afferma la sua La tesi di Eraclito secondo cui la
realtà come dualistica (poiché realtà è in perenne trasformazione composta da numeri pari e dispari), per via del divenire da essere a non quindi caratterizzata dalla essere, caratterizzata dal continuo molteplicità. movimento. Zenone invece, sostiene Parmenide dicendo Zenone afferma che se le cose fossero davvero che: molte il loro numero sarebbe finito e infinito allo 1. L'essere è assoluto stesso tempo: 2.L'essere non è quello testimoniatoci dai sensi, Finito in quanto non possono essere di meno o che ci illudono facendoci pensare che esiste più di quante sono. un essere molteplice e in perenne movimento Infinito perché tra due cose ce ne sarà sempre 3.Per via logica l'essere ha alcune una terza e tra la terza e le altre due un'altra, e caratteristiche necessarie, cioè è unico e così via. immobile. Inoltre se pensiamo che l'essere sia divisibile in Secondo Aristotele, Zenone è anche il un numero infinito di parti, dovremmo concludere che esso sarà: fondatore della dialettica, l'arte del dialogo. di grandezza nulla: somma infinita di parti nulle Poiché Zenone utilizza contro i suoi avversari le di grandezza infinita: somma di parti di una loro stesse tesi, dimostrando la loro assurdità. certa grandezza Il Paradosso Dello Il Paradosso Dello di Il Paradosso Della Il Paradosso Delle Stadio Achille e la Tartaruga Freccia Masse Nello Stadio "Un corpo non arriverà mai alla fine di uno stadio partendo dall'estremità opposta" Questo paradosso è detto della dicotomia o dell'inesistenza del movimento. Chi sostiene l'esistenza del movimento dice che un corpo partendo da un punto possa raggiungerne un altro stabilito. Ma, prima di giungere al traguardo il corpo dovrà giungere alla metà del percorso, e prima ancora alla metà della metà, e così via all'infinito. Il corpo quindi non arriverà mai dove deve perché non si muoverà dal punto di partenza. Questo perché se si sostiene l'infinta divisibilità dello spazio , si avranno porzioni di spazio infinitamente piccole ma mai nulle, e ciò necessita un infinito numero di movimenti, che non sarà mai possibile. La prima critica a questo argomento di Zenone fu da parte di Diogene di Sinope che si sarebbe semplicemente alzato e messo a camminare. La reazione ironica di quest'ultimo che probabilmente seguì è frutto di pura ignoranza, poiché il senso del paradosso va oltre la realtà, e ci segnala la complicata contraddizione tra i sensi del piano fisico e del piano logico della ragione. "Se in una gara di corsa si sfidassero una lenta tartaruga e il "più veloce" Achille, e la tartaruga partisse con un passo di vantaggio, Achille non potrebbe mai raggiungerla." Se la tartaruga parte con una certa distanza di vantaggio, il processo dicotomico si ripeterà all'infinito e Achille non potrà raggiungere la tartaruga. Aristotele cercherà di risolvere la questione scavando nel rapporto tra logico e fisico, dirà che l'infinito esiste sul piano del pensiero ma non nella realtà. Proprio per questo nella realtà esisteranno solo grandezze finite, un corpo che si muove raggiungerà sempre la sua meta colmando la distanza in un intervallo finito di tempo. Pensandoci, una distanza finita AB può essere indefinitamente divisa a metà ma tale progressione non potrà mai superare la quantità AB iniziale. 'L'ipotesi dell'infinita divisibilità dello spazio però è logicamente legittima e l'argomento di Zenone non è stato smentito. per questo Zenone ha il merito di aver individuato la reale difficoltà umana nel mettere in relazione pensiero e realtà. "E' impossibile che una freccia scagliata dall'arco raggiunga il bersaglio, poiché la freccia che appare in movimento è in realtà immobile." La freccia andrà ad occupare sempre la medesima porzione di spazio uguale a sé stessa, in ogni istante quindi la freccia risulta ferma e la somma degli istanti di immobilità non da come risultato un movimento. Un esempio per capire questo argomento è la sequenza di fotogrammi in un video, che è colta dal nostro imperfetto occhio come movimento, quando in realtà si tratta di molti fotogrammi fermi. L'essere è quindi immobile ed il movimento è l'illusione dataci dai sensi. L'argomento della freccia fa leva su sulla divisibilità di tempo e spazio e la corrispondenza tra punti e istanti. "In uno stadio un oggetto si muove a una certa velocità e simultaneamente al doppio di essa." Se da un punto fermo osserviamo la velocità di un oggetto essa avrà un determinato valore, ma se la mettiamo in relazione con un oggetto che ha la stessa velocità in direzione opposta avrà un valore doppio. Ne consegue un' assurda conclusione: la metà del tempo impiegato è uguale al tempo intero, il suo doppio. Per fare un esempio prendiamo in considerazione 3 atleti A,B e C . C sarà fermo e gli altri due A e B corrono alla velocità di 10 km/h in direzione opposta. La velocità dei due atleti sarà 10 km/h se prendiamo C come riferimento, ma se paragonati tra loro sarà di 20 km/h. Se ne conclude che lo stesso atleta si muove a 2 velocità, l'una il doppio dell'altra. Questo argomento viene spesso paragonato alla Teoria della Relatività di Einstein, con però una radicale differenza, per Einstein la sua teoria è realtà, mentre per Zenone è un assurdo logico. LUCA LICCARDO Zenone e la sua Filosofia