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ERMO
..
-*
L'IDEA.
COI-1;E
*-*SIUOSSI TETICA
*.. - *
FILOSOFIA TEORETICA
Tenuto del :
.PROF. NUNZIO
INC~1.DONA
E.CARAl'IUTA
S.LO BUE
L.~IOCO
A. ?::.USCO
G.ROCCARO
L.SAMONA'
A.TULUMELLO
!t
Mauritius_in_libris
r 1unue,
tele maniera da essere ripensata come sinossi tetica. Si tratter allora Ji rir)e.nsare l' irlea fino a quel punto in cui sar teoreticamente,
e. teoricamente direi a'livello inci?iente, possibile pensarla come si-
ta di riuscire ad impiantare il ;Jensare l'idea finoa pensarla come sinosGi tetica. Nel
~aro
stesso ma a tutto un se3uito di c:;uestioni che ovranno esse)'.'e rese ;,Jossibili da. questo corso stesso, il fatto che r!entro questo
dovr essPre pensate.
~ome
quar~ro
l'idea
~ensare
esaurir~
il problema el
l 'idea.
c~i
si.~ica
c~i
ti~o
una
che si dovr mettere super concludere che, quando esso sar riuscito a
pensare l'idea
con~
le sar il non potere avere disiJonibile teoreticamente l'idea. Si tratta l ri_Jensare, dunue, l 1 iiea e ri?ensarla fino a questi tennini: dovere dichiara.re in antici,Jo che la conclusione se
sar~
teoretica sar
teoretica nel senso della inisponibilit ell 'idea su c!i un piano teo-
Mauritius_in_libris
..
..:.
~raicale.
retico
Il che
rei~icale
posizione assolute.,
sofia come
si~ifich~r
necessit.~
per~
al punto Gi vista
ella stessa filosofia.. J...' i~e c2z1ie tale,. non 1 1 icea cotng sinos$i tetica.,
iuc...
L'i.ee un dato storico, il che signi,fica che l'itlea viene ri?ense.te. in quanto statti pensate. Hoi ?ossiamo adesso ripensare 1 1 idea
in quanto qualcuno l'ha pensata ed il qualcuno che si tiene presente
Platone; e Platone
le l'idea ha
si~ifica:
ori~ine
-~>ossierao
ora
ri;.>ensare l'iea in .quanto ripensre l'idea non significa pensarla platonicamente:, e.nche se ovremo
ess~re
ori:~inaria
dell 1ic'e~, ;>er cui ?ensa.re., in suesto caso ritJensare, si311ifica la _stesS:
memoria
reemoria
ori~inario.
ori,.~inaria.
poss~bile
soltanto storicamen
Se noi potessiliio ?ensare 1 1 i<lea nello stesso momento in cui Plutone pensava 1 1 iea, questa contemporaneit del
~ensare
l'idea cosa
pote~
~li
monolo3~mte
magine e
so1~1i,3lianza
Mauritius_in_libris
~sta.
contemporanei-
t o~gi riguarde noi che siano coloro che ri?ensano l'ie~ nove ripensare 1 1 i<~ce. si~ifica ripensare il 11enss.re l 'ir~ea. Cio,
i 'o~getto el
rijensare, a questo ~>unto non l' ic~ce rua 1.1 ')ensare l'idea.. Cio, non '
sno
nemn~no
se
~lato
~iscorso
om~i
~ato
sto-
ri;;o e non come c1.eto metafisico. Pcrch la nletafisica dell 1 idea cor.ile
dato stata ,~i bruciata .dalla comtem~oraneit fra il pensare ?latonico ecl il ri~ensare il ~ensare ?la.tonico. Il vincolo tra il pensare l 'idee eJ il ripensare il ?ensare l'idGa, significa nello stesso tem?O
la. metafisicit bruciata, la
contem~>ors.neit
ri~ensare
il pensare :_>la.toni-
rii.:>ensa.r~
il pensare platonico
fom~amentale
inizialf~
si~ifica
~1scorso
::>er
'i(~ea
iritanto
fl\l~lche
un fato storico nel senso scondo il uale questo si3nifica che l'idea. arriva a noi :_Jerch stata f}ens.a.ta
c~e.
Platone e<l
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f~a
e.rrivanc~o
fino
Platone (e que-
~i
se stessimo icendo: l 1ic1ea ;:>latonicamente non i.JOSsibile; il che significa che l'idea non possibile secondo se stessa, per cui
UJ,1
ra-
to storico. Il fatto che 1 1 iC:.eu sia deto storico il fatto eh~- 1 i idea
platonicamente non possibile ma non lo seconc;o se stesse per ci
che essa secondo se
~tessa.
sc~ondo
nunque
~roprio
~')roprio
il ?ensE1re l' i<lea solo come :.to storico. Dove dato storico sL511ifica
che l'idea. non solo esplosiva per se stessa, non solo elemento t:-11
autointerna esplosione
ri:r~~rrlo
a se-rua elemento
~i
esplosione riguar
ori~~inari
che l 'iea questa r.iemoric. originaria che ,Jone se stessa contro se stessn ma addirittura il momento nel quale la stessa storie viene .>Osta
in questione in <juanto l'idea_ corrisponde come
che il pensare speculativt:Jmente
~nl
prit:lcip,~o
a tutto ci
'f'.~O~"Jo.
Cio
~iciraao:
1111.1
il ;_'>ensare ,?lctonico
l'i~ea
d~ll '-
arrivi al ripensare il
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~erch
~unto
'1
cessiv.?. e, per l 'c.ltro verso tel~ che o'\rrebbe~ eliudnata o~i questio- ne iJrecec1ente, costruirsi teoreticen1ente (teoretica), l'elemento che
.
'
(~ato
nascosto il
presup~)osto
storia, e per intendo con uesto stesso di pormi' ;)riI.-Lll della storia.
Se noi ?ensiamo <li :?ensnre ll. storia per il fatto stesso che la storia
uclunc;ue cosa sia (si.n crci1 cosi:wne, sia dell 1 idea etc.)-; il nostro
pnsare sen-qre :t>resupporre che le storie , iool;;>endentemente-da ci
che noi oc ?ensiruno. Noi siamo stat.i abitWitia questo e nousolo-~r
inQtivi di acculturazione. Dobbim,;io r~nrci conto iri-rcclt~ che un mo~o
c..ltri~
pro'_Jrio il momento
ori:~inario
nel
u&le questo niornento sL:;nificc. rendersi conto ch essere uomini il.i cul-
tura non pu si311ificllre subire la strllt"ific.'.lzione cultutc..I:, he--lc. storin ci ;_Jresentu. Essere UOlini i cultura,' e ~ueGto li'{e:llo, non pu~
si~ni:fic11re di dov~re F;;.ccettare che tut:to quanto
stato
storio;~rafica.""'
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..
ne~
morire dell'adolescenza.. e
~abbia
Iila
(~i
ri-
Conce::>~
cio
i~
naufragio
pensntore, mc
~ell'uomo.
L'irn;;>rcs.o originari,_ei,
dun~,
dell'uoruo, quel-
V1. l':.lla storia. Aliora potremmo dire non ?i) :)apin~alllillente ma umana~
mente: la mia prima mu. enc.hc l 1ulti1.1ff libert.1., e perch in questo -ci
nasco
.:
ci
fuUOi-0 1
di porsi in quel 111oroonto ori3ina.rio nel quc.le la stori.a nasce e nl. qua
le noi sioruo in rualche modo contem:>or.2nei elle nascita
.I
'
S~)Crcnzc
,~_ell~ storia~
iJOS-
siaio fs:re niente altro che cercare serm:11ai di ripensare il momento nel
quale origin~amente come se fossimo st.!lti ;?resenti quando quclcuno
?ensavc l 1 idee.; con1e se fossimo stc.ti ori:Jinarirnnente chimneti .::J.11 ' es.sere della stot'ic. -nel momento nel qw:ile qunlcuno cominci
ed a pens.:J.re l'idec.. Pe.nsando l'idea coiue se questo
tenuto a. battesimo tutti
;~li
.2
~unlcuno
?Cnsare
D.vcsse
chie.r~mfmte,
'
l)raneo o.l suo ?ense,re l'idea. Il isconso., dunque, c~ell'idcn che selilbrn
perci essere discorso metnfisico non invece riscorso met<.1fisico. Perch se io, invece di essere nbitatore distretto delle cose della terra,
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a~
essere
comunque di l de., esatte.mente come, <"lcl mio r:JUnto <li vis te, 1 1 ideu
~tl
-.;iue~to
cbso consiste,
-i6:no~
~i.ris?,etto
ase stes-
i~ea,
l'essere
plctorl~cc
l 'idee. se lo
~uado.gna
princip~o
di s stesso.
(rlctone) c.11' idee. co1.i1e essolutezza c.1i se stessa (He3cl): in questo ino-
do stieuio delineando la morte sublime delle filosofia. E la cicuta socratica un..luc quello. che He3el hc avuto la co.p::icit. di bere fino in
fono senze morirci so?re.
Il discorso. nascendo nella uianiere secondo le quale nasce
idea, nase in modo te.le per cui ln nnscitli dell'idea
crec~
COJ.OO.
ln storia,
pi:inci?~O
possi~imo'?ensare
siruno
~cns~re
....
'
.'I.
o non dilliilO un significc.to a tutto cP; che f.::icciamo; questo solo ?Crch
sicmo sto.ti chiQIIli!lti el bnttesitito ?latonico come pensare l'idea e que ..
sto stesso si;1llificher essere stati chicranti all'essere.contem(loranei,
protc~onisti dell~
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~)erci
vrermilo COfliinciare
potere dire non solo che lo. stori.'2 risulta nel CUO
i se stessa
Ls.
~ndis?onibilit~
non pu concepir
se
~i
f1i
?ensare altro
cncora. Allorc possi't:.mo dir~: .l~ storiLt col.ile mistero si3nificu molto
pi ~em:1li~emente, che; la storia nel suo ;>rincipio .co.rrispettfvo c.11 '-
it:ec. ci che non pu concepire (concepire-nel suos~nso __fo"J:'.te generare), ci che la cortc~}'.>isce.
E si present-.=- e questo punto la pole:m;lca sofistica per cui il buon
.
~Jense..re
~sperto
g.e
pens~.re
le cose san-
te~- Cio, cli.ce il sofist:t, non posso II1ettermi sulla teste 1<:1. croce di
tele
nn
t1
'Ll
pnsrit l'idea.
~ovvtx,Ja; cc Ve\ p,ossiamo ~ioc;.::re per supcrc se Elenn bella o non belle.
El discorso .dell' idee.
e.llor&~
eccento
ti.
.~ ~uel
di-
mento
rE;alt cori:-isponde alir.; nascite. stess<'l JellEI s_toria, co1ne quel non concepire ci che le concepisce, uel non '1enercre
c~.-che
la genera. Ed'
in questo .senso l'autore vcr<:.ril~mte. _platonico i:~i questi_ c~icc;:orsi }iovanni 'Vergc. Leggendo ln prefuzfone <~.e "I l...alc.vo'.11.in:" .PQssiorao leggere
un iSCQYSO
l,)latonico in
.
~\,IOSti
tcnaini:
non illu6etev.i <liCapire ci<)
,
...
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tutti, 1
cssre
cmasi
tutti, vi trovest
e.i t.ati di quella fi\Jmane, cio in un punto
..
"
.
-'"
dD.. cui :jotenC'o osservare ci che ac_c.'.lcle potreste anche illuervi di capire,. flientre invece ci che avete da cc.pire che, :)Ur essendo in quel
posto, siete travolti cnche voi nello fitlfanna. ha
;..~uesta
verghiana.
letture ?letonica_delle storia: non posso concepire ci che mi ha concepito. Non sto
dicertc~o
~~trinsecamente
~obbiemo
~un~ue
si~
Mauritius_in_libris
10
se nel se.nso
nel
..
.
~uc.lc
si
tr~ttc.
.
essere cffrontntc.. inizialmente comE dato storico. L' iE.~ co111c du.to storico )Otrcbbc. sembrare n <:,_iscorso tc.lmente ovvio dn non !"overe essere
dD.to
t~nto
?OSSO
COm~renere un,~iscorso
iniziale di critica-teoretica
a quella
ori~ine
ori~ine
secon~o
la sua
mente identificato con il 6nto ori3inario ,,el discorso che: l' i<;~en.
Allor.s. se ~ noi . interessn, come interessa il iscorso seconrio ln su
ori;~ine,
evi~ente
c~iscorso
ori:~ine
la quc:le per
non sic.mo responsabili: il i' i scorso seconrlo la. sua ori:si.
'.
ne corrisponrle nlla stB'ssc ideo. come d2_to originari<;> i'cl discorso. Allo-:
ra j?Otrernr1a0 fissare sin c.. questo momento
~9
l~Ut!
E pren~o per
buon6 che .il discorso ct11inc:i cps3_, cio prcnrlo per buono
Platone. Intenc'o
,..~ire
1' idee. eh(' l ':t.ec. seconro ci che Platone ha pensaxo dell' iir1ea. stessa.
ori~inar~cmente.0
ori~ine
e del f!cto
ori~inerio
stesse.
Per com,?rcnere questo e per penso.re questo, l 'icea basta?
riv2re a. c;uesto punto che
sicmo o dc,
.:11 discorso
ci~
si.~ifica
~Jlctonico
in
vcrit~
t~iscorso
P<~r
l'..r-
te rifere il cmnn.ino fino o noi; ,>er dovere fare ucsto do,J 1)io
Mauritius_in_libris
~ino,
'irt.e~1
sufficiente? Qucst:o
si~ificc:
ell 1 ideo.? ud esem>io l' iien di qualche cosa: 1' ic'..ee dell'essere cio
che
Liinc.nte tutto ci che dct()rtninu. 1 1 iden; .'Jerch, se rlico idee dell'essere, l'essere detto secondo 1 1.iee. cV') che detcnninnto dall'iea ma
ci che a sua voltn determina 1' idea co1;1e ln forma pro,Jria rlell 'essere. Invece SE dicessi iea e bnst11 non potrei' usare questo riiscorso n
infu.td. Platone r"iceva ir~ea e bc.stn.:::>unc::uc, 1 1 ic:ea bes t& zome idea per dovere o (.Jer potere riuscire e
comprendere che, ~ata 1 1 d~-.~ come- cto storico, in r~alt ~ata l'idea
coiue.. d6.t 's-torico l'ic'ca si pone o~J?ure, o:_>;;mrc fisioloJ1icamentE::
n:~t~ cosi., perch non poteve .;'tp,Junto nascere f"iversmiient.e, come il vin~
colo. tre il discorso secondo l 'ori3lne er~ il dato ori;Jinario r,el c::1 iscorso stesso .:>e noi dobbi@no'comprcndcre l'ide.J. in ;'iuesto modo e::<$e l'ide.::i
allorc si~fica inizicll11ontc il vincolo tra il' discorso originario ed
ii c1"nto ori3innrio del r~isorso, noi dobbiaiilo capire :subito che ideu . ,
sin tia.l ?rinci?io significa uri c~iscorso do:J~>io tC;nto ,;>F1 do?pio quanto
:>i1 n~.scosto. Perch discorso O??io? discorso seondo 1.'"l suA ori3ine
vincolato ~ vinc~l~~t'e .lJ.: c:1cito ori~inario dE:l discorso dove subito
feci le ca.pire che c' .une. pri1ua parte" dellt.J. proposizione che fc. do. so.~3etto (il iscorso) verso une, determinazione (secoru..o la su.::i. ri:;inc)
che poi nellL seconc-ia pc.rtC; fa a so1.;etto e. ci0 che: nello f)rima parte
fl dn so1gotto. E non sol te.rito una questione 1rmnmatic!l.le. DiscoT'so
.
sccono le sua ori3irie per mezzo c~ell 'i<lec vincolato nl doto ori~~in<lrio
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12
- {
Cl (!iscorso. /'..llorn
inizi~1lmentc
~:uc.lc,
ell'ori31.ne il
so~getto
com(!
so~13ett9
.;::>ro~:>rio
si_511i~ica
so~;~etto
perch
so~nctt_o,
ci che so.131:,t:to
0cv~
ov
so.~3E:tto
~ico:
so~getto
capir~,
che posso
tn quan-
dell 'bri,~inc so~.~etto in <";tie~fc)' senso t11lmente forte r\~ dovere subire
che Li sun stessa sogg(. tt:ivit, il $enso forte <1el suo essere soggetto,
corris.-,on.e cl suo non essere so3gc::,tto, essendo soggetto.
Gc r'ovE:':ssimo rinssuraere in tle !?CrolE uesto corae se dicessimo: il
1iscqrso secondo ln sui::. ori,3ine vincolnto <.:11' iDea ;?er mE:zzo c>lla c;u1-1. le il Vincolo significe.: 1 1 ien corc!f' vincolo tra il ciscorso secon<'o
c~uto
c~uncrue
so~;~E'tto
il
pro~_>rio
,~iscorso,
come .se
~iscorso ori~inariarnente,
_>erch il
SOT~c:tto
~.ovessinio
necessorirunente,
zialrantc co1;1c se ln
- so in manirn
ori~incriet
F~ncestrcle,
sUll
ntl-
so~gctto
sar.~
rispet-
discorso
eh~
ori3inan-
cnutele~re
su~li
cos~~,
1L1c.~
~~i
cervello, con
Mauritius_in_libris
pi~
c-~nll 'ori1inc,
riserva
13
noi pronunzie.iuo la. f.?.raosa frase di rito, Co1ito erc;o s'Uln ens cogie.ccor:~ia
CO~itans
Si",niftcB. rit)e-
S'?
'
il
uale discreto
r.:i3Dificc:.. possibile di differenze su~ccssi"1e) c' un r'iscorso. che sp.'.lz.. za. vie. tutte l~ riserve., soprnttutto e p~'ii:h in rerilt spazza via ln-
tautolo~in r:l.fpetto o.ll... i<len e le trasferisce sul so1~<::tto~ l'er cui men~
tr~ ~;tginnricrnentc
punto J ._)er CUi .JOSSiruuo dire . in ralt che 1 9 idcn r~n questo '.')UDt:O <li
~1iste originc.riemente ra:;>~:)r1:.:s~~tn ~V.i. custodia, in qw:i.lche morlo 11ietafisi-
c':i;scorso h.'3. pensato di dovere ncqUisir~ s'e stesso nei termini ctitici
i>e-eu0o ~~oretici
dei -t~-::-itolo.gi_co
o le. custo.i(l cel tautologico? (e lo sosten.~o :.Jr dire ehe non sto rli1ceno nient~' di Mio mn sto SeI11plice1uE::nte le:ncndo Platon con 1 avvertE'.nza che
t~ leggendo Platone
&lll
per ri;?~m
ieu. (1 i ci che
l
'i('1 e~.
, .idee, .cli
. .. . . .. =:. ~..
,,f
;__
che bene
vuor dire
'
lo stesso
a sua
c:uc..lc posso pensare questo dete.rmina~ione che lti specificn cotti.. bene
sia innervc..tc. nel bene. '.c.; n questo :;>tinto, 1' iec. he cose.: se non la
Mauritius_in_libris
'i.C
b~stc..
t~ovuto
)cns~n:~io
.-:lL:i maniere
stl' termini, tn:i.~~rph l 1it~el. eszenc\J il princi 1io, essendo tale in quan0
co ;Jlatonicllncnte ider-'.
ci~ificc. princi~Jio
ori:~innrio nel. unlc l 'ic'c<.: pensc.. ta e nel momcnto nel unle l' iee
pensrJ.tn
si~ificc
so filosdlfico, ln. nf:cessit-9. che l' ideu subisce quale se non quella
di fcre dci._ vincolo .-11 discorso seconc:1o 1 1 ori.5irie e c.l ;:;to ori;incrio
del discorso? per cui questo suo essere vincolo e uesto SUQ essere di-
ciru<i
CC?S)-
strumento di
.1"1ec~i2zione,
'
r~el
~>er
so:Jgetto aiG. altro. Per .cui, mentre in un primu tc1.1;_:>0 il discorso secondo l'origine si3nifice il l.'liscorso che fr. r,c so1getto f:l.l ;:>robletaf'.. che
ri3uera il suo essere origine:rio e per il t:iscorso facendo dn
so:J;~~et
so~1etto
mc l 'ele-
il discorso forna u fc.re, rispetto nl :Jroble111n del suo essere originario, n soggtto. L'csL-~enz~ origin.:.rin que.l'?di frire nnscerc il discorso
11.a
cii f.:i.rlo
n~scerf.
l'.'
Mauritius_in_libris
15
~icerc~
Pletone e.ttraverso l
e'
1 1 inpot-
el~mmitare
ca scorso
seconc1o 1 ' -
~nificn ~uclcos.::_,
bito
ai3nificc. sem;>licemente, il
~xrrch.
Se
non significr. l
'ori~ine
~~li
e.Ii.i.ori r~egli dei allora i~otremruo -ire che il discorso secondo l'ori,Jine
c~ire
uomo olff'e c-t::che l'uomo c<.mtnvc., e ~uest2. l 'ori~ine. Il hlOl:teilto ori3int1rio nel <~U1le 1 1 it'o essendo ;>lc..tonic~nte l'ensata, , 1' i(~e c_h~
.
ftl
..
e s.l dato
'
scorso, come se si'31lificcsse per i filosofi la necessit di un archivio dove la loro bio1rafill ~en.'.jn congelate. ;.>er' seri-yre. Non esiste 1a
"'dtc. dei filsofi, non hc. senso scriverla r.: meno se:nso ha seperlC: per-
~JroblemD
Mauritius_in_libris
c:unnto il discorso che hc.. il yro-:.,1E1mc _del suo essere <?rigiru:i.rio legc,to d::i. - ucsto "_.:>roblnm::i. c.. dovere ne&.nre 1.1uesto ,>roblcma stesso; be necessit~ ~-i
trovare il
x~rch
11elle i.lce
t&utolo:~ico
mon~o
min<:. il .?TPblcma del suo essere ori ~innrio, _eliininato il quele, perci
rimr~ne
natura.le~
di Orfeo (e non si conosce 1.<:.. mc::.<fre dove la fl&a.c''re -;')otrebbe essere stata.
le. necessit ilell' ass.,;nzc.
;~el
discorso teoretico
co1i:lc
discorso teoreti-
~li
ft~~cendo
coie
~-1is1~orso
~lle3tttimo
.i Orfeo
~:>erch
so frntello
c~iscorso 1
di~corso
secono
1 1 ori~ine,
l'or:igine
lista 011 ele1oonti, ma. mettenc1o in list<1 soltc.nto l 'iden, cd nllorn dan:Jo 1 1 Llec come il ta.utalo.1ico ori~inar.io .' Inf~tti se noi ripren<~illlll.o il
i:iscorso secohr1o l'elemento ;:>ro:_>osizionale di
coll<~o
t?OC 'anzi,
~)U
il .iscorso se-
e -quinci il !!.t9 ori'.)1tmr1o rel discorso, io dico: <;uc.ndo che il c1iscorso discorso? nel t)rimo o nel secondo cnso ? Se il c:'iscorso ,
nel secondo cc.so ;:Jerch avremmo il f.nto
un ;.:>c.clre
e<~
une mnr;r(-:? 1 il
r~c.to
ori'.~inario
r: l'ori~ine
Uill
~>i
'ori~~ine 1i
da 11 0i-
Mauritius_in_libris
17
il i:'c.to e l
'ori~inc
che
rL~r'-~c.no
.....
cedt: ci che lo f!l. nascere infetti il :?rimo elemento era il i.1iscorso secoll"do l'origine dove il dis,::orso
conc1o l'ori1ine che
l'origine che
secom~o
tl!O?rV~
c~evE::
noi~
si.~
in
c~iscorso
~\,l
esse-
secondo il discorso.
r~?~Jorto
al :,Jensare
o c,l 1i.n<lo. Riltuu1i.c:!Ulo allorc fermi e questo. r>Unto: in che senso e fino a
che ?U!lto si pu intendere. che il discorso second.o
l'ori~ine
significhi .
~l
Mauritius_in_libris
'or~-3ine.
scorso t.li: ;>e.re che ncll 'ultiiilD. lezione concluclevuno in questo. Senso: Si viene e creare,, o si -vien c. i)rO_lorre, .: .:. ri-)rOi:Jorre un (}Lscorso rli questo ti;;>o: il riscorso. ha or{~incrin11ente
:ie.:-riecessit i:1i.- '.
c.ercnre,
o r.l.i trov.:.re
.
. ... ....
.
.
ori~inario,
'.
possi~110
ci che
orisim1~io
non
~)rO~'lrio
nr1 ess~re d!: vcerc il senso clcl trov'-lre, o del cercare o <lcl
dtct::mi?v.re stesso) 1' essere ori:~inurio in 11111niern per~ dn to,1liere rispetto all'essere originario il ~roblem~ dell'essere ori8in3rio st~sso. In alt%'.i teni1lni, perch il (1iscorso sir., per un verso necess~rio che il discorso sia. capace r,cl ;>cso <1el
v~rso
ori3inario che
ri.~uar
sem~Jre
in~eressa
*-
f.ssere ori;jinnrio che interessi il <1 iscorso secondo l 'ori3inc fino al dnto
ori:'."~ino.rio
r~1odo
te.le dll
ess~re
rio in c_:ua.nto i
1 'essere
~ue
ori~innrio H,
El tessa
Mauritius_in_libris
.19
ori3in~rio
essere
Quinr;i, intnnto il
~,u.::1ni:o
il
<liscors~
stesso.
fa: ;:>robl.:1u2
.. r:ell
'esse.re origim:rio rispetto c. se stesso
cotue
iscor.
.
.
.
.
.
(~iscorso ~Ju
ov~re ri~)U<:::.rdetre
:'
~Jone
il :discorso cii !rontc c.~~ unn Ciitbiimlenzc ~he .lo stesso discorso costretto
r.:1
c~c11 ssere ori 1innrio :Jrobler.m nelle. roisurt.i: in cui l'essere originnrio
riiu.:tr6~ il r1 iscorso
f'
f'
!~el ~"'.iscorso
cofue
discors~
<~iviso
filosofico nasce
rispetto
nl~'essere
ori 3in6.rio che lo intere S S.'.:l, in qu&nto originariar,lC'nt l .' impionto de 1 Giscorso t~ie .Jer cui >er un V(;rso il '.>robleme, ci ~-Ve ess~re ma per.. altro
verso, che. il <'iscorso sic. capaciti\
rie i
vrebh'c cssc-r~'-'tnl
-.
'#
. :.-
-.,_
. .
' -
>' . .
. ..
eSSiJ
. .-
. .:
. . .
'
df:scorso.
Io cbieJo se_ poste. co.sl lp
. .-
i.1UC-
.
sd.one, le, quc:stione_ risolvibiic: . >cr Un verso il ~~.iscorso tale per
~ui
ori ~in.r:rirunente
.~eve
.. '
problcue di capirsi nelle. suc.. ori:~inc l~c il iJroblcma c:Cll 'esserc ori~ina
.
.t.'
c~u'?etc,
.)~r':_eltro' versq~. n~ll~ stesso tem.:>o nel qusle; il c:~iscorso nasce ed in cui
il
~:Cs~J;so.
.. .
.obbli:"';.:Jto
c.l. ..Jroblc;mn c1cll:'esscre orL1in12rio ed in cui l 'es-
sere orf.:1inc.rio . obbli 3ato t:.r1 essere r.~i COllJete:nza, t>rOL>Orzionato .:ll fli\!
Mauritius_in_libris
.20
e,
elementi' ~1r:l _r<:piJorto che non pos,sono stare r.ssieme in qu.-::.nto nello stesso
tem,?o
1-'~no
(\i~Jende.
ni: il r1 iscorso in 1..).Uc.nto ori3inu.rio )Or potcrf; e.vere il proble;ma dell 'esserc
ori-~incrio
che lo f'.
css~re,_
di~c>rso
ri:;;ur:rr-~c,
lilG
tnle <l.::.
ficc,_ ~~oblunc. i,)er il s1..:o ~sserc 1roblemo., siJI:lifica il S\lO fllre nascere
11 dlscorso.
so into.n,to
~1crci. ori~im:rio.
~>u .. esse:-f:
(~iscor
orj,.3inori0 in qu<:nto
a~
un verso . legato
J?roble-
1-~'essere.
~sso spor~ere
s~:
fuori i
in
fiit.
volte. eosti;tuiscc. la
siJor~cnzs
StJor~cn_zl~
61.1<.1
s~nso
storico
l)ri~ina
rto (t)erci dico :_)latonico): la nascite. {lel {liscorso verllll1ent:e una ~:poria
fonmnentnlc, ci.o
un~ ,~ifficolt-?i
~liderlo ~?er
sem;")re,
ri~ch1..:::
.
~iscorso
,:_ i elindnnre,
t~orr.:ticnmentc -~1erlnn.o,.
il
.
nove,
~iscorso. r~schin
fa~rlo
fonc~c
il ciscoi;-
in senso ori~inario
c~1sc01:so
~eten,iinarc
Mauritius_in_libris
21
~1 iscorso
cio~
spor~enz.:,
l.<:
'essere
ori1in.~rio
sa essere il fonde.mento del discorso ,in 1.:;_uel modo :_Jer cui e questq
il fonL:::ilncnto del -:-ii scorso
scone s e
sL~nifica
il mito del
ori:~inariuruente . ~
stesso
SE
l~os
~ificc
ter~>o?
il P>1os essunto
ro c1ell<:.
ori~ine
che
n~l
1aistero
ri6Ue.rc\~.
o il
V~gos
r;.~o
che n:a-.
il ::>ro-
.ella~
tra.~ico
sua
t'a~.::tto
alla cultu-
ori~ine
in quanto il raiste-
e cioA
contro
se stesso. I liti ti che Plntone usn sono in reclt1 l'alibi critico e teoretico attraverso il quale si ncsconde il mito <lel l3os. Cio, si nosconde
il fetto fondciL1entalc che il discorso ncscendo
!l
li.lente posso pensc.re lt.; di.visione m:: non posso pronunciarla. Se riusci~]I110
a treurre le. pc.rolc; l3os con unn sola. pcrola e non con un perifrasi
coliic
GO
ovessimo chiU(1.ere
~:1'~os c~obJ;>iaIU<J
O~"':rii
tra~urre
so; u.::. trndUTre un.:::. pc..roln cmac queste. che -per i greci si3nificc.v ,~ucllo
che si1nificavl! riuscen.:io '$ ~ire:l3os, e traducendo questa. parola, essere
costret:t:i a fo.re :iiscorso significa che
<~obbiarao
r~o questa phrol ci' illm.iic:mo <U trnurra e cio' che cp}unto non dobbiamo
trndurr~;
stesso. Biso:1fla
dun{.~uc.le.scicre
cos\ eeso
significher~
s~.
si~ificherebbc
:>'"rch
tl
se
~nit.\
corris~.,onde
'~ree i,
non possiamo
pi~
fare filoso-
fie c..lla innnir.:: in cui. ln fa.1ceva Tclcte, ,Jrilim di Platone, perch non nb-
Mauritius_in_libris
'bia.10 _)i"? il
t>e~'ch
l~os l'..
cuestr;
'2.2
r.a~mierc..
-~li ha ::~.o.to
J~O~Jrio.
?Crch. c~rc di
~>osseder
che il l,=)1os ho. cofae 6:3gctto nssoluto e cio l'idet:; quando invece,
dovessirno le.scie.re il
l~qos
c. se stesso, dovremmo
,~_ire:
il l3os
se
noi
l;-~os
eh~
:>U
non in. s<;:nso filolo1ico) une, traduzione in senso reli3ioso e cio il ~Ter
~o
urui
cultura
molto. individucJ;i.le che '1\?~>unto si fonde. sulla incil.rn~zione del lJcrbo. Do-
(~el
ve~kva
che oi pu
vedere, Gl;:'isto
Se noi
ci{
O'~~i,
sul serio e
Sfi
r~ov~ssimo
gos <~ovro ertimttere che non si pu traclurre, :_>erch il ten.1ine l5os non
Si 3nificA.
neimh~ f~.iscorso,
sto~<Jarlando
seiaprc
di (!:i.scorso iJerch discorso stc. per,. or~ si~nificc.ndo .. la riduzione d~l lgoe
!.:l !'.''i-l1os, la riduzione Jel lgos, nl. c1ie:.logo; cd
meno .Jer ccso che il
;?l~tonislilo ~
tutti i
~nche
ci.p~)unto
non
trc.r:1 u~ihile
seconu se stesso
e;:
':!itnrsi in c_~ur.:.nt ri'vtto, costrett:.> 1 nel ~iologo, nel lgos posto cio
?unto di v1str:
c~llcrn,
t.K~,
rraacntc n non pens~re e non par Jire cha il non pensare 1.::i cnrenza dell ' uo1110
rnr: per f'ire che il non pensnre 1 *unico ttaodo ch l 1uomu ha inizial
li",cntc d,i conservare, rispetto cd una trnd.uzione del lsos che il Verbo'
Mauritius_in_libris
23
ince.rncto. Tr.:;.:urrc il
l;~us,
e sto intE.nderx.1o
l~os
ori1inr.~
c~iscorso,
in
C2U<mi:o u.ppunto le. :ifficolt .Ji tr.~::1 l.irrc il l,~s st.n nel fatto che non ho
plurivocit. dcl discorso 1.Jerch t~adurrc i~ 1?>7,0S si~1nifica fare il discorso. Duni:._;ue per me chic.ro f}uesto: ?<J.ssc.::re dallc. origine del discorso w.l
C!iscorso stesso, signtficc storicc.taent(~ passere dcl H>3os intraducibile secondo se stesso n qucll.:,
tr.::o:~uzicnc
il l3os significr.:. essere neccssitc.ti tregicamente a fare ncscere il discorso .l'.llorll, le; ncscitc. ~~fel (iscorso corris;>onde ella stesse tragedi!~ ori~i
t):erie del iscorso che le. intrc,ducibilit
<~el l~gos
termine di se stesso J.r::.l quc,lc pcrb nasce le. necessit i tradurlo questo
l3os ;_Jerch di vc;rsc.raentc noi snrenu-u rir11c.s ti, coI,ie i sofisti,
setn;~re
mo che si
p:.~ll
santit.~.
ll
;eo.rlare
E lo scotto
.~ravissi-
he contin-uato e 1,Jerlare
c~elle
l~ndone non h.:i mci ootuto e.vere n potr~ IJi<li avere 'il problemc di ;>cnsare
le cose sante.
Tr~('rre
(che
~onda
il iscorso),
ori~inaria;
1ine foncl.a ln f ilosof in secondo il discorso c'1.el c:uale la f ilosofio capace o presume di essere CQ.)?flce, ;:>llitonicranente pensando. Per cui, platonicamente penseno come se potessimo pensare
cos~-:
Mauritius_in_libris
ci sia une difficolt nel fare i ciscorsi, una difficolt che rigucrrln la
~Jossibilit
c1ue ruc1 D.nche trn mc e rue .. Le. ra3ione ha: lr:i c1 ifficolt. di pensare. con se. stessn in manierL tule
(~!fficolt
Ct'lmente la
che i
c~a penser~
discors.i siano
~uo!-
(~i scorso.:
Platoni-
e '
une
llporia
ori3inoriC1 che fonr:1l'. il c'iscorao; e cio: c ~. un!l. aporie. che posta inizialmente dovrebbe troncare il discor.so. :Cunque se nll'ori51ne c' una .qiffic;ol
.,.
t_
':'.
.
of
c-1ell~'
quale: non
( obbii31110 f:re
.
1
.. _
alt~o.
..
..
filosofi~o
che.
:.)rendere [J.tto dovr.ennao
..
.
..
'
'
. conclude
.
. .
.
.. ;,''.
non.far~ ....
'
J'~re
se il nostro
pre~ere ;?Osizi<?~
c.iscorso.
;,
rispetto ncl .1Jnc posizi0ne ri pertenza che c:;uesta della. B?Oria talmente.
orig;pc~ic
e tnliitente
fon~entc.l:e,__rf1D.
.!
..:.~
..
. .
...
a . se. st;esso
(o;_Jpur~-:,
to ;;, se stesso
--
. ''! ...
..
~>oste
,,.
. ,:
~.
'-
: :
~.
..
.,
~-:
so .1 le
-.
i(~ec
ta e' alle
. i.
~-
'
-. .
~t~~sc
' -
- .- . .
: -.
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non. .eono
le diff;l.col. --
..
..
o'I'i;~~n~.
..
m che ri.suardcno,
'
~:>oniomo.
- ...
ca-
9-i~ficolt!
viene sposta.
<lell(;; iC'ee tra .i loro
ulla
<lifficolt
che
.
.
.
... . l' idee;. stE.:s.
\.~
~ossono n.:iscer~.
nei
loro . rJ:)porti);
ora qui_ invlce la
"
.
r1if~icolt
.
sa per se
'
.~ ~
. . ~:.
semritc.i
le_. diffi.colt
che' .
-. ..
-..
-- .. .
.
c~iscorso
che fo ne,scerc.
h.'~ea
ri'?enso:re il p(?.:nsar.e 1 'ieo.~ <le quesco !)Unto di viste. finisce r>er rap?resentc~re
,_
~tess?
cssn
lu rifficolt Ciel
(~iscorso
~crantito all'i~en.
o 1.'ide11 che
gar~n-
tisce il _t1 isc~l:so? Cio, pe_nsnn<1.o ttlute le cose che :'os_siElmo pensare, e non
..
si {:rette, -c1 i
se belle
.: ' .
:.
~npere
se dobbimao
l.a bellf:zzn,
u1c
:~>ensar~
le cose sente o la
santit,~.
le co-
~>osso
pensare e
Mauritius_in_libris
b~
25
)rinci~i
riD., cio. la vcrc ifficolt non st:n iQ :l,. che. vedo <.Jella difficolt
llill
_.f:Jen, il cJ.iscorso che fc.ccio nnsce:rc -:lnll 'idee,, '>erch prc che. il r,iscor"'.'
.. .....
so .. sic. tnl1aentc. difficile. c\c. Cfi;_Jire che lll. cosa .mif',liorc opunto 41-na.scun
~
~llo~c
dun~ue
0i
:ta..r~
...
.ori~inaria,
'
._,,/.'.-{~".,~--
'
. s.. l:'.r,:licc.le
f~ifficile,
ginnrie:.
