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PRIMA LEZIONE 24/03/2022

Il seminario sarà su Sesto Empirico.

Heidegger scrive di Hegel, il suo seminario esaminerà un paio di righe, ma una volta esaminate a
fondo si sarà in grado di leggere l’intera opera. Hegel aveva molto rispetto per Sesto Empiricio,
secondo Hegel tra dogmatismo e scetticismo c’è la filosofia, e questa è una lezione di sesto empirico.
Dogmatismo e scetticismo sono due contrari, la filosofia non ha contrari, occupa il centro tra
dogmatismo e scetticismo. Noi moderni abbiamo un’immagine vaga dello scetticism che genera il
dubbio, sia quello non filosofico sia quello filosofico, ma non è così per gli antichi. Attenendosi allo
scetticismo filosofico. Il genio maligno, la favola di cartesio, che mette in dubbio la validità della
matematica ed il nostro stesso corpo. Lo scetticismo filosofico modeno riguarda l’esistenza stessa
della realtà, nell Critica dell ragiun pura di Kant si trova una nota sullo scetticismo, lo scandalo della
filosofia, cioè l’impossibilità di dimostrare la realtà del mondo esterno. Cartesio è certo di star
pensando ma non è certo che il suo corpo sia un oggetto. Se anche lo scetticismo filosofico degli
antichi. Lo scetticismo è uno scandalo. Alcuni argomenti scettici sono la “scepsi”. Un esempio di
scetticismo filosofico antico, pirroniano, che non si trova in Sesto Empirico.

“Onirico” nel caso degli antichi, nel “teeteto”. Socrate domanda a Teeteto cosa significhi conoscere e
durante la discussione Socrate chiede a Teeteto come faccesse a sapere che in quel momento
stessero dialogando e non sognando di dialogare. Per Teeteto la veglia dal sogno non è facilmente
discernibile e non riesce a portare una prova certa. Teeteto si confessa in aporia ovvero non “in
dubbio”. Chi è in dubbio si chiede se p o non p, chi è in aporia non ha niente da dire a riguardo.
Teeteto si riconosce in aporia. Prende piede il tema scettico della indiscernibilità della veglia dal
sogno. Cartesio chiama dubbio l’aporia, e dice di spaventarsi di non poter dar alcuna prova per
capire se sia desto o sognante. L’esempio dello scetticismo onirico del Teeteto risulta essere più
radicale dello scetticismo filosofico. Cartesio si ferma alla discernibilità. Lla fine della meditazione
riterrà di aver trovato un segno certo per distinguere il sogno dalla veglia. Durante il sonno ritiene
vere molte cose che ritenevi vere in veglia, quali credenze sono vere, quelle vere nella veglia o quelle
che ritieni vere nel sonno. Non si scopre la verità quando si è sveglio, mentre si è svegli si hanno i
pregiudizi della veglia, mentre si dorme si hanno i pregiudizi del sogno. Cartesio e i moderni si
fermanno alla indiscernibilità. Platone si domanda come decidere quali credenze siano vere e quali
siano false.

Tutt’oggi si discute su quale sia l’indizio certo cercato da Socrate, come la memoria. Wittgenstein
scrisse la sua ultima osservazione nel 1951 prima di morire. La caverna di Platone è un’allegoria,
NON un mito. E’ un paragone tra la condizione dei prigionieri nella caverna e la nostra condizione. I
moderni hanno dato molte varianti dell’allegoria della caverna di Platone.

