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21.

Il Paese ha cambiato “pelle"

Continuiamo nell'analisi di questo sistema complesso rappresentato dall'analisi di cambiamenti


rapidi dei tre assi: famiglie, società e persone.
Dal Positivismo in avanti sono interconnessi tra loro in un processo che con la teoria dei sitemi
abbiamo definito interattivo e con la scuola di Palo Alto e con la teoria delle catastrofi
(cambiamenti repentini) retroattivo,
Società e cultura indicatori nel contesto, in quanto pedagogisti, delle organizzazioni familiari

- La trasformazione inter etnica, inter culturale, inter religiosa del paese: Società multietnica. multi
religiosa.
- Pedagogia, società e scuola di fronte a queste nuove sfide, non ha ancora risposte , a dir poco
parziali. Non c’è ancora un’educazione interculturale

Nuove emergenze , nuove sfide


La pedagogia in quanto scienza pratica dovrebbe porre nuove pratiche a partire da nuove
emergenze.
- Persone, famiglie, società e culture: un processo di sistema.
- L'aumento dei single
- La crescita della condizione omosessuale

Tutto questo ha come sfondo separazioni e divorzi. Aumento dei rapporti a tempo, si sta insieme solo il
weekend.

L'eclisse del progetto

Eclisse vuol dire che una parte si oscura per un tempo per pii tornare a vedere la luce (Vico, corsi e ricorsi
storici). Oggi abbiamo l'eclissi del progetto (etimol. Guardare avanti). In combinazione all'eclissi del
progetto, vi è l'eclissi della durata.

- l'eclisse del progetto


- Interessi di parte eclissi del progetto: il risparmiare per qualcosa futuro non va d'accordo con il
consumismo e la crescita dei consumi su cui oggi è incentrato lo sviluppo del paese secondo
l'economia.

La responsabilità dei pedagogisti, degli educatori e degli insegnanti. I pedagogisti contemporanei sono
troppo accademici e non si confrontano con i problemi dell’oggi. Si ci è curati dell'istruire ma si è
trascurato l’educare

22.

Dopo aver ragionato di persone, famiglie, società al plurale e culture, ragioniamo di servizi alle persone,
alle coppie e alle famiglie.
-servizi culturali: lo stato, la Chiesa, le altre organizzazioni presenti in Italia. Hanno attivato formazione a
favore di questi tre eleementi che compongono la famiglia: le persone, le coppie in qualsiasi
dimensione, fino alle famiglie nella loro pluralità

- Servizi sociali: di assitenza, di accompagnaemnto

- Servizi sanitari

Servizi nati dalla formazione delle regioni, servizi dipendono da scelte politiche regionali

Le politiche famigliari

- La latitanza dello Stato italiano in materia: legiferato poco a riguardo. Crisi economica e
conseguente crisi del welfare.
- La famiglia riguardata come un affare privato: considerata come una parte del paese e non
un'istituzione che dà stabilità
- Provvidenze individuali e assenza di una reale attenzione alle famiglie nella loro inter-soggettività di
nucleo.

I servizi socio sanitari e il consultorio familiare

-La storia dei consultori familiari in Europa e nel mondo: Il consultorio familiare nasce in Europa, dal 1905,
inizio del secolo scorso. Necessità derivante dal cambiamento delle relazioni famigliari.

1975_ Legge quadro 405 istitutiva dei consultori

Don Liggeri apre a Milano il consultorio “Istituto la casa” in Italia, contributo della chiesa Cattolica, molti
consultori erano ospitati nelle diocesi, ma comunque non vogliono evangelizzare l’istituzione del
consultorio

- L’avventura dei consultori familiari, una speranza sottratta, molti Cattolici, Cristiani e laici ci hanno
creduto e hanno apportato il loro contributo. Oggi i consultori sono l’ombra di quello che potevano
essere e di ciò che sono stati fino all’inizio degli anni ‘80
- Le responsabilità dello Stato: Lo stato non ha favorito lo sviluppo dei consultori. Da servizi socio
sanitari si è passati ad un servizio sempre più ridotto e circoscritto. Legge quadro del ‘75 che
lasciava le Regioni legiferare e organizzare l’istituzione con un limite di tempo di 6 mesi. Si sono
impiegati 2 anni per completarlo, per cui disinteresse e poca motivazione ad investire sul progetto.
1984 i consultori subiscono una riduzione di attenzione alla sfera procreativa, come se la
tridimensionalità persona coppia famiglia in capo ai consultori familiari fosse squisitamente di
materia procreativa. Lo Stato ha le sue responsabilità come anche la Chiesa Cattolica, per il primo
c’è stata una latitanza, per la seconda il problema è stato la vaghezza.

23.

Le pluralità della pedagogia


Uno dei parametri fondamentali, con un'attenzione alla storia della pedagogia è il passaggio continuo dalla
singolarità alla pluralità. Dall’Emile di Rousseau a tutti gli educandi che si declinano nella pluralità del
quotidiano.

- La pluralità della pedagogia: settori di riferimento, ambiti di studio e approcci teorici. Quattro
settori in ambito accademico All’interno della pedaoggia generale e sociale che è un sttore,
abbiamo la pedagogia generale e la pedagogia sociale, all’interno della pedagogia sociale le
pedagogie delle famiglie, degli adulti, del lavoro. Storia delle isituzioni educative scolastiche ecc.,
letteratura per l’infanzia, alla didattica generale e la epdagogia speciale fino ad approdare alla
pedagogia sperimentale che è il quarto settore di riferimento. Questi settori si delcinano in umerosi
approcci.
- La molteplicità di pratiche educative: Circolarità aperta e a spirale tra la pluralità delle pratiche
educative e la molteplicità degli approcci educativi che creatività e amplia a sua volta la pluralità
delle pratiche educative.
- Dalla pluralità educativa alla pluralità pedagogica e viceversa.

Dalla Pedagogia come elemento plurale, un rinforzo ulteriore con un’enfasi particolare sulla pluralità in
pedagogia.

- Educazione e cambiamento: La pluralità in pedagogia evidenzia un continuo cambiamento in


educazione, la pedagogia chiamata a trovare un nesso e a precedere l’educazione e il
cambiamento. La storia della pedagogia dovrebbe farci apire, anticipare, profetizzare (dire prima in
greco) il cambiamento, per dire una parola di “bene” che ciascuna persona può dire per sé
- La molteplicità e la complssità delle situazioni: Nessuna di queste però può essere ignorata dalla
pedagogia.
- Persone e linguaggi: quasi un’odierna torre di Babele: pluralità di linguaggi connessi a una pluralità
di realtà umana, dobbiamo avere lo sguardo obliquo (di Bock) che va sotto la superficie del mare,
che lo attraversa., mai fermarsi a rappresentazioni tetre della società, per andare a scovare il bene,
laddove si nasconde

Nell’ultimo paragrafo della lezione fissiamo alcuni principi cardine:

- L’osservazione partecipe
- Di nuovo sull’oggettività relazionale

La pedagogia è fatta da educatori ed educandi, gli educatori sono gli autori o i co-autori così come lo sono
gli educandi. Nel passaggio dall’educazione alla pedagogia, anche i pedagogisti sono osservatori partecipi
delle narrazioni ed esperienze che gli giungono dagli attori del rapporto educativo. Osservatori partecipi,
osservazione influenzata da emozioni e pregiudizi e quindi necessità per la pedagogia in quanto scienza, di
oggettività razionale.

- Il controllo di qualità delle teorie pedagogiche

- L’educazione come amore


- La pedagogia quale poesie

De Giacinto come Bethleem approdano alla pedagogia come amore. Come abbiamo visto, per Nathorp, la
pedagogia è una scienza ideografica, del proprio, del singolare ( singolarità che compone il plurale essendo
insieme agli altri singolari) pedagogia che ragione sulle singole persone. L’amore non è inteso qui solo come
affetto, ma i due autori lo presentano come un amore dotato di competenze. Buoni sentimenti + buone
competenze. Quindi una pedagogia come poesia, che non è solo lirica, ma ha a monte una struttura teorica
solida, una metrica, un’architettura che varia a seconda della scelta e della creatività del poeta. Una
pedagogia che comprenda che sia prossima all’altro è quindi una pedagogia come amore. Una pedagogia
come poesia è generosa, coinvolgente, va dritta allo scopo, ma accantoa questa generosità , un ulteriore
competenza, versione ultima di una pedaoggia come scienza serve a spiegare e orientare l’educazione.

24.

Il titolo di questa lezione persone e famiglie, è la descrizione dell’attualità con una speranza di inversione di
marcia. Persone e famiglie: dalla solidarietà, magari ipocrita, alla singletudine attuale. A fronte di questo
frazionamento dobbiamo recuperare una solidarietà.

-L'Italia dal ’68 oggi

- L'aumento della cultura del provvisorio conflittuale

Tutto è provvisorio, tutto è conflitto; dalla cultura alla storia e dalla storia alla cultura, dunque si arriva alla
scelta della singletudine, fino all'eclisse (temporanea) della per-sona, ovvero l'essere per qualcosa/ per
qualcuno, la spinta alla solidarietà la si ritrova nell'etimo della parola persona. La persona è la presenza del
singolare in una storia plurale, soggetto che costitutivamente è aperto alla relazione con l'altro.

Per comprendere la portata di questo fenomeno come di molti fenomeni dobbiamo essere consapevoli
delle modificazioni socio culturali avvenuti negli ultimi 50 anni, all’indomani del ’68, i moti delle università
che hanno significato negli ultimi 32 anni del secolo scorso una rivoluzione senza pari in Italia come in
Europa.

Nella dispensa vengono evidenziati u cambiamenti che ci hanno riguardato e che riguardano le società
contemporanee come opposizioni transito tra un indicatore o parametro culturale e il suo opposto. 18
passaggi o transiti identificabili. Un passaggio nel testo di Bruno Betthelim, dice che l’adolescenza è
un’invenzione die nostri tempi perché prima era solo per pochi. 120 anni fa era una realtà del 2 per cento
della popolazione, solo la borghesia o la nobiltà poteva permetterselo.