.St.
in., une
sorta fl..1 repulsione c.uas_i
ist;int;ive che l 'uorao .ha nel
.
..
..
.
'
riconos~ere
stc~ssi
sere ~(~c!irittur~ l.t: t--1.iffiol~rJ: co1,,,e tu.le~ cio unn aporic.. che . essa stessa telm;nte c.porin
sce
~Jro:Jriu
i!')erch
('a
condcnncro il <lis-:orso ad
l'~k>orin
,~i
cesso.
(~icenJo:
ess~re,
r.te noi,
lc~,1cndo
Pln.tone trqyii31no
ca_t)irc su'Jl
solo
:J\ll-
in ualchc tJialo:~IJ
~ov
r1
c,;uesto dubit:J.r (iti a.enso radicale). r-11 se stesso come princ;l.::>io o vice.vei::sa tutti i problemi che nascono sono :Cutti i '.)roblei:d. che na$c.no. d.nto 1 1...
idea. Ecco :Jerch <lico: .1' t~porin , upor.ic, fondament;a.le in. un-. :Senso (arei
-.
cos~. tr~3ico (perch un. senso cont!izion.P..nte t.n se.nsv .assoltoL f>erch.
apJrin in quc.nto fonc: il :1 iscorsu; e sp.reb'!;>e come rlire: _il dis9J::-&O fvn:~ato
a. une ra.:mcnnza:
~e.1
camente. il C.iscorso. stesso. Nun c 1 e nun ci ~up essere :;>r_pblema dei1 1 id.~1.;
-
irif<.1tt.i potremmv. :lir!.: che il vero .maestro di Pl~tone (~uello che i"t"tl'CO'!R!
avevl1 sn;.)bbcto nnte-litter.'.:ln. e ci_o C.r.trtesio,. e Certe~io
i:Je.:, se ,innetc,. tutto citJ che.
ne.te c.. parte. c1r:.ll' idee. si
C'SS.Y
~nificJ..
na
?roblcme fino el ,;.>Unto: s~coJ'l,(:1.1 il quale l'essere senz~ problema .(Jp. prte
:.cdl' idea tutto il suu sist:er,1C'. .
Mauritius_in_libris
D!ita l 1lee
."!C.liC J.Dto
essere. se non secon(~.o ci0 che essn. plt:tonic~entt; pnsc.'n(Jo; t)crch, data
l' i!:ct., s:l.3nifico. qucll che il socrctism.o ci ha messo in tf'sta dicendo:
sic:anu crtpuci (i cevere L::: se.ntit (~elle cose santf::? Uo; siamu capaci <li cavare la santit
d~l,lc. stori~.
cii.?o.ci di. sti.fitit, sicr..u. incepnci c:ell 1 essenza, r~ell' ic1.ea, rispetto e quel
minimo ell' essenzfi chf: s<.mo 3li e.nti 'etcnnine.ti secon<'o questn essenza.
Allora,
t:>cr pensure le. so.ntit, s.iorilo incr:.iJaci ~i cavo.re la santit dal 14-.
~roblcr.1n
c;uesto:
)U
~~i
s? se
~ensiarao
che
:_:lrvblcm~ r.-1 i
mci il' problemci dell' id8il stesse con.e tale. Ge noi ,dobbi?Ino leggE<re il nou'
meno ;?lritoni.co c~re tele, noi do.bbiJft(J le~g'f.:re l'intelligibilit coma tale,
~ler
potenza cJi ci
che :?osso t>Onsnre ~ Penscre l' ie.s plc:::tonic.:racnte mi serve sltanto in roalt, oer conoscre le cos~ e non gi lJer s~._)cre. 1 'iden perch a;>l)unto core
sog~etto
incernntu c.:>me
SE::
sccre se non vedo. L' ide~ come '.;Jriric;i,>io ..::he non ho princi.)iu essa stesse ii prfnci:>io di tutto ci eh~ ~osso conoscere in ~lutl.nto , come (1 ire,
la '.velvole..
f~i
quest~ ~.,unto
chiaro ;.>erh
'
il i:'Jiscorso. voglio r1.ire che un.:.1 '.)urie rli questo tii;)O avrebbe dobuto blocC:1re' originarimnentc il
filosofil1,
t 1ovrei
c~iscorso;
sit?i origillllrie che dovrebbe far nascere un& possibilit che ;>oi in realt
una im?otenza: ('ovrei non i)oter fflre filosofie. Ed per capire qu<:.!sta
obbligazione che tvrnn
o~;>eretta.
scm1~lre
utile
lem~ere
oeti~
Leo)ll.rtli in '1'Uella
Mauritius_in_libris
27
iIXt
1ue
so;~.~iun~e,
in
c~ucsti
~...
~vvertisse:
i:~i
',
.,
Lco~.Jarc'i
c1 ifficoH:\
che.. --- ts.lmente
sprovvec~utn
di strumenti
i.onci che
. riginarie
.
.
.
.
..
non c~crivino fin. se- ~a che anche ;.:>er non farla debbo ~ott:re non: fnre fi-
.
.~
Tiusc~r~
[j,
COlil
non fc.re ,filosofi4 l .. pur seri1:>re un murlu di far filosofia. E questo non
un sofismc mu. P nvvertonz[l pacticc lco,_>nr~iana che vele ?er 031\i u01ao: cuWE:::
tale cut:.e cc;)ir~ lu criticit (1i s0 stessi senza dovere giocare a riia~iat
tino con se st<;.;ssi . 5cnzn t;uestll.
l~vvert;enze
i:(;nnini, c1iciamo eidetici . : ln vera difficolt fondaiaental consist nl fact che l '<\;>o-ria fonc\~m1cntfalc pru,Jrio i?erch fa.mela il ~iscrso e fonckmd
il discorso ne3c. so .stesse. Bi COliie se noi origin.:irim1.ent:(;', fossimo costrctti- n riconoscere che i discorsi filosofici che facciCinu o che'abbirunO
fatto do:)u Plctone ( lfl
lin~e.
?lctonicn
<~.c.
tA sono l 'et.t0rci3lie:t.U. <~\.d discorso su se stesso e sui.le pro)rie ("rifficolt~ sempra .meno ori3ina:ri(;; ;_)cr_ questo lc3~ere Platone dif:f"icile oggi :~er
ch le~gendo' Platone si.~n~fica ('ovPr riuscire a. com:?renf.~}re che le diff1colt <!i o!gi non sQQQ.:te vere c~ifficolt ~Jerch non sono pi~'J. le vere ,~if--"
fico.lt, i:=iirei che- 'OM {:'ifficolt uno.cronistiche. Lo. questione, chilll:niemo'
ln cos~.
;?f:r
adesso, .un p fenn2:~ a una sortn r1 i nor\:> che si: potrebbe c1ire
origine.rio e che non .1.:>erY c.ncorn il nor1 0 ori3in:1rio, in (._,lU!lnto la questiune fcn.1.n. <11 fatto che dovrebbr risultare pe:ra.r_1ossalc che il discorsv filosofic0 vcngi'.l. fvn<lo.to c~alla difficolt ori ~innria t::~ello stesso discorso
filosofico. Quindi, .Jicevu che l' a;uric: fon<lnmentalc, - non l 'a;?oria platoriicc, -, che
ri,suarc~a
f:.l r.i.'>enslre il
~.>ensere
Mauritius_in_libris
28
lora
COlf.C
Si
::JU inten~(re,
!'1 i
chiarire? In '-:uesto
sisteu~tico
se le base
COSl.,
1 ~1
.!.
so, C::ovrerilu10 dire, risultn se~zn siste1,1e.. Vorrei chicrirc a questo ;_>unto
une c>sn. Q.s.nf.o dico:)ensarc ~ ircn., nvn dico mai pensnre e tclea in s,ens9
.
'
.
.
~sicolo?,ico, (:uiru.li nun si:o .>erlan<lo <~cl. c:>ens.sre crne :i pensieri che ci frrll-
luno in .test. n~ dell 1i<Jea c01ae le iee che p0ssiru.io t:ve.re in testa perch..
3li altri ce le mettono in tcsca e noi lr: cc.virulio dalle tasc'{ credenc:,o con
questo. c1 i. riusci.re erci a pensare~ Allor~ vorrei <lire penso.re e ictea per
a<lesso in sensv l!.net?;r<:!ficP..mE:nte sco-i-ico: ci che era ii pensare Jlatonicamente inte;so,. ci che potevaesserc l'interes~e 1>latc...n~cd' {platoni.co qui
in {_;uanto
.
rusco, se Convsc verenmnte, e conosco
~errumante
se
~;,>punto ~enso.
/\..llora.
r~ic' che ii' r>cnssre che do:.n-ebbe essere la .~aranz.ia teoretica el conosce-
re :>er' cui il. conoscere uri conscere vero: e non un conoscere falso,
(ptr
'.
cori<!
esse.re
il i?ensc.re, che
c:i.
r'evt~
elelt'~riti
.gar~ntisce
che conosco, cio che il.. mio . conoscere vt:ro, cio che il 1.;iio fare
f.ilosflp. e non ins~~uirc o_.>inioni; come ~ possibile che 11 .?ensare, intf~so co11i: i.1el fon-Jo (.li s 30.rnrizic., del nesso siste111atico della conoscenza,
.
risulti cui.;
f~m(fo
'
.,
..
?U
t.~ifficolt
originaria che
Mauritius_in_libris
~ifficolt
ori-
~.i scorso.
Potremmo
(~,ir~ .
l 'apuria
entr!'. in crisi . in ljUCl li1ilite nel qucle la e.risi dell'aporia corriS?<.:m,!e ...
11lle. nascite r:i.e1
<.iscorso
e <1.oVe
do~er111lo
riu corrisponde anche '211' it~ossibilit c-1e11' apri.::~ stessa, perch per un
vrso 1' poria, in qu~mto. fon.doi.1.entale, L)et'ci fonc:!a il discorso, ?.~r .l 'altro verso, in qunrtto f0n<~c il
.~iacorso,
._~up~ue.
cor11C aporia,,
se
stessa
ma dnl suo essere e.porle in tlUfinto fondur.e il discrso, in t,:uanto il. suo
sse'l'.e &pori.e il fan~~c.re i.L ~iscorso; se questi:: c~eve si311ificare in quanto tlc la crLsi, il ~orre in crisi l'aporia dovrebbe essere per_un verso
climincre 1 1 fi;>oric,
m1
ch il rJiscorso in tent
?U
-<~lscorso,
pcr-
cos~. c.r.1bi~amente,
cio do;,:>;:Jiamente,
r 1 iscorso
non.da se
stess~
mu
dl~
r~sulterebbe
il aettere in crisi (>T?ric cV~ che le fe. essere come quello che~ essa' esscnlo ci per cui ci
eh~
~cr
un verso
du~
'una
a~oric
"
fon:lcmcnt1::le
~he
inll perch 0..~llcr Jifficolt -che ncsce d~l suo nesso eJ iscorso, cio dal
Mauritius_in_libris
30
e il
ri:~cr(\:~.
'
~.
:iiosor~o,
~ __ se
fra
'e~ser fon(~a:..entcl:
rc~,lt.).
r1~arc.2n
l '-
.'
,'
:.:>ootv in crisi s:f:~ntficc.. ;p0st,0 in crisi m.m verso se stesse., verso _l' a;>0rin,
.
. . .. '...... . .
.
.
w~ verso il;. cli!3tdrs0;1n ,,,u.s:.nto ls crisi nnsce pro~>ri...i 2l fatto che l '~po.
'7
'
.. ,
,.
..,
...
~-
fon:~.:1re
quenc:o '.e El'. 1 'c.porir. E.pc.rie. in ,juc e ti. termini ed CSf.iendo in que.s ti tl:?t'Ini.;.
ni: _;xarci
f.:mc'~re
il c1iscorso, questo
fonc~nre
c~oves-
il discorso come se
'
f~lusofie.,
t~:lc
~~[l. cs~ere
C~;_Jire Che in realt' non cJ:m le filosfia pla.tonicm.tent~ ha S_Ubito le. SOO
s~ st~ssa, liii::
rhUJ.st1~_
bloccate, nelle
~porir..
e sccn,o
Guesta condizione
capir~
ch tutto
lo
.
..
teso,.
se hc
unu ,.
. .
. . ...
~
'
sua
.
svilu;_:i~10
'
seriei:
f:ondci:mcntnle,
consiste soltanto
nella seriet
. , . '
.
' .
.
,.
:_
;'
crit_icC:!., della. rit)rO?o~iziune_ r: qU0sto punto non pi! ri 31..-iria, :>erch ncn
sic!::mo .?~ n_ci te1~~~~-~ ~>}c.t~~_ici,
ment.c.le nei confr,mti
-(~el
l:V.:.
che, non ha letto mci.i :Ple.l:;one e non lo legger mai,. il..qual~ confe;s-
sn :'i frofrte E,lL: filosofia., (alle. filosofia intesa nella sua presenza r.1aiuscolc.;. J.?Crc.:ir) 1aistcriosat: io non che so o_ che non- so i.
fil~~ofia;
ueilo
che :J di non cc.pirne ninte cio quello che so che questa eventuale
filoGofit., se e ',
liii:
mcttE, in
rifficol~.
un discorso
('Cl
int~n.o
Mauritius_in_libris
31
ritturc. il non
1:2 mc.l',ttit1 tJi coloro che invece e.sistenz:tali non son). se p-rovlissim.o a
fa.re un -discorso csistenzicle
ticc~,
._
t:
se gli chi~dcs~!.i.o:
r.1.'.:':
iil
.se11so che non Gi ~c~upe di filosofia,.
.
f iL.;sofo
"1.
so del- re.io
non . , se.pere cos '.-:lQ. filcsofir: corrisp . :mde c.l fatto che l 1eventuei"'.",
..
.
le filosofia che COidUnquc io non conosco, ?er cui vivo ue3lio di te, un
'
--
st.-:. COl;"rispund~. ~ une ,)res,;, (~i. pysiz:Lmc f'ilosc.d:icori, (~uenrlo c:iucsta 'corrisponalle -stessa fisiulo3ic. del in 'vite. urir.;nfl, ch magari -non lo cspri1~ o. li-
(]e
VE:llo cosciente questo 'lisco~~o, ii.G 16 fil e dice: si cam-')a me~lio senza fi~
losofic'.l . _Perch? L.s. perc,h lt. filosofia, -..ju'-llunque cosa s.ie, mi mette iri
('ifficolt~. Ba<~icm o(;ne; seonc1o u:
e ~ iscorso
1
ninpo_
n. hei(. 1 eggeric.no. Non s:l: .?,ni:f.icE. li. tvmc.;~na quest;io" di"S.Agostino n _.
'
il fc.re.
<)uestio~e
~..
filosof~a a. un
/.
~Jiano
dere alle f~.ne. dal .discor,so, riuscire e. c!lpire che alla fine del discorso
sir.lo c.n,core fenni o dovere intendere rndiclmente - l 'cporia fon<lamentcle
r'el discorso .st~sso, quo.ndo l:testerebbe uscire fu0ri dalie 'nostre eule, o
d,~~l .chiuso _dei nostri librt- o' '1.eJlc
o~i uo1.10
viv~;-
che
nostre
metafis_iche o metefisichcrie,
~'\lesto
lo
vive fisiologicamcn~e- pe:rch {lppurtto nei confronti delle' 'filosofia vive i,le;stv rcrp~?urto io debbo <lire s'i:rnnmnente filosofico, i>erch 1c: difficolt eh.e
C:
'
essere c.gostinL:mi o }o:w 'Patone pfetonici, 'o qtie).1o 'che~ volet" -voi.,. S?i-
Mauritius_in_libris
32
;;JU
~si~ntf.ice.?
Si-
gnif ict.\ non r,fu.scire tt ensr;re .l' c.r.>orill fom.:amcnt.th:, certe.mente ';:>er IilE:ri1
to di Plutone. ?6r merito
tutte la dielo~ica
.
.-:: i Platuru; (Jcrch cc::rtmnente
.
plfit-onia
grosso E-istc1.-i:J. (~:( uccuiteruc-r.to <lell' apuria fon(.1eidentc.le, c:i~
un
rei o.nz.i: il :tiiitu ?Sii sunestivo dell' ~porie. fondririlE:ntclc del-. <1iscorso _.
.
~.
fc:re, fra
ler~giciiiu
un~
il
Pan11eni!~1e
Ji
Plntone~
.,...
l_~t ..
g
f
o~ni
...
in ~uesto. senso,
rt.
{)i
se
{~uest:ione;
?CU-
'
non, ed r:uellh dclln pt:;Ur(:-\ del principio. Non c' dubbio che tutti csistenzir::lmcnt<~
custo;:iiuJ10 L-::
dc. noi
i;,,:i.
~xmra t~.el
i?rinci~io
.che ri3uar-
si:~fichi
vilt
'.& :.:>erte n.stra r.w . si,gnificn coraggio rietnfisico, perch -_t>ox:tarsi sulle
spe.lle quest:l~ p!ur& si~n'ifica vivere <li <.1uesta pcuru', e non- abbnndonarla
-
r:l suo 3stino, o lesciv.rl:C:.- elle scomlilesse dei te.olo,,;i o deg'li antL teqlo6i o :;{quello che si vuole: o11i ma :si-~nifica scommettere sok>'ra .1-'esistenzn. ::.n cjucstc. puurc.
cc.,
(~el
(~el
so.n.~
Mauritius_in_libris
pvs~ie~:>
33
nel
Il
livello
c;u:are
'.
en :'(''overe
si~nifi-
-che esiste nofr ho:. :i..l ';>roblemc.; c'i "~ecHlre S il SUv ~"ivere ~( esistere vi-.
ve ed esiste secon(o se. stesso. Penso che nessuno cli noi ha ini messo. in
.
s-
sere fisfco, ;_1erch '' tiiilente scutitrito quest1..>~ che non c' questione. L
stesso non inv~ce scntQto in sc~e filosofica, per cui bisogna f~rne ~ue.
serubra un: c~is.::orsu astratto f;. non impertinentC?Jl.lente f.ta pcrtinentemente, non
ctffattu
vero
t 1i
..
queGtd ~)unto potrebbe ~ssere in qualche m..:xio "ti.bb:stnnza chiliro ;,:>erch l 'es~
tuo:\J
t3. antici,?. le
sue
c-.:1.f~ute;
c!ie un
i..i10rB.; ;:>ri~nndo a c;~st:t; maniern 'eh~ fu ?letonicn L'l che ncora nostr.
~kl
,)unto
t4 i
linea fisiologica
Mauritius_in_libris
34
-~i
fon~a
~i.
cc.rtesinno
r~irc
:vuol
sign~j:ic.
c~is;.;orso
ce,
f~lorc.
e cos::.... vicp
c~irei
cos\ )i
~rnvi
qqanto pi sono
~a~Joci
invc;..
~ro;~rio
:?er
gue-
sto ii1otiv0, ,Jerch un Q.ntici;>o che in realt-\ corrisponde e.l blocco del
rellt-~
.-;iscor!w, ciq in
D?,Junto si trrittn.
_i
r~0me
se il
.~iscorso
Ct'"~Ute. E, dovremmo
<:
ClL~endo t. quest:c numierc, in rec.lt,~ non mi fa.ccio ncenhe mo.le e. quindi non
,~-;rire.
putcs~imo
dire
C(JS~.
m0<~b
'
'
E,_ch~
te~ini
non
l che lo uto r.:.'icenr,o iv, lo hc. <!etto l'unico studioso i filoi?vfia, non fi-
lusGfo, il
rf_, e
D.
(!UE~lc C.
1>r03rc.I!ar1ntic:::iment~
IUll
l.iu.:.~o -~li
fetre filosofia
o~Bi
sin lc;3-
Mauritius_in_libris
Hcileg~er
35
ug~i
-
~~.i
un maestro
oves~.
.'
~etto
le trll.!'1uzioni, ( scconJo
l'~
se noi
rE-clt~
parole
COlOO
' 1 ..
'
cio~
r~toricc.
La cultura contemtJora-.
no, ma l 'esit:o finnh: <cl Jiscprso _pleitotti,co, cio la fine (:.i tutti ~li
r.ntici);)i che platonicci11f.mtc il ,rJiscorso filosvf ico he.
~imentice.re
~>erch
sirnno
'.)ro~:>riu
lo ne,_;hiaiao; cio S~
~.,b)
ori~inarin.
i i>L
~~e~ni
r 1io
internQ'se3reto Pllltone
svilup~)ato volenr~o
c~lturele,
Se
i)ro~rio
spirituale, .?si-
:)U
illl
r1e-i
nostri gior-
ni, certamente _perci atcss0 anti1.'>lc.tonicn, lo anti_plat.:>nica proprio perch il suo dio . Platone, nel senso che il ;>intot1iS1il9eontem;.>oruneo non
t>iJ.
ir~
dirnentictnzc:.
dell'ori~ine,
m.s. le
csncellazi.one_{~.i
_questa
r~iuaentic:in
zc. llore, tutto c,:uesto 1uon.lo culture.le che quello che , quello che
nor .1i ;?erch \.'~uello che secondo se stess6 ma, . . .uello che perch
0~3i
ne,;~re .
s~bire
~uanto ~:~are
que-
c. Plctone, perch.. per poterlo t<c!lbattere, chi.:iro che prima biso~na aver.~li
fatto un monumento tele .che 1>ui oi fctica tutto un secolo e pi ';>er doverlQ
abbattere, e per i:-Jovere poter dire he tutta l'imprese culturale Ji ,un secolo com 11 ?to.;ecento bene o mele ste.ta finalmente 1 'avere tolto dalla sto-
Mauritius_in_libris
36
ri.: Plc.tonc e i suoi rdti, tranne l 1unico ~dt~, che rili.1.-me il ;;nito che non
~:>1..1trer.1u
no
t1.x~liere;
;;>L'l
c~bbimno
~-'!irebt>e:
l~ !iC
Plc:.-
iJ;i.r c;ellci che iu mi sono nf fennti.to q ,cc,-pire per..tut,t-4 ..-, terifpo in cui ho
bcnns; un loro fonGu Essolutoche l'unico mit<h che, questo, ciu: la.
.cre1oli:i~i' possa
discutrare.
Allorc le. demitizzazione non pu:essere essa.stessn discussa, anzi .0emi'tizzt.ziorie ?ro;:>rio :Jer r;uesto, mr:1 corrisponJe
t.~
ca
Un{.l
tJC..?,ina binncr:: 1 .
C:..Oii1C
JUellc.
filosofic~nte
~.ppunto
nlla necessi-
che h le sue rr.iriici. in problemi molto pL) )esunti.. r1i qu:e.nto non sia ln pe.'.;in.:.: biencc stesse.. E il ~rblemn,
che
z~obbicmo
colti.e. c:~ice"'To
noi~o,.
co,. e il noc:o sta. tui:to (:tii, nG11 'usscre. foil'. .kmentnlc ~he lc3a l 1aporia nl
c~iscorso, nel fc.ttu che: 1; &.JorL:, 1,.n ~uanto .il su 6:sere
un .es~ere
fon
J.Tiicntl:.le rispctt9 o.l (",iscorso .stc:sso,. i)er. rtsp.etto .nl '- iscor.~() in ~1uesto
mu::.~o >'r cui 1 1.(ssere fa.:mdruilcnto'io de.11 'a.poria,. (iel.1a (,i.ffic,0lt, in r(;o.lt
1
3i.1f1ificn, foridnre . il ('is~or~w .. rio al lor~ fom1nre ~l. Jisco-:rso si.3nificu nccessarie.raentc nc:?;cre l '.'.'.porio. Ecco il (~iscorso. r1:il:l .la negaziop.e ell' apori non seconJo il
~~iscorso,
............
serarnni.
<loVrenuao
Jell..' . .
-. dire elisione
'
cio dovrcr.a;ao riuscire o. pvrre nellu ste~. ~1'.. iJ.1 crisi 1 1aporia
).cscianr:le
r.i
lll
pot::r-t?~o .cqi~inciere
col
dire:. (~.un:::i.u . Lle.:: orL~in@.rinment:c signifi~n nece&.&1.tft .c-.. imposizione interne. c.lln c,i_)uri.s., necessit tragicn. Jel porr~ in cr!si. l 1aporia lnscinnJo
per 1 ';,Juri,:: n se steEJ.sa. \lll{1ue lLvrer1D1i<J nell 1apvria, cio nella r1if:Ucolt~i.,
dente
(~ue
l;
m:messurf~,,
dicipmo
cos~,
dell'aporia corrispon-
un essere. Bo.c'i.1te bene, stu, ~-;.icendo il non essere dell 1apuria, <.lun-
Mauritius_in_libris
37
essere si3nifica pro:>riu essere scnzfi (1 etonitinazione, per uri. essere sen%a
.t:enuinazione che ..letenuirw.to; dum.:ue il non-essere dll 1c1i:mria c01::ris?on.
.
.
. .
. .. ,..
"
1
( ente e: ~ essere dell ',".lpori[I. che l'essere fondruaental'e, dove urt essere
.
significa che c2i fronte fll r".eten1inE.t0 che precede, il. quale precede perch
determinato e senza r.etenninaziune, di fronte e. luesto ci che accade do?u
. l' :tndetcrmim:to che conS(?3Ue, che per consegue come indeterminato ma. pru~rio .?erch non indetcnuinutu _?erch proprio l'essere, anche
se un
essere e non l 'esaere;. /.J..lore l)otrer111ll0 ?i~ o meno stare fermi a questo tJUnto: le. necessit dcli' o.pori~. in fondo consiste in questo, la necessit. di
essere essa cporio. il non essere cli se stesse nei confronti di
dell' ni)Oria che un essere ?erch 1 1 essere
fon~Iaentnle.
~-,essere
E' un essere
cio un ineterrninr.to che corre verso une etermitulzione che. il iscorso, non l'aporia stess.::i. E:::J. ecco u.llorc le crisi speculative, la crisi veraabbi~o come .corrispettivj. il
rion essere e l'essere in c3ucl modo ",?er cui il non essere e l'essere-non ri::;unrc.::mo n il non essere n l'essere, m. ri:JUnrrfo.no ;_>roprio le difficolt
::elle. r.:'ifficolt;1, cio riJU.c..rdcno ::>ro;:>rio l' r:poria. fondeinentale. L'essere
fondrmentale de. :;>~rte .ell 1 2porir:. non ri3Uu.rc:l': l' nporia come tale mh. ri;-IUar~_10.
rizunrda il
fonc~.are
il iscorso. Allorn l
fondrunent~lit
in
, l'elemento corne
-~
Ci. (:;ues~o
fondcmentale ed origina-
?unto
Mauritius_in_libris
33
}ropri.o. d,e,~lo ~"&91.x,e:tov indivi:tuc.bile come (,;,ucsi unico cd originario. /J.lorci, che pi::ogreE(.SO
. )
del
r..1on~nto
e'~
..
t>~rve ~er
h'i!.
fonc1.ato
in
.:i
'
;.:
. ' ~
'
. -.
_ :.il s-qo
.a
ori;3incriet~
~e.pere
se otessv;
oc::.rehbe
.
co1;,~
Y,UG.nto
ckto
::J~tto
Non ho
~;e:.P-ai.rii,-.ip cuifondr~
discoreo nei
~
Platon~
..
./
p0ssic~10
~>cr
::>rinci~Jio
(e qui si 3nificci. .all'inizio} :_>0tremm ;>ensn.rc eolo l'identico e. mni 1' iden-
tit, clov"? solo l'i:;l.entic.o vuol dire il fE,tt:o ori3inari9 che l. 1 E:ssere fondto del discorso corris:?ondE: Gl .suo sa;?ere l'essere fon:Jpto ('Ji se stesso.
Dove diventc. subi,t0
fon~cmcntcle
sume c~i nc.~c.tta.re -,il suo GGsere pc.ssiv:o (?essere fondato) ma :Jer l' .::iltru
discorso,
e non in
seni;o_
~..
~Otl(_eto,
~Jer-
p~nsare
consisterebbe
neL.fllt;:to. inizi.:;.le: e _pui
uri::;inar.io
(inizi,cle tnletiarunnente
.
.
..
.
..
.
'..
ed ori3inr:.rio.
!.JlatQtj,ic;~~qt_e)
.. .
.
so .corris?onde cl
snpe~e
1 essere
r~i
fon;l&to
se stesso.
L.leq,
nel.
-;
'
.~
l 'ncc:uo., .ma.
~onsiste
co:rrispon~:1e
. . .
. .
t . 1:1 ..disco.rso
0
filo~ofico, le
.
.
.
'
'
grigiqnrict
del mo1nento, rispetto all'inizio
..
.:li se . stesse,
che
cqs<::::
si,3nific.::\?
significn
'-lU~'llche cvsa che nel momento
:
.
.
.
,
....
.
in cui viene posta, viene nuche negato., in (_1:Uanto la ori3inariet c.:cl momen.-
..
..
Mauritius_in_libris
39
,Jri11c
del suo stesso momento inizie:le. Il rnor11ento
nel c::uc.le 11 momento ini.
'
~
zie.le divento.
ori.~in<?..rio
corris?vnde,
gin.::rio rispetto .nl momento inizic.le e di fllr ccpirc a3li uord.ni che
le~nu
no e ;li cn?ire, da parte c..:a:3li U.Umi'Ji1i che pensano che intento c' una inizio.lit. :lel momento. in
~.:ucnto
be c.l suo essere detemim:tt:> di:lla ori3incrietA del momento. Sarebbe coiue
::..!ire. che per potere pense.re tc.letienamente <j.obbiamo crrivare a (1uel ri101dcnto nel qut';.le obbiomo
,.,~nsere
(~i
mente, essendo c.nche noi .::i.o:_Jo Tc.leto perci Tl'.lete l'inizio! Direi che
t:ccade, per discorso- critico, j?er 1isorso pre-giudizie.le rispetto nllo. stesso t 1.1scorso l'erch come quanJo si c1ice che in
o~i
tenzc: ci deve essere e da dove che sin o dc chi che sin non importa, e c1ob-
bicmo eccetto.rlo. Gi ice,.ma non si pensa 13erch nossun filosofo disposto c;ei 1CCGttc.re che t: necessario (lensure. un punto di ?Urtenzn come iniziale .estinu c1el
~10
<~iscorso filos~fico,
si :,:>ensa in \.;uesti
te~uini
c'
1~ ,~iust;ificazione
?~"'
cllorn .se quosto vero e lo~ solo in senso ano3re.fico 1 storico, a me pare
pt). vero un altro discorso, ?erch
cccc~e
cci.ti, e pensl'.re in 1.1uel morlo :)er cui t>nsare' sembro una continua smentitFJ.
C:i vivere l'esistenza e perch noi invece si::mio abitull.t:i n
z.ic.lTiehte in une. maniere chio:i sembra molto pi logica
di quc.nto non risulti invece il
~JiemCJ
~lensnre
viv~re
esisten'.""
molto pi ordimJ.tn
~artenze
e banalmente, in ma-
niera nncoro pi pensose. di questo discorso cos detto esistenziale, se vedic.rno orrere un
st~zione
tr.~no
di ;?Cri:cnzc. che non certo l 'ori3ine Jel treno me. l'inizio di uel
I
viaggio. che .vedic'lUlo fcre el treno. Cio, ad un certo punto, l'esistenza nel
Mauritius_in_libris
suo }Unt;o
)ii) e.ut;:enticc.rnent~
40
..
...
'
stioni che l~ filosofia si ciiverte r.. 1aett'ere irinenzi e:, se ste~ssn o innanzi
".ll 1uomo ;'cr cor..pliccre ln vitn n clii _1ensnr di :-'ens~re queste cose.
I l (:is~urso ver.cmnto pi. couvlicato perch si tratta di un discqr-
so che_ pone in c~isi il u10:;.,~cnto ort:;inE'..rio L '.apria che in quanto fondament:le ri3\lc.tr:a . .:uef:, suo. essere fohr~e.ri1ciltD..le he esso. stesso,. corno. fondll[antnle9 ;fond.::tre )1 disco~so, in rec.lt significa seconcio me che, con l'aporia.
~on:..~~11t.nie ii ~tiscor~o filosofico accette, che C:i sie'.un elemento che sia
'1--
Lll
cH: he mi fc
;_Jens~re.
i i J.Hscor_so.
Pa-rci
2ovrcmmo poter dire cos { s.nocciolc.nc1o V ti.be clell, filosofi~. ; Per cui, non
se :stesso
':iffic0lt:~\
diven~nre
Tc:letc (ec1 cssUr.to Pli:tonc e "I'nlete com:e meta.foro., come simbo.li dei momenti
p~
; .
colt-9.. starebbe$ parlr1!ic'.d J.Xi~ met:~.forc., nel conurre Plc.tone o fare a Pa:re
e. T<':t.lete
t se.rebb, e noti soitcn~. ~er l>rrttut~; trovare n Pltone tante mor;li -1ucn-
'
te ne sono necoszc,rie
'~c.
nori
~1uesto
il
i'e.J:'~..
'
..
?Un~~-,ome ~~n: io
do~)O
Plotone.
ci si hie:1e: rnc: -come fD.cctiCJTio stricmnente o. far fare pnssi indietro nlla
si:0rie:, se pr.re che le otorir:. cnmrnini scr11:,>re c.nqc.rt(}o innenzi :nche. se a. m
c~.i
meno Un la-
sciere treccia mentre l'cndnre innanzi delln storia uel non lasciare E
Mauritius_in_libris
trecd:ic. cli s
~>er
41
10
t,,J che l
'~poric,
':1.poreticr.~
1.~ueat,".'.
in
le~
~i.')eSE:.),
lo
suo essere q:>oreticc. ri1Ucr('c.. il fondnre il discorso u non seo licendo che
questo non f,m1nre '11 discorso e mm penso
cos~.
do Plc.tone, non sto diceff1 0 io che il \!scorso llatonico non filosofico, O,?Urc nort filocofico
cri&1ente pens,'J.ndo, in
SCC1 C
r~
rJiccnr~o
altro:
~lntoni
fom~c.mentclit~
seca. e.11 'eporic, dc. non uscire fuori jl'lll' c.poric e de fond!',re l 'aporiu.; invece ln
fondcr11ente,lit~
turc. fon,:le il discorso. In c.ltri tc:-;nntni: non solo non riesco rn:.1 es[>ere pa.dre :li me, m.:: non riesco Gd essere ?!1.dre cei 1'd.ei figli, dove, in tcr1.11ini
r::.:.1ic"'li (e prenc1 emk> le bettutc in senso i;ietllforico), non risco ntl essere pr:;:.re di me si3nifice c!1e non riesco c. conquiste.re del i..rl.o eascrc .1cner~to, quell'essere che mi q:>.;>~rtine ~>erch io sia ap~unto 1~.dre di
c_ur~n'.:,o
1,ie.
qu~ndo
stir ">e.-
IilC
molto '..>rematro, nc.to :>~:recchio tenno ;>rima di se stesso e che il discorso filosoj:ico. Il r'.iscorso filosoficcrnentc: diffic.ile ?Grch. corris _>onJe
c. questo ruomento
ori~inr.rio
mo~:iento
CO.i.J~ci
:.n
1 1 ori,'.~ine
dell '-
Mauritius_in_libris
- &2
9tes!::r:.
f:_t~.cru:'o
)Ulltq. trover~
dell 1 ori?;ine~ (cie> (71.......s~ s~essr:.) :)ri::m .~.ell'ori1ine stcso.:::1; perch l'uvcrc
l'orL~ine l 'iniz~~~j.fic.~ pro'.>rio ;~uestc. criticit-~ :inizi5l:.c, .. c..,poi ori-,.~
.-:;int;:rie,. he. cort's1~ohe e.l n.ornento, orL;incrio che intnnto critico in qunn-
to. il S1:J e~_serc critiQ un cccettare .:Ll 3iuc~i~io di .se s-tessc su se stGari. p.~i1~1n cl'i ...~e stess.r:.. /.11.or.c~, . lt~. 1.niziE~lit dellJori~ine crri-sp0:n~1e c.lla
stess~. cri_~icit:l
sofico
s~ltc,nto
Gll 'o:i;i-:-;ine e:possicmo ):lrlnre; <li cliscors: critico filo;>erch disco"J:"so ,critico filosofic vuol dire ln nccettizio-
~JLrte
c.'!ell 1 ori.;ine,
r~ell 1 in.izio
~)ende ~lE.J:.l
',origine . stess{~, . tn
'~uanto
;y.rcnt.i:c:e 1 1 ori1ine.
Sto :J.icendo, e _si._ ;:;rr..~t:a ~:1j._una '.~fferrik'1Zione grcvissinio, che
cit?..
:~el
storie~
~he
1E1
criti
..:;uin-
s!
vuole
-~~ire;
i l rUscorso
filosoficoint,::ltj:o
filosofico in ctur-nto . critico, in qw:,nto,
.
. :
.
. :.J
. - -.
~
. l 'cescre critico-(.;el (~.iscor?o filosofico c.orrispop.de p.lla .sua: nnture stvric:'. Ci_o, l)ppc.rt:i~l)q_;1,.g-J.lc nD.turc dcl _~ic.::or_so, ctorichmepte considernto,
il cuo eszerc
critic~-eJ..il suo
nell'!.-::.c~ett~rche
l'ori-
se
stes-
sl'.; perc1 1 1 ini~io ~ell 'or-i3inc :)ro:_)rio. tiuesto. A ;:>c..rtirc dnl t>'liilto in
cui couincio, il . 'iscorso :filooofi.co 6-i311ificc inrealt:.~ ~L ~)orre l 'ini. zio.,.-s1er}- ~liscoroo_..filosofico come inizic.lit:\ dell 1 ori3inc che. rigum.cla lo
stesso d_iscorpo filosofico, cio la. s..torit: e bnat.a.. E di }Jesto i:.:d. mc-.estro
lo stcs.:;o .-::n.::rc e..:el
~iscorso
filooofico
(}cl
re re :Plc,tone oi3nificc. e.spire il discorso filosofi.e-o eone critico, r11u cnpirc cuesto si,3nificc l 'o.ri_;ine ~he ori3'inc in ~lutlnto c:ccettc.re le iriizia-
Mauritius_in_libris
lit.:t
~a
43
to l 'esserc rltico n <uest-o ,,.oi:-1o in rcc.lt,3: si:rniftchcrf.:bl>e per il discoroo filosofico la neccssit3. o le. r>.ossi!Jilit.l\. di non l)rocederc in t}U&nto si
trcttrebbe
da :'>tJ.rtc
mo~1cmto
nel
a,~lc
porre se stesso
h<.J. ;,>ensc.tv quello che l 'urnidit.>.i o 1 1e.cu{". en..