Non ci occuperemo di questo ma del tempo, attraverso la lettura pironiana del tempo capire che tipo
di scetticismo è quello di Sesto Empirico che porterà prove in favore dell’inesistenza del tempo. Un
esempio di scetticismo sulla libertà del tempo è l’aporia che Aristotele pone all’inizio della sua
trattazione sul tempo. Si dice che il tempo è tripartito in passato, presente e futuro, ma il passato
non è più, il futuro non è ancora e cos’è il presente? Dove il passato finisce e comincia il futuro, il
presente non è una parte del tempo ma un limite, dunque il tempo non esiste, se non si è d’accordo
come si controbatte. Sembra un paradosso, para-doxan contro la comune opinione. I paradossi di
Zenone hanno necessitato XX secoli per essere risolti, e solo matematicamente. Sentendo Deodoro
Cromo dimostrare impossibile che Socrate morisse sapendo che prima era vivo e poi morto e non c’è
un istante in cui il cambiamento avviene. Sesto Empirico venne scoperto verso il 400 ed ebbe
grande inflluenza sul rinascimento, venne scoperto ancora di più il secolo scorso
Sesto Empirico è varie testimonianze, compare in Galeno, ma non si sa nulla, nascità morte o attività,
il nome è latino, Sesto, il gnomen appartiene alla sua affiliazione alla scuola Empirica. Viene datato
tra il 180 e il 220 d.c. Le sue opere di medicina non ci sono pervenuti e neanche un’opera sull’anima,
ma abbiamo per intero le opere filosofiche. La produzione filosofica di Sesto Empirico si divide in due
parti. Schizzi pironiani è un’opera introduttiva allo scetticismo pironiano che tratta i lineamenti di
tale scetticismo. Gli schizzi pironiani sono ritenuti l’opera più antica di Sesto Empirico. Ci sono tre
filosofie, dogmatica, accademica e scettica. Chie segue la dogmatica ritiene che la verità sia
conoscibile e di averla conosciuta. Gli accademici scettici ritengono che la verità sia inconoscibile,
infine gli scettici ritengono che la verità non sia stata scoperta e continuano nella ricerca. Lo
scetticismo pironiano è una filosofia della ricerca, per i dogmatici la verità già c’è per gli accademici è
introvabile, per gli scettici vale la pena continuare la ricerca. Per matematico in greco si intende
coloro che si occupano delle discipline, le materie di insegnamento. La matematica è chiamata così
perché è considerata il mathema più importante. I mathema sono discipline acquisibili solo
attraverso l’insegnamento. Dopo gli schizzi pironiani vengono le discipline filosofiche. L’ultima opera
è dedicata alle arti liberali. Non ci si può porre la domanda “che cosa è il tempo?” se il tempo non
esiste.

Da leggere il saggio di jan brac vic sullo scetticismo

CALENDARIO

MERCOLEDì AULA C VIA ZAMBONI 34 1 ora introduttiva sul concetto di tempo, 1 ora di
presentazione di tre strumenti di lavoro il TLG per gli ellenizzanti, handout, slide.

VENERDI E LUNEDI NO LEZIONE

Si è divisi in 6 gruppi, 2 lezioni introduttive, ogni gruppo può presentare due lezioni contigue.

Gruppo

Gruppo di Lavoro Tempo limitato o illimitato 08.04-11.04

SECONDA LEZIONE 23/03/2022

Mandare giustificazione via mail se non si è in presenza. La partecipazione al seminario da 2 punti


all’esame. Il programma di esame può essere ridotto eliminando la dispensa e facendo rimanere solo
il saggio sullo scetticismo e Sesto Empirico. Il paper scritto a scelta, o sui temi del corso, o un passo di
Sesto Empirico.

4 e 11 Aprile seminari sulla morte in presenza

La questione per Sesto è se il tempo esiste. C’è da distinguere “se qualcosa esiste” da “come esiste”.
Secondo Aristotele ci si può domandare cosa sia il tempo, solo se si è stabilito che il tempo esiste. Se
un pggettp nnn è reale ma fittizio, nel discorso scientifico la domanda “quid” presuppone come. Le
domande sono la questione ontologica “an sit” e quella metafisica “quid sit”. Per Sesto Empirico
l’ontologia del tempo è negativa, il tempo non esiste, ci sono molte ragione per credere non esista.
L’ontologia del tempo mette a confronto le nozioni comuni per le quali il tempo esiste. L’immagine
manifesta del mondo urta contro i logoi. Il logos genera una crisi nell’immagine preteoretica ed
intuitiva del mondo. Il Logo permette di argomentare pro e contro una tesi. Il titolo trovato contro i
fisici, negli scritti pironinani, è a questione ontologica del tempo. L’ontologia del tempo segue una
logica, una formula argomentativa standard. La formula dialettica risale alla dialettica di Zenone di
Elea, ma prima c’è da foclizzarsi sulla semantica del tempo. In greco il capitolo è intitolato “se il
tempo esiste”. In quanti modi si dice Cronos si domanda Aristotele, e di quale tempo si intende
trattare. La domanda ontologica se il tempo esiste presuppone un significato della parola.