- La cultura della durata, della fedeltà, della parola data, della coerenza, si oppone la cultura del
provvisorio conflittuale, esaltata pure dai mass media e dalla pubblicità, tutto invecchia velocemente.
- Alla cultura e la sottolineatura positiva del contratto pubblico matrimonio civile o religioso, oggi più
prevalente lo stile dell’anima individualistica.
- A fronte dell'esaltazione della libertà come pensante e pesante, piuttosto la scelta dell'arbitrio
individuale e soggettivo
- Di contro alla solidarietà, il prevaricare dell’individualità, dell’interesse individuale, privato,
contrattazione su tutto e su atti. Siamo persone (solidarietà) quando
- Di contro ad una scelta di genoista eogismo
- Di contro alla fiducia sfiducia
- Di contro alla Speranza disperazione
Influenzano molte prescelte sui figli, e sull'essere genitori responsabili.
- Di contro al rispetto della legalità, della misure, delle regole, la massima che è ognuno è legge a se
stesso
- Di fronte alla rappresentazione positiva dell'adultuta, la discomprensione dell’adultità
- La nuova cultura dell'esser donna
- Il lavoro femminile
- La crisi attuale del ruolo maschile.
- Fenomeni crescenti di omosessualità e bisessualità
- Crisi occupazionale
- Nuovi bisogni economici di fronte alla trasformazione del mercato, globalizzazione dei mercati
- Adolescenza protratta, giovanilismo a tutti costi
Fino ad approdare al 17esimo e 18esimo cuore della dispensa
Diversa funzione e uso della sessualità, di molto anticipata per l’età.
-Aborto, scomparsa della fraternità.
La singletudine

La singletudine si basa sull’Io la solidarietà si basa sul noi, la volontà di mettersi tra
parentesi per lasciare spazio all'altro. La singletudine rinvia alla rappresentazione piu, la
solidarietà alla rappresentazione esclusiva del noi.
-l'eclisse delle virtù e dei valori nella loro interpretazione migliore.
- Più “ recite” che sostanza in materia di valori etici, civili e sociali: Anche una volta si
“recitava", oggi però si riduce quasi esclusivamente a quello, c’è una grande crisi dei
valori.
- la solidarietà è il faro il ponte delle relazioni interpersonali e quindi educative sane e
corrette. La solidarietà è quel prodotto che si nutre di quel processo che è la generosità e
si declina nelle diverse forme: nella coppia, nelle diverse famiglie, sul lavoro, nel Paese,
tra classi sociali.

La paura dei legami stabili

- La cattiva testimonianza di adulti e famiglie: se la famiglia avesse evidenziato la possibilità e la positività


dei legami stabili, le nuove generazioni non avrebbero cosi “paura" dei legami stabili.
- Perché fidarsi? Conseguentemente non abbiamo fiducia nell'intraprendere un progetto comune, di
impegnarci.
- Il mito dell’esperienza a tutti i costi
- L'adolescenza prolungata e protratta: Oggi si entra in adolescenza prima di un tempo, 10 anni 11 anni.
Ma quando se ne esce? Blos Osgood entriamo in adolescenza molto prima, ma quando usciamo? 30
anni ? Osgood ci dice che si è adulti quando raggiungiamo l'autonomia affettiva, l'autonomia
economica, l’autonomia sociale.
- Il trionfo dell'attimo fuggente

Paura dei legami stabili, ma anche l’impossibilità dei legami stabili (Osgood l'autonomia).

25.

Con questa lezione chiudiamo le argomentazioni sul trionfo del plurale, l'enfasi del plurale in pedagogia in
educazione, persone, famiglie e società un rapporto da costruire.

Nella storia della Pedagogia vi sono ragionamenti al plurale, ma ogni tanto

Il principio della pluralità degli eventi educativi

- educazione e il “principio di realtà ": Freud una persona è “sana" quando è guidata dal principio di
realtà. Esso guida e governa l'educazione, la realtà è la pluralità dell'educazione.
- Dal ragionamento pedagogico-educativo al “singolare" a quello al “plurale".
- L’anti globalizzazione. Oggi sentiamo ragionare continuamente di globalizzazione. Mcluhan ed Edgar
Morin ci parlano di villaggio globale e di terra patria. Esiste una globalizzazione economica, delle
banche ecc. È vero: il mondo è un villaggio globale, il mezzo o medium massaggia la mente degli
individui e gli rende globali. Questo villaggio globale però è fatto da capanne fatte in modo molto
diverse, alcuni sono grattacieli altre cappanne, differenze culturali. Morin aspira ad una società patria,
a una terra mondo e quindi ad una realizzazione della solidarietà, la globalizzazione che non rispetta il
plurale invece non è quella a cui la Pedagogia guarda con favore.

Il lento approdo a una pedagogia plurale

Il secondo paragrafo è l'obbiettivo una pedagogia plurale a cui non si è ancora approdati

- Trasformazioni sociali e culturali: una pedagogia plurale che discende dalle trasformazioni socio
culturali affrontate finora.
- La moltiplicazione dei punti di vista pedagogici ed educativi.
Alcuni esempi

Nel concludere questa lezione alcuni esempi

- Le persone e i generi sessuali

- Le famiglie nel mondo: culture, ideologie e religioni a confronto- scontro.

Cardini di un teorema pedagogico da dimostrare per un verso (diagnosi) e da attualizzare dall'altro


(prognosi e terapia). Esistono le persone giovani ed anziani differenti tra loro, quali categorie e uno per
ogni cultura, diversi colori della pelle, posizionamenti sociali, diverse famiglie (15 diversi modelli di
famiglia), di diverso orientamento sessuale, diversi orientamenti religiosi.
- Necessità di una pedagogia al plurale
- Educazione e formazione: l’educazione attiene alla persona, la formazione ai ruoli sociali della persona,
sono entrambe due facce di una stessa medaglia, si compenetrano.
Ciò che va evitato è una formazione che diventi conformazione e un’educazione che diventi
manipolazione.

26.
L'apertura alla speranza e l'educazione come promessa.
Con questa lezione terminiamo quel modulo di transito dalla pedagogia generale, dall'epistemologia
pedagogica (testo di riferimento da come pensare l’educazione alla bottega dei genitori).
Pedagogia ed educazione.
Pedagogia, scienza profetica, scienza dei fini educativi come disciplina teologicamente orientata ad un
macro fine per cui lavora, la speranza. La Pedagogia è aperta alla speranza, Pedagogia di ieri dell'oggi
per il domani. Speranza di migliorare la società,
L’educazione è una promessa fattibile, che può essere avverata.

- La speranza quale obiettivo e fondamento della vita e dell'educazione: Una vita senza speranza è una
vita che potrebbe incontrare crisi profonde, crisi irreversibili. La speranza nel domani sereno. La
speranza dell'educazione non è un sogno, ma è certezza confermata dalla storia, dalla cultura.
- La speranza come certezza
- Speranza e altre virtù: la speranza di un approdo ad altre virtù, tra cui ne voglio sottolineare tre: la
gratuità, la generosità e il perdono. La speranza in una vita migliore, nel miglioramento dell’educazione
ha bisogno di queste tre virtù che le facciano corona. La speranza che è il risvolto storico di una
pedagogia profetica, ci libera dalla pedagogia come mera annotazione dei fallimenti della
contemporaneità.

L'educazione alla promessa :

-L’educazione come promessa: due annotazioni una culturale e una linguistica. In latino tre verbi spero,
promitto e iuro pretendono l'infinito futuro. L'educazione etimologicamente abita il futuro ha a che fare
con il futuro, promessa pronunciabile perché fattibile, attuabile perché realistica .Passando alla
considerazione linguistica Qual è il paradigma della promessa? È se…, allora. Ad esempio fino ad alcuni
decenni fa le madri dicevano ai figli Se ti comporti bene , se studi e ti impegni, ce la farai, avrai un buona
lavoro... Medesimo è il paradigma dell'educazione, in quel gioco tra mezzi e fini, dove il se, le premesse
sono i mezzi, se abbiamo i mezzi sani e opportuni allora da questi difenderanno fini raggiungibili.

Oggi la pedagogia ci offre mezzi più raffinati, ma la virgola che si pone subito dopo al sé oggi rappresenta un
grande punto interrogativo che è la precarietà che attraversa la nostra società contemporanea per cui
quale padre o madre potrebbe dire con toni certi se studierà, se sarai una persona per bene troverai lavoro
e così via.

Tuttavia non bisogna darsi per vinti, la vita stessa è una promessa fatta a se stessi da quando abbiamo
coscienza di esistere, se…, se allora.

Testamento di al figlio di kipling

Tutti i versi e le righe di quel testo un trionfo articolato di se, che sono però stili d vita per cui ci salvano
dalla transitorietà e dalla precarietà. Se, se.. allora sei un uomo, come sei una donna figlio mio, non sei una
gettatezza della storia. Sei una persona fedele alla sua promessa, che ha realizzato un’educazione come
promessa che nel cadere e ricadere, ha costruito con fatica e impegna una vita degna di essere vissuta.

27.

Letture scelte

Con questa lezione e con la prossima ci muoviamo su due crinali. Primo crinale soggetto specifico della
lezione. Questa lezione è maggiormente incentrata sul primo blocco delle lezioni che abbiamo affrontato e
quindi è incentrata maggiormente intorno l’epistemologia (che cos’è la pedagogia ecc.) e l'immediato
rapporto formale della pedagogia con i grandi assi dell’educazione ovunque e comuqnue. Nella seconda
lezione entrano più bella vita delle persone come ossatura delle relazioni educative in cui sono inserite.

Queste lezioni chiudono i moduli fin qui visti dall’epistemologia pedagogica alla pedagogia delle relazioni
educative familiari.

Prima lettura scelta di “come pensare l'educazione”. Le scienze pedagogiche tra ricchezza e povertà.

