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Filosofia - Appunti

1. Origine e significato del termine:


1.1. Considerazioni sulla Grecia antica:
Strumento unitario: Giochi olimpici Era unoccasione per tornare nel proprio paese (chi emigrava non aveva pi il diritto di tornare nella madre patria) agone: campo di lotta zoin: essere vivente athnaton: immortale vivente immortale autosufficiente riguardo alla felicit Nasce il concetto di barbaro barbaro: persona che balbetta, non perch malato, ma perch non conosce la lingua straniero schiavo. Religione greca: si basava sulla pratica di culti: processioni, riti di iniziazione, riti pubblici (il governo delle plis organizzava dei culti in onore della divinit della citt). Si distingue a causa dellassenza di dogmi e lassenza di una comunit solida: non c la Chiesa. Atene: La citt organizzava delle assemblee pubbliche a cui tutti potevano assistere, dove vigeva la democrazia diretta (mentre allestero, in Persia per esempio, vigevano monarchie assolute) senza rappresentanti, poich i cittadini votavano per alzata di mano. Cittadini (40'000): non donne, non meteci (forestieri, di altre plis), non schiavi. Colonie: - le zone di frontiera tra Grecia e Barbari sono pi permeabili allinflusso di altre culture. - vi sono reti commerciali che comunicano sia con la madre patria che con lestero - reti commerciali: simbolo di bene stanza e ricchezza scambi ricchezza cultura - processo di democratizzazione precoce nelle colonie: rapporti di potere meno radicali demo(popolo )-crazia(potere, forza) pan(tutto)-crazio(forza) - la pressione religiosa e le tradizioni sono meno stringanti nascono dubbi e squarci

1.2. Nascita della Filosofia: pensiero mitico e pensiero filosofico


Nasce in una delle 7000 colonie greche, nellAnatolia, per i motivi visti sopra. Secondo Aristotele la diffusione della filosofia fu dovuta al carattere polemico (polemos: guerra) dei Greci, ossia sempre pronti alla discussione e allaffronto (agone), dovuto a sua volta dal clima tra nord e sud. Per tradizione il mito associava le divinit ai fenomeni naturali. In generale, i filosofi presocratici rigettarono le tradizionali interpretazioni mitologiche dei fenomeni a favore di spiegazioni pi razionali attinenti allo studio della natura. Mythos: sentenza, come realmente stanno le cose (definizione prefilosofica); successivamente: leggenda, racconto. I poemi greci, insiemi di miti, venivano trasmessi oralmente attraverso una recitazione, il che implicava limmedesimazione, da parte dei poeti, nei protagonisti dei miti. poisis: produzione Vi uneffettiva volont di produrre un senso del mondo, un rimedio (farmaco) contro linsoddisfazione dei miti. Infatti alcuni miti vengono considerati credibili e veri, altri vengono pesantemente messi in discussione. Nasce il desiderio di un sapere nuovo, un sapere assoluto (absolutum: sciolto, separato dalle tradizioni), un sapere indubitabile e resistente al tempo e allo spazio. Vengono introdotte nuovi concetti in sostituzione ai miti, ormai discutibili, e nuove parole.

Philosophia: (introdotto da Pitagora) philein: amore, aver cura sophia: sapienza amore della sapienza sophs: sapiente phos [fos]: luce saphs: luminoso, lucente aver cura di ci che incontrovertibile, ci che sta nella luce, ci che chiaro (la verit) Altheia: non nascosto, verit epi(sopra)-stme(stare): conoscenza scienza: da scire (sapere), fino al 900 conoscenza che sopra ad ogni opinione ksmos: ordine mondo: pulito (mondare, immondizia) Thuma: meraviglia paura, terrore Il filosofo percepisce thuma. Spinto dalla paura causata dal continuo nascere e morire delle cose, inizia a cercare delle risposte. Solo una volta installati materialmente si percepisce thuma e si comincia a filosofare.

2. La filosofia nella Grecia classica:


2.1. I primi filosofi: i Presocratici:
Filosofi antecedenti alla figura di Socrate: Talete, Anassimandro e Anassimene, filosofi naturalisti della scuola di Mileto Eraclito l'oscuro Pitagora di Samo, fondatore della scuola pitagorica Parmenide il filosofo dell'essere, Zenone di Elea, e gli eleatici Empedocle ed Anassagora, pluralisti gli atomisti Leucippo e Democrito Diogene di Apollonia Protagora e i sofisti Lo scopo di questi primi filosofi (il termine di filosofi fu dato loro solo successivamente) era di comprendere il tutto. Tutte le cose sono accomunate nellessere tutto. Dal niente nasce niente: Essi credevano che tutto ci che nasce (che si genera), nasce dal tutto e muore nel tutto e perci non fa parte di unaltra dimensione, permettendo al tutto di formare ununit. Essi si chiedevano in particolare: Qual l'origine (arch) delle cose? Qual l'elemento primario, o la sostanza, di tutte le cose?