E;
che 'se, per i>nsare 1 'i(~.8r::, sono c.rrivr..to c.. :?lc.:.tone cio E:.nche :se, per fn-
discorso
re CJ.Uesto, ho Jovutc ccccttc:.rc lo svilup?o del 'V"' stesso, coroo :a1scorso fi-
losofico~ l>'le
cell 1e.equa O dell 1\llili..Jit C tutto ci Che :~~e c.llorc a !11<.-.t:one Si c.njf;',tO
svfluppcndo?. Pens'1re 1 1Lfot> non ~)U ::;ic:-~nificl".re smentire Tc.letc, IilCJ. pu significc.re, dovendo !!iJ)Un'i:o :>anse.re 1 'ir.iec in ucsto senso ;,>er cui pensa.re
1 1ir1.e.:; si~nificr, pcnsu.rc c1uclcos~ in-vece dello O''t'O LXe:'Lov
, che pensare
1 1idea; siz'tlificc. pensc.re in <1uel -1.1odo per: cui ln iniziclit cll 1origine
fim:!ll:Jente pone s stcssr: com origine delle inizie.lit dell 1origine? perch appunto, pensare l'if1en dovrebbe poter significo.re tre.durre la inizialit
deH.' 1 origit?-c
origine intento pu emmettere, che l'inizio diventi la inizialit di se stesse, in quento 1 'iriizio 3i; mo 1 1 origine, come .f c. o. pensare di se stessa
quell!l originariet che c1.ovrebbc riguardare, l'inizio? perch se io parlo
di ori3inrlriet dell 1inizio.io dovrei poter parlare .di una originariet' dell'o.cquc, . intesc come.
cr'tOLXe:i:'Ov
.-::.cc:uc~
CJ'tOLXEtov
Se io l)Otessi
la originttriet si3nificherebbe il porre gravi dubbi sul fatto che l'?Cr idesso inizinlc, storicamente iniziale e cio
che
co,!e fe. il discorso ac1. essere? il problertk"'l. vcrcmente tl!letiano: carne posso
Mauritius_in_libris
9ensarc .<:ci un certo T!iouento (:.uclche coca che posso chiemcre. discorso e che
non debbo chiru-nc.re tcogonL:: o cos1.io:;onic?. couie posso convincermi cio che
l":d un 'certo punto sto pen~E,nc1o non il principio c~elle cose, non st:;o facenlogo:~onia.
e che non posso fcrln pcrch chi hc. couincie.to n pensr.re mi ha irllpedito di
f<";:rle.? E t::uesto 0
non coninni.re n
cr~
T~lcte,
pens~re
rnani~rc.
greca.
~'Jerch ~Jensl:re
si3nifice questo tipo c:i grecit che in czunlche lilodo mi fet uomo e in qc.1-
che mo.o tni hn crocifisso ?ril:i<1.. Jelli vera croce perch. qucndo iai
iii. )i/;
ha -croci-
le Vere: croci dcll 'UOliO non sono le. croce IJ<::. le croci ch i)rendo per croce
cio le croci elle. maniere. cli Proneteo tenendo presente che non ho .ticuna
difficolt ad cffenncre- cho de. Prometeo non ho niente a iliiparure in quento lC'. lezione di
Pro~':ieteo
Prometeo
inchiock.to.
;
trutto. di. Uh/'. pCrolc che suone I'.illllC iJroprio nel snso che Coi"le
lo stesso logos a rifiutcre-cli fnr uscire la origine fuOri ~i
's.
SC
fosse
Cio,
COfue Oe lt.: pronunzie del logos contro. Se steGSO fOGSe: nccettO d:.' essere
rischicto in tutti i fr!:intendb:ienti i .1e stesso piuttosto che c:1.ccettare
i.li porre l 'origine di rne fuori di ue.
Si ere-, 3iunti pi:~i. o lileno e: un c'.iscorso cli questo tipo: dai punto di
victr: dell 'originc.riet dell 1 inizio non possib:i.le pnl;'lnre di logogonit.i; _
cio noi 1b!Jic.mo unh teogonie.; una COSI11ogonic., quindi abbiE'lilO delle teorie
:.enctichc .ull<: terre o sul .ondo,
El.C.
""~os. Ere. qUestr. une. conclusione che nascondeva. un discorso 11~olto pi~1 scrio
cio
cinre
,~cl
di oillinciare. se stesso
.:.<
pcrtir da un cor,1in-
Mauritius_in_libris
se
stes:lo,
45
so in questi' termini
si~
. so, i)erch. se la necessit un diE>corso co11J''-!lniziere se .~tesso,. che per; legato ell' essere inizic..to, ,io cl fntto che il discorso stato inizia
to,
i~
modo tele per che 1.'esser.e st,to inizie,to de pc.;te del discorso non
di~corso,
se qualche
(~.icevo
lo 3encsi cl lgos non. si .pu fare,, ilerch per potere .fare, per potere determim:re la genesi rlel 13os, noi dovre1,a:10 cttunre o strutturl?..re
o deter
.
l
rcdnE..re 10. teorie. del l3os, dove
~eorie.
del lgos -e dove contet&lplazione del lgos significe il lgos che esprime
sE:l fuori 'di s
coElC
stenso 8'ltll:nto
~eiVl
,_
scire tl-Si,JOificl:tre porre.s fuo~i cli se stesso, dunque esprililersi, rna esprimersi in quel modo per cui l'essere espresso non
.u~
esprimersi: l'essere_
o~!le
~}uesto
'
punto di
vista il discorso pi coerente .che .si oss~ fnre l'eliminazione delle genesi del lggs e l' isolc.n-tento del lgos; cio il lgos ritltme tutto a se
stesso, in se" stesso e __ ;>er se
st~sso;
cos~.,
l:)U
Mauritius_in_libris
LlC
anco-
Iii.O..
il togliere 1 1 c,pori(2, perch~ fondirc il ,discorso avrebbe eone soggetto at. tivo l 'Cporic
S0~35Etto
C COEle
C.'V~CflO
_pd~:,ct:c~
r.ll'esoerc
fonJe::re.
qur.lc ctcn:1irK:to il
del iscorso
verso il
dovrcb~e
...
StCS$O,
.iscor~o.
se
! . (non
co'.i1c C','Uestion l 1ori.1inc di b stesso., oosib. del discorso, non aVl!rc co:.,ie
!
.:
si
b~i3inn "
COfoe
se C.VeSSirao
COlilC
.cii
' -
yrt" c,.i Plc.tonc l' icfoc., ::-_:uello ch posslcrao chi-.r,mre il. pensare 1 1 idee, co.:!.
!'
1;:.c
tic:-,,
111<..
1 C',CCCZiOn~
Un
,
, ..
~rfgin;"rin),
blcrnr; ncll':'.. misure. nelle. (~UC:lO il SUO CS:Jcre prblemC.. Si.~nifiCll. intercssc.r..
st' ~11 1 origine di s," cio si1nif ict1 rion cvcre ?i interesse c.1ln cosmo3on,ic,
Mauritius_in_libris
47
o elle teogonie per un verso., i;u:. ai3nificl'. nnche non p9terc fare ln' logogonir.; quindi lasciare
l~
le.sciare.eh~
corris::>ondcn~eraente
elle eenesi (.~el i11ondo o delle cose o :G.e.3li dei; l<'l. logogoni~, ossia le ged~ll 1 iden.
per cui di-co: 1 1 &~oric. in. qunnto fe>nq.?4"entc.le in reelt sta a si30ifif.'\re le. difficolt origine.ria del discorso che ]p 'unico teina .filosofico:
.cl penscr l''idcn:::d't,1 punto di viste plc..tonico; mn clloro., se l~ . difficolt consiste.in questo e se
COL~
a. fond~re
fondarnent~,le
si~ifico, -cd;
fonclcr.1entc.li~
d~lle
dis3i,unzioni
.
loro implicito
rapporto.
E.
inizialr,~nte,
~c.to
d.irei
cos~
co~;1e
c~ucnto
~nn~o
tc.-
. LiCnte cot:dnciR cor1ic t'~tto. :_g;t: ne3czione che pone in moto une. sorte. di rnec;:cc.-
!. un
nc~r~,iii,
.
. ,
.~ ~.
Mauritius_in_libris
48
e non di poco t.:to1~.ento \ui l diversit, perch se io dipessi in senso conettuc.lc che il discorso nc::;c. 1 1r.i.poric: fonru-aentt~.le del. discorso stesso,
..
noi'
ff!TemrllO
le proprie, stessL e.poric-,; invece, l 1unico ri&odo che il iscorso be. di essere
iniziahente t}tiesto, c;i essere un ne3nre la difficolt del discorso stesso; ~,1c. essere un negc.rc le. difficolt fonde.mcntcl~ dcl discorso stesso si. 311ifice fon<lc-.mentalraente pone in r,1oto un processo iniziale di disgiunzione. !..llorc,
direi che il '.)rimo dato fondeiJGntale che il discorso. riservo. a
.
-
e se steso .le ncccit dllc. dimenticanze del discorso de pnrte del discorso stesso, cio il i~:OiiChto hsl quc.le in ori3ine. il discorso pone coua
c;:ueotione se otesso ell 'inizio, dove porre corile questione se. stesso c.11 'inizio, significc dimenticc.re Oe Stesso
-COi.Je SO
stccso.
le
tlunque
l .~3lio,
possiamo giudice
titl
i.
quc.li sic.no le cose sc;ntc. Quindi, conoscere queli oicno le .cose sante ncn
ncr1IL1icno pensare li: snntit, viceversa, pensare lr: scntit dovrebb_e dermi
in ::Jr.rte'nzc:, e orchivic.nc1olc., 1": risoluzione del probleme del conoscere qu,11 sic.no le cose sc.nte.
Cc io ho il prol>lcrnc. 'lcllc cooe sente, la verit in fondo che debbo
cercare di conoscere non
~i
ho il problcml'. cos~. detto vero, ilk"'-C-3iorc, quello astro.tto, universale, plc.tonico, non. che ho il ?roblemc di
s~perc
{}Ulle sin
l~ s~ntit.
Inf~tti,
per pr.rlcrc con le. g'rCTniiic.tice platonica. c. posto, io .debbo dire e. queste raaniern: debbo scpere che cosr: li: scntit, pcrch il qUllle ri3uarde ln sc.ntit o per cse111f)io 1.:. bont e cio niente 1 e cio il quale ri3Wlrdo. un~ zo-
Mauritius_in_libris
- 49
n,y-ii rcpporti.
frl~
1 1 idee, penso
~lcosn
q~le
,,
e beota; .se
...
se. Per c~i c<?we se-noi.potessiuo clire, dc questo pq.nto di visto., che conosc~e . un discorso
'
che io sip. un. pensare ( tllnt '" vero che' ch;i., hc. teorizzato il conoscere elle.
u:ie.nier.n. trcscondentc..li.stice, hc presupposto il pen~c.re .Alln uian:l.era fideist:i~c: Etncnucle Kcnt)
.
..
. -
...
In -Cl\lesti
termini,
se noi riusci.L.10
t
. .
. :.-'
D.
~-
col'iie dc.to ori3incrio): cio non nolo pre_supp~rre. eh~ ~ di::;corsi sicno, tento ercno che i .iscorsi crctno i diocorsi dei diclpehi. platonici, rn.2 si311:1fl....
cG prcsuppoqc ..che il discorso. , non solo che i disc;ors.i. sic.no uello ch
sono,
I.Il'.
che,.. sic
~~COSO, cio il. iscorso; :.:ia l,. 1 esserc del discorso Gi-
Se
81lifiCC ~110f0 da questo punt c"~i .;istti. ori3in,arJ,.o, il potei;-o. fa~re questione del 'suo iniz;lp
.. Cio, e.e io voglie penoarc e.11~:. sc.n.tit e non mi beste
..
'
,.
'
1ori.~ine
che
o6~a
posso c..ffcrmc,rc
) , cio V:. cosr. ch8 sente og3i non _ sente. <lor.umi, le.
cor:~
cc.ntc: oggi;
IHU
~ cos~-
yic, . l1a.
c.llorn., delle c?se che conoccc;> cosc r.1i intereson? Le 3ernnzia di universalit e cio
. il pcns.'.:'..re. come interesse alla sue
ori3~ne.
'
dellri questiol:le: il
rilt n
cli::,,ien~icc.rc
~xmccrc
Mn ecco il punto
s, ip ,_;uc.rito il
~..:lu~1cnticare
s significa noceaanrio-
Mauritius_in_libris
50
COI.te
che
i due ten11ini <livisi sono. divtsi perch otnnno c.ssieme ('l'aporia sia come
.'.".pri't: e:: sic mie.fonda~entcle) .tJ.lorc' i1 discrso innnnzitutto e fondeL1et1
tclri.ente -~ tirt rtegti.ro 1 i.E",porie~ sia i corno tele oir.r cori.e fondtmentale
mc.
an-
bhc un costituir.o ci che tiene cssieme il sive". i 61.ve, cio ' un tenere
::-,ssieme l 1i.poric.- eone cporill. e l''cporit( COlilC fondcmcintrile .t perch solo
quento tener cssierae 11 C:poric. ch consente al iccorso di essere un negare 1 1 q'>orit, mc pro'._Jrio- questo~n-'Joo~ l' e.poric. che onsente c.l discorso
di essere fondcto~
ll;o_
ucll'ezcere fi:>ndcto
t di cootruire queste sinossi inizinli' e progressive che non sorio: poi si-
noc~i 1;i.:.'1 'sono modi sin~ttici d.i 'essere; une oorts~ di situ2zionc 'sinotticc,
.un' inizio situc.zioncrtlc e s:i.nottic.J. LJ prh.u: sltuzione sinotticc originari6. !Jr6prio il dis~or'so che
n qusto
rigucrde, un fc:re ncscere le ~:Jri:i:ie dis3iunzion:l sinott:i'che che ri31J:nrc!c.no 1 1c.porin; dunque r:.bb:lr.o 1 1cporic ainotticcr.iente intesa i'n que.ste mc.nierc.: sin corne e.porir.. sin come fondd11entr:le; il che si.3f1ificc che il discor-
le difficolt
origine;
f>O
SUC:
se stssodev ne3v..re
che lo rizuar-
il dioorso . un1;rnsere le'3c.to nll 'ori3ine ec.~ un' easere diviso de.Il 1 ori-
3ine~ E f;e noi iccssirao che l 'ques'tionc si pu- lmp:.c.ntare cos. e cos~. re-
Mauritius_in_libris
51 ,.;:
.....
-- J
~-
'
'
-..
. ;'_:
'.
..
,. ;
,.
','
..:
rllentiremmo teq~cticruacnte,
e. . in ;rec..lt
il. pltoni::;r~o in- sertso ..s~oi;-io e cri~
.
..
. '' .
.
. . ;~
.. .
'
quel~:
ii suo
e~~ere . i.niz:.c.l~
...
. ..
. ' ~ . ".
-_, il
:.
suo
_al~ ,P"'.'
essere l(;HJflt9
.'
~'essere
'
~.
'
fil~
cl.le -e
. . '
~.
il
, ....
rigcrd:$t
nello
o tesso
.mo:.-~1Cnto
s1.3mo- divls1-- da
.
- .
. '
I
._
..
questa
re -~teto--;J.}e$to. pel'." noi (nr._scre -in enso fisiologico). Chi di- n>i pu
- ... - - -- - - .- . --- ci
f~re quest.f.Q_ne, fi>robl-cI:.i.::,4p~lc. sue origine? Nessuno-. l~n perch._no_p.,_i ~en,
icr:'lo cont_o,_ c_sC:.!=tcL1entc del tempo. Pu essere conteinpornneo, .pu st;..,'lre l'..:3.,._
.sieme ci . che
-.. .Gi'l.TiSOCOi.,lC.
~i -che .. diviso il se stesso CO.'le. ci .che uni:_
.
.
;.
. ..
tO. Non posso .pensn~c- nello. s~sso t~mpo dhe' -1.'essere:_ s'it!. e nel:l.o ~tesso
.
~.
terapo che: 1 'es sere sin _i 1 non, es ~ere-, non posso pensare -1 'es.scr~ -ed , i_l -no~
c-ascre_~ :Non ho
~-
-veto per -cs~~,zionc fondl1!11mtnle da qucstn difficolt; allorn: po_ssi_~ao pc.r' lcr0 -:~in
9.' ore:
le~
Mauritius_in_libris
52
...
..
subito quc:J,.lo che so gi perch vivo coii.e uomo e che questo: in renlt
io, :.Jer cercare di rendenni
rn~ione
$6, non come quell 'e~ictcnz~. che hc anh 'esse dimenticato se stessn, perch
pnDcndo se stesso. in fondo vive le
gine, me, come uell 'csistenzc.. che~ . scnvd.lccndo.ln sue stess.o/~moria onto'
lo~icn, r~erco
..
i'lte
lo
a.deaserc fctti come coloro che nnscono plctonicemente,per cui muoiono pL'ltoniccr.10nte,
1' i1upicnto origine.rio del discorso in ralt sta n sigriificare che ho biso3110 di _un" c..strnzione ori3innric per il discorso stsso. Astraggo originaria-
mente ci.alle mi.:::. stesse" eaiatenza e do.11 'esistenzc n.l limite estremo .di s.
Dc, ques_to punto di viste. se il discorso tiuestn questione origincrin,
c~uest.:-. questione, origine.rie. _ci risolve ilm1edic.tranente per il discorso steo-
so,
mec.~iante
rnent:e l'eoistenzu dell*u.Omo. Esistenzinbiente il discorso comincia, in quanto il suo comincinrc il consumo di un' c.s trczione che ri3lJnrdc. proprio 1.' -
eqistenzn dell'uomo. E' t;.ui il trc.gico delle rJucstione; ln '-luestione diventc. trc.3icr-. o trc.3ice per questo t;1otivo: il discorso legeto ella
SUc1.
stes
se. c1.ifficolt inizic:le che non la. difficolt rndicnle del discoroo, non
:)er niente la difficolt rc.Ji.cnle dcl discorso, .?.ppenc. lt1 sue. difficolt originnrin i)l quel senso storico che sto cercando di chir.rire in modo
dc. non confondere il senso otorico
dnll.?~
Mauritius_in_libris
53 ....
di nltri.
ic, difficolt
ori.zinc~ri~.
dc.ll'uoroo
cor,1e eaistenzc. riginc:.riri.; in c.ltri termini:.~ corna fcccie.mo c.. fornire. il di-
cll!~sistenza?
re proprio:, ccrcc.nda.cio surrettiziCL1ente di prendere;. di cssluue.re dell'sisten:l;t. ci"-Che 1 1 e:sist~nzo. c!e11 1 uomo hn.~ coi.:ie .suo problamo...'ntlscosto; cio,
rae:.i-~'c.
f'.
3pondo .11 1 cotr~o limite 6611 1 sistenzn urann.r..e. .Non riesco s: pensare. la i.lii!:
ori3in solo perch non riesco [' po:SsQdei:'c il"ternpo- nel que.le 1 'esseTe ni-
to e- 1 1 e sserc diviso s ti .no- ns sir.1e, ~perch,. posto ne.11* esi,stenza: 1.il tein;>o' che io vivo e-Ome t:emr>o: tem;;>oralc dellc. uic. asistenz: il eontr:e.rio,
cio
'oemp:re 1 1 etaCcp\l.T)~
Ci pu
. etrnere un' tempo ch. sir: lo stcsoo del'vivere e del' r.irite, ci pu essere
un tempo che sic'. 10 st!asso del noscere e
tonc
.c~cl
"t)ossicmo pcnccre, 1 1
E~aCq>vT)S
~GCcpvtK.
kia Cq>vT)s ,
e non lo
vercr11en:to it.1pens c,bi le; Plc.tone, t.vevt. le. fortunci cli -essere ; greco e quindi
conc~tto,
e noi
non siC'LlO -3reci n sit.'Llo. tedeschit quindi non sir.i.lo possessori di: une. lin8U<-'1 che ?u esser filosofie~ <.vendo i concetti dentro''ed 'll.lol;"c dobbiamo
trn'.~urre,
trc~ducicmo,
tutti in pcrtenzc:,
lilf".
cr~
in l, oltre
c~1Jesto
. .
mm.tento:; e.-. pu
so
si ir.ipinte
inizi~ltilente
t'ilG'i.~Kmto
rm~be
r~ueGto
oltre. il .qucle
ho chiuso.: Il discor-
Mauritius_in_libris
i.
54
conmJr.ia une. prime,' nstrl',zione che noi possic.mo chiamare fondruuentcle: Jovremdire cons\.Ulla une c.str::::zione che sta al pri1uo posto di tutte le estrazio-
10
ni". successi ve; 1 1 c.strc.zione che consumn il discorso unn ,"Jstrazione obbli-
)C.tori['. e obbligc.nte:
rendere ra3ione di s'e st'esso nll 1 ori3ine e in origine se;. non consumn unn.
pri1un estrazione dcl cui punto di visto. il discorso pr:eswne di potf~r esse1
re. discorso~ L'astrc.zione delle. qunle stiru;-10 bene o r1ill.le perlanct,o astrazione rispetto nl livelloc.esistenzialc. Questo deve essere un P,Unto,scrnpre
tento fcnao, quindi -noi potre11nilo dire cost: de un pup.to di visto orL~ina-
in quento' filosofico
rio; ii discorso
consent~
el
,.
CO
unn e.no.login nei confronti dello stesso livello esistenziale del discor-
so, ?er cui co1.ie se dovessi1i10 ceree.re di capire che :cose. stc. a discrimincre trn il discorso in c;uc.nto esistenzinle e il discorso in qunnto filosofico; si potrebbe dire: 1) discorso in <1uanto esistenzinlc, cio. il discor
so che non ha b:Lso1110 dell 'c.str~zione; 2) discorso in qu.nto filosofico che
h'. bisogno dcll'E'.strc.zionc. Per o.ltro verso di
esistcnzinlc~
il discorso in qu.nto
q~stioni
:~o
Jcll 1 nstr;:i.zione. EJ. evidente a questo punto ch l'intreccio degli elementi orie;inari che ri3ue.rdc.. il discorso, un intrec.cio
at1bi;~o,
perch pone
..
Mauritius_in_libris
5.~
-.
filosofico ribume nc3ctivo perch hr bisogno;. e perci dispone degli stes, ~ '.
.\
:!
-.
si elewenti nella misure in. C'Ui sono 3lL.stessi elementi, ma per segno con.
..
."'. :
. .
. .
'.l.
. terio del
filosf~co
ne~ctivo
sia
'.
._
.. -'h' ~ffenr1~ una necessit; per C~i llfferrnore Ulll.l, necessit corrisponde ini
-:z'irih1ertte e punt~a1L1e~te. al. negctivo _del discorso,_ olln stess.'l maniern come
.
. '
.~
. .
'
..
'
. .
:;.
..
In .~ltri termini, l necessit. del doto il, SC:~O: ~_3llt_!VO. del discor-
~.:so.
.pot;:~ebbe
I~
'
'
'
.. .,...
- . -
que:sto n~gotiv~ inizinle che .ln cfferr-110.z:l,one tlella necess~t cot~r neces-
:. sit.: del :dat6; ecco perch ne3ntivo il discorso. in qual;lto fi,losofico~ Che
..
.. dl di'.sco-rsoi:h qunnto-~filosofico.
.
..
. ..
--
sifl- ~1Ctivo
inizinlm;nt
... 'l:lntJ. Q.UeStlone
..
.........
.
..-
.....,
_inizic~l1uent~, cou1Ef
sere pt-offenne.tivo
. colne se non
t~
s6uito;. se--~
ptessimo renderci cont~ del raodo nttrc.verso il quaie _possibile poi, pen1
un
.. il ne3ere 1 '-
:Tll~
.stes~o
Mauritius_in_libris
55
filosofico le. struttura che il' discorso filosofico rifiutc., anzi direi
ci che
ture.
f~esserc
'.;~poreticn
che lo
ri~uo.rdn
ll
re l'aporic. nel senso doppio della dis3iunzione sinottico. che ri~arda VC;porie sir.. irt quo.nto aporie sil:: in quanto fondruuentnle. Allora . come se
potessimo co1&pren1Jcre iniziu.h.ente che tutto :ci che ri3Ul!rde il de.to ori
ginario del discorso un contesto c'f:( rUs ~iunzioni, ?er cuf 1 1 ordinemento
del discorso ori3inarirunente corrisponrle nl porre in ordine le dis3iunzio~
ni; dunque ni non potremmo mci frtre l. logogortia,
r1lll
zioni; direi cost, necesse.rio che il di:scorso nel suo impianto originnrio
un mettere ordine tra le dis;iunzioni inizH\li dove L". prima dis3iunzione fondmnentale, inizic.le quell['.'Ch stata indicctn in questi,. termini:
l't.poria del discorso fondmentclmente consiste nel-fatto che il discorso
per un verso ' le~ato allo.
S\J.ll. orir~inc 2
in
necessit-~
unit e delle.. d1Vi$ione frn -c.f. che unisce e clh che divide lo stesso luoRO chg;
Ill
h11.) 'ei@tQrtzq, Il' discorso crnincia dl'l una astrczione che ln pri
l'esistenzc~ ~
l'orii~ine
po un tempo 1ndicnte il quele possibile che l'esistenza sio., appunto nello stesso tempo unito c. ci dn cui divisa. Quando noi pensillilo a livello
esistenzi~le,
~le
cui divisa, nello stesso tempo divisa unite rispetto cll 1 ori jine,
loiEt
nello stesso tempo del tmpo che rigurdn questo tenere essierne identicnrnen-
Mauritius_in_libris
si
te ii mo1.iento nel c;unle sono nit e il mo1ento nel qu.1e sono diviso; per
. ~ui i1\1oment~
[t
.t~; no'fi lo posso pensr:r vuoi dire proj)x'io che per poterlo pensa.re devo- pQlsare pr:l quell.o che sic e poi ;encorn- ciuell che ;sitr; ..'rion p.o.sso ?enscre
qui ~ol dire he scino costrett Ei. pensare ha prinin-:di :e.ssereidi:v-is:~_:evo
essere unito e sono cost.rtto li pnsnre che quando: sono idiviso :s.ono diviso
perh non sono :pi -unito ~-:ncin.':potr ..'tilai, ~p_en8.c.re_.C.ne:.. f.;l,_:J14o::~e~~~er:~ --~-~vis-a
ri essere 'unito; non 16'posso "pensare p-rch per r>ensarc':_g":J.~~;_~::~?.~~~---;
potere n<;>n penscre n 'uno n l'citro allorc dovri-'P'?.t.~:t'::J~~l'l~~:W::~-:llll: .. 1:~L1po r1lsterioso nel qut~lc 1 1 uh6
per
e 1 'Cl-1-tro
tro r: GUe~t'.. knira signifia. non poter ''peast.re ilrinch~ ci che_ chi~liCliiO
per
~itro, in que.nto i:- per 'nltr6 mi -seriifebbe per. poterc 1Jensare. l'uno.
j ,.
...
'
e l 1nltro cricorc./ E perci?> dicd. questd'pun-to: non pensiano9 perch::. que'sto punto il
ro che
'fwn
pense~rc -
semplicci:.Kmtc T.
fti~a
del
pensi~rcr;; cio~
il pensie-
c'fie
vengono pcns~ti UnO per voltn, . Tfov' pansnre uno: pe.r volta.:s.:i-
;~nif:..cc: pens~:re l'uno 'pe'r v~ftc indipendenterilente da quell' lH.tro -ch per-
vien~ cnch 'e-sso 'pensnto, hltritlenti l'uno per volt .'non si giustifica, _e
l'uno 'pe~ volte si-3niffc1' pur sempre phs~re ri-S?etto e quello' che non. '{iene pcnsr;to, r.;n quello che non 'viene pensato sarebbe pense~to per s,?,. se 1 'uno per voltn riuscisse t. diventl'.r l' C.tro.--~11 livello
Mauritius_in_libris
es:f::stenzi:~le
del
58
Kicrke,~nard,
liv~dlo
re le impossibilit del ?ensc:re. Non st.o dicendp nffatto. che questo significa non-pensure, sto dicendo che tutto ci che 'noi sim.ao come. pensiero n
livello esistenziale quello esercitare l'ilupossibilit.del pensnre che
ci selva delle filosofie.. Tutta le. bont dci pensieri dell'uomo esercitati
come vita quotijiann in che cose consiste se non nella ce.pccit di custodire il suo bene interno in ten11ini tali Jc non farlo diventare mcli5no; u.entre li: i..10.lignit del bene interno proprio
110
sulle terra,
~llc
stesso tcrapo unitE: mc. .::.nche divisn dc ci che lo. fa essere, il discorso nel
lirnite estrcr.10 di s~ unito e diviso da. ci che lo fa essere,
hlC.
non nel-
lo stess<> tempo; nllorn l'astrnzione nD.sce, si determina csnttc<Jmente in- questo !!2!! nello. stesso tempo, cio l'astrazione il fuoriuscire dcl tempo
nll'esistcnze e.il morire del tempo in questo fuoriuscire; in altri termini, 1 1 c.strazi,.on cons.iste nella stessa espressione del tempo 1 l'astrazione
tempo es2resso ed uso il tcn.1inc esprimere secondo il
s~nso
p~rc.h
que~t.
~unnto
hn
~i
to, avendo ~i fntto l' nstrr:zione, perci ?Oi continun' condannato 2lle nstrczioni; e debbo subito
~nticitJcre
astrnttezz~
delle
astr~zioni,
Mauritius_in_libris
CO 'oi"11e proc;sso :di m;tr,~zioni succe.ssivc: --'il- pro~CSS che saabrn condnnnrc ii pe't\s:iero ~ll non concretezza di s~ Sto ass~erido una posizione
.6yo:~ . :coi~ se foss {\~termine.re il di'sorso, dove .!la .intra,-;_;ilic>ilit d~l 6yus- ; ifi rcnlt,: =-str.. a si.-gaificare che ori-ginar.tauaente., .
.._, ' ~;Jterr~iiriniioti dei discorso senza de~ermlnozi-0ne; i l discorso -certte 4.Til""'
pianto ''ot:fgrt~rid ;:i{' se 'stesso -' teiipo 1si)'rcsso, perch I:a =stessa astr~'l
t-iacu.ffi
ii
..ztotle~ d61;i
~b~r:pinsnt
.. to.:-cf
~qu"st'.:.
Ail'orn f'l
~pr''si:on cil tempo, ~he cOinide a SUO volta ~COn la' lllOrte
"tn &f:'
s't~'s;of '~:i' 'proprio' 11 rir.ierie.re :dt, tempo senz 'se stesso che fa del discor-
s~ '.(iU~ll'cgsere~itif~i~lr~nte vuoto
bf~~i.-
dt :Cl1.pi-te' cc>rne"(tti~sed vuoto dbbc essere tdentificc.to invece couie l ':l.d~h.ttc6; '"pefth il. disdfrso COinincio sapendo che il' SUo determi~rire 1 1 astra-
f :
.. ~- .....
. . -1
r . , ;
..
..
: :-
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t. [
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J; :;-
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.. .
Je:mente senze. il suo sJ:ss6 sscre itlentic; dove ' ,Jt:vc non
..
....
"
'tue
~i
che il
-.
~e ;i':.deitt'i:t; ~i.o'coni.e
.i:~~ talrrhte aa sere peris:at.i' senza 11 suo ,ie'ssrc idntico. E l 'es.scre pen.. se.tC senza' il. suo e~sre. idcnt'ico sigrtifie:"sserc pen5at"Setr.i:a se stessa,
.la cui si ,p.u~/ intcndbre che ~,;: .p. Et'rtire dh 'cn:ie&'to~ la- identit- deve essere so1~ priitcipi. A'qe.~to punto Aristotel; 1.ihlgre:do' s, risulta. pletonico;,
YiJe~tit a paftirc da <.1uesto n-ssnr;idf.knte' deve' essere: princiJ.)io; ina
1
:
--
Mauritius_in_libris
E non sto dicendo .princi;>io so.lt;:anto iJercb co.s'. l.' identit ri1.mne vuota,
rililt.ne
.serr~e
.:
re detto in ;tutti i
n1oc~i
~uesti
di.iq~ntit p,1;,1
ridot~o
essere
.quell'~co
rnoclo. scnz;e.' senso h~ si311if;t.ca.<~uapd9 si dice ~.(>... che , la .fonij\lla del l>fin. cii?i di 'idntit1.~; quell,e: f.Ori.11,l,a. contro .la" quale .. p~n~ J~~:le~.. runlm11ente ..?e~~
!
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h~ 'che :sto prendendo , ]rnvissin1a, pe.rhh stq ne1ando tut;te ;la conce..zione
.
classici:'. e: non delle astrr.zionc~ Si s.~ in scriso.,p~as~ico che cose.: sin 1 1 c.strc.zione, e che c0sr-, si~.debbn ::intendore p~r ns~re,.zione, e si sa e.nche che
COOC. ckbbc. intndersi per estrazion in .$Gn:;lO ~~mtrnrio,
ci Ch
,...
.
... : . S,CCOndo
';.
.;_.
l'cstrezion non .deve es.sere: seondo gli c'.l$trettis1.1i metafisici"; ebbene io
.
/,
l~,astrt::z.ione.,in ..
'r .. .. ..
~--:
se.nso,
classico
o.. scondo
.
;
;
.
.'
: '
~
i~stra~;Lo. i
..
>':. . .
:falle. concezione 3lobnle d.el,le ast!rnzi<;>ne, .qualunque. es.sa si.'l, perch que~
lunc~ue ess~
nff~_nanrln
p negarla,, che
.
'
'
'
coniplesso gl~..di un
.
bale c\i contenti i qullli epp,unto perc,i. sonq, .~s.~rn~ti da ci mel. quale so..;
t l' r.i.strazioric suppon une operazione di
svuo~llmento
.
'
..
no"'c~.etcnui<t'lcti; che poi~ il dte;l'.'minnto di cui ~i pa.r~a sia _le. re~ alla rua-
..
'.
alltvr1m~ierc
1 'e..strazion
di -b:::.rx,.
si~ifice
r. non pensre
e.lit~ m~iere.
SE tu
pen~i
..
..
lllcni~ra ast;:ra,~ta
-
s.ignificc che
'
'!,
~it~zione
para-
pcnsnl.".~
.,
vi pensc.re tutti gli uor,dni :1essi in file, ma di tutti gli uornini messi c:s-
Mauritius_in_libris
51
sic111e c~evi ?ensarG l 'es,scnza_ classi~amente si potrebbe dire che non i.)UOi
pensare se non in que$tc.. m.::niera., prch se l'uomo quello che sia, aninc1le ra1ionevole o animale sociale, quando dici qesto lo dici perch.hai usato l'c.strc.zione; COnE Un )rOCeSSO l:'.CClmente astrattivo secondo il quale devi !liru.ctt~r.e le tua ste~!D~ inesistenza, .le inesist~nza di te che sta pensando qunnd.o. picf 'ai penscre .1 1 '1.iOrna.
111icc. che Ccrlo tiarx ~e contro il. processo nstrctti~o secondo la quale .iJolemicn sembrel:'.'ebb. diqostr,-::to. in ninnierc bene.le che none passiru110 pnsare ?er.
.
.:
..
. .
l'uotno
inesid~cqt~ perch solo e.. questn ~ondizione _puoi estrcrre da te che sei un
cos~.
. I
sto:.-1,;o:Jo, D.ln fin{3 l'uomo che stai penseno chi ? 'stni pensando sulln bo.;.
se
~.ellt! t~c inesistenze.; delln iru;sistenzc: c~e rigur.trdc. proprio chi sta
.
; .' t.
'
'
: .
pensc:no, .l 'uo1ao. Dc.rei .'.:'.nche ,.)er buono questo .sfqrzo di_ discorso e :1~ ripro. .
prrei ip._cltri terri~i c. cio,, .se invece di l!ir che io penso l'uomo, o
,
-:-
che . il problema d.i ..1~nsare Vuoli10, io dicessi che il: problema invece
di t'.f.ferr11crc' di
3li
economi~ti
~~: ;
,:
comin~inre
classici, c:.o
0 con~ro:: i~~teo1e>gi, fatti" f3:l, ~a Unrl'o :t-18.r_x compagni de.i cipitalist~ di, _sto...
to,: e contro
,,
sicc.
contro . costoro dn un fritto econ01aico
..
.Di afferrnare cio 1i coiainciarc
.
.
~-1 Agostino COi1&e un dnre e un, avere: fra me ~ Dio o fn.tto spirituale nllc.
riu:riierc
economice
di Cnrlo
...
.
!
~.Lrx
cpme un
J~re
ii discorso
e U1l
ave~e.
'.<
zione uo.ndo l 'nstr{!zio.ne ere, di porlc.~e dcll 'uomo, non si pu rifare contro il fntto econor.iico ore;. che
i' astrazione
der.ieqza. spiri-
tue.le,
llie'
in tutte
(~uc
di
Mauritius_in_libris
:)2
~~o.
~::.-0sizioni,
::>ensc,rc.: l'nstrr.:zione
stesa.::.~ ipr~ipendente1~nte
'
.'
eh~
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;:
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ii discorso . in
''
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..
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riteniru.10 che
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L'.1~..ipian!=o
..
t;~
ori-
3inc't'io del
discorso
tnle scconJ.o
il" -discorso,
non. secondo
il .di~corso.,
.. .
.
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fac~ndo
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~e:co.~.o
io, non
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?ot:r~r,11;io
ten;1ini bp.nnli,
neces~nrio
turrl
c;~~to,
c.d~iritturc.
'
.,
dtre che
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inferior.~
r. liv,ello
rispe!=-
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..
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'
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'
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c.ominciur~
..in
qucnto
:filo.sofico,
solo
perch
l
.
- .
.
.
.
'
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'.nstr~zino
ponsistc
. .
nell 'espre,ssione del tempo, solo cio perch 1 'astrGzione espressio~c del
~'
t(m1~0,
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il . suo .esse.
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~ilosofico,
.:.discorso in qnnto
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con~~p,itc.
e~sll as~~l'.zio~i,~,~~nto
.
