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Definizione
Movimento di riforma religiosa che trasse ispirazione da Giovanni Calvino, dalla sua opera
Christianae religionis Institutio (1536, con successive edizioni e traduzioni) e dalla
riorganizzazione ecclesiastica promossa da Calvino a Ginevra, a partire dal 1541.
Nel suo nucleo centrale il Calvinismo può essere considerato una forma confessionale del
cristianesimo protestante, ma nel suo complesso si presenta come una realtà culturale
assai più articolata. Il Calvinismo , apparso sulla scena europea quando il luteranesimo
aveva raggiunto la sua massima espansione e stava per trovare, con la pace di Augusta
(1555), il suo riconoscimento giuridico nel quadro dell'impero, si affermò in ambienti che
già erano stati percorsi da fermenti di riforma di tipo luterano o anabattista, e ne raccolse
l'eredità .
A differenza del luteranesimo coevo, il Calvinismo si presenta più unitario non solo nella
sua organizzazione, ma anche nella sua elaborazione teologica, in virtù della funzione
unificatrice svolta da Ginevra e dalla sua Accademia, nonché dell'influenza di Calvino, che
si fece sentire anche dopo la morte. Fra i caratteri peculiari del Calvinismo si deve
annoverare un accentuato interesse per gli aspetti etici della vita cristiana. Il luteranesimo
sottolineava l'essenzialità della fede; il Calvinismo sottolineava invece la necessità di una
santità di vita quale corollario della fede stessa. Ai caratteri di attivismo e di rigore etico il
Calvinismo unì l'impulso missionario che lo condurrà non solo a impiantarsi in territori
tradizionalmente luterani, ma soprattutto a porsi nei confronti del cattolicesimo romano in
posizione alternativa. Ultimo, ma non meno significativo, il carattere internazionale del
Calvinismo , assai meno legato del luteranesimo a una cultura nazionale. Ciò gli permise da
un lato di adattarsi molto più facilmente alle situazioni locali, inserendosi nelle crisi
politico-sociali dell'Europa del sec. XVI, dall'altro di produrre una coscienza di solidarietà
internazionale fra le chiese calviniste di tipo spontaneo, e non verticistico. Dopo la riforma
di Calvino a Ginevra alcuni documenti programmatici vennero emanati in Europa: sul
terreno strettamente teologico, le confessioni di fede (enunciati sintetici dei punti
fondamentali della fede cristiana in funzione polemica ed edificante) francese del 1559,
scozzese del 1560, belga del 1561, l'helvetica posterior del 1566; in campo organizzativo le
discipline ecclesiastiche delle comunità di Francia (1559), di Scozia (1560), del Palatino
(1563), dei Paesi Bassi (1571); sul terreno della letteratura di edificazione i catechismi di
Ginevra (1537) e di Heidelberg (1563), la cui diffusione e il cui credito furono quasi pari a
quello di Lutero.