- La complessità della pedagogia quale ricchezza


- La traduzione pedagogico educativa quale povertà

Povera in quanto non si riesce a tradurre in un linguaggio scientifico definitivo come le altre scienze esatte
hanno fatto. Tuttavia questa povertà si rivela una ricchezza poiché non solo scienza dell'educazione di sé
stessi e degli altri, ma anche scienza dell'uomo nella sua complessità. Tuttavia nei suoi grandi obbiettivi
seppur non ancora raggiunti, la pedagogia non perde mai il valore della speranza di formare l'uomo nella
sua complessità e una società di persone.
La pedagogia ha cercato di tradurre tutte la complessità di teorie delle diverse discipline per finalizzarlo
all'educazione dell’uomo. Ovviamente nella traduzione qualcosa si perde, (povertà della traduzione) della
ricchezza delle idee. Una traduzione non è semplicemente la riproduzione di un codice in u altro contenuto,
ma anche la dilatazione del significato del codice primitivo. La traduzione amplia il significato, lo arricchisce.
Quando per esempio nel linguaggio pedagogico si traduce un'espressione pedagogica bio psicologica quale
età evolutiva , la dilatazione della traduzione fa sì che non ci si concentri esclusivamente sullo sviluppo
biologico e neuropsichico del bambino, ma anche e soprattutto sulla sua crescita spirituale. Sviluppo
(psicologia) crescita anche spirituale (pedagogia).

Un linguaggio perciò è equivoco poiché il lessico di una traduzione intesa ad arricchire di significato la
conoscenza degli altri saperi acquisita sull'uomo.

Nuova definizione della scienza pedagogica, provvisoria perché la scienza è un procedere continuo, ma
abbastanza solida perché garantisse alla pedagogia di affrontare le sfide del futuro.

La pedagogia è la scienza che decodifica tutte le notizie desunte dalle altre scienze trasformandole da
notizie in informazioni e progetti. La pedagogia accetta di essere equivoca in quanto al suo lessico dal
momento che l'unico contenuto di cui può disporre con assoluta sicurezza è non già il sapere che cosa sia
l'uomo, perché è in divenir. Ma chiedersi che cosa l'uomo voglia essere.

Formare la persona libera, autonoma, responsabile

Le scelte della formazione e della democrazia.

Con la seconda pagina scelta ci spostiamo dalla pedagogia come scienza ricca e povera bel contempo, agli
assi fondamentali entro cui inserire la formazione e le relazioni educative

- Formazione e democrazia: formare e mai conformare, la formazione che si basa sulla democrazia
garantisce libertà di pensiero
- Adulti e minori: Invisibilità degli adulti e i minori in crisi. Relazione tra i due in crisi.
- La pedagogia odierna e le attuali emergenze educative

Tratto da “ dentro la famiglia, uno sguardo sulle relazioni famigliari, . La formazione e la democrazia
sono l'unica risposta alla crisi contemporanea all'odierna società aerea (Baumann) , precaria ecc.
La formazione alla democrazia è l'unica.risposta per coloro che debbono ritrovare la propria identità.
La formazione del bambino, dell’adulto e dell'anziano, dei genitori è l'unica modalità per ritrovare lo
star bene. Uno star bene che abbiamo perso con vantaggio do una società che siamo soliti definire
umana, ma che ancora oggi risulta poco umana, ma sempre più individualistica e poco solidale.
La formazione e democrazia come scelta, sono impegni che vanno scelti, la scelta consegue il suo buon
fine quando è voluta dall’incertezza della persona, in particolare le.pagine successive ragionano
fortemente sulla crisi degli adulti e dei minori attuali.

28.

Educare all’intimità.
- Intimità e intimismo: educare la pienezza, una persona educata all’intimità è una persona ben educata,
libera di e da, autonoma, responsabile. Un pensiero alto, un emozione raffinato, insieme ra emozione
competenze non l'intimismo. L’intimità è governata da un progetto, l'intimismo dal qui e ora.
- Dalla solitudine all’intimità: la strutturazione del tempo
- L’intimità fa star bene
Bern analisi transazionale: strutturazione del tempo, definisce 6 fasi di strutturazione:
1) Quella in cui stiamo meno bene: la solitudine
2) Cerchiamo di uscire dalla solitudine attraverso dei riti
3) Attraverso passatempi
Dalla solitudine al sociale
4) Il lavoro: ci fa compagnia
5) L’intimità : Comunicazione e tempo, il tempo si riempie di comunicazione e la comunicazione
permette lo scorrere del tempo. L’intimità è il fondamento dello star bene, della serenità.

L’intimità dell’amico, della compagna o compagno di vita è l'origine e l'approdo del viaggio esistenziale
che dà un senso all’impegno, agli ostacoli, che ci motiva a vivere nonostante.

Educare alla normalità


L'essere persone normali è una vita ben spesa, l'unica capace di intimità
Tuttavia la società moderna tra consumi e mercati ci spinge a cercare la trasgressione
-l'intrigo inquietante della trasgressione.
- la sirena della differenza a tutti i costi
- il fascino sereno della normalità

Mentre la pedagogia democratica fa della conformazione un punto di non ritorno, fare la differenza a tutti i
costi, non ci porta a nulla. Tendere invece al fascino sereno della normalità

La normalità è la faticosa fedeltà a un progetto di coerenza con se stessi

Amare il proprio passato


Noi siamo la nostra storia fatte di cadute risalite, di normalità e trasgressione.
- Qualunque sia stato
- Senza quel passato (a ripensarlo bene) non ci sarebbero un presente e un futuro migliori:
- Da tutti i possibili errori al crescere in umanità
- La quasi perfezione di Bettelheim, nessuno di noi è perfetto, chi di noi aspira a essere perfetto è segno
di una nevrosi, il massimo a cui possiamo aspirare è la quasi perfezione in questo viaggio di cadute e
ricadute.

29.

La bottega dei genitori

Summa dei miei studi sulle relazione educative familiari con numerosi apporti dall Psicologia. Esser genitori
in una società in continua trasformazione (retroazione positiva Watzlavick)

Essere genitore prevede due condizioni:

- Essere padre e l'essere madre: per il momento anche se bisogna portare attenzione anche al crescente
item dell’omosessualità in quanto la pedagogia deve essere profetica, deve anticipare il futuro.
Prima di tutto bisogna essere persone, poi bisogna essere adulti nella società in cui regna l’invisibilità
dell’adulto, poi si è padri e madri e infine genitori.

La bottega dei genitori

Un pedagogista lavora sull’interesse della storia, non solo su ciò che gli piace, ma è chiamato a offrire
mappe orientamenti prognosi, diagnosi. Senza essere influenzato dalle sue convinzioni, emozioni e dai suoi
pregiudizi.

Per una lettura organizzata del testo

Composizione del libro

- Le parti del testo: il testo si compone di due parti, ha un’introduzionescritta da Stramaglia e una
premessa.
- Il messaggio fondamentale

Scritto per un pubblico ampio.

I primi due capitoli trattano del valore della scelta, cosa vuol dire scegliere davvero, la scelta del partner

Le conclusioni sono 3

Il primo riguarda il ruolo esercitato dallo Stato

Il secondo il massimo potere esercitato dalla Chiesa Cattolica

Terza conclusione commiato.

Perché bottega? Sa di artigiani e creatività. L'amore è sempre artigianale al pari di quanto avviene in
qualsiasi relazione educativa. Bottega- Poche, dimenticate.

Le botteghe tramandando il mestiere di generazione in generazione, sanno accogliere ogni tipo di cliente.

Ambienti piccoli, ma accoglienti come le case dei poveri in cui c’è sempre un posto in più a tavola per i
viandanti di passaggio.

Messaggio fondamentale: La famiglia è il luogo degli affetti e talvolta del dolore èla fedeltà a un progetto
più grande pure delle singole persone che la compongono e ad aver cura di questo progetto esso ripaga
sempre.

Aver cura della famiglia a partire dall'aver cura di sé. Il termine cura è impegno, un impegno scelto
abbracciato accolto. A partire dalla formazione di ciascuno come base e fondamento di questo impegno.

30.

Entriamo più in particolare nel testo “ la bottega dei genitori". Un testo è metafora di un viaggio nel quale
l'autore vuole accompagnare il lettore dall’inizio, dalle fondamenta di un palazzo fino alla sua cima.

Con lo sguardo cresicuto e purificato dal viaggio riuscire ad avere uno sguardo d'orizzonte tale per un verso
saper accogliere per un verso quanto più possibile, sfidare la storia, accogliere quanto più possibile del
presente fino a sporgersi in quel futuro più lontana e nebuloso che però si inizia già a delineare.
Tre capisaldi delle primissime pagine di questo testo, dall'introduzione scritta da Stramaglia alla premessa
scritta da me. Abbiamo già nella precedente lezione indicato il messaggio fondamentale , l'obbiettivo

Far prendere coscienza ai genitori del ruolo fondamentale che è quello di educare i figli a realizzarsi nella
loro individuale originalità, così da essere autonomi. Originalità, è una parte dell'autonomia, autonomia è
compenetrata da responsabilità e libertà.

- Il ruolo dei genitori: educare i figli ad essere autonomi


- Il testamento di Kipling al figlio.
- La testimonianza dei genitori e l’educazione dei figli. La seconda discende dalla prima

Le ragioni del titolo:

In crescita tra loro e in progressione

Ne individuo 4:

- Non esistono i genitori cattivi: non colpevolizzare


- I genitori artigiani del bricolage
- La bottega dei genitori= i gestori di botteghe sono caratterizzati da creatività, artigiani del bricolage,
dove portare a riparare qualcosa.
- La formazione dei genitori: Per dimincolpei genitori che causano problemi nelle relazioni familiari
dobbiamo incrementare la formazione dei genitori come eteroformazione e come autoformazione.

