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A. Vettese
Fig. 1
Nicéphore Niepce,
Veduta dalla finestra
dello studio parigino del
fotografo, 1826.
Bitume di Giudea su lastra.
LA FOTOGRAFIA FRA
DOCUMENTAZIONE,
ARTE E CONSUMO
PREREQUISITI
• Conoscenza del contesto storico, culturale e artistico in cui nacque e incominciò a
diffondersi la fotografia.
• Conoscenza del rapporto fra fotografia e i movimenti artistici del Realismo e dell’Im-
pressionismo.
• Conoscenza dell’attuale fortuna della fotografia in tutti i settori di comunicazione, del
suo valore documentario e di consumo.
OBIETTIVI
• Conoscenza della storia del dibattito sul rapporto fra ricerca estetica e fotografia.
• Comprensione del rapporto fra l’evoluzione tecnica della fotografia e le sue possibilità
espressive.
• Conoscenza dei principali generi e temi della storia della fotografia.
Collegamenti pluridisciplinari: Storia della tecnica, Filosofia e Sociologia, Storia del gior-
nalismo, Storia del costume.
Già nel secolo XVIII si faceva uso, da par- (1765-1833), il quale scoprì che il bitume di
te degli artisti, della camera ottica per capta- Giudea sotto l’azione della luce diviene in-
re le immagini del mondo esterno attraverso solubile e riuscì con questo a preparare del-
un foro, provvisto o meno di lente, praticato le lastre fotosensibili.
in una scatola rettangolare, sopra un vetro Nel 1826 egli si valse della sua camera
applicato alla camera stessa. con lunghe pose di sei-otto minuti. Nel
Il primo a ottenere il processo di fissazio- 1829 incontrò Louis-Jacques-Mandé Da-
ne dell’immagine mediante un accorgimen- guerre (1787-1858), che aveva già speri-
to chimico fu Joseph Nicéphore Niepce mentato per conto proprio un metodo ana-
Ai tempi della sua invenzione la fotogra- getti sottoposti a leggere scariche elettri-
fia trovò la sua applicazione maggiore nel che. Gli archeologi e gli etnologi utilizza-
documentare eventi sociali e scientifici: la rono il dagherrotipo durante le loro spedi-
zoologia la utilizzò già dal 1833; in astro- zioni scientifiche e il famoso fotografo Na-
nomia i primi dagherrotipi con le immagi- dar (pseudonimo di Gaspard-Félix Tourna-
ni della Luna datano al 1840 e nello stesso chon) nel 1858 fece brevettare un pallone
anno comparvero le riprese al microsco- aerostatico per fotografare la Terra da
Sotto Fig. 6 pio. In campo medico le foto sostituirono o un’altezza di 80 metri.
Fotografia del reporter almeno affiancarono i disegni nei libri di Tuttavia, furono soprattutto gli avveni-
Roger Fenton (1855), patologia. menti di portata nazionale che iniziarono
che ritrae lo stato maggiore
inglese durante Nel 1862 il fisiologo Guillaume Duchen- ad essere documentati dalla fotografia. L’e-
la Guerra di Crimea. ne de Boulogne (1806-1875) pubblicò l’o- dificazione del Crystal Palace di Londra,
pera Mécanisme de la physionomie hu- nel 1854, venne ritratta in tutte le fasi del-
Sotto a destra Fig. 7 maine ou analise de l’electrophysionogi- la sua costruzione fino all’inaugurazione
Nadar, Sarah Bernhardt,
1860 circa. Parigi, que des passions, nella quale venivano do- da parte della regina Vittoria.
Musée d’Orsay. cumentate le espressioni del viso dei sog- Con la Guerra di Crimea (1853-1856)
A destra Fig. 11
Julia Margaret Cameron,
“Call, I follow, I follow,
let me die!”, 1867.
35x26,8 cm. Londra,
Victoria & Albert Museum.
dalle tipologie di immagine tradizionali in rente fotografica del Pittorialismo, che imi-
pittura (ritratto, paesaggio, interno, eccetera); tava soprattutto l’arte dei Simbolisti e l’Im-
furono appunto i pittori impressionisti i primi pressionismo. L’aspetto dominante di questa
a trarre dalle fotografie ‘sbagliate’, quelle che tendenza fu il tentativo di vincere un certo
i professionisti normalmente scartavano per complesso di inferiorità nei confronti, ap-
la loro asimmetria o irregolarità, le costru- punto, della pittura, servendosi però delle
zioni spaziali più ardite. sue stesse armi e dunque non attingendo al-
Con il lancio della Kodak la fotografia di- le caratteristiche specifiche messe a disposi-
venne una pratica popolare e i fotografi pro- zione dal nuovo mezzo.
fessionisti cercarono di elevarsi al di sopra L’errore, che oggi appare ovvio, era stato
dei semplici appassionati, dando un impul- quello di credere che l’arte s’identificasse
so nuovo alla fotografia ‘artistica’, accen- con la pittura e la scultura, non compren-
tuandone non tanto i caratteri innovativi, ma dendo che la fotografia avrebbe potuto ac-
piuttosto la sua possibilità di spingere alla cedere alla dignità di arte solo se avesse af-
massima definizione un realismo di matrice fermato la sua piena autonomia formale e
pittorica. Fu a questo punto che sorse la cor- tecnica.
A lato Fig. 12
La Cattedrale di Rouen
in una cartolina postale
della fine dell’Ottocento,
da cui Monet è partito per
la sua serie di dipinti.
A destra Fig. 13
Claude Monet,
La Cattedrale di Rouen
in pieno sole, 1894.
Olio su tela, 107x73 cm.
Parigi, Musée d’Orsay.
