SANT’AGOSTINO
Vita
Aurelio Agostino nasce a Tagate da padre pagano e madre cristiana; conduce studi classici
appassionandosi alla grammatica. La lettura dell’Ortensio di Cicerone lo avvicinò alla
filosofia e si appassionò notevolmente alla filosofia abbandonando la grammatica. Aderì ad
una setta ovvero il manicheismo e iniziò a viaggiare: insegnò retorica a Cartagine, si spostò
a Roma e successivamente a Milano, dove conobbe il Vescovo di Milano Ambrogio. Grazie
al Vescovo si avvicina alla religione cristiana e inizia a redigere le prime opere leggendo gli
scritti di Plotino. Ricevette il battesimo dalle mani di Ambrogio nel 387, ricercando la verità e
una continua lotta contro l’errore. Fu ordinato sacerdote e successivamente vescovo di
Ippona. Si occupò della lotta contro le eresie come il manicheismo e il pelagianesimo. Morì
nel 430.
Le confessioni
Due principali tematiche:
1) Conoscere l’anima
2) Conoscere Dio
Per arrivare alla conclusione di tale indagine Agostino conduce un dialogo interiore,
intrecciando razionalità e passione.
Due principali precetti:
1) Crede ut intellegas
2) Intellege ut credas
ratio e fides come indissolubilmente legate, la ragione è infatti illuminata dalla fede, e
all’illuminazione di Dio possono arrivare tutti.
Esistenza dell’uomo
Agostino afferma che il solo dubitare è garanzia del fatto che esistiamo, inoltre, per dubitare
bisogna in qualche modo essere già nella verità. Ogni cosa che esiste è una versione
depotenziata dell’opera di Dio.
Dio
Dio illumina il mondo come l’Uno di Plotino per emanazione. Dio è una sostanza semplice,
autosufficiente e increata.
Essere e Verità
Trascendenza e rivelazione
Padre e figlio
Anima
Anima tripartita
1) Essere (memoria)
2) Conoscenza (intelligenza)
3) Desiderare/amare (volontà)
Per Agostino esiste il libero arbitrio, ovvero che ogni uomo è libero di poter scegliere fra la
vita secondo la carne o la vita secondo lo spirito, ma vivendo secondo la carne si va contro
la vera natura dell’uomo, dunque non si è davvero sé stessi.
Tempo
Noi viviamo il nostro tempo in base ad una nostra scansione interiore e dunque alla
percezione della nostra anima. In base ad essa infatti il tempo che viviamo possiamo
definirlo relativo. La scansione del nostro tempo è suddivisibile in:
Memoria
Attenzione
Attesa
FILOSOFIA SCOLASTICA
Si sviluppa nelle università europee all’incirca attorno al 1000. Le prime schole di Carlo
Magno si trovavano presso le abbazie, e nel corso dello sviluppo della scolastica ogni
singola scuola inizia a possedere un proprio luogo fisico, in particolare nelle università.
La filosofia scolastica si occupa di ricercare la comprensione attraverso la ragione della
verità rivelata, da questa necessità è dunque fondamentale definire il rapporto fra la fede e
la ragione, principale tematica della filosofia scolastica.
Struttura
Scholasticus: insegnante delle arti liberali che costituivano il trivio e il quatrivio
Argomento dei gradi: l’esistenza del mondo di infiniti gradi di bontà, grandezza,
bellezza implica l’esistenza di un massimo grado di bontà, grandezza e bellezza. Si
tratta di un’argomentazione a posteriori (che risale dal mondo sensibile a ciò che è
superiore)
Argomentazione ontologica: si tratta di un’argomentazione a priori (ciò che viene
prima) nella quale sostiene che anche coloro che non ammettono l’esistenza di Dio
in realtà l’ammettono perché possono pensare al concetto di Dio. Inoltre, la
definizione del concetto di Dio è il concetto di un essere di cui non si può pensare
nulla di maggiore che è impossibile che non esista anche nella realtà dato che puoi
pensarlo
La tesi di Anselmo viene più volte contestata, in particolare da Gaunilone, il quale, sostiene
che non perché una cosa sia pensabile sia necessariamente vera, dato che un conto è il
piano del pensiero e uno quello della realtà effettiva.
