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FILOSOFIA OCCIDENTALE

PARTE PRIMA: LA FILOSOFIA GRECA


1. Cosa significa “filosofia”? E dove nasce?
FILOSOFIA: “amicizia verso la sapienza”. Indagine critica e razionale che
l'uomo compie del mondo che lo circonda, tentando di dare risposta alle grandi
domande (“Da dove veniamo?” “Cos'è la morte?” “Qual è lo scopo della
vita?”). A differenza del mito, la filosofia cerca di rispondere a questi quesiti
senza tirare in ballo l'azione degli dei e di altri essere sovrannaturali.

Filosofia occidentale Filosofia orientale


Nasce in Grecia intorno al VI secolo a.C. Induismo, Buddismo, Confucianesimo,
hanno origini più antiche.
Indagine razionale che cerca di conoscere il Indicare all'uomo la via verso la virtù e la
funzionamento della Natura e del Cosmo. salvezza, approccio misterico-religioso
Tutti gli uomini sono dotati di ragione, la conoscenza è più che razionale verso la conoscenza.
frutto del suo utilizzo, tutti gli uomini possono quindi La conoscenza è frutto di doti speciali
raggiungere la verità connesse solo ad alcune persone, i
sacerdoti, unici a poter raggiungere il
sapere.
Conoscenza come atto di sfida ai valori tradizionali e Conoscenza come adesione alla tradizione
alle credenze della maggioranza. e ai valori costituiti.
Occidentalisti: la filosofia è nata in Grecia. Orientalisti: il sapere filosofico è nato in
Enfatizzano sul carattere teorico (voler conoscere il Oriente, dove ben prima dei Greci
“perchè” delle cose). circolavano grandi conoscenze anche
scientifiche e tecniche.
Perchè proprio in Grecia?
La relativa libertà delle città-stato:
Le città-stato si governano in mnaiera pseudo-
democratica, ha grande valore la discussione e
l'argomentazione.
Le articolazioni:
1) Filosofia come analisi sui fondamenti e sui principi
Ultimi dell'Essere (Metafisica);
2) Analisi del funzionamento della Natura (Fisica);
3) Analisi riguardo i fondamenti della conoscenza
(Gnoseologia);
4) Analisi circa il funzionamento della ragione
(Logica);
5) Analisi sul comportamento dell'individuo (Etica);
6) Analisi sul modo in cui va organizzata una comunità
(Politica);
In maniera più grossolana, la filosofia può anche essere
intesa come ricerca della saggezza che guidi le
faccende della vita, o come contemplazione
disinteressata di verità che non hanno alcun fine
pratico.
2. I PRESOCRATICI
1. La Scuola ionica di Mileto

Dove? Quando? Caratteristiche generali


Ionia (parte VI secolo – l'uomo ha raggiunto un notevole sviluppo tecnico, le
meridionale a.C. spiegazioni magico-religiose non bastano più per spiegare i
dell'Asia fenomeni che lo circonda e che intende dominare;
Minore), città – il filosofo è scienziato e tecnico;
di Mileto. – COME FUNZIONA LA NATURA? Domanda da cui danno
inizio alla ricerca. Occorre spiegare la sua molteplicità (un
albero e un uomo non sembrano la stessa cosa) e il suo
mutamento (il bambino si fa uomo, l'albero cresce);
– l'utilizzo della ragione;
– Monismo: credenza che dietro le molteplicità e le sfumature
del mondo vi sia un principio unico (archè), una fonte
primordiale da cui tutto è nato e che spiega il funzionamento
logico del cosmo, una legge suprema che regola tutto;
– Panteismo: l'archè coincide con la divinità, ma si parte dalla
Natura per arrivare poi al divino, non viceversa;
– Ilozoismo: la materia primordiale è fornita di una forza
intrinseca, un soffio vitale che la fa muovere.

2. La Scuola ionica di Mileto: i protagonisti.

TALETE (fine VII – ANASSIMANDRO (610 – 547 a.C.) ANASSIMENE (546 –


inizio VI secolo a.C.) 528 a.C.)
– fondatore della – il principio di tutte le cose è l'infinito e – il principio che anima
Scuola ionica; indefinito (apeiron); il mondo è l'aria,
– il principio di tutte – questo infinito indeterminato è simbolo dell'infinità e
le cose è l'acqua, composto dal miscuglio movimentato di del movimento
poiché la vita ha tutti gli elementi (acqua, terra, fuoco, incessante, è l'anima del
bisogno dell'acqua, aria); mondo, un respiro
nulla esiste senza – a un certo punto i contrari si separano e incessante. L'aria è il
acqua; così nascono i mondi e la molteplicità (la principio del mutamento
– la Terra sta sopra nascita coincide con la separazione, la e di ogni movimento, è
l'acqua la quale molteplicità nasce quando si rompe la forza che anima il
quindi in questo senso l'unità dell'infinito); mondo;
diventa sostanza “ciò – prima o poi la molteplicità del mondo – Rarefazione e
che sta sotto”, “ciò tornerà a riunirsi nell'unicità infinita e condensazione sono il
che sostiene”; così il mondo finirà (la morte coincide modo pratico con cui
con l'immobile eperfetta armonia l'aria si trasforma negli
dell'Uno dove non vi sono ne contrasti ne altri elementi, danno
differenze); origine alla molteplicità.
– il ciclio inizia di nuovo con la
separazione che da vita a un nuovo
mondo (il ciclo eterno e i mondi infiniti);

3. Pitagora, Eraclito e Parmenide

PITAGORA (570 – 490 ERACLITO PARMENIDE (550 - 450 ZENONE (489 –


a.C.) (VI – V secolo a.C.) 431 a.C.)
a.C.)
– nasce a Samo; – vive a Efeso; – fondatore della Scuola – eleatico, alunno
– fonda la sua scuola a – “Intorno alla eleatica (città di Elea, di Parmenide.
Crotone; natura” un Campania);
– profeta, mago, maestro insieme di – Eleatismo: il mondo
di una setta con tratti aforismi e che conosciamo
misterico-religiosi; sentenze brevi. attraverso i sensi è solo
– metempsicosi: dopo la apparenza, inganno,
morte le anime migrano in occorre andare oltre le
altri corpi umani o apparenze per cogliere la
animali. Il corpo è verità, cioè che l'Essere è
prigione dell'anima per unico, eterno e
espiare una colpa immutabile. L'unico modo
originaria. La filosfia è la per giungere alla verità è
via per liberare l'anima dal tramite il ferreo utilizzo
corpo (sapienza + riti della logica. I sensi sono
purificatori); fuorvianti. Rinuncia alla
– si deve a lui molteplicità e al
l'elaborazione della mutamento in favore
matematica come scienza, dell'unità immobile e
cioè elaborandone i perfetta;
concetti chiave e
astraendo dalle situazioni
pratiche, oltre che
introducendo il rigore
della dimostrazione;
– il principio di tutto è il – filosofi – poema in versi “Sulla – difende e
numero, inteso come un (svegli) vs Natura”; rafforza il
insieme di unità (=punto maggioranza – principio di identità: pensiero del
geometrico). Infatti tutte le (dormienti). I A=A; maestro,
cose sono misurabili e i primi conoscono – principio di non- mostrando come
loro rapporti sono scanditi la verità, i contraddizione: se A=A si cadrebbe
dalle proporzioni. Il secondi vivono allora è impossibile che nell'assurdo
numero può spiegare tutto nell'errore; A=NON-A; ammettendo la
poiché il mondo è ordinato – il vero filosofo – i sensi ci fanno molteplicità e il
geometricamente. La si stacca dal conoscere solo l'apparente mutamento;
musica è esempio, la mondo per (=opinione) e cioè ci – applicazione
melodia riesce bene solo riflettere in fanno vedere la ferrea del
se le note vengono solitudine per molteplicità, la differenza ragionamento
eseguite secondo un scandagliare sia e il mutamento. La logico;
preciso ordine; la propria anima maggioranza degli uomini – usa la
– aritmetica e geometria che l'essenza cade in questo inganno. Il dialettica:
sono fuse, ogni numero è vera dell'essere. mondo come lo vediamo ammettere per
anche rappresentabile Il filosofo è e lo percepiamo è pura ipotesi che
come figura geometrica (il solitario e apparenza, inganno; l'avversario abbia
10); indipendente, è – il corretto utilizzo della ragione,
– la melodia delle sfere l'opposto degli ragione ci porta a ricavando così
celesti: le stelle si uomini volgari; smascherare l'inganno e conseguenze che
muovono e producono una – il principio conoscere la verità: confutano
melodia che l'uomo non primo è il l'essere è e non può non l'ipotesi;
percepisce perchè la sente divenire, il essere, il non essere non – contro il
da sempre. La musica è continuo è e non può essere; movimento:
legata all'armonia (o mutamento delle – esiste solo l'essere Achille e la
bellezza), che a sua volta cose. Tutto (perchè l'essere è), ma tartaruga. Se
non può esistere senza scorre (panta questo essere sarà sempre Achille parte
ordine misurabile il quale rei), l'essere è in uguale a se stesso, non dietro, non
garantisce unità; continuo muterà mai, è concepito raggiungerà mai
– Natura=ordine movimento (non come una sfera di la posizione
misurabile=unità si entra mai due perfezione assoluta ed esatta della
fondamentale=armonia/ volte nello stesso eterna; tartaruga perchè
bellezza; fiume, non si è – il nulla (cioè il non- prima dovrà
– il dualismo pitagorico: mai uguali a se essere) non esiste poiché raggiungere la
i numeri si dividono in stessi); il non essere non può posizione
pari e dispari e a loro volta – l'elemento che essere; precedentemente
quindi dividono il mondo. simboleggia – il mutamento (quindi il occupata dalla
Pari Dispari meglio il tempo) rientra nella tartaruga, ma
Infinità Limite
divenire categoria del non-essere, intanto questa
continuo è il perciò non esiste. Infatti continuerà a
Imperfezione Perfezione in
in quanto quanto
fuoco. Fuoco se io dico “Sono Steno e muoversi. La
incompiutezza. compiutezza. inteso come non sono Paolo” sto distanza si
A conciliare questi energia pura in dicendo che al contempo ridurrà sempre,
contrari però vi è sempre continuo sono e non sono, ma il ma non diverrà
l'armonia universale mutamento. non essere non esiste. Lo mai pari a zero;
originata dal perfetto Tutto è nato dal stesso vale se dico “Sono – contro il
rapporto numerico; fuoco e tornerà qui e non sono lì”, “Sono movimento: lo
– lo scandalo dei numeri nel fuoco; – un uomo e non sono un stadio. Se parto
irrazionali. Si tratta di l'essere come bambino”; da un'estremità
grandezze dimostrabili mutamento non – l'essere coincide con il dello stadio non
tramite ragione, ma in è irrazionale, ma pensiero; arrriverò mai
disaccordo con i sensi, razionale. Infatti – l'essere è ingenerato (se esattamente
non percepibili nel mondo il mondo è nasce vuol dire che nasce dall'altra parte in
(noi possimao percepire composto da un dal nulla, cioè dal non- un tempo finito
solo i numeri razionali). grande insieme essere), è eterno (se poiché lo spazio
Per lui la realtà era però di contrari muore vuol dire che è infinitamente
razionale intesa come (vita/morte, finisce nel nulla), è divisibile
esprimibile tramite caldo/freddo) in immutabile (se cambia (arriverò a metà,
rapporti tra numeri interi; perenne lotta tra vuol dire che prima era poi a metà della
– teoria astronimica: la loro, ma da qualcosa che ora non è), è metà, e così via
Terra e i corpi celesti sono questa lotta immobile (se si muove va all'infinito);
sferici perchè la sfera è la deriva l'armonia in un posto in cui prima – la soluzione di
forma più perfetta, stessa del non era), è unico, Aristotele: nella
simbolo di armonia in mondo, che è necessario (non può che realtà esiste solo
quanto tutti i suoi punti razionale e essere così) ed è finito il finito, quindi in
sono equidistanti dal ordinata (la vita (per i greci la finitezza un tempo finito
centro. Inoltre tutti copri nasce dalla significa perfezione, un copro potrà
celesti si muovono attorno morte e ritorna ordine, pienezza); percorrere una
a un fuoco centrale che nella morte). – ontologia: discorso distanza finita.
ordina e plasma la Quindi la vita è (logos) sull'esere (onto), è Lìinfinito esiste
materia. Non ancora sì lotta tra la scienza che si occupa solo a livello di
eliocentrismo, ma contrari, ma dell'Essere inteso come pensiero;
movimento della Terra che una lotta sostanza, come essenza – contro il
non è al centro del cosmo; razionale; movimento: la
– teoria antropologica: il – la quiete freccia. Una
corpo è prigione immobilità è freccia scagliata
dell'anima, ma allora dove morte. non si muove
va a finire il discorso perchè in ogni
sull'armonia?; istante occupa
– teoria etica: uno spazio pari
giustizia=armonia, nel alla sua
senso di dare compensi lunghezza, ma
uguali per meriti uguali e siccome il tempo
pene uguali per uguali è composto da un
colpe. susseguirsi di
istanti la freccia
sarà sempre
immobile
all'interno
dell'istante.
Infatti da una
somma di
posizioni
immobili non
può derivare il
movimento.
3. I PLURALISTI
Caratteristiche generali:
– Parmenide ha introdotto una spaccatura netta tra Essere (cio che davvero è, si coglie
mediante ragione) e Fenomeno (ciò che appare ai sensi, non è, apparenza falsa).
Questi due opposti vanno ricomposti;
– recupero di Parmenide, ma anche di Eraclito e del suo “tutto scorre”;
– le fondamenta della realtà sono elementi molteplici immutabili che unendosi creano i
corpi (nascita) e staccandosi li distruggono (morte);
– nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Alcune parole-chiave:
Materialismo Finalismo Meccanicismo Determinismo
(causalimso)
Esiste solo la materia Spiegare il mondo e Spiegare il mondo e Puà essere sia
che è unica causa e le cose in base al fine, le cose in base alle teologico/metafisico
unica sostanza delle allo scopo che cause efficienti che le che meccanicista.
cose. Implica perseguono. rendono come sono. Idea secondo cui le
ovviamente la Esempio: studio Esempio: studio cose funzionano così
rinuncia a ogni l'uomo chiedendomi l'uomo chiedendomi e non possono che
sostanza divina o “che scopo ha nel “Come funziona?”, funzionare così (sono
metafisica (ateismo). mondo?”, “per quale vedo le cose come appunto determinate
motivo esiste?”. Me delle macchine in cui da qualcosa che le
ne frego delle cause tanti pezzi ordinati in ordina e le rende
efficienti che modo meccanico come sono).
spiegano la sua vita. permettono il Esempio: Dio ha
funzionamento. Dico creato il mondo così,
come funziona, non il mondo non
in vista di quale potrebbe essere
scopo funziona. altrimenti perchè Dio
ha deciso così.