Il confronto tra le due immagi-
ni evidenzia l’inizio di una in-
terdipendenza sempre più for-
te nel corso del XX secolo tra
immagine fotografica e imma-
gine pittorica.
I ‘pittorialisti’ generalmente
ignoravano le vedute urbane.
Stieglitz fu uno degli iniziatori
di questo genere.
Si noti la strutturazione basata
sulle strisce orizzontali bian-
che della neve e il gioco raffi-
nato delle luci e delle ombre.
C. LA STRAIGHT PHOTOGRAPHY
In questo contesto alcune figure si propo- tamente sfuocate: i tagli si fecero netti, le
sero come decisamente innovative e capaci immagini ravvicinate, gli effetti antinatu-
di intuire nuovi ambiti di libertà creativa. ralistici.
I corpi venivano ritratti in modo spesso
Figura chiave dell’arte fotografica fu l’a- frammentato, come fossero mutilati e se-
mericano Alfred Stieglitz (1864-1946). zionati. Non può passare inosservato il fat-
Nel 1902 creò il gruppo dissidente della to che nello stesso periodo Braque e Picas-
Photosecession e iniziò la pubblicazione so stessero scomponendo le immagini, i
della rivista Camera Work (vedi box a pa- Futuristi avessero introdotto le componen-
gina seguente), che ospitò per 15 anni i ti della velocità e del movimento, il cinema
contributi fotografici e i saggi di coloro proponesse primi piani molto ravvicinati.
che vengono oggi considerati i padri della
fotografia moderna. Nel 1905 prese in af-
fitto due stanze al 291 della Fifth Avenue
di New York per trasformarle in una galle-
ria. In un clima di commistione e confron-
to tra discipline differenti, vi esposero non
solamente i fotografi, ma anche artisti qua-
li Rodin, Picasso, Cézanne, Matisse.
Fig. 18
Edward Steichen, Alfred Stieglitz al “291”. 1915.
New York, The Metropolitan Museum of Art.
A destra Fig. 20
Paul Strand,
La cieca. Fotografia,
New York, 1917.
Pubblicata su “Camera
Work”, Giugno 1917.
Anche nel mondo fotografico venivano a BLIND (cieca). “Una realizzazione essen-
verificarsi gli stessi turbamenti e le stesse ziale”, sosteneva Strand, “rifiuta tutto ciò
vicende che avrebbero portato la pittura che sia fabbricazione, trucco, manipola-
dall’Impressionismo al Cubismo e all’A- zione: ci si arriva soltanto con l’uso dei
strattismo. Dopo aver usato il combination metodi della fotografia pura”.
painting fino a creare vaste composizioni Egli amava le forme quasi astratte, le taz-
allegoriche, dopo aver accolto lo sfumato ze, le rocce, i particolari di case con le lo-
che più si avvicinava alla pittura degli Im- ro ombre e accentuava al massimo gli ef-
pressionisti, finalmente i fotografi si accor- fetti dati dalla precisione tecnica.
sero dell’effetto e dell’efficacia che pote-
vano trarre dall’isolamento di particolari Anche Edward Steichen (1879-1973) ab-
minuti, dal dettaglio ingrandito e dalla bandonò presto le sue prime foto pittoriali-
possibilità di fissare il movimento confe- ste. Insieme a Stieglitz fondò nel 1903 la ‘Lit-
rendo un effetto di eternità a un attimo tle Gallery’ di New York, destinata esclusiva-
transitorio. mente a esporre fotografie d’avanguardia.
Così Alvin Langdon Coburn (1882-
1966), già nel 1913, presentò una serie di
fotografie dove appare esaltata la distorsio-
ne della prospettiva, sino a raggiungere ve-
ri elementi di astrazione. L’influsso del Cu-
bismo era riconosciuto dallo stesso autore,
che nel 1917 creò i suoi primi Vortogram-
mi: fotografie astratte ottenute mediante un
sistema di specchi. È forse questo il prece-
dente più importante per la nascita di suc-
cessivi esperimenti ottenuti manipolando
la sola carta fotosensibile, senza cioè l’aiu-
to di un negativo.
Sopra Fig. 28 Tra i pionieri di un diverso atteggiamen- pando le grandi lastre alla sera, in cucina.
Eugène Atget, to teorico-estetico, noto anche come Cor- Con minuziosa pazienza registrava strade,
Prostituta, 1921. rente umanista, si annovera la figura del vetrine, case di tolleranza, artigiani, prosti-
New York, Museum
of Modern Art. francese Eugène Atget (1857-1927). tute, cercando di vendere le sue fotografie
Dopo avere fatto il marinaio, l’attore di ai pittori come modelli a cui ispirarsi. Atget
Sopra a destra Fig. 29 teatro e il pittore, nel 1899 iniziò la sua at- ha catalogato, classificato e numerato
Eugène Atget, tività di fotografo. 10 000 immagini, un corpus enorme che
Café “Au Tambour”. Quai
de la Tournelle, 1908. Ogni giorno vagava per le vie più vec- aveva come finalità quella di costituire un
Parigi, Archivio Fotografico. chie della città portandosi dietro l’ingom- ritratto della Parigi minore. Fu scoperto e
brante apparecchiatura dell’epoca, svilup- amato dai pittori surrealisti, con i quali
Come ha notato Walter Benja-
min, “Atget è stato il primo a condivideva il gusto dell’object trouvé.
disinfettare l’atmosfera stantia Morì nel 1927, dopo che l’artista-foto-
che la ritrattistica del periodo grafa americana Berenice Abbot (1898-
della decadenza aveva diffuso. 1991), sua grande ammiratrice, gli fece l’u-
Egli ripulisce questa atmosfe-
ra, anzi la disinfetta”. nico ritratto fotografico esistente.