Il termine italiano tempo. Di quale tempo parla Sesto Empirico, , l’accezzione del “tempo
cronologico” (per lung tempo)Si parla anche di tepo oggettivo, ma è da evitare, si parla di tempo
fisico, è onfamentalmene un “tempo qualitativo”.
Invece “fa bel tempo a bologna” è un tempo meteorologico, il latino, come anche l’inglese e il
tedesco, distingue il tempo quantititavio, daltempo atmosferico. Il tempo atmosferico non è
misurabile, può fare bel tempo o brutto tempo. Poi c’è il tempo opportuno, il “kairos”. Esso non è
un tempo quantitativo ma ualitativo. , infine la morte non sarà nulla per noi. . . In inglese Tence è il
tempo grammaticale o verbale. Che si distribuisce in passato, presente e futuro. Sesto Empirico non
si occupata di Tence Logic, neanche del tempo atmosferico, non si occupa del kairos, si occupa del
tempo quantitativo. Il tempo della natura. I Si sole dire che i presoratici scrivessero sulla natura.

Sesto Empirico parla dei Presocratici, di Platone e Aristoele e delle scuole di scettici, epicurei e
accademici. Non compare alcuna opera appartenente all’età imperiale, il presente di Sesto Empirico.
Prendendo il diagramma della storia antica, si vede che insieme a Sesto Empirico pur essendo vituto
in età imperiale non cita neo platonici, neo storici, né altri filosofi di età imperiale, si era fermato
all’età ellenistica. La dialettica di Sesto Empirico. Il tempo se esiste allora o è finito, limitato, o è
infinito e illimitato. Se il tempo esiste, il bios, il senso comune, la lingua comune dell’uso. Se il tempo
esiste allora è finito o è infinito. A->BvC. Sesti Empirico chiede il consenso. Se il tempo è finito prima
dell’inizio e prima della fine. Il tempo è finito se prima che inizi e prima che finisca ci sia dell’altro
tempo. Sesto Empirico ha il merito di metterci di fronte all’assurdo. Come può il tempo che si
compone da cose che non esistono essere infinita? E allora si assume non gamma. Sesto Empirico
non assume dogmaticamente una tesi ma da un argomento. Sesto pone di fronte ad un dilemma e
alla sua negazione, ovvero logicamente un dilemma distruttivo semplice. . Leggendo Sesto si notano
molte variati di tale regola dialettica, sempre riconducibile al modus tollendo tollens.La seconda
premessa categorica viene argomentata. Per Sesto è dogmatico chi assume senza arogmentare una
tesi.