EMPEDOCLE ANASSAGORA DEMOCRITO


Nasce intorno al Nasce intorno al 500 Nasce intorno al 460 a.C., è allievo di Leucippo di
481 a.C. ad a.C., è il primo filosofo Mileto, probabilmente fondatore dell'atomismo.
Agrigento. a insegnare ad Atene.
2 poemi: Scrive un poema Sulla
1) Sulla natura; natura.
2) Purificazioni.
– recupera i sensi – le fondamenta della – atomismo: Anassagora aveva reso i suoi semi
nell'atto realtà sono dei SEMI, infinitamente divisibili in piccolo, ma ciò non è
conoscitivo. Cose particelle piccolissime di concepibile per il pensiero umano. Quindi gli atomi,
simili conoscono materia invisibile; particelle fondamentali da cui nasce tutto, sono
cose simili, ad – i semi sono indivisibili, non esiste niente di più piccolo;
esempio il calore infinitamente divisibili – gli ATOMI sono: indivisibili, molteplici e diversi
che c'è in noi ci (sia in grande che in tra loro, eterni, materiali e in continuo movimento
permette di piccolo) e sono di (materia=movimento);
conoscere l'idea di qualità diverse (semi di – contro l'infinità: se ammettiamo che gli atomi
caldo; legno, semi di oro, semi sono infinitamente divisibili, arriveremo a dire che
– l'Essere non di pietra,...); alla base di tutto vi è il nulla, ma come fa a nascere
nasce ne perisce, – i semi sono mossi e qualcosa dal nulla?
quella che spinti a unirsi da – supera il dualismo sensi-ragione. Parte
chiamiamo morte un'intelligenza divina, dall'osservazione la quale fornisce dei dati che
è solo un il nous, che scongiura verranno poi rielaborati dall'intelletto al fine di
cambiamento; l'ipotesi della casualità. formulare una teoria che spieghi ciò che i sensi si
– le quattro Il nous ordina i semi nel limitano a mostrare;
RADICI modo migliore possibile – la stessa conoscenza sensibile è permessa
dell'Essere sono i permettendo la nascita dall'emanazione di atomi (immagini) che partono
4 elementi (acqua, del mondo, all'inizio vi dalle cose e tramite i nostri occhi toccano l'anima (in
terra, aria, fuoco) i era caos primordiale in questo senso la vista è una forma di tatto). Quindi
quali sono animati cui i semi erano l'anima entra in contatto non con le cose, ma con le
da due forze, mescolati; loro emanazioni, poi l'intelletto interviene e coglie
Amore e Odio. – per quanto riguarda la gli atomi e il movimento (essenza delle cose);
Amore li fa unire conoscenza, si conosce – gli oggetti posiedono:
e fa nascere i tramite opposti. Conosco P. oggettive P. soggettive
corpi, Odio li fa il caldo grazie al freddo;
disunire e causa – l'uomo è dotato di un Fanno parte dell'oggetto Non fanno
così la morte; corpo formato indipendentemente intrinsecamente parte
– recupero di dall'aggregarsi dei semi, dall'uomo che le dell'oggetto,ma
Parmenide: nel e di un'intelligenza percepisce. Sono dipendono dai sensi
ciclo cosmico immortale che, seppur proprietà intrinseche, dell'uomo che
quando vi è solo partecipe del nous, non come l'estensione, il percepisce. Colore,
amore l'Essere coincide con esso. numero, la figura o il odore, sapore.
appare come L'uomo, a differenza movimento. A me l'odore della
quello degli altri animali, Una macchina occupa lo benzina appare in modo
parmenideo, uno coglie l'ordine delle stesso spazio piacevole, magari a te
sfero perfetto in cose, ma non per questo indipendentemente da no. Ma la benzina non ha
cui tutto è unito in la sua intelligenza ha noi. il suo odore fisso.
perfetta armonia, potere ordinatore sulle
in cui l'Essere è cose; – la realtà nasce dall'unione degli atomi, ma tale
pieno, ma non vi è – recupera Eraclito (il unione è casuale, non vi è un'intelligenza che ordina
vita, soloquiete mutamento razionale ed tutto, gli atomi si muovono a caso in tutte le
immobile ordinato). direzioni e si scontrano casualmente, dando origine
(viceversa quando ai corpi. Si parla di determinismo materialistico-
domina Odio meccanicista. La diversità dei corpi è data dal fatto
abbiamo il caos che gli atomi hanno forme e grandezze diverse.
inteso come pura L'Essere è il pieno inteso come la presenza di atomi,
separazione degli il Non-essere è il vuoto, l'assenza di atomi;
elementi); – ateismo: non esiste nessuan intelligenza divina a
– recupero di determinare le cose;
Eraclito: la realtà – poiché gli atomi sono numericamente infiniti, sono
è in continuo infinite anche le loro possibili combinazioni, quindi
mutamento il i mondi. L'universo è spazialmente infinito;
quale è dato dallo – nel mondo non domina il caos. E' vero che
scontro e dalla questo mondo è nato per caso, ma ora che c'è è
mescolanza determinato da leggi ben precise che seguono una
continua dei 4 logicsa ferrea di causa-effetto;
elementi animati – la morte del finalismo: non si vede i mondo come
dal contrasto tra i un insieme di cose che hanno un fine, uno scopo, ci
due opposti si limita a spiegare la nascita meccanica delle cose;
Amore-Odio. In – etica: la ragione è guida morale dell'individuo che
questi momenti lo porta a rifiutare il male e a ricercare sempre
intermedi si l'equilibrio. Ogni individuo è guidato dalla sua
genera il mondo, ragione (rifiuta i valori imposti dallo stato) la quale
in cui unità e lo porta verso la felicità che sta nel saper godere con
separazione equilibrio delle cose, senza esagerare (rifiuta
convivono. l'edonismo). La conoscenza viene elevata a valore
supremo come forma migliore per avere rispetto e
cura di se stessi, l'ignorante è sempre vittima di
piaceri esagerati e desideri irrealizzabili;
– la religione è nata in seguito al terrore degli
uominièprimitivi verso le forze della natura.
4. I SOFISTI
Caratteristiche generali:
– Platone e Aristotele e la cattiva fama: sofista = finto sapiente a pagamento,
venditore di cultura spicciola, affabulatore,maestri di retorica, falsi e in malafede, il
sapere è una merce;
– LA RIFLESSIONE FILOSOFICA SI SPOSTA DALLA NATURA ALL'UOMO
(non più il cosmo, ma la politica, le leggi, l'etica);
– Il cuore è l'Atene di Pericle del V secolo a.C., fondata su democrazia e partecipazione
politca in cui era necessaria una buona padronanza della cultura e dell'arte
argomentativa;
– La RETORICA: arte di persuadere attraverso il sapiente utilizzo della parola, utile
in politica, ma anche in ambito giuridico. Persuadere senza preoccuparsi della
verità;
– I sofisti sono insegnanti spesso di fanciulli importanti a cui insegnao la retorica, l'arte
di ben governare, più in generale partono dall'idea che ogni uomo possieda una virtù
politica di base che deve essere sviluppata;
– L'importanza della RAGIONE. Pervade ogni ambito della vita, smonta e critica ogni
mito e tradizione;
– L'importanza della CULTURA nella formazione dei giovani,una cultura intesa quasi
in senso scolastico, come formazione individuale fatta di nozioni, un'educazione
fondata sul sapere;
– Cosmopolitismo: i sofisti non sono limitati entro una singola polis.

PROTAGORA
Nasce intorno al 490 a.C. ad Abdera, grande eloquenza e fascino. Scrive Ragionamenti demolitori
e Antilogie.
Idea centrale: “L'uomo è misura di tutte le cose.”
RELATIVISMO
FENOMENISMO (non abbiamo a che fare con la realtà, ma con il “fenomeno”, ossia
con il modo in cui la realtà appare a noi)
Ma cosa intende con “uomo” e “cose”?
Prima interpretazione: Platone (Teeteto). Ogni singolo percepisce gli oggetti che lo circondano
in modo diverso, quindi tanti sono i singoli, tante sono le possibili verità, ogni uomo è un diverso
metro di giudizio per le cose (a te la birra appare in un modo, a me in un altro). Non esiste
l'assoluto, esiste solo quello che noi percepiamo.
Seconda interpretazione: uomo = comunità, cose = valori. Qui il relativismo si sposta sul piano
etico. Ogni popolo ha dei suoi valori che agli altri popoli appaiono assurdi e sbagliati. E cosiì ogni
uomo valuta e giudica in base alle influenze culturali che ha avuto (tu e un 16enne senegalese
magari avete idee diverse riguardo la giustizia e il bene).
Terza interpretazione: uomo = umanità, cose = universo. L'uomo conosce il mondo in modo
limitato alla specie a cui appartiene (l'umanità appunto). Ne deriva relativismo conoscitivo, le
facoltà conoscitive umane sono limitate e permettono di vedere lòa realtà solo in un modo, ma non
è detto che le cose stiano così.
PROBLEMI:
– Il relativismo estremo e le sue conseguenze. Se “Tutto è vero” allora nulla è vero. Gli uomini
non hanno nulla su cui fondare una collaborazione, una fratellanza, un accordo;
– Se tutto è vero, in base a cosa scelgo? L'utile. Faccio ciò che risulta più utile al pubblico e al
privato. Però con una buona retorica si può convincere qualcuno che qualsiasi cosa sia utile. Cosa
succede se un grande oratore convince 80 milioni di persone che perseguire la guerra, lo sterminio
e la violenza estrema è utile, quindi giusto?
– Il pericolo della retorica svincolata dall'etica. La parola può indurre alle barbarie più
tremende;
– La rinuncia alla verità assoluta nega all'uomo qualsiasi appoggio su cui indirizzare la propria
condotta. Tutto può essere vero, tutto è contestabile, tutto è lecito, basta essere convincenti.

GORGIA
Nasce nel 485 a.C. in Sicilia (Lentini). Opera in Grecia, soprattutto ad Atene.
1) Sul non essere;
2) Encomio di Elena.
LE 3 TESI FONDAMENTALI:
1. Nulla esiste
DIMOSTRAZIONE:
– se esiste qualcosa, esso è l'ESSERE o il NON-ESSERE o ESSERE E NOON-ESSERE
INSIEME;
– se è il NON-ESSERE allora non c'è;
– se è l'ESSERE dovrebbe essere o eterno, o generato o eterno e generato;
– se fosse ETERNO non avrebbe un principio e quindi sarebbe infinito, ma l'infinito non èin
nessun luogo e quindi non c'è;
– se fosse GENERATO dovrebbe essero o da un NON-ESSERE (che però non può generare
perchè non c'è) o da un ESSERE che sarebbe allora infinito, ma se è infinito abbiamo detto che
non c'è;
– se ESSERE e NON-ESSERE non esistono, allora non esiste nemmeno un misto.

COMMENTO:
Non sta dicendo che la realtà esperibile con i sensi non esiste,sta dicendo che è impossibile una sua
spiegazione logica e ontologica come avevano cercato di fare i filosofi prima di lui
(Principi,natuRA). Se infatti si cerca di argomentare logicamente (cioè tramite ragione) l'esistenza
della realtà si cade nel paradosso che nulla esiste poiché la logica va applicata in modo ferreo.
2. Se anche esiste, non è conoscibile per l'uomo
DIMOSTRAZIONE:
– non si può dire che le cose pensate esistono (io penso ai draghi, ma non esistono), ma allora vale
anche l'inverso, ossia che l'essere (ammesso che esista) non può essere pensato, cioè conosciuto;
– se ciò che penso non sempre esiste, allora l'essere non può essere pensato (quindi conosciuto) in
maniera totale.