La poetica di Atget si colloca al polo op-
posto di quella di Weston: il nostro gusto
contemporaneo, abituato all’estetica del
disordine e all’etica dei contenuti umani,
ci fa forse ammirare di più il primo, anche
a causa di quelle imperfezioni formali do-
vute alla spontaneità dell’esecuzione che il
perfezionista Weston gli rimproverava.
A lato Fig. 33
Brassaï,
Avenue de l’Observatoire,
1934. Gelatina d’argento,
23,4x30,2 cm. Ackland Art
Museum, The University of
North Carolina.
A destra Fig. 35
Henri Cartier-Bresson,
Prostitute ad Alicante
(Spagna), 1933.
HENRI CARTIER-BRESSON
Henri Cartier-Bresson (1908-2004), considerato uno dei maggiori fotografi del XX se-
colo, iniziò la sua carriera nel 1932, dopo avere seguito un corso di pittura. L’artista
francese aveva lavorato per numerose riviste internazionali e aveva soggiornato in va-
rie parti del mondo. Il suo principio teorico fondamentale si fondava sulla convinzio-
ne che la fotografia fosse perfettamente in grado di riprodurre la realtà. L’importante è
saper cogliere “il momento decisivo” per scattare l’immagine: egli stesso si è parago-
nato a un pescatore che deve avvicinarsi con estrema cautela alla preda e colpirla al
momento opportuno. In una nota autobiografica racconta: “Andai a Marsiglia. La mac-
china fotografica divenne il prolungamento del mio occhio, e da quando l’ho trovata
non me ne sono più separato. Vagavo tutto il giorno per le strade, sentendomi molto
teso e pronto a buttarmi, deciso a ‘prendere in trappola’ la vita, a fermare la vita nel-
l’attimo in cui viene vissuta. Volevo soprattutto cogliere, nei limiti di un’unica fotogra-
fia, tutta l’essenza di una situazione che si stava svolgendo davanti ai miei occhi”.
In una delle sue fotografie più note (Prostitute ad Alicante, 1933) sono riprese tre
prostitute colte in un momento di pausa. In realtà ci appaiono come tre momenti del-
la stessa persona, ritratta in sequenza.
A lato Fig. 36
Henri Cartier-Bresson,
Washington, 1961
© Henri Cartier- Bresson/
Magnum photos.
A lato Fig. 39
August Sander,
Stenodattilografa in una
cassa di risparmio, 1928.
Gelatina d’argento,
26x19,5 cm. Colonia.
A destra Fig. 40
August Sander,
Mastro pasticcere, 1928.
Gelatina d’argento,
26x17,2 cm.
Colonia-Linderthal.
A destra Fig. 42
Aleksandr Rodčenko,
Ritratto della madre, 1924.
Gelatina d’argento,
39x29 cm. Colonia,
Ludwig Museum,
ticolosa, la ripresa frontale, l’immagine cen- fu avversata come frutto di un’estetica bor-
trale fanno pensare alle fotografie degli anni ghese. Così come il cinema, anche la foto-
Settanta scattate da Bernd e Hilla Becher ai grafia doveva essere realista e popolare. In
reperti di archeologia industriale; in genera- realtà le sperimentazioni futuriste e astratti-
le molta arte tedesca del Dopoguerra che ha ste lasciarono un segno profondo anche in
utilizzato il mezzo fotografico deve qualco- ambito fotografico, con tratti epici scovati
sa a Sander. La sua impresa fu interrotta dai nelle figure e nei luoghi del popolo.
nazisti, che non gradivano una simile fred- Spicca per la sua creatività Aleksandr
dezza classificatoria applicata al ‘popolo Rodčenko (1891-1956): le sue foto di pa-
ariano’. In realtà Sander non aveva intenti di lazzi, strade, manifestazioni collettive sono
natura sociologica; gli interessava di più caratterizzate dalla predilezione per le ri-
enucleare degli stereotipi, partendo dal prese dall’alto. I suoi innovativi ‘punti di
principio della perfetta riconoscibilità di vista’, drasticamente alzati o abbassati ri-
ogni categoria sociale o professionale. spetto a quelli cari alla pittura tradizionale
Nell’Unione Sovietica, dopo la Rivolu- e sovente addirittura obliqui rispetto alle
zione d’Ottobre, negli ambienti artistici d’a- ortogonali, diedero vita a una schiera di
vanguardia la fotografia cosiddetta ‘artistica’ imitatori anche al di fuori dell’URSS.
A lato Fig. 43
Aleksandr Rodčenko,
Orchestra, 1933
Gelatina d’argento,
25,39x40,6 cm.
White Sea Canal.
Abbiamo visto come il reportage di guer- famoso per le sue foto della Guerra civile
ra sia uno dei primi prodotti della fotogra- spagnola. Il suo impegno instancabile fu
fia stessa. Ma fu con la Guerra civile spa- anche molto criticato, in quanto mise in
gnola (1936-39) che emerse una nuova ge- discussione persino la credibilità stessa
nerazione di fotoreporter. dell’immagine fotografica: la fotografia di
Il fotografo professionista non si limita un repubblicano spagnolo risultò essere
più a rappresentare le conseguenze di una frutto di una simulazione. Essa doveva ap-
battaglia, ma la vive in prima linea, inco- parire come scattata nell’istante preciso in
minciando, grazie all’evoluzione tecnica cui il proiettile colpisce il soldato, in un
delle nuove macchine, a fermare la morte attimo in cui il colpo di fucile e lo scatto
in diretta. fotografico, simultanei, finiscono per
identificarsi.