31.
Essere genitori nasce da lontano, è un approdo che nasce da lontano per terminare solo con la nostra
morte.

Genitori non si nasce, ma si diventa


- Genitori in potenza e genitori in atto.
- A partire dalla nascita e ancor prima
- Pensieri e giudizi, sentimenti ed emozioni, esperienze e storia di vita: testi e contesti della scelta di
diventare genitori: la scelta è influenzata da tutti questi elementi, il passaggio dal genitore in potenza (il
volerlo diventare , il pensare come vorremmo essere) e il genitore in atto, l’essere diventati sempre di
più padri e madri in atto è il ruolo dell'epserienza
Genitori lo si è per sempre, anche quando avessimo perso il senno, Alzheimerati, afasici ecc.
Essere genitori è un viaggio che ha origine fin prima della nascita e termina con la morte, ma continua il
nostro essere stati genitori nei ricordi di figli e nipoti.
La genitorialità è una grande tela che copre tempi e spazi.
Il processo per cui si diventa progressivamente genitori comprende gli errori che facciano sui nostri figli,
quando ci accorgiamo che i nostri comportamenti educativi discendevano da paure, emozioni, rabbie.
La paura di non farcela o il desiderio quasi ossessivo Bettheleimiano di voler essere un genitore
perfetto.

Genitori non si nasce ma si diventa

A partire dalla nascita ma anche prima: su due aspetti: primo aspetto il bambino non nasce come tabula
rasa, ma nasce con un imprinting di tutte le relazioni, il dialogo avuto e le esperienze vissute nel grembo
(Melania Kleim). Secondo, per Bern (analisi transazionale) il bambino immerso in una cultura famigliare che
influenza la potenzialità del poter diventare genitori. Genitori in potenza ( prima del concepimento e della
nascita ) e genitori in atto (dopo il concepimento e nascita)

Non si nasce genitori in atto, si nasce in potenza, così come persona non si nasce, ma si diventa.

Essere genitori (in potenza) nasce da lontano, dalle esperienze di vita, d'infanzia, dai genitori, dai parenti…
fino alla scelta del compagno di vita. Tutte determinanti per la crescita del bambino (molto importanti i
primi 6 anni di vita). Fare in modo che un bambino sia una scelta e non un caso.

32.

I genitori dei genitori.

La lezione, questa lezione introduce la storia delle storie, quel viaggio che attraversa la storia di una
famiglia.

La storia delle storie

- Dalla nascita all'indietro, sino ai triangoli e di più: il copione transgenerazionale (Hellinger)


- La famiglia come luogo di detti e non detti, gesti e parole, memorie e interpretazioni, conscio e
inconscio ( Richter, testo: Genitori, figli e nevrosi). Richter dice che il figlio maschio apprende il conscio
del padre, ma l’inconscio della madre e la figlia viceversa.
- Le pseudo- decisioni dei figli. Per Bern non sono decisioni, sono pseudo decisioni, ricadute del copione.
Fino quel passaggio dal copione all’autonomia attraverso la ridecisione.
- La ridecisione e l'approdo all’autonomia

I genitori come cibo, come nutrimento oppure come sintesi clorofilliana, come luce per i loro figli.
- Dal cibo alla digestione-decisione di sé
- Il figlio come sintesi clorofilliana della luce dei genitori.
Sigmund Freud, i genitori sono il cibo buono o cattivo, sufficiente o scarso che fa crescere i figli. Se il
cibo è buono o sufficiente i figli crescono bene. Se il cibo è scarso o non adeguato non crescono
adeguatamente.
Categorie dei genitori come cibo:
Il tempo e la competenza.
Per preparare un buon cibo occorre tempo e competenze.
Il tempo è reclinabile su due versanti: quantità e qualità.
Freud paragona la madre alla porta con cui il bambino entrava nella realtà, se la porta è grande e
comoda, entra bene nella realtà. Se è angusta e estratta non riesce a entrare bene.
I figli sono la sintesi clorofilliana della luce dei genitori.
I non detti in famiglia nuocciono alla crescita della persona.

33.
Già in precedenza abbiamo citato Bern e Hell
Abbiamo parlato dei copioni della personalità e dell'analisi transazionale, nell'intreccio tra educazione e
copione, tra processi educativi e i diversi copioni di personalità.

A volte ingenuamente confondiamo l’educazione con i copioni di personalità come se volessimo


sostituire grandi raggruppamenti o macro categorie.
1968- una vignetta che andava di moda in quegli anni, paragonava la scuola ad un trita carne in cui
entravano pezzi diversi di carne ma finivano per essere un qualcosa di indistinto.
Il 68, Ha messo in discussione tutto, anche la Chiesa, la scuola come anti pedagogica.
La scuola ha dimenticato la sua missione principale rendere liberi.

Freire liberazione degli oppressi (del SudAmeica bel suo contesto).

Possiamo attualizzare qui il suo paradigma dicendo che la pedagogia quindi l'educazione dall'oppressione
dei copioni perché approdino alla loro originalità e alla loro autonomia che è il punto di partenza, il primo
item.

L'educazione dovrebbe definire sgrezzare, l’unicità e l’originalità.

La pedagogia ha il compito di promuovere la nascita della singola persona una per una, in ogni ambito.

Quando ragioniamo di teorie generali non dobbiamo mai dimenticarci che l’educazione è l’originalità , la
libertà del singolo, non è fatta di singoli boschi, ma di singoli alberi.

Aspetto metascientifico, metateorico, l'altro è sempre altro da noi. Vederlo nella sua interezza, vederlo
nella sua specificità.

L’alterità è stata studiata da Buber.

Con questo paragrafo approdiamo sempre di più nell'analisi transazionale.

Il copione

- L'analisi transazionale ed Eric Berne. Analisi di psicologie umanistiche anche di altre scuole come quelle
con Fromm e Rogers (importanti suoi contributi sui consultori familiari)
- Il copione
- L'anticopione

Che cos’è un copione? Nella dispensa troverete scritto che l'analisi transazionale. Il copione per Berne è
uno scritto script di genitori nei riguardi dei figli e di ciascun figlio tipicamente.

La persona non è mai passibile di clonazione psicologica.

I genitori il copione lo scrivono sulla mascherina dei figli e non lo vedono, ma sono appesantiti, oppressi. Il
copione è una maledizione che non consenta l’originalità del figlio, che sia altro da noi.

Redatto all'insaputa dei figli dai genitori, un piano di vita cui i figli dovrebbero conformarsi una sorta di
gabbia in cui mettere i figli sin dalla nascita.

Tu come me fino a tu per me (fare ciò che i genitori non hanno realizzato).

Sicché i figli non fanno l’opposto, deviano. Praticano l'anticopione, che è solo il credere di essere usciti dal
copione ma è ancora più a fondo in esso.

34.

Ancora sul “copione"


- Gli stati dell’Io: la statica dell'io è configurata da Bern sulla base di 3 cerchi o sfere: genitori
adulto e bambino, ogni parte occupa 33,3 per cento che esime formano la complessità di ciascuno di
noi. Sono stati dell'Io, lo stato genitore, adulto e bambino. Questo è il massimo, da lì poi abbiamo
invece nelle situazioni più difficili (curva di Gauss) Tra cui Bern individua due processi: la
contaminazione e l’esclusione, entrambi dannosi, significano che una persona contaminata in uno o più
stati dell'Io o com uno stato dell'Io escluso si muove male. Contaminazione ad esempio quando una
parte del bambino è più ampia e si.mangia una parte dell'adulto, o il genitore è cresciuto troppo e
“mangia" una parte dell'adulto. Ad esmepio nei comportamenti patologici in cui abbiamo i bambini che
si mangiano parte dell’adulto è l'isteria, il genitore che si mangia una parte dell’adulto è la nevrosi.
L’evidenza di uno stato di un io escluso, in particolare dell'adulto è Psicosi
Il compito dell’educazione è superare i copioni transgenerazionali e darci tre stati dell'Io perfettamente
funzionanti.
All'interno di questi stati si può ancora approfondire. Genitore protettivo, nutritivo o genitore
castrante.
Il bambino luogo delle emozioni e dei sentimenti, il genitore è luogo di giudizi e pregiudizi, l'adulto è il
luogo dei pensieri.
Valore della scelta che abbiamo accennato- Bern parla di diagramma della scelta
In un viaggio che parte dalle emozioni (stato del bambino) , passa per i giudizi (stato del genitore) fino
ad arrivare ai pensieri (stato dell'adulto)
- Permessi ordini e ingiunzioni: I tre stati dell'Io sono stretti nel contesto tra due paradigmi ordini e
ingiunzioni. Le ingiunzioni che Bern ha rappresentato sono molteplici ed è quello che Bern ha ricavato
dalla sua pratica analitica, dal suo esercizio psicoterapico. Ordini e ingiunzioni non passano come per il
copione sul livello del conscio, ma nell’inconscio, nel non detto. Ingiunzioni moto pesanti che possono
sfociare nel suicidio. Ingiunzioni quali non crescere, non essere sano, non essere sessuato, non stare in
intimità, non essere importante, non essere te stesso..

Accanto alle ingiunzioni abbiamo gli ordini, sulle ingiunzioni Bern si è ampliato nella molteplicità di esempi.
Sugli ordini Bern ne individua principalmente 5:

- Compiaci, compiaci l'altro


- Sii perfetto
- Sii forte
- L'affanno
- Lo spicciati

Ordini e ingiunzioni sono il contrario del permesso invece e il permesso è la condizione dell'educazione
sano che ci possono accompagnare per tutta la vita. Il permesso è espressione del rispetto per se stessi
e per gli altri
Il rispetto è, abbinando a Berne Winnicott “ ti vedo e mi vedo autenticamente".

- Il rispetto come antidoto al copione

L'analisi transazionale vanta di una letteratura vastissima, principalmente Bern.

Montuschi analizza l'interazione tra affettività e percorsi cognitivi.