COMMENTO:
Se anche qualcosa esiste, non la possiamo conoscere in modo perfetto poiché ciò presupporrebbe
che la nostra mente ci mostra una copia esatta della realtà, ma non è così (non tutto quello che
penso esiste). Il pensiero non rispecchia sempre la realtà, così come la realtà non si rispecchia
sempre nel pensiero e così Gorgia affonda l'idea di Parmenide che pensiero (ragione) = Essere
(realtà).
3. Se esiste qualcosa ed è conoscibile, non è comunicabile agli altri
DIMOSTRAZIONE:
– le cose che esistono si possono cogliere con i sensi;
– noi comunichiamo con gli altri tramite la parola, che però è diversa dall'oggetto in sé;
– quindi ciò che comunichiamo è la parola, che non potrà mai diventare oggetto (quello che dico
non potrà mai coincidere esattamente con quello che è);
– quindi potendo comunicare solo la parola, non posso comunicare agli altri l'essere, il quale
risulta dunque incomunicabile

COMMENTO:
Linguaggio e realtà sono cose diverse, la parola non ha la capacità di rivelare (cioè comunicare) la
realtà. Si rompe l'unità essere-pensiero-linguaggio, la parola è ora qualcosa di totalmente
autonomo e avulso dalla realtà. In quest'ottica, la parola assume ancora più potere. Mancando
infatti ogni possibile riscontro con la realtà dei fatti, la parola può creare la sua realtà, può
convincere di tutto, può ammaliare proprio perchè non sarà mai possibile dimostrare la falsità di
ciò che dice.
Encomio di Elena
COMMENTO:
Opera in cui emerge la visione tragida dell'esistenza di Gorgia. Contro l'ottimismo dei razionalisti,
secondo cui la realtà è governata dal logos che le imprime senso e ordine, egli ritiene che il reale
sia misterioso, irrazionale e le stesse azioni degli uomini siano guidate più dal fato, dalle passioni,
dalle circostanze che da una logica precisa. In tal senso, gli uomini sono incolpevoli delle loro
azioni proprio perchè sempre condizionati da forze misteriose che non hanno la facoltà di
controllare.
Elena scatenò la guerra di Troia non per sua colpa, ma perchè le sue azioni erano mosse da forze
che lei non poteva dominare:
– se agì per amore (passione) non era colpevole;
– se si fece abbindolare dai discorsi non fu colpevole;
– se venne rapita con la forza non era colpevole;
– se fu vittima del Fato o del volere degli dei non fu colpevole.
La figura di Elena rispecchia la fragilità e la nullità dell'essere umano, rendendo Gorgia un filosofo
greco atipico, inquietante proprio perchè posa lo sguardo sull'oscurità che si cela dietro l'apparente
ordine e razionalità dell'esistenza.
5. SOCRATE
Dati Pensiero
biografici
Nasce ad 1) Cosa recupera della sofistica:
Atene nel 470 – centralità dell'uomo, non del cosmo. Conosce i naturalisti, ma arriva alla
a.C., sta conclusione che sia impossibile per lamente umana conoscere i principi ultimi del
sempre in cosmo, è inutile occuparsene;
città, fa anche – razionalismo, antitradizionalismo;
il soldato. Non – uso del paradosso e della dialettica;
fa politica, la 2) Cosa rifiuta della sofistica:
sua vocazione – il relativismo etico e conoscitivo;
è la filosofia – filosofia non è uguale a vuota retorica, esiste la verità che va cercata
intesa come incessantemente.
incessante 3) “Conosci te stesso”. La filosofia è incessante ricerca che l'uomo compie su se
ricerca su se stesso, con cui cerca di chiarire se stesso e qual è il significato dell'essere uomo.
stesso e gli 4) Il ruolo dell'oracolo di Delfi e la filosofia come missione divina. Esso lo
altri. Era un proclamò il più sapiente tra gli uomini, lui allora decise di provare se ciò fosse
uomo brutto vero, questa divenne la sua missione, una missione appunto di ricerca filosofica, di
(sileno, i greci riflessione sul sapere (cosa significa essere sapienti?). Socrate considera quindi il
pensavano che filosofare come una missione divina, dice spesso di essere consigliato da un
un'anima bella demone;
dovesse stare 5) Il rapporto con gli altri è il cuore dell'essenza umana, motivo per cui la sua
in un corpo filosofia è un dialogo incessante con il prossimo in cui vengono affrontate tutte le
bello, ma non questioni, in cui ci si rende conto se davvero uno è sapiente. E' una ricerca senza
è così), fine che diventa unico valore sacro dell'esistenza;
personalità 6) Sapiente è chi sa di non sapere. La ricerca parte solo se si è consapevoli della
inquietante propria ignoranza (chi pensa di sapere tutto non ricerca). C'è forse vena polemica
perchè gettava contro i naturalisti che credevano di poter conoscere tutto sul cosmo;
tutti nel 7) Il non-sapere come dichiarazione di scetticimso conoscitivo. E' vero che la
dubbio, non consapevolezza dell'ignoranza spinge ad indagare, ma la ricerca è circoscritta ai
scrisse nulla limiti dell'esperienza umana, non si può arrivare a sapere tutto del mondo;
poiché essenso 8) Ironia e dubbio. Socrate svela ai suoi interlocutori la loro ignoranza con
la filosofia l'ironia. Si finge del tutto ignorante, spinge l'interlocutore a parlare, poi lo
continua bombarda di domande a cui non sa dare risposta e ciò lo getta nello sconforto, fa
ricerca, emergere il dubbio di non essere poi così sapiente;
nessun'opera 9) La maieutica (arte di far partorire). Dopo aver svuotato la mente
scritta avrebbe dell'interlocutore dal presunto sapere, Socrate non la riempie con le sue verità.
potuto Vuole solo stimolarlo a far nascere un sapere tramite la ricerca. Socrate aiuta ogni
adempiere a uomo a far partorire il suo punto di vista sulle cose. E così la filosofia diventa
questo avventura individuale, la conoscenza è conquista personale e l'educazione è
compito. Uno sempre autoeducazione;
scritto può 10) “Che cos'è?”. Socrate utilizza il metodo della definizione, chiede la
comunicare definizione delle cose, ma ottiene sempre elenchi di esempi. (Cos'è la virtù? Gli
una dottrina, elencano casi di uomini virtuosi). Questo modo di fare demolisce il presunto
non indurre la sapere dell'altro e lo spinge a ricercare;
ricerca. 11) Il creatore del concetto. Procedendo per induzione, si devono trovare
Condannato a deifnizioni generali che spieghino e riuniscano i vari casi particolari (cosa
morte con le accomuna i vari uomini virtuosi? Il concetto di virtù);
accuse di 12) Il concetto demolisce il relativismo sofista. Pretesa universale delle
empietà e definizioni;
corruzione dei 13) Filosofia=scienza=ricerca incessante=virtù suprema dell'uomo. Infatti il
giovani, morì concetto di virtù è “il modo ottimale di essere qualcosa” e per l'uomo il modo
nel 399 a.C. migliore per essere uomo è il filosofare (=ricercare);
Perchè non 14) La virtù coincide con la conscenza (=ricerca filosofica).
fuggì, 15) La conquista della virtù è faticosa e mai finita.
nonostante 16) Razionalismo morale. Bene e Male non esistono in sé, esistono solo la
potesse? consocenza e l'ingoranza. L'uomo cattivo è colui che ignora il bene, che usa male
La morte è la ragione, che non ricerca. Vivere è un mestiere che implica la conoscenza del
meglio bene e del male, ma è un mestiere che ognuno deve imparare da sé, ricercando ed
dell'esilio, poi esercitandosi;
non si deve 17) Virtù=scienza del bene. La virtù è unica;
reagire a 18) Conoscere e praticare la virtù è utile poiché porta a un modo di vivere che
un'ingiustizia porta anche alla felicità, scopo ultimo dell'azione umana. La virtù socratica non
con un'altra svilisce la vita, ma mira a renderla migliore con l'utilizzo della ragione che deve
ingiustizia. domare e regolare gli istinti (non sopprimerli!);
Infatti fuggire 19) La virtù si risolve nella politica. Vivere bene=vivere felici=vivere in mezzo
significherebb agli altri per conseguire il bene comune;
e compiere 20) Intellettualismo etico. Socrate è accusato di aver dato troppo peso alla
ingiustizia ragione in campo etico, a scapito dell'istinto, della sfera emotiva e della volontà.
verso lo stato e Quante volte infatti sappiamo che una cosa è sbagliata, ma non possiamo (o
le sue leggi. vogliamo) rinunciarvi?
Ogni cittadino 21) Relativismo etico. Alla fine la morale socratica è pur sempre individuale,
è infatti libero priva di fondamenti esterni, in ultima analisi ogni uomo ragionando potrebbe
durante la sua arrivare a fomrulare idee diverse sul Bene. Va detto però che per Socrate un'azione
vita di morale rispetta sempre la propria dignità e quella altrui;
andarsene se 22) La concezione dell'anima. E' prigioniera del corpo, ma è anche la sede della
non si vita intellettuale dell'uomo. Ovviamente è immortale, è forse personificata
riconsoce nelle nell'immagine del demone che guida socrate?
leggi, ma 23) Ammette una divinità superiore di cui gli dei tradizionali sono solo
sarebbe troppo manifestazioni. Divinità intesa come intelligenza superiore e forma suprema di
facile venire bene. Questa mente divina universale si concretizza nella mente di ogni uomo il
meno a questo quale è quindi simile alla divinità, nonché unico essere in grado di rapportarsi ad
patto con lo essa. Viceversa, il carattere razionale e ordinatore dell'uomo mostra che deve per
stato solo ora. forza esistere una forza divina che regge e ordina il cosmo;
Infine le leggi 24) Fiducia in un ordine chiaro e buono nel cosmo come opera di una divinità
dell'Ade, suprema.
sorelle delle
leggi terrene,
lo
condannerebbe
ro in quanto
vile distruttore
di leggi.
Ci basiamo sui
dialoghi
platonici, che
lo dipingono
come il
fondatore del
concetto e il
primo a
concepire la
virtù come
una scienza
(etica).

Apologia di Socrate
1. Introduzione

399 a.C. Socrate è tratto in giudizio da Meleto, Anito e Licone, i quali sono però quelli che
hanno formalizzato un insieme di accuse che molti cittadini ateniesi rivolgevano da tempo al
filosofo. Platone assiste al discorso difensivo con cui Socrate cerca di discolparsi dalle
accuse davanti ai giudici. E' forse il primo scritto di Platone e non è un dialogo.

