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Thomas Hobbes nacque verso la ne del 1500 periodo in cui tutti i regimi erano
assoluti. Il suo intento era quello di elaborare una dottrina politica fondata su
premesse necessarie, per questo tale prospettiva è de nita geometrismo politico. I
postulati da cui deriva la scienza politica per Hobbes sono:
• Il desiderio naturale per cui ciascuno pretende di godere da solo dei beni comuni
con cui Hobbes nega che gli uomini abbiamo per natura un instinti che li porti
alla benevolenza e concordia reciproca;
La forma di governo che meglio rispecchia i requisiti della sua dottrina politica è la
monarchia assoluta, lui stesso riconosce che il sovrano nonostante fosse un
dittatore l’importante era che fosse in grado di assicurare l’ordine pubblico è la
condizione indispensabile era che fosse un sovrano assoluto dotato di tutti i poteri.
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LOCKE
ROUSSEAU
Secondo Rousseau nello stato di natura gli uomini vivono felici in un sano
egoismo, perché quindi l’uomo decide di cambiare lo Stato/condizione? Perché
con il progresso arrivarono anche la disuguaglianze sopratutto quando nacquero le
famiglie e la proprietà privata, quest’ultima porto una disuguaglianza sopratutto tra
ricchi e poveri, conducendo a una guerra permanente questo fa sì che quindi
l’evoluzione dell’uomo nisca nel punto in cui Hobbes era partito nel suo stato di
natura di guerra tutti contro tutti. Questa situazione portò alla nascita di uno Stato
che tutelava le disuguaglianze per questo nacque la necessità di un nuovo Stato
che a ermi la sovranità popolare e che elimini le disuguaglianze. Il problema si
risolve con il contratto sociale, un patto di causa individui con se stesso con
scopo la salvaguardia della sicurezza, libertà e uguaglianza dei contraenti. Il tipo di
governi che si va a creare per Rousseau è una democrazia diretta in cui la
sovranità e quindi il potere è nelle mani del popolo, i poteri sono separati, le
decisioni sono prese in assemblea plenaria è la volontà generale risiede nel popolo
e mira soltanto all’interesse comune. La volontà è alla base della democrazia
diretta,in cui l’individuo rinuncia alla propria volontà per una volontà faccia il bene
di tutti. La volontà generale è infallibile. Nell’ottica di Rousseau le minoranze hanno
sempre torto e non vanno tutelate e vengono ritenute dissidenti perché rischiano di
mettere in pericolo la maggioranza e quindi il bene comune. I tipi di governo in cui
la minoranza non ha voce e non è tutelata sono regimi, infatti Rousseau è
considerato uno dei teorici del regime democratico in cui quello che conta è la
salute dello Stato (organicismo politico).
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