La famiglia come forma di tutte le famiglie e la scuola come forma di tutte le scuole, testo “vita affettiva e
percorsi dell’intelligenza” F. Montuschi. Montuschi ha una cattedra di Pedagogia speciale nell'allora
sapienza di Roma

35.
Dinamiche familiari e processi educativi entriamo nel cuore di questo blocco di lezioni, che riguardano
fondamentalmente il divenire della persona, l'educazione della.persona a muovere con evidenza dal primo
fondamentale contesto di vita, in cui la persona è posta fin dalla nascita e cioè dalla famiglia, che è un
sistema complesso oggi diremo addirittura complessificato dove più sottosistemi coabitano tra di loro, in
modo pacifico o concettuale, oggi con tassi di crescita e di conflitto talora pesanti.

Sottosistemi rappresentati dalla coppia coniugale e dalla relazione tra coniugi e conviventi o dalla relazione
tra genitori e figli, ulteriore sottosistema della relazione del singolo figlio col singolo genitore. Ci fermiamo
ad una emergenza di primo livello, direbbe Parsons, di questo sistema, perché ogni sottosistema contiene
ulteriori sottosistemi. Come per la comunicazione che si rompe in item comunicativi sempre più specifici.

Primo blocco della lezione: con una sottolineatura che rappresenta l’ossatura d molta della mia proposta
pedagogica ovvero educare i figli alla libertà. Immediatamente a questo posizionamento teorico, a questo
pronunciamento educativo affianchiamo uno slogan che rappresenta il contesto di questo testo. Se il testo
è educare i figli alla libertà. Il contesto è il seguente: genitori migliori per bambini più liberi. Se il fine e avere
bambini più liberi, la premessa, il mezzo è poter disporre di genitori migliori

Il processo educativo non si improvvisa, educare alla libertà è un divenire lento, da quando il bambino nel
primo anno di vita tenta la sua scalata all’autonomia, il mettersi alla prova.

Educazione e libertà: la proposta di Maria Montessori: Montessori , grande pedagogista del secolo scorso,
appassionata di pace, ruota attorno a questo binomio di educazione e libertà.

- I figli sono fatti per volare via dalla propria famiglia origine: Libertà si ma accompagnata da
responsabilità e autonomia, non deve esserci una simbiosi
- I figli non vanno trattenuti dalla simbiosi alla situazione analoga e non infrequente di famiglie e coppie
divorziate o separate di Francois Dolto.

Dolto ha studiato soprattutto le relazioni di famiglie superati e diverse, il rapporto tra il figlio e uno dei
genitori è un processo di simbiosi, mentre dovremmo avere a fronte di amori smarriti, figli sereni.

Il secondo ragionamento o paragrafo, rappresenta il controcanto rispetto all’assunto, ai mezzi e ai fini


fin qui detti- genitori migliori per bambini più liberi. La pedagogia affronta una situazione in cui
piuttosto di una dimensione di libertà, è un evidente spaesamento. Una persona spaesata è una
persona che non si orienta che valga o gira a vuoto, con un grande perdita, ovvero quella del tempo,
non solo in educazione ,ma nel rapporto tra educazione e vita, nella gestione e nella costruzione della
nostra esistenza.
Diremo nelle prossime lezioni ,utilizzando lo spazio di vita di Levin, che ogni vita al suo centro che ci
orienta, cosa voglio fare, dove voglio andare. Il risultato della perdita del centro è lo spaesamento dei
figli di oggi.

- Lo spaesamento dei minori: effetto


- Lo spaesamento a monte degli adulti: causa
Stefano Laffi ha scritto molto a riguardo dello spaesamento.

Paradosso della torre di Babele: originariamente da linguaggi diversi si doveva approdare ad un unico
linguaggio, oggi non si vuole più raggiungere questa intesa, si rimane nella pluralità di codici linguistici,
abbiano paura di avere un codice linguistico univoco, diventa così simbolo, la torre di Babele, di una
comunicazione difficile.
Gli adulti rimangono stretti tra la paura di invecchiare dalla paura di morire.
L'attuale spaesamento dei figli di oggi
- La coppia genitoriale è l'erede della coppia coniugale: se c’è un filo che lega la coppia coniugale e la
coppia genitoriale, tuttavia coppia e famiglia non sono la stessa cosa, sono due istituzioni diverse.
- La differenza tra matrimonio e famiglia: Il matrimonio è base e fondamento della famiglia ( il
matrimonio è un sacramento nella religione cattolica, stabile). La famiglia non è un sacramento, i figli
crescono e se ne vanno)
- Amare e voler bene: L'amore è una dinamica degli adulti che caratterizza i rapporti di coppia, il voler
bene lega le relazioni complementare. Nell'amore ci si appartiene e c’è un egoismo di fondo, il voler
bene invece è senza egoismo, il voler così tanto bene ai figli tanto da poterli lasciare andare.
L'analisi transazionale è uno strumento di gestione
Rischiando qui i due grandi blocchi pedagogici dell'analisi transazionale

- Permessi, ordini e ingiunzione


- Copioni, anticipazioni e autonomia

36.

Abbiamo detto nella lezione precedente che il fine dell'educazione a opera degli educatori, rendere la
persona libera , sempre più libera da sé e dagli altri, padrone della sua vita.
Almeno a partire dalla nascita se non prima (Melania Klen) .
Dalla coppia ai genitori
- Ruolo coniugale (o simile) e famiglia di origine: essere genitori è conseguente dall'essere coppia. Una
coppia coesa è la premessa di una genitorialità coesa. Una coppia distante dà origine ad una
genitorialità stonata.
Quando parliamo di ruolo coniugale ci adattiamo a ciò che conosciamo, i nostri genitori ecc. Copione
transgenerazionali e paradigma di Hellinger
- Ruolo genitoriale, ruolo coniugale ( o simile), famiglia di origine e di genitore dello stesso sesso (e del
sesso opposto) interdipendenza e complessità.
L'essere parte e madre rinvia anch'esso all’esempio dei nostri genitori.
- Comunicazione e meta- comunicazione: L’essere coniugi o l'essere genitorinon può prescindere dalla
comunicazione con l'altro e su stessi, tutte le volte che si evidenzia un conflitto fermarsi e ragionare su
ciò che è accaduto per trovare la sosoluzione.
- Esperienza di vita e reinterpretazione dei ruoli familiari, coniugali ( o simili) e parentali: L’esperienza di
vita ci modella e ci porta a una reinterpretazione continua dei propri ruoli.
- La decisione della coppia di aprirsi alla genitorialità: dev'essere una decisione.

37.

Genitori e figli

Queste lezioni sono un viaggio pedagogico, dinamiche familiari e processi educativi nella totalità della
rappresentazione delle famiglie e dei processi educativi. Abbiamo visto migliori genitori e bambini più liberi.

Adesso, nell'ambito genitori e figli, vediamo un item di grande interesse per questo percorso.

Genitori adulti per figli progressivamente adulti che vuol dire più liberi, essere adulti comprende quel
trittico di responsabilità, libertà e autonomia. I figli progressivamente adulti sono l’effetto di genitori adulti,
causa-effetto

- La non protezione dei figli oltre misura: piuttosto le regole e i paletti che servono o necessari
- Le incompetenze e le paure dei genitori: paura che il figlio se ne vada ecc.
- La necessità di genitori adulti e per converso l’attuale fenomeno di adolescentizzazione sociale e
culturale dei figli. Avremmo meno problemi con genitori adulti, i quali si basano su due gambe: la
gamba della competenze e la gamba della democrazia. Occorrono genitori democratici e competenti.

La libertà è una capacità autonoma di movimento a fronte di alcuni vincoli. Il vincolo rappresentato
dall'altro, dai contesti sociali e dalle regole dei contesti sociali.

Educare i figli a essere adulti è la possibilità per il figlio a potersi staccare dai genitori.
Se vogliamo figli adulti e liberi, non dobbiamo “castrare” i nostri figli (Freud).
Betthleim, per educare un bambino basta guardarlo negli occhi. Spesso parliamo in famiglia facendo
altro, dando le spalle all'altro, parla. Ma i messaggi importanti dal premio alla punizione, al confronto
richiedono una presenza totale, specie in età fondamentali per la crescita dei nostri figli. Guardare negli
occhi, l'emozione delle emozioni, il non detto, ciò che la parola non riesce ad esprimere.

38.

Questa lezione è incentrata su un testo e un contesto, su un’attenzione all'interno della famiglia e per
altroverso alla processualità di una famiglia sana e corretta

Il primo paragrafo individua le tre linee direttrici di una famiglia sana:

- La famiglia è un crocevia mirabile di storie comuni e personali


- La famiglia prevede la coesistenza di molteplici piani esistenziali in palese prospettiva di continuità.

La famiglia è il luogo degli affetti, la tipicità affettiva che individua la famiglia come sistema da tutti gli
alri sistemi possibili. È un crocevia di storie comuni e personalizzate affettività, storicità,
generazionalità. La famiglia in quanto tale prevede la coesistenza di diversi piani esistenziali in palese
prospettiva di continuità. Quella generatività, quella capacita di generare che la famiglia ha in sé come
segno che sta alla base della decisione del voler mettere su famiglia. Affettività, storicità
generazionalità.

Vi leggo alcuni passaggi dalla dispensa.


La pedagogia delle famiglie non è solo pedagogia speciale, ma discende da diverse pedagogie, è un
capitolo importante rappresentato oggi dall’educazione degli adulti. Dopo che nella dispensa troverete
scritte delle affettività,storicità, generazionalità troverete anche la genitorialità come un processo
permanente che attraversa tutti i cicli di vita familiari,
L'educazione che può rappresentarsi come un sistema di opzioni bloccate oppure nella sua forma
migliore e più opportuna di decisioni e ridecisioni continue e costanti.
l'io ci sono del padre e della madre deve esserci sempre. Il non esserci piu5del padre e della madre in
una distanza che può essere solo fisica o totale, non può che dilatarsi in un essere sempre più da parte
dei figli ed è all’interno questa cornice teorica che emerge un bisogno di formazione dei genitori alla
genitorialità.