Caposcuola di questa pratica fu Robert Dopo la Guerra civile spagnola Capa fo-
Capa (pseudonimo di André Friedman, tografò quella cino-giapponese, momenti
1913-1954). Trasferitosi dalla nativa Un- della Seconda Guerra Mondiale come i
gheria a Parigi nel 1933, divenne appunto bombardamenti di Londra e lo sbarco in
Normandia, e infine il conflitto indocinese
dove rimase ucciso da una mina. La sua
morte, che ha riscattato il problema gene-
rato dal ‘falso’ spagnolo, fu la conseguen-
za del suo principio: “Se le tue foto non so-
no abbastanza belle, non sei andato abba-
stanza vicino”.
Le fotografie di Lee Miller (1907-1977), Vietcong (1968) fece molta presa sulla co-
ex modella e compagna di Man Ray, corri- scienza del popolo americano e contribuì ad
spondente di guerra per la rivista Vogue nei alimentare le proteste contro la partecipazio-
campi di Dachau e di Buchenwald, con i ne americana alla Guerra del Vietnam.
corpi dei cadaveri infilati in ripiani a ca-
stello come cataste di legname, sono più Va notato a questo punto come i fotogra-
sconcertanti di qualsiasi filmato, proprio fi, insieme ai registi cinematografici e, in se-
perché sovente una fotografia rimane im- guito, a quelli televisivi, siano sempre più
pressa nella memoria in modo meno labi- divenuti parte attiva nelle guerre, dal mo-
le, più definito di una sequenza di immagi- mento che le loro immagini sono diventate
ni in movimento. uno degli strumenti di propaganda più im-
portanti e dunque un’arma esse stesse: in
La foto agghiacciante di Eddie Adams questo senso, negli anni Novanta, il filosofo
(1933-2004) del generale che uccide un francese Jean Baudrillard (1929-2007) ha
potuto parlare di ‘guerra virtuale’, cioè com-
battuta quasi solo attraverso le immagini.
Le fotografie non solamente di guerra,
ma anche di ricognizione sociale, si rivela-
rono molto più suggestive e determinanti
sul piano storico di quelle, estetizzanti e
stampate in poche copie, dei fotografi più
formalisti: moltiplicate milioni di volte an-
che a costo di una qualità di stampa bas-
sissima su quotidiani e settimanali, esse
hanno avuto importanti ripercussioni sull’i-
dea che la società si fa di sé, spesso contri-
buendo a mutare radicalmente gli indirizzi
dell’opinione pubblica. E ciò è ancora più
vero oggi nell’epoca del Web, pronto a te-
stimoniare in diretta ogni avvenimento.
A lato Fig. 47
Horst Faas, Donne e bambini terrorizzati
in fuga durante la guerra in Vietnam, 1966.
Sopra Fig. 51 Già alla fine del XIX secolo la fotografia Dopo la Seconda Guerra Mondiale
Cecil Beaton, iniziò a sostituire i disegni di moda nelle ri- emersero due nomi di spicco: gli america-
Marlene Dietrich, 1935. viste femminili, ma solamente negli anni ni Richard Avedon (1923-2004) e Irving
Gelatina d’argento,
24,3x19,2 cm. Venti testate come Vogue e Harper’s Ba- Penn (1917), entrambi allievi di Alexey
Colonia, Ludwig Museum, zaar si accaparrarono grandi nomi della fo- Brodovitch (1898-1971), direttore artistico
Collezione Gruber. tografia. di Harper’s Bazaar. Pur rimanendo nel-
Sopra Fig. 52 l’ambito di un formalismo perfezionista,
Horst P. Horst, Tra questi innanzitutto l’inglese Cecil entrambi hanno offerto importanti innova-
Mani, mani, 1941. Beaton (1904-1980), dallo stile romantico- zioni al linguaggio della fotografia di mo-
Gelatina d’argento, barocco, che si espresse al meglio nei ri- da: Avedon l’ha portata in esterno, fotogra-
35,2x27,5 cm.
Colonia, Ludwig Museum, tratti delle dive di Hollywood. fando le modelle per le strade e nei caffè,
Donazione R. Wick. Beaton era stato molto influenzato dal mentre Penn ha adottato uno stile duro,
Surrealismo bretoniano, come dimostrano contrario ai canoni tradizionali della fem-
la sottile, continua trasformazione che fa minilità, giungendo a utilizzare l’abbiglia-
subire ai personaggi ritratti, il richiamo al mento per esaltare le caratteristiche psico-
tema del doppio mediante l’uso di specchi, logiche del soggetto.
la poetica centrata sull’illusione: “Ecco”, L’attività di Penn è strettamente legata al-
ebbe a dire, “volevo che la gente non as- la rivista Vogue, per la quale iniziò a lavo-
somigliasse a se stessa”. rare nel 1943.
Sopra Fig. 56 Sulla scia di Alvin Langdon Coburn si è Gyorgy Kepes (1906-2002) The new land-
Christian Schad, sviluppata lungo il XX secolo una lunga e scape se è stato aperto tutto un nuovo uni-
Schadografia 24b, 1960. fruttuosa sperimentazione della fotografia verso formale, consono a quanto l’uomo
Gelatina d’argento.
astratta. del XX secolo ha guadagnato rispetto ai
Sopra a destra Fig. 57 Christian Schad (1894-1982), che fece predecessori in termini di possibilità per-
László Moholy-Nagy, parte del Dadaismo zurighese e in seguito cettive: l’universo del micro e del macro-
Photogram, 1922. della Nuova Oggettività, fu il primo a creare scopico, delle immagini offerte dal telesco-
Chicago, Art Institute.
fotogrammi ottenuti senza camera, mediante pio, dal radioscopio e così via.
frammenti e oggetti depositati direttamente
sulla carta sensibile e sottoposti alla luce. Anche Man Ray (Emmanuel Radnitzky,
Questi fotogrammi, assai simili, in termini di 1890-1976), fotografo di professione che la-
composizione dello spazio, a certi collage vorava per il mondo della moda, fu un in-
cubisti, vennero denominati schadografie. stancabile sperimentatore di tecniche al fine
In realtà, un procedimento simile era già di trovare strade nuove alla foto d’arte. Nel
stato inventato nel 1839 da Henry Fox Tal- 1921 iniziava i suoi rayogrammi, ottenuti
bot, il quale però voleva ottenere immagi- appoggiando oggetti tridimensionali sulla
ni realistiche come fiori, foglie e pizzi. carta sensibile, fissandone dunque non sola-
mente i bordi ma anche le ombre.
