Vita
Zenone, discepolo di Parmenide, nato e vissuto ad Elea, una figura importante tra i filosofi Greci, poich difende il suo maestro dagli attacchi degli altri filosofi; si pu dire che il suo lavoro sia incentrato quasi esclusivamente su questo. Inventa un tipo di strategia per difendere il maestro, la dialettica, ovvero il ragionamento per assurdo. Ha confutato la c onfutazione delle tesi degli avversari di Parmenide. Zenone ammetteva come vere le tesi non-Parmenidee, sviluppandole e arrivando a conclusioni assurde, difendendo quindi in modo in diretto il maestro. Zenone intende difendere le tesi di Parmenide sullunit e immutabilit dellessere, malgrado la testimonianza contraria dei sensi. Alcuni avversari di Parmenide avevano infatti cercato di evidenziare che la sua filosofia conduceva a conseguenze inaccettabili quando non ridicole.
Pensiero filosofico
Come filosofo, Zenone non apport nulla di nuovo alla dottrina del proprio maestro Parmenide. Tuttavia, sia Platone che Aristotele riconobbero in lui l'inventore della dialettica, cio dell'argomentazione a favore di una tesi preconcetta mediante la confutazione della tesi avversa ed il tentativo di mostrarla come contraddittoria o impossibile. Zenone applic questo metodo per sostenere due delle tesi fondamentali della dottrina di Parmenide, ovvero che l'essere , ed uno, dunque per negare la molteplicit degli esistenti; inoltre per confutare anche il movimento e la realt del divenire, quindi i cambiamenti nello stato delle cose. Considerando bene quanto disse Zenone, si ha la conferma che l'eleatismo fu una posizione filosofica del tutto contraria allo sviluppo delle ricerche fisiche e naturalistiche, ed a qualsiasi progetto umano tendente a signoreggiare la natura. Alla base di esso vi era la considerazione primaria che i sensi ingannano, non qualche volta, ma sempre, e che dalle percezioni derivano non verit e fedeli resoconti, ma solo ingannevoli opinioni, l'una diversa dall'altra. Zenone, da molti persino ammirato per la presunta genialit dei suoi ragionamenti, ebbe indubbiamente qualche merito ed dovere dello studioso evidenziarlo. Probabilmente fu il primo, se non altro, il primo di cui si ha traccia, a considerare l'infinito non solo nel verso dell'infinitamente grande, ma anche nel verso dell'infinitamente piccolo. l'importanza di Zenone nella galleria dei filosofi non dunque solo negativa. Il suo negativismo costrinse molti brillanti ingegni a misurarsi con l'assurdo ed a estrarre il meglio da s e dalla riflessione per confutare l'assurdit stessa. Con Zenone il pensiero compie un notevole passo avanti, raffinando oltremodo gli strumenti della logica, cio di quella disciplina che si esercita nel definire il corretto modo di ragionare, traendo da alcune premesse le rigorose conseguenze. Il suo tentativo quello di sostenere, mediante raffinati strumenti logici, che la realt che vediamo tutti i giorni con i nostri sensi pura apparenza, e che la verit sta invece nel modo di concepirla CON LA RAGIONE ESCLUSIVAMENTE, che aveva scoperto Parmenide.
Poniamo che in uno stadio ci sono due corridori: uno che va dal punto A al punto B a 20 kmh, e laltro che va da punto B al punto A a 20 kmh (ovviamente Zenone parla di grandezze uguali e dotate della stessa velocit, come riporta Aristotele, non di corridori n di kmh).
Ora rispetto ad un giudice fermo a met della pista (una terza grandezza immobile), entrambi i corridori viaggiano a 20 kmh. Tuttavia per ciascuno dei due, laltro viagger a 20+20 kmh, perch alla sua velocit dovr aggiungere quella in senso contrario dellaltro (per questo motivo, per esempio, nel caso di un incidente stradale, meglio schiantarsi contro un muro fermo, piuttosto che contro unauto che procede in senso contrario, giacch in questultimo caso la forza dellimpatto sar data dalla somma delle due velocit).
QUINDI, per Zenone nel caso delle due masse, esse andrebbero al contempo a 20 e a 40 Kmh, pur andando alla loro unica velocit, e ci impossibile per il principio di non contraddizione. Sembra che qui Zenone intuisca quella relativit che Einstein codificher nella sua omonima teoria circa 2400 anni dopo. Solo che per E. la relativit descrive un fenomeno reale, mentre per Zenone, il suo esempio mostra una impossibilit, limpossibilit del movimento.