2.1.1. La scuola di Mileto e lArch: Dal limitato allillimitato


L'interpretazione mitica dei fenomeni naturali non soddisfa pi e non serve: si cerca una causa che renda pi comprensibile la natura. Essi pensarono che, pur essendo apparentemente diversi, i fenomeni naturali avessero un fondamento comune perci ricercheranno quest'elemento primordiale da cui tutto si generato e a cui tutto ritorna: l'arch. Arch: principio, sostanza comune lunit, il tutto quindi immortale e salva dal nulla Larch come tutto non cambia mai sebbene cambi la configurazione delle sue parti.

Talete: (Colonie greche Mileto, 640 a.C) - filosofo, matematico, astrologo (ci si confronta
da subito con i cieli) - Opere: Per lui il principio di tutte le cose (arch) lacqua.

Anassimandro: (Mileto, discepolo di Talete) - cartografo, astronomo (invent lo gnomone


e sostenne che la luna illuminata dal sole e che questultimo pi piccolo della Terra) Opere: Perifiseos - Sulla natura Sostiene che larch devessere una natura infinita e in continuo movimento peiron (linfinito,astratto). Secondo lui la nascita delle cose non avviene per alterazione del principio elementare.

Anassimene: (Mileto, discepolo di Anassimandro) - filosofo, astronomo - Opere: Sulla


natura Persiste lidea di trovare unorigine astratta e in continuo movimento (peiron) poich non poteva esistere unorigine comune che fosse una cosa materiale. Egli identifica larch nellaria. Aria: senza limite; sostiene la vita anima: aria, soffio; spirito: soffio; pneuma: aria, anima. Laria differisce nelle sostanze attraverso rarefazione e condensazione.

2.1.2. Lopposizione e il numero Eraclito: (Colonia sulla costa Ionica (Ionia) Efeso, 540 a.C, vicino a Mileto) - filosofo (era
chiamato loscuro perch scrisse le sue opere in aforismi poco chiari) - Opere: Sulla natura (opera scritta in aforismi che egli confid come opera sacra, come voto, alla Dea Artemide) Egli riprende i temi trattati dai filosofi precedenti, ma non riconosce alcun filosofo, n alcun poeta, come maestro diretto, poich ritiene che filosofare sia una cosa personale, un indagine individuale che luomo deve compiere. Sopra al tempio di Apollo vi la scritta: conosci te stesso Sapienza = felicit Gi da subito si distacca dai bei materiali e rifiuta qualsiasi forma di privilegio, fonte d'invidia, accontentandosi di quel poco che ha. Per questo suo carattere trascorre gli ultimi anni della sua vita vicino al tempio di Artemide (dea della caccia, della fertilit), dea alla quale egli don la sua opera, scritta tra laltro in modo ritenuto molto oscuro affinch la sua comprensione non ne fosse alla portata di chiunque, cos da essere al riparo dei commenti del volgo. Per lui larch non rappresentato da un elemento bens lidentit delle cose data dal fatto stesso che esse si diversificano e si oppongono luna allaltra. Le cose emergono e si diversificano per la loro stessa caratteristica di essere in conflitto (plemos: guerra; qui: opposizione fondamentale delle cose) con le altre cose. Plemos, perci, ci che governa il divenire inesauribile delle cose perch nel divenire che le cose si oppongono e si contrastano. tutto in perenne mutamento e ha origine nel conflitto tra gli opposti (plemos) pnta rhi: tutto scorre Nasce il concetto di lgos con il significato di legge fondamentale che regola luniverso, che, secondo Aristotele, Eraclito individu nel fuoco. Lgos: parola, ragione, pensiero, legge La grande legge del mondo (il lgos) si basa sul principio di plemos. Secondo Eraclito senza questa verit viviamo come dei dormienti: evitiamo il conflitto, che ci che si fa essere. Questo rapporto di interdipendenza di due concetti opposti (fame-saziet, pace-guerra, amore-odio ecc...) fa s che non possiamo eliminare una parte del conflitto senza comprometterne laltra parte ( la ragione per cui dona lopera alla dea della caccia).