. ..
......
'..
'
cos~. ~oncepi~a,
'
t_cmpo. espresso, e ~olo perch l' c:strnzionc cos ~onccpitc;, p~r::h .con-
cio
' .
ci 'che la coric13,;;>iscc, ii suo concepire nel senso ln~iyo pi~ proprio-. Allo
'
. l,
l'_?5-~rczione
rr;
'
.;
~ . ~
..
c~n~o;.;i~~::.d~l d~,sc~-rso,
r"
~uo
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~.
'
pe:rch
'
ii'
disc~~so .eh~,
..
~.
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to
i l. r!iscorso
1
que~to
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'
..
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dobbi41;10
dire
tripto,.
perch . le. fctice di pensnre
. - .'
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lirn;;0 te.nto,
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stc.,.dic~nd9
i?ropri9
niente,
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si
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'nstrazion~
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non solo di pensc.re ucl~osc, : ir.\ , fatic~ c.nc_h~ <li pensn~e niente o il
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non unr.: sorte di b_r:.rcttolo $Cmprc . pieno: 'p cnche darsi che il bD.rc!l.ttolo
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...
Mauritius_in_libris
.:>3
Sil'. wo't;i ci. che' il suo; essere pieno sir. c:uesto V\l'?tO~ iniz.i~la. A noi <l~f
ficile ce.pire questo perch non potre1ii0 nni pF1 rivivere l esperienzc che
l 1uomo hc. vissuto qulmdo he c:nincit'l.to V"'3rPiaent e pensr:..re, non qunndo elci.
br.Libini co..tipcVu:.no .o. ,Pensnre, que,ndo 10. r~:~ione cOtilincic r:, bc.lbctte..rc, non
in qUE:lsto senso,
iuc.
LUl~e fi~osofia.
~aai
pi:J C<'J.pire
-che cose signific pen::wr~ per Talete.
Tc.1at~.
por <lire il nome
.
.
_.. ..
.
'
...
.ambler.1c,t1,co 'eh~ ci rihlJ.Sto,. e sar st~.to forse. q~lcuno prilne di lui che
.I
<
'
'
l, :.norto con se stesso e. uelle.. Ii)C..nier<.=: in cui non morl Tnlete. Lc'l letture
-
dci filosofi vcrrunente-unl!. ,letture _llnica, pe~ch 1.:-~ lettura che tutti
'
noi siciio tent.ti di fc..re: nel ~ao.::>: pcqgiore, ed l'unico, il f ilqsofo, che
hn questa sorte; roontre. invece per tutti gli nltri ln lattura diversa:
se' rioi le 1gti:la.c un. tlOetl"l., un, rome..nzicre, \ln. cron?:chlstc,. la facilit di cn-.
trr:.rc r1ent"o l:. c:10 che leggir..rao tnlmente (onnaturc.ta a ci che le3giEll.lio
che non c 1 biso300 di stare E; perS'l,lt',d~rci COiile Si debbt\ fere_~per_ ~ntrnre
dentro c. ci che le33iei. rno I l nostro le 1:nere un filos9fo invece spesso
r..tnrc renai Glln supe-:rff:c'ie delle pe.role -~he .~~i33ir.J,10 e b~sto., e non inten"r~.cre dentro lijllellc perole, pei;: cui c,o::,~ :Se noi.le,.filcsofie o i filosofi
qu~.lche
C~pire
~:O
queste manier.s.
3nificn il' non .ca.pire che significn _leggere _'l,l.Ilc . sole parole di . filosofia.
,
I'crci'.J ;>ossiarao riuscire o cnpire cho. cos.::i signific per TcLlate co::iinciare
.-:. [;c;msnrc;, non in- senso
psicvlog~co . UiB.;
morie~to
.del~c.
..
Ull.
~.i3nificc.
.
ne3c.re tuti-
cui un solo
U01110
cdtarittu~a
Mauritius_in_libris
v~le
54
~uo
ri~ominciarc
il comincicre
.:lcl ,iiscorso; uesto dc pcrte nostre. significa uno sforzo, non solo per questione cm2greficn, cio non perch sinmo coloro che couincillJllo a pensl'l.re,
1c. i)erch dovrornu10 riuscire
c.
un~.
sorta
ttmtolo~ic.,
Iilf.
da essere dopo
solo perch noi siruuo dopo, perch l'essere contemporaneo n qoolunque r110111ento dcl_; disco~so filosofico che 03ni cultur:'.i consun1a non s:t"inific:. l11ai il
Mauritius_in_libris
presente i o
ti-
)5
~sscre
'
'
non mli conter.1porc.neo, cieco f)erch clo:n punt 1i viste. apecul~tivo l.r,
filosofie non. mni contepor~er:., e' non lo p\l essere in_ r.'.'.l~i_one delV:: stes;
s,n necessit. ..cl d-iscrso filsoffco, cio il discorso, in qu11nto filosofico, come se.doves<sene3are lctcmporcllt ncllri quale si esiJrir.C; per.ch
.
il ~uo ne3c.re tle tc1~1porclit' significc~ che intanto possiraJo renderci con.to dentro l' l":S.trb~ione :i;>rimr.ric :df' quello ch: c.caJe ~:r:i 'questa e C~t:l questD.,
in quc:.nto dobbi110 '~ondurre ci che d ci. che sar.~, i11~resa_.pi. diffici. le cli quelle di. condurre il pensiero n pensnre. Se Pl!tone ha ;_;i seri tto
,
debb.. significare. sul piani;) s:;>eculctivo il' coillincillre del discorso, cio
.
.
.quello che
~ttr!'l.verso
r~, .il colilincinre dcl discorso? -Ecco perch t:ttrcvers6 1-t'.~:~trezione prir.it1ric. come s.e si scatent.sse ..Wla sorte.: df processo di astrazioni secondo.rie
secondo. ie quel.i .ripcnscndo il 'pensare pletonfco dbbfamo ricondurre P,lctonc cd essere ci che sur, essendo tutto ci che ess. sec~ndo se stesso.
In ?lt+t. terr-nini 1 1 c::strnziooo primari[>. significa un discorso 3ravc:
nt~ro
vers9 1 *p-s'.~~E-Zi.one ?rid~.'ril:. l'identit?i divcntc principio tahiente che l 1i:1entit3.-. co1.1er princit>~O" signifitc tutte -le fbrt.11.lle the:; 1,osso pensare attra-
v01::-S,o ~-'essere ;>rincipi':dll11 j identit; prcib l" identit.\; :Uve11t11 principio, perch. l'espressione del tempo sigrtific11 ltiscinre l'identit ser>.Za l'essere ilenticq.di se stesso., e p~oprio solo per questo
identit-prin-
pu
essere
po_' nel G.\le.le lOJc.to: c:.1.b: su(I. origine nello stsso ter'4:>o si ve.(-ie diviso
<le: ci e, .cu.i ~ un.ito, .. e~ il discorso in tjuo.nto filosofico, dal punt <li vistn della ..ctit ..ur.igiru:rtn, cio il ?rincipio del discorso in qw:mto filo'
sofico _ stcitp riclrvc-:.to' per estrazione
de. une:. cnntogia esistenziele. C'
l.1-Il rc. -:;~ono f ilosof~_cc f>GJ!' _ln q~le il buon senso intende c:i. che dn un pun-
Mauritius_in_libris
Jobbi~r.o :-~.)er fnre torto n~'~ cl buon senso n alle filosofie che hanno ccrccto di e:".::i.v~l;'ci d' L;ipcccio.; c' nelln filosoficit fi$iolo3ica di queste
questioni origincrie
une: r&gionc pi1
profonde
delle stessn fisiologin.
D.;i
.
.
.
questo i_)Unto di viste quando il buon senso intende q~1i~ che poi un frc..in-'
'
tendi1;.ent6 fondauentcle come se i, fo:sse :una filosofin :di tale frcintencJirocnto' che il fetta che i essere esistenti. . setnbrn il. punto di p-l',!tenzE1
OVviO' che il penSie' l:lbbia per COllliilciere-;
pi"'l
Lill
oo
Dd essere lri filosoio. che hc sublimato i-1 suo stesso punto di-partenze.
che i nomi <lei personaggi di une. tra:gcdic, che non si svolee trn uorninid,
Mo
'
- ~
tento vero "'che, alle fine :di o~i dialogo. sono tutti. soddisfatti sic. .co'ioro che perdono Sic coloro che'.'vinCODO, anzi spesso non
re sic. c~iuf che.
perde;
li foss~ro.'. onsripevlt
le
r'.. cl
Si
sa
$C C
. .,
Vince
sie"r~ cor.~- principio .i. sublhir.zione delle. .Ugnit dell'uo11io;' per cui be---~~ ~he Soc~1-:te ~oia, ~nzi, Socrate. non morto quando 3li hanno .:lato. ln.
civutc, ;in"quc.rito lc.~ v8ra cicute se l' ctetn da. s qucndo dialoga a quelle.
iW:'.nicrn .. Il senso di queste questioni - peglltlO e. tra~iCO in: q\,lanto precursore di qtie'1ic. interlocutio_ di. cui paravo-9 , interlocutio tc.lwentc 3rc.vida
d.i si3nificati da essere il sens t'.>agan6 nnticiphtorc cli sensi che non sono po.3ani e furono cristicni.
te
91
essere posto
in essere. Quf;mdo un: filosofo pensa dL essere filosofo e. di. essere c.ris.t.ie:.n, (:uc. rido pensn che lr. filosofie rooditu.tio mortis:. quest:L un persma3;:
~io' c.s.ncellnto delln s~>rie. s'in filosofic'a, sia crcistinna~ perch stnto
Mauritius_in_libris
n.nticipeto, e percio tolto, 'cla.1 vero :senso di questo discorso che pagano,
cio tra~ico; che . 11:, interiocutio -rfolle idee -c.11n c;unle 3li uomini sono
dc:nric:ti come
person~:ni., 'Sostcn~o
~perch
.neces-
1~cccttC\.
biso:~no
di
'}sser<:; queste. sporgenz ...:. tutte. dentro se stessa da. non doverle vedere per
(1overe esistere, perch se l 1csistenzc rilnane fernm nella sporgenza del tem~)o
Mauritius_in_libris
CZPX.Il
~~bl;>ill
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per~h
~.e .l' ;v
(.1.
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ap.xl\
~ ~py_<$,
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.nel senso
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fil'C>,~of.ico,
cJ. che
_lc~c.
il -.ny6
dicilllilo
-E~ll'
;.v
a:pxn
'
11 lbgos
dcl -.6yo
'.
'
is~.oroo
del discorso
che~
c~s.trn~ione
c._he _lascia.
zi~h.entc
int;e;nd~:v;
i non dovere
i~~endor.
il
~sist;c:reI
posso
t~mpo ;~enza
se stesso,._
!lOnesi;illO. questa. ql.iesti0nc dc, _p.:~rte clell 1.Assoluto, non potrabbe 11ui.i. ess,erc
le. r;_uestione di. intendere il tempo; -se invece il cnso stor_ico quello che
t
S.te.to, Cio_ dovcrt :penSlrC l 1uorao (conosci te -stesso), questo C&SO stori-
co
r.1i deve
'
in~~-~ncrc
.\;
.pcnsere il tempo,
it ter.1po
che pcl'l~O
ci nel quale n~llo. stesso tempo sten,
.
.. .
no o..ssiene 13. mfe. 9ri3ine
e ci che rai divicle dr.:11.::. mie. ori~ine. Perch s~ ,
,..,
(
.che li.li fn csser, pon esit:?to,
io esistente
non sono
il l~scinre n s ci
..
-.
.
. !
'
:\
,:
.'
.:..
".
s, cio
.:llu. hiin originci, quelle~ ori3ine ;>cr le t}~nle esicto. Ge io pps.so inten~crc
~~- ~
_:, ;"; :. .
'
,, .. i,,
~ :,
'
..
ln contem~'r'c.ncit dcl Etio essere unito -elle. origine e <lcl -.:ii.o essere diviso
Mauritius_in_libris
59
dE~
ci nei cui confronti rili trovo unito~ io non e'sisto, ril.lwngo fen.10 a que-
questo senzc. probler.m Coue fnccio c.d intendere che ci sin un 111ouien-
to nel que.le il tempo non perch ii principio del tellli.~' ,se . la sue
~e
il tempo da
quell~
origine, il 111oraen-
'
s.
!.,so~tino che s.i int~n:dcv di. tante. cose i;lr.bID delln sue benedetta conversio-
ne
che
do"{et~~' r~conosccre .che cl:i.. questo non potevl intendersi: "n0n chiedetemi
Lle
::1.cte nulln 401 tampo.corne questione siglificc riconoscere la necessit pnp.;c.m:. e_ trng,ic:c di dovere intendere he non devo lrttendcrc 'il te111po e questo
di~corso pu essere filosofico; COl'i'~ 16. subli1:<1l'IZiblle C~ellc IIillS-chere 'Cl.i qui.i.
'
..,
. . -
--~
..
! .
Mauritius_in_libris
70
e 1::-?. necessit di .j.over intendere l 'esistenze del punto di vistn esistenziclc. Dal punto i.:-:.i vistr;:. esistcnzicle si deve intendere di non dovere
intendere il terni)o ed dc. c1uesto punto di partenza che il discorso diventt.
SC
<~iventi
che il discorso e non , non nel eenso hegcliano dell 1{inheit dell'essre
I
e del nulle.,
1.i~
c~uc,le
discorso~
l.e
m~lto
se ~ente: dobbiemo ccrclrc di cor:iprenderc che cose. si3nifichi il ricohiprendcrsi del :iscorso, .ove, cercare di comprendere, significa che dobbiru:110
ceree.re di non rhic<:merc cl tutto
css~nti,
ti nel couprcndcre, d2to che il comprendere sembrerebbe destina.to e destinllnte il so[netto cor;:ie pienezze. delle sue identit, perch il coraprenderc
do comprendere,
stic~o
le che si3nifica ricondurre tutto il pensiero filosofico o rifare lo sforzo inizi~le (inizinlc nel senso che stc tutto nel fatto che bisogne comprendere' il rico'1prendersi el cl.iscorso), e questo sta e. significerc che l 'espressione 'bisogne, comprendere' significt2 che il sog3etto non pu n essere del
tutto essente, rnc, nemtilcno essere piencmcntc presente nel comprendere che
lo
st~
rieucrd~,
re il ?robler.m di <..n'.lizzc.rc ln letter'.li t (\el cor:iprendere, se comprendere significa cum cc,pio, prendere nssieme, cio fc:re stere assie1i;.e, assumere
con, con chi? col sog3etto? o invece serabrerebbe che.::)(. debbe cssuraerc l'-
Mauritius_in_libris
..
71
oggetto secondo il suo mo~.c di esocrc presonte e.l so:;3ctto, secondo quella
suc relr-,zione cl sozgetto, Vi u~le rele.zione '.l so~r~etto si31\ificc. le ricluzi_one del ~Jrobleml. metefi.sico dcl Coiap~enderc secondo la quc.le ::.llorn
1 1033etto c.sstinto secondo. la _suu risoluz.ione e 1.:::. stil relnziorte pienn al
suo modo di essct'c presente all'oJ3etto ~\l.ppon che il sog$etfo non al>bin
il probler11c, _di ctcrmin,<i.re le
minazionc
teot-etice
del suo
r.npporto
.
.
...
.
cor.':p~cnder9,
mo la necessit di
liceit~,
11
queste
relc.zio'nee. ~ndo noi dicin"'."
..
~
pr.rol~:
come se nvessiux:>
~~ri~to,
u~lc
dcten&1ine.to
_~l
li:~.
aog3ctto nei
~ui
u.n
senso;
che pu essere decise .in senso realistico o nntiret::.listico e partire dall '.
-~
...
. '
'
'
o.. ci
'
proble1;m, direi cos, c1i risi dell 'P'.~gctto ri3ll!lrda. 1 'og1etto, in_ qu.--i~to
l 1 og3etto pri1:1D., e
~e
CO!lle
'~
'
dice~do
t0n.iini io st<?
ne 3noseologice secom1o.
.;
conoscer~
basta che si
fcr~
'
~ ~
getto e
del
0'~3ctt()
corp~endere
'
r<-~pp01;to
tre:
oggetto.(~
puro, dcl
so,, pu e.nche
oggtto,
nel snso
eler.ient..re del discorso del
..
.
co<.:Jpren~re
conte.rai~r~rc
'
ci che lo
co~cie
'.,
.::o~.lprende:
s.:re, per ci stesso deve ;.:>oi c.ttrcversnte tutte. le impurit delln suo. pu-
Mauritius_in_libris
S?etto c.lla
s~.
~)c,re
i~
cou?rend.ero il
che
fuori
ricor::tRren.~roi
c~ueot~onc,
't61to
deJaentel~,.
~ssolutn
som~etto
~rcndersi del discorso? dove stc vuol dire: nel comprendere, .ci che
che il
compr.~nc1ere
qu~sto
pe~
fc s
-cui
pc.r~ire
cio~
sic. comprendere.,
cio l'assuracre sie. un assumere cHe 'tale in compagnia
.
. .
di quc. lchE:: cose,, ller. cul 3uesto essere in conpP..gnia non scambinrsi le chi.::.cchicre? E uesto e.ccc.de: perch sicmo tc,lmente iJresuntuosi noi di capire il
cor.lprcnderc, cio sie.mo tr:.lrnente
presun~si
neggic.re ...il. .:cornprm;lere, da non dovere , pi1) e.vere .il problemu di noi . stessi
.
d~
dere s:.gnifice.
couiprenclere.
; Il comprcndGre in quc"l.nto segna 1 1 avvio del di.
.
..
~
perch~
O. Si~ificare
. come se il
sente e .in p.nrte assente: lJt: quello. parte delln- presenza e dell 1assenzn
.dcl so31ctto che fa il cori1)rcn..ere-. L'.J.lorc, se il problema. per ::.desso queoto comprendere il ricolprendersi dcl discorso in quanto filosofico, il cowf.)rendere il rico:,:1pren::lersi del c.liscorso in
c~uanto
Mauritius_in_libris
73
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in questi ten.iini, it .divcnt.r:.re. se s_te~so; unr.
~ilqsofico
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teni.lini che sono il suo stesso .essere dovesse ri'-:.:
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qoole il coro~
scer~ ~~, st:~s.~o. ~i~~~ficn l~, ~str~~ione primo~ia, -~ se~~ d~l1ri'. a~t~azione:
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r~0 dy~ 9ct~~1i~n:t."c _l, ~i:;se.~e .ii c!iventcf~ ~e, E;tcs~o Ja p.:!f,~~ d~l dsco~s
., .
.' .i '
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.-.. . ~ '."~
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stesso, sullc,b.se delle.estrazione primnria, sullo bnsc.di quelle r.strazion~-~lt~ :st~ ~.si;~nificc,1"e,.ch~ 'i.' ~~s~ors~ no~ pub.eeae .. i.esi.~t~~~~rd~~~~e; ...
I.'
..
.....
."_';""":;~ .. ~
".:
. . !;
.-':,~:
. :
':
~,_:
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. .,inten<:}ere: di_ non dovere intendere' il ter.ipo' perch; proprio. del punto di vi:sta
~~,isten~~cilc
il tCI11iJO S~nz.~
.
..
'
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SC
do~e_re !nte~dere
il
di ~on dover:<:'.
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Se
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StCSSO si3ilifi~
~ .. '
e~. re ~l. ?:Ls~9_;r~~ ~ ~nizi,~l~_,1entc, i~ ..:1u:cn_to f ilosof i~o ?~n- JU U:s_orc ii terapo per.' Ul} rapporto orig~nnrio che lo ri:~~rdn. in proprio: l 'estre.z.io~e pri.;,
_r117ri~.
c.
qua~> l 'esistcnzr.
che
lc.sciEl
~l- tc.m;>0
senza
se stesso.,- Questo
essere
.i . ..
., .
. . ,
: . . ...
..
.
..
.
.. .
~
sciato ~~nzc, se, s~esso del tempo per un ver~o se~e cllc::i, .e.sistcnza e per
ln-
Mauritius_in_libris
74
_.,-
...'
nece,spariamente
pos~o
ave-
re il problcmc. del tcrpo; :sol'tnnto n uesto modo esistere significa. non potersi cggrappdrc nlln spor_1onzc originl:.ria del ternpo, perch se esistere
si3riificn h.~srC?1Jcrsi elle. sporgenze origine.rio. del tempo, io non esistere~,
e non per 'virt~) d(:l discorso o vizio dclln. f:l,losofia., ma pcrch. non debbo ..
essere unitonllr: sporgcnzr: ori3innrin. che mi rigw:irdc in origine, proprio
perch uesta ri.1unrde: il nio essere 'Uri esistente che. te.le
p~r
virt e
-~-i vista mc.le 'l.n dis:>orii'bilit elle virti. in rapporto el J;ntto che bene le disponibilit del pecc:.:1to, ?Cr cui l'F..vventura csistenzicle dell'uomo
~
corne se fosse (!Ues tl'.i ]rosse fctica, questn grossa fati_a ruetafisice. d.i.
uiGtt~r
c. posto il
rr,~jporto
Mauritius_in_libris
div~nto
uomo qw:indo
75.
~nttco,
pro-
prio perch pat;'e che ci~ dn cui ru:sc. hc. consumnto per tutti' i; secoli, per
tuttr: l'e,ternit ogni
str:. esistenziale
~c.ticc.
COl"ilC .. SC:
l~'csistenzn
DVCSSO
disponibilit~
della vir-
ortl~ne
s~a p~oprio
or~3inc~ril'.wente1
so propri~ (i.L senso iiu?roprio dcl lcvoro tutte i riltcre.z~oni che il .lavoro subisce quando viene assunto dc.lle cose che fa), . co1.le
zc,
$e
1 'esistcn""
'
c~e
fatica,
tu~to
ci che
'lavoro appart:l:enc o.11 'esistente i_n qunnto tc:le ;-e ~tto -ci cbe riposo
e tutto ci che quiete nppE:rtiene El
~Jp,.
discorso~
priranrio~.
ne.se.e dnl. suo essere dedott?. per mezzo dell'astrczione g'riint!ria, ma l'astrazione primllric. il lesci?J.re che il tempo. rimanga
s~nza
se
.s,tesso,_~
per cui
il discorso in quanto filosofico non lo -iJUOi usare per se stesso. J;t; pu sem-
Mauritius_in_libris
75
~)ere:3rinc.,
~ueste
'"'e
~Jutcn 1
rJa-
Te 'stato ;,>ensc.to~ -11ientre invece le cose che pensit1uo noi, perch non divent:no dignitose .o.11::. stcss<": maniera dell 'idec. platonicc? L'astrazione prinicrie.'
in realt consiste fonde.mentalmente nel fctto che il discorso in
.. ;
'Cft,i.fmto filosofi.c::o t:>Crch non
za fi'."'., tenendo.
. .
:preS~pte
.t
:Pu
. .
stesso della q.Vvd.~s.t;dn el. discorso, non perch l'esistenza sia contro
fatic.11~
pare che orlginari.Aurentc l *esistenzn non possa non procedere e. questa manie
rh, , civ
3e
non
r:lo~fendo rivendicare
i tcm?i per cui non c' nltrc. fc.ticc se non quello di esistere. Il buon senso certe vo.ltc filosofo sen~i filosfie quando dice che il f:l,.losofo per
ditempo, e certo perch il ftloaofo il tempo lo perde perch l 'h.'.l perso sin
del principio e questo .vuol dire che ii:) non riconosco cl problema del tempo dignitA filosofica. L'esistenza vertmiente queste posizione. di satoni,
.
smo nei confronti dcl discorso c.. rn3ione, perch l 'esis tenzn cib che deve riuscire a chiru.:iare se stessn
~i
COiilC
se poi dovessi
r~iettere
virt1 e pecccto, perch n.ccade che posso mettere equilibrio tre il rap?orto'
Mauritius_in_libris
77
trov~r
'St:rnprc
sJuilibr~.to
sin'}~'.s.i
fn.fd
,,
'
'
,.
; ~.,-
,. .
nibilit delL"l virt''i; pcrch plirc che io per iacttcre ordine in questo .rap.
f>:JrtQ .dcbb-~ sal liie'.ttrc ordine nei prhii due elrucnti9 bene e male, lascian-
e pecce.to,
ri.ttravr-
:. so .ae coht;:in11r:i '~d ~s~sc.re)un rr<Jporto che ne3n .il ,rii.io rnpporto. Ecco. r>er'ch le: f.ilosofi't: cl: qtlBSto putito di~ Vi~t'1: ~ !ri.3orosd 1 la filosof~~i proprio
'~cl.le nece~sit
comincinndo, cor.iinci-r.
sol ..:ltil punto di visth r-lcl discorso che il divntnre sb st;~sao~ che~ :io
.
.
JUc,rdo in che cose. consist, vcr<"'me'ntc la f'.tica di viverE:; c01u ubti<O anche
3e
il pe-so
n[~sce
i?r<'Y{irio. perch
'
~.. .. ~ . .
. .... . .
san-
.... tissiuu o 1i.Ulledcttissim. p0ce .Simao . fermi nl ln ns tr ri2ione pri1narill ! per 'cere are - di-~ coinpre~dcre . li{ ra- ~i:ono per . ln qulle il discorso deve div(mtare se stesso in quanto filo's6fico; :1'<:'. str&ziortc,- dn qti:e"stopunto di vista dcl discrs'? che hl rapport 111
livcllo:'esfstenztcl, cnsistc 'nel fntto cbe il discorso non pu usore di
ci ehe li esistenze ncccssnricmnte usa . Qindi il co;:i.llnciare del discorso
, ..coincide bn l'essere il ,disi::orso un diventerc se ~tt"Sso dE:tenainnto d.nll'nstrc.zione priml"rir. che lo s'tf'sso discorso o. compicire; quindi il discor-so che coru.pie 1 'n.strazionc prL:u:riu, per il determinate 1 c.strnzic:me p:'irnc.rin d.n;par.tc del discorso, signific& il :.liscorso in quento filosofico;
ri.llorr: 'a~bbiaao ~i ini~-ic.rnente quella che sin dnll.'1 in:l.zio di questo corso
fondrn.1entnle non consisto nel fntto che' non scppiraao d& che coso e cvr.ie il
<!isco~so
corainci, r.1cL le. Jifficolt originarie. del discorso consiste nel fat-
it
principio del
Mauritius_in_libris
78
J.i se otesso che, conte ;_)rincipio, queste:: operczione 3lobale che possiru110
chie.ii:i.re astr,zione pri.r:ric, cio l 'espressionc del tcm?o, dove
ne del ternpo significr-. il fc1tto che ilr. discorso riceve'
,espr(~ssio
dell'astrazione
princip~o
di se
stc~so
o~ni
principio in ,
identit cio l 1cssGrE: i.entit .do. pc.rtc dell'identit senzn il suo esse
re identico.: Quin.i pe~. un verso il ;>rinci?io del coininciere significa il
discorso che in tt:nto comincia. in. qunnto vj.ene posto in atto della ast;rnzione l)rimc,rin, Iediante le. c.:uu.lc 1 *cspressiorle del tempo pone in atto il principio delln iJentiti che corris >onde irt qu....".nto .Principio e.. quelln identit che in tanto principio in quanto senza ii so stesso essere identico.
Allorc. OJni priqcipio in qut'. nto se stesso ~. se111pre senzo il suo essere identico, cio il discorso puich in qunhto fiiosofieo inizie~nente non trova
'
sigrti-
fic.c... il prundere s,. il ccpire ~ .(nel se,iso del eapio lntino) con il. principio di s; ll discorso questo trovcrsi che corrispdnde
un cepirc s con il prii:ici@io, che corrisponde
c.d
nl
suo essere
co11dnc~re ~he
del discorso come discorso un prendere che pre;so, cio un capire che
ccpito <lnl principio, me. non d!l.l principio in <.JUlnto tele, ian dcl principio in quanto per un verso
so in
qu~nto
qu.~mto
princip~o. <~el
per cui il principio come idf~ntit senzn .i,l suo essere identi.co
Mauritius_in_libris
pu
rigue.r~.
79
'
se
~.
'
:.
. ,.
.. '
.:
..
dello. fiosofici ' ~1 'egO cogito, 'Sti~no c~rc,anJo di non pene~e "quello ':ll.e
,'
..
p~iric~;>io'
della
'
l_ J
. ,,
principio
Ch
rigrdi;i:l'essere senza
';
Se
lo ioottc in r110-'
to. Iniziln,ente 1a diffi:colt del. dlsc.orso fil.osofico consi.stc p.er un verso in urui"'~itU:azione scmpl:i'ce' 'perch . p~ .se _il discorso si trovl:ssc gi
'
VUOt.:':'
'
~)(~nst1.rc
2al
'
,.
voto d0ll4
'
~dcritit
.
.'
dell: i(k'nt;i~
stn
punto. di
:
teste., mc
::
....
dico
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Vi""
...
fanno, cfo bel senso di une .sorte.. di sesto senso dcl perisntc
:l:i.
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..
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,.
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);
~.
..:
_:,"_;'
,~,
:.
cui
il pensere d~v~ essere pttdrone, fil{l non ped~one cpndot'to ne{ 's~ strinn~nto,
mo. padrone di' une sorte .d'i: .suo .servo. Hiist.rioso che s~rebbe >a_t>punt~ qu~s:t..:> ~ .,
'
sesto s:ens6' ;tfrnvrso il quaf noi. c:oroiprendiruiio c~e in tr;,nto 'io come pen~
Che ,non "i:)u
~-~src ~l
pnsa.re C-Ofoe
tc~le,_ 1,~n
sere l).sso pcnsnre tutta l', :stbric del l)en_so.rc stes~o in qnnt~ 'le. storia .
di 11.e come pctiscre, in fondo .si~ificc le st;:oric. di un' processo di ,'idnti-
ficc.zio~e
.
~~incip:l~
sin
scnzc. l 'cssert> identico ni :se. stessa, e, nllorn tutto lo svolgiruento del pen, .. ,.
<?he ,.
....
in
Mauritius_in_libris
80
..
se~2!Et
s,tcrioso
il
pcnsnre pu metter.si in m0.to, perch se inve. second
...
.. . quale' il
.
'
trovn~sr.
c~111pito
di inven-
t_are la ,perte dclln sua r~citn nello spettncqlo dello. t.ntqr!f:_'l:\_~i_q delle
idee;,. perch
nvremn~
pieni Ji s,
I&C.
?ieni .di s
fos~c.
lege.to
all~
~.iUllnto
necessit di _intendere
eh~
1 1 identit. necessariru11ente
... ~.senza l'essere identico di se stesse, in quento l'essere scnze l'identico di s conscn;te che
1.elo
~ossa
sco~so
I
l'it:len~it
in.~uanto
~l
principio,
111a
filosofico
questo capire
del ~omincinre . il princi?io non pub essere esso stesso l'inizio del co11dn~ierc
in
c;~1nto
cominci.re,
JiiB
so~co;
l 'identit-1.
che . . senzn
1 'essere identico,
c.io tempo espres. .,
. come principio
.
.
.
so, cio. il tempo senzn se stesso che n. livello esistenzinle si~nif.icr. una
.
'
.,
~l
i~vecc signifi.~c.
~nte. ressn
co<\lC se
c~.obbic.mo
pen,s~re
d~l
discorso filosofico
soficu che e non che npn , che in. CJUc."".llto f.tlosofico :stato,. e ancora
Mauritius_in_libris
81
situ~zione
se
s~~sso,.
Iilll
lo svolgi-
co11ie
A;
e stie.mo dicendo lei <Stes~c.. cose, dcl punto di viste del livello originnrio
del Jiscorso, perch
A,~A
sono 311 elementi che il discorso usa per identificare A e il suo non A,
u.llore non interessll chE:: questo serve. per identificare, ma se questo serve
iJCr identificare, dovremmo dire: ma c '. il cnso che il discorso filosofico
in Guanto ori:;inarior.1ente
condizi~nato
Ii1U.
che
ori3ine,riamente sto pensnndo .solo se corn1Jrendo che pensare originr.rio significc. convinccn11i che dungue nll 'origine il pensare stesso
dct~noinato
He~el
ci stesse nscoltcn-
.(~.o np~)rovcrcbbe solo' le ;fwcondn. parte, cio il principio della Llentit che
' telle senza l 'csscre identico dcllti. irlentit, dove il principio delle. iden-.
idcntit~,
il f8.tto cheA possn esst;rc A rlcstinato o.11cltro fatto che per questo
Mauritius_in_libris
82. -
)Ossa essere non A; perh se devo pensare in -questi tennihi devo renderr11i
conto della necessit sie che rispetto ad A s.ia A, sfa che rispetto d A
sic non A, dove il sive .... sive riguarda~do sempre A e A edA e non.A, abbipmo sem1Jrc A e A; nllorn
'.
che ck.:vo convincermi che 'di A. devo pensfir;: non t\,., d:v,;; penscre. :noti A di A
,: . ~.
'. :.
: .
. .... ,
r.
'
ne originaria e.be v.;le rispetto .e -~e stessc., ;i?e~ cui d questa disgiunzio.'
--
ne_ prigineria che hpu diventC:re sic. A e _si.a non A e dovreraioo dire: qutm
do .e se .,... c!iventn A, del dtventcr A da parte di A, che A p4 riccvare
il<suo essere co:..1e A, non la.; per cui solo se riuscinmo c. condurre Aa divenir~
.A, solo per questo dovrcmi:;iC?:_riU:scire e conttuistare il. divenire dn. par-
A A
pensnrc1 perch quando ho detto che A A, il discorsd tautologico, perch <.luando h. detto !., cggiungere che A A, cort:ispohdc al porre presente
e se atesso il pensnreA che dunque . un avore pensato; ellora se dico che
A . A. ~cr.1bra semplice
tq semplicfo dovere
E'.Ve~e
~ensc.re.
pensato;
e,;
se dovessimo
filoso~i~
dcv~li
nltri,
100
da un altro che
son~
io, ma se pcn
i:ie
questo vuol dire penser3 ..le. non identiti di tutto e di tutti . Questo discorno non CGtnstrofico,
t~nto
f~rlo
internamen-
Mauritius_in_libris
83
per 3rossi discorsi filosofici di::. Plntone ni giorni nostri. Ora questo non
pu c.ccc.derc ?er il fatto che il discorso in quanto filosofico necessariamente per un verso consuma l'nstrezionc che lo fc essere, quindi l'astrnzione in qumto pr-irnaria fn il discorso, m,s, il di~corso fatto dall 'astrnzionc
fn l' c.strnzione. Ecco le. f:lituezime aporeticn iniziale iel discorso filosofico ridotta al.le. co111tJrcnsione di s; il discorso hc. 18. necessit sie. di
essere fetto, sil1 difnre ci.che lo fn, il discorso qciesta necessit origine.rin sia di fe.re .ci che lo fP.; sil'. di essere .fetto de ci che esso fn.
t~:strizione intento, astrt:zione primr.ric; che riguarda il discorso origincrio, in uanto l'estrazione ch il discorso stesso e co:;ipiere, per
il compiere l lastrr:.zione l 'essurc
ni, le gre.111natica
inizir~le
co~,ii:Jiuto
diventnre se stesso, sic hcl caso in cui ho penscto, sia nel caso in cui
..
ll
"
i;;t~$o,
zttine di que11 ~gire che l~ i;iguc"lrda cou.e disc:orsq in quanto t~le e doves-
presen~a.
cerca di qunl~~sa che sia un: noroo ).1ssoluto, che sin qu[,l.lche cosa che posse..
serc cvnto dt:illa c.strczione prL1c.rir. L'c~strnzionc ,prir1ierin per s un."1
funzione del discorso, cio inizinlaL.1ente serve fil discor'so; il enne.le
attrc~erso'il q~ie il discorso.fa quel suo detenninere la necessit di ri.d\itte s alln declinazione delle. presenzl~ n~:&olute. di se stesso. Questa.
Mauritius_in_libris
.-
84
~mzi
ln criticit li
ues~c..
posizione cor-
rit:J1:.mr1.c <:l discorso co.'.lC .-:.vvertenze. delle necessit di non f.:ire <li questo
11 sistmc:; cucsto il socrotismo delle filosofia, perci in questo senso
giovc~a,.
cpminci e filoso-
~i
que~o filoso~
riconoscevc. fis:iologic~.mnte di non potere non essere in qunlche, IilOdo rncledettc.mntc -poetr. pensnndo, pcrch in fondo questo significo. nccet_tar~ che
il pensa.re debb::i. decline"re la prescnzn nssoluta di s, dr-.to che diversar.1ente. o hn
pens~to
03ni ct:so il
solo la
fu.~n .J~
~r.~
i.J~psnre
dopo, in
s~
ro. senzFi yr.:urn, cio. le cure che non corc~1io9 proprio perch_. scnze pf.urc:; il discorso, se. non riesce nd e.vere paura della sue" ste;sa
pnu~o.
metp-
tcmpo.es~resso
in realt
si~nifica
~nto
ta della stesse c..strazione prLaaria la disgiunzione originnria del princi. e v; o@. il princ i p i o c h. e
.~ :i nre, s i a . il pr i n:;>io,
. s i n il pr i ncip i o d e 1 coi&i.&.nc
cipio
~elk
Cii:Jio, sir. l 'idcntit .in uc,nto principio. L'l. disgiunzione. del pi;inc.ipio
in c.uc.nto
origi.nnric~,
hl'. ln _?ossibilit di cletenr1innre le ne3nzionc tra il principio ,e il principio, nnzi il discorso corue se fossa turbato Jo. queste di.sgiunzione, cio
COI.le
SC
['.
d~llc.
qu~sto
Mauritius_in_libris
85
dt~l . principio,.
non ex se, nep_pur9 .ex princiiJiO,. sic non d;;i. s, sia: :non
:
mn
nllore. per dovere ch!cde,re d,n, che c9.sn1 Se d~nque non d!!l discorso, se non
dal pr:Lncipic :lei discorso,,
.
..
.
cosr.?"
.l11c.
.qllQl"C.
cos_a? .E questo "4llor.'1
da che
..
. .... ...dc c.he
. .
.
'
ter-.esser.e
~dn
_in.
'
(~U.'9.~he
..
'
'
..