2. Le fasi del discorso di Socrate

1) Forse non sarò persuasivo e parlerò male, ma dirò la verità. Socrate invita i presenti
a non soffermarsi sulla forma del discorso, lui non è un retore, alla forza delle parole
fumose dei suoi accusatori lui oppone l'evidenza dei fatti. Ha 70 anni ed è la prima
volta che compare in tribunale, non sa usare il linguaggio del caso. Dunque identifica
subito i suoi accusatori con gli ingannevoli retori, se stesso con colui che dice la
verità;
2) Mi difenderò prima dalle accuse più vecchie. Parte quindi con lo smontare una
serie di accuse non ufficiali che però sono state la base e il supporto per quelle di
Meleto. Uomini vili di cui non conosce i nomi e che quindi non può trarre in
tribunale;
3) Le accuse: rende debole anche il ragionamento più forte, esplora tutte le cose del
cielo e della terra e per di più va insegnando ste cose agli altri. Dice che sono i
sofisti a vendere il sapere, non lui, così come sono i sofisti a dire di possedere la virtù
da insegnare.
4) La causa delle accuse: la sua forma di sapienza. Tutto è nato a Delfi, dove il suo
amico Cherefonte si recò per chiedere se esistesse uno più sapiente di lui. L'oracolo
disse che Socrate era il più sapiente tra gli uomini. Conosciuto il responso, Socrate,
che non si riteneva sapiente, si chiese cosa intendesse il dio, partendo dal presupposto
che non può aver mentito. Per fare chiarezza si mise a indagare, parlando con
persone ritenute sapienti. Partì dai politici, ma si rese conto che credevano di essere
sapienti senza esserlo. Lui era più sapiente di loro in quanto almeno sapeva di non
sapere. Poi passò ai poeti, ma ottenne lo stesso risultato. I poeti infatti scrivono belle
cose senza saperne nulla, sono come gli indovini, agiscono invasati dall'ispirazione,
ma poi non sanno nulla sulle cose che scrivono, ma si illudono di sapere. Lo stesso
risultato ottenne con gli artigiani (sanno fare la loro arte, ma non per questo sono
sapienti). Ovviamente questa indagine gli ha attirato le antipatie di molta gente. La
sua indagine, affidatagli dal dio, lo ha gettato nella miseria, ma lui non smette di
cercare gente sapiente (il paradosso è che secondo il dio l'uomo più sapiente è quello
che dice di non sapere nulla). I giovani si divertono a vederlo operare e cercano di
imitarlo, da qui l'accusa di corromperli. In fin dei conti tutte le accuse sono generiche
perchè infondate e dettate dall'antipatia e dal fatto di non voler ammettere di non
essere sapienti. Gettano fango su Socrate per difendere il loro prestigio;
5) L'accusa di Meleto (poeta), Anito (politico) e Licone (retore): Socrate corrompe i
giovani e non riconosce gli dei tradizionali. I 3 accusatori si rifanno al bagaglio
delle accuse generiche sopra citate;
6) La difesa dall'accusa di corruzione dei giovani. Innanzitutto Meleto non si era mai
preoccupato dei giovani. Da per scontato che anche Meleto voglia che i ragazzi
crescano nel miglior modo possibile, chiede cosa li renda migliori. Le leggi e quindi i
giudici che le conoscono? I retori? Gli ecclesiastici? Secondo Meleto tutta Atene
rende i giovani migliori ad eccezione di Socrate. Ma di solito non è il contrario? Non
sono i pochi a saper giovare e i molti a corrompere? (come con i cavalli, pochi sanno
addestrarli bene). Poi dice che accusarlo di corrompere volontariamente i giovani è
falso, perchè nessuno farebbe volentieri una cosa che poi gli si ritorce contro. Se li
corrompe involontariamente deve fargli capire perchè, non volerlo punire. Secondo
Meleto li corrompe insegnando loro che non esistono gli dei;
7) La difesa dall'accusa di ateismo. Non regge perchè Socrate ammette di credere
nell'esistenza di un demone che lo guida, oltre che nell'oracolo. Ma come si fa a
credere a cose divine (i demoni sono entità a metà tra l'umano e il divino) senza
credere negli dei? Sarebbe come credere nell'esistenza delle automobili, ma non degli
uomini che le costruiscono;
8) Non ti vergogni di aver fatto cose per cui ora rischi la morte? No, un uomo deve
agire perseguendo il bene senza preoccuparsi della morte. E' importante solo essere
uomini degni e nobili (Achille non rinuncia alla guerra di Troia anche se Teti gli dice
esplicitamente che oltre alla gloria, gli darà la morte). Il disonore è peggio della
morte e ogni uomo deve seguire la sua vocazione. Come dovere di Achille era
combattere a Troia, dovere suo è filosofare, missione affidatagli da un dio. Anzi, se
non filosofasse, disubbedendo all'oracolo, sarebbe lecito trarlo in tribunale. Inoltre
temere la morte significa essere certi che sia un male, quindi credersi dei sapienti.
Chi ci dice che la morte non è invece il sommo bene? Invece è cosa certa che
disubbidire a un'autorità superiore (l'oracolo) è un male, motivo per cui non ha senso
compiere un male certo per sfuggire a quello che potrebbe pure essere un bene. Per
tutti questi motivi non può rinunciare alla filosofia (=seguire il comando divino, ossia
verificare se egli è effettivamente il più sapiente tra gli uomini). Infine, la sua
missione è il massimo bene toccato ad Atene poiché lui invita tutti a non curarsi
troppo delle cose materiali, ma di curarsi della perfezione dell'anima e della
virtù, sommo bene degli uomini.
9) Uccidendomi vi tirate la zappa sui piedi. Non vi ricapiterà un uomo mandato in
città da un dio con il compito di svegliarvi e condurvi verso il Bene. Socrate è un
dono divino ad Atene, per la sua missione ha sacrificato tutto se stesso e non ha mai
chiesto un compenso.
10) Il motivo per cui non si è mai impegnato in politica. Il demone interiore gli dice
che non deve farlo, in più nessun uomo si salva quando si oppone pubblicamente alle
ingiustizie, viene travolto dalla folla. Se si vuole davvero lottare per la giustizia è
meglio farlo in privato. Mi sono sempre concesso a chiunque volesse ascoltare,
agendo sempre e comunque secondo giustizia;
11) Ha già dimostrato di agire solo secondo giustizia, anche quando nel farlo rischia
la morte (episodio dei dieci strateghi, pag. 143);
12) Se ha sempre corrotto i giovani questi, cresciuti, si sarebbero già vendicati.
Invece a molti piace passare il tempo con lui e anzi ora lo difendono;
13) Non intende supplicare o cercare di impietosire i giudici portando i suoi
bambini. Innanzitutto perchè non vuole perdere la dignità e non vuole gettare in
ridicolo la città. Poi perchè non è giusto venire assolti impietosendo il giudice. Se
deve essere assolto è giusto che lo sia con la forza delle argomentazioni;
14) Proposta la pena di morte, era usanza che l'imputato proponesse una pena
alternativa. Non merita nessuna pena, ha reso enormi servizi agli ateniesi, merita
piuttosto un premio: essere mantenuto dalla comunità. Non può proporre l'esilio
perchè le altre città lo rifiuterebbero in quanto persona riprorevole, ma nemmeno una
multa perchè non ha soldi. Infine propone di pagare una mina d'argento, somma
esigua, ma unica che si può permettere;
15) Ma se ti liberassimo non potresti stare buono e zitto? No! Una vita senza ricerca
non è degna di essere vissuta, filsofare è il sommo bene concesso agli uomini, senza
contare che disubbidirebbe al dio;
16) Sono stato condannato solo perchè non ho supplicato e non vi ho detto quello
che volevate sentirvi dire. In più, mi uccidete perchè sperate così che nessuno vi
metterà più di fronte alla vostra ignoranza, ma vi sbagliate. Non è uccidendo il
prossimo che la scampate. Io sono stato condannato a morte, voi all'iniquità;
17) Forse la morte è un bene. Infatti nella vita quando stavo facendo qualcosa di
sbagliato il demone interveniva sempre, invece per tutto il processo non ha detto
niente, quindi forse è giusto che vada così. Infatti la morte o è totale assenza di
percezione e cioè il nulla oppure è il passaggio dell'anima in un mondo migliore in
cui tra l'altro è immortale e dove potrebbe incontrare i grandi del passato con cui
conversare. In entrambi i casi è un guadagno rispetto alle fatiche della vita;
18) La supplica finale. Se volete vendicarvi sui miei figli trattateli come io ho trattato
voi, insegnate loro a prendersi cura più dell'anima che delle cose materiali!
6. PLATONE
Dati Opere e Pensiero
biografi
ci
Atene, 1) Dialogo: come per Socrate, la filosofia è concepita come un sistema aperto, in
427-347 continua evoluzione, la filosofia è vita, non si impara dai libri. Il saggio scritto non
a.C. Vive può incarnarla, solo la vivacità del dialogo lo permette. Come per Socrate, la filosofia
in un è una ricerca continua, l'uomo non possiede mai del tutto la sapienza. C'è quasi
periodo di sempre Socrate che parla con altri, usa la dialettica portando all'assurdo le teorie degli
crisi di avversari di Socrate che si fa portavoce delle sue idee.
Atene, crisi 2) Mito: racconti fantastici attraverso cui vengono espressi concetti filosofici. In
che lui questo modo si rendono più facilmente comprensibili concetti complessi, inoltre il
ritiene mito permette di trascendere i limiti razionali della ricerca filsofica, portando a
generale, cogliere verità altrimenti incomunicabili.
morale e 3) Apologia di Socrate (399): vedi sopra.
filosofica 4) Dialoghi minori (Eutifrone, Carmide, Lachete, Liside, Ippia maggiore, Ippia
prima minore, Ione): espone i capisaldi dell'insegnamento socratico. Virtù = unico Bene
ancora che supremo = Scienza/Conoscenza. So di non sapere come primo passo per diventare
politico- sapienti. Male = Ignoranza.
economica. 5) DOTTRINA DELLE IDEE: superamento della filosofia socratica e lotta ai
Una crisi sofisti. Innanzitutto è convinto che il pensiero rifletta l'essere (mente come specchio
dell'uomo, della realtà). Poi l'oggetto della scienza deve essere stabile, altrimenti non si può
incarnata avere scienza universale. Per Socrate il fondamento della scienza è il concetto. E qual
dal è l'oggetto del concetto, quindi della scienza? Non il mondo dei sensi, che è mutevole,
processo a bensì le Idee. Sono realtà metafisiche autonome, eterne e immutabili, non (solo)
Socrate. contenuti del pensiero umano. Risiedono in una realtà diversa dal mondo sensibile,
Per questo nell'Iperuranio. Dunque il pensiero coglie le Idee che risiedono nel mondo spirituale
motivo (= Iperuranio). Le Idee sono il principio metafisico immutabile della realtà (una
prescrive specie di essere parmenideo) che funge da modello per tutte le cose esistenti nel
una mondo sensibile (il nostro) il quale è invece in continuo divenire, instabile. Il mondo
riforma delle idee funge da modello, il mondo sensibile è un flebile riflesso di quel modello. Il
globale mondo sensibile imita il mondo delle idee. Le Idee sono di tre tipi:
dell'esisten – idee matematiche (nella realtà non troviamo mai il quadrato perfetto, che è un'idea);
za umana, – idee di cose naturali e artificiali;
una – valori (Giustizia, Bellezza,...).
rivoluzione Le Idee hanno una gerarchia, vengono prima i valori e prima di tutte l'idea di Bene
folsofico- alla quale partecipano tutte le idee. Il Bene è come il Sole, esso illumina le altre idee
culturale. così come il sole illumina le cose e le rende visibili/conoscibili. Infatti ogni cosa è
Fu allievo solo grazie all'idea di Bene, la quale partecipa di ogni altra idea (una macchina è solo
di Socrate, se funziona bene). Inoltre la consocenza è sempre legata al Bene (conosco le persone
la morte a cui voglio bene, conosco la storia e la filosofia perchè le voglio bene).
del maestro Le Idee sono le cause delle cose sensibili, ma anche loro metro di giudizio (dico che
è vissuta un ragazzo è bello confrontandomi con l'idea di Bellezza). Le idee sono quindi
come archetipi della realtà, sono presenti in tutte le cose, ma non si esaurisocono in esse.
un'imperdo Sono entità metafisiche, divine e perfette, ma non confonderle con degli dei
nabile antropomorfi. Mettono fine al relativismo gnoseologico e morale dei sofisti, sono
ingiustizia verità assolute che si colgono con l'occhio della mente.
che mostra 6) Teoria della REMINISCENZA: come conosciamo le idee? La nostra anima
il degrado prima di incarnarsi è vissuta nel mondo delle idee, dove ha potuto contemplare le
morale in Idee. Quando cadiamo nel mondo ed entriamo in contatto con le cose, ci ricordiamo
cui sono dei loro modelli ideali, quindi conoscere = riconoscere. In tal senso si paral di
scivolati innatismo, dove la conoscenza non deriva dalla conoscenza sensibile, ma è un
gli ateniesi. qualcosa che abbiamo dentro dapprima della nascita. L'uomo non possiede già l
La averità in toto, ma solo un flebile ricordo che è fondamento e scintilla da cui prende
filosofia è avvio il sapere.
l'unica in 7) MITO DELL'AURIGA (Fedro): spiega l'anima e la reminiscenza. L'anima umana
grado di è un carro trainato da un cavallo bianco docile (saggezza) e uno nero impetuoso
condurre (istinto). Un auriga (ragione) cerca di guidarli e di fare due volte il giro del'Iperuranio.
l'uomo Quello nero tira verso il basso (mondo sensibile, piaceri corporei), quello bianco
verso una verso l'alto (Idee). L'anima contempla le idee finchè il cavallo bianco riesce a reggere.
nuova Quando il cavallo nero vince, l'anima si incarna e si dimentica tutto. La reminiscenza
giustizia. può essere attivata o dall'incontro con un maestro, oppure dall'incontro con le cose
Viaggia sensibili, che ci riportano ai loro modelli ideali. Dunque ogni anima ha contemplato le
molto a idee, ma non per lo stesso tempo. Le anime che le hanno contemplate di più sono
Siracusa quelle che poi si incarnano in quegli uomini che cercano la sapienza (filosofi), fino ad
(conosce il arrivare alle anime che si incarnano in uomini molto lontani dalla sapienza (tiranni,
tiranno, contadini, sofisti).
spera di 8) Il MITO DELLA CAVERNA (Repubblica): schiavi incatenati in una caverna che
fondare lì vedono delle proiezioni di immagini di statuette. I prigionieri scambiano quelle ombre
la sua per la realtà, ma se si liberano dalle catene, capiscono che la realtà sono le statuette,
Repubblica ma se escono dalla caverna capiscono che anche le statuette sono imitazioni di cose
, ma il reali, rese conoscibili dalla luce del Sole. Abituatosi alla luce del Sole che all'inizio
progetto accieca, lo schiavo contempla la bellezza della realtà, ma torna indietro per aiutare i
fallisce), compagni a liberarsi delle catene. Questi però lo deridono perchè i suoi occhi, abituati
fonda alla luce del sole, fanno ora fatica a riconoscere le ombre. È la parabola del filosofo,
l'Accademi che si libera dalle catene dell'ignoranza, esce dalla caverna e per gradi (e con tanta
a (puntare fatica) raggiunge la conoscenza. Comunicare questo sapere agli altri è difficile, spesso
sui si rimane inascoltati. Tuttavia il filosofo, che sa, ha il compito di portare l'umanità
giovani). fuori dalla caverna dell'ignoranza, e in tal senso il suo è un compito politico.
9) La REPUBBLICA: le Idee e la politica. L'assolutismo delle idee mette fine al
relativismo anche in politica, permettendo all'uomo di uscire dal caos delle opinioni
divergenti. Idee = conoscenza stabile = pace e gisutizia durature. Da ciò deriverà che
chi conosce, cioè il filosofo, è il più adatto a governare. Cos'è la Giustizia e come
deve organizzarsi lo Stato?
Parte dall'individuo. Riprende il mito dell'auriga, divide la società in 3 parti:
– filosofi: devono governare perchè le loro anime sono in equilibrio. Educano i
bambini, li selezionano in base alle loro qualità (una specie di eugenetica razzista). Il
percorso per acquisire la conoscenza e quindi governare è lunghissimo (circa 50
anni);
– guerrieri: devono combattere perchè in loro prevale il cavallo bianco (coraggio,
nobiltà);
– lavoratoori: devono produrre perchè in loro prevale il cavallo nero (istinto,
sensualità).
È ovviamento un ordine gerarchico, ma le classi non sono ereditarie. Un tale governo
dovrebbe garantire la Giustizia, ossia l'equilibrio, l'armonia e la pace perpetua.
I Custodi (primi due) non devono possedere beni (altrimenti avrebbero interessi
privati), il loro compito è solo occuparsi della res publica. Essi vivono insieme in
strutture apposite, non hanno famiglia (il cuore degli interessi privati), si accoppiano
in nome dell'eugenetica. Le donne possono filosofare e combattere. È una sorta di
comunismo aristocratico. Un simile governo può degenerare in:
– timocrazia: cedere al fascino degli onori;
– oligarchia: cedere al fascino della ricchezza;
– democrazia: cedere al godimento;
– tirannide: cedere al fascino del potere supremo (che somma le tre precedenti), un
uomo iroso che vive nella paura e governa con la paura.
Ovviamente un simile progetto naufraga davanti al fatto che nessuno custodisce i
custodi (per lui qui interverrebbe l'educazione), inoltre è a noi chiaro che conoscenza
e virtù non coincidono affatto.
10) L'AMORE: il Simposio. Un banchetto a casa del commmediografo Aristofane a
cui partecipano vari personaggi tra cui Socrate. Ognuno deve fare un discorso su
Eros. Aristofane narra il mito degli androgini, gli altri dicono che Eros è bello,
giovane, completo, in egenrale emerge un'idea di Amore come Pienezza, ma Socrate
(Diotima) non è d'accordo). Per lui Eros è un demone nato da Astuzia e Povertà
durante un banchetto divino. Amore è Privazione, è mancanza e in tal senso
desiderio di colmare la mancanza (quando amo un ragazzo lo voglio sempre con me
perchè mi manca, perchè non ce l'ho già). L'Amore in quanto mancanza è quindi
ricerca, quindi Eros è il filosofo per eccellenza. L'Amore non ha la Bellezza, ma la
cerca perchè essa rende felici, in quanto permette di generare e quindi di rendere
partecipi dell'immortalità. Infatti premesso che nel brutto non si genera, quando faccio
un figlio, quando faccio un gesto eroico o quando faccio sbocciare nell'animo (bello)
di un allievo la virtù ho prodotto un qualcosa che mi sopravvivrà e così sono partecipe
dell'immortalità.Esistono vari gradi di bellezza:
– corpo;
– bellezze in più corpi;
– anima;
– leggi (prodotto dell'anima bella);
– conoscenza (prodotto supremo dell'anima bella);
– Bellezza in sé, che è modello di tutte le altre bellezze e si coglie con un'intuizione
immediata.
11) Il mito del DEMIURGO (Timeo): si occupa di cosmologia. Come è nato
l'Universo? Tra le Idee e le Cose esiste una sorta di artigiano divino intelligente.
All'inizio vi è solo Caos, ma il Demiurgo che è buono (una sorta di sapiente?) ordina
questo Caos sul modello delle idee e plasma il mondo. Egli dunque non crea dal nulla,
ma si limita a ordinare, plasmare rifacendosi a un modello che la realtà finisce per
riflettere. L'opera del Demiurgo non sarà mai completa perchè la materia è ribelle,
non la si può rendere tale quale le Idee. Qui Platone ci da una visione finalistica del
mondo come grande organismo creato da un artigiano ed esprimibile in linguaggio
matematico. Il cosmo è una garnde opera di artigianato (una rivalutazione dell'arte
produttiva e riproduttiva, cioè della mimesis che prima era sinonimo di copia
imperfetta).
12) L'ultimo Platone (Parmenide, Sofista): parla con Parmenide della teoria delle
Idee che ovviamente ammette il diverso e quindi il non-essere. Si parla di
parmenicidio o parricidio (Parmenide come padre della filosofia occidentale). In più
se l'idea partecipa a ogni oggetto, la sua unità finisce per essere distrutta. Poi si ha la
moltiplicazione infinita delle idee (terzo uomo): ogni volta che penso a un'idea penso
a una molteplicità di oggetti, ma si avrà un'idea anche quando si penserà alla
molteplicità di questi oggetti più la loro idea e così via all'infinito.
Nel Sofista cerca di fissare gli attributi delle idee:
– esistenza (ossia essere);
– Identicità a se stessa;
– Diversità dalle altre (altrimenti avremmo un'unica, grande idea), Parmenide
confondeva il diverso con il nulla. Il non-essere esiste solo nella sua declinazione di
diverso, e così l'errore (che per Parmenide era il dire il nulla, esiste in quanto dire le
cose in modo diverso da come sono);
– Quiete o Movimento (cioè comunicazione con altre idee, idea di uomo entra in
comunicazione con idea di giustizia). La scienza che studia le relazioni tra le idee è la
dialettica. Prima si definisce l'idea, poi la si divide nelle sue componenti e si vede se
alcune idee sono tra loro combinabili. Pensaere dialetticamente significa scomporre e
diversificare per poi riunire fino ad arrivare a una sintesi finale che è la definizione
precisa di ciò che si cercava.
13) La teoria del linguaggio (Cratilo): tre teorie esposte:
– linguaggio è pura convenzione creata liberamente dagli uomini. In tal senso quindi
non si può dire il falso perchè è tutto vero (eleati, Democrito, sofisti);
– linguaggio come specchio esatto della realtà. È la realtà che con i suoi nessi causali
crea il linguaggio (la mela cade dall'albero, quindi devo dire che la mela cade
dall'albero, non dico che la mela vola verso l'albero). Anche qui il falso non lo si può
dire perchè la realtà impone solo certe cose che sono vere (Eraclito, cinici);
– linguaggio come produzione umana, ma non del tutto libera, bensì diretta alla
conoscenza delle essenze delle cose. In questo caso si può anche dire il falso (posso
dire cose errate sulle cose, assegnando una parola a un'essenza sbagliata). Questa è la
tesi di Platone, che si fonda sull'idea che il linguaggio rifletta la realtà, che tra le due
ci sia una forte corrispondenza (infatti per giudicare la correttezza dei nomi ci
appelliamo alla realtà di cui sono immagine, quindi il criterio per giudicare le parole
ci porta a conoscere le essenze). Ci sono alcuni nomi convenzionali che non
rispecchiano la realtà, tipo i numeri. Ad ogni modo, il linguaggio è uno strumento che
serve a farci indagare la realtà, quindi nomi ed essenze hanno un rapporto intimo che
non può essere distrutto. Il nome esprime in lettere e sillabe la natura delle cose.
14) Platone e l'ARTE. Male in quanto imitazione di imitazione (imita il mondo
naturale che è già imitazione del mondo delle idee), non ha quindi alcun valore
conoscitivo in quanto lontana dalla misurazione matematica, che permette di elevarsi
dal soggettivo all'oggettivo. Non ha nemmeno un valore pedagogico in quanto parla
alla pancia, eccita gli animi e li fa dominare dalle passioni. Il nemico dichiarato è la
poesia, che esiste da prima della filosofia e che educava i giovani alla passionalità. I
filosofi devono sostituire i poeti. La condanna investe comunque solo gli usi impropri
dell'arte (poesia, commedia) , ma quando essa assume il compito di cogliere le idee va
bene. Infatti per Platone Bello e Buono coincidono, la bellezza è la forma esteriore
della bontà, (non si può avere bontà nel brutto o bruttezza nel buono), quindi la
bellezza sensibile non si condanna a priori (si pensi alla scultura, la quale tramite la
bellezza sensibile aiuta a cogliere la Bellezza in sé, oppure ai bei corpi che
permettono di cogliere l'idea di bellezza). Il Bello è dunque oggettivo, in quanto è
bello tutto ciò che porta in sé e riflette l'idea di Bello, le cose sono belle in virtù del
loro rapporto con l'idea di Bello.
Eccezione è fatta anche per la MUSICA, che va insegnata ai giovani per la sua
matematica rigorosità (si pensi alle rigide regole che determinano le melodie). La
musica educa alla forza, alla regola, all'ordine e al coraggio.