2.1.3. Lessere Parmenide: (Elea, nelle vicinanze di Napoli, 510 a.C) - filosofo molto attivo politicamente
(fonda una nuova scuola di pensiero, la scuola eleatica) - Opere: Poema sulla natura (scritto in versi) Nella sua opera egli incontra una Dea (della giustizia, della memoria, della necessit) e diventa suo profeta. La Dea in questione svela due vie di ricerca che condurranno alla verit, al lgos (in realt si conclude che una sola porta realmente alla verit) I via: Principio - conseguenza logica Mentre per Eraclito il lgos era una legge, per Parmenide rappresenta un assioma della ragione, un principio fondamentale inconfutabile: lessere ed impossibile che non sia oppure il non-essere non e non pu in alcun modo essere, dove il non-essere il nulla Lgos rifiuto dellesistenza del nulla. La Dea dice: non si pu pensare al nulla ( inconcepibile) perch facendolo pensi a qualcosa; e non puoi parlare del nulla ( inesprimibile) poich parli subito di qualcosa. Una volta accettato questo principio evidente, si procede con un ragionamento logico (basato sul lgos), ossia non basato sui sensi. lessere immune dal niente perch assolutamente diverso da esso Lessere , come conseguenza logica del principio sopracitato: Ingenerato: se fosse generato, se nascesse, significa che prima sarebbe niente; Incorruttibile Intero: possiamo noi pensare a un essere divino che non fosse finito? omogeneo: se non fosse omogeneo, in alcune sue parti sarebbe niente indivisibile: se fosse divisibile sarebbe in parte niente finito: se non fosse finito, esso mancherebbe di qualcosalessere ununit inviolabile! perfetto: come sopra immobile immutabile: se ammettiamo il trasformarsi, implicheremmo il niente II via: Inganno dei sensi Questa seconda via, quella dei sensi, accetta il concetto di niente. Noi vediamo noi stessi nascere, vivere, morire. Siamo mortali, crediamo alla morte, cio accettiamo il niente, anche se la ragione ci dimostra che il nulla impossibile. Questo mondo perci unillusione, dettata dai nostri sensi. Per Parmenide questa via sbagliata poich lunica percezione possibile la ragione: la ragione e non locchio vede il vero. Ovviamente il suo pensiero uno scandalo (scandalom: urto). La verit (altheia) toglie il velo dallillusione. La panoramica di Parmenide era dunque quella di trovare un rimedio al dolore del divenire (che secondo la ragione non esiste, un illusione), voleva scoprire le leggi fondamentali del mutamento e dellannientamento. Si tratter poi con Platone di conciliare le idee, salvando il fenomeno, ossia ci che appare. Nasce lontologia (on: essere), ossia il discorso sullessere, che implica il principio di Parmenide.

Zenone: (Elea, 490 a.C, discepolo di Parmenide, forse anche figlio adottivo o compagno)
filosofo (si narra che si ribell contro un potente tiranno nasce lidea del sapere vs. potere) - Opere: Egli si impegn a difendere le tesi del proprio maestro contro coloro che cercavano di metterle in dubbio. A questo scopo svilupp una serie di argomenti e dimostrazioni per confutare le antitesi, dando vita a un nuovo metodo argomentativo, la dialettica ( considerato leuretes: inventore, della dialettica: arte della discussione). Zenone usava degli argomenti paradossali (paradosso para: oltre, contro; doxa: opinione) per dimostrare lassurdit delle tesi dei suoi avversari. Nasce la dimostrazione per assurdo: se ammettiamo A, allora ne segue B, ma B assurdo, quindi A falso Tra gli argomenti pi importanti che egli svilupp troviamo gli argomenti contro il movimento (paradosso della dicotomia, paradosso di Achille) e contro la molteplicit (paradosso della divisibilit). Paradosso della dicotomia: Se devo andare da A a B devo per forza passare dalla met A1 del segmento AB. Prima di arrivare a A1 dovr passare anche dalla met A2 del segmento AA1, ecc il movimento illusorio, un inganno, implica il divenire Paradosso di Achille: Ammettiamo che Achille parta dal punto A e la tartaruga parta dal punto B e che entrambi inizino a correre nello stesso istante nella stessa direzione. Allora, una volta che Achille raggiunger il punto B, la tartaruga sar pi in avanti di Achille. Si conclude che ogni volta che Achille arriva nel punto da cui era partita la tartaruga, questultima avr percorso un ulteriore pezzo di strada. Pertanto Achille non raggiunger mai la tartaruga. Paradosso della divisibilit: Prendiamo un oggetto: esso divisibile in un numero finito o infinito di parti. Dividiamolo, per comodit, in due parti. Per poter far s che loggetto sia diviso in due dobbiamo accettare che esista una terza parte (una riga, un limite) che divida le due parti. Ma anche questa separazione, essendo distinta da ci che c gi, implica che esista una parte che la separi dal resto (fino allatomo: indivisibile)

Melisso: (Samo, V sec a.C, allievo di Parmenide) filosofo Opere: Sulla natura o
sullessere Si propone di chiarire la dottrina di Parmenide. Leternit dellessere da lui affermata in base alla considerazione che dal nulla non pu nascere alcunch, nozione che contraddice in parte la teoria di Parmenide. Parmenide aveva sostenuto la finitezza dellessere. Melisso invece lo dichiara infinito ritenendo che, se cos non fosse, lessere dovrebbe essere limitato dal nulla.

