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CHI SONO I PLURALISTI?

La caratteristica dei filosofi pluralisti consistette nell'ammettere una molteplicità di elementi all'interno dello
stesso archè. La sfida per i filosofi del V secolo a.C. consiste nel trovare un principio fondamentale che soddisfi
il requisito dell’immutabilità evidenziato dagli eleati, ma al tempo stesso riesca a «salvare» i fenomeni, cioè a
rendere ragione della varietà di cose osservabili in natura. Si tratta insomma di reintegrare le osservazioni che
derivano dall’esperienza nel metodo razionale, riconciliando l’essere immutabile teorizzato dagli eleati con la
variopinta e cangiante natura indagata dagli ionici.
Certo, gli elementi violano altri requisiti razionali che gli eleati avevano imposto all’essere, in particolare quelli
di unità e immobilità, ma per i fisici pluralisti, come vedremo, la pluralità e la mobilità non intaccano l’essere
degli elementi, non li espongono alle insidie del non essere.
Pur avendo in comune la strategia generale di spiegazione della natura, i fisici pluralisti non costituiscono una
scuola nel senso proprio del termine e le loro ricerche sono dislocate in diverse aree del mondo greco. Eppure,
nonostante le distanze geografiche, i fisici pluralisti appartengono a un clima culturale comune, favorito
dall’infittirsi degli scambi commerciali e dal coalizzarsi delle città greche, sotto la guida di Atene e Sparta.

EMPEDOCLE
Empedocle nasce intorno al 484-481 a.C. ad Agrigento. Empedocle fu al tempo stesso scienziato e poeta. Dei
suoi scritti ci rimangono circa quattrocento versi: è il filosofo presocratico di cui abbiamo il maggior numero di
frammenti.

LE RADICI:
Empedocle sostiene che tutto quello che esiste deriva dalla mescolanza e separazione di quattro elementi
fondamentali, che egli definisce radici e identifica con aria, acqua, terra e fuoco. In tal senso l’essere delle
radici non è contaminato dal non essere, e rispetta pertanto il requisito eleatico per cui l’essere è e non può
non essere. L’esistenza di cose mutevoli e transitorie è spiegata da Empedocle come un effetto dei processi di
mescolanza e scomposizione delle quattro radici, che gli uomini sono soliti descrivere in modo
filosoficamente impreciso parlando di «nascita» e di «morte».

AMORE E ODIO:
Come le configurazioni dei colori nel dipinto sono determinate dall’azione del pittore, così i processi di
mescolanza e scomposizione delle masse di aria, acqua, terra e fuoco sono determinati dall’azione di due
forze, che Empedocle denomina Amore e Odio.
Empedocle si rende conto che la natura è interamente spiegabile in termini di elementi e forze, e altro non è
che una pluralità di elementi fondamentali, su cui un sistema di forze produce effetti di mescolanza e
scomposizione, da cui si generano tutte le cose che esistono.
LA CONOSCENZA E L’AGIRE:
a filosofia non si limita all’indagine “ontologica” su quello che c’è e sui suoi principi fondamentali, ma si
applica anche all’indagine “epistemologica” (dal greco epistéme, “conoscenza”)
Empedocle spiega anche come sia possibile che gli esseri umani percepiscano e conoscano le varie cose che
esistono in natura. Più specificamente, le cose emanano «efflussi» che, passando attraverso i loro pori,
raggiungono i nostri organi di senso innescando il processo percettivo. Nella filosofia di Empedocle gli esseri
umani sono parte integrante di una natura in cui tutto quello che esiste è mescolanza di radici ed effetto delle
forze di Amore e Odio. Empedocle si suicidò gettandosi nel cratere dell’Etna intorno al 424-421 a.C.

ANASSAGORA
LA VITA E LO SCANDALO:
Nasce a Clazomene, in Ionia, intorno al 500 a.C., si trasferisce ad Atene nel 462 a. Anassagora subisce un
processo per empietà in seguito al quale è costretto a lasciare Atene per tornare in Asia Minore, dove
trascorre gli ultimi suoi anni e muore intorno al 428 a.C. Anassagora sostenne infatti che «il sole è una pietra e
la luna è fatta di terra», sfidando la credenza religiosa dei Greci per cui il sole e la luna erano divinità.