I primi rayogrammi vennero raccolti in un
L’altro grande inventore di fotografie album intitolato Les champs délicieux nel
astratte fu l’ungherese László Moholy-Nagy 1922, con la prefazione di Tristan Tzara. Man
(1895-1946), che insegnò alla Bauhaus. Ray, in realtà, non ha scoperto nuove tecni-
Sperimentatore poliedrico sia nel campo che, poiché molte di quelle che ha utilizzato
della pittura sia in quello della scultura, erano conosciute e spesso usate come gio-
amava in particolare le fotografie ottenute chi, ma fu proprio la loro trasposizione dal-
senza macchina, che definiva fotogrammi. l’ambito ludico a quello artistico, secondo
Si deve al volume di Moholy-Nagy Vi- un indirizzo che era tipico del Dada-Surrea-
sion in Motion e a quello del suo allievo lismo, a innalzare il valore dei risultati.
A destra Fig. 62
Martin Munkacsi,
Healthy Bodies, 1935.
Gelatina d’argento,
30x23 cm.
H. IL FOTOGIORNALISMO
Il grande sviluppo durante gli anni Venti Nel gennaio del 1937 nacque la rivista
e Trenta dei giornali illustrati creò una for- Look, anch’essa imperniata sul racconto
te richiesta di fotografi professionisti. La fotografico. Queste riviste e molte altre
Germania era il Paese europeo che conta- seppero comunque assumere per un lun-
va il maggior numero di tali riviste e poté go periodo un ruolo informativo determi-
utilizzare fotografi del calibro di Alfred Ei- nante, raggiungendo una diffusione im-
senstaedt (1898-1995), Martin Munkacsi pressionante: nel 1950 Life aveva 40 mi-
(1896-1963) e André Kertész (1894-1985). lioni di lettori. La potenza finanziaria di
Molti tra questi professionisti dovettero queste testate era enorme, foraggiata dal-
lasciare la Germania nazista e incomincia- l’espansione della pubblicità su stampa;
rono a lavorare per riviste statunitensi co- molte delle fotografie che ospitavano esu-
me Time, Fortune e, in seguito, Life, nata il lavano ormai pienamente da quelli che
23 novembre 1936: una testata che aveva erano i canoni della tradizione artistica:
definito i propri princìpi in questi termini: per la prima volta si poté dire che la pit-
“Vedere la vita, vedere il mondo, essere tura, come ambito in cui nascevano le re-
testimone dei grandi avvenimenti, scrutare gole della visione e della riproduzione
i visi dei poveri, gli atteggiamenti dei pre- della natura, quantomeno a livello popo-
tenziosi, esaminare tutte quelle cose stra- lare era stata surclassata.
ne che sono le macchine, gli eserciti, le
folle; intuire le ombre della giungla e del- La grande parte delle immagini riprodot-
la Luna; osservare l’uomo che lavora, i te può essere ascritta alla categoria delle
suoi quadri, i suoi monumenti, le sue sco- immagini ‘di consumo’, ma alcuni autori
perte; cogliere a distanza di migliaia di hanno trovato un loro posto specifico in
chilometri le cose nascoste, chiuse dentro una storia dell’arte che, nel frattempo, ha
i musei, pericolose; vedere le donne che ridisegnato i suoi confini includendo an-
gli uomini amano e i loro figli; vedere, go- che i risultati migliori del fotogiornalismo.
dere di vedere, meravigliarsi di vedere, ar-
ricchirsi”. Una delle figure più rappresentative in
Per inciso, in seguito Life ha dovuto ce- questo settore fu, negli anni Trenta, Arthur
dere il passo, come le molte consorelle, H. Fellig detto Weegee (1899-1968), un
alla maggiore capacità documentaria del- polacco emigrato a New York.
la televisione, che è quasi giunta a sop- Era sempre a caccia di eventi sensazio-
piantare il fotogiornalismo e che ha causa- nali: crimini, incidenti, incendi, di cui
to il fallimento di molte riviste su di esso vendeva le foto alla stampa più popolare.
fondate. La sua automobile era fornita di un la-
A destra Fig. 70
Diane Arbus,
Coppia di
adolescenti, 1963.
ca dà una specie di licenza. Tanta gente di immagini con cui William Eugène
vuole che le si presti molta attenzione, e Smith (1918-1978) documentò le tragiche
questo è un tipo ragionevole di attenzione conseguenze della diffusione di scorie di
da prestare”. mercurio metilico rilasciate da un’indu-
Molte sue immagini sono centrate sulla stria chimica nel villaggio giapponese di
relazione di coppia, sia questa tra fratelli o Minamata, tra cui la fotografia Tomoko e
tra amanti, bianchi o neri, omosessuali o sua madre: una madre tiene tra le braccia
no, dando di ogni coppia una lettura non durante il bagno il corpo deforme della fi-
rasserenante. glia, avvelenata dai residui di mercurio
Come ha sottolineato Susan Sontag, “Il durante la gestazione.
soggetto delle fotografie di Arbus è, per
usare una bella etichetta hegeliana, la co- La ‘fotografia di strada’ ebbe negli anni
scienza infelice”. Tuttavia, quasi tutti i per- Sessanta un nuovo impulso con autori qua-
sonaggi di questo tragico ‘circo’ sembrano li Garry Winogrand, William Klein e Robert
non accorgersi della loro stessa infelicità. Frank.