Il Simposio
Simposio = banchetto di aristpcratici greci che si riunivano in occasioni speciali.
Mangiavano, bevevano e stabilivano un tema intorno a cui discutere. Era un momento di
produzione e trasmissione della cultura. Il banchetto di cui parla Platone si tenne a casa di
Aristodemo, ce lo racconta Apollodoro il quale a sua volta ne aveva sentito parlare da
Aristodemo. I convitati dovranno tessere a turno un ENCOMIO DI EROS (=AMORE).
Nome Chi è? Discorso
Fedro Un Eros è un dio potentissimo poiché è il più antico, non ha genitori.
ragazzo È nato insieme a Terra e Caos. Antico e potente, dà agli uomini
giovane, il immensi doni, nulla è meglio di un amante (o di un amato)
primo a eccellente. L'amore spinge gli uomini verso il bene e il bello,
parlare. poiché in presenza dell'amato io voglio fare solo cose buone, Eros
è quindi fonte di virtù individuale. La civiltà migliore sarebbe
quella composta di sole coppie, poiché tutti vorrebbero
comportarsi bene in presenza dei loro amati, combatterebbero con
estremo valore per proteggerli, si arriverebbe a morire per
difendere l'amato. Eros è quindi fonte di virtù sociale, oltre che
individuale.
Pausania Ci sono due Amori (due Afroditi):
1) Afrodite Celeste: figlia del Cielo, è responsabile dell'amore
verso i fanciulli in quanto essa è partecipe solo della natura
maschile. Coloro che sono ispirati da essa amano il maschio,
migliore secondo i greci. Essa ispira un amore tutt'altro che
carnale, un amore duraturo, nobile, virtuoso, in cui l'amante si
dedica a compiacere il suo fanciullo. Questo amore è diretto solo
ai fanciulli di più nobile spirito, è un amore che guarda all'anima
più che al corpo. In questa relazione il bravo amante dovrò
concedere ogni attenzione e cura al fanciullo, accudendolo e
servendolo, mentre il fanciullo dovrà concedere i suoi favori a
colui che lo rende saggio e virtuoso. La servitù d'amore diventa
bella e virtuosa.
2) Afrodite Volgare: figlia di Zeus, è l'amore inteso come forza
cieca, diretta tanto ai maschi quanto alle femmine, diretta più alla
bellezza carnale che a quella spirituale. Coloro che sono invasi da
questa forza mirano solo al piacere, agiscono anche male pur di
ottenerlo, sono senza vergogna, mirano solo alla bellezza
corporea.
Erissimaco È un L'Amore è duplice, non vive solo nelle anime, bensì anche nei
medico, fa corpi che hanno sia una parte malata che una parte sana. È buono
un e bello compiacere la parte sana, le due parti sono in continuo
discorso conflitto, il medico stesso deve tenerle in equilibrio. Quindi esiste
di un amore buono che compiace la parte sana e uno cattivo che
carattere compiace la parte malata. L'amore buono è frutto dell'equilibrio
scientifico tra le due parti, così come ogni cosa bella è frutto di equilibrio tra
opposti, mentre il male è figlio della discordia (quando prevale il
caldo sul freddo abbiamo la siccità,...)
Aristofane È un Racconta il mito degli androgini separati da Zeus. Ogni persona
poeta. ricerca la sua anima gemella (chi in origine era una sfera maschile
cerca i maschi e avanti così), chi tende verso il maschile che è
migliore è a sua volta migliore (sapiente, poeta, uomo poltico).
Dunque Amore è quella forza che spinge a cercare l'altra metà e,
una volta trovata, a volersi riunire con lei (atto sessuale). Amore
ci guida dunque verso ciò che ci manca e che ci è affine, ci fa
riavere la nostra antica natura.
Agatone Commedi Critica i precedenti perchè non hanno detto chi o cosa è Eros, si
ografo e sono limitati a elencare i doni che arreca agli uomini. Amore è il
padrone di dio più buono, bello e felice. È il più bello in quanto più giovane,
casa. è delicato e molle (abita nelle anime tenere), è flessuoso, morbido,
sempre in contatto con le cose tenere, è leggiadro. Amore rende
concordi uomini e dei, li unisce, limita la violenza, limita gli altri
piaceri poiché è il maggiore di tutti, è valoroso in quanto può
domare anche il dio più forte, ma è anche sapiente poiché ispira i
poeti e le arti in quanto porta uomini e dei a ricercare la bellezza.
Amore porta uomini e dei verso le cose belle e le cose belle sono
anche buone.
Socrate Priam critica Agatone, lui si è limitato ad elogiare Eros, invece
occorre dire la verità circa la sua natura. Visto che Amore tende al
bello (verso il brutto non si tende) vuol dire che è la bellezza gli
manca (non cerco quello che già ho) quindi Amore è brutto e
siccome solo le cose belle sono buone, Amore è anche cattivo.
Riferisce il discorso della sacerdotessa Diotima.
Amore non è brutto e cattivo, ma nemmeno bello e buono. È una
via di mezzo, ma allora di sicuro non è un dio. Non è nemmeno
un uomo, è un demone, a metà tra umano e divino, collega questi
due mondi. È nato infatti da Povertà e Ingegno durante un
banchetto divino per la nascita di Afrodite, di cui è seguace e
perciò amante del bello (Afrodite è bella). La madre gli ha fornito
la mancanza, il padre il desiderio di capire, sapere, ricercare. In
quanto eterno ricercatore, Eros è filosofo. Oggetto della ricerca di
Amore è il Bello, dunque chi è invaso da lui (ossia colui che ama)
cerca sempre il bello e il bene e cerca di possederlo per sempre
(=immortalità). Amore rende partecipe l'uomo dell'immortalità
(possesso perpetuo del bene) tramite la procreazione che può
avvenire in due modi:
– tramite il corpo (figli), ovviamente riservato all'unione uomo-
donna, è meno forte poiché i figli dopo un po' muoiono;
– tramite l'anima, si parla di discepoli, unione uomo-uomo, più
duraturo poiché genera virtù in un animo giovane (lo educa) e la
virtù non muore mai.
Visto che non si genera mai nel brutto, entrambi gli amori cercano
il bello, infatti quando mi avvicino a un bel ragazzo sono portato a
donarmi e aprirmi, quando mi avvicino a uno brutto sono portato
a chiudermi in me stesso, quindi non si genera nulla nel brutto.
Tanto gli uomini fecondi nel copro, quanto quelli fecondi
nell'anima cercano corpi belli in cui generare figli o virtù. È qui
che Socrate espone la scala della bellezza:
1) per generare e partecipare dell'immortalità, si va alla ricerca di
corpi belli;
2) osservando bene, ci si rende conto che la bellezza è simile in
tutti i corpi, quindi la bellezza è unicae partecipe dei vari corpi
belli;
3) la bellezza che sta nell'anima è più desiderabile della bellezza
corporea;
4) le anime belle generano cose ancora più belle come le leggi, le
istituzioni;
5) il frutto più bello dell'anima è però la scienza, cioè la filosofia
che porta a non soffermarsi su un solo corpo bello o su una sola
anima bella, ma porta a consocere e a partorire bei ragionamenti
fino a rendersi conto che...
6) ogni cosa bella è bella poiché partecipe dell'Idea di Bellezza,
eterna, immutabile e incorruttibile. I copri, le anime, le istituzioni,
le scienze e in generale tutte le cose terrene belle lo sono poiché
partecipi dell'Idea di Bellezza.
Siamo partiti dalla manifestazione più palese della Bellezza (un
bel ragazzo) e ci siamo elevati fino a conscere la verità, cioè a
contemplare la Bellezza in sé, madre di ogni bellezza terrena.