Con “universali” in filosofia si intendono tutti i concetti generali che possono essere riferiti a
più individui o cose. Il problema degli universali sta nel capire lo status ontologico di tali
concetti. I dottori medioevali sono arrivati a due conclusioni
1) Gli universali esistono come conceptus mentis ossia come concetti nella nostra
mente
2) Gli universali esistono nella realtà
Due soluzioni fondamentali =
1) Realismo o formalismo
Realismo estremo: gli inversali godono di una consistenza ontologica propria. Esistono al
difuori delle cose (ante rem) e sono il prototipo di tutto ciò che vediamo (Platone, Scoto,
Anselmo)
Realismo moderato: gli universali esistono in rem, ovvero nella cosa in quanto forme o
essenza degli individui
2) Nominalismo
Nominalismo estremo: gli universali non esistono a livello ontologico e sono solo parole
Nominalismo moderato: gli universali non esistono a livello ontologico ma unicamente come
segni all’interno della nostra mente (validità logica-gnoseologica)
3) Terza via
Abelardo considerò un compromesso fra i due. Gli universali sono dei concetti predicabili di
più individui. L’universale è dunque un discorso, che non è reale e non si trova unicamente
nella nostra mente, implica un riferimento reale e significa qualcosa.
TOMMASO D’AQUINO
Vita
Tommaso nacque nei pressi di Cassino intorno al 1225 da famiglia nobile. Si trasferì a
Napoli e successivamente entrò nell’ordine dei domenicani. A Parigi fu allievo di Alberto
Magno e insegnò a Colonia. Successivamente ritornò a Parigi dove erano in corso diverse
dispute legate alla partecipazione o meno degli ordini mendicanti all’insegnamento.
Tommaso venne nominato maestro dopo la vittoria da parte dei frati mendicanti. Rientrò in
Italia e scrisse:
1. La Somma contro i gentili
2. 2 Commentari alle Sentenze
3. Somma teologica
Insegnò teologia a Parigi e lottò per la non diffusione dell’aristotelismo averroistico. Morì
ammalato in viaggio per il Concilio di Lione nel 1274.
Rapporto ratio-fide
All’uomo non basta la ricerca filosofica, è necessaria la rivelazione divina. La ragione
dev’essere dunque subordinata alla fede. La fede è la regola del corretto procedere della
ragione.
La ragione in particolare è utile alla fede quando si deve occupare di:
1. Dimostrare i preamboli della fede: Dio esiste, Dio è uno, Dio possiede le
caratteristiche che possono essere dedotte dalle cose da lui create
2. Chiarire le verità della fede tramite similitudini
3. Combattere le eresie
Ontologia
Ente: tutto ciò che ha l’essere
1. Presente nella realtà (reale)
2. Espresso in una proposizione (logico)
Essenza: natura di una cosa (quidditas)
3. Materia
4. Forma
Esistenza: atto d’essere, l’atto secondo cui qualcosa esiste
Sorge però il problema del capire quale sia l’Essere “donatore”, dato che ogni essere che ha
l’essere non è l’essere (vita). L’aggiunta dell’esistenza all’essenza esige l’intervento di un
Essere. In tal caso si tratta di Dio il quale è l’essere per antonomasia. Dio è dunque essenza
dell’esistenza.
Tutti gli esseri sono stati creati da Dio, ovvero hanno la loro esistenza per partecipazione
(l’atto con il quale tutte le cose create prendono parte all’essere), ovvero vivono poiché gli è
stata donata la vita. Esse sono analogia di Dio, ovvero sono simili a Dio ma Dio non è simile
a loro.