'
'
non potere .essere J\a . . s .e dcl prini?io ,.cU !3,_ stiraao dicendo che se anche
,...
riusciomo c.
f~re
.>"
re essere n da s n do.l principio di s; il "dunque da che cose?" si3nific.:: il non potere essere n dci s n dal principio di s, che 3arebbe l'essere, ?rinw. del non ?Oterc essere dA s e l'essere prime
d~l
non potere
metnfisicc~,
dove mete.fisica
~cnzs.
ci nel que-
le le cose sono, cio essere semm il tempo nel quele conosco le cose,. per
cui nessuno potr convincermi che
rn~ion
necess~rio
pura" per cnpirc che il conoscere le cose nel tempo non metafisi-
ca. Chi hc. 111ci pensnto che l'intuizione sensibile sin principio del .iscorso metcfisico perch quando S. Toiiil.Jnso f& il discorso dell'astrazione
progressivn, non il iscorso che fa nlia maniera secondo la quale Knnt
pensEt che sia stato fatto, ru[", il discorso Ji
n. Tor'.IIlnso
il discorso secon
ll
pensnrc di-
il
.,:inirno del penserc corrisponde al rnessi1..o delle cose che conosco. Nn dnl
?Unto di vista originario
~cl
che r. questo punto sieJ&10 nel tempo come tf.'mpo esprE:sso, nel senso che il
ternpo non esiste; il tem?o non esiste perch se esiste fuori di s. e in
quento fuqri <li s, l
'esscr~:
~.cl
jl').
111n
11.1et~fisicn:
il co1;.inil discor-
questo punto di viste e proprio per questo il discorso come se fosse ten-
Mauritius_in_libris
t.s.to e chiedersi "e nllora cfo. che cose.?"; quando il discorso si cl'tie,d~, e
"allorc. r,-lri che cosl1.?", i)ensnre sign.lfica capire di nori dovere risponqcrc.,. .,
[JCrch, .. '~uc..lunquc Si<: le ri.spostn, lE'1. Verit.~ inizic:le _ ch in q'~t1 ,~\1p+~:--,
'
rr: ~r')rio ques ~e domnndn riconfermn che tl discorso non pu: es.sere_ n~ .. d~
s n n.l. principi? cU s~ in qUll.nto nel caso snrebbe pTirna del non poter
essere dc!'. s e
prir.~'1
Mauritius_in_libris
'
87
'
fri;J.ina~ia
del i)rincipip, quind1- _sic. il. princii)lo del CQiidncinre, sie iJ,, p.rirtcipio de.1,la. identit; ,cssen~ie,le tnere presente che qUnndo'idice principio dclln
ijentit-lo dico in
.
;.
~ '
'.:..: :
ficc J.:>er
que~to,
:(
:~-
pri.~cipio
Il
delle identit, dc. questo punto di viste., corrisponde allo stesso uu::nc'1re
:.--~
che l'identit nei confronti di s, e solo per qUcsto .l'identit print~lc,' 1un
dire che p~nsnre l'identit nel limite riginarie> della .st~ss~ disgiun-
11
~~fi)ti te~
q~sto
c.ddiritturc. l'identit: da
~l
cominciore
che lr. esclude dnl cominci~rc del co111inierc nel principio del cominciare
. .\
'
..
.'
'
Mauritius_in_libris
88
il
dis~iunto
dovessiIHo 'dire: dunque il discorso non , tanto il discorso .non , che storiCC:Iilentc l 'iirlico. pssibilit . . di fnr essere il. dtsorso ~11 chiedersi che
senso ebble dire: ~-;i'dunuc <le. che cosc'l?:n; se ilprincipio originarirunento
cor11e S(; tnon potesse intendere ln s\Ul 'stesso con~iunzione; iL non int~nde- _.
re il suo essere con3iunto di s<a s il suoess~re dis1iunto, se il prin~
{
.. ~.
~.
..
ori~inerio
tere neppure "essere pnsnt me-''diviso de. s e. da non potere essere, qnl-
"'/
;'
':
"
..
'
'
'
dell~ td~ntit.~iat1
pio
mini
La
l~, :J:i.sg:.unzione
,,, .
j, .. :
~- ', ~ i:
..J:..-
'
. ~
. . ..
lo divisione me signlfiCL1 che 'dt.lln: ctm3iunzione ancorn:,pi otiginor.f.n _del1 'originc.ri~ e~-sere dis.~i\Jnto dol p'tincipio br: corigiunzio~e non pu 'essere
spcccat~ <le~tro se stesse, cnzi essa: costituisce,11 pieno sul qua.le sta.nno.
.
'sts-So
che per potere ce.pir~ uestli ventuclc 1inea di. discorso. lc.ssico, .. biso~na
rendCJ='Si con.to dl fo.tto che dl'.1- punto di Vista della disgiunzione i 9:r,i3ina
ri~, le. disgiunzi6ri~ ' une supposizione 14letafisica, dove l 'effermazionc '
pesnnt
l,
ci ~h
dovr~bbe
Mauritius_in_libris
in
supposizione
sono
il loro 9i3sre c.ssicMe, il loro ,~:vc_rc rciJ_.)orto il tenere supp-ostn la con~iunzion; ~llara in;. c:1uesti ten.1ini pensare il princi;>io
d1
livello ori~i~
~.
'
sareb~e
posto dopo; cio rlel tempu che s~rebbc il principio. del 'suo essere qualcosa che st'. posto dopo, cio del _suo essere fondmento in qualche mnniere.
perch non potremo dire fondcmento_, perch viceversa del fondcmento dovrcItO
SUp-
lrl.dis~iunzione
ne, il pieno sotto il q~.le- la stessE. _dis~iunzione originnrin r,d d quella &>rima metafisica. ori3inc"ria che le
sica ivcrsc" da c;ucs,to
ti~lo
st~ssa
che attinge a' principi eh~ non hanno b_iso~o della provn dell 'cspcrienza:
que~tc.
le met.?.fisicn fc.cile sic. per_ chi l 'nffenac,' sic ?er chi la ne1a,
cio un di~corso il cui -?r-incipio sia indi;,Jendcnte dc.ll 'cspcr'ienze e da tutto ci chel'esperienzc.
.s~msibile
..
Vic~versn,
1:~.bbiao
chie.rito dt: .questo. punto di. vistl'- che non sc.r pi possibile per-
Mauritius_in_libris
90
~ffermnre ..
nc.~ore
1 1 cfrcrm~zione del.pres~~osto
il presu?posto lo
,eS?licitamente il prcsup-
-ttto sta a_ vedere se il presupposto implicito o: esp1,icito 1 se ...rtegq ..ilpresl.l;>?osto (He3el e Rosru.ini), e.ffermere questo vero ncllnmisure in cui,
questo stesso
:rnc~
ril'-
lo. stesso modo affcrtnare questo come 1 ~unico prsupposto che rion: potr mc.i
pH':1 togliere, significe. che il presupposto ~rivto n quei 11mite estrc-
-mo i s:di l dt!.l qUE'.lc non sono pi possibili del -presuiJposto altre versioni, cio il disc0rso clnssico fino al discorso
tr~scenenttilistio,
cio
p~rch
prd;upposto P-llc ne3c.zione del presupposto, il discorso il discorso s-econdo il, (!uale, essendo pc.rtito il di-scorso s'.tesso co11' t1m."Jissione dcl presupi>OSto,. perci la fine .cl discorso il presupposto come linii'te ael discorso, se -il presupposto<significr-: il presupporre in quento
t.~.le~
Il principio
(inf<~tti He~~d
.e Roslltini ti.ggiunge che liJ: f.ilosofi1 non deve accettctoe dl1-tti'o .1 'og~et~
to fondl'.mento.ie), csignifica poter riconoscere che principio lo sts~o presUpl,)orre in '-iuento te.le,. tJerch co1ne se dovessiri.i<>" dire che mentre 1)riMe'
non scpevcri:1o"che presupposto signif:l,.ca le coniugazione di se stesso; ora
sc.ppicmo: chene3arc .. il presupposto significa' coniugord il verbo presupporre, cio la filosofin inizialmnte sarebbe ,questa coniugazione <lel presupposto che nplunto elimincndo il pre'supposto mi lascia. il presupporre; cio
nfferma dcl presupposto che lt.:!.' "Stessc!l neJ&zionc i.l.el presupposto essa il
.;,irincipio,
'
ii::..:1.
ficc che questo il presupporre in "iunnto tale. In bese n che cose ne;3hin.mu il iJrcsupposto se non r->.mr.lettcndo che rte'3are. il presupposto 1 'unico ?rc-
supporre di cui .ln ftlos>fic. possa Gsserc dgna, o se non ammettendo che
il presupporre. in quanto tale 1 'unico principio de.3flo del discorso filo-
Mauritius_in_libris
91
c~el
pc~re
pre costretti e dire: c' un essere di tutto ci che penso e che conosco
che vale in confronto e se stesso, nn c' ci.nche l'essere di questo in confronto e s che vulc in confronto ~ noi; sic in confronto nll'essenzn, cio
c,ll'nssolutczzn di se stesso, dove il te111po non esiste, sie in con,fronto
,"'. u1e, _io alla soggettivit che necessarimaentc mette fuori il temi.Jo. Dcl
iJrirno j;>rito di vistn 1 1 essere ell 'ei:;senzt> in confronto a s rimasto platonico, perch- senzc. tempo, ma se questo v~le e vnlc in rapporto a 1ae, so~
gctto conoscente, e dnto che io sono tele nel limite csistcnziele delln iuic.
determinczionc ontologica, dun(}uc del tempo, nllora, se?osso<pensare l'univeracle, lo posso pens[<rc solo seconno l' indbridua.le, cio secondo un vin-
colo ed il vincolo, se. .
10
ori:~inl'rio,
le~3erc
Mauritius_in_libris
92
si, uesto non eliri1inc. :tJer che c:uesti siano princ:f,pit l'idert di Plntonc
non l'ide.!:. .ell 1 essere di Rosrnini,
per~
l'.:~ltrc
sono prin-
ci;,)i e principio vuol dir;; che per dovere pensc.re un discorso filosofico,
.evo individuc,rne il
p~to
di un principio, supponiru110 .i e.vere chic.ro tutto il sistcmn orge.nico delle :-elc.zioni nei cui confronti. quel dcten.1inato principio princi?io: e
.. ,_ ..
~
dobbiar~9
.-.
d~cil\Iilo
principio di;-
cicmo inizio fondor.icnto , vincolo. di tutte le relazioni, e cz:edV:-1110 invece di cl4lre la cose pi. semplice nppunto perch s te all *inizio, ;;>crch dipcn~~n
z~)lque sto
!!2!! ven3n, fuori, per cui non fnccio filosofia, e sucsto punto non
re~Dzioni
zione metnfisicn, dove ci che import<'J.ntc che non ser pi-) possibile
pe_nsc.re o non ?ensurc il presupposto; il presupposto un mettere ossierne
le.
G.is1iunzion~
tiw.
,.
1.::. quale pensare significc. che la dis;;iunzione origino.rie per questo dis~iun~ione ori:~innrie.
t:fis'ica che non pu ?Ft nnscerc: opo le cUs5iunzione del principio. E queste. mE:tafisicn l'essere metafisico delln dis3iunzione ori3inc.Tia eone sup-
..
l'esser~
come se fosse retto dc une. mctofisicn che, per essere ci che sostiene
Mauritius_in_libris
":' .'93
questo, punto. il
ulth1D.
ncqL'.zi~nc
in uanto
....
olt~e
dis~iunt
me.~~fisict.!
che , se ,
il reg3cr il prinipio'; cio i il de.r~li modo di esscr0 dis3iunto:,. per cui dr. c;uesto punto Ji
ori3in~.ric.
zionc
del
vi~t,r.,_
principfo~
dell~
di's3iun-
pe:r
cui il ?rincipio pu essere. p,:-incipio e per ..cui clc.l principio J..I\ avanti,
prim?ipio significa ililpossibilit e non. necessit di fondm11cnto . L'Unica
metcfizic.::i: pos.sibile e. lr'.. ?rime e l 'ulti in te.le:; pc:rch ci che re3ge.:,
I
il :;;>rlnc1pio in
(~unnto
clia3iunto, e quin'li
~1~.tr..fisicc
vistL significn fon.m.<ento della dis~iunzionc ori3incricr del princi;>io, dove fondc,mcn:to _vuol dire il principio couie esse.re ci che .l'essere con;JiUJ;lto d:i. s con
s,
cipio, cio ogni filosofie. lln le sun megnifica metafisicc sotterrane.:. L'.1
liietc,fisicn il fondra.iento dcllt:L disgiunzione or.igintl.ril'. el principio. E'
u~
lltr.fisiccC'. stcsst!
'
.l.
li. dis~iun.zionc originarie. del principio.: Si StEl pc:rlt:mdo non gi. delln
.
rae.
.~llora
nell..'ruabito
nel limite. di quello, che io per orr; sto intendendo. come astrczione primr1-
ric che 1(: mete;fi..sicc questo, cio 1 1 essere il fondr-Jnento dell!'. disgiun-
zione originaria del princi?i. In termini di L;lplicC'...zione cfol discorso,
le-. '}-\stiorie. pi: 3rc:.ve: chiosa.re ln mtt-.. fisict in '-iuc.sti termini significr. ricord~rc e riconfonir::rc che ciuesto ch,e_ la. weti!.fisicc. nc.sce dall 'csserc rnetnfisico che il principio in CIU<:into l 1esserc con~iunto di s con s;
cou se .. stessi1uo dicendo: noi non possie. mo pehscre la metn.fisicn se non
nel lh:dte, cio. nel termine nel quale .il principio C.:U9ll 1~ssere congiunto di' s ,::on s, il; cui essere in un certo ;nodo da cui nnsce .quello che
io sto iicBml.o 'questo elle In metafisicr; . J..c implicnzione deve cssQre fet-
Mauritius_in_libris
d~ve
te,,
essc.t'.C
res~.
ir;iplicr~zionc,
<
\..
~sto
"
e~scre
lil.r~idezzr.:
dell~
sere nplci di
contcnck~rsi
rlgionc, mc. yolersi bene r:. quel livello significa esil bene che ci tiene c6siemc. E cllora dico dc.
implic~zione
1ncmte nei confronti dello stesso discorso, (enzi lo stesso discorso che,
essend.o interessl'.to r.ille ql,leStioni
originDri~
se~nte:
tcfisicc. 1 questo dc.teri.ttinr..to c,cl essere (~r~l rllOdo di essere del principio,
ciunquc lE toodc,lit el p7incipio che ,dctgnaiM. la metafisicc, per cui l;
metcfisicl. coi::te questo chi= essa , fondcilaento ellfi dia3iunzione originarie
del princi?io, uesto perch eten:.ipr:tn, le. metcfisicc., nd essere questo, :Jalll'.. i.1odclit del principio, c1.c..l fetto che il principio un modo d'"."'
es.a~+~
ne origincq:ir.-.
s~re
le~
e;ssim~ie
'c~serc
t~c.nto
l~
e se stesso
nete.fisicn.
l'essere mete:fi-
Mauritius_in_libris
ci~
che noi
pensir.ino co'he storie, c1el pensiero;. cio il cUscorso, lilterc'ssttt lle sue
tllJestioni originnrie, ritrova nel fondo di questo su intcrsse
s, in
[i
un
esse-
re con:Jiunfa:> dL s con s cha tale in rnpi>orto ella dis~iunzione 'ori:T.naria: l~esser 'Iietefisico rigu._'trda il principio, la met1'.lfisicc riiuerd.'.": il
.::-
.....
'\..
fondcment9; l 'cssere mete.fisico. l 1cssere metafisico che rigunrdc. :i.1 pr'incipio in qucnto le rnoclit. del principio
h~ 9Gt;~::ru.:d:n.<:::.
J1lQ~f:lf:I:.!'
sica come fond8lllento di clll che il i>rincipio non qucndo come essere
mt~~
c~.cterr.1inc.rc
ne originaria dello stesso principio. L'essere.. metafisico del principio significa. soltn.nto quell 'esserc dcl principio in un modo che diwmtt, f6nJl1.filento; 18 modc'.llit del principio rlcteni1inc questo 'Che le ruetnfisicn cio detcrminc. il questo, cllorr, ckten.:1inr il che s~pzn lr. cose del che; queste
1 1implicr:zionc enorrne di questo discorso,. cio originariamente non mi trovo il che cosn, run mi trovu il guosto che le. !rnetn;fisicc.., 1 'essere r.ietfisica cfr, pc.rtc del questo non significl1 che il uesto si trova ih
un~
posi-
zione che rnetafisicc. perch di 1 dn, mc. 1 'essere mctnfisicn da pnrte del
c::uesto, questo che lr:: rcietnfisica
ori'~i
senzc ln
Jic~ndo.
rnetcfisic~
co1ae fondmi1en-
sere mete.fisico del principio, dove l'essere roetr:fisico dcl principio 'stcs ..
zo sir;nifico. che
si~nifica
Mauritius_in_libris
deten11ini?.re il fondarnent
rne essere metc:fisiCO Che ncceSSE.rirn,1erlte dcl i;)rincipio 9 non p\J non essere se non del principio non solo le modalit di s,
t Ji s che dctenninr. il ;>rinci:t>io al fondamento
quella. Itloclnli-
liC.
~-,.ttrD.versu
<lis~iunzionc.
fonr~aJento
si3nifict:i. ne,3c:re il
il qun.le il
L~cssere
~aisurn
~:>rincipiqs. nelL:-~
nelln
stessa
metcfisic~
ginor.ia del principio. L'essere metll.fisico del ?rincipio ,non p9ssiar.io dire
che cosa , per necessit di .Jiscors0 coerente con se stesso, perch sono.
in origine senza le cos.s. proprio del questo, essenfo in o.i;igine con 'hna metafisica secondo la qurtle Iiietcfisic.'.::. , questo, cletenninctc. dnl1 1essere mete.fisico del principio, nessuno pu dirmi che cose si['. l'essere metafisico
del principio nel senso secondo il qunle non solo
chi~ro
profond~i1cnte
del pensare dcstinnto. ad essere l.'.', fntice. delle sun corruzione; riuscire.
~-pensare
signi~icn
riscire c. corrompe-
re- l'ori3ine nel senso che l'origine genere il tn.rlo di Se stesso, riuscendo c. costruire nnchc. il leJno dt1
corroi~ipere.
si~ni.ficns
'orL~inc
siJilifica
sc..pe}:"e il princi:t>iO co1,10 ..quel:lri
n1odP..lit.
di se s.tcsso che vero
.
h_,. ....
.
...... ,
che deterr.1inc ln rnetnfisicc,
J11C
(~opo
~rincipio,
t",
::~(me:
~enerazione
del!"110-
Mauritius_in_libris
cose del
ri1~n~9.esis~9~0,,.perch
97 -
~aur.:i.
d~tn,
~el
che,
e.; questo
qunl-
cn9 i~. :Jio indegno,<.~1~ essere dio, .:i,n quanto- queLq\,lalcuno. il quc.le,
~
;.
'
c..ver1d9 c;:ompns sine cH. i:ne .'le , non ric.s'co c. i)ansare." perh,. otri5innto
.
.
siero d.s.
{~u~sto
qu~sto
al .pen-
non , io .. ho paura di
~orruziono ~el
:l.nfiicrc tnle canale signifi~. mo:I"ire ;:>rima .11 .tutte le cicute di .questo
'
mon~.o ~.
'
'
-u~rti
cimoo: n1ci.. . il .raio t1iipoJ1.i morire., qu,1nc~o inv~ce ;_:>er le; lt0rte. ~e~pre .:
il suo. tc':'1?0 c.i vivei;-c
1
~-uo~to, r~c
nevole,
mi
rio~
xtili~ttc
e{ p~rci
~,el
~he
:-lio
cret:,,
perch~
un dio. compassio-
c~ca
.q :.~tq.rc
.poteva.~ssere
cr.pcce il
~e.
rE~ \.li pensare che .hntino CVUtO sempr~ ''~li UOLiini ,a. qnnclo, hc.nno Crainciato
o. pens'.re; dn c;uondo gli uomit!i hanno cor;:iinciato e pensa.re, hnnno _nvuto bisogno 'di' queste cornpnssione
.
(~el
sere indegno <li_ se stesso_, perch .)U ef:lserc qu~lt..nque cose eh~. sic. ~ale la
fnbbrienrai la cpsff_ chc,..ini serve, pcrch il ehe. non sic senza le cos'1 ni
se stesso, no~ s'ia ci che essr. coue fondru-11ento clclln Hs3iunzione. ori~i
nnric ael principio,
r:Ui
_sic ci che
e~s.e
non risr>etto
e,_ue~to
~~
e si,e
pi~
Plntone in ?Oi,
significc scmplic,emente il sr:.pere che. si occupa delle cose che sono oggetto dcll{l. tidn
cspcrio~z.: particol~.re.
tcolo3ici, mt"'i. ho
biso~no
ellc. infedelt
~a
Mauritius_in_libris
e<~
98
sn dcl questo che lr.i Id.etc.fii?ico. (uso la parola co.sa nel senso latino di
ru:>.
ll
s;
,Jerch a questo punto se. 1 'essere della r;1etnfisica ~1 fondr-uuento .lella di~
s3iunzicone ori.:Sincria del propritO> riusc::ire
_c.~.
princi~Jio,
d~l
c:u0ndo noi sc.ppicJ110 che 1.c. questo ?uniJrincipio proprio qucll '~ss.~re con3iun-
pri~
cipio stesso, dovEi c.llorc. l 'esscre. netafisico signific.;i le u,odnli.t del principio che deteni1ina il principio
;.'.let~fisico,
ni.etafisico il suo essere congiunto,. il non ...,,ere lo. necessit\ di nivi.fore il che dnllc.
cos~,
1.1e
rc. plc.tonicc, o 1 *id.cr. clell 1 essere nlle rn.c'lniere. rosminiann o che sin l 'essere hc3elino, non mc.i questo principio, perch seir.lC.i. i. il principio
di c1uesta filosofia; l'esocre dcl principio quell 1 .:sserc con:~iunto el
;?rincipiocon s che perci lo rende essere .metnfisico, con3iunto di s
s e non uno9 cio
;>o anche
c~iverso
.l~esscrc
c~n
ch pcrto <la. questo, uindi l'essere hc3eliano non :Principio perch l'!mfr:n;J come cdminciarilcnto, d.ove cominciamento vuol dire 1 'nvere e fondc.ruento il suo non essere soltc:.:.nto comincira11ento, cio il suo non essere soltcnto il punto dn cui cor,1incic che le.. naoessit di cornincinre
,~a
quel. tJUnto.
con3iunzion
yc.~rte
in
c~.i
del principio
<.~ucnto
signific~
ra~porti,
c~i
"1'esserC: metafisico del prtncitJiO significE". queste. congiunzione del principio con s, seconc!o le; c;.uale in rcnl t tale
con~iunzione
in origine ln
ca
Mauritius_in_libris
?Orti, per cui tutti i rC.i->i)Orti potranno ess(;;re se non sono stati, me se
tutti' i repporti potrr.nno essere se non sono stati in originc1 il rap;,)Orto
non , nun perch sar1'.,
Ili<':
owio il futuro, rnD se questo ovvio futuro, il suo presente 11.1 cencelle.ziune Jcl J:>CS:JG",to,
1
1111'.'.
ori;~i
st~-:ti,
s~_
Mauritius_in_libris
100
FONDt~1iENTO DELU~
DISGIUNZIONE ORIGINMIA.
_.;.
~i
ori~i
eh~
nel
1L1i~e
iJOS-
niti, perch avrer.lilo il principio _come quell'essere raetcfisico che. l 'csscr con1iunto Ji
S~
Ji
s~
metnfi~ico
con~iunto
-con s, lr: ti!ete:.fisicc come questo. che .la IJetnfisica :l,n qunnto fon-
dmuento dclln disgiunzi1..me oriJinnrin dcl princi;,>io Dvrebbero rapporto nelle misura in cui il r~?porto dovrebbe essere il rnpporto tre il princi?io
e il fon.Jc,mento. Il principio qui inteso come quel raodo di s, come l 'esscre modo in C!Uc.nto tllle, che determina V1 mctnfisicn
delle; Jis3iunzione
ori,:;inc~rin
~rl
essere fondmaento
<~Uc'1nto
vi~tc,
ori3inc~rit>
tr.fisic.'.!, in
<1u.:~nto
dell~
disgiun-
zione originnric. del ?rincipio. f'J.lore in questi tennini come se il rnpporto fosse stnto dnto tCTlrnente Je non essere, il rnpporto non e per <.JUCoto snr; e questo un discorso ovvio e l'ovviet del cUscorso sta nel futuro, cio stn nel fl:.tto che pare che sil1 possibile b.medic.tcmento che se
il rcipporto non , per questo snr., ln ovviet del discorso sorebbe nel futuro el discorso stEsso,
:...C~
Mauritius_in_libris
101
--
cr:mccllnr~
il _t>esscto
che rende possibile il futuro, dr::l punto ~:a vista di ci'> che possibile
).)Cose.re
<.1cl
IJensnre in
d~tit
penstlrc in queati
-~uei
t~nnini
si3nificr: panse.re ln
dr:,tit.~
~enscre, we
il cfa.t_o
ori~inario
,hl
esser~
stcs,so~
potcr~i
~ub
essere
pens~to
indipenrlen
iJOS-
quc~le
ci?> che stc: in rl'.l.?J?Orto, nello stesso tempo sono ci che vo.nno dr!.l relpporto n se stessi. Per cui, se dovessimo f?ensare il principio in rnpporto nl
fond<:i.rnento secom1o il rr.:.pporto coiac tnle, noi ovremr.O pens!:'.re il rapporto
indipendentemente ;-\s. ci che sono i tennini del rapporto, cio da cib che
il i;>rincipio in
qur~nto
,-,1inctl'.', ln metc.fisicc. in
princil'io. Qulncio dico che l'essflre in re.pporto.el princii)io e del fondarnento scnzc re.p;>orto, come se stessimo dicendo. che de questo punto di
viste 1 1essere dell.s. rHGtr.fisic.::1 come fondeinento neccssaril.Jlente un ne3crc
ci che
lr~
dis3iunzionc
ori,~incrL-:-.
lel princii:)io
~luel
wodo, non
quell'esse~
re dcl principio risolto ne:l fonrnaento: l'essere r.el principio risolto nel
fondranento la mete.fisicc,
llC
Mauritius_in_libris
102
risolto, in \.1uc.nto ln
risolu~ione
di s con3iunto con
s che non uno, o che non si ~ifica essere uno, che non-:uno, per cui
l'essere rc1et:1fisico del princii)io lo stesso che essci::e nqn uno cor.ie ..tale,
eJ come se stessiiitO
diccnr.~o:
'ori~innriet
non
~xms2rc
lr.
datit~ ori~innrin,
se un
ri~ens.'J.rE:
fonc~.mriento
delle.
essen~inle,
.i.aetcfinic,~.
di.s.~i'lmzione
rc.c~.iCL'.lmente
non necessario, in
q~nto
il prin-
cipiu, in ort ;~ine, in qunnto congiunto con s non uno e proprio pcrch
non uno
ll
fonc~f'.la.:;nto
nF.rin ::lel principio, nllorr, ln 11.etn.fisica non necessarie. in quanto rendere esplicito che il
i-Jrinci~:>io
fonc~rnncnto.
~~.incir>io.
p~r
~-
chc-~ovrci
Mauritius_in_libris
103
...
1 1essere mete.fisico, che pensn se stesso il pens!'. rsi eone quel non
c~ucnto
uno che non deve subire ln necessit rli essere condotto n c,;uel pensare s
~ensc.rsi
che il
si::;nific.~.
perch~
sive,
c1c.nni il ?rincip:lo
'uni~c. rc.:~ione
pcrch il
i.Jrinci~)io,
<:~ovre:bbe
uosto
~)er r~is.;iungere,
dis3iunto
cou~
pen~c.rsi
Jis3iunto
nlln. dis3iuna;ione. originc.rir:c Jcl princil)io dovrebbe i;>otcrc essere il riuscir1.:: ::. dete:rrn:l;nare c:~e. ,1u;::.sto e ?~r questo il principio delle c~isjiun~ioni che
vnlgono perch consecutive e. lln dis3iunzione ori Jincrie. Allora 1 uno e i
i~olti
c~i
ce scmbrrcbbe tnlo per c~i:~nit dcl teme.; e l'uno e i molti soltanto -se ri.uacir-:;nno .Gd essere le dis1iunzioni che conscJUono w.lln dis3iunzionc orisinr,~fol
ric
ori-~inerin
Jis~~iunzivni
ut\l~
~ire:
con s come esscrG non uno? Nm posso pcnserlo a tnl punto che poi ?Cr ?ens::;.rlo ;fotermino le. foCtE;fisicc., in quanto
c~ctcrminare
cr, .il fondt1ud1to delle. Jifqiunzione ori ~inc.ric del principio,, cio etcrrain~,rq
il .princi?io delle
di~~iunzioni
consccutivu elle
dis1iunzi~nc
ori ~in.'1-
rir.: :nrr invece ci sic:rao convinti che il probler.1a dE;:ll 1uno e dc.i m9lti, sic.
;iroble1nn_ rndicl'dc, o.
CO" .1incir-re
dc Pcnnenidc
).;r
ten11ini
ori:~i_ncri
c~r.tit,?i.
si
c~cllfL origin~
r~f:to
r.~cce;ttc.ssil.u
S>i)no.
ori_:~innri
in quanto
~sscre
Mauritius_in_libris
104
vit del principio da tale punto di vistn, e rimnrrcbbc il. fntto che sicmo
:ostrctti in questo senso c. non penscre, cio a scegliere il principio per-
e~vventurinmo
ch non ci
pure
ln c~ct:i.t originaria e che per per questo non im?licc L'9: irnpositivit.\ di
S(~ coue principio; rna lr possi.bili t e le ~ecess.:f.~ -.dl 'un discorso che cer-
c~'.1.
ca
non ridursi
zione del
!'. qus~e
rinci'p~o
s~
ci t.ttrcverso i.l. ~le dovrei :potcr pensare che la mete,fisica non pi~
1
possibile ulterionaento,
pcrch la 111etefisin quel fondamento
delle disgiun.
.
zione ori3inaria del principio tale che serabrere~be negnrc il principio;
se il pr.incipid non uno, il ridurlo
di s
faremald4ettamente metnfisicc, perch che'mtafie;ica quella che .tale per spcccc.r~ ~1 principio? Nn nllorc~ non solo i'eternit dei pensieri.
c,,ssoluti che ci stc alle spnlle, ma nnche lc;perennit dei pensieri relativi, il. che. significa. intenlere che ail~ spalle dl problemn che s~mbravn
il problerue pri111C:rio, l 1uno e l. rnolti, stc tuttn nn probleril<"lticn di tipo
originr.::rio' c.ttra.vcrso ln qucle ~os~o c,pire. che non devo fnre problerl1n dll'uno
e ei
tnf:.sicn che potremo dovre pens~re possibile lo'stesso pensnrsi del prit').cipio, in c;:ucnto solo il pe~snrsi del principio potrebbe essere il tenersi
con3itinto on s, . cime congiunto e co:ne non uno; solo il pensllrsi del principiu c011.e tnlc che potrebbe. tenere cssieme l'essere congiunto di s con
s ed il
~ensC-re
S4-0
no~trp
si i)ensl'.., perch colui che si penso coioo se -:Potesse essere non trinit
.
iJer rJotivi tcolbgici, ma trinit\ per irripossibiU.t di pensiero; sie.mo cost:retti n l_)ensare., per pensare rndicGlri&erite, dunque per un pensare assolutamente !'nico e libero, che sio.rno costretti e c\iventare il nostro pensare, che
pensnre
~qlo
to dc, n9i c~rne ncccssitE'.to c. penscrsi. diviso in tre, unito in uno, e. cio
unito in tre e diviso in uno; dove ci> che non p6ssiamo pensare non
Mauritius_in_libris
que-
sto,
IilC
COl;lC
c~over pensa.re )Cr pensnrc. Non- ~to cercr:ncb n.i conccttU:iizzc.rc lo. Trini- ..
t.~.,. IllC: O to ccrcr,ndo cli '.:i.ire chG ' k, un pu~to di Vis te (Ji un discrso. filv-'
'
S.UF.;
'
l?ensc.nSJo il prin-: ::
cne 'il
'"
. . - -
..
.~-
.~
. ~
..: .j.
iJn-
.. -
s:-;rci '.d~l ~J~:i'.#~!r:?id ,si~ .:st pensnrsi, secondo il qunle 11 ?ririclpio '
1 1 sscr
co~3::Liitj.;0
di
~ e~~ s~,
.unito
~o;
non
d6ve ci che
.
.
gim\ric signifin che il nost}:'o.
.
.{~- .
-~ .:
'.
.. ._, .
.
.
... :
.casolutrnnentc il dnre necessit
.
pcns~:r,
1t;'
ftlosofici e
riit
:ir.,
',.:
'
p 1:1n .cvncetto
Trinit~
..
d.d4
neanche il:
concetto <!t conctto, sto solo ;c9~c4nd6. d~ .pensnro che spingere~ rn~licolmc'n..:
i; ;e~s'crc no:io
ud ,.
.;-
.... .
1 1 essere trinitnrio n:ti pnrln o ~ui, hc. pnrk~.t>, peri 1'0n hci nvuto biso-.-io
.
.,
':
'.:
._
..
,.
di concetti, n~ ha- cyutu biso;~no j1, ,~rovnrrai con i. concetti; 'non dnl punto
-~fr vistn dell 'esserE' trinit.;:ri0 .ma ~.n.l. ;p~nto ,di, vi.st;: dc,~i,;. pros~e-ttazione
-~Ii.' un discor~o cli cre:ttc.rc ~c;clic'2le che ~cl-.~tmdo ull~ s~:>riiie 'cfui1d datit
.
t.
-.
. .
vri'ginnriti'~- per 'rendersi conto de,l nqn .unq ~he l 'e~scr~ con3iunto. , 'si trovii r:. doversi . mittr.ettere come pE:nso.rc n~l iJen~d.r~i . h~ ~. :.1
t;~er~i. coll~lun. ,, .
.
.E.Kl
,,,
'f
'
. J ,
- '. _:
~;;
. ! ..
, '
v~rso
s_i;~nificc. esser~
1.:1etcfisico, Jn
prospetta.to
nlln. mete.fisico.
che fundomento ella dl-
.
.
.
origincrin del princir>io,. tllc cu1.-:1~ ess~r~ ~'~~t(,~isico dove il me.
'
s ~iunzione
Mauritius_in_libris
in
filo-
...
105
d~vo
necnche potere dire che nun ~osso partir~ dnll'uvmo, in quanto, lesserc
dell 'uouo dli.l punto di viste, Ji questw discorso, 1' es~ere dell'uomo l 'esscrc: che s&r, in qucm'to l'essere secondo 1' c=sistEre significa presente,
mc l'esistere in quc.nto essere siJllificn sempre futuro. Quando dico io suno, signific.'1 che sono riuscito c.. C<:tturnre l'esistere che r.ii riguarda e
per questo sono e non scr,
Ida
~osso c6niu~a.re l'essere che liii rigunrd'-1. solo ol tE'mpo presente, dQvG coniupns~ato
vuol dire:n che cosc'nasce tutto questo? mn non posso neanche fare questa
&mumdn; perch se i.;etnfisin uc.lche cose, mete.fisico il che, il fon-
mi
trovo senza
..
s.re le cos; c;uesto signifia, un pensc.re legn_to al limit della sua st:es.
sq origfne; equest dn
ci~-. dll -Un _punto di vi~tn ~be ,'. ;.p'dgiudizin~c' cio .che anticipa tutti i
-
'
f~los9fill
fc
"'
:.. '
.'
s. se :Stessn1 e cl :;:;
..'
,._
,-
~.
:.
'
..;
'.,
~enscre
con.e pensnre le cose. Servirsi del discorso in questi termini si311i,
.
;
ficn trovarsi di.fronte c. situazioni di cssolutezzo; il tentativo di cerccre di fc.re int~ndere cm.--ie un discorso interessato alla iJroblemliti~a metcfisicn, sin pur sempre i iscorsi. c.ttrc.verso i q\lnli riscicmo pur sempre
e~ trovarci di contro c,11 '.!issblutczzn; ques.to essenzinle nnche per un nl-
tro inotivd: l' assulute'zzti. che ci stc. di fronte l'assolutezza che' sto. tutta elle'nostre spalle b~ dobbiamo dire che interessare il di~corso al prin-
Mauritius_in_libris
107
se
'
"
:i,.
front:~
cd una
r:.ss0lutczzc: che costituite cJE,l fatt0 che il i.lrincipJ_o, nel senso je:l suo
se:rc
metC:fisico significt~. quell 'Qssere non urio unito cll 1 ess~:re del princ~i
;?io con.3iuri't0 con se stesso e quim~i _questo ?rinciio che non no nelle:.
misure. nelle, alc in tDnto tn.h::., in 'lun.ntu, cume non uno unit0 nl suo
essere congiunto con
te>
11
s~
fJ
unj.to
i~
(~i~e
tr"' unito. in
~r~
e diviso in uno,
cio di fronten quelcos& dnl cui ?Untq .Ji.vistn come se non riuscissir.kJ
c. )E:mscre, per cui, sin'~Ere il -discorso dr-. UE;.sto punto. di. vist<} si3nifi.;.
~.:Uvent.::re
frontc~ia
ci che .stc
se il discarsu
duvess~
~ ~tnle _per
.
impossibili..
t (1i perisieru, tr:lu il, pcnS;_cre secunf-lo questf'.. prospettiva di fronte'.~gi.'lu1ento r.cll 'indietro; allorr'. in questi
tenrrini~
nel quc.le il ruio pensnre per_ ilui;>ossibilit di, pensiero . Questq srvc non
certo per 3iustificarE.; filoslrfic.'.llacnt~ il concetto t.eulo,;l,co di Trini.t,
serve perch d!! qesto- punto di viste Ji tnnini originnri ~~e non sono
an- .
~rincipio
il pen-
snre non potr,~ troverc . ti.t.tto ci che :stn.to 'questo ess~.~e quest.s nssulutcz~
zo. fronfr:~.~L:-:tn dnl _t>rincipi0 c. questa mc,niern; il eh~ si,!~_ifica che ln fi""'.'
losofia talmente il pensnre nud,o di tutt:I,. gli. ~strumenti possipi.li .che .