Perseguitata dalla depressione, Diane Ar- Garry Winogrand (1928-1984) era un
bus si suicidò nel 1971. ebreo del Bronx ossessionato dall’impulso
di fotografare la folla anonima, le scene di
Le sue foto sono una testimonianza de- vita collettiva. Famosa è la coppia sorpresa
cisiva di quanto possa essere crudele la in un giardino zoologico: lei bianca, lui di
macchina fotografica; guardiamo la serie colore, recano in braccio due scimmiette.
A lato Fig. 71
William Eugène Smith,
Tomoko e sua madre.
Minamata (Giappone), 1972.
A lato Fig. 77
Lamberto Maggiorani in un fotogramma
da Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica.
Sopra Fig. 78 Alla fine della Seconda Guerra Mondiale portanti fotografi stranieri: Paul Strand rea-
Federico Patellani, ripresero le pubblicazioni di alcune riviste il- lizzò nei primi anni Cinquanta un reportage
Vita di minatore, lustrate che, come Tempo, erano state co- su Luzzara, un paese della pianura padana,
Carbonia, 1950.
strette a interrompere l’attività durante il pe- che venne presentato dallo sceneggiatore
Sopra a destra Fig. 79 riodo bellico. Sulla falsariga del grande rea- più importante del cinema neorealista, Cesa-
Franco Pinna, lismo americano degli anni Trenta, queste e re Zavattini (1902-1989).
Maddalena La Rocca, altre pubblicazioni periodiche si basavano Queste fotografie furono molto influenti,
la fattucchiera del paese.
Colombraro (Matera), 1952. su fotodocumentari che si sviluppavano in ma per le loro inquadrature rigorose e un po’
concomitanza con il cinema neorealista. estetizzanti risultarono piuttosto estranee al-
Nel 1945 iniziò le pubblicazioni il setti- la sensibilità degli autori italiani, inclini a fo-
manale L’Europeo, diretto da Arrigo Bene- tografare la gestualità spontanea della gente,
detti (1910-1976), in cui assunse grande ri- ritratta con maggiore partecipazione emoti-
lievo la fotografia che documentava l’Italia va. Ciò vale in particolare per il marchigiano
distrutta dalla guerra. Mario Giacomelli (1925-2000), che nella se-
Si apriva così, analogamente a quanto era rie dedicata al paese abruzzese Scanno scel-
accaduto in altri settori delle arti visive, la se un’inquadratura priva di ogni retorica po-
nuova grande stagione del Realismo; prota- pulista. Al contrario di Strand, Giacomelli
gonisti furono un gruppo di fotoreporter im- utilizzò una macchina fotografica portatile.
pegnati a denunciare le miserie delle cam- Un’ironia di fondo è alla base di molte im-
pagne, la squallida vita di quartiere, gli esiti magini scattate dal siciliano Ferdinando
dei bombardamenti, ma anche l’analfabeti- Scianna (1943), uno dei reporter italiani più
smo di tante parti del Paese, i lavori più de- conosciuti nel mondo, che alterna foto deci-
gradanti e faticosi, specialmente delle donne samente realistiche ad altre in cui la scena
e dei bambini. Fra questi fotografi ricordia- prescelta diventa occasione per composizio-
mo Federico Patellani (1911-1977), legato al ni astratte e divertissement.
periodico Tempo; Franco Pinna (1925-1978)
impegnato soprattutto nella ricerca antropo-
logica, e ancora Fulvio Roiter (1926), Enzo
Sellerio (1924) e Mario De Biasi (1923).
Accanto al fotogiornalismo impegnato si
diffuse, specialmente a Roma, la tendenza
del genere ‘rosa’: le copertine dei periodici a
larga diffusione come Oggi ed Epoca alter-
narono foto documentarie a più popolari ri-
tratti di attori, spiati nella ‘dolce vita’ nottur-
A destra Fig. 80
na di Via Veneto a Roma o nelle loro esi-
Ferdinando Scianna, Statua
in bronzo di Stalin. stenze private.
Budapest, 1990. L’Italia del Dopoguerra interessò anche im-
Sotto Fig. 82
La fotografia originale
elaborata da Warhol.
Già nell’ambito delle Avanguardie artisti- in qualità di sculture viventi, e così fecero
che del Primo Novecento molti artisti aveva- tutti coloro che centrarono le loro ricerche
no incluso la fotografia nelle loro opere: ba- sul proprio corpo. Caratteristica comune
sti pensare ai Dadaisti e ai Surrealisti. Ma fu delle immagini usate in questi contesti è il
nel corso del Secondo Dopoguerra che mol- fatto che esse non sono particolarmente
ti giovani, formatisi nell’ambito delle Belle curate da un punto di vista tecnico, in
Arti, hanno iniziato a considerarla uno stru- quanto appunto devono essere utilizzate
mento fondamentale del loro lavoro. alla stregua di un ready made volutamente
Con il Neodadaismo degli anni Cinquan- antipittorico.
ta e la successiva Pop Art gli artisti incluse- Molto spesso le fotografie erano accom-
ro nelle loro opere immagini fotografiche pagnate da scritture e didascalie che servi-
già esistenti, spesso prese da riviste e gior- vano per completare l’opera, come nel ca-
nali. Citiamo i combine painting di Robert so di molta Arte concettuale che sul rap-
Rauschenberg (1925) e il complesso lavoro porto tra immagine e testo ha fondato il
di Andy Warhol (1928-1987): quest’ultimo
soprattutto rappresenta il punto di congiun-
zione tra pittura e fotografia.