Dottrina di trascendentali
Con trascendentali Tommaso intende tutti quei caratteri che appartengono comunemente
agli enti (trascendono le categorie aristoteliche). Essendo
1. Res = l’ente in quanto cosa
2. Unum = l’ente in quanto indiviso in sé e indistinto da qualsiasi altro dunque è uno
3. Aliquid = l’ente in quanto qualcosa
4. Verum = l’ente corrisponde all’intelletto divino dunque è vero
5. Bonum = l’ente corrisponde ad una ben precisa volontà divina dunque è buono
Teologia
Le cinque vie per dimostrare l’esistenza di Dio sono prove a posteriori, che dunque rifiutano
le prove ontologiche dell’essere di Anselmo e stabiliscono l’esistenza di Dio a partire
dall’esperienza concreta:
1. Ex motou à prova cosmologica, tutto ciò che si muove è mosso da altro, non si va
avanti all’infinito quindi Dio è motore immobile e causa del movimento
2. Ex causa à prova causale, nell’ordine delle cause che spiegano i fenomeni del
mondo bisogna risalire ad una prima causa, ovvero Dio, che è la causa prima
incausata
3. Prova del possibile e necessario à prova necessaria, tutte le cose possibili sono
possibili perché in virtù delle cose necessarie e per non procedere all’infinito è
necessario trovare la fonte primaria di ciò che è necessario, ovvero Dio che è
necessario di per sé
4. Gradi di perfezione à ogni cosa sarà più o meno perfetta di altre ed è dunque
necessario trovare il maggior grado di perfezione, ovvero Dio.
5. Ex fine à essere intelligente che ordina tutte le cose naturali in vista di un
determinato fine
La teologia può dunque essere naturale, e quindi filosofica, o rivelata, che ritrova i suoi
principi nella fede.
Gnoseologia
La conoscenza per Tommaso significa:
1. Fare esperienza
2. Conoscenza attraverso la funzione astrattiva svolta dall’intelletto
Un soggetto conosce astraendo l’universale dal particolare, cioè estraendo la forma della
materia (es. conosciamo il colore del frutto anche non associandolo al frutto e viceversa)
quindi l’astrazione non contraffà la realtà. Per Tommaso una conoscenza è vera nel
momento in cui le forme astratte dall’intelletto corrispondono alle forme delle cose. Quindi le
cose naturali sono misura del nostro intelletto, mentre l’intelletto divino è la causa delle
forme ed è quindi misura delle cose.
Antropologia
Per Tommaso la natura umana è l’unione di anima e corpo, intendendo l’anima come atto
del corpo. L’anima riceve il suo essere direttamente da Dio dunque è incorporea, sussistente
e immortale poiché deriva da Dio. Le capacità dell’essere:
1. conosce tutti i corpi
2. è autocosciente
3. conosce i concetti astratti
Etica
Il nostro agire deriva direttamente dal modo in cui siamo, dunque l’agire segue l’essere
“agere sequitur esse”
a. Essendo quindi Dio il fine ultimo di tutte le cose ed essendo l’uomo creatura di Dio,
tenderà ad agire in funzione di Dio. L’obiettivo dell’uomo è la felicità, che non può
consistere in un bene finito, ma risiede in Dio
b. Tutti gli uomini sono soggetti alla provvidenza (stabilisce le cose che accadono ma
non come) ma l’uomo rimane comunque libero di agire à LIBERO ARBITRIO
c. Libero arbitrio = condizionato dal male = mancanza di bene
Male
Mancanza di bene, necessario all’ordine stesso del mondo (se al massimo grado vi è il bene
assoluto vi sarà anche il male)
5. Pena: mancanza di forma (es. cecità)
6. Colpa: mancanza in un’azione (es. peccato = l’atto con cui l’uomo sceglie
deliberatamente il male)
L’essere umano ha la disposizione naturale pratica di dirigersi al bene (sinderesi) à ha la
facoltà di scegliere il bene derivante dalla disposizione naturale al bene (coscienza)
Virtù
Con Virtù Tommaso intende gli habitus (disposizioni naturali) non infallibili né necessari, per
vivere secondo il bene rifuggendo il male
Tommaso distingue virtù morali dalle virtù intellettuali, fra queste si distinguono le:
1. Virtù cardinali à giustizia, temperanza, fortezza, prudenza
Ma le virtù umane da sole non bastano, sono necessarie anche le virtù direttamente infuse
da Dio nell’uomo