Mauritius_in_libris
108
..
ti:le in ?rig.ine (ciu, '~ucsto essere del pensre senza le condizioni 1ooditmtE; le quali in quc..lche 1~1oo pu essere aiutato cd E:ssere) _il p~nsnre non
cJU
;.o
t-sser~~
essere, e:dlutGlto ad
IHr,
ori5in~:
di s 4Ul-
~iutnre.
?~:.usare,
il
se stesso, solo per ln forze:. che esso ha di essere forzo. di corruzione al"'"
;:>rQpri~
l'origine,
l~ :~erm'inazione ~1clla
spin~endo
se stes-
gine; in questa gen,1innzione il pcnsnrc si ritrova nei confronti dcl prinCif>io, che in qur..lchc
m~iu
lo fn cssert::, in
mo(~O
C.
SCflSO
ne;>pure lt:
sperc.nz~
che. liqU:i.dr. tuttB l' assolutezze: dell i essere che u essere unv e trino in
r14t:'.niern tnlmente essolutt", ?CX' cui non mi rimone nec:i.nche le SiJe.ronza consolc.toriu. che
dunc-~ue,
de.tu
~stu,
pensa.re Dio e uesto perch Dio l'ho 3i talLtente pensato che in verit-\ lnvere pensnto Dio tutto ci che sonu st,:ito pensc.to quando penscvo Dio;
l~
s~rcbbe
un modo di
conso~are
questa rndicn-
le. difficolt del iJensnre, i)erch la coerenze. iu111e<lintn verrebbe questo rliscorso: chic.ro che c.vcnck.> liqui(fato Dio come >rigioniero <lcl suo essere
tricdico,
p~r
~er
uline.lmente vicino nllo stesso essere triodico del. principio, per cui il princi~io
in
qu~nt0
tricdico
c~entro
luto in quanto 100 lo fe. vE:derc coroo lo stesso essere che i.l principio ,
noi. potremmo
p~nsare
Mauritius_in_libris
"". 109 -
s~x1sii:in,e;
ebbene non;;ros-sil'.VllO
peuumalo vel'\Snre que$to, non possiat1iiJ colti. .
,_
'
'var~ 'queste speranzn consoll:t()'I'i?-1 non solo perch non ossierao p~nsarc necn-.
cho ~~~opo~ in_qanto lo,:>forzo dkquesto discorso si fn nell'intende~e
.~l
;. : : . .'.: ;'
t: .
..
- :.
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stru~tur.:n-~_q_,
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aetrmlhnrc ~lii
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meto.fisi~
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cf. come fnc'lamento della disgiunzione. originerin- tlel. .prlnci;.?i. stE:!?Sv, nl:.:.:. ' .
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lori. in qu9st~ tcnaini ~on pos~i<Jl~t0 neppure pensnre-'.-'di nvn\;>otere usar~ D~ CJ,
in ~iu.ntv, pon l',bl?icr;io I).eanctiq" \.l.Il ,dopo, d0vo . collo~nrc 9vcnt:Uillrhntc, ques tn
.,_.
.. ,
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.'
~unto
consoldzione. Da,,questo
di .y,ista la-ftlosof.id
'
e seriza
'
~:
c'onsoiezione
conv~o~nte ~ dunq~ . co~e. sci sbarrnss ct11e :sue sp'btre :tutto ci che
~~i)u fnyorirne l:o ~vilu;>? .. ~i .j~x:i-que Jn questi termini" il cli$cor~0 'turn;;; ~d ~s$'cre .cqr.ie
l 'c~or.ie f~~er11entala~ de<l _discorso; il Jiscorso '. f'onc:l~f~ nel~
.
. .
.
... .
.
n?/Siii.
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...
'
'
lr: stesso, ruiStl~p. n~l~?-__ Q:J:~':= _L~~SS_r~. fvndeto _.~l discorso s'fgniflt~,-~_l 'es~.
'
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'
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'
'
nel
CJUc'lle.''11
I
.p~iric'i,
-
'
'
?i'? .in qu~n~7 es~ere "1~~~fisico e uesto si;~nifica. qti,est<.> princi;)~o che
non um.:> e che essendo non unv :e~ essendo .ci Jal cui ~punto d:i 'visth.' fron~
....
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t~'izi.n :L 'esser,Ei!. t.ri.;!dico !Ghe J. :1,1 S\lO 's.tE:sso :.pensbrsi, ~e~cl- non 1>u fare;
yel'
.-r~, qi,uq;i,~:~
14:
rr.et;~:fisica
n dete-nninnrd il
fond~~nto,
cJ~l . p~in~it'iO.
f:
. .
zionci"
. ...
in -qe,pto:, 1)
~!.
p~incipio
i) rincipiJ delle ide~tit ,senza. l 'essere: . .iclcntico.,.di se stcssr.:; se il princi~i~- riceve dalle ruet[!.fls~c<\ il fon~~i~'ento di questa dis'giuri~ione eh~
'.
ori3ir:inr:LC\,
se'
~l
princiP'.~
"in
tanto
,l.>l.l
essere
1,1
prineipio.
che
ne.s~e
se.
.,
..;
:ont~ ln r11etll.fis~o., in qua~F? non. l '~ssere,. met~fisico eh~ es.so , 'clL.Jr.n l. metfisica negat~ .._dallo stos~o .essere<-, in qunto metafisico ed esso
. ;
r'"
. ~J . ~ . : ..
l-.
..
, -
..
Mauritius_in_libris
110
........
,I
es-sere in quento Ir.etc.fisi.co significa il i)rincipio Cme essere non unv con;siuntu alln _stessn dis~iunzine del princiio e~ sS)lo per q~sto posso pensl',re. che le_- fil0sfie abbiano un pr:Lnqipio, delle filosodfie il .,Jrincipi0
second0 una detenninnta filosofia;_n,on prinipio in qtianto ci de cui
i l)rinci?i .delle filo_~ofie; si_a.no e sieno in quel i,ido seri.Ze essere il PtJ.n:ci?io e per questo 1-1 .f>rincipio continua ad essere proprio ~i che esso fa
.;._....
t.m
pcnsnre
origina~io senz. I' origine 11 _per~h tclu1ente stet~ de:ta 1 i origine dn non
es sere. Se 1 1 origine del ;>ensc.re _in quc.nto fi_losofico fosse ancora, il pcnsnre _in quento filosofico nm snrebbe, invec l'origine stc.ta e dnl ?Unto di;vistn di questp d~scorso deve tornnre Cd_ essere. L'essere metafisico
e le metcfisicc
rc.ppqrto
~h:e .
~t_essu. m~tnfi,sic~
nd essere corne
rie3a~ione
dell 1esserc
metafisico~- :Posso fe.re_ 111etnfisicc nelle stessa misure. neiin quole l'essere
metcfisico non ..; .perch possu fare metafisica significa che -posso determinare il:fpndamento di quelle
qento :originerill fa non
dis~iunzioile
~~sere
essere ci dn cui il fgndon;ento . iniziato~ :f 1 r(l,?prt.:> essere metefisico; 8tefisica un rcpportc che no!1 ;>otr pi essere inteso, perch la met[!.fisica, quale,chE:: sic., non ;:>otr ?i essere' la.sistemazione urganica dell'~
essere metnfisicu'; questo perch proprio :ves.sere. ~et~fisicu he, in q\.lcnto origlnario,.<l inizio, per9i principio, a. quel fondamento che lo divi(1c a s, cio lo di~giunge e'. fa del prind.'i>io; sin 11 principio del comin-
cill.re, sie. il principL.> :lclle identi,t senza ~'essere identico di se stesse. Mll quando ebbiaru0 il ?rincipio come disgiunto;. la n~etefisica che il
fondamento di questa disgiunzione origineria del principio, questo che la
Mauritius_in_libris
111
rnetcfisic. ', cio guel che senzl:. le, .cosa del che, l~: nnticl?c..zione sen- zc. tempo. di tutte" le filosofie' che so~o stcte
dell'identit scnzl
i' essere
Si.'.1 l.: tesi che nasce dcl pr,incip.io del .COtinc:ire, sin ln :tesi che nasce
dt:'ilc
(i.(:l yrinciplo
identit scnzn il
sti'o
pensare qualcosa
non s_tc::. in ci che' le tesf h:f~erinano, mc: stn in ci che le' fa nascere
E;'
nel:..
re. E.' ~ii.:lla -~isginzione 'origin:arin cl~l prfncipio che cU~Jcndon:o sin le, ?rima che L~ secvndc. tesf. Possiamo pensar il prirtcipio in termini speculntivi che riguardano '10 s~eculrire del principio m.Hle filosofie che ha f.::.tto
!
nc.sccre; e t'.llorc
questo .-Uscorso rigue.rdc quell<.l filosbfiu dcl princiio
.
.
. .
li ;;er cu~ elle fine non ,bbie:.rno pi bisogno tk.dln filosofia del principio
...
'
'
e quincli x:ion d.obbi.:m10 fnrlc pi; nvn ci-~u essere discorso rodicele. in senSC)
s.
Questa filo-
;.
ll metc.fisicn, qu~-s~o essere non uno ne~hto dal suo essere i)rincipio
;ier uestJ l 'cssere metnfisico non si concede lla metllfisica, ' ln rnetnfisicc non penser l'essere co1ie metafisico; proprio perch. 1 'essere come
mete.fisico ci dal quale le. raetafisica
~ro~rio
?erch~
in qucnto
lu
metafisica nega
il principio significa il
che la fe ess.ere, cio il principio, in termini estremi, 1>erch (; il discorso secondo il quale il principio, in quanto non uno, proprio perch non
Mauritius_in_libris
112
.:-,:.
uno perci ;:>rinci?io; e.11 origine ?rincipib significn essere non uno co..
me l'uno non essere, in uanto esscre non uno che significa essere' con3iunto con s e dunque per questo non signif~ce l 'unu che , o che non 9
Utl
l'un0 come tc.lt: non essere, l'un al qu<ile mtmca si l'essere sia.il nn
.-
..
~r.li11t11atice.lmente:
il
princi9io come ci che non uno e :.;>erci l 'un0 non e'ssere, mc. a questo
punto l'iJentit del princ:L?io chi ? Ilpri.ncipio che non 'uno se , una
iJentit queste identit che l'uno non ess'ere, cio se : identit quel11 idenfit secondo le. q~nle. identit si:~J;lificn tenere il n~n- talmente den-
prigioniero sia l'essere, sin il nun essere; non posso perisar n f 1 essere
n il non essere perci posso cire 'sono nel lliomento ori3inari nel qu~le
?osso pensnre il ?rinci_:>io: son0 in '-fuClmomento ori~in<'J.rio che dipende ds
quest.'.1 forze p:1rP,d~ss.~le che il ?riricipio di s stesso di essere sen~c
se stesso, .talmente senze se stesso da essere la forze di tenere dentro di
s ii non ~ttrave'rso il GUllle ne .l'EO:sscre n il noti essere non . Ed il pensiero hn valore in qucrito l 'c~se~e dcl_ pertsicro, secondo la sue st0rin
secondo l~ r~~ioni che non dipndono dn ci che il pensiero sec9ndo la
sue. _storia, verch se cos. fosse; da stur:iosi, 'doV'renlifio avere,'. conie unico
dovere, di non pens-.:1re ui tcriormnte.
Mauritius_in_libris
113
~.-.~
~~.:::.----
._,
~o~;
11
fl_c:>n riuuine
yrig~ont.~ro
princ~plo
come
essere metafisico corrispondf.: al. suo E!~..~~;. -~!1- ttnq che l '~~"~:t
coine se s-tessi -eerca.ndo di dire che in ques.to, momento originario del prin-
cr~are
~l\tQ-.-nei
senso 'Originerio~ del principio come essere meta;eisico, _SCCOnP~ 11 quale -sen
so originri ~abbiamo il prtnci~io come es$ere ncm uno coliie 'i uno non esse
r,
il E-9.ri ct~i eh~ 'mantiene fermo .l'essere de,ntro l'essere, cib che nel
OVe.t;e,pensar~
'.~i-_::
in questi, termini;
se
, . pcrch-; collie
stesso)-~he non
dis~iunzione
e:so~stivi
po_ss~ pen'."'
tenu~ni attrav~ra:>
~uestc..
p~_nsare
l fessere, noi invece. dovrettac.o. riuscire n comprendere che ic)ensnrc come pe~
snre l'ssere1 mi sta facndo t>ensnrc l'essere coujC,questa esaustione
d~l
pensare stesso, per cui appunto l'essere pu essere' pensato Questo origi~
Mauritius_in_libris
114
.1.;
. ,
'
snre 1 1 ss(;rei !un rerch originarie.menta il, pehsare ~ costretto. dnl_. princi7
?ib
~.
re' o.l prfnci~io ~ costretto n: vensnr~ in questo modo,. pe.r cui;. pensare i~
..
i.
...
p~~sare
che_[ il -non
~pn
.u
~se:_~~
're da cib che' esso conie non tierl.e- ferino e se stesso tutto ci che riesco
......._
..
..
'a .perisnre al ?rincip:l:b d.:tl ~rintipio ~ questa nece:~~t rl_i te~ere i~ n9n. ..
fermo
a ci
Per questo il 'principio come sset't! metafid.co ~ e$sere non .uno come l'uno.
non essere, ed come
sC';.st~s&i
cor~le
ci nel
quo.l~
i tc-rriiinc di se stesso, non uno, viene tenuto fenno. tc.lraente da sscrc il.
ricomincinre <li
cfo s, t1Cr. ci e:ssere non "Qno. come l'uno rion esserf.i, che
ri~Jr'nc!endo
tutto ci
eh~
sto
ne~
originn:riamentE: ;'ll,le-
?e~
ore
esset:''~'
cui non
COfie
iJU;
re non .uno~'
ftil
t~t
lo .:riguarda, percb
origin~r,io.
di
ment('
1)er questo- motivo il ?rincipto1 nel princip~o di,...se ste~so,
nel dove. .
' .... re fare di SP stesso Ll.principio dentr.o se stesso ca~e.ssere non uno, ~~
.esse~~
t~n11ine
in~ziarc ~uel
suo
t~r
raine dell 'sserc, ma d(:ll 'esscrc co1ne essere non .uno, divent_a ci da cui
11 iJrincipio stc,sso ricomincin ds s.e
s~o-sso,
per.ch ,cib dc
~cu,i i~
principio
ricomincia ctn se stesso , dcl suo terminare in s, il suo essere uno col
e~sere
Mauritius_in_libris
115
_t>io originerirunent(;; nel suo essere neccsseriamente questa necessit di dovere es:ser nnch' ~sso ?rincipio dentro se stesso, in queste necesslt. oo1it
,se riuscisse o veck:rsi !!n2 solo pc.rch ricotidnciando .da ci nel quale
qucs~o
ricominci.are dal-
re
'.
nel suo essere -uno, in moniet"a tale. che. avere.ti non nel suo essere uno,.
significa _t>et" il principio,
I1iEl
re del s'uo essere uno, che avere il !!2!!.nel suo essere un,o, ;l',unu non es~
sere, cio fare del suo terminare in se stesso, il principi.o :t>ropriocontro
l'essere~
?er cui essere nonuno come l'uno non essere come se significas-
c~i.
se stesso ;>er la
neccssit~
che io ho, se
sono filosofia, cU cver .. un principio Ln necessit d~l pr~ncipio. rion ne. cessit che :ncscc de tutto ci che nasce dnl princj;.plp, i.Jer_ cui noi non possiruuo ;_:>en'serc . il . pnsare filosfic'lillente solo per..ch pensnre f ilosoficament~ .
significa ridursi n ;_Jensare che une. filoso.fia un prinipio.. deve pur aver-
lo; questn'necessit del principio che noi ~ossi'.!Wo assumere nel suo riflesso esterno; - ci he il principio non ..pi, cio; tutte;> ci che nasce dal
principio. Lanec.ssit dclprincii:)i riguarda in-se stesso proprio il principio, non Ci che
._t)OSSO-
solo iJerch i:t-' principio hn fnttv nascere tutto. ci. che n4sce dal pri.ncipio;
lnneeessit'dcl principio eh~ riguarc. il princip.io in 4uanto dato ori5i'.'"
nario, cjesta
nec~ssit
_po~
_ :1?1 nc-
cessit della implicazione, le foridnzione delle intrinsecit, dcl ;>rinc.i.i.Jio secondo il principio; le. implicazione s~p?one le fondazione dcl p.;-incipio 'secondo la necessit dcl principio; la .implicazione dcl principio supone che il ?rincipio sic. li capacit di fondare lo intrinsecit\ di s a
s. Da questo ?unto di vista e secondo queste capacit che il r>rinci)io
ve essere;
Mauritius_in_libris
11)
'
COiie
prigirii-i'rio si rftrovi 'e.cl essere 'intrinseco e' s solo peTch ...-ci,~.stato. ctnto
ori.3:in.-irirunente, non lS.ercb' in: s sle come pr~nCi?io le fondazione dcll 1 "1t~
trinsco di s e se
la fondaz:lo-'
., 1.. ,
ne celle>' intrinseco non ~JroblemQ., non .quella spor5eriz'll' del prin:ip,io ':
stesso.
che non sono aventi, :rle sono i:fn.iruente cstrmi di qua dal ens'are
?cr, cui il pen.s.ar.c ;-~Ori<e sf "frc.nndsc' il. suo
,
atldlre
ch il pense.re' che riuscisse '.3d 'andere esso stes~o verso 11 )rinct-~i: sercbbe il ;iensare votato elle morte
ci'i
, c'f;''
sare cotile ~aura metafisice signiri~e 'il pensare come dato or'fginario..' dove.
l '~sserc intrinseco dcl ~rincipio e
)i.O
, a
ci c.he 1 'ultili1u .c!i s:q, che il suo cs~r~'uno quasi a volerlo dfinire
cmiC !!!!.Q. .uno,
quasi e volere conquis;t.are 'cli ess~re couie !:!!E !!!!Q.11
quasi a
\~\
1~
.
: ..
.. I
"
..
. '-.;
. . ,: '
..
,:.
ckii 'uomo,
: .
tJr ;fare i
: '.
quc-
, ..
sto !:!!!2 che t:i.3ga.ncinto cl non, <li questo non uno ch tenuto fcnno .all'essere, di farne quc.lcosr: ;::>cr cui si i.)Ossc, f>ensnrc che invece il rincipio
te.le per quest?. forza .i tenere l'uno a se stesso, da potere dire: il mio
.:iensarc il ;;>ense.r\:: dnl ?rincipio, ma colue ?rincipio che
to
~ ~'
Jerch il
~Jrinciyi<J
d~
.rlossn essere
E'?
k}erch il
~ensc.re
Mauritius_in_libris
117
del~OLErv
Jer~ ~roprio
lJer
t.1~sto
'
----'
~)rincipio
questa ne-
mm
~uindi,
rispetto all'essere e
essere uno attraverso l'uno il ?rincipio rico1,iinci~ dsl suo stesso ~axa-&ov
,mc &px~
co141e &pxn
cor.e ~axcx'tov
, cio 1 '-
ultimo delle. ultil:iit; l 1uno senza l'essere e senze. il !!2!! che ;>er nel
110-
mento nel qual" il suo essere l'uno si ritrova a dovere accettere di esse-
~">rillla,
pe1~io
di prime a ci e. cui
(;ucsto essere uno co1ae 1 'uno non essere o allorc. 1 'essere uno del t>rincipio
diventr. solo il territorio rnetafisico, senza necessit\ di limite, rna essenio lf1. iossibilit di tutti i linLiti, diventa. il territorio nel Llualc il ron
le3r.,to &11 'essere, ribe.lte.ndo se stesso, per quest:o con.:1,uistll. invece di essere non solo il !!2!! l83ato &11 'csscre co11.e l 'esscre che sta pri1ua, i.1a co:i;.e
rum
e :;er questo dico: l'uno non essere allora proprio il .?rincipio che, da
(:uesto punto di visto.a dovrebbe riuscire .!1.d essere il principio, iHediante
il
.:~xde
1 'essere corutuista il suo .!!2!h pcrch attraverso l'uno che il !!2!! che
ere,
le~c.to
B.
8.
~r~
..
. ''
3UO.
princi~io
si~ni
ci attra-
. .
; >;
l'uno non essere:, grmm1.aticE.lt..;ente in senso ele;.lentare, cio nel senso secondo il
~uale
ii.anierE, dello
cio ori3ina.rio, (jUe.ndo noi diciSiiJO il principio cowe essere non uno ci in-
Mauritius_in_libris
~.<
11e
tendi.:a~o
~'tere
subito,
i.x~
Ii.ie.
o non,
ro: il ::>rinci;iio conie essere non uno che l'uno ii.on essere, .:.1ui sembra che
1 'uno non .essere non :)ossa essere e solo ?erch non posso neppure:;, :)ensarlo,
perch per
1~ensc..rlo
ca
met~e
:'er
~.:;i~tere
ll.
riconosce-
p~role
vello ori3i.nr:.rio:
11 J.no
to 'a se stesso, l'uno che ~eve avere il ?rol>le1ila di capirsi cotile sog3etto
-
costo di inventare un
dt~sso
slittm.~nto
in origine, nel. liI&iite nel ue:lc il princii)io non c; l'uno. ci che consen-
--
ci~
cou;.e l'uno non essere; in re,:~lt come se t:uesto ;~tf:SSE significare una
sorta di iLi:,>ossibilit :follo stcsso discorso all'origine,: tc.nto. che la impossibilit dcl rliscorso ;?.ll 1origine
st~
cipio essn!:e dato; tutto il discorso che iiu:Jossibile el1' origine tutto lo stesso
f:
non in .j,uantci ttde, i.~ Q.el princi;io riferito .el diacorso; da questo punto
di vist(i, l'essere de,.to origin&rio 1 coL..' ;>:rincipi.0 1 . corrisp~mde u.l fatto
originP.rio che il -iscorso non pu ,>arle.re di cib che lo fa essere, 11 discorso pu
~arlarc
Mauritius_in_libris
princi~io,
il discor-
sp
pu:~
essf:re un pensare
qu:ilun-.~ue
d.1
s, dovreQbe essere
pr'ifoa del suo principio, non. te.rito per questo, quarito prch orig:l.n.iriarientc il discorso nasce ?erch~. il princi;>io viene concepito collie E::ssere dato;
~uediant:e il ~Jrincip1o co<ie ~sser~ dato che il discorso 'comincieto.
L'-
St:l
dl
dlsorso deve _)Ur. sempi::e. riconosc~re un pr~nci.,;>10 dc:l discorso stesso che
viga per 11 dlsco~'so e dun':i~ che sia un princi~io reltivo, relazionale
a ci& ch fe nascere;
all'uno non sserc, qu~ndo arriva all'uno non es~iPrf': all'i11.possibilit di
_.,y; ..::,
procedere di qua da questo stsso, 1 1 uno non ess:re come. se fosse il li11:,ite di qua dal quale non possia10 spingere ulterion11cmte il discorso e 3i
.
..
"in C'.iuesto stesso il discorso' senza parola perch- senza la sue. graurrJati.
.
....
ca. Riu6cire a ;>cnsare il r,10do ori~ine.rio significa :_.>orre in crisi la grc.'lin
./
r11atica storicc., ma 9orlc. in crisi usandola, infatti essere non uno un discorso che si capisce subito senza bisogno di concetti, o l~eglio, senza bisogno' del suo essere once:1ito, perch eGsere non un> sarebbe \.1uel suo essere concepito che gi concetto, dove ehc gi concetto significa il rostro cr..;;.>ire iuil.i.edieto che it..i1nanente allo stesso essere non uno. Pensare
il i:)rincipio dalla ultb1it del suo s'tesso essore ultimo che tennina in ioodo te.le
che
esse're
non
Sf;
fosse
una
iden-
,tit senza idc..ntit, perch. serebbC una ta.utologi s~Jrecata in quanto fareb-.
be della fine il .'.lrinci?io, allora sn considcriaDio il principio dalla ultiu1it che rigu2.rda il suo essere 1.lltilno a 'lueste ~.ianiera e in uesto tuodo,
Mauritius_in_libris
.120
..
i.,e.. in uiodo tele de, fare divcntere quosto .il Iii.Odo, ;;>erch .questo capire im-
in
1..~uesto
se~uiaipo
- .
..
.-
il
esser~
\.
com-
sumiaL10 di cai)ire quello che stimilo ?ensendo e quello che stiamo :.:>ensnndo
lo stiC1110 pensando in ,;uP.nto ~Jensi.rnlO lfUl11COS8. che concetto e concetto
in ;:J.uanto essere non uno;
11.a
~unndo
pen~>io.mo
noi
steto concepito,
'~uento
11i.a
il suo essere
con.pr~ndierilo
concetto di s, che ?erci noi co111prendiamo e d:1l quale sicr1.to compresi, ,;,uan1o diciamo {;uesto, dicie,rn.o che alle i:r.;>nlle dPl principio il concetto co111c
c.ttivit del concf'pire n<?n esiste; in eltri tcrri1ini 1 posso conc<?.:;>ire il principi> con.e conctto n~lle 1dsura ncll.:.. ._.uale inconcepibile co&ue concepire~
;>erch il suo essere concetto quell 1 ;::;.ttivo di ci che lo f!. come con
ce.~tto,
'
cln il vcrscntc delle~ ultimitA 'kll 'ulti11.0 dello stesso !Jrincipio che corri-
s:;:,ondG , y_uell9 che potrcliL."10 chL.-:ijs.rE:.? la f.r:,cilit storice. dcl concetto che
i
corrisponde t",ll 'uso del. ~rcimas.tics..; siaii10 sicuri di pensere tJerch non
bbir.uuo dubbi Dul fatto che ci che ?ensiaL&o sia concetto cd il non ~vere
dubbi su ~1uesto cr~usc.to dc.ll 'essere senza dubbio il pensare coiue 'Jrai111.li8.tic. nel
SUO
UrlO
ti sto dicendo essere non uno ;_:>er dire t~tti i princi_t>i che possono essere
pens~ti
.:.~uindi
dei princi)i
~.elle
P. ~1uesto
111odo i)er
cui es3~rc non uno, perci ;rincipio, vuol dire ?rinci?io nella misur& nel-
Mauritius_in_libris
'...
121
st~s;;o
.';
~ucsti
mi pencre il pririci)io c0111c e$se.rc nop uno; se noi 1.,ensiaao il. prinCiiJiO
in 'iuesto versantf,, che lo rigu2,rdc. intl!'insecemente~ della ultii:uit del suo
essere ulti~;:;o; i)nsarlo in C.1uesto vrs.nte<~ignificll. pensare una necessit
.sssolutr. delr;>rincipib stesso che la identica'neccssit.del, c:onc~tto; attraverso il ?r':inci~io neooose.rio _ co~..c se stessirao t>ensando la necessit
dE,l concE:tto; filo.sofia in senso ... originario significa questa obbligazione
'
,1
'
t:.l concetto, per cui d& ~1:uesto _punto di vista noti: che sicao e~ici gli irl,
tellcttu~le rmroh ' h~. necessit di riconoscere che ln filosofia ~'C dove.;;
&i 'concetto;
~-
obbli~Etorio
. . . _.
~iuesto
vc.rsa.ntc come se .JOtcsG.L:i10 riconoscere che tanto <lbbi&mo bisogno rle.l con-
cetto da. non r::vere il concetto stesso di questo bisogno fondeinentnle; se
noi rimancssi1i10 le:3eti
G.
.~uel
Mauritius_in_libris
122.
le il )i"inci;?io .
s;_~sto
~o
~-i.leste
1;,~entrc
-.~uesto
i 'uso
condc:nnc, dcl ;_:>rincip1.o c,1 concetto che, ncsce invece in liueE:;to stesso le
ce.pEcit. q ., le. ?Osstbilit di .. ro1:qere
quest~:.
~Junto
anche contro se
11il.
stesso~
quant~
il non e l
ci
'~
..9.f!.., ~er cui tenere fenO essere e ~ verso l'uno e dall'uno, dovrebbe
?Otcr si?,nificcre di non dovere ;;nnre oltre, ?erch dovrebbe ~oter siJilific.::::re ucllo,. che storicemcntc significn "1 ucsto discorso_, uando storicarJente c;_uesto discorso
sign~fic<0:
ch"' modo st;:-,to pensato de.l punto Ji visto. concettuale, cio del suo essere conceito, l 'easere concepito. del
il princi?iO
~ttre.verso
h1C
uno~
princi~Jio
il suo essere
t;.::l~
csscre 1 ~on, uno, che significli. il non legeto r.11 'essere, corilC se l 'esacre
potesse cppropri.s.rsi
dE\~ 1 principio
all'~
!. ?erci., significa lE. ,ca.p.acit del principio di essere dopo di ~uesta ap-
}rq::?rie.zione del non che l'essere dovrebbe essere risctto fll !!!ID l)crci
il
_>rincipi~:
1~;entc.
uno, se
dE; ~.iuesto
i.,l hmuio f.c"tt9 .:;_)e~sarc che in tento :Josso pensare il principio coiue
conce'tto, ip. quanto :I).e :::iqnuo il suo essere l'uno, dove pcnserlo coi..e l 'um
Mauritius_in_libris
123
...
sign:f.ficc.: l'uno uno, t:,;uesto signific_:a cit'.> a.ttrc.verso il quale ?ensare -.1uesto z:;i condti.ce, invece, f.:.lla necessit di non continuare: ti ~)(msare questo
i.X:rch dc,11 'essere non uno, il principio l'uno non essere, il ?rinci;_Jio
ci
i...edi~.ntE;
nato c.:.l concetto coi..e princi;_)io e: al princi:?io come concetto 1Jer. virt11 delle stessa condanne dcl princii:lio o.l concetto, cio :>cr lilezzo del f;:itto ori~inario che il principio co1~ie essere non uno, il principio p&ssa ncll 'uno
non essere che divide il ?rincipio d.:l concetto, c~o di\rtde il pi;-incipio
dr:. ci che il concetto dcl ~lrinci:>io, cio~ de'\ concetto coi.f~ l 'esserc concq)ito dl ,Jrincii.Jio stesso, nel 1 1uuh~ l'essere concej_Jito del principio co1i.e ci che, diciei.to concrtto ai:3nifice. che non ~Josso conce?ire il concipere
stesso, in ~iuestC tenaini il principio cor;.e {s:::erc non uno qulndo e se attreverso questo arrivr, c.11 'uno non essc~re: coi.ic se il principio stsGo si
detcnninasse - alla division~ ris?etto. 1::1 concd:t di se stesGo, ?er cui si
cc~iJisce
se cou1inciare un discorso 1~iet11fisico non aignifia .la disgiunzione originaria dc:..l s.Jrincik)iO :::tesso;. lr.: vera E'<l unica disgiunzione
ci~io
origi~1lrill
a.~uesto
dcl
~?rin
ch l'essere diviso si;rnificu l'esser'' diviso del ;.Jr~ncipio rist>etto e;l oon;..;
...
- J.-
~'lerch c disgiunzione ori3inaril'l. tkl ::>rincipio, per cui ':iuesta disgiunzione 'ori3inaria che do;>o di s non pu essere divisione,
111r.
il principio
F.
solt~mto
nella
u~isurc.
la isgiunzionc
originc,ri.r~
del princi:lio
.._~1.J.est,".!
racnicrn. che ha
~lreck
sti-
d~l
cutiva,A. co11ie A, :L')er cui rirnesto Hegel consecutivo nd. i'aX'istotcle, e l 'es-
Mauritius_in_libris
124
tii~nific.:.
~apa-
~h~_rigunrdnno
s.r.rc elf' origin in moifo ~Jle.tonico ~-:>erch pensare a.11 'origine in modo pla:
tonico 'd. gnificn L:1 i,.igliore ruort.e. che (_;ucsto pcnse.re pu a.vere di o~ st~s
so, in '-iur.:.nto l['. rilQrtc (:he
{~uesto
liber_ers~
dal
suo t4-odo,
cio. r.:.ndL1re a ci. che sono
le disgiunzioni
consecutive
rispet;:to
..
-.
.
.
.
clh~ J{sgiumdone originc.rir.; rnr. le-,, dis~iunzioni consecutive, rispetto u.l,
~Jrincip~o,
tare il discorso dal punto di Yistn del co~cetto de_l iJrincipio, come se
.
'
~.>r
~n~rnllclmiJent''
'
posso pensnre disgiunti'ri'.'-u1.ente 1 1 essere e il non essere; dovere pensare l.isgiunti7Pl.iCnt:e essere e non essere si3nificc. intendere che: il. piano del rap;:>orto, nel. qualia st5ta fondate lo. unit del rapporto stesso, per cui posso
2e'ns1-~re
U1,'l
'
<lcrc COI\to, l~erch se rc.,ndo conto di "fuesto piano di. 'I'.ap?orto j?er cui IJOSsv pens<:rc dlisgiuntivc1aeritc. l 'esserE: e il non essere, 1..i
stc~so
. non
ci che invece
eh~
non si
ess.~r0.
es~ere,
ussie~i.e
talmente
t<:.lri.ente per cui ;_Joss'o dire sir:. l'uno, sie. l'altro; se U&i fermo
il ?iano l}el
che lo tiene
~ssieme
u s,
<.1uesto
11
!)Cnsarc
~llor~ ~ll'csserc
non
uno~
re, non lJC?Ssiamo pr;sscrc &lL:~ disgiunzione originoria del prinCi?iO i.>erch
.
dovr~na'' ccrct.1re di pic.ntc.rc il 1-:>rinci;?io nel_l 'uno non essere, dovrcm1mo cer-
'
ee.re
di_
pensare l'{,;sserc non uno, co1;ie tc,le, d(-:ntro 1'~ non esser~; ua
Mauritius_in_libris
125
se ?OnsimllO 1 1 esserc non uno, dc;ntro 1 'uno non essere, non abl>irui10 il passeggio attraverso 1 'uno; dall 'esscrc=: non .::1 non essere. Le -:1uestione che
~ra
;er
ci intcress& ...J.usto
~'J~:ss;::.~~io
che la capacit
....
di tcnern- fermo e s
ecco r.>erch
(1)
essere non uno, -dove uno si3nificr; l:'. necessit di tenere tull.iiente il B2!!
~J(;rch
-.:-,
Ii.e.
1 1 essere
&
!!2!! cere;.:: di
ri-x~tf'rc
ta vi-
nl ll2!! di-ven-
?unto di viste.. do.11 'esscrc non uno :,11 'uno non essere co1ue se
dov~cssiuo
o potessililO e.rrivare cl !!Q.!! cow.e ca.JL:.cit di tenere esso dentuo di se 1 'esscrc ed solo dc uesto che.: .Jotrcuno c1:pirE: il discol:'so tre. 1 1 essere e l 'coscrc bilancie.to o sbillncit.to dr..l !!Q!!,
I.iD.
i-e che i.::uesto passeggio d:ll 'esscre non uno nll 'uno non essere, il passaggio significn la crisi ori3inaria del
~ipio
rinci~io,
~,;.ucsti
~>rinci~do
~Jenztrc ori~innrio
coi1ie
~:>cnsare
il ?rinci-
?iO ~>orrf in c~is:l. l:J e e'. :co ,,rinci~Jio in 'tuanto porre il principio del-
V.
:~.i
'iGionc otesse. del principio nei confronti del concetto a partire de.1
';,;:.:.s:::~.. ".:gio
.
._:1.
. ....-
dc.l.]. 1 essere non uno all'uno non essere e c:uinc1.i il discorso n.Jn
~
e stesso fenuo
i.;s
~vilu)lc. c.orris~)ondc
penso.re
)Cnsr:rc
orL~in1rim.ientc.;
p~nto
e_
,~ucsto di~cor-
origin~rio
che sie.
il principio si8nificu
~:>Unto
al
c~uale
(1) il<'C\Qf\_ ~l~{'l\'l"f\Cte._,ebbe e.ssere, come "o.'' altre~a .p~cit come l'essere, di
~~~~
t\
~'p'~i
Mauritius_in_libris
125
questo
;.x~ssaggio conducf~,
grJ~nic:o,
~uel
'-
:;io suilibreito. non i)_erch non possiar.10 1,xmsnrc l'uno non esser.e e esto
non poterlo t1ensnre si3nific<.! e.vere pcmso.to l'essere non uno couie l'uno ron
?2SS&~gi<;>
ucaerc: il
sie.mo pensare _una p~rte del raiJ?Orto e non possimno pensare la s.cconde ~js.r
te dlJ,.o. stcsso
l;'flPt>Qrto e ;;:u.indi non Gquilibrnto pcrch rion J.)OSsiaitO ri.
"':
?r:l,ncip_io~
invece il
pas~2gg:lo
~actcricle
originnrio del...
squilibrc.to pro?ri
~>erclJ\
stan-
siem~
costituito
d~
...
!!2!! nl'.ili co.nfronti dell' esGerc .e come necessit cll 'cssere-- nei,, .:.:-confronti
del, .!!2!!. per cui se potcssiu..o pensare l'un~ .<>e.r se stesso co1jje se: noi fos..;
silii.0. stati c.bilite.ti r, penoerc il non le3e.to
re
lc~eto _verL'~.men_tc
il !!2!! un 1uodo
:::i~ifica
la
.rcrau1~mt
c:-oll'cssere o l'esse-
attr~verso
nec_es~i~l ~t~
conf~onti dcll'~:csere,
vist.:.~
iX~ssc.g
!!Q!!
nei
il
~io
l 'ooo coi.1c l'uno non essere; il fatto che l'uno stia e fA.re da lJrincipio-tenline signific.": le. gE:rr:.nzia che c' un ;:>asso..ggio
)er (1uesto possic.mo pass&rc dnl pensa.re l'(;:sscrc non uno al ix!nsare
non
-(~ssere
l'uno~
3ie:-.i110 ,;;ens_e.t'e l.'uno, rne, idcnticm'.:1.ente non ;;)enso il principio come :c;;sscre'
nor1 uno . ~Jensere ed -Juel
?Cn:Jt:r~~
i .::
f i sica sicuro ~x~rch scnzc il che cosa Jmisarc;, proprio ;,:>erch un pens6.-
re 3.s.re;ntito dalle.
Ili(. tD.fi;;icc:
de do}o
ci~
qu~sto
e.cct.-
Mauritius_in_libris
..
."
.a...