Va detto anche che con l’emergere di
Happening, Performance e Body Art, me-
todologie artistiche fondate sull’inclusione
del tempo, di carattere performativo e vici-
ne all’azione teatrale, la fotografia divenne
l’unico mezzo per fermare e documentare
l’azione.
Dagli anni Sessanta molti artisti utilizza-
rono il mezzo fotografico per ritrarre se
stessi in posizioni spesso estreme, come
nel caso della mimica forzata dell’austria-
co Arnulf Rainer (1929) e, più tardi, dell’a-
mericano Bruce Nauman (1941) che regi-
A destra Fig. 83 strò con il mezzo fotografico una serie di
Gilbert & George, azioni volutamente grottesche sul proprio
Giardino di preghiera,
1982. Parigi, Museo corpo; la coppia inglese Gilbert & George
Nazionale d’Arte Moderna. (1943 e 1942) si riprese fotograficamente
suo intero sviluppo, nella continua conta- fici impressionabili sono diventate enormi
minazione tra fotografie riprese da giornali e i risultati resistenti al tempo. La stampa
e settimanali illustrati. della fotografia a colori, però, consente un
minore dominio dei risultati da parte del-
l’autore, in quanto richiede procedimenti
A fianco dei protagonisti dell’avanguar- molto più complessi del bianco e nero.
dia artistica si colloca Robert Mapplethor- Vale la pena di ricordare, comunque,
pe (1946-1989), proveniente dalle fila dei che nel caso degli artisti-fotografi il nume-
fotografi puri. Decisivo per la sua carriera ro delle stampe da un unico negativo è
fu il rapporto con la poetessa e cantante sempre limitato, tale cioè da consentire al-
Patty Smith (1952): “C’erano tanti lati di l’autore un controllo qualitativo sul risulta-
lei”, scrisse l’artista, “tanti aspetti che han- to: una logica completamente diversa da
no mutato la mia visione del mondo”. Al- quella del fotografo che lavora per la carta
la metà degli anni Sessanta il suo lavoro si stampata, per il quale l’opera è il negativo
incentrò sul tema del corpo, della sessua- e il successo dell’immagine risiede più nel-
lità, delle pratiche sadomasochiste diffuse la quantità illimitata delle sue riproduzioni,
nell’ambiente gay di New York. Map- anche su giornali di bassa qualità grafica,
plethorpe, morto di AIDS nel 1989, ha co- che nella perfezione della stampa.
niugato temi tanto scabrosi con una co- Va anche detto che in questo periodo i
struzione equilibrata dell’immagine, al li- circuiti espositivi e commerciali della foto-
mite del classicismo; i suoi fiori, per esem- grafia di qualità, ovvero quella con stampe
pio, lasciano trasparire un lato misterioso, controllate dall’artista e limitate nel nume-
quasi funebre eppure fortemente vitale e ro, si sono rivelati gli stessi della pittura e
sensuale, nell’accortissimo uso di un bian- delle altre tipologie artistiche.
co e nero che passa dal buio alla lumino- Negli ultimi tempi, inoltre, ha avuto note-
sità più accesa. vole sviluppo la fotografia modificata e alte-
rata attraverso l’intervento della computer-
Negli ultimi decenni del XX secolo la graphic, con risultati estremamente interes-
barriera fra fotografi e artisti è andata dis- santi, data la possibilità di trasformare total-
solvendosi, dal momento che artisti come mente l’immagine originaria. Molti artisti,
Cindy Sherman, Thomas Ruff, Thomas anche non fotografi, si sono valsi di questo
Strüth, Andreas Gursky e tanti altri hanno nuovo mezzo per realizzare opere che, pur
saputo utilizzare in maniera spesso anche appartenendo al settore fotografico, hanno
estetizzante le scoperte tecnologiche mes- caratteristiche vicine alla pittura: la possibi-
se a punto per la fotografia a colori: con la lità di ritoccare o mutare il colore, di aggiu-
tecnica della stampa cibachrome le super- stare o togliere elementi.
Tra questi artisti-fotografi si possono ram- immagini, sospese tra il senso dell’orripilan-
mentare, tra le altre, le ricerche di Tracey te e quello di un decoro formalista e baroc-
Moffatt, Wolfgang Tillmans, Roni Horn, co, mai comunque disgiunte da una pietà
Yasumasa Morimura, influenzati dalla foto che non teme di toccare il lato oscuro della
di moda, dagli still del cinema o dalla do- vita: “Prodigi fisici di ogni tipo: piccole teste
cumentazione della Body Art di artisti co- a capocchia di spillo, nani, giganti, gobbi,
me Urs Luthi, Gina Pane, Vito Acconci. transessuali pre-operazione, donne barbute,
In particolare, la fotografia si è rivelata artisti da baraccone, contorsionisti... cinque
un mezzo straordinario per raccontare ed androgini disposti a posare insieme come
esasperare forme di diversità sociale, rap- Les Demoiselles d’Avignon... chiunque por-
presentate però in una forma orgogliosa e ti le ferite di Cristo”. La sua immagine più
ricca di dignità, lungo una linea partita da orripilante e significativa è quella di un uo-
Brassaï e Diane Arbus. Ricorderemo qui i mo senza testa: fece infatti sedere un cada-
due casi, diversi ma parimenti eclatanti, vere decapitato su una sedia, ridonandogli
dei due americani Joel-Peter Witkin e Nan una sembianza di vita e di dolore.
Goldin.