TERZA LEZIONE 30/03/2022

SI tratta del tempo come corporeo e incorporeo. Il verbo “pascumen” chiarifica il carattere scettico
pirroniano della tesi di S.E. Secondo Bonzien manca una conclusione simile al logos. La presupposta
conclusione di un ragionamento scettico viene meno. Il lettore è invitato a confermare
l’insussistenza del tempo. Bonzien nota come molti elementi presenti negli schizzi pirroniani siano
assenti in Contro i Fisici X. Il verbo pascomen sottolinea la base del ragionamento scettico, l’aporia.
Bonzien definisce l’epokè come uno stato di giudizio immobile su ogni questione. Bonzien sottolinea
che il lavoro bibliografico ed espositivo sia diverso tra i due testi.
Sesto pone fin da subito gli estremi della trattazione, l’opinione che il tempo sia qualcosa, la
mancanza di sostanzialità. Per Sesto l’argomento dell’esistenza o non è importante anche nella parte
dossografica. L’esistenza fenomenica del tempo non viene intaccata da Sesto. La successione
temporale tradotta in termini razionali perde sostanzialità.
Sesto Empirico comincia la sua dossografia con “aimen”. Bobzien analizza l’intervallo, pone il
movimento da due tempi determinati t1 e t2, utile per il movimento ciclico. Secondo Bobzien
parlando di dimensione temporale c’è differenza tra dimensione e tempo.
L’argomento del numero vede l’attribuzione ad Aristotele o Platone (in M inverte l’ordine degli
autori). Bobzien attribuisce l’argomento del numero ad Aristotele. Prendendo le definizioni di tempo
di Platone “immagine immobile dell’eternita”, Aristotele “numero del prima o poi”. La definizione
Aristotelica è molto più vicina a quello di cui parla Sesto. In Platone l’eterno è l’esistenza
incondizionata dal tempo. Aristotele intende con eterno un’esistenza sempiterna. Per Platone il
tempo ha un inizio e l’eternità no. Aristotele considera il tempo come convergente con l’eternità.
Platone accosta al tempo il tempo combaciante col numero. “Aion” viene utilizzata da Platone
inerentemente al tempo, in Omero era relativa alla forza vitale. Nel linguaggio di Omero si ha il
timos, mentre psuchè indica la vita in generale. I poeti hanno continuato ad utilizzare aion come
omero. Platone riprendendo Parmenide intende con aion eterno dove tutte le distinzioni del tempo
si riconducono a un’unica cosa. In Platone Aion, l’eterno, è superiore al tempo, sono distinti. Il
significato di aion si può accostare a zoan o alla psucè omerica. Il tempo in Platone è correlato ai
numeri. Il rapporto tra corpi celesti e vita umana. I corpi celesti hanno vita infinita, la vita umana
invece è circolare e non completa mai il giro e tornare al punto di partenza, come i corpi celesti
riescono a fare. Platone parla di kairos, il tempo qualitativo, tutti i corpi hanno una durata
prestabilita e non ha senso per un uomo allungare la propria vita essendo essa già determinata.
L’etere è il quinto elemento costitutente il primo cielo. L’etere corre sempre, mentre l’eterno, aion,
è sempre ed è fermo. Aristotele vede due tipi diversi di tempo, tempo abstratto ed inconcreto.
Guardando in rapporto al tempo l’istante esso è non numerabile ed inconcreto. Se invece il tempo
fosse una somma di vari istanti insieme esso è numerabile e chiamato in abstracto. L’argomento di
Sesto è quindi attribuibile ad Aristotele.

QUARTA LEZIONE 01/04/2022

La formula è identica a quella precedente ma tra Stratone e Aristotele. Stratone al posto del termine
misura utilizza il termine quantità. Il tempo considerato prima come numero era dipendente dal
movimento, mentre essendo misura sussiste indipendentemente. Stratone pensa che il numero sia
discontinuo. Il tempo essendo misura contiene le cose e la loro essenza. Per Aristotele così le cose
che sono in un luogo sono contenute nel luogo così quelle nel tempo contenute nel tempo. Il tempo
come accidente acquista una proprietà transitoria, il tempo è percezione dell’alternarsi degli eventi.
Il tempo non è entità ma una percezione priva di influenza. Essendo accidente di accidente anche ciò
che lo accompagna diviene accidente. Il tempo come corporeo e incorporeo non è di facile
attribuzione e sono stati probabilmente integrati da Sesto stesso. I soli Stoici sembrano parlare di
tempo corporeo e incorporeo. Gli stoici consideravano il tempo come concettuale. Seneca invece
cerca di andare intorno alla definizione di tempo e si concentra sulla definizione etica. Il tempo come
l’anima non viene esperito, tuttavia il tempo letto come un filtro etico da valore all’uomo. Seneca
parla del kairos. Varie posizioni stoiche sono contrastanti tra loro e non si può risalire a quale Sesto si
riferisse.
Il confronto di traduzioni è stata importante per il termine “Insussistente” che loro hanno tradotto
come “privo di sostanza”. Il termine “diastema” che può essere reso come “intervallo” tradotto
“dimensione”, si rischiava però di mettere in secondo luogo il tempo.

