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2 Broadway di Richard Estes

L’iperrealismo fu un movimento artistico che si sviluppò sulla scia della Pop Art. Richard Estes con
il dipinto 2 Broadway offre un perfetto esempio di riproduzione fotografica della realtà realizzata,

però, con materiali pittorici. Richard Estes, 2 Broadway, 1969, acrilico su masonite.
2 Broadway di Richard Estes è un dipinto dalla straordinaria resa fotografica. È rappresentato
l’ingresso di un edificio moderno, in vetro e acciaio, il cui indirizzo è scritto sul vetro della facciata.
La porta scorrevole circolare è ferma e le vetrate, pulitissime, riflettono lo spazio antistante
l’edificio. Internamente si intravedono alcune colonne rivestite in acciaio che si confondono con le
immagini riflesse dell’esterno. L’illusionismo estremo della raffinata tecnica di Richard Estes
permette all’artista di riprodurre fedelmente l’immagine fotografica. I colori sono, quindi, una scelta
conseguente alla fotografia di riferimento. L’intonazione generale è fredda, prevalendo il grigio
lucido dell’acciaio che riflette le tonalità azzurre del cielo. L’illuminazione è quella di un momento
della giornata in pieno sole con il cielo appena velato da nuvole e scie di aereo che si riflettono sulle
vetrate del palazzo. Richard Estes ha riprodotto con cura maniacale ogni riflesso, con i giusti
contrasti, per creare l’effetto fotografico. Lo spazio riprodotto è, quindi, l’esatta registrazione della
ripresa fotografica mentre la composizione propone una centralità assoluta. Infatti sull’asse
verticale, che separa le due metà del dipinto, si trova la scritta e il centro della porta girevole. Anche
le quattro colonne centrali sono speculari come le intelaiature metalliche della facciata. La
profondità esistente tra il fronte del dipinto e la facciata dell’edificio viene, in realtà, espansa dal
riflesso e dalla trasparenza dei vetri. La percezione dello spazio è, quindi, ulteriormente portata in
avanti verso l’interno buio e verso l’esterno, alle spalle dell’osservatore, attraverso l’immagine
riflessa della strada. L’assoluta precisione della scena crea, comunque, un senso di irrealtà, rispetto
alla messa a fuoco di ogni parte, vicina e distante. Tale sensazione è molto vicina al senso di
smarrimento creato dai dipinti di René Magritte.

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