Irrompe Alcibiade, un giovane aristocratico bramoso del sapere di Socrate e completamente


ubriaco. Egli vorrebbe ottenere la sapienza socratica come se si potesse fare un semplice
travaso, ma per arrivare al sapere bisogna aderire a un certo tipo di vita (Alcibiade arriva
quando ormai il discorso del maestro è finito). Paragona Socrate a un sileno, brutto fuori e
bello dentro, incanta con le parole (il sileno con il flauto).
7. ARISTOTELE
Dati Pensiero e opere
biograf
ici
Crisi INTRODUZIONE: Aristotele e Platone.
della A differenza del maestro, Aristotele non usa i miti e la forma del dialogo,preferisce
polis lezioni frontali e approccio argomentativo. Per lui Platone ha solo complicato le cose
irreversib introducendo un nuovo mondo (Idee) per spiegare la realtà che ci circonda. La realtà si
ile, Atene spiega non sdoppiando i mondi, ma cercando le risposte al suo interno (pensa alla
schiacciat Scuola di Atene di Raffaello, mano giù e dito su). I due hanno una diversa concezione
a sempre dell'Essere:
più dal Platone Aristotele
potere
macedon Essere = Idee Essere = cose che ci corcondano
e. Il Immateriale Legato indissolubilmente alla materia (non
cittadino esiste forma in sé, ma solo forma con la
greco è materia).
sempre Prospettiva gerarchica: la Verità (= Essere) Prospettiva orizzontale: la Verità (=
più va cercata verso l'alto, verso le Idee, più si Essere) sta in mezzo a noi, tutto è verità,
lontano va verso il basso più ci si allontana dal dal moscerino all'uomo.
dalla vero.
politica,
cercherà
rifugio 1) Gli scritti: si dividono in due categorie:
nella – opere esoteriche (dottrina segreta) o acromatici (per gli ascoltatori) → sono di fatto
conoscen appunti che servivano come sostegno alle lezioni orali. Vengono diffusi solo a partire
za dal I secolo a.C. Sono poco sistematici, spesso confusi e contraddittori, non erano
contempl destinati alla pubblicazione. Di questa categoria fanno parte tutte le opere più famose
ativa e (Metafisica, Fisica, Politica, Etica eudemia, Etica nicomachea, Retorica, Poetica,
nell'etica Organon, De anima,...);
(caratteri – opere essoteriche → destinate alla pubblicazione, più ordinate e sistematiche. Si tratta
stiche per lo più di dialoghi in cui vengono riprese le dottrine platoniche, scritti in età
dell'età giovanile.
ellenistic Inoltre Aristotele divide le scienze in tre categorie:
a). – scienze teoretiche, ossia quelle scienze che studiano la realtà necessaria, la realtà
Nato nel come deve essere (le cose che non possono cambiare). Hanno come obiettivo il puro
384 a.C. conoscere, la speculazione in quanto tale. Esse sono la Fisica, la Matematica e la
a Stagira, Metafisica;
a 17 anni – scienze pratiche, studiano le cose che possono cambiare poiché dipendono dalla
entra libertà umana, dalle scelte degli uomini. Hanno come obiettivo l'azione. Esse sono la
nell'Acca Politica e l'Etica;
demia, ci – scienze poietiche, hanno come fine la produzione, si occupano di quelle azioni del
sta 20 soggetto che sono volte a produrre qualcosa al di fuori del soggetto. Esse sono
anni, l'Architettura, la Medicina, la Scultura, la Poesia, la Pittura,... (uno scultore produce
amico e qualcosa al di fuori di se stesso, cioè la sua scultura).
allievo di 2) A cosa serve il sapere? Mentre per Platone aveva finalità politiche da tipico uomo di
Platone, età classica (alla fine il filosofo deve governare), l'ellenista Aristotele lo concepisce
quando il come consocenza disinteressata del reale, il vero filosofo si dedica solo alla ricerca e
maestro all'insegnamento, non al governo. Aristotele all'inizio concorda con il maestro nel
concepire la filosofia come il sapere più alto, rivolto cioè alle cose divine (metafisiche)
muore se quali le idee o il primo motore immobile (concezione gerarchica del sapere). In seguito
ne va. però, egli concepisce la realà unitaria divisa in varie regioni, ognuna con una sua
Dal 342 è dignità ed oggetto tipico di una particolare forma di conoscenza. Tanti saperi di uguale
maestro dignità quanti sono i vari volti dell'essere. Il sapere si frantuma in tanti ambiti, ogni cosa
di che esiste ha eguale dignità, tutto merita di essere studiato (concezione orizzontale) con
Alessand un metodo rigidamente logico-razionale (che in Platone manca), in cui l'osservazione
ro, al empirica della realtà riveste un ruolo enorme. Aristotele procede in maniera logica
quale analizzando i rapporti logico-causali che osserva insiti nella realtà. La metafisica ha
insegna come unico scopo la contemplazione della verità dal momento che parte dalla
la meraviglia, invece gli altri saperi (ad esempio la Politica) hanno come scopo l'utilità
superiorit pratica (la politica deve dirci come si organizza la vita collettiva dell'uomo). Infatti
à della l'uomo fa filosofia non prima, ma dopo aver soddisfatto le sue esigenze pratiche, quindi
cultura è chiaro che l'uomo fa filosofia non per avere un tornaconto materiale, ma per il pure
greca che desiderio di uscire dall'ignoranza, di conoscere l'essenza delle cose. In altre parole, se
va vogliamo risolvere problemi materiali (ho bisogno di costruire una casa) ci rivolgiamo
esportata alle scienze pratiche (magari l'architettura), se invece vogliamo soddisfare il desiderio
da un di sapere ci rivolgiamo alla metafisica.
forte 3) Perchè l'uomo fa filosofia? All'origine della filosofia sta la meraviglia. L'uomo si
potere interroga davanti ai problemi e alle cose che non conosce, desidera ardentemente
politico sapere, non vuole restare nell'ignoranza. Dapprima l'uomo parte dai problemi più
centralizz piccoli (Perchè piove?), man mano sale di grado (cosa sono le stelle?) finchè non arriva
ato. a domandarsi quali sono i principi ultimi, le cause di tutte le cose. Ecco che l'uomo
Tornato inizia a fare metafisica (=filosofia per eccellenza, filosofia prima, vedi punto 4). Quali
ad Atene, sono le cause di tutto? Perchè esiste l'uomo? Cos'è l'uomo? Perchè non esiste solo il
vi fonda nulla? Questi sono tutti problemi filosofico-metafisici secondo aristotele proprio perchè
il Liceo, si occupano dei fondamenti della realtà, sono le domande più difficile e segrete, ma
dove anche più importanti. Tra Filosofia e Metafisica esiste una relazione ineliminabile!
insegna. 4) Il ruolo e le caratteristiche della FILOSOFIA PRIMA. Lui la intende come
Muore metafisica, cioè quell'ambito del sapere che si occupa delle cose divine, metafisiche nel
nel 322 senso che oltrepassano l'ambito fisico ed empirico. In realtà l'opera viene chiamata
a.C., un Metafisica perchè contiene le cose che Aristotele ha scritto dopo i libri sulla Fisica. La
anno filosofia studia l'Essere nella sua essenza (=sostanza), mentre le altre disicpline
dopo studiano solo una faccia dell'essere. Siccome si occupa dell'essere in quanto tale essa è
Alessand la scienza prima, poiché tutte le altre, analizzando solo una faccia dell'essere,
ro. dipendono da essa che invece lo analizza nella sua totalità. Essa, insieme alla fisica e
Sapiente alla martematica, è una scienza teoretica, che studia cioè il necessario (ciò che non può
universal essere diverso da com'è). Ha come scopo la conoscenza disinteressata e procede con un
e, si metodo dimostrativo. Essa è anche un'ontologia (= “discorso sull'essere”), in quanto si
distacche occupa di studiare l'essere. Capiamo come la filosofia sia per Aristotele il fondamento
rà comune che tiene uniti tutti gli altri vari ambiti del sapere, che vengono da essa regolati
progressi e organizzati. Aristotele la definisce in 4 diversi modi:
vamente – scienza che studia le cause e i principi primi;
dall'inseg – scienza che studia l'essere in quanto essere;
namento – scienza che studia la sostanza;
platonico, – scienza che studia Dio e la sostanza immobile (=teologia).
di cui Da qui al punto 10, ci occuperemo della METAFISICA e dei suoi concetti
diverrà fondamentali.
un grande 5) Che cos'è l'ESSERE? (oggetto dell'ontologia) Essere è in generale tutto ciò che ci
critico. circonda, tutto ciò che posso non solo percepire con i sensi (albero, cane, uomo, mela,
cappello,...), ma anche ciò che posso pensare (Dio, drago, Libertà,...). Quindi Essere =
tutta la realtà! Essere si può dire in molti modi, può avere diversi significati, può dire
cose appartenenti a diversi ambiti della realtà. Esempi:
– Filippo è qui. → ambito della spazialità;
– Alberto è insieme a Marco. → ambito della relazione.
Esiste però un particolare modo di intendere l'essere che sta alla base di tutti gli altri i
modi, senza il quale non sarebbe nemmeno possibile dire gli altri. È questo l'essere in
quanto essere, la sostanza (vedi anche punto 8), un qualcosa che “sta sotto”, che
“sostiene tutte le altre caratteristiche dell'essere e permette loro di esistere. Esempi:
– Prima di essere qui, Filippo deve essere, cioè essere una cosa che poi può stare qui o
lì;
– Se io non sono, come faccio a essere alto o basso, biondo o moro, qui o lì? È assurdo
dire “Riccardo non è, ma è qui”.
In generale, sono quattro i modi in cui si può dire l'essere:
– essere accidentale (vedi punto 6);
– essere secondo le categorie: considera le cose nella loro staticità (vedi punto 6);
– essere secondo potenza e atto: considera le cose nella loro dinamicità (vedi punto
11);
– essere come vero, che esprime un essere mentale, pensato, una sorta di affezione
della mente.
6) Cos'è l'essere secondo le CATEGORIE? Aristotele si è reso conto che l'essere si
può dire in tanti modi, può avere diversi significati, ognuno dei quali ne mostra un
determinato aspetto. Per lui ogni faccia dell'essere corrisponde a una diversa categoria
dell'essere. Ne individua in tutto 10:
– Sostanza: è la prima, la fondamentale, essenziale, senza di lei non si possono dire le
altre. Essa è il soggetto, le altre 9 sono i suoi predicati. La sostanza è “ciò che è
sempre”, cioè che deve essere necessariamente (vedi punto 8);
– Qualità
– Quantità
– Relazione
– Agire
– Subire
– Luogo
– Tempo
– Avere
– Giacere
Ogni realtà può esistere solo all'interno delle categorie le quali quindi possono spiegare
ogni cosa. Infatti ogni cosa deve avere determinate qualità, una quantità, deve
intrattenere relazioni con altre cose, deve agire, deve essere in un luogo,...
Dunque tutte le 9 categorie sono accidenti della prima, cioè sono accidenti della
sostanza. Esempio: Valentino Rossi è la sostanza, il suo essere motociclista è un
accidente. Oppure una maglietta rossa. La maglietta è la sostanza, ma non deve per
forza essere rossa.
Quindi cos'è un accidente?
E' un predicato non essenziale di una sostanza, un essere deobole che non può essere il
fondamento ultimo delle cose, la loro essenza (Valentino Rossi avrebbe anche potuto
non essere un motociclista, essere motociclisti non è una cosa essenziale per vivere,
l'essenza di Valentino non è il suo essere motociclista). Dunque mentre la sostanza è un
qualcosa che “deve essere”, l'accidente è un qualcosa che “può essere”. Gli accidenti e
le sostanza esistono in modo diverso, gli accidenti hanno minore potenza di essere
proprio perchè dipendono dalla sostanza (una cosa che dipende da un'altra è meno
potente). Esistono due tipolgie di accidenti:
– casuali: cambiano in base alle circostanze in maniera casuale. Esempio: una maglietta
diventa calda se sta sul termosifone, ma se poi la metti fuori diventa fredda;
– causali: caratteristiche tipiche di una particolare sostanza. La sostanza quadrato deve
per forza avere quattro lati, è una sua caratteristica fondamentale, non esiste un
quadrato con 3 lati!
7) Il PRINCIPIO DI NON-CONTRADDIZIONE E IL PRINCIPIO DI
IDENTITA'. A = A e quindi A diverso da NON – A. Ripensa a Parmenide, l'essere può
essere e non può non essere. Non posso dire “Paolo è un uomo, ma è anche un cane”.
Questi principi sono la faccia logica della sostanza. Infatti ogni sostanza deve essere
uguale a se stessa, ma non uguale alle altre. Infatti se una sostanza non è uguale a se
stessa non è una sostanza, è un accidente.
8) Cos'è l'essere come SOSTANZA? È vero che l'essere si dice in molti modi, ma tutti
questi modi implicano un comune riferimento ad un termine unico che li tenga insieme,
un sostrato, un qualcosa che sta sotto, che sostiene. Questo qualcosa Aristotele lo
chiama SOSTANZA.
Esempio: prima di essere un calciatore, CR7 deve essere. Non si può dire che CR7 è
nulla, ma è un calciatore.
Se togli la sostanza, togli anche tutti i modi dell'essere. Questo è il significato di
sostanza intesa come essenza, come quel qualcosa di necessario che deve esserci per