L’opera di Nan Goldin (1953), coincide
Joel-Peter Witkin (1939), attratto dai mo- sostanzialmente con la sua biografia: scap-
stri (freaks) di Coney Island, dai luna park, pata da una famiglia nevrotica dopo il sui-
da coloro che erano rimasti vittime di gravi cidio di una sorella, incominciò adole-
deformazioni, così descrisse la lista dei suoi scente a vivere in gruppi di ragazzi conno-
interessi e ciò che dava lo spunto alle sue tati dalla diversità sessuale. Da allora iniziò
Fig. 88
Nan Goldin,
Ritratto di
David Woijnarowicz.
Stampa su cibachrome,
101,5x69,6 cm.
© Nan Goldin
Sopra Fig. 89 Conosciamo e diamo un volto ai perso- tratti che fanno parte, anche se inconsape-
Edward Steichen, Rodin. naggi che hanno fatto la storia tramite le lo- volmente, del nostro modo di vedere e di
Da “Camera Work”, 2, ro fotografie, che nel tempo sono diventate ricordare.
1903. Fotoincisione,
21,2x16,2 cm. icone attraverso la loro ripetizione su rivi- Molte di queste immagini non hanno un
Colonia, Ludwig Museum, ste e giornali. valore artistico preponderante, ma alcune,
Collezione Gruber. Il ritratto fotografico dipende, natural- per le loro caratteristiche formali e concet-
Sopra a destra Fig. 90 mente, da quello pittorico: la sintassi com- tuali, meritano a buon diritto un posto nel-
Alfred Stieglitz, positiva dei primi ritratti fotografici è poco la storia dell’arte visiva.
Georgia O’Keeffe, 1918. lontana da quella che aveva caratterizzato Attraverso un rapido excursus sul ritratto
la grande ritrattistica ufficiale, fosse essa di possiamo riassumere l’evoluzione dello sti-
personaggi politici, di guerrieri, di poeti o le fotografico nel Novecento.
di grandi borghesi.
Solo nel corso del XX secolo il genere tro- Il famoso ritratto che Steichen fece dello
va un linguaggio proprio, avvalendosi delle scultore Rodin, pubblicato dalla rivista Ca-
possibilità offerte dalla fotografia: una mag- mera Work nel 1903, era ancora decisa-
giore o minore incisione dei tratti, un con- mente debitore delle regole nate in ambito
troluce più o meno accentuato, l’inserimen- prettamente pittorico: del resto Steichen
to di un volto in un contesto o il suo emer- aveva iniziato la sua carriera come pittore
gere da un fondo bianco o scuro sono scel- simbolista. Nell’immagine risulta evidente
te di carattere tecnico che tendono a rileva- il desiderio di esprimere il genio mediante
re, però, i caratteri più profondi del sogget- il forte contrasto tra il profilo in primo pia-
to, secondo il punto di vista del fotografo. no dello scultore, ritratto in posa monu-
Mentre i pittori andarono progressiva- mentale e in atteggiamento pensoso, e la
mente disinteressandosi del genere ritratti- scultura bianca che si erge sullo sfondo co-
stico, i fotografi si trovarono a poter conta- me fosse un’apparizione.
re su numerose commissioni da parte delle Il ritratto che Stieglitz fece alla moglie, la
riviste: testate come Vogue, Life, Harper’s pittrice Georgia O’Keeffe, quando ella ave-
Bazaar avevano bisogno di riempire le loro va circa trent’anni (1918), è di tutt’altra na-
copertine con i volti dei personaggi famo- tura. Elementi di novità sono l’espressione
si, coloro in cui la massa tendeva a identi- tagliente, il piano molto ravvicinato del
ficarsi. Grazie a questa diffusione possia- volto, il taglio dell’inquadratura, la cura
mo oggi disporre di una vasta galleria di ri- per il dettaglio tale per cui possono essere
grafa tedesca Gisèle Freund (1908-2000), con estrema esattezza, mostrarne anche lo
affermatasi come fotoreporter e personag- spirito, meglio ancora simboleggiarla”.
gio di spicco dell’Agenzia Magnum; inte-
ressante per l’uso precoce del colore, fu Osserviamo ora due noti ritratti di Pablo
autrice di numerosi altri ritratti dedicati a Picasso, uno eseguito da Robert Doisneau
personaggi famosi, tra cui James Joyce, Vir- (1912-1994) e l’altro da Irving Penn (1917).
ginia Woolf, Simone de Beauvoir. Nel primo, fatto da un fotografo abituato
alla strada e amante delle circostanze ca-
Il ritratto dello scrittore Tennessee Wil- suali, vediamo in primo piano il ritratto
liams, ripreso nel suo ambiente di lavoro della donna del pittore, Françoise Gilot, il
mentre fuma e beve, in un completo disor- cui sguardo è rivolto altrove; sullo sfondo
dine materiale e mentale, rivela lo stile fo- compare l’artista, rannicchiato su una
tografico di Eugène Smith (1918-1978), branda; ormai anziano, guarda la donna
che infatti ha dichiarato: “Voglio arrivare a con un’espressione mesta.
una interpretazione dei fatti attraverso uno Nella fotografia di Irving Penn, che prove-
studio scrupoloso e a una comprensione niva invece dalle file dei fotografi di moda,
profonda e intelligente. Le mie immagini il pittore compare in primo piano quasi co-
devono andare oltre la verità letterale e, perto dall’abito e dal cappello, in modo ta-
A lato Fig. 97
Richard Avedon,
Ezra Pound, New Jersey,
30 giugno 1958.
Gelatina d’argento,
34,1x27 cm.
Colonia, Ludwig Museum,
Collezione Gruber.
A destra Fig. 98
Philippe Halsman,
Albert Einstein, 1947.
Dorothea Lange,
Nonno e nipote giapponesi
presso il War Relocation
Authority center, Manzanar,
California, 1942.