Secondo paragrafo è il cuore, la formazione Permanente dei genitori. Dicevamo loco fa che è all'intenro di
quest scoring storica e cioè la cornice di una famiglia come luogo degli affetti. Di una famiglia come
genitorialità, emerge la necessità di una formazione dei genitori. Anche con strumenti della tecnologia
attuale blog ecc.

Lo stato ha investito sulla formazione delle relazioni educative ma non ha investito sulla prima agenzia
educativa ovvero la famiglia..
La formazione permanente dei genitori

- La formazione continua e l'autoformazione dei genitori


- Spazi, tempi e luoghi della formazione permanente dei genitori.

Nella relazione familiare non abbiamo un rapporto tra pari, ma c’è una storicità, non è il rapporto di un
coniuge

. I figli sono destinati da un'educazione sana a essere adulti vincenti

39.

Partiamo la nostra attenzione sul valore della scelta, l'educazione parte dalla scelta e dalla decisione. Con
questa lezione partiamo l' attenzione sulla processualità sells scelta. La scelta e l'analisi transazionale.
Prima di operare un qualsiasi ragionamento in educazione ein pedagogia, abbiamo aperto le nostre lezioni
chiedendoci cos'è la pedagogia, cos’è l'educazione.

La scelta e l'analisi transazionale= la scelta di tre viavvi songetivci verso l’approdo alla responsabilità,
all'autonomia e alla libertà.

L'analisi transazionale progressivamente dagli anni 90, è stato non l'unico strumento, ma quello privilegiato
da me usato.

- Cosa vuol dire scegliere—ha una finalità etica, scegliere per il meglio
- Il diagramma della scelta e l'analisi transazionale (cfr. La rappresentazione dello schema al riguardo).
Interpretabile tramite i 3 stati dell'Io nella persona sana e vincente sono paritari fra di loro. Il
diagramma di una scelta sana è partire dal nostro bambino libero (libero dalla pesantezza e dalla
libertà) chiedendomi io cosa voglio, cosa sento. Avremo una scelta emotiva ,meno riflettuta e
appesantita, Bern ci dice pero5di fare attenzione e di salire al piano superiore in assoluto quello del
genitore, e particolarmente quella parte del genitore sano che si associa al bambino sano. Genitore
castrante invece con il bambino non libero. Per cui abbiamo bisogno della parte del genitore protettivo
che sgrezza il pensiero del bambino libero. Bisogna combinare entrambe, una scelta che tenga conto
del sogno e della protezione.
- Le tre posizioni esistenziali e l'analisi transazionale (la rappresentazione dello schema in proposito)

Di scelta in scelta, di decisione in decisione Karpman dice molti di noi (coloro che rimangono nel copione,
non approdno all'autonomia) trascorrono la propria vita in una posizione prevalente delle altre due
posizioni. Il triangolo drammatico o essere vittima tutta la vita, o Salvatore o di persecutore.

Sindrome prevalente di uno dei tre triangoli nel copione,

Tutti coloro che assorbono una funzione educativa, non devono essere salvatori dei figli, degli educando
ecc. Perché ognuno è chiamato a salvarsi da sé .

40.

La scelta Come tutte le scelte e tutte le decisioni, sono strette di mare, non sono operazioni semplici o
banali ma implica tutto un sistema di emozioni, di valori. Tra i limiti della scelta e le opportunità liberatorie
di essa. Da qui subito i tre assi, i tre paradigmi, i tre vertici entro cui la scelta si pone. Tra cultura e libertà
può esserci la riedizione del paradosso dell'uovo e della gallina. Viene prima la cultura o prima la libertà?
A mettere un punto sano, potremmo dire che una gallina sana fa uova buone.

Cultura= abbiamo citato il sociologo Luman grande sociologo tedesco, il vero potere nel controllo
dell’informazione la cultura che non è nozionismo. Le informazioni collocate in un paradigma più alto sono
cultura. La cultura è tutto ciò che ho appreso, su cui ho riflettuto, tutte le buone informazioni, notizie ,
consigli ricevuti dalle persone importanti della mia vita.

È con la cultura che sconfigge la violenza. La cultura rende liberi. Nel rapporto tra libertà e libertà di scelta.
Di tante informazioni dispongo, tanto più posso esercitare la mia libertà di scelta, sapendo che in una
circolarità a spirale, le scelte da me compiute tornano a irrobustire la mia cultura personale, per altro
versante la mia libertà personale.

La scuola e l’università tradirebbero la loro funzione se non operassero per il merito. La scuola e l’università
sono in grado di attuare la rivoluzione del merito, ascensori sociali di fare andare avanti i meritevoli.

La scuola diventa la possibilità di uguaglianza e democrazia.

Tuttavia in Italia la cultura come strumento per la libertà non è suffucientemente valorizzata

Il terzo item ci evidenzia il limite del limite ovvero l’imprevisto. La persona colta ha strumenti per prevedere
e quindi governare ciò che la persona colta chiama imprevisto, perché non aveva gli strumenti per
prevederlo. Così come la persona sa riconoscere l’errore e superarlo. Si dà da fare per superare l'errore.

La scelta tuttavia non può prescindere dall'imprevisto, si impatta con l’imprevisto. Teoria delle catastrofi,
l’imprevisto (Renè- Thom)

Il rischio nell'educazione, il ruolo dell'imprevisto

Figlio che cambia repentinamente comportamento. C’è da chiedersi se è successo improvvisamente, o non
abbiamo voluto vedere segnali che prevedevano l’imprevisto.

Viviamo tutti con un rischio ma vivendo a mettendo a sistema bambino, adulto, genitore, abbiamo lto
meno rischio o imprevisto.

41.

Iniziamo dal titolo di questa lezione, formato da due item, da due messaggi: l’educazione
all’intimità e la scelta del partner.
Senza un'educazione all’intimità sano, le scelte del partner potrebbero essere deboli.

- Realizzare una sorta di primo modello, educare gli affetti


- Educare all’intimità
- La scelta del partner
L'educazione agli affetti, al voler bene, nasce principalmente in famiglia, voler bene vuol dire ricercare il
bene. Il voler bene è un impegno, un’attività che non troviamo casualmente, ma è un impegno
iniziando dal volermi bene.
Ciascuno di noi in qualunque ruolo sociale, professionale, in qualsiasi momento della giornata porta se
stesso. La relazione affettiva che viviamo in famiglia si trasferisce a tutti gli latri ambiti in cui viviamo.
L’educazione affettiva si base sue tre dinamiche.
- Il riconoscimento: Watzlavick conferma, rifiuto (penetrabilità), (dall'impenetrabilità) la disconferma.
Riconoscere l'altro. È la premessa dell'accoglienza.
- L'accoglienza: non ci sarebbe accoglienza autentica (direbbe Winnicott) senza riconoscere l'altro
- Il rispetto (etimologia ti vedo davvero, ti colgo in tutte le tue dimensioni)
Modello cibernetico-sistemico: il
Il riconoscimento è il dato di ingresso, il rispetto è il dato in elaborazione, l'accoglienza è il dato in
uscita.
Nel primo paragrafo c’è un insieme di pagine sull'educazione all’intimità.
Per educare l'altro, l'educatore per primo è invitato ad un processo di automedicazione continua.
La scelta del partner .
1) Maturità personale e stabilità affettiva: una persona incapace di affetti sani e autentici perché non
educata ad un’affettività sana e autentica presenta smagliature, buchi , rammenti non riusciti, sul
versante della capacità di intimità perché è mancata un'adeguata educazione all’intimità. Ogni
prodotto è la conseguenza di un processo, se vogliamo ottenere un buon prodotto, dobbiamo
impegnarci sul processo, se il processo è sbagliato il prodotto è conseguentemente inappropriato.

Tutta la psicologia dice che ognuno è sistema di tre aree fondamentali: l’affettività, la socialità,
l’intellettualità. Una persona sana vive equilibratamente queste tre dimensioni. L’analisi transazionale
ragione anch’essa su tre: il bambino= sentimenti ed emozioni

l'adulto = traduzione della persona nel reale, la dimensione sociale

Il genitore= luogo di giudizi e pregiudizi, quella struttura complessa che è la mente, dimensione
cognitiva.

Non è casuale che Bern ponga il bambino alla base: le emozioni..

Che cosa fondamentale il bambino impara nei primi tre anni di vita, impara a misurare l'amore, potersi
amare e amare altri oltre i suoi genitori.

Nesso tra maturità personale e stabilità affettiva.

Due colonne su cui si dovrebbe reggere la scelta del partner, se siamo in una situazione di instabilità
affettiva, anoressia affettiva e la bulimia affettiva. Se veniamo da storie di anoressia affettiva abbiamo
fame di affetto. Bulimia affettiva prendiamo tutto quello che ci viene offerto, maturità personale
carente.

La scelta del partner non può essere casuale, deve avere un modello formale contenutistico che
analizzeremo nella lezione successiva.

Il noi è il risultato di una coppia coesa e stabile.

42.

Nella precedente lezione abbiamo posto tutte le premesse formali e di contenuto, adesso la prima
riflessione di natura personale, relazione e sociale.

Il partner senza nulla togliere ai genitori, ai fratelli e alle sorelle, è la persona più importante e più
totalizzante della nostra vita. Con il partner realizziamo la maggior intimità umanamente possibile,
l’intimità totale, quell’intimità che sul versante della strutturazione del tempo, Bern individua come la
parte più alta, più sana, di strutturazione del tempo. Oggi l'esperienza della fraternità è un'esperienza in
grandissimo difetto, famiglie con sempre più figli unici.

- L’esperienza della fraternità è una preparazione alla convivenza con il partner.

Il genitore è chiamato ad educare il figlio, ad accogliere comunque il figlio perché figlio, in un rapporto
complementare, perché la responsabilità del risultato educativo del figlio risiede nel genitore, in termini
di potere e in termini di servizio, autonomia, un minore e un adulto.