fare in modo che poi ci sia tutto il resto. In tal senso si parla di sostanza seconda e
universale, Aristotele la chiama forma, ossia quel qualcosa che ordina la materia in
modo tale da creare un particolare essere, la causa dell'essere. Si parla anche di genere
(più ampio) o specie (meno ampio) (=concetti), ossia quegli insiemi generali di cose
che raggruppano più di una sostanza individuale. Esempio: ossa, carne e sangue non per
forza corrispondono all'uomo. Anche i cani sono fatti di ossa, carne e sangue. Ma allora
cane = uomo? No, perchè la forma Uomo interviene a ordinare la materia facendo
nascere quella cosa che chiamiamo uomo e che è diversa dal cane. Tutti i cani singoli
appartengono al genere cane, solo alcuni (ma comunque più di uno) appartengono alla
specie cane-lupo cecoslovacco.
Si parla invece di sostanza prima e individuale quando si fa riferimento a tutte le cose.
Ogni cosa è sostanza, dal mollusco al cane alla pianta fino all'uomo. Viviamo circondati
da sostanze individuali (=sinolo).
Per lui è più importante la sostanza prima!!
Ma allora che differenza c'è tra la Forma aristotelica e l'Idea platonica?
L'idea platonica è del tutto svincolata dalla materia, è immateriale e perfetta. La forma
invece non può darsi senza materia. Nell'essere, forma e materia sono sempre presenti
insieme, la forma deve sempre avere una materia da ordinare. Aristotele chiama questa
unione sinolo. Ogni sostanza individuale è un sinolo, materia e forma sono i principi di
tutte le cose.
9) Le CAUSE.
Aristotele distingue tre tipi di sapere:
– sensazione: caldo/freddo, non scientifica poiché non universale (cioè valida per tutti).
Infatti ciò che per me è freddo per un altro magari è caldo;
– esperienza: fare esperienza delle cose con il tempo, anche qui non è universale perchè
ognuno fa le sue esperienze;
– scienza: conoscere le cause delle cose. Universale, valida per tutti, scientifica!
Ne esiste un quarto, l'intuizione, di cui parleremo al punto 15.
Le cause sono 4 e insieme spiegano ogni cosa. Nulla esiste al di fuori di esse:
– materia (=potenza);
– forma (=atto);
– causa efficiente (meccanica, colei che imprime il movimento alla materia, portandola
a raggiungere la sua forma. È lei che porta una cosa dalla potenza all'atto, è lei che
fisicamente imprime il movimento alle cose);
– finale (colei che direziona il movimento delle cose, che per Aristotele è sempre
“movimento verso un fine, uno scopo”. Ogni cosa che si muove non lo fa a caso, ma in
vista di un fine, e cioè con l'obiettivo di realizzare la sua forma).
10) IL PRIMO MOTORE IMMOBILE ( = Dio).
La Metafisica intesa come teologia, cioè studio della divinità come principio ultimo e
supremo della realtà. E' il risultato ultimo della Metafisica intesa come scienza che
studia le cause dell'Essere. È la causa prima, la causa di ogni movimento, ciò a cui tutto
tende, ciò che da inizio a ogni movimento. Dal momento che il mondo intero si muove
in vista di un fine, ogni cosa tende a realizzare pienamente la propria forma al livello
più puro (vedi punto 11), deve esistere un punto di inizio che avvia tutta la catena dei
movimenti, ma che a sua volta non è mosso da nulla. Altrimenti si dovrebbe andare
indietro all'infinito nella catena delle cause efficienti, ma così non ci sarebbe nemmeno
un inizio (e quindi neanche una fine). Il mondo è quindi strutturato gerarchicamente, in
una serie di strati che tendono tutti alla perfezione del Primo motore, che è immobile
proprio perchè è principio di ogni altro movimento.
Gli attributi del Primo motore:
– eterno: visto che il movimento delle cose è eterno, anche lui lo deve essere;
– immobile: altrimenti andiamo all'infinito con la catena delle cause efficienti;
– atto puro: deve essere sempre in atto poiché se avesse potenza allora a sua volta si
muoverebbe (dalla potenza all'atto);
– perfetto: in quanto atto puro (cioè forma pura) è perfetto;
– immateriale: essendo atto puro, non ha materia poiché la materia coincide con la
potenza. Se avesse materia si muoverebbe per realizzare la sua forma, è forma senza
materia;
– meta-fisico: non avendo materia non è una realtà sensibile (=fisica), bensiì meta-
fisica;
– sostanza: è la prima di tutte, ma lo è, diverso dal Dio cristiano, è solo il primo della
catena degli esseri;
– causa efficiente-finale: non si limita a essere solo efficiente, ma non può nemmeno
essere solo finale poiché il movimento ha bisogno della causalità efficiente. Essendo la
massima perfezione, egli attrae tutte le cose, le quali si muovono quindi verso di lui.
Egli attare come lo fa un oggetto d'amore, come la persona bellissima attare, così fa
Dio. Tutte le cose desiderano la perfezione e siccome Dio è la perfezione tutte le cose si
muovono verso di lui;
– pensiero di pensiero: egli è la forma di vita più alta, la forma di vita più alta è colei
che pensa e contempla, ma il pensiero ha sempre come oggetto la cosa più eccellente,
ma siccome è lui la cosa più eccellente è ovvio che lui pensa se stesso, è quindi
pensiero di pensiero. Nel momento in cui si pensa, egli si riconosce intelligibile
(=conoscibile tramite intelletto), intelligenza e intelligibile coincidono. Visto che
l'intelligenza è quel qualcosa che ci fa conoscere l'intelligibile (=sostanza) e visto che
l'intelligenza è in atto quando possiede la conoscenza dell'intelligibile (=sostanza), il
primo motore ha il perpetuo possesso della conoscenza dell'intelligibile che altro non è
se non se stesso. È questa la sua divinità, visto che a noi il completo possesso della
consocenza (intelligenza perennemente in atto) sfugge sempre;
– tanti motori: visto che le varie sfere celesti hanno moti diversi, era difficile farli
derivare tutti dal Primo Motore che muove il cielo delle stelle fisse e da li parte tutto. E
così dice che le altre sfere sono mosse da altri motori immobili per spiegare la diversità
dei moti celesti, ma alla fine ritorna all'unicità del Primo Motore per spiegare l'unicità
del mondo, descrivendo un ordine gerarchico tra i vari motori in cima al quale pone il
Primo.
11) L'essere come DIVENIRE nei concetti di POTENZA E ATTO.
La Fisica è la scienza che si occupa di studiare il mutamento (= movimento) delle cose
naturali (che è empiricamente evidente, non lo si può negare come faceva Parmenide).
Esempio: il bambino diventa adolescente, adulto e poi vecchio. Questo è un mutamento
naturale, le cose non rimangono uguali a se stesse.
In generale, per Aristotele movimento è il passaggio dalla potenza (materia informe)
all'atto (forma) a cui tende ogni cosa. Ogni cosa procede verso un fine, che è appunto
il realizzare pienamente la sua forma (un feto si muove per diventare uomo adulto), ma
questo movimento è permesso da una causa efficiente (o agente) che può essere esterna
(nelle cose artificiali è l'uomo, lo scultore è causa efficiente che trasforma il marmo in
scultura), oppure interna alla sostanza (è il caso degli enti naturali, il feto ha in sé la
causa che lo fa crescere e diventare uomo).
Potenza (materia che non ha ancora raggiunto la sua forma) → Atto (forma finale).
Ogni cosa si muove in questa direzione.
Esempio : Seme (potenza) → Pianta (atto).
Dunque ogni sostanza tende a passare da potenza ad atto, ma per farlo ha bisogno di
una causa efficiente, la quale ha il compito di imprimere la forma nella materia, di far
si che la materia assuma una determinata forma. Non solo le sostanze singole, anche i
vari fenomeni celesti (temporali, stagioni,...) hanno una causa agente che li causa ed
essa è il moto dei cieli, e il moto dei cieli a sua volta è originato dal primo cielo. Ci si
dovrà chiedere che cosa causi il movimento del primo cielo, o cielo delle stelle fisse
(vedi punto 10). Egli individua 4 tipi di movimento:
– locale: cambia lo spazio, da qui mi sposto lì, può essere circolare, alto-basso o basso-
alto (gli ultimi due sono propri dei 4 elementi, i quali hanno ognuno il suo luogo
naturale verso cui muoversi, ad esempio la terra che è il più pesante tende a muoversi
verso il centro della terra ed è questo il motivo per cui gli uomini, che sarebbero fatti
per lo più di terra, stanno con i piedi radicati a terra, mentre gli uccelli che sono fatti più
di aria e quindi tendono alla sfera dell'aria che sta in alto);
– qualitativo: cambiano le qualità della sostanza, mi cresce la barba;
– quantitativo: cambia la quantità della sostanza,
– sostanziale: cambia la sostanza nella sua essenza, il bambino che si fa uomo.
Aristotele ha una visione finalistica della realtà, il divenire ha un inizio e una fine a cui
tendere, ma il fine di tutto, quel qualcosa che mette in moto il movimento del mondo è
da ricercarsi oltre le cose sensibili, è una realtà meta-fisica (vedi punto 10).
12) La teoria dei LUOGHI COMUNI.
Qual è il metodo che l'uomo utilizza per conoscere? In altre parole, qual è il metodo
della metafisica? In che rapporto stanno uomo e Verità? Ad esempio, per Parmenide il
vero essere non è evidente, ma si nasconde, i sensi ingannano, l'Essere si coglie con la
ragione, ma in pochi ci riescono. Per molti filosofi la verità è oscura e inaccessibile, ma
non per lui. Egli pensa che in generale gli uomini siano fatti abbastanza bene per capire
la verità. Gli uomini sono macchine ben congeniate che funzionano bene (i sensi non
ingannano, ma dicono il vero) e che per questo riescono a cogliere almeno in parte la
verità. Ma quindi conoscere è facile?
No, perchè le verità ultime non si possono mai cogliere del tutto, poi le cose non
sempre appaiono chiare, ma il problema sta nelle cose, non in noi. Noi siamo fatti bene,
le nostre facoltà (sensi,intelletto, memoria,...) sono buone e ci permettono di cogliere
almeno in generale la verità.
Inoltre, lui pensa che il mondia sia sempre esisitito così come gli uomini, il mondo è
eterno e non muta, è sempre uguale e per questo l'uomo con il passare del tempo
migliora la consocenza di esso. La verità è tutta intorno a noi, noi siamo fatti abbastanza
bene per capirla, dobbiamo solo abituarci a farlo.
Capisci quindi che ciò che per la maggioranza pare vero, è vero. Se quasi tutti
concordano su qualcosa, quel qualcosa è vero. L'opinione comune, i luoghi comuni
sono in fondo verità, così come lo è la tradizione.
Esempio 1: “Mai lasciare la via vecchia per quella nuova.” Se lo dicono in molti è vero.
Esempio 2: tutti i popoli in ogni luogo e in ogni era hanno detto che il principio di tutte
le cose sta negli dèi, quindi sarà vero che il principio del mondo è da ricercare nella
divinità.
Visto che in genere gli uomini colgono la verità, Aristotele si richiama spesso alle teorie
dei filosofi che lo hanno preceduto (l'opinione dei filosofi in quanto sapienti si avvicina
più alla verità rispetto all'opinione dei non sapienti), discute con loro, li usa per sostenre
le sue tesi, porta a compimento il loro discorso, seguendo un metodo dialettico. Questo
modo di agire costituisce il cuore del metodo aristotelico, in cui ciò che è venuto prima
non è mai sbagliato, possiede un grado di verità che magari può essere migliorato, ma
non negato.
13) L'ETICA.
Tutto, nella Natura, ma anche nel comportamento umano avviene in vista di un fine che
appare buono o desiderabile, quindi il fine coincide con il bene.
Esempio: Io studio perchè voglio essere promosso. Essere promosso è un fine che mi
pare buono.
Ovviamente ci sono tanti fini nelle varie attività umane (essere promosso, laurearmi,
vincere la Champions, trovare l'amore della vita,...), ma deve anche esserci un fine
supremo che coincide con il bene sommo e da cui dipendono tutti gli altri fini. Secondo
lui questo fine ultimo è la felicità, compito dell'Etica e della Politica è capire cosa sia la
felicità in modo da indicare all'uomo come comportarsi sia individualmente, che a
livello comunitario.
Cos'è la felicità?
Come per Socrate, la felicità coincide con la virtù, poiché ognuno è felice quando
realizza pienamente la sua natura. Il cavallo è felice quando corre, l'uomo quando
esercita la ragione (=vive secondo ragione), che è ciò che lo distingue dagli altri animali
(anche le piante e i cani mangiano, si riproducono e usano i sensi). Dunque vivere
secondo ragione = vivere virtuosamente, dunque chiedersi cos'è la felicità significa
chiedersi cos'è la virtù. Il piacere si accompagna alla virtù, nel senso che la alimenta
con la sua presenza. Riccchezza, potenza e bellezza aiutano a essere virtuosi, ma non
sono la causa della virtù (un ragazzo bello è più facile che abbia successo e viva bene,
ma non è la bellezza a renderlo virtuoso).