2.1.4. I primi tentativi i soluzione dellantitesi tra lgos ed esperienza: Gli atomisti
La filosofia di Parmenide introduce una radicale dissociazione tra la verit del lgos e lesperienza. Apora: problema non risolto a(privativo)-poros: via, strada Numerosi furono i filosofi che tentarono di risolvere le problematiche (apore) introdotte dagli eleati. Tra questi troviamo Empedocle e Anassagora e i filosofi che fondarono la scuola atomistica, i cosiddetti atomisti.

Leucippo: (Mileto, 480 a.C) filosofo (Si trasferisce a Elea dove diventa discepolo della
scuola eleatica. Poi si trasferisce ad Abdera dove fonda la scuola atomistica per rispondere alle apore) Opere: La Grande Cosmologia

Democrito: (Abdera, 460 a. C, allievo di Leucippo) filosofo (primo grande membro della
scuola atomistica. Viaggi molto per pura conoscenza delle diverse culture) Opere: "La piccola cosmologia", "Sulla natura", "Sulle forme degli atomi", "Sulle parole", + diverse massime sulla morale. Democrito inserisce il concetto di atomo (atomo: a(privativo)-tom:divisione), ossia di particella indivisibile che costituisce le cose. toma smata: corpi non tagliabili Per evitare il paradosso (di Zenone) bisogna supporre che ogni corpo divisibile in un numero grandissimo ma finito di parti, fino ad ottenere gli atomi, particelle impercepibili, ma di cui dobbiamo accettare lesistenza, per non cadere nellassurdo, nel paradosso. Atomi: indivisibili, immutabili, eterni, molteplici tanti esseri (essere parmenideo): per Democrito latomo lessere; molteplicit dellessere: nei paradossi di Zenone questa caratteristica veniva negata; Se lessere frantumato deve esserci uno spazio infinito, il vuoto, che lo accoglie. Noi non percepiamo n il vuoto, n gli atomi in esso contenuti, ma dobbiamo immaginarli in perenne movimento, altrimenti ricadremmo nellidea pietrificata dellessere parmenideo. Latomismo perci costruisce un mondo ignoto e invisibile dietro a quello noto: latomo derivato. Gli atomi sono tutti uguali qualitativamente ma sono tutti geometricamente differenti quantitativamente. Essi differiscono per: forma: A B ordine: AF FA posizione: b p Il loro movimento pulviscolare e quando due di essi aventi forme compatibili si incontrano, si uniscono, altrimenti si respingono. cos che viene a crearsi un essere. La nascita e la morte non sono cadute nel nulla, bens aggregazioni e disgregazioni di atomi. importante notare che secondo gli atomisti, gli atomi si muovono senza uno scopo, altrimenti dovremmo implicare lesistenza di un essere superiore che progetti il tutto. Il movimento degli atomi perci meccanico e necessario. Luniverso assume cos il significato di grande macchinario senza uno scopo. A questo punto luomo deve accettare di rinunciare alla propria libert. Tutto materia e anche la vita necessariamente definita, causata dal fatto che la nostra anima un insieme di atomi sferici che si muovono creando calore, generando cos la vita. Questi atomi, visto il loro continuo movimento, si allontanano dal corpo, ma vengono subito reintrodotti, reintegrati dal respiro. Alla morte nessun atomo viene pi reintrodotto. Altre forme di atomi sono meno mobili e non danno vita agli oggetti. Da dove provengono allora le differenze qualitative degli oggetti, se ogni atomo qualitativamente uguale agli altri? vengono dalla percezione di chi osserva! Le qualit infatti non sono proprie dellessere, bens sono soggettive e dettate dallincontro con le nostre capacit percettive. Le immagini vengono a contatto con i nostri organi di senso, che non modificano gli atomi, ma essi si compenetrano, dando vita alla percezione. Ci che ci appare non illusione: verit; ma la verit frutto della nostra interazione con il mondo, apparenza. Vi sono quindi due tipi di caratteristiche degli atomi: Caratteristiche primarie: geometriche, quantitative (es. forma) Caratteristiche secondarie: qualitative (es. colore, profumo,)

Nasce per una contraddizione nel lavoro degli atomisti: Anche ipotizzando che tutto materia, devono riconoscere lesistenza di due realt: una dimensione vera e una dimensione apparente. La felicit non consiste negli armamenti e nelloro; lanima la dimora della sorte noi subiamo, non decidiamo, perch facciamo parte del meccanismo, il che ci vieta la libert

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