127
'e\
0 1
SViluppm-
d.o il discorso come discorso metafisico, :;->ensare si:~nifict:. penscre che non
}enaare perch ".>CnSlrc .yualche coso.; <..i_unndo il
~'cns;rc in atto
~Jens&re
le. di l dall!:. 1netfisicn, il pcns:::rc r.\i t_:ua dnlla metafisica, cio il pen~
.
S~OZf:~ O
ct1<~
..
!on le r.onc
!,;-:;. ,JC~nsurc::,
perch
il--~)r-
se il pensare
coo1e
C;Veasc:. co1 u unico ~.::roiJl~1~1a tj,uello di dirsi con o senza se stesso. La ridu.:.
zion;:: del problemn nei suoi tenuini radic..:li si3nifice. che '1utmdo il ?Cns2r~,
DO
se
t"l1~ctu
il <.icc.::;r-
)crc~'i
!..C
stesso o senza
non \lllo e per l'altro verso non perch il ?Cnscrc secondo l'uno non essere che il ?ensare che non ?ensu l'uno non esser, perch l'uno non essere se perch non pu essere pensnto c.lla stessa m.:mii.;;ra cm.te l'essere non un se pensr.to pcnsc.to ;?erch , perch come il suo essere ron,
che: deve condurre il suo essere non e. non essere attraverso
l'uno~
Tra l '-
essere non e il non essere la. diffcrenze. sta nel posto che hc. il !!Q!!,
questa non differenz~( perch GUesto lo stc-sso dcll 'c:ssfrc non co1.ie
1.1e
:mm
essere, lo stesso pcrch l'uno con1c uno, le. differenza che tiene usoieme i.due, non diffcrcnz.:: perch ci che tiene assieu.e i due colii.c ci
'
C04:.0
se
trc;c:.rci
fisiologice1i:~;:.c:c
co::.titui~
d~l
(;uest~
.:5 . ~:~. )erch &ffennere uesto essere tric.dico del principio n';llo :..,tt<:SO
-~l:;:io fLre nascere il pensare, perch ls. na.scitn dc: 1 ,Jcn3arc de. t:ucsto ,?un-
fr~
l'essere non
e il non essere lo stesso eh.e l'uno co1.;.c uno frc. essere non e non esse~;
Mauritius_in_libris
d~ll'uno
12B
I~"-
coi.e
se
princi~>io
~Jcnsarc,, rne
ideriticar&tentc! non
lo fa essC'rc (in c..unnto il i)enserc non COi.?rendc, dove non co1.iprende significc. co10:.Jreao, tanto
co1a:~JrFso
cetto, non be. concepito il concEtto, rua ha dovuto accettare che concepire
il concetto significasse css(::rc conccpito dal cncetto non concepito, i:)Crch i,l p~nsare ~Jer coi.,inic.re non co1.1prende il concetto, cio storicm.-lEinte
sign:l,fico. <:.sacre atr.to concepito dt:. ci che non stato concepito, bisognerebbe riconoscere che all'originE: il concetto non c'' rnc
~Jrorio
sto \'.'>Oi c' le:. necessit dPi concetti, :>er cui non peaso se non
per llue-
~ens
per
concetti) irta necE ssit ck.'l concetto vuol dire solo no.sconderc quelln ai1111iisorigin~ria;
sione
gineriuaerite enso
costruire. E
~Jer
concetti
t>~~rch
n~cessit
il concetto
c~ i_~e
~Jerch
ndn lp
ori-
po~so
r:.: E.vrebbe ra3ione Voltr-'..ire quc.ndo dice di non .::vere nessuna Oi)inione del-
o~inere
. su
ci~
che si pensa.
liO-
'. t_ivi ~>er i quali .if p\'.:nsc.r(" in senso originario ;;>er dov~re co1,dnc.are"hE
dovuto subire le necescit di non concetJirc il concetto non potendolo concepir'~
e, o rc.3ioniF.:uo in
~uesti
le. cc.te,strofe ill\.J[11inisticll, che non '.juella di Voltaire, Ii1a (1uella che
stiE.mo vivE'-ndo noi nel nostro ri:Ondo contefii;>orenco. Qullndo dico essere nn
in rapporto ~.l non essere ;::-,ttraw~rso l'uno co11e se stessi dicndo "tutto
ci di cui il lJ"msare ,lu0
<lisporr~:
d~
cui
il p<:~nsnre pu?l usarf:, dopo; 'c,;;.uest.:-~ dispon.ibilit che il :Jensare dellEI. su.:.
disponibi-lit origincric., cio, il f)Cnsn:rc,; che dispone di un disparre ori3in~-:r1,.:>
nituezione d~l.~:>rinc.ipio, non il .pensi:re che hr:, costruito 'i termini eier..ento.ri e quc~ta. rnanier-~. il pensf!.r" che si trovc o~i3tn--:tto del cowprcn-
Mauritius_in_libris
129
~uesta
maniere,
Iii.El
sto .:..nche il pensare che e, sua volta detc,nnine il srmso di questo, ;,lerch
se 11 r>ensere non pensa. in_ l.tuesti termini
~,_unlunque
~uesta
disponibilit, in qucnto il
pens~rc
non
,r>cnsc. l'uno non essere, cio non posso dr:.rE: il concetto dell 1uno non essere,
non posso deten11inarc" il concetto nelle" sue origine, fJerch l 1uno non esae'
re 1 1urigine c. 4uel limite es soluto di se stess~, di. -;Wi dal quale non
1
)Os:ibilP D.nd:;.re oltre nc;>:tJurc ?er l'origine stessa, perch andare oltre
si1nificr, <.ir( c.ltro rispetto all'uno non essere, tenendo distinti l'uno
il non e 1 1essere, co11ie se potesshJO pensare l1 tutto l 'univcro fil.)cv.'.::J ...
C.J 1
Ii.; tt("rc
n.ssL.~i.ic l' -
uno con l'essere e col non essere. Se noi pensi:..r.10 questi tr."n.:iini distinti
COliC
_Ofi.:~ine.rio.
'-,;u12st~
dc.re j.l concetto dell'uno non essere, ;?erch l'uno non essere
le~arc
s.1-
1' ossere non uno cotue l'uno non essere ad cor.:1e se il pensare pervenisse
e. se stesso in quel 1110ruento nel quale pervenire e:. se stesso significa com~Jrcnder(>
.~Jo
trE:bi:>e pens::re il concc.:tto, pcrch pense.re il concetto significa cot.prFndcre l'essere non uno, per etennine.re che 1 1 css~re e perci~ il non essere
non ; sr il penscre potesse
sare :;>0tessc
rog~iungcre se
fena~rsi
stesso
~)erch
fcn;1c.rsi a
\~ue.sto
co~e
se il pen-
significhereb-
nllrc il concetto
c1i:~nif1r;
,.:;os~
. :\\~~)V~>~~~~>.
re.:: ~oLc G~~~,~~:;:il 'tQl;l essere come non essere ma perch ii )t::ns.~.r., Jo-;:rci.ix:
~\: ::.::rmi~~~~st~
or-:-1inc tre.' iesere non uno, fino al :>unto di potere- pensnrc a 1 1essere co-
Mauritius_in_libris
"~.
"J
li!C
;-:
~~-..~~
essere:, o il non essere co1.ie non essere o l'essere COlC non .. ~soer(=: e il
non esfKre corue essf.re. e ;_:>ense,rc sarebbe capire (1uesto; cio _:>ensure con
Pnn~1cnid<=:
r-::bbG ct:::..)ire
l'~;.ffcnr1c.2ion(.
l']or1i~,
lll.&
~Jrincipio,
-iUr~nto
potrebbe esse-
sarebbe un
r~~giungcrsi
~>rincii_)io
COlilC cssern
d1:~1
che~
vo.~lil'.r.i.O
CQi_)irc il filosofico Ji
,;.~uel rc~,Jiungcrc
;.~ire
.
il
co~c~to
..
fe.tto che~ in 1.~ue,lche 1.:toi.'?.o ,?; ~~ucsto. cootituirsi come i..:;uesto conq,uistare la
i!'.:~0.ntit
d~te;nrlnti.zione
del con-
cetto (; dove dctcn1innzionc del concetto significo. ordine tre, i- termini clem<-:ntc.ri dcl discorso stesso; per cui oc rii.:m.ncssinio fermi a :...uesto 11io1i;ento
ifal )rincipio che corrisponde
ci-._)io, potrcr;d.O etiche
i)enr:><~.rc
<'.. ~~u..-;st1:
Iii..."l
~,uclc
re r:.;niunge questa idt:'ntit~ pE:~ lo ::itesso ilotivo i:>er cui non le raggiunge,
cio il pcna.::trc .... uesto costituirsi rispetto nll'ordine da dc.re ;;:.i tenuini ori3inari dcl discorso che
sfum~e
ao uno fa: alitterc l 'urncrc non verso il non essere e le.nei.a l'uno
ociA. se stesso coue un:> in
;'UCl
~
ln-
slittncnto dcll 'esscrf"; non sm,1pre verso il non essere e dunque lnscier(;:
il
.J~nsnrc
Mauritius_in_libris
131
non lo posso
conc~tto
...
)Cnsar~
:.
~l l.On
e l'essere
Hno r:..)n
.. -v Y.:.:rcl.~
cs.3~rc;
e le33endolo
sl
c ..
..:~uest&
condizL:..::' ,
.~u. "'":ruir(~
~ :f
.L.cntc ;; .. ,~u1,;;s:to ~Junto, -:orndste..
rll.dic
se dovcssiu10 re~ionnre
nei
s_:;ccul&tivo,
st:0
~unto
si~ifica le~1cre
.~1cl
chL:ioau:~ntc
"t
~xa'tr
~)cr
"'t '~XEt'
p~nsc.rc
?~rch
d.C;ll'csf:H:!rc,
ordin;:t.s.rncntc lo
che
~uc
cui le.
cor..e ~
:w , perci oon..
cotto; perci non pi) ?Ocsic, riif:. ?er C}lCsto filooofia: uia :r:>erch filaasofill?
~x.r
ci~,
-~
.ucs::c,, concetto.
.:.c10
......-.
.-
che il
:'.-:-:.;'...:.::;~ere:
..
.. .:... _._
I ~ . .. ;
~ ,.- ~
- ~ - - '-'..
:. . .
.,
~>ro:3rrsso
\- ... ,. a.
dc:l )cnsicm
-iU<..lc
sere legato c.ll''csoere non uno, che ."'.;rt;bbc le )Ossibi}.it del concetto,
.:;_U:~nto
in
. .,.. ;:.'.:..r\:!
~asss.ndo
.:;rci il pensare,
... '!.,
.... .. .i.
cl"!_.
le.~ato
c~::con::a
potrrc-~c
Si3!lific:-.
l~L\:0
i. con:i:.:.i0nc
\.~ucato
tali1 ricevere
in cui il
mieur~
L<~~>re: ~li
".ia.l~
ori 1inc.rJ.G.~
cleiucnti fondomcn-
ti originttri dcl tlisoorso 9 me, in un certo i:...odo ?Cr cui questo stesso ha oo-
Mauritius_in_libris
132
struito c.ttre.v:rsy l'uno lo ,.:;litt;::racnto verso l _'uno non c13qer.c. P.'f~r cui -il .
:~r.::ns,c=:re
..
t'.
(- ~
c..ttrr~verso
1~
. .
:'
'
cu
.. - .JJI
~""
.:;:
origin::;ri del df:scorso s_:l:cos9. ~ idu: si;gnifica ~Jrot>;~? questo: il non po-
'~
~- .
Mauritius_in_libris
133
DELL'A-
Porre in crisi il principio si311ificanon solo la Jivisione del princi~Jio nel principio stesso,
esso stesso,
S't
l~
1.1a
.zc. concetto.' In ucsti tenliini (_)otrcr.tJ.o dire: principio al lldmite originario delx discorso le necessit hc il pensare ha ed di essere senza a:>n~ctto.,
nelle. 111isurc llf:lle qur:-..le esi>ere sE::nza concetto significa il non do-
vere e il non
~loterc 1~33ere
o~i
nun. .~ue
re essendo esso ci che 1c_3c lo. di~risionc di. s dal c<:>ncet"i:o; ma in realt
non possiciii.O kfinire eri. in reclt il princii:>io sta definendo se stesso,
scnzD definirsi, cio sta determinando se stesso...senza deten.1inarsi, in quanto il
~Jrinci?io
si stc
\~.ctP.n:<inc.ndo
::1i di essere diviso de.l' concetto, perch proprio le div!sionc dal concetto che dovrcbe lc.ccir:re il principio e. s e ~erci dovrcobe fc.re de_l
)rincipio .:-1ualche coc.?. che il ;?rinci?io stesso non
pu~
superare; allorc il
t~uc.lG
il principio ,
il .;Jrincipio un dffmnirE:! s nel irnnso secondo il quale esso stesso, ;_>rinci_)io, limite ;:5.i s IJ8r s, j;.>Or cui il suo essere le divisione dal
to
neccss~riuuente
concet~
Mauritius_in_libris
134
ri&~iencre
tere csncrt?
)U)
c. su~)crc..rc il ~JrinciI>io r;le spalle ckl principio stesso. DE. ~.;uesto ,punto
trc.scc~1dcnz2
di ?istc. le.
si3nific~
...
'~ucsto ~>Unto
&ui.1
lo
ci,t>io, proprio l'caserc dcl concetto che non ; l'esscrG del concetto che
non
~ signific~
iue
~er
~rinci
&nchc non
ne.se~,
r.~uellF.
do concetto di \:u(:lcoce. 1
ut~lun\;ue
queste~ o~Jo
~enst:~re
Bar~nzic
co~~'le
se
di 1aantencrc il li1
nc-.mis1110 dcl concetto contrntto in r.1odo tale che ._Jossie.mo pensara; perch
s~ noi fossil&io destin,-:-,ti n inse'.~uirc i
cetto
c.rri~r.<.i
,.1.;.i
1.~uclc
nel suo
::.r.~
conc(~tto,
c:?ss~re
contre:.tto,
esser.~..:
interesSE come ess8re contratto in t.:ue.nto concetto, ma. co1uc concetto che,
in 'iUL.nto ,coritrc:tto, i..i pen1:ctte di pensare, per cui, se riesco a i_:>enscrc
,_.uc:..lchc cos:, 1 fino C:.l punto & conoscere ci che penso, :..}.iesto signific:.
essere riuscito e, non farsi L1?rigionarc dn tutti i ca-Jmini che devono es-
Mauritius_in_libris
135
co1f~
~Jrincipio,
essere
in quanto
ci dw.l '-2u,2le il concetto si divide, il i>rincipio viene lo.sciato a se stesso, in ()UCsto senso il ;,)rinci:;:>io ei che deten:iina se stesso, nella misure. in cui il suo determin.'.::rc scf uno s?ip3erc il concetto di l da nei oonfronti dl ?rinci?io; in .:ueeto seriso determinarsi a livello originario estrctiO
.~1
~.
lir,1ite, .cio
~-.irinci?io,
rischie di
ril.~r;ncrc
l~sciare
il principio in
'""
- ....
. .....
che gli st;.:. di fronte c01.ie concetto, di fronte alle tre.sccndcnzc che il
co~cctto
co1.ic
d.:-:1
stesso che
tl;."~.scendenza,
tre..scondcnz<:: significE'. la
_I:..11--ito
ncces~i~\
,~uesto
spinge
fc.r~
del
..
..
rendere il
princi~)io
non finito, e
~x::rci
.;i,...
ca~iri :1i~'j,
11 principio cofoc
J.e:tr~nr.inr.~re
i~
d~ i;~'!rtc
il ?rincipio che lc3c. il. :?ensa.r; ellorc ncllt: stessa. ,111.isurc nelle.
il prinCi?JiO deten,1inu, nelle::
st~ssa l~tisur&
lc:1e,rE.~
(~ua~c
r;~ivisionG
r.-~p}orto
il ;xmsarc cl :>rincipio,
ri;_~chic
di esse-
re prir;ic, ancora. Jel prir.cipio, per uezzo della crisi del principio. La cri-
Mauritius_in_libris
si. s.el :=>rincipio ci che ncscc do.l fctto che il :Jrinci?io coiiie esserG ii18.J
tc~fioico che 1 'uno non essere perviene e c1uests. crisi rii s, che crisi
ncll': r.-inurr:. :Ln cui criai signific.t, porre in crisi il
d~~1L.:.
.:::i.Jio
princi~)io,
come prin-
;3ine,rL::. stc, pl:r essere <letoniiinc.tc nei confronti del :?rincipi e encho dcl.
princi)io in ueGti tsru.:f.nis 1' epori.c; originaria, nei confronti dcl pensar 1 conr.dste nel f.:.tto che ci che fc. do. tcn11ine anche identiccioontc ci
che
f<.": r:~e.
2rinci?io;
.:~lli:,
rannicrr~
stc;os;:.
<livcnt.-;-~re
r.>033ctto
(:.~;lle,
divisione del
?rinci?io dal concetto, ;'.x:r cui i:ie !:JOssibilc i)Orre in crisi il principio
cm,,.G se :Zosoc possii:;ile
venti .:Jo33ctto, :)Gr cui
~,orrc
r~i7ent.::rc
.&
princi'~io,
.a,;
..
~)er
fc.rl'.o diventare sog:3etto, s.llora il. so33ctto diventa. tale in ~iunnto stato posto in crisi.
Con il ten,.1inc che in greco possiarao usare
so:;p~etto
ileroli;.
~reco
corris~ondcnt:cmcritf:
corne se avessi
,10
a.1111
111 chia-
d~'l
~ucllo
(~uindi,
so dEl161toxe:!e:vov
si~ni-
allora. il soggetto
ci che
rc~ge
V'-?-
rm.ientc i:~ ~1tOKe: Ce:v"'v f?~rch ci che pu divcnt~re so:~3etto, perch ci)
eh(: stato condotto '-'
visiom.~
sos.~incerc,
~\
"~uanto
so~~ctto
della di-
Mauritius_in_libris
i.1ue
137
sto r;iE.ccre
scemdPnzc.
::;o~to
SUf>~'>one
.:.iunlun(~ue
trt::.sccndenz:: 1
~uesto
ri1c
d~l
concetto,
r.lil
gi
ontologie~,
pu~
f;::re da fona1r.:.::nto e
COl<ie
possibilE' ::)ensc.re
l'o~getto
sog~;-tto
fron.teggiarG il
e:
ssc-rc dl2.to
ori~ina.rio 1
solo e
~1ucsta
~'lrincir,>io,
in
nel lirnitc critico di qi..ieste stesse qiicstioni 1 da. <i\iesto i.JUnto di viste,
~i
potre11ao cc.pir<:: cq1u.e 1 sia ciel soggetto sie dell'oggetto dobbiruoo avere lo
stesso concQtto: nvcrF il concetto ciel so3;:r,etto cd avere il concEtto dfdl '03;':ctto significr. rPndere divFrso il concetto? Il concetto ri1..ane S('mprc
lo zt" sso 1 ci0 sono nE-;ccssitto in ogni caso, nei confronti del soggetto
e nei confronti <loll '0~3etto c. _?ensare e n t>ensarc per, e secondo concetti;
in ogni cp,so ci 1i cui ho conc'tto non influisCE sul concetto c1ue te.le,
,Jcr cui, di:
~,ucrto
c".:;)isc( un rnpi:_)ort9
_scr1Zl~
so3g~tto
sn
to1
non il concetto
so~~getto 1
del1'o.~gtto 1
si& il concetto
d~ll '03get-
-:i.u&11t:o concetto, sono lo stesso, sia nei confronti dcl soggetto che
111a
f1Uc'1-
Mauritius_in_libris
..
~.;uesto
138
essE~re,
per potE:rc
il~nsare,
pror:>ri~
?er-
ch . diviso nel confronti del principio, il che significc, che anche orit.;ine.ricmente l.:i differenza se ,. in ci che differenza non , t>er ori3incri.~;;<1ientc
z~:.
che ;_:>erci si trovc, Etd css6rE-) le. :_Josizione dE.!lle diffarenze, e quindi,
dc. \.~uesto 'punto di vistH il pense.rc un esercitare la posizione dell~ diffrrenzE:, perch
origin.:~rinraentc.
ed e SS(;..rc diviso d1.:1l principio, che significa anche il le.sciare il princit>io e se stesso; laocinre il
princi~>io
Ml
~>ensErc ori~3ine.ricmentc
n~l ~uale
nel 11'or1iento
princi.~io
cit'io che non dE:termine. s cotue principio, perch il determinarsi co&.e prin;..
~rinci?io
p~r
~rincipio
c' il perisrre e c' il pcnscire s~nze. tcrilpo, i:Jerch tutto questo nasce dcl
ft,tto che iniziclmcnte l!
nac.ric. che significa
te1~">0
b.~se
in un
;
invee~,
mo~.:iento
nel
~1\U:lc
il pensf.lre tutta la
nccessit~
di essere,
tutt~
Mauritius_in_libris
139
to, co11x:.
S(
i'C'T
entit.~
su~
sostanze che.; per essere le, identit dcl pesarc dovrcbbo o.vere, s-:: ha
Wla
sost;:;nzc., co1.10 sost.'.:nz<:, esctto1ii.cnte ci (,ii non esacrc 1-iuello che , n '"tuesto punto, cio, l'Esscrc sostnnza
)rinclpio di
~zionc
'
(~
..
tutto ci che il suo 7crbo st:n. to in IiiOdo tal~ che tutto ci che il pcnsesostcnz~
piena
e;
vuota dellu
st~ssa
sost.'.:',nz;
re s con s; in quanto,
~JrO'~rio
~lensarc
st:1 su..'.2 interne. nccesrdt\ <.:. dovere at>;;>ropriarsi di ci che esso non nei
confronti dcl ?rinci:_)io, per cui allore,, pensare il ?rincipio co1.ie se dov8s::.>c
;.)ens:r-.r~,
chl.~
coti~
il ;,_'>onsDre non , tutto il verbo che il ;_Jensare so. rl, solo perch tutto ci
che il suo "crbo sr.i..r il suo rendere dinc1ai,co il principio. Siamo tornati ni termini iniziali di tutto il discorso, ;>erch questo discorso une.
sorte. di peri.'lo r.ictr"fisico .'.::ttorno a se stesso e attorno <-i teni1ini che
lo stesso discorso v-::. :fw.ccndo ricscere, nella i.usura in cui fnre n..'lscerc i
termini eh(;) il Jiscorao usLi. c.nche fare nascere .il discorso. Da questo
tutte la difficolt
ori3in.::~rio.
eone r1uesto trov:-:.rsi coniugato al suo stesso princi?io e come quel coniugato .21 suo
s~esso
:.'.l principio -uno sci,ricc.rE: sul princik>io ci che il pE:nsare per s non
;?U:;
S<:'
qucst~,
per~
co100 se
~iocas
'
Mauritius_in_libris
le cose che
30c.,
,~uo s te.
. pe.rtita,
stc~so
pcns~D:r.:i0.
Il pcnsr:.rc i:;crde
;.~i
ia.~>e-
,;,>erti t!'., .e per nE: llo s ti: ssq rno: tento, 11e 1 ';;uc.le irn;?e.Jlln queste.
Slli?(~rc
tcr11;:>0 volere
111~_tefisicc
c. . ssoluta,
m,~
nello
_pL.rtita nllorc il ?.ensare 1JE;:rci giocn una partita setenica, perch non rolo :.;ordite;!. gi. in principio,
1.1r..
struisce nelle r<isur1J. in cui il _?cnsare, ~iocando la p~rtite. dcl suo non
;otcrt' essere
l(.mt~.;
cui
v~r.bo
in s e
~ioccndolc.
nec~sscria
ori~in~.ri.!:'r.1cnte
si~
gn!.fic;:.. uno. pc.rtita estrcr11ri per cui. il _pcnsnr_e noi confronti .dcl principio
ed il principio nei confronti del ?ensc:r;e non hanno nessuna alternativs, _
f!crch 1 1,ll.lternctiva. che ha~o sono i concetti, cio la trascendnza, soro
tutti:.' le cose che Denso a corainciare da Dio e e, finire- in Dio,. in t00do tn&
le per cui questa tre.scendt.nza assoluta,: che tutto ci che penso, tnnto
st~tn
i.Jnrti te. estr(-::rne. tr,.,"1 il .;>ensE;re o il pi;inCi?iO a questo 11.odo ?er cui COll.e
.[>rinci~>io
l~g.:3.to
;.irinci~)io
il penlimi-
to nel l~mitc solo per;tcnerc il pensare fermo e.l ?rincipio e duntiue essendo .?cr questo .11 principio lirili?::c solo per
che sr.tr>.niemente
E
n~1enturr-,
~iocare
il pensare. Il cnscrc
do: io ~'Jrincipio mi sto costringendo solo perch s()IJ):> limite nel li1itite,
;er consentirf
1":G
&
te pens&re, di
eso~;re ~..,riruc
srm_z~
:t>ri~ci.Jio
coL1incir:~.to
l_JCn~i::.re.
sigtlifica tutto il
stc~ssi,
Mauritius_in_libris
noi che non simO n n._;l co1.1inciare::.: dcl ,1ens.s.re, ;>crch cppunto il ?ense.re
q~sto
"IUCSto
:.>unto di viste. c;...rubbo ci che non ?osso .tJens&re in rapporto alle. cep,'.lcit
\,.~i.
\Jt:H:-Sa~Jio,
r:ueato
storic:t tutto il suo ~sscrc: stc.to cccondo i ..i>rinci)i .che l 'lu.nno f,~tto nnsccr!::;~ lJ.lor:: il futuro coi...c c,;,u~ot>: otoriG chr,~ il toglierf;; 1~ preistorie. signific.<:.
c~ssc-;r'~'
condnnn&.to
D.
riL.1L11ere tre. il
~1nssc.to,
ci;>i:o atato c:lella storie., e la storia co1He il. futuro che tutto ci che
li
Gtori.~.
sihilit di avere un
,t>OS-
n.;c.ce clc; ci che alln base di questo discorso nbbie.n10 chh.f.:i.:.to l 'o.strazio-
nc
priiuc..rie. 1\. <;uesto plinto l' c.strc.zione iJrimaria co11ie tem;;>o espresso signi-
fice. l'inizio dcl ?enet.re, G(~conrlo il uc.le il pensare per questo si ritm-
suo
u.ll'ori~ine,
tbr.:ilO che il
~)t:!ssr..to
significe. continuementc
;:i
eterni
to:~licrc
L~lternc.tila, ~lcrch
~Jrincipio
nei con-
h::.nno il concetto,. il concetto coLJC ci che l'essere diviso dal princi,Jio, e t:llorr:. ck .,;.ucsto
z1:~ ta1~)0
cd sicnzll
~)unto
~Jrinci~)io;
~a
il
,Yrinci~Jio;
Mauritius_in_libris
142
le
d(~lle;
;>o, !'."estrazione
-~uele
tci:.:t~Jo
risultc.
n(~cessit,~
t~IU;;>o E:S~"Jresso
c01.d.ncio.r(;.~
discorso filosofico
~"Jurch
ve c..d essere il risult.;ito della astrczione )rimari::,; all' c.strnzi~.me pritr.::ri.e come
tctpO
tn11~Jo,
il
;Jens:::rc, per uesto I.otivo srr sempre scnzn tcr11po e sc.r:. sempre sunza ta.1'JO nell.::. misura in cui senza principio, um. in fl.l.!tnto senzE. principio si~nificc:
viste esoerE:
~)ensGrc
s~nze,
co~;ie c~ues.to
~un.
al.ire non possiede il teii1po ck~lln coniuga.zione di se s1;esso, quindi il pens.::r~ n ote.to n n _s.!l.r~, in
sol0 potersi pensare co:ui.c ci che stato, che o che sar:l, per cu:i. il pcnsar2 co111.C essere senze. trn:.190 corrisponde dra.-imaticc:I11ente e.d una civilt. di
;:xmsicro, r:lla culture. storicc., nei lllillc 1.1odi in cui pu esseJ'e. dctt:w. contcLi)orc.nco., \)erch come se il pensare concedesse n chiunque di easerc i l
;)onsccoorc del tempo t::.ttrcverso i.l quale i\:.11i)Orre nl pensare
(~uellr_ coniu:~a
:::ione dcl pensare di cui :l:l pensare: non che non co.pc.cc, iue si ritrovn.
tem~o
follt; pro_t>ric.
COniU~Cziortc;
pro:~rio
Iii&
coniu[~c.rlo,
incq,acit~
che consente al
Coni'li-
:~ensare
di
unn
~lrO.t>riG
incn1>ecit~
di
~Josscder
.ucstn cr_)e.cit di
Wle.
sem~):'C
il pensare, . gi
Mauritius_in_libris
nell~.
uli-
143
~ler
'uo1~.o,
il pensare
t.:.lm..::nt\; Ulae.no. dn d:-'.rC i11odo i:;&li uotdni di qsserc essi, contro il pens11rc,
,Jcrch ~li. uomini che ;iensim.10, siC.hlO tutti i i.101.10ntl storici in cui credic.uio di :Josscdcrc il tempo
d~l
coniugare il
~Jensc.rc
e di coniuge.re il pensa.-
re che st-ato nei nostri temp, :">rosenti; quando l 1uoi~to ~>rcsurac di css<~re
)er il i.>ensElrG:
perch~
clell~
. coniugc'.lzionc dcl
r~;clt
contro il
inca~lc.Cit,?i,
cape.cc cio
chied~ndo
tci;.;po da. usare iJer coniuge.re il pcnscrc e chiedere il tcnti)O significa chie:- ,
f~
tro s6 stesso,
1110
vcrit~
ll
contro il p:nse..rc,
.:.1
~li
s~e.-
uoI:&ini
d0 Ja ci che il :x)nsc.re
s~condo
Glla rctc.fisicc., dove.: mct;;-,fisicl'. si.gnifice.. solo il fetto che noi uomini
si:JI110 obblic;e:.ti a .~ioccr.: ;_;ucstn pertitc. in ~ cmn;?o dove 1 1c..yversnrio i;i,~m
ca, pcrch mc.nca il
s in i-.1odo
cos~.
~xmc:'1;rc,
essendo
~>cr
~.i.uesto,
stf~frno,
1illc
to e
sto
1>erch
possia~
spie~,;.:.
fl'.t~o
~;oterc
~hc s~mso
t:.
~s
l'rinci-
~ansare
(.l\)e-
elle. sto-
storiL do3li UOltini sia '-iUCsto cig3ancio per clfli il ,?nnsarc tnl1uente verso e per 1li ua.rl.ni, & conaentire
eh~ ~li
uomini
Mauritius_in_libris
us~ndo
di questo siano
144
virb~
~er rnclizi~
{!ll 'uoiuo che l 'uo11iO ricsc0. Ed essere contro il iJensurc, ma per virt) o
ijer m&lizic dcl r)ense,rc stesso che ~li uof.rini riescono ad cssero contro il
pensE.~rG,
ne3erc il pensare
dc.~
pnoc.rc consnte Eqli o111ini di penso.re contro il pensurc; questo per cc ire che il tessuto mete.fisico dcl ?enacrE: tc.11.1ente forte da. essere il tessuto di;;lla storia c.ttrc.verso 10.
gere Ciuesto tessuto;
11<."'.I.
'-iUE~lc
ne 'dlunitile,
tren1mo dire
i..1&
~strQzionc
inc~.pccit,:1,
'~ucstet
~'UR..le
po-
capacit del-
vero che tornimilo elle. stesse .:o.str:.tzione qur:.:.si code necesait?t di intE.:n-
tut~c
l'estrazione, indipendenteLenCOIK!
pens~~re,
co1.-e
c~uestc.
teL1;.>o
es~resso,
viot<.~
l~ spccificaziom~
un risulte.to che
dcl corninci'.re dcl
che
sic~
priuu:ria. che
estrazione come
te.le indioendcnte
dc.l suo essere tem.a.JO esDrcsso:
siarno a ;..;uesta fese di ri..
...
0
torno. del pens.::re -.21 co..d.ncir:rc dcl discorso e il. pensare sta torru:ndo sul
comincinre del discorso iJerch ilr cnsare lo
s~:iccificf.lrsi
del cond.nciare
primari~,
Mauritius_in_libris
145
i:ic.
il pcnsa):'c
t~ ...iucsto
cierc del discorso, cohle se fo;;se richiestn <li astrarre lt: stp.ssa astrn
l'~s~razione
co:a~nciare
di cui l' esistenzw. non pu fe.re a meno e: quindi . c.Oti&e se il pcnsarp chiedesse per se stesi;;o di esser(; .t.slumte contro se stesoo
3.
ci contro ci c?ic 311-st:i: .i.ille S~Jallc; e ci che 1li st.'.1 c.lle spalle lo interesse co;1t;c: astrF".zi'onC"cp--rirnttic., cio couc l.' ~stri:zione in quanto tetil(>O
.. ,
In
~~ucsto
senso il
~xmsarc
~-i
s~ecific~ndo
il co-
astrt.tt~
cd essere;
temilo
~Jerch
1 1 astre.-
zione J?riIJlerir.;. , dato c.h..:.; l' c.strD,zione pri&.iaria di ess(::re tempo espresso il suo torn'lrc elle. F;atrr:.zione priru.."'1.ria, cio il suo tornure c..l cor.dnciarc del discorso ncccssr:.riai1ente richiede di. csse-rc capacit di estrcrrc le.
e:strozione, di rendere: l.n 'c.stra.zione ;?J:'iml'..rir. scnzu. il suo essere cmdc tan~o
ne ?rime.ria ha condotto il
cOLie
~)ensnre
dell~
;1strazio-
cov.:~re
~)Oi
ritrovnr~
invece riconoscere di
non potere crqirio (ricordate le ciucstio~i clr:~ssichc sul teiui,JO, autcnticcmentc critiche, c:uendo sono .!2ppunto senze inibizioni c:.llc, mc.nier!:.
nc., perch tutto__ci.Q __ qe:
a3ostini~
1.
i11 dire che f ilosof icG.ment:e non ca?isco niente de 1, teL1po e dirlo all.::. in.::.nicrn cofoe lo dice S.1.\:3ostino, si3nificc. ,dirlo scmzc:: inibizione, cio senzi:-: essere inibito).
Cc orieinariemcnte: il pensare, s~mzc, tei,.po e senzc. lJrincipio, tormm-
Mauritius_in_libris
14> . -
lr~
,_x~.nsc:rE:
c.str.::.zione
ori(!.in?.ri~.racnte lc:r~.to
cmi.e
dl"~lle.
zionc ;_Jrilul'..rie senz, il suo essere ter.:r,.)0 espresso, e dopo 9uesto il pc;?nsare non
~JU~
1/ dr: 1lucsto discon~o, o?,ni filosofie ~oszibilo do. ..:.iuesto ~lunto di vista
(': cri tic,-:-; so coi:a;?rende che il tet11po non un problema i cui la filosofie.
.lcbb::. occupcrsi, non esiot:-o il problcml'?. filosofico dcl tei;:i;)o,
i.te
questo dal-
lbnutiluente ~ 1u.~n':~O h.~:mno creduto 'li CC.)ire il tcr.lpo. Il pensn.re che torna
sulle t:.otrezione
?ri1.1r.:.ric~
~>ocaibile
li:sci.rc
~1ue.nto
definire l
definire l -
e~
l'e.str~zionc
'astrcziom~
~Jer
..:!
s::mz.:. tem;;>o e il tcr.1:)0 scnze. r.:strc.zione p:::r cui, per questo vero che il
"1'irt:1
trcoccnentc.l~
h;r:_
virt' esistenzi:i.lc, e 1'0o:K;rc io il concreto dcl tempo ,:leve essere la resistenze di ogni uo1.io c.. f1:ro. une. filosofi.ci di
ci intere sin~,
Lln
'.,ucllo che
intercssE~
~uesto
l'astrazione
tempo, riuscire
...
&
E:!i..'.
stess~., non ;::stratte. da. ci cl:e il suo essere co1-..c. tem;>o cspre-
i11c:-;
11J.J.ril:.. in
a.str~t
-.~ucati
pi~no
c..strazioru:~
io coue
esistent~ . llora
Mauritius_in_libris
147
~Jensll.ro
:xmsc..rc 1
1 'c~strnzione
i.in
co;J~ ~)rbmria,
ci~
cio co1.ue
che cowe ci che prir:u: .del pensare, riceve <l:l.l .ftlt.to che il
prir~lC. 1
si~ificeto
diverso del
;.Jer~
che il auo
csscrr~ ~)riI11a
dcl penae:re
di~>endt!
L-:-.1 pensare, l'essere cowc :JrU.1c.rin non dnll!i. E.strc.zione, mc. dG.l ponserc i;crcb. sia dnll' ast:re.zionc: dire r:.strc.zionc priraeric, si mifice. nvHre iul;)e~ncto
il pensare, perci,)
c:~stre.zionc
priincria vuol
COli.C
dir~
un modo di essere
;_:>rimD. in <-tUanto di:)endente d02 ci che dopo che il. pensz!re che all' estrczione ritornn p\.:r renderla astrc,ttn, ?Cr rcnderlr.. cio senza
ci~
che
essa , tempo espresso. t.. questa punto dovremmo riconoscere che il pcnse.rc
non :?u essere esso stesso o. definire l'astr..::zione, :Jerch il pensare oome se fosse il IlOdo .:.ttr:werso il iUD.lc rendiamo astre.ttn le: stessa ustrazione, conie se. foss:ko condizion~.d. c. rensc.re che il pensare un raodo
c~.ttivo
i~1odo
nttr.:;,verso il.
,~uclc
por un verso il
~Jensare
{~uele
1.1.C.
n.ctra.zion~
~'cr
es-
)otre.bbc sigaificcre fare un<:< dor.umda di ~iuesto genere: "Qunl' dci nostri
~ensi
le delle:. D.strr.:.zione umanr.. e; nomi senza sog1et.to dellr-: indiviaibilit ideele?11; in rc)nlt ato ccrcc.ndo di dire questo: il pensare pervenendo a 'iuel1 'cstrc&ii.O li sn stesso che il ritorno sulle.