Visto che il fine (=felicità=virtù) non è scelto dall'uomo, l'uomo che sceglie? L'uomo
sceglie i mezzi con cui raggiungere il fine, dunque l'uomo è libero nel suo agire in
vista del fine. Virtù e vizio sono manifestazioni della libertà, poiché l'uomo sceglie se
agire in un modo o nell'altro. Per lui esistono due tipi di virtù, poiché non va
dimenticato che l'uomo possiede anche l'anima appetitiva:
– virtù etiche (=saggezza) → dominio della ragione sugli impulsi. Consiste nello
scegliere il giusto mezzo nel fare le cose. Ovviamente è la ragione a determinare il
giusto mezzo, che si incarna in singole virtù che altro non sono se non la via di mezzo
tra un eccesso e un difetto:
Esempio: Il coraggio è il giusto mezzo tra la viltà e la temerarietà (voler agire a tutti i
costi). Altri esempi sono la temperanza, la magnanimità,...
Virtù etica per eccellenza è la giustizia (=rispetto delle leggi). Questo è il suo
significato generale, ma poi ha due significati specifici: 1) giustizia distributiva (dare a
ognuno quello che si merita); 2) giustizia commutativa che è correttiva, nel senso che
mira a bilanciare vantaggi e svantaggi;
– virtù dianoetiche (intellettive) → esercizio puro della ragione, caratteristica più
propria dell'anima razionale. Sono: 1) arte (tecnica) che è la capacità di produrre oggetti
grazie alla ragione (riguarda la produzione di qualcosa di esterno, non l'azione); 2)
saggezza, che è la capacità di dominare gli istinti, è ciò che permettte di trovare il giusto
mezzo; 3) intelligenza (=intuizione) che è la capacità di cogliere i principi primi di tutte
le scienze (i principi indimostrabili); 4) scienza (logica) è la capacità dimostrativa con
cui si conosce il necessario; 5) sapienza (intelligenza + scienza), forma più elevata di
scienza, è la somma di scienza e intelligenza che sa sia dimostrare a partire dai principi,
che cogliere la verità dei principi primi.
Siccome felicità = virtù = realizzazione della natura intima, allora felicità umana = vita
teoretica (=esercizio della sapienza). La vita teoretica si occupa di pensare ciò che di
più elevato esiste, ossia i principi primi. La vita teoretica in quanto virtù e felicità
suprema è la scintilla di divinità presente nell'uomo.
Cos'è l'amicizia?
E' una cosa necessaria alla vita e anche bella, nessuno sceglie di vivere senza amici.
Esistono tre tipi di amicizia:
– fondata sull'utile → amicizia che non deriva dall'amare l'altro per se stesso, ma in
vista dell'utilità. Tipica dei vecchi che hanno bisogno degli altri per sopravvivere;
– fondata sul piacere → uguale alla precedente, ma tipica dei giovani che perseguono
il piacere di volta in volta maggiore, si usano a vicenda per soddisfare questi piacere
(pensa al sesso), e così come diventano amici velocemente, si allontanano anche
velocemente
– fondata sulla virtù → amare l'amico per se stesso, per com'è, non in base al piacere o
all'utile. È la forma migliore e più stabile, dura per sempre, ma è anche la più difficile
da conseguire.
Per sbocciare, l'amicizia ha bisogno di intimità e vicinanza (gli amici vivono assieme),
ma anche di uguaglianza tra individui (per lui non può esistere amicizia tra uno schiavo
e un sapiente, sono troppo diversi). Esiste anche l'amicizia tra diseguali, ma quella pura
è amicizia tra eguali. Gli amici sono pochi, molti amici = nessun vero amico. L'amicizia
è quindi una forma di comunità basata su uguaglianza di rapporti e su intesa solidale e
virtuosa. È diversa sia dall'amore (entra in gioco la bellezza che genera impulsi
sessuali), ma anche dalla benevolenza.
14) La POLITICA.
L'uomo è un animale sociale, da solo non può vivere sia perchè non può provvedere al
suo sostentamento, sia perchè al di fuori dello stato (e quindi delle leggi e
dell'educazione) non può arrivare a raggiungere la virtù, che coincide con la felicità
(vedi punto 13). Quindi lo stato non si occupa solo di esistenza materiale, ma anche di
portare l'uomo alla felicità spirituale (alcuni uomini non sono capaci di raggiungere le
virtù più elevate, essi sono per natura schiavi).
Non descrive uno stato perfetto, ma irrealizzabile (Platone), bensì vuole trovare una
costituzione che vada bene per tutti i popoli e lo fa analizzando prima tutte le forme di
governo e le loro degenerazioni. Le tre forme di governo analizzate, a cui corrisponde
anche una possibile degenerazione, sono:
– monarchia (governo di uno) → tirannide (ha come fine il vantagio personale del
monarca, non il bene comune);
– aristocrazia (governo dei migliori) → oligarchia (vantaggio dei governanti, non bene
comune, governano i più ricchi, non i migliori);
– democrazia (governo della moltitudine) → demagogia (governo a vantaggio dei meno
abbienti, non del bene comune).
Aristotele si sposta sul versante di una via di mezzo tra aristocrazia e democrazia, in cui
a governare sarebbe una classe media, dotata di media fortuna. Governa sì una
moltitudine (democrazia), ma non una moltitudine di disperati (aistocrazia). Per lui ogni
governo è buono purchè si adatti alla natura dell'uomo e alle condizioni storiche in cui
vive. Altre caratteristiche del buon governo:
– provvede alla prosperità materiale dei cittadini;
– provvede alla prosperità spirituale dei cittadini;
– non deve avere troppi cittadini, o troppo pochi;
– deve sorgere in buoni luoghi geografici;
– deve avere cittadini coraggiosi e intelligenti (tipo i Greci);
– le varie funzioni devono essere ben distribuite (tipo classi paltoniche);
– no comunismo di beni e donne perchè p contro natura. L'uomo infatti ha nell'affetto e
nell'interesse due molle fondamentali del suo agire;
– lo stato non può mai diventare unità assoluta poiché eterogeneo è il tessuto sociale
che lo compone;
– devono governare gli anziani che hanno il compito di educare i cittadini
15) La logica aristotelica: il SILLOGISMO.
La conoscenza scientifica si fonda sul sillogismo (=ragionamento logico), tuttavia esso
prende sempre le mosse da principi primi immediati e indiscutibili (tipo il principio di
non-contraddizione) che non possono essere dimostrati e spiegati scientificamente
proprio perchè la spiegazione scientifica deve fondarsi su di essi. Il lato logico è solo
l'altra faccia della medaglia, è la controparte del lato onotologico. L'Essere e il
pensiero umano coincidono, l'uomo è fatto abbastanza bene per cogliere l'Essere il
quale può quindi essere conosciuto utilizzando le facoltà logiche del pensiero. La logica
è per lui l'unico metodo per raggiungere un sapere scientifico, la logica quindi ha
sempre un oggetto, non è mai logica a vuoto. Il suo oggetto è l'Essere, la struttura stessa
della realtà.
Ma allora qual è la base del sapere scientifico?
L'intuizione, punto di partenza di ogni argomentazione, è colei che ci permette di
cogliere immediatamente i principi che stanno alla base del sapere logico-scientifico
(casuale). L'intuizione è la forma di sapere che ha per oggetto i principi, l'intuizione è il
fondamento della conoscenza scientifica ed è il metodo usato nella Metafisica, la quale
studia appunto i principi primi i quali non possono essere dimostrati se non per via
negativa.
Esempio: non si può argomentare in maniera logico-scientifica circa l'esistenza del
principio di non-contraddizione. Lo si può solo dimostrare a partiredalla confutazione
di chi pretende di negarlo. Infatti ogni frase per poter avere senso lo ammette per forza.
Se dico “il principio di non-contraddizione non esiste” mi sto fondando su di lui per
dirlo (la distinzione tra esistenza e non-esistenza presuppone tale principio). È il
procedimento elenchico, che mostra la contraddizione in cui cade chi nega la validità
dei principi primi metafisici.
Cos'è invece il sillogismo?
E' un modo di procedere logico-meccanico che Aristotele considera il fondamento del
metodo scientifico. È un metodo che, applicato correttamente e partendo da corretti
principi, deve condurre per forza alla Verità. Per lui è l'unica vera forma di
ragionamento, è la struttura stessa del ragionamento. Infatti ragionamento = mettere in
relazione delle proposizioni che abbiano dei nossi logici, individuare questi nessi che
altro non sono se non rapporti di causa-effetto. Dunque ragionamento =
consequnezialità, e il sillogismo è il ragionamento per eccellenza.
Esempio: “La balena è un mammifero.” Questa è una proposizione, non un
ragionamento. “La balena è un mammifero perchè non depone le uova.” Questo è un
ragionamento, poiché il non deporre le uova è messo in relazione con l'essere
mammifero.
Il sillogismo è appunto un ragionamento in cui, poste alcune premesse, per forza
dobbiamo giungere a delle necessarie risposte.
Premessa 1: Ogni animale è mortale.
Premessa 2: Ogni uomo è un animale.
Conclusione: Ogni uomo è mortale.
Ovviamente il sillogismo si fonda su premesse che devono essere vere visto che è solo
un procedere meccanico, in tal senso si fonda sulla sostanza, cioè sull'essenza delle
cose.
16) Aristotele e la POESIA.
Anche per lui l'arte è imitazione, che può essere fatta in vari modi:
– si può imitare con forme e colori (pittura);
– si può imitare con la voce (poesia);
– si può imitare con il suono (musica);
– si possono imitare persone superiori al normale (epica e tragedia);
– si possono imitare persone comuni o umili (commedia);
– si può imitare in in modo narrativo o drammatico.
Nella Poetica abbiamo però solo la teoria della tragedia, che ha come oggetto il
verosimile, cioè non proprio quello che è accaduto (sotira), ma quello che sarebbe
potuto accadere. La tragedia imita il verosimile, ossia quel qualcosa che può accadere,
ha carattere universale e non particolare come la storia. Il poeta descrive fatti che
possono accadere, lo storico fatti accaduti, è questa la differenza. In virtù della sua
universalità, la poesia ha valore scientifico poiché mi aiuta a capire l'uomo, i suoi
comportamenti e il suo modo di agire.
Esempio: Lo storico ci racconta la vita di Hitler, la Rowling ci parla di Voldemort, il
quale non é esistito, ma rappresenta un tipo umano verosimile (sadico, poco empatico,
ambizioso, crudele, intelligente,...) che mi aiuta a capire più cose sulla natura umana.
Anche se l'arte imita il mondo sensibile (che per lui è realtà), non è illusoria, in più
anche se la tragedia tocca le emozioni, non è dannosa, ma ha un forte valore educativo e
purificatore, ciè che lui chiama catarsi. Quando vediamo al cinema la rappresentazione
delle varie virtù, è come se le scorgessimo da lontano, impariamo a conoscerle, le
viviamo su noi stesse senza viverle davvero e così impariamo anche a difenderci da
esse, a controllarle. L'arte rappresenta la passione, ci permette di vederla da fuori e di
provarla senza provarla, ce la fa consocere e così sappiamo come gestirla.
Esempio: quando vedo Voldemort che uccide senza pietà io provo emozioni forti
(disgusto, rabbia, o magari piacere, mi sento come lui), ma così facendo imparo a
conoscere queste emozioni, le vivo senza essere io veramente a uccidere, e alla fine,
dopo averle conosciute, me ne libero, o per lo meno imparo a dominarle e a non farmi
travolgere.
17) L'ANIMA umana.
E' la forma dell'uomo, e in quanto forma incarnata è oggetto della fisica (la matematica
studia le forme astratte, la metafisica i principi primi). L'anima è l'atto del corpo che è
potenza (“è atto primo di un corpo che ha la vita in potenza”), è lei che vivifica un
corpo, è il soffio che trasforma la vita in potenza (Corpo) in vita in atto. L'anima quindi
non è né una cosa a se stante (Paltone), ma neanche materia sottile (naturalisti). Pur non
essendo corpo (=materia), l'anima esiste solo a contatto col corpo in quanto la sua
funzione è quella di mettere in atto il corpo, che a sua volta ha lo scopo di vivere. Non
ha senso parlare di anima senza corpo. L'anima è tripartita:
– funzione vegetativa → riprodursi e nutrirsi, propria di tutti i viventi;
– funzione sensitiva → sensibilità e movimento, propria di animali e uomo;
– funzione intellettiva → ragionare, solo umana. Essa permette l'immaginazione
(evocare immagini di oggetti esterni pur senza percepirli immediatamente, mettere
vicino immagini simili e creare dei modelli universali, precede l'intelletto) la quale
precede l'intelletto. L'intelletto rielabora i dati forniti da sensibilità e immaginazione e ,
tramite l'astrazione, coglie le forme, le essenze delle cose, la sostanza e costruisce i
concetti generali.
PARTE SECONDA: LA FILOSOFIA MEDIEVALE

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