I SEMI:
Di questo libro così scandaloso e controverso ci è giunta una ventina di frammenti sotto il titolo
Sulla natura. Per Anassagora l’archè sono i semi (particelle invisibili, numerose e piccolissime) , In ogni cosa vi
sono semi di ogni tipo ,ma vi è una prevalenza numerica di semi di un certo tipo, e questo fa sì che quella cosa
abbia l’aspetto che possiamo osservare. Ad esempio, nell’oro ci sono anche i semi dell’acqua, e nell’acqua ci
sono anche i semi dell’oro, ma una massa d’acqua ci appare come acqua perché in essa prevalgono i semi
dell’acqua, e un lingotto d’oro ci appare come oro perché in esso prevalgono i semi dell’oro.
IL NOUS:
Come è possibile che da questi elementi infinitamente piccoli si formino tutte le cose che esistono?
Anassagora ipotizza innanzitutto che la natura abbia avuto origine da uno stato primordiale in cui i semi si
trovavano mescolati e confusi in un unico blocco; poi per spiegare come i semi si siano separati da questo
blocco unitario generando la varietà delle cose, introduce la nozione di intelletto cosmico, in greco noús, un
principio ordinatore che imprime un «movimento rotatorio» all’insieme dei semi, determinandone la
separazione. Il noús esiste separatamente dai semi: l’intelletto cosmico è una sostanza materiale – qualcosa
che esiste nello spazio e nel tempo, così come i semi –, ma risulta completamente autonomo, non mescolato
con nessun’altra cosa.

L’ESSERE UMANO E LE SUE PREROGATIVE:


Gli esseri umani non sono fatti soltanto per conoscere la natura, ma anche e soprattutto per plasmarla e
modificarla a proprio vantaggio. Con questa insistenza sulla dimensione pratica dell’intelligenza umana,
Anassagora – l’uomo che ha portato la filosofia dall’Asia Minore all’Atene di Pericle – lega l’indagine ionica sul
mondo fisico alla cultura ateniese del V secolo a. C., la quale pone al centro dei propri interessi l’azione
umana.

DEMOCRITO
Democrito, nato ad Abdera intorno al 460 a. C. viene definito “presocratico anomalo” poiché pur essendo
contemporaneo di Socrate continua a porsi delle domande sull’origine della natura.
Democrito, ispirandosi a Leucippo trova il principio fondamentale utilizzando la teoria dell’essere. Egli
identifica l’essere con gli atomi, cioè particelle immutabili e indivisibili di materia e il non essere con il vuoto,
indispensabile per il movimento degli atomi. Il movimento degli atomi è causale e spontaneo, non c’è nulla
che li muove e nessuna finalità che li governa semplicemente quello è il loro modo di esistere. Grazie a esso
generano tutto ciò che esiste in natura attraverso processi di aggregazione e disgregazione. Gli atomi essendo
immutabili e indivisibili sono pieni cioè non hanno in sé nessuno spazio vuoto. Gli atomi si differenziano per
forma ordine e posizione e sono: immutabili, pieni, eterni, indivisibili, infiniti e invisibili. Con Democrito
troviamo il meccanicismo cioè una visione della realtà secondo cui ogni cosa ha una spiegazione meccanica in
termini di materia. Per Democrito la conoscenza si forma grazie flussi di atomi che si staccano dalle cose
colpiscono i sensi producendo immagini(eidola). Noi esseri umani percepiamo le caratteristiche degli eidola
come proprietà delle cose. Ci sono due tipi di proprietà: proprietà primarie e proprietà secondarie. Le
proprietà primarie corrispondono alle caratteristiche intrinseche dell’oggetto cioè la forma la grandezza e la
posizione invece le proprietà secondarie le percepiamo con gli organi di senso, ad esempio, il colore o il suono.
Democrito parla poi di felicità individuale. La società è uno strumento per favorirla: il singolo individuo può far
parte di qualsiasi collettività che possa renderlo felice.

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