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Locke
INTRODUZIONE AI FILOSOFI DEL SECONDO SEICENTO
I filosofi nella prima parte del 600 avevano una visione razionalista l'impresa conoscitiva. A partire dalla
seconda metà del seicento si sviluppa una visione secondo cui la ragione è impotente senza il ricorso all'
esperienza, La ragione è limitata e condizionata. Questa concezione si chiama empirismo (empeirià): la
conoscenza si origina a partire dall'esperienza. Gli empiristi respingono inoltre il linguaggio difficile della
tradizione filosofica, adoperano un linguaggio comprensibile da tutte le persone di buon senso.
Idee di sensazione
Idee di riflessione
Le idee di sensazione provengono dagli oggetti esterni tramite i cinque sensi. Sono ad esempio il bianco il
caldo, il morbido, il duro, il dolce. Attraverso i sensi possiamo arredare fin dall'infanzia quella stanza vuota
che è la nostra mente. Le idee di riflessione sono quelle derivanti dall'esperienza interna, comprende gli
stati d'animo e le passioni. Ad esempio il dubbio, il ragionamento, la gioia, la rabbia... Sensazione e
riflessione sono le uniche fonti della nostra conoscenza. Le nostre conoscenze sono tanto più strutturate
quanto più vive e varie sono le esperienze che facciamo. All'inizio il bambino conosce la nutrice e la culla,
poi giochi e compagni. Diventando grande, le sue acquisizioni si accrescono in modo proporzionato alle
esperienze che compie. Su questo tema locke dedica uno scritto chiamato "pensieri sull'educazione".
LE IDEE DI MODI
Sono idee complesse che non possiedono un esistenza autonoma, ma devono essere riferite a una
sostanza come sue manifestazioni. Le idee di modi sono: la gratitudine (si riferisce a una manifestazione
dell'uomo che riconosce al suo benefattore); la bellezza ("una certa composizione di colori e figure, che fa
piacere a chi la guarda"); di furto (mutamento nel possesso di qualcosa da parte del proprietario).
LE IDEE DI SOSTANZE
Sono idee complesse che si riferiscono a entità particolari distinte e sussistenti per sé stesse (cavallo,
uomo, gregge ed esercito). Sono idee che possono trarre in inganno perché si basano sulla convinzione che
le diverse qualità degli oggetti, all'origine delle idee semplici, siano fondate su qualcosa che fa da sostrato.
L'esperienza ci offre single e idee semplici, dunque la sostanza che noi presupponiamo è qualcosa che si
pone al di là delle nostre possibilità conoscitive. Locke considera la sostanza inconoscibile: considera le
idee di alcune sostanze corporee molto comuni, il cavallo o la pietra. Queste sono il risultato della somma
delle idee semplici di sensazione che derivano dalle qualità di ciascuna delle due realtà percepite. Siccome
non riusciamo a comprendere come queste qualità possano sussistere autonomamente, si suppone che
esse siano supportate da un soggetto comune, questo sostegno viene denominato sostanza. La sostanza
però non è altro che una supposizione di un qualche sostegno sconosciuto di quelle qualità che sono capaci
di produrre in noi delle idee semplici. Il sostrato a cui attribuiamo le nostre attività interiori come il
pensare, il dubitare e il conoscere la chiamiamo sostanza spirituale.
LE IDEE DI RELAZIONI
Le idee di relazioni nascono dal confronto di un'idea con un'altra. Ad esempio l'idea di padre con quella di
figlio sono tali perché la considerazione del una racchiude in sé la considerazione dell'altra. Nello stesso
genere è la nazione di calore all'idea di scioglimento, rapporto causa ed effetto. Un'idea di relazione
importante è quella di identità, che esprime il rapporto esistente, ad esempio, tra il mio volto è il suo
riflesso nello specchio Grazie al quale io posso percepire l'immagine che vedo come la MIA immagine.
In definitiva, la ragione, moderata dell'esperienza, resta l'unico strumento di cui disponiamo per orientarsi
nel mondo. Tuttavia la nostra ragione e spesso tormentata a causa dell'oscurità e della confusione delle
sue idee, e la confusione che si accresce quando lo prendiamo il linguaggio inadeguato e imperfetto.
