Sei sulla pagina 1di 2

L’ILLUMINISMO

L’IlluminIsmo è il più importante movimento culturale, loso co e politico nato in


Francia nella seconda metà del settecento che in poco tempo si di use in tutta
Europa. Il movimento è rappresentato dall’immagine della ragione umana che fa
luce sulle tenebre dell’ignoranza, sulla superstizione e sull’ ottusità. Gli intellettuali
dell’ età dei Lumi che si de nivano “ loso ” (=amanti del sapere) non si
riconoscevano in un’unica loso a e per questo entravano spesso in
contraddizione, nonostante ciò erano in accordo su alcuni principi base: la ducia
nella ragione usata con spirito critico per esaminare la realtà è per trasformarla. Il
sapere degli illuministi era quindi sia empirico che pragmatico perché veniva
messo a servizio della comunità per migliorare la vita degli uomini. Questo era
possibile solo grazie a una solida ducia nel progresso e a una concezione
ottimistica della natura umana. La critica degli illuministi si rivolse infatti alla
tradizione sopratutto verso le confessioni religiose accusate di di ondere idee
oscurantiste e di incoraggiare l’intolleranza è la superstizione. In questo senso
venne visto come un movimenti laico. Ci fu chi ritenne le religioni tradizionali
inconciliabili con la ragioni altri invece ritenevano possibile una conciliazione tra
fede e ragione, e nelle religioni tradizionali videro una particolare razionalità. Su un
piano generale alcuni illuministi sostennero l’ateismo, altri invece continuarono ad
ammettere l’esistenza di un dio creatore e ordinatore dell’universo, a cui però
attribuire solo le caratteristiche indicate dalla ragione. Secondo questa concezione
detta deismo Dio nn partecipa in alcun modo alle vicende umane e non li si
manifesta. Voltaire sosteneva che Dio, l’essere supremo, andava inteso come
puramente razionale e per onorarlo bastava seguire i principi universali della
morale. Le idee deistiche in uenzarono anche i loso illuministi tedeschi. La
maggioranza ritenne che liquidare le religioni fosse un errore perché esse erano
state anche portatrici di un imprescindibile funzione morale, nucleo fondante della
religione. Non era un caso infatti che le tre grandi fedi monoteiste poggiassero sui
medesimi principi etici, interpretati diversamente. Nell’ambito della ri essione
politica so distinsero per la loro opposizione all’assolutismo e per il loro riformismo
secondo cui la società poteva essere migliorata e resa più giusta. Uno dei maggiori
centri che diede una spinta alle idee illuministe fu la massoneria, una società
segreta nata in Inghilterra e in Scozia nel XVII secolo. La massoneria era formata
da un gran numero di gruppi indipendenti chiamati logge a cui si accedeva tramite
un rito di iniziazione. La società condivideva gli ideali illuministi e nonostante il
carattere esoterico è riservato contribuì alla loro di usione fra i ceti dirigenti.

Convinti che il peggior nemico dell’uomo fosse l’ignoranza e che il popolo


dovesse essere educato decisero di di ondere nella società il bagaglio di cultura
accumulato a partire dal Rinascimento. Ambirono poi a ricoprire un ruolo attivo
nella mobilitazione dell’opinione pubblica costruita attraverso un dibattito libero, a
questo fa riferimento l’espressione “Repubblica delle lettere“ un unione ideale di
tutte le persone di cultura aperte mentalmente e animate dai valori di tolleranza e
progresso che si riconoscevano nei principi e nello spirito cosmopolita
dell’Illuminismo. L’età dei Lumi si caratterizzò per l’ampia circolazione di
informazioni e idee, il mezzo più veloce fu la conversazione. Le riunioni di loso si
svolgevano per esempio nei salotti di aristocratici progressisti, a Parigi in
fi
fi
fl
fi
fi
fi
ff
fi
fi
ff
fi
fi
fi
ff
ff
fl
fi
fi
fi
particolare nelle case di nobili dame, per cui non tutti se me rallegravano perché
per quanto illuminati gli uomini del settecento non avevano intenzione di
riconoscere alle donne una condizione di parità intellettuale. Nella seconda metà
del settecento si contavano in Europa quasi duecento Accademie scienti che, per
discutere degli ultimi libri pubblicati o di scrivere nuovi testi. Spesso coloro che nn
condividevano determinata opinioni formavano circoli o club in cui approfondire le
proprie proposte. In ne un ruolo cruciale lo ebbero i ca è (sedi non convenzionali
di confronto tra intellettuali). I loso non comunicavano solo attraverso i libri ma
anche tramite le gazzette e i pamphlet.

Le gazzette non erano ancora giornali quotidiani ma erano comunque periodiche, i


pamphlet erano invece libri piccoli concentrati su un argomento speci co o legati a
fatti di cronaca. Tra i vari intellettuali ebbe particolare rilevanza che di use le
scoperte scienti che di Isaac Newton in Francia e a propagandarvi gli ideali di
libertà civile. Fra i protagonisti illuministi vi è anche Montesquieu il cui nome è
legato sopratutto al trattato “lo spirito delle leggi” (1748) in cui a erma che la storia
non è frutto ne del caso ne della divina provvidenza ma dell’attività degli uomini.
Inoltre l’autore esamina i tre sistemi politici fondamentali. Il dispotismo può tornare
utile per governare territori molto vasti, la repubblica per stati piccoli mentre la
monarchia per quelli di media dimensione. Tuttavia il fatto che un regime sia utile
nn signi ca che sia giusto. Sette anni dopo il losofo Rousseau scrisse un opera
originale sullo studio dei fattori all’origine della formazione degli Stati, in cui
a ermava che la società ideale era esistita solo nello stato di natura prima del
processo di civilizzazione. Questa interpretazione negativa portò Rousseau alla
rottura cin il movimento illuminista. Nel 1762 pubblicò “il contratto sociale” un
saggio in cui riprendendo la teoria contrattualistica (secondo cui lo Stato è un
organizzazione che nasce dalla volontà degli individui di associarsi per garantire
l’ordine e la pace) gli uomini avrebbero abbandonato i propri interessi per ritrovarsi
un un corpo politico orientato la bene comune, in cui la sovranità apparteneva al
popolo, che l’avrebbe esercitata nella forma della democrazia diretta.

In Italia i principali centri illuministi furono Milano e Napoli, nella prima i fratelli Verri
idearono “il ca è” tra il 1764 e 1766, il periodico creato sul modello del giornalismo
inglese a rontava una grande varietà di temi con un linguaggio accessibile e
appassionato, nella seconda ai vece operò Cesare Beccaria autore del trattato “dei
delitti e delle pene” dove condannava la tortura e la pena di morta, scrive infatti
che la pena di morte non è un diritto a una guerra della nazione contro un
cittadino, inoltre non è né utile né necessaria perchè il compito dello Stato è punire
con scopo rieducativo. Con la sua opera Beccaria ha gettato le basi della
giurisprudenza moderna.
ff
fi
ff
ff
fi
fi
fi
fi
fi
ff
ff
ff
fi
fi

Potrebbero piacerti anche