2. Virtù teologali à fede, speranza e carità
Si tratta della cosiddetta etica della salvezza, poiché necessaria in essa la presenza di Dio
Politica
Esistono quattro tipi di legge
1. Legge eterna: ragione che governa tutto l’universo e risiede in Dio
2. Legge di natura: si tratta di un riflesso della legge eterna negli uomini e si concretizza
in tre principali inclinazioni:
- Conservare la vita (in comune con tutti gli esseri viventi)
- Riprodursi (in comune con gli animali)
- Vivere in società e non recare danno agli altri (propria degli uomini)
3. Legge umana: inventata dagli uomini sulla base della legge di natura, è orientata al
bene dello stato a partire dai bisogni della moltitudine “collettività” quindi dei ceti più
bassi
4. Legge divina: la legge del giudizio finale della provvidenza rivelata nelle scritture,
necessaria ad orientare l’uomo verso il bene
Lo stato è:
7. Necessario al bene comune poiché risponde ad una delle principali inclinazioni
dell’uomo
8. Si deve occupare dunque del bene dei cittadini (emanare le leggi à moltitudo)
9. La miglior forma di governo è la monarchia (più simile all’organizzazione divina del
mondo)
10. La Chiesa è superiore allo stato perché essa pone per primo il bene soprannaturale
mentre lo stato unicamente ad un bene terreno
OCKHAM
Vita
Ockham è inglese, un francescano, e studia ad Oxford chiamato ad Avignone a rispondere
delle cose che ha scritto rischia il processo per eresia, in parte censurato sostenitore della
dottrina della povertà della chiesa, al papato di Avignone non andava bene si rifugia da
politici che lo difendono
primo empirista della storia tutto ciò che possiamo conoscere è nei limiti dell'esperienza,
tutto ciò che supera i limiti dell’esperienza non può essere conosciuto o dimostrato e
possiamo occuparci solo della Natura e dunque SI ESCLUDONO GLI UNIVERSALI i quali
sono semplici segni
Teoria della conoscenza
Due tipi di conoscenza:
Conoscenza intuitiva
La conoscenza intuitiva deriva direttamente dalla realtà non ha bisogno di una species
(universali) come tramite, infatti è la conoscenza che permette di conoscere in modo
immediato la presenza e la realtà di un oggetto.
È perfetta se riferita a una realtà attuale e presente e imperfetta se è riguardo qualcosa che
non c’è più.
Conoscenza astrattiva
Deriva da quella intuitiva prescinde dalla realtà o irrealtà del suo oggetto (soltanto di
qualcosa di cui ho avuto prima una conoscenza intuitiva), giudizi per formulare un giudizio
devo avere conosciuto in maniera intuitiva
Suppositio
Può essere:
Materiale = parole per indicare la parola stessa
Semplice = parola per indicare il suo significato
Personale = parola per indicare un individuo
Proposizioni
Vere solo se riguardo oggetti esistenti la realtà del concetto è soggettiva, il concetto è
unicamente un segno delle cose reali ma ha una somiglianza naturale con la cosa
Tutto ciò che possiamo conoscere è nella Natura, quindi ciò di cui non facciamo esperienza
non può essere dimostrata
1) La fede non può esistere agli occhi del sapiente né può essere dimostrata
2) L’esistenza di Dio non può essere dimostrata e non lo sono neanche i suoi attributi
Metafisica
Il “rasoio di Ockham” secondo il quale è dannoso e inutile moltiplicare gli enti per spiegare la
realtà. In particolare la sostanza e la causa finale
Noi non conosciamo l’essenza ma solo i suoi attributi
La causa finale è unicamente metaforica
Secondo Ockham la filosofia dovrebbe smettere di indagare su concetti come le “essenza” i
“la cause prime” e i “fini” per dedicarsi allo studio della realtà (fisica studia la realtà)
Ockham divide filosofia e religione.
Politica
Lo stato ha il compito di mantenere l’ordine e favorire il bene comune, e in questo deve
contare esclusivamente su sé stesso dobbiamo essere guidati dall’imperatore e dallo
stato dato che dobbiamo occuparci unicamente di ciò che è reale
La chiesa non deve aspirare al potere temporale e deve riconoscere di essere fallibile e di
avere unicamente il controllo del potere spirituale