Il rapporto tra fratelli e sorelle è un rapporto simmetrico, basato sulla parità.Il confronto tra pari,
bisogna trovare un accordo. Condividere spazi e possedimenti.
- L'educazione alla prossimità = prossimità è l’educazione sociale dell’intimità, co tessere spazi di
convivenza. Questa educazione alla prossimità oggi è fortemente inficiata da due fatti. Un fatto
culturale che gioca per l'io e non per il noi e una dimensione esperienziale, oggi il virtuale sembra
battere il reale.

In passato vi erano luoghi reali dove vivere la prossimità: il muretto, il bar ecc. Erano pochi amici.

Oggi abbiamo i 100.000 amici di Facebook, centinaia di like e dislike.

- Convivenze e matrimoni: la cultura della durata= la scommessa di un matrimoni dall’inizio è la durata.


Perché si possa realizzare una prassi della durata, c’è bisogno della cultura della durata.
Non avremo mai una stabilità se a monte mancherà la cultura della durata

Contratti e modello
Sono due rappresentazioni, due concetti che mi sono particolarmente cari. Ogni relazione umana si
basa su modelli, la nostra stessa vita si basa su un auto modello liberamente (auspicabilmente) scelto.
Modelli di relazione (rapporti familiari, amici…). Ogni relazione poi per poter durare si avvale di
contratti formali e operativi confidenziali.
Contratti formali= rapporto tra due amici risponde a un modello che ci indica, ci offre cos’è l'amicizia,
una delle prime regole è la sincerità. Due regole essenziali, sincerità e tempo (quantità di tempo che
passiamo insieme).

- Modelli di coppia confronto= 1+1= 3. Noi potremmo tre modello a disposizione e avere un modello
preferito.
1° modello= innamoramento, simbiosi, 1+1 fa 1. Romanticismo, essere uno, vivere in una capanna.
Tuttavia si vive male, in casa ognuno deve avere il suo scaffale, il suo spazio, una propria stanza.
Non mi perdo nell'altro, ma mi appartengo, cosa non possibile in questo tipo di modello.
2° modello= 1+1=2. Paolo e Giulia danno vita a una coppia, risultato dell’incontro tra i due. Il luogo,
il tempo e spazio dove i due coesistono. È più un consigli odi amministrazione che un rapporto di
coppia, 50% e 50% a testa.
3° modello= 1+1=3 Esiste Paolo il suo uno, Giulia il suo uno ed esiste il noi della coppia. Il noi come
ritrovarsi, l'essere assieme, il condividere.
Una coppia che discende da questo paradosso matematico è una coppia che è invitata a scambiarsi
le proprie aspettative e risposte che sono l'ossatura di un contratto di coppia
- Contratto di coppia e meta-comunicazione = contratto modificabile col tempo, il rapporto è in divenire,
è sempre modulabile ed è sempre sospeso tra comunicazione e metacomunicazione (Watzlavick)
- L'elaborazione sempre flessibile e rimodulabile del contratto di coppia.

43.
Voglio, in questo viaggio da persona a coppia fino a genitore, prima di confrontarci con la prima slide
che gioca fondamentalmente su quattro parole che poi le porteremo a due: autorevolezza competenza,
flessibilità, vaghezza, voglio leggervi delle parti della dispensa.
Sposati o conviventi? Essere genitori.
Essere genitori è una condizione trasversale e totale, è aver messo al mondo dei figli. Il primo compito
dei genitori è educare i figli e con essa l'autoeducazione dei genitori. Un bravo educatore si autoeduca
costantemente, a cominciare dalla nascita in quanto persone.
Prepararsi alla genitorialità è prepararsi alla vita, è un modus viventi, anche se poi non li avremo. Rinvia
alla cura degli adulti verso le generazioni più giovani.
Tre osservazioni
Prima osservazione legata al titolo del paragrafo. Come un giardiniere non sceglie l'albero su cui
lavorare, ma quello che gli danno. Allo stesso modo il genitore non sceglie il figlio, al di là della nascita.
Seconda osservazione- Baumann società liquida, matrimoni, convivenze liquide, genitorialità liquida.
Il risultato di fanciulli similmente liquidi.
Liquidità, flessibilità. Se nel vocabolario esistono parole diverse , anche se sinonimi hanno delle
sfumature particolari.
Liquidità e flessibilità sono estremi della curva di Gausss, flessibilità estremo positivo, la liquidità
estremo negativo. Flessibilità è la forma più alta di intelligenza, si basa sul dialogo è riflettere su tutto,
richiede l'autorevolezza (giusto mezzo tra genitori autoritari e permissivi). Per poter essere flessibili e
autorevoli bisogna essere competenti. Sapere di sapere, sapere cosa non si sa e voler crescere.
Competente( cum peto—peto dirigersi, cum insieme)
La persona competente vuole convenire con l'altro, tessere.
Rapporto circolare aperto tra liquidità e permissivismo, così come tra autorevolezza e flessibilità che
richiedono per inverarsi la competenza.

Secondo paragrafo esemplificativo di questa flessibilità di cui abbiamo finora ragionato.


Dare spazio, responsabilità, libertà ai figli, in base alle sue esigenze.
Gioco dei quattro cantoni, far finta di non vedere il figlio, pur vedendolo, dargli spazio di giocare ecc.

44.

La traduzione dell'esercizio genitoriale ha a monte la scelta dell'essere genitore. Così come la scelta del
partner (1+1=3) , a monte aveva l'educazione all’intimità.

La ricetta della buona educazione

Jhon Dewey assimila la pedagogia all'arte culinaria.

- La pedagogia e l'arte culinaria, i genitori e i cuochi. Le ricette dell'Artrusi ci indicano gli ingredienti e
accanto a ogni ingrediente affidandosi all’intelligenza e alla competenza del cuoco, non dice mezzo
cucchiaino da caffe, ma q.b. quanto basta, il cuoco si regola, si misura, si autoregola, in virtù dei
commensali a preparare questo piatto.
- Cuciniamo a puntino i figli, cucinarli bene, che non vengano stracotti o troppo crudi.
Un'educazione quella dei figli che licenziò adesso come una sorta di ricetta mettendone in evidenza gli
ingredienti essenziali. Poi ognuno aggiunga gli ingredienti necessari e aggiunga e regoli gli ingredienti
con il q.b. regolino così i permessi e divieti, favorendo i permessi ai divieti. Chi dà più divieti perché ha
più paura e ciò lo porta ad essere autoritari. Mentre chi dà più permessi ha più speranza, è autorevole
ovvero discute i permessi insieme ai figli.
Cinque ingredienti
1° ingrediente= ascolto empatico, con responsabilità maggiore per i genitori m
2 ingrediente= la testimonianza dei genitori
3° ingrediente= comunicazione efficace ed efficiente, che non si improvvisa, ma che va adeguatamente
sostenuta ad opera soprattutto dei genitori
4° ingrediente= il coraggio
5° ingrediente= il rilascio progressivo da parte dei genitori verso i figli mano a mano che crescono.
Metatesto, costante= educazione dall’autonomia dei figli, educazione alla libertà, educazione alla
responsabilità dalla nascita al raggiungimento dell’età adulta, anche a vantaggio dei genitori.

La quasi perfezione
Questa seconda slide è l'approdo di quanto detto sinora, è un approdo e contestualmente è l'elemento
di processo fondamentale. Genitori competenti, flessibili, che sanno giocare con figli, genitori che
testimoniano, che lavorano per conseguire i figli autonomi liberi e responsabili.
Genitori che a volte vincono la partita e a volte la perdono.
Bettheleim= quasi perfezione
La quasi perfezione
- La quasi perfezione dei genitori, come di qualsivoglia altro ruolo educativo, ma anche di qualsivoglia
ruolo professionale.
- La quasi perfezione dei figli e dell'Altro in generale: la fiducia critica. La fiducia ingenua non può essere
il collante. Persone che si vogliono autenticamente bene dalla coppia alla genitorialità sono persone
che hanno scelto di fidarsi reciprocamente, ma di avere una fiducia critica, ovvero che si nutre di Krino
che in greco vuol dire giudico, penso. Fiducia critica è la fiducia di quel genitore che mentre vuole bene
al figlio, valuta, assembla i suoi comportamenti.
La ricerca della perfezione rinvia alla nevrosi.

Il partner non è mai il nostro sosia, non è mai la nostra immagine speculare allo specchio.

Proverbio africano= Non ce la farebbe neanche Dio a sopportare due persone uguali.

Anche il figlio non è il nostro sosia, non deve essere il nostro prolungamento. Non deve completarci o
realizzarli laddove noi non siamo arrivati. Il figlio ancor più del partner, è l'altro da me. Questo
riconoscimento della differenza che l'altro incarna, ci rende più attenti, più rrispettosi

45.

La grande mutazione

Coppia la scelta del partner

Famiglia essere genitori

dato di contestd dato di approdo

Hegel= la conoscenza e la creazione avvengono in un continuo gioco di testi, antitesi e sintesi. Tutti le
tessiture culturale hanno dei modelli. Modello triadico non diverso da quello dei cibernetici, i sistemici che
chiamano questi tre momenti ingresso, trasformazioni, uscita. Le trasformazioni familiari, la complessità di
quei modelli familiari che abbiamo detto ad essere per il momento almeno 15, in quel gioco tra individuo,
individui, istituzioni e trasformazioni istituzionale. Il dato di ingresso è la scelta del partner, ma le
trasformazioni familiari sono anche il dato di ingresso della genitorialità oggi.

In base alla scelta del partner abbiam come uscita le trasformazioni familiari.

Oggi le famiglie sono caratterizzate da grandi mutamenti, cambiamenti.

Se prendiamo dei testi di pedagogia tra la fine degli anni 70 e l'inizio del 2000. Il pedagogista che ha
dedicato alla famiglia il maggior impegno e sforzo è stato Norberto Galli.

dalla famiglia piena degli anni 70 composta da diversi membri alla famiglia vuota, madre padre e figlio, o
solo un genitore e un figlio, in caso di separazioni o morte di uno dei due. Famiglie in cui il nido vuoto è
scomparso, i figli non lasciano il nido come nella tradizione della famiglia.