CONCLUSIONI
L’approccio di Sesto relativo alle posizioni di definizione. Sesto non porta una definizione personale
ma commenta solamente quella degli altri filosofi. Sesto passa in rassegna le teorie per dimostrare
come sia impossibile appoggiarne una piuttosto che un’altra. Non è sufficiente estrapolare un
concetto del tempo da una rassegna dossografica,
Stile di vita Scettico-Pratico in relazione al tempo, per i seguaci di Epicuro c’erano certi capisaldi

Tutte le definizioni di tempo portate sono incorporee, e viene definito da entità incorporee. La
trattazione del tempo succede in sesto Empirico al luogo.

QUINTA LEZIONE 04/04/2022


Quando Platone nel Teteto introduce l’argomento scettico del sogno dove chiede come puoi capire
di non star sognando ma essere davvero dove sei.Ciò diviene l’argomento dell’aparalassia
l’indiscernibilità, in Cartesio si parla di quello il non poter discernere, aparalassia, di essere o di star
sognando, il dubbio iperbolico. Nel Teeteto Platone concede di essere in grado di discernere il sogno
dalla veglia, in sogno si crede di essere in un posto mentre in realtà siamo da un’altra parte. Quale
doxa è vera? Non è vero dove ti troverai una volta svegliato, chi si trova nello stato di sogno crederà
di essere ad Atene e allora crederà che quella sarà la credenza vera, ma in quanto lo stesso pensante
è parte in casa, urge un giudice che non sia né vigile né sognante che possa decidersi. L’anepicrissia,
decidere, si postula la necessità di un criterio di verità per decidere quale credenza sia vera e quale
falsa, ma il criterio di verità deve essere vero e per essere tale o lo si assume senza dimostrazione
per ipotesi, o lo si assume dogmaticamente, oppure è da dimostrare. Per dimostrare che il criterio di
verità sia vero serve un criterio di verità precedente. L’ipotesi più probabile è che alcune sia vere e
alcune false, ma allora serve un criterio, che va dimostrato, e serve un unteriore criterio per ciò e
così infinitamente. Aristotele aveva presente il pregresso all’infinito e decide che c’è da fermarsi,
come Wittgenstein, non si può andare avanti, il bed-rock per Aristotele è il principio di non-
contraddizione, per gli Scettici non ce n’è uno.

Barnes riteneva che contro i matematici fosse un’espansione degli scritti pirroniani, ora invece si
pensa che l’opera più recente, e matura letterariamente, siano gli schizzi pirroniani. Una domanda
posta dal nostro testo, per chi scrive Sesto? Si può scrivere per un uditorio universale, come dice
Kant, ma spesso si scrive specificatamente per qualcuno. Sesto scrive per specialisti o per novizi, a
metà. Il testo di Sesto non è ibrido, né tecnico/specialistico come le opere di Aristotele esoteriche.
Sta scrivendo per un pubblico che conosca ciò di cui parla. Fare schede di lettura e capire chi siano gli
autori che Sesto cita.
Che alcune doxa siano vere e alcune false, Sesto ha già deciso non si possa decidere essendo esse
equipollenti, cadono sotto l’aporia del criterio e della dimostrazione.

SESTA LEZIONE 06/04/2022

Esiste un cambiamento senza tempo?

Tipi di cambiamento: di luogo, di forma, di quantità, qualità, sostanza

Oca/coniglio. L’immagine rappresentata vista da un osservatore muta non in relazione al tempo ma


alla posizione da cui la si osserva, i proprio pregiudizi. Ma anche se le due immagini coincidono nello
stesso istante, senza prima o dopo, ci può davvero essere un mutamento di opinione senza
trascorrere del tempo.

Quantità: un americano ed un indiano tengono ben salda una banconota da 100 dollari, la quantità
rappresentata da questa banconota muta, cambia, in base al punto di vista che si prende.

Fisica IV 10-14 fisica aristotelica del tempo, gli ultimi tre capitoli. Aristotele dimstra che il tempo non
può avere né origine né fine. Ultimi 3 capitoli di fisica 8.

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