IL CONVENZIONALISMO LINGUISTICO
L'importanza che Locke attribuisce al fatto che lo strumento di espressione del pensiero sia il più pulito
possibile è fondamentale. Le parole stanno al posto delle idee e, sono associate per convenzione alle idee
allo scopo mi rappresentarle agli altri. Spesso ci mancano i termini adatti o possiamo sbagliare nella scelta
lessicale, inducendo gli altri in errore. I fini del linguaggio e della comunicazione secondo il filosofo sono:
rendere noti agli altri i propri pensieri o idee; farlo nel modo più facile e rapido possibile; comunicare in
questo modo la conoscenza delle cose, che suppone che chi parla conosca gli oggetti di cui parla, altrimenti
il suo linguaggio sarebbe fatto di suoni senza significato.
Il linguaggio è mal utilizzato quando le persone non possiedono nella mente Alcuna idea di cui le parole
utilizzate possano essere il segno: nel caso adoperino una parola della quale non conoscono il significato
preciso; quando applicano i nomi di una lingua con un significato privato, che intendono solo loro o quando
li applicano in modo equivoco, riferendo li a un'idea o a un'altra. Secondo l'ocse riusciamo a fare chiarezza
nel nostro linguaggio saremo anche più precisi nei nostri ragionamenti.
L'unica cosa a cui tutti gli individui devono rinunciare è farsi giustizia da soli, perché è compito dello stato
garantire la vita etc... Lo stato diviene legittimo quando salvaguarda e rispetta i diritti naturali e inviolabili.
LA PROPRIETÀ PRIVATA
L'uomo, fin dallo stato di natura, ha il diritto di godere dei suoi beni. Dio ha dato la terra come risorsa a
tutti gli uomini. La terra, non producendo autonomamente i suoi frutti, i beni che produce devono
appartenere agli individui che la manipolano con tale fine. Quindi si afferma che la legittimità della
proprietà privata è il frutto dell'azione umana. Gli uomini sono solidali in quanto figli di Dio, quindi non
devono appropriarsi di cose d'altri perché li priverebbero di beni necessari alla sopravvivenza. D'altra parte
possesso di maggiori quantità di beni è giustificato dalla moneta che, non essendo soggetta al
deterioramento, può essere accumulata senza fare un torto a nessuno: accumulo di argento, ori e metalli
preziosi. La proprietà privata è costituita, oltre che da beni materiali, dalla vita, dalla libertà e dagli avere.
La società civile tutela proprio questo diritto, il più minacciato.
Il potere politico si fonda sul consenso dei cittadini, espresso dalle decisioni della maggioranza;
Lo stato governa secondo le norme promulgate riconosciute da tutti, (il patto tra i cittadini e il sovrano è
bilaterale). Tutti devono rispettare le leggi e i tre diritti fondamentali.
Il potere legislativo deve essere separato da quello esecutivo (a cui spetta il compito di fare eseguire le
leggi).
Il principio della separazione dei poteri nasce dalla considerazione che occorre prevedere una serie di limiti
al potere politico. Se non esistessero tali limiti il potere in mano allo stato diverrebbe assoluto. Inoltre il
potere legislativo ha un potere maggiore rispetto a quello esecutivo e se fossero le stesse persone a
emanare le leggi e a farle rispettare, avrebbero troppo potere e si libererebbero dal rispetto di queste, o le
formulerebbero in base a interessi personali.
Lo stato non può tollerare quei comportamenti contrari alla conservazione della società umana. Se la
chiesa li mette in atto, lo stato può intervenire e reprimere. La chiesa non può ottenere privilegi contrari
alle leggi civili, infatti Locke esclude dalla sua dottrina di tolleranza i cattolici: obbediscono a un'autorità
politico-religiosa (della chiesa) a sua volta intollerante. Gli atei non vengono tollerati, invece, perché non
ammettono Dio, quindi non possono stipulare il patto (considerato sacro) su cui si fonda la società civile.
RAGIONE E FEDE
La fede cristiana è circoscritta a poche verità assolutamente comprensibile per l'intelletto umano:
l'esistenza di Dio, la funzione di salvezza di Cristo, la validità di alcuni valori morali. Da questi punti di vista
la religione cristiana non appare in contraddizione con la ragione e inoltre è condivisibile in questo rafforza
la ragione dal punto di vista etico.
Ragione e fede, insieme, rendono la vita migliore e il cristianesimo è accettabile nei suoi dogmi di base ed
essenziali. Poi però ci sono aspetti meno condivisibili che fanno pensare al cristianesimo come una setta:
chi va oltre alle verità rivelate e condivise, enfatizza degli aspetti secondari dei riti ecclesiastici e causa
conflitti con il prossimo.