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Anassimandro è un filosofo vissuto nella seconda metà del VI secolo A.C.

Lui come altri filosofi vissuti nel suo tempo è un filosofo monista, ovvero si
pone il quesito dell'arché: il principio.
Secondo il suo pensiero il principio di tutto non è osservabile in modo diretto
ma appartiene al mondo stesso. Propone che non sia uno degli elementi
conosciuti e che non abbia le stesse determinazioni delle cose osservabili sul
pianeta. Infatti secondo Anassimandro questo elemento è privo di forma e
limiti, e gli assegna il nome di apeiron. Ipotizza che esso abbia un movimento
ciclico, che provoca il distacco tra due fattori opposti e il ritorno di questi ultimi
alla forma originaria di armonia dell'apeiron, quindi da uno stato di unità
perfetta a uno stato di varietà, da uno stato di indifferenziazione a uno stato di
differenziazione. Il filosofo descrive appunto l'apeiron facendo un parallelo con
la politica e l'ordine cosmico della natura: un passaggio da uno stato pacifico
in cui regna la giustizia a uno disordinato/conflittuale dove invece regna
l'ingiustizia. A questa ingiustizia che domina la realtà osservabile porrà fine lo
stesso apeiron con il naturale cessare di esistere di tutte le cose con una
localizzazione spazio-temporale, cessare di esistere che Anassimandro
definisce "distruzione secondo necessità".
La separazione dall'armonia/dal sicuro, comparando il pensiero del filosofo
con la vita dell'essere umano, è una tappa necessaria per la costruzione di
una propria identità personale secondo il mio punto di vista, che non sempre
va in contrapposizione con il concetto di apeiron proposto dal filosofo, o
meglio:
facendo l'esempio della famiglia, possiamo considerare essa stessa il
principio, l'apeiron. A causa di quest'ultimo si rompe il cosmo, facendo
distaccare i due fattori opposti che sono i genitori e i figli. Però, prendendo un
caso generale, gli stessi figli un giorno saranno genitori, tornando alla famiglia,
tornando all'apeiron. È per questo che sostengo che sì, si commette
l'ingiustizia da espiare per l'uomo data la rottura del cosmo, ma allo stesso
tempo che la separazione sia una fase fondamentale per la vita di ogni
persona.

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