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1. RAGIONE E CALCOLO
Secondo Hobbes anche gli animali possiedono la ragione ma l'uomo, a
differenza di essi, può prevedere e dirigere a lunga scadenza la sua
azione e i mezzi per raggiungere i suoi fini, ciò perché, è dotato del
LINGUAGGIO, che è costituito da segni convenzionali che significano i
concetti delle cose che si pensano. Il linguaggio rende possibile il
RAGIONAMENTO, che è sempre un calcolo, cioè "ADDIZIONE O
SOTTRAZIONE DI CONCETTI".
es.
2. IL MATERIALISMO
Hobbes distingue due tipi di materialismo, Meccanicistico ed Etico.
Hobbes descrive i Corpi come oggetto delle scienze e i soli oggetti
possibili della ragione, di conseguenza tutto ciò che è "Incorporeo"
non esiste affatto, questo porta Hobbes a definire l'anima umana
come un anima materiale. Hobbes individua nei Movimenti l'unico
principio di spiegazione della realtà, essi sono le qualità sensibili, le
sensazioni e l’immaginazione. Egli suddivide anche la Filosofia stessa
in Filosofia Naturale, Filosofia Civile e in una Filosofia Prima, che
descrive gli attributi fondamentali di tutti i corpi.
Per quanto riguarda invece il Materialismo etico, Hobbes descrive i
concetti di Bene e Male come soggettivi, il Bene è ciò che uno
desidera e il Male ciò che uno odia.
3. LA POLITICA
La necessità della scienza politica è un riflesso della necessità che
agisce nelle volontà umane.
I postulati della scienza politica sono:
• bramosia naturale: ognuno vuole godere da solo dei beni comuni;
• Ragione naturale: ognuno rifugge dalla morte violenta come dal
peggiore dei mali naturali.
Le associazioni spontanee nascono dal bisogno reciproco o
dall'ambizione. La base delle grandi società è il timore
reciproco, le cui cause sono:
• l'uguaglianza di natura tra gli uomini: tutti desiderano la stessa
cosa;
• la volontà di danneggiarsi a vicenda;
In questo modo lo stato di natura è uno stato di guerra di tutti
contro tutti (bellum omnium contra homines). In mancanza di leggi
e poteri, l'uomo non distingue il giusto dall'ingiusto e ogni uomo
risulta un lupo per un altro uomo (homo homini lupus).
LOCKE
Locke ha lasciato una grandissima impronta anche per quanto
riguarda la politica. Nei Due Trattati sul governo e nella Lettera
sulla tolleranza il filosofo si fa paladino delle libertà degli uomini e
del principio di tolleranza religiosa.
Locke immagina un ipotetico stato di natura in cui tutti gli uomini
vivono in una situazione di profonda uguaglianza di diritti. Difatti
ogni uomo gode del diritto alla libertà, alla vita e alla proprietà (cioè
al prodotto del proprio lavoro). L’esercizio di questi diritti è limitato
alla sua persona in quanto esiste una “legge di natura”. Secondo
Locke la pacifica convivenza degli uomini potrebbe però
trasformarsi in uno stato di guerra.
ROUSSEAU