La mutazione quasi genetica delle fasi della vita, dell’infanzia che aveva un tempo fissato (0-6 anni) poi
iniziava la fanciullezza con l'entrata nella scuola primaria, superamento della fase edipica o almeno
conosciuta. Erano pronti a quello sbalzo cognitivo, sociale affettivo rappresentato dalla scuola primaria.
Cognitivo, sono pronto a imparare, sociale= imparo a convivere con il compagno, affettivo mi faccio degli
amici, il compagno di banco, la maestra ecc.

Il complesso di Eidpo oggi compare sempre più tardi e si semirisolve sempre di più. Poiché Gentori come
cibo, essendo meno presenti richiede più tempo. Edipo compare e si risolve dopo aver mangiato
abbastanza cibo, una certa quantità, perciò ci vuole più tempo e abbiamo bambini che entrano in scuola
primaria in pieno Edipo, bambini che non hanno persone di riferimento per cui imparare perché il genitore
non solo si è separato dal partner, ma anche da me bambino.

Dopo l'infanzia la fanciullezza (dal 6 agli 11/12 anni oggi è un’età quasi scomparsa schiacciata da un'infanzia
che si è allungata a dismisura e d'altra parte da una preadolescenza che inizia anzi tempo.

Pensiamo alle ragazze, una volta mediamente il ciclo mestruale compariva verso i 12-13 anni. Oggi 10 anni
o 11 anni. Il ciclo non è solo qualcosa di biologico, ma un sistema di vissuti, un invito a crescere.

Pensiamo alla masturbazione maschile, si arrivava a questa esperienza verso la prima media, oggi
sicuramente prima, non solo per il cambiamento sociale culturale, per darsi qualcosa che non ci viene dato,
ma anche per una crescita precoce.

Terza fase l’adolescenza che per il combinato disposto di variabili affettive, sociali, un'adolescenza
prolungata e protratta.

Grande mutazione delle fasi della vita, quasi una mutazione genetica.

Per.poi arrivare alla quinta fase della vita che si articola in sub fasi successive: l'adultità. Oggi è negata, gli
adulti sono noiosi, è una cosa triste, meglio rimanere eternamente giovani, meglio non affrontare i segno
dell’adultita, ad esempio il matrimonio per arrivare alla vecchiaia. Sempre più allungata tramite la
medicina, la cura di sé stessi, ma presenta dei contrappesi chenpososn risultare negativi se non sono stati
pensati prima, anche a livello di Stato. La vecchiaia , essendo l'adultità negata, la vecchiaia è rimossa, non
esiste, è sbagliata.

Le trasformazioni familiari oggi sono molteplici e significative e anche le rappresentazione degli istituti
familiari sono tali. All'interno dello sviluppo della persona le fasi di crescita sono attraversate da forti
cambiamenti.

46.

La lezione di oggi si interroga sulla relazione tra genitori e figli.

Figli riguardati nella complessità delle diverse fasi evolutive in cui transitano. Non a caso abbiamo ragionato
di bambini, di giovani, di adulti e per altro verso con il termine sfida, da intendersi positivamente in
rapporto alla risoluzione che si vuole raggiungere.

Da sempre un figlio è una sfida per il genitore, è una sfida educativa, di novità, abitano tempi diversi,
vengono da esperienze differenti.

Distanza tra genitori e figli, una sfida che dobbiamo volere colmare, col dialogo, con l'ascolto, con la
comprensione.

Comprensione vuol dire prendersi assieme, compenetrarsi

- Il tempo è la più grande risorsa a nostra disposizione


- Il tempo in famiglia e il tempo della famiglia: in famiglia da parte dei genitori e dei figli, sembra ormai
residuale, ciò che avanza dalle occupazioni di vario genere, un tempo ridotto. Nonostante diciamo che
la famiglia sia la cellula della società, ma se il tempo in famiglia è residuale non riusciremo a portare a
casa tutti i risultati che vorremmo. Il tempo della famiglia come istituzione è un tempo minimo, rispetto
al tempo dedicato ad altre istituzioni e occupazioni.
Saper governare il tempo ci dà la possibilità di governare il massimo dei nostri obbiettivi.
Non dobbiamo subire il tempo.
È opportuno suddividere la quantità del tempo e la qualità del tempo. Il tempo della famiglia rischia di
essere stanco , pur essendo residuale in quantità dipende dalle nostre competenze tradurre questo
tempo quantità in tempo qualità. Con l'avvento del ’68 si arrivati a pensare che più importante della
quantità, la qualità. È vero la quantità non mi garantisce la qualità. Una qualità tuttavia fa molta più
fatica a emergere in una quantità ridotta. In altre lezioni abbiamo associato la pedagogia alla cucina, se
ho poco tempo a disposizione potrò fare solo a e b velocemente, se invece ho tutto il pomeriggio potrò
fare A B e C o solo A e B ma con maggiore cura e raffinatezza.

- Il tempo quantità e il tempo qualità= possibilità, esperienze e vissuti


- Il tempo in famiglia nelle esperienze nel vissuto del bambino: le esperienze segnano il bambino come
abbiamo già visto in senso psicoanalitico/ Freudiano
Messaggio finale: tutte le cose belle ed importanti della vita, richiedono un tempo disteso, per educare,
per apprendere, per insegnare.
La possibilità e la decisione:
La gran parte dei nostri comportamenti sono sospesi tra possibilità e scelta.
Il bambino ha bisogno di stare con i genitori, di nutrirsi di essi.

-La non colpevolizzazione del genitore, in qualsivoglia contesto educativo, rieducativo e di relazione
educativa.

- le zone di prossimità tra la pedagogia, la psicologia e la psicoanalisi e fra l’educazione, la rieducazione e la


psicoterapia. Psicoterapia è anche una forma di educazione e rieducazione, educare a leggere il passato in
maniera diversa e vedere un futuro più sereno.

Democrazia e stili

- La famiglia come palestra di democrazia: la famiglia è il primo luogo della democrazia che è lo sforzo
continuo di cogliere realizzare e mediare le esigenze dei singoli.
- Osare e trasgredire: rifacciamo ordine! Osare è impegnarsi per raggiungere gli obiettivi, trasgredire è
rompere le regole, legami.

Il messaggio finale della lezione, prende le mosse da Rogers che insieme a Bern e a Fromm appartiene alle
psicologie umanistiche.

Più genitori provano un sentimento di considerazione positiva incondizionata nei confronti del figlio meno il
bambino avrà la tendenza a sottomettere il giudizio all'esterno, più il genitore è capace di accoglienza nei
confronti del figlio, più il figlio sarà in grado di accogliere se stesso

Per far ciò, per essere capaci di considerazione positiva verso il figlio solo devono averla prima per se
stessi.

Più i genitori funzionano più il bambino funziona. Se nella coppia c’è accoglienza, comunicazione,
autenticità, si sarà capaci di accoglienza verso il figlio e egli a sua volta sarà capace di accoglienza e
autenticità verso se stesso, riuscendo nel tempo a guarire anche dalle proprie ombre.

47.

Il figlio, i figli.
Il passaggio, il transito da un singolare formale, il figlio a quel plurale storico i figli che connota ogni
possibile relazione educativa. Anche il singolo figlio ciascuno di voi, inevitabilmente ha dato vita nella
mente e nel cuore a rappresentazioni di ordine plurale.

- Figli sempre differenti per sesso, nascita ecc.


- Genitori costantemente diversi per ogni figlio o figlia, per sesso
:Ognuno dei genitori ha un insieme di rappresentazione, vissuti diversi con ciascun figlio, a causa della
complessità di vissuti e fasi della vita del figlio. Per un padre avere un figlio maschio o una figlia
femmina sono esperienze radicalmente diverse. Pensiamo al piano sessuale, la comprensione che può
avere un padre del figlio, mentre non ha la possibilità di condividere la stessa condizione con una
femmina, nonostante possa cercare di comprendere.
Influenza una differenziazione anche le fasce della vita in cui abbiamo un figlio, se siamo nel pieno della
carriera avremo meno tempo per il figlio, se lo avremo una volta autorealizzati avremo un tempo più
disteso da dedicargli e quindi esperienze diverse.
Ricordo quanto Richter ci ricorda in ordine al doppio che esiste in ciascuno di noi, doppi come conscio e
inconscio. Richter analizza come si erediti il conscio da uno dei genitori e l'inconscio dall’altra a seconda
del sesso.
Il maschio prende l'inconscio dalla madre mentre il conscio dal padre e viceversa per la femmina.
- La favola della vita, l'avventura dell'educazione: condizione del viaggio dell'educazione. Avventura
etimologia= ad ventura, ad è la forma ristretta di apud che significa “presso", verso. L’educazione è un
processo in cui uno cerca di andare verso l'altro, di essere presso l'altro, ma senza sovrapporsi o
eliminare l'altro.
L'educazione è un progetto che ha la prossimità nella sua sostanza, nel suo orizzonte teologico.
Una buona educazione consente di dar luogo ad una vita sana e positiva che è come una favola, ha un
epilogo “ e tutti vissero felici e contenti" che si può tradurre in un esito più umano, vissero tutti sereni
e contenti. L'altro elemento della favola è l'imprevisto negativo, nella vita ci sono disavventure,
momenti difficili, ma il terzo item è il riscatto, il principe azzurro in Biancaneve, Cenerentola. Se la vita
può essere una favola, l'unico modo per renderla tale è l'educazione. La vita delle persone sulla quale ci
curviamo, che esaminiamo, conosce problemi e momenti difficili, ma il riscatto se lo si vuole è sempre
possibile, tuttavia ciò richiede la fatica e l'impegno. Senza la volontà e l'impegno, la favola rischia di
diventare una tragedia e l'educazione di fallire e al posto di essere un'avventura che avvicina, una
scollatura, un fallimento.

Queste specificazioni fatte servono a spaccare la categorie singolarità nella pluralità

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