~strc. zionc
ri1ucric. che lo
h:.: fr..tto nc.scere si ritrov.s. det . ~n:1inato r. dovere subire qUC;stn donanda che
o che pu sembrr.re un conf!Jmsnto di i.i.eta.fisica, ci sono tutti gli ingre..Jienti :>er
une magnificL i(:to.fioica e si trD.ttc di sr.,l)ere non solo distin
gu.C?re cori i nostri senGi 3li isto.:nti de.i ir.or;:.enti, ma istt:.nti e Lio11ienti dal
~
Mauritius_in_libris
140
cntrc.zionc Ul:l&nC.
so3~etto
divider<:~
delle. indivisibili-
che '-lOOStc. cssolutczze delle cose che vosso pensare )er raczzo dei nomi
senza sogietto; e si :;>otre'bbe.dire: e non potrellIJO fElre filosofia. in .;uesti
eh~
<1:_
sensi nessno distinzue istc.nti e i101;:enti, a.11,orc C:uni:uc le. ra.:Ji_one, il )ensi::-.re>; b<.:stcrebl>e riuscire. e risi;ond(;rc 0rdinatmnent:c a. 'iueotG.
potere f.re: filosofia.,
_b.~:,3terebbc
do100.nd~
?:Jer
per potere dir-.; se 11 pensc.re ;:Ju vcrmi1entc definire .1 1 astrczione co:1c e.str.:-.-
zione, l'ostrczionc in .;,_:uc.nto Ul.1c.rn: pcrch produttrice di figliolanzo. insensibile9 potreni.l.10 dire riro,luttrice di idee e
rR~ione.trice
di concetti; se
il- ?~mc.r.rc nel rno1i.ento str8rao di s nel sunle torna alla astrazione primarV.~.
ci ritrovc cond&nnG',to
G.
cio lu
'_)aternit~,
c.l princiijio di- se stesso controllato d;: t1ueste do111nndtl come se fosse
il pensr..rc cl ::ul?.le si dicesse che: tutto ci
~.ttraverso
il GUD.lc si pensa-
no i concetti, si pensa .il tm,1t>o aei tu pm'l3c,rc, perch non sei nessuno dei
i~1portc.ntc,
l'. don.andr._ si3nific.:: chicrire il discorno e non doverlo fare tii~) con l 'c.vvertenzc. che questn urie donumde. cattiva, perch une: do1uunda se.duttrice di filosofie., in .:luc,nto
ficato filosofico de. ;>ot2rc
?U
sernbrr.rc
ess~ro.
une~
ni, scienziuto. dcl ')00 (Discorsi. di C:.nc,t0L&ic), e non poco se uno scicnzinto riuscito r. )C:nsorc
~s3ere
st.:duttricG
~li
un,~ doL1;..n~1
to che scrive di cna..toudc~ Ci)a.cc lii une do~:u:mdt: di uesto .tipo corne se
Mauritius_in_libris
149
lr. filosofin si ritrovcJ::cc c.nticipatn nelle. sue inutilit storica. dal fat
'
tO che noi
cot~
~Otretnli~ f~re
c;.uello eh\! Jrc~''c <:. che ..-1,::~ iucsto ?\.U'ltO .i viste. noi iJOtrrn,nL:tp illuderci
...
di i)enscrc nella
t.iizurc~
sposto di CUi si&.10 capaci nei confronti di unt-. domcndc COi.il.C quest_a di cui
stato ct~pc..ce uno scicnziL~to, nel aenso che r.,;_ui scienzic.to significa s..ttrn.-
sto e sol.o per :~uesb::> Ji ess\?.re; filosofo, tuttn la parte .di pensiero. ~reco .
che
<~
dott<. dci nturclisti, pu casere intese-. cot:iO fisi&logic:: del ?ensief ~61J in 'scrrno greco significo. n.~turc:.; fino
ro, dove
...
Socrate ~l pensie-
l,,
'ini-
filosofi~,,
ris~Jon:lcre
te d.[;l ;>wito di vista ,~.l' ti.n discorso cppunto per questo. iJCt.:lfisico.
U: citc.zionc <lcl ncllini cerve ncll~misurn in cui riuscie.mo ~pensare
indii?endentcm.ente cielh.
::: q~sto ?Unto
:._
ris~:ioste
il rispondere riceverebbe
dignit~
lo. io'.:1c.u<le.; ecco perch ci.t0.rc il pnsqo di uno scritto iptotol.::to "Discor"".
si di a.nc.tomin" signif ice dovere co.pire clm, se uno .scenziu.to pu
J?~rr~~tter
~toricJI&lattc
la
1iuatificnzionc accondo ls.. ,~unle :i.x:nscrc 'r.'. questo ,1uodo significa a:,:>prprie..r-
sl
fict:. sf~i:;er(;. fcrc cert8 ,~lm1..~mdc fondcmcnta.li pcrch yienc della disponibilit dci
concetti~
il che
)resu~onc
Mauritius_in_libris
ha co..11c
me-
150
stierc Ji
~>cnacrc:
t:u~le
il pensnrc
ne:cccsitQto e:. torrutr: sulle. e~str.r.zionc ~riI..ir:riE, dc, <..~uesto punto di vista
quelle d01.mnc1.:: sta ::, cisnificc.rc che potre1.to fl'..rc il ,roccsso storico del
;;cnsr.,re, avendo
l~
c-.:~;irc
::: -luella do:-.snde s.ignific., c,sscrc atati r.-.nticipr.:ti dl1. ::iuclla. domanda, ?Or
cui <u.;;;llc <lrn ~;.nd.:: co
~rcce;i:!c:
to ci che le:
1c
-IJerch
~:uc~t.s. do1~andn,
in
~:uc.nto
1..c.nd::.,
in
:~uel
cotuc do-
:.::.nticipl"~rlo.
;>.::..ci c.
~iustificarlc.
c.ne..~ufe,
~.;uesto
-~ucsto
~cr
~'>crch ~~ue-
?ens1:~rc
lo hv. Lntici:)a.to.
In 9iest:i ten;iini, ton1cre ci.a parte: dcl r>ensare r.11 1 estrazione pri1..aric si311ificu.
tornar~
lxnse., tornLrc n ci che il ::>ensarc 3, quelle spccificaziom:! <lcl CO::linciare del discorso che ;;icr un verso s:)ecific2. 1 1 eotrc.zion.e primc..ri11 e per 1 1e.ltro verso d Lodo c.l ;,xms<..lrc di coriiinciare;
11 c..strc.zione
c.ctr<:.:~iQUe.
~>r~l.dl'.ril: ~hc
~d
tem~Jo
e il teiJpo senza
foC.
c~el
IiJa
.:.strazio-
co:.:iurE; poat;::;. in ':}mstione ed 1 1 :--.strazione primaria, il :>enGc.re che origin".'.rio:..icntc nelle. s.strazionc r..:riuiaria riduc 1 1 e.strazione c. se stessa, )Crch L-_ le.scie.
&
Gc~
Mauritius_in_libris
~>Ct'l"'"
151
sere:: in
:Eettr:.,
~~ucsto
s~;_Jendo
llC
oir~nifica
senso
che lr;
cot~i
dcll 'o.strr;zionc
(~uestione
c~.nchc
elcr;1;:nt!';re che si pu
sost~mcrc
il peso
r.lisur;.:~ n~lL::
nella
zionc priiul:.ric., cio :1d esocrc iu:u:mcnte c.11 'r~strr:.zionc prirneric., in c.luestn
misure. il .Jensnre {}er un verso
no, in ,.ft.J.r.mto si
1JU
sr~pero
che si
ritor-
'uo11io
st1;sso
~strc.zione um.::;n~.
co-
~i
sensi: per il
inscnsi~ile
~ensarc
si
?U
cli
'-lUCSt~.
ridurre a
f13lio-
~ucsto
pcms:~:rc
origin~rio~cnto
si ritrovc.
ll
se stessa, e
Clillnetl:e
di
r~.ovcre
lE.sciat~
Ulil<:>ns.,
o riduce l 'c.stre.-
la fL. essere quello che , cio tG1apo cs)rcoso, o ridutta in r.todo tale dc
lr.:scir..rlc senzo.
00~_3ctto,
e ec non
~jusso
so3~et
to, devo ridurmi cll 'um,:o, nel senso s1:::condo il 'luele filosofia significa
ripetere tutto ci
ch~
UL1a-
~""nche
l,iuesto bivio,
oo C&.i)ir0 che
''k:ndo e
~x~rch
~1uclla :~.OI.JC:ndc.
strazione
~JriL.C.ri<.:,
une.
~Jros_;cttiv.::
che nel
pens,~rc
cape.cc delle a-
storie::~
e cri-
Mauritius_in_libris
152
zi,onc dcdicc,tc. e.ll 'uor.o; come sc. il pcnsnrc si trovc.sse le3c.to originari.:.fondet~.ontc..\lc
'
~:xms[.:.re
e fonclcuentale non
sull' e,.ntrcziane
scc~ta.
~'
?ri1~;rie.
posoibile, si;30ifi-
ce tutte le rispoctc che posso dare co~;~ une sorta di docu.1ent11zionc critiC:
1:ti.c~nto
:t
l~.1scic~:c
confrC?nt:~
.:
se
ste~sc..
nel 1'10l11ento in CUi ritornc .11 1 C~sf::r.::2fon~ .pri1,ie:..riL, . Si troV.C. nel fViO che
viene scelto contro l 1:cetrc.zionc E;strotte: perch il bivio che il pensnr; non
tJU
scc 3liere che le.scia .:.-: tutt~ le scolte, _perch il bhrio iascic.-
~1cnscre
contro tiUC..lche cosa c.hc in orieine lo ri0U<J.rda in ro)rio, ~x~rch ~ il pcn;Jl'.".ro che ,viene dcten.~1incto r:>.d Dsscrc contro, verso une. cstrcziono che l'u.i=tr:.zionc pri1J.eria, dove .:rntrczionc co1,.c :)ril.ie.ria si30ifica l' astr.:.ziom:l
,~.strr.t:ta.
c~uc,nto
re
~riliC.
L;Q
dire 1 1 astr;.~ziope in
~,uel
modo di esse-
rkll' c.strezinc che nol'l; l'essere prir.1c. cm.-.a tc;lc 1 o sarebbe co'""
i)rinci:pio, nit:
S(;l.1Z.2
'luc~eo
oi.~
nel~o.
stesso temlx:>
un r110H1ento d::-.1
SU;~le
il susoeguirsi clei 1J"o4...:mti consi.;wa S{~ st(:sGo .nei confronti di ci che sta
,ril~a. Du LiUCSto ~unto '.'a viste. 8 .coi;.ie so ~l ,Jrocesso del pem;.:.:ru fosse iJro-
cod.e:re e inYietreJ.3i:rG; nel i1101.1:mto nul 1:.ucle: dobbil"sI1iO cercare cli intendere il
~Jensc.re:.
1}ri1~iuric.
~,rcrso
Mauritius_in_libris
ris~-,et-
to c.
S8
153.
'!Xil ~ltro
1~obile
ci~Jio;
css~:re
questo !..iOdo di
(;SS-rc pri :.c. che nn l 'esacr.-) pri;-ne. c01;ie tnlc; ecco perch 1 'estrazione
in
,~uanto
c,
1110.
in
~iuc::a.nto
t.::-~lmente
~strcrL:to,
cio il
divcnt~re
~:uan
lL stessa sostantivit.\
di se stcssD.; 1 'nstr.:.zione che in .1u.:.~nto prilile,ric essere e.stretto questo essere cstrntto che in
cno~
in ci che
-~uanto
signific~ro
divisi di tutta la plurclit che nascP dal fntto che coLJ.G priil>O.rin 1' astrazione divisa, in
~ur:.nto
COl.ie
tele.
intender(~
che l'-
che il ;Jresupporre
eh(~
mcnt l' 1:,_strf"'zionG che fr-,tta essere da ci che essa ,>rcS11pponc anche
ci che
Stf.'.
mento che hc: contro sP stesse tutta le ctrctificezionc erudite delle questioni filosof icha, ?Cr cui c:uc.ndo dicicrao <lstrazioni sc.;_'lpir:>lilO che e'
~uclchc
cosl. da cui e e ' il so3getto che .'.Str.::::.C?.. Inve::cc io sosten10 che. (:uest:o stesso '.:1odo d'intcnf'rc che l'intende.re storico non corrisponde a se stesso,
xrch
~uc.sto
58
ricstz:e
e. torne.re sull 'cstro.zionc primaria, riesce n tornnrc in -iuesto r11odo per cui
l'essere pril!tarin .dell '::stra.zionc
si:~ific~\
Mauritius_in_libris
154
la stesse
c.str~zionc,
soltan-
E:
to 1' u.strcz:l.one e non l'essere estratto che cowe nstrazione essendo priw.c.rir.:.. :i)erci ilt19one n.11"' c.strr.zionc. di rimcnerc
0.1'.ris~
gli esseri divisi, solo perch tutti gli esseri divisi nell'e.sserc diviso
dell'e.strczione VOli1e priI.iE,ria, si riconucono nll 1css<o!re a.str~tto delle. ~
strc.zione che intendendo di rilv.ncre unito cll 1cstrnzione co1ue
ci~
che
(~uel
modo di essere
fn<lru~ntc.lc
t~tto
ci
\.U'lc. .~stra.zione
tal-
lii.:.mte <'!strattr: in se stcf'.JCC dr. potere isolnre l'essere .astrotto mci per s,
1r1u. solo ">er 1 1nstrazione, -::)er cui 1 1.<:.strczione 11otendo essere isolata. in
..:;Ustc.; ianieri:., ririif.me l' cssGrc l'l.stra.tto che rirucne il -neutro origine.rio
:a
tutti gli e$scri che ,:>ossLuilO conoscere, i...:uasi co111c se l' ~.strazione ori
gincric. riuscisse
1_!
coniug~zioni
ed in que-
sti tenJini gli esseri divisi risd1ill.no di rin.nncre i figli naturali d.e~li
.~dultsri ncci;:ss.s:.ri, ?~x:ch~. . 1 1.csscrc divis~ de;ll'c.sttezlon~ n~'11a
-iUt1lc
.........
l'essere .D..str.::..tto <lc:~l'c._p_tl;'<.:'zione .. non -~Jtib css~r. iiui.aedL.i.tci~cnt~ il princi~
'.!
'
pio,. ~erch. l '''spcr~..12stn:tto. dc.11 1 Estr::zi-one il principiq viiicolnntc l '':strezione a se stcSSF.';; 1 1essere. ,-;.strf'.tto Jcdl"' r:strt:zione- <iuel ,,{ncolo
.
'
dell'astrazione c. oc stcsac che s'1 ribc.lt:...: in se contro se e lesccrebbe 1 1 .s.strczionc r" se stess.'.. in '"iuesti tcnnini, lnscio.re 1 1nstrnzione o. s sif3tlificr. fc,rln divcnt.r.r0 cssore e.strc. tto,
c.r:; essere a.straziooc,
r.u~:.
i.iii'. div~ntc.rc
essere
astrat~o
signifi-
111~1
contenuti; prci l'inizio di tutti i contunuti che servono ngli esseri divisi coii.c lllltcri&le orynico delle cstro.2iorrl che invece sono astrazioni
plc,usibili perch sono le 09erazioni che mettono a :;>osto il rnpporto tre.
fonCtr
i::
Mauritius_in_libris
155
porzione sta c.
si3nific.~rc
01;~bedoo
co.-ifc:~se,re
truscendentc..le c..rrivate
iJCns~
sn;_.>iauo. tslmen-
tt: lfi diL.icnsione k[!.nticnr: di .. ,ucsto discorso, che dovrcr.a,ao ridurre :1ucsto
discoroo c. non dovere i\ conc'!c.nnnru le. filooofit;. c..d es:Jcre ci che tutti
sc:,)~iruoo. "'Ecco perch:. (:uc.sto d'isca.rso uon ~~olq essere discorso ~i riscon-
l;LC.
;_:,ltri dif?corsi nelle, origine, secondo ls. c1u.:::.lc 1' es.trazione in 1.jU11nto _.>ri1d2rin come eesQrc c;strc.tto c01.~ ac provocc.s'sc il suo essere neutro all'..;}Gsc.+E":
iJrovoc<~sse
il su.O essere
n0, 1..r.
;:>rii..::~
i c,
.!:.
come cii) riel ue_le r.nche; l ' ~sserG astretto 1' astr~~zio
~>o
tcrc lnsi',rc che ci sit'. L~uc. lcose. a potere dedurre l' essE.rc fistrctto o non
in+:.irre l'cs3crc ~strr,_'i:to Gd un vincolo \SSoluto con l'astrc.zione, per cui
non )Osso pc.rlo. rc:: di usserc
~:str.'.::.tto,
t:.str:~.zionc, ci.o non l'csa<:;r~:: l'..str!J.tto coi.e tale, n astrazione cOLie t<.:lc,
1.ove: n essere :>.stretto c01~:c tc:lc n 1' c.str.:::zionc eone 1:L1lc significr.. non
posso au.Jcr.:::rc n.lle s;:n:lle di
1...._ue;s~o-, ,~uesta
O?erczione di blocco
)OSSC 0SSOre
non
;1u~
du t~ucsto quslco-
1..1ue.
Ii.iet<..fisi~
e.streS~o
.ucsto vincolo
c01 ..e
..
nell'ori.~ine
po~sa
3rc.fico e non ternport'.le cio h::, un posto che un i.:;osto c!18 non il poGto
dell'astrazione coue css..:!rc c.str:tto, e se ;,>cn_so che e, ..1uesto spc.zio dcbl>e.
corrispondr.:rc un tc1.i.po, le. 1(:ritl che desidero c;.ue.lcosE; che rni dia sia
Mauritius_in_libris
15>" ..
lo s1J&Zio Si'.31 il ter'lf>O, cio '.iUL'.lcuno che UP?Urito, dopo di Llei ere.::. lo s~c
zio e il tcll1po nel quale io vado sc,orinando le cosiddette r..strazioni cosiddette filoaofiche,
I.i.8.
lv &:pKlf
., la ;riiaa
:.:;a.rola di un libro che c"ssoluto, solo perch la rclc.zionc che tili dc.. nl.- '
trcttanto c.ssolute; le verit che;;. rtscont:ricmo in ;..:uesta e.ffenanzionc
s:1
l-.
si~-:iuo cr~{liti.
noi, non
~c~tl:nicru1Kmtc c~U(:Gto
un modo di cnlunnia-
.1r.ctre.~zionc prii."-~rL'.'.o.
u~
;ui~
coi:,;e ci che
vincole~ ~
s. l'cssere e.stretto, co ..
se fc.re filosofie. si3f1ifice.cse dctcri.lin&re 1 1essere! od essere dopo 1 1o.-
otrc:zionc, nttrr.wcrso il ibdo che l' a.str.:-,zionc di se stes:r:;c., cio <1ttravcrEo il f.stto che 1 1netrhziono d.ive:nte ..;.w:.lcosc come esser~ astrctto, si-.
:1nificli. essere nstrr:.zionc, o ci. che '?U esse.re di l da ...:;.'iU:sto solo 1 1esscre pri1"":irif: ckll' ;;,strC'.zione, nr:. l'c,sserC: J)riliif',ria dc.:11 1nstr&zione si~~ni-
ficc, 1 1csscrf~ . ~i 1 1inizio in uovi1;,cmto di tutti gli esseri divisi che .>os-
cono nr,scE:rc; se voglio pcnsc..rc l'esse.re sul aciiio,. devo. acce ttr:rc che 1 1cssE;rc che penso sul
.;:u.;:~sto
o' dr:,
~uesto
st~rio
uno de
~li
zione, dove
cssez:r:,
t0
Ul1
DriL-~c. dcll'<:'.str,~zionc,
cs.screr.~oi:r.~.zione.significe
~erch
Col,~::,
?~mss:re
che,
157
X. - DISGIUHZIONE
P11ll1J~
n:
DIGGIUNZIONE PRihloRIA.
e.ncor<'.'.
-ssscr~;
c.ffi~kt<:~ ~il
:~ltro
pcns~re.
l 'esoere; cttrcvrso lo ::.cr-.vo d2llL": 1.~r.tr.J.zione primaria dovrc.1'11.110 cre~e _c<.1pito che
l 1 f~sscre
ma.ric. utopico, ?Crch 1'1::sscrc fuori ::1.e.l suo steGso ~>osto coue 13&9i-e
;?riLierio, perch il posto prili!eria .:::'.ffidc.to all ';,:stre.ziono priliaric, come
:.,:>rilnnri.:::; l 'csserc non colo topico, mc. anche ato?ico, cio
priri:i<~rie.
l'esse.re un
_,,
at
'Wl
'
zc.. posto, dove l 1 l:ss2rc senzc i.JOGto co1ue esse.re, coi.e se dovesse condann.nrc l'essere od essere ocnzc. se stesao; 1.::: stessa pronunzia forrnfile dell 'esserc-; seubrerebbe ;Jo~,,-erc r10tcn.1iiv:.r0 il pensc.re n j;>ensarc che L~:ipunto l 'css, _ '.re
~,
cd lsscndo, il suo
1;.;ssc.re
.
discorso filosofico
~~..'.lt .o,
st('?SCO
CSiH~r0
tutto il
cotJ.tr~tto
il dt-:rsi
o il dire., essere lc3cto e. ;_luesto non ei3nificr: intendere che il dato ori3ir<:.rio air.. l 'esscrc9 0.nzi il dcto ori0inr..rio }roprio ci ettr:J.verso il
<.:ur:.le non )OS.so ~Jense:.r~: l
'\::SSf::re,
&<:::
1 cssrc d~to, il
dF,rei, nc.::i c1u<'.le il pens:-.rc non pu e:::cere il pensare .nell
- .. .
....,,,, ...,,,,., ..,.,.
do.r(; cll';<"So~ire dl"..tv o il d.r:rsi c:~ll'ccsere dato; se il ,i>Onsc.re pO.l~!M~ ""
~--..
dcll'~sserc
da-
to, 'il ?CnGE'.rc sl'?.rebbe con tutti i problern.i risolti in senso originario,
cio il :._>.nsc.rc non
~x:r
nvreblx~
Mauritius_in_libris
F.li
158
ori3inarie.Lient~
perch
'
to d!to
~r.iplics
'
del <lnrsi dcll 1.cssere dcto o del dare l'essere dato; in qu.E:l primo senso
esser<:~
se il panse.re potesse
as~oluto
problemi, ma '-luesto non 7uol dire: che il ;_>ensgre viceversa e.. .queste altre.
r,1o.nier<: ?robleme.ticc.r11cnte tale, tJerch c. queste. c.ltr.$. L1c.nicr1: il pensnr;:;:
caso sialiO
scnz~:
co11iprend~>re
in che mo<lo
, in
,~uanto
1dni
coi.~
c~d
COii.C
or~llnisr110
ri.rnientc e criticalente
~mnce.rc,
SQ_
, risulto.
, e per questo dooo. Dal punto <li viste della nstrnzione r,>rirunrio. e secondo il processo di ritorno del pcnse.re sull' c.::.struzio.ne 1Jrimnr:f..a, cio su
ci ne 1 quo.le il pcnsprG m.scu, 1 1 essere risul te di l da ci che il :.Jens.:.rc ;:>otrcbbc essere
COli.Je
pen~o.rc
situ~zione
ci~
Mauritius_in_libris
159
clc il
CO'ile
r;,uesto ri8\J<.rlr.ro il
;>cns~irc
che
p~rci ri.J\lC~r
il ':">cna.~re s;.x~culntivo, ?Or cui non che il ~lensare sia s~x~cub:tivo )erch
,.len"';~ -(~\lesto e ~~UQllo, rnc. s1)ecuL:tivo ~Jerch viene reso tc:lc, )erch c'
. c:riielcho cos.:.;. couc l 'ori~inc che p'i'..rch ,,Jensr.tc. in quo.nto te.le rende questo
suo e:ssere ._:Jensc..to in
11
pens~re
in que.nto
easerc
tr:.lc spcculr.:tivo.
sp<."'cule.tivo in c1ucsto
priiat..rL~,
-~strc.tto,
~~uc,nt0
lii.~iito
non
ci-~;
t:.".lc~,
c~.li
t~ucnto
te.le, ;crch. il
suo essere in t:ucnto tr.1e, ii suo essere }Cnsato; sitmJ.o di fronte n.d una
.:>ituazion fondemontule nc'llE ~UCle il ;_)Cniwre
COiile
svU.otr.:1iento dcl d.:.to ori 3inc.ri0 fisse il dc.to cl suo esser~~ il Jcto, dC)3ilati~::e il dc.to, c:uim~i. il ;>CO:lG[,rc finisce~ ~)er CSGer t~ueSt. do~-.:c.tizzazionc
si;p.:.ific[~rc
ch12 il
p~nsc.rc
kJ:o, perci do1fit:.~.tizzc;zione d'.'l c'lnto; c~uindi net" 1;:101ncnto stcono nel '-J'.U~le
il ?nsare reridc il
d:~to
o_)err~.
d~;creto,
per cui il
~>ensc,r~
quella esperinzc seconi.~.o le; -~ur..lc: l'ccscre, in raIJ~>orto col dc..to, si311ificn l' E~SOf!re e.bile }lei confronti dcl
c35ndo il doto, :>orch
deto~ Il
003m~:tizzr:.to dr.~l
;:>cinse.re
do~tizz.:;;
ci che,
lc ~ciarc
1
;,iensr-.rc; dovre:bbe
il pen-
3nre senzc tltthrit', d.:to chn tutti~ 1 t c.ttivit~ del pcnscrc coLtC se fosse
-}uestn contr.s.zionc ori::,int.rir. dell' attiVit dcl pcnsr.:cre che si risolve tut-
te rcr 1.e:::zo dcl f)(.!USc.rc~ cd. fini C'l ?enso.re, 11tr. contro i l penscre; perch
ricono~ciuto di~xmc~.ente
.Jensc.r~
Ilei COrifronti ol
SUO. SGSSO
Mauritius_in_libris
130
questo vilu:,:Jpo c.ttrnverso il ual~ il pensare d:..pende dc.. ci che autorit, non perch autorit\ di s e por :;, Lu: .nutorit da altro e per altro,
cio un ess9rc c.utorc che non un essere c.utor0 come te.le,
viene. rE:so autore, cio dinc:rdco,
tc c.ssorbe in
1~uest.::
~1cr
IJD.
~nscre
il fc.tto che il
, ci che
originoriciuen-
c.ttivit~
st,:~to,
il pensu.re
identificct.~ COLlC
che viene
rc.~:Jorti
ince.~>ll.cit~
so, che cvrebbe dovuto essere conoscenza dcl iJrinci-~Jio del rfo.to ori~ino.rio.
In (iuesti tcnnini cobc se il i>ensare deten.1innssc une sorte. di nlibi per
s mod.i:::mtc il qucle
cor.~
il suo stes-
signific~
dimenticnre
che il pensc.re secondo (::uesto suo essere dcto, che in1plica che il iJensc.re nm pu essere coliiC te.le il' suo stesso conoscere e implica. r.nchc che per
se st0sso il ;>ensc.rc pu 1..HrnerE, solo il conoscere di
<.~ualun1:iue
cose:.,
tr~m
(~uesto
lC
il co-
conoscere,
~)ansare
cr,~c.cit,~ or~c.nice,
di pensare il
conosc~rc
dentro
::w stczso. N:_0~questo r..~do 1 1 e.a trazione ;>rilncrin finisce :x~r esser~ ci dal
..:;~uale
r~10do
c_~ucsti
i?Cnsc.re . il ;.iensnrc 1 1 es sere: dopo l' e-; ssere e dunque il detcrrnincrc che 1' ssser8 sie qpo il su6 stc$SO essere, per cui ?ensare non ai3fdfica n pen-
Mauritius_in_libris
151
s.;;~re
i'.1.!'.ndo nllt.:i.
sc.r~
e;
~strczione
c~uasti
e~
~r;rc
che pensc 1 1.c.str,z.ione e le. pens<J. non iJL co1ie Vincolo all 'cssere lrntrat-
per il :;,>cnsr.rc
~:iri.1"8.ria,
riuane
zio. delle disgiunzion;f.; il ?ensc.re che er;:: ;Jertito dalle. dis3iunzione ori3im::.ri.!.;, dcl princi:)io, ri:=iercorrendo ;.:.:ur;sto suo processo, lcscinto il principio in mo.d9
dF~
l'rinci~Jio
essere
~Jcrci
il
pencL~re:
tr1:=~
con~ccutive
ench~
che.~oi
fc~cendo
ci che
le stcssv.
e tutte le di-
rigu2r~.:1t.::.
il prin-
~er
princi~.>ia
un essere di l dal
~x~r
D.ltro versic. ci
princi~io,
t"!UCsto il dL;1enticrlr.c
:Jrinci~)io
~Jor
~;nrtito
un verso 3\lU.rdc. .:;lle s::;alle e i.J:r l' e.ltro il prihci,:Jio che volge cl
~ucsti tcnc~~ni
'i;U
Mauritius_in_libris
princi~Jio
152
princi~)io
tere pensare l 'orizino divi s, d8.l ;irincipio e dovremruo dire: in censo teoretico il
~Jrincipio
.:~e
~Jrincipio
sfug~e
:Jrinci~'>io
L:n-
~i't.
~crch
;.~u.'l.ndo
ci;:>io e dc.l princiiJiO .;:11 1 orizinc un "Finggio rneto.fisico e rncta.fisico perch~ inutile ~
non perch non ci<'- utile,. k-..r.:. pcrch difficile pensare che
ci sis. di tutto
~u.:;sto
s8
ir.i~1anen-
suo essere .Principio dcl ~J:::msnro; vicvrs~:: de questo punto di vista E~bbia1;:0
il
pc~snre
cipio del conoscern tutto ci che conosco, per ('jUGsto il pensare destinuto c.d essere le. test:bnonic.nzn rnetnfisica del ;rincipio c. dcll 'origine. Il
i)ensc.re che torna. all 'ori3ine e torne, nll 1 orir;;inc.~ qtk'Lsi con la. tentc.zionc
~.1ete.fisicc.
di
11 .?rincipio,
ii:-~entificnre
trov,~.
1 1 ~:otrti.zione
prit.~c.rie.
ori3in~ric.
t;ic~:no,
chE: lo rieue.rda e
lE:
princi~)io
al bivio tra la
v~ <lis~iunzioni
dis~iun
princi~io
zione corn:e tr.le, pcrch s-c viceversc. pu1) eoscre ;>rincipio .ella dis.3iunzione lo solo perch
,:~,i1.enticc.nzn
Jis~iunzioni
solt~.n
~Jcnso
Mauritius_in_libris
1;3
..
.1
~[
cipio, e questo il
bt~.ttesilno
l.!:ico del
~)cnslero
far\~ d-1
:,:>rincipio
ci~
dis:~iunziono origin.::ric~
. s3iunzione sempre
~l princi~)iO
per cui il
princi~-:>io
princi~)i?
s:3iunzionc e lll dis3iunzionc in riiodo ;;cr cui non pu csscra esso principio
uci in bilico tre. le diGgiunzione in quanto tale e la dis3iunzion.
~n i.JUll't-
dis~iunzivne ori0in~ri~
le
[fl? ~)roprio
divent~
le disgiunzioni con-
trovar~
ui~ ~oterc
delle.
c~uesto
disgiunz~one
ori-
di
~Jrinci?~O
do~cmLIO
pi~~.
cio
~->ro?rio
conaecutix~,
seto o il rrJscntc
dfNO
fu~o.
Mauritius_in_libris
. Il
~)anse.re
cofoc ci c.hc
.134
d~:tenJina
diviao dal concetto. Abl;;ira110 coiii9 primo risulte.to il fatto e.be. il r,>rineipio
csscntlo in bilico trp. le. dis3iupzione ori:5in.:irin ~ le .:Usgiunzioni consecu-
cletermi~Klre
-e l dis.3iunzioni cons8Cutiv8 il
~e.le,
1:~is3iunzioni
taa il
:.x~r
~)rincipio
che per
l'altro considerante
tic;_,_, pcrh la. consecutio ..;folle c!is1iunzioni solo que:st:!.: . ,;uel t<;;1;ri>o se-.
condo.
i.i
se.~'pe~lir(~ i~
e~
dctenil~nnto .c,1
.trovc.r(; il princi;>io s'!:esso della diogiunzione, che non il :?rinci:;;>io d<:llc dis0iunzioni cons(;cutive, in c;uc.nto lei consecutio delle disginzioni .
:,Jro;?ri dir.icnticarc il ;.Jrincipio, cio il ne3ure che. il princi;_)io posoc;
essere
d~llc
i.~ -~1rinci?io
le. disGiut_lz4..:mc co1ue inizio. delle dis3iunzioni :. l' astre.zione .ed l' as.trc-
zione.priru.;~rie,
;>cr cui
'.
iJGrti.re clc.
~.u~sto, ci9~
ris~)etto
~J~nsc:rc le:~uto
d~l
princ.ipio e . .in vece il ?rincipio di"Jiso rfol concetto; .'l~st~ ic disg1'.mzione prime che stP. c. rido.sso dcll '.nstrazione pri1,JE,ric., delle stesso.
c-i.str<~
zionc c011ic inizio .delle :.:liagiunzioni perch c,:i. che nnsce da.11' inizio kl-
Mauritius_in_libris
dis~iunzioni.
155
coir~
oc fos-
~u deten.1inr.~ro
tutto ci che poi la consecutio delle disgiunzioni; cio ogni dis3iunz1one successiva rire.nde queste. dicz3iunzione priI01e.. nttro.verso Wl'nltre:. disgiunzione che ore. vedi,mo, perch 001\i disgiunzione consccuti\rr.;.
s~rc le3~to
~ons.~que.
il pcn-
dire: tutte le filosofie auccr,ssive c.1 03fli filosofia sono il sistern.L delle disgiunzioni che m".scono delle disgiunzione ?rime., cio sono il siste11a
cfolle disgiunzioni che
11,)
s~ecificano
~1Wlle
c.bbil"'.-
si.<J. il i>ensc.re le3c.to .:i.l ;.JrinCif>iO sia il princi?'io diviso dnl concetto,
fil~oofie
ed in ;.;;uesto senso le
ne di se ctesse dc 03fli filosofia, ogni filosofi& .i.Uc:le che sia, cio 0:111i
filosofie che ;>U esse;re nel wi1'1ite nel
come filosofin
rio.
c.~
~ucle
l~Ulll('~
~)rilau:
il :;,:>ensare
le:-~eto
c.l f>rincipio ed il ?rincil)io diviso dcl concetto. All9rc.. L:. plurc.lit :.lel1& filosofie.. C<>Lle
G~
ctcssc 1 in
S(;
qu..~nto re~dere
singolari le filosofie
filosofi~,
signific~
IilClgrc.do
ricondurre
l:: filosofie e: ogni filosofi.'! qunlc che sie, cio nlln ?Ossibilit che ogni
filosofie (1ucle che sia, sic pur sempre ci che specificato dcl fatto inizir.le che identicl'.Iaentc il ?cnsere
lc3~to
el principio e idcnticr..Llente
il '?rincipia diviso del concetto. Tutt(;; le filosofie sono sistemo., non quel
sistem:: che i)Ossono essere in s,
-perch
nono sist01M1
ris~ctto
\:
i.t.S
ogni filosufiE. "-iUC.le che si.'! 1 .:fo. ci che rq>?rcsentn la loro unicc. possibilit te;ore:ticn., cd ogni filosofia, quele che.sia, il sistema. di.quelle
Jis3iunzioni attre.verso le GUcli co1.-ie se le filosofie determinassero la
clio~iunzione
Mauritius_in_libris
155
gancic:. c. ci che esse sono nelln 'disiiunzionc ~Jrir.ia; cio ci6 che rispetto c.lle filosofie le disgi\J.nziori.e prh1c, 8 ris~Jetto ai f.',ltto iniziulc
coo
r('. cd b1 ~ucllo che sono "il loro. vero essere v~.- poasibilit di c_;uello che
sono; .cio le possibilit ri.:;lGtiva o11a disjiun~ione 1...ril;in _ le P?S3ibilit che ncocc dc,l fatto inlzic.le dc.I' quo.le n<?.sec Sia il pensare ll.:3c.to r:l
'i!
..
.s.1.s1(1'1\.A. .
!)U
GOlll.>
rir.lancre
les_icto cl_ princi,:->io e in che r.1odo il :Jrinci?io ril..ume diviso dnl concetto.;
ci::> in che r.iodo il ?ensc.rc h.::. od ~mr set.'l.i:ire un suo principio e in che., ,
.
'
mo0.o il princi;?io dcl t')ensc.re ri1.mne i:iur seiaprc "il rinci)_io diviso d:1l concetto,
fico d:i.. .:iualunc:ue tipo che sir;nifica lu decisione . d{ tutto :l:l sistt,;!mc. sue- , .
CE.:GSiVO ed nnchc te.lo dc. ess~rd Ci che deciso da ci eh~ CSSO ft~ nl:l.EJCCrc.!9 il ?rinci?io dcl discorso il suo Jovcre essere
pre:~iudic.n.to
l.iiedinnte
nltro umi tr.ediante se stesso, ?i;:r cui ci gi~dizio che o;~i i'riqciiJio
di s corrisponde il ;,:>re1iudiziO; il principi~ di un8.. filosofie. ln neccait di essere ..:~oosto i;rf:nci:?io pr{;;Jiudiccto i.:~.i dc~ sn stesso, cl giudizio
che OJ11i ~rinCi)iO , dl s ;_')Cr S in
se .corriSpnde
il pre;3iud:f..z:io che
dc tjucsto 8itidizio nasce in 111odo tc.;lc che ii giudizio stesso non sio. ,JrC' :;iudizio di s in s e per s, il che si~ific.:. che il >rincipi non ::.)u?> stl'.rc priuu, d(;l
~c.to
:>rinci?iO~
concf~tto,
per
uin-
IJCZZO
1c. nGcssit~ delle inversione fondc111cntr.le, perch dA.1 punto di vistG del
~)rinci~Jio ?r~cccJe
.ill
il giudizio,
llD.
d~511e.
disgiunzione ?ri-
Mauritius_in_libris
v~ntarc
I<ie.
clizio ;:>erch
zio.
157
~)er
pensurE:;. il
princi~;io
dev~ conosc~re
il pregiudi-
~Jre:.;iudizio.
al~
-~Jrifac.
i:UO-
<lo poasillIJo tranquillrntentc :;_)rocedert; in '-luanto, in uesti termini ;>rocedere significc. cvcrc coac ;;>ossibilit positivn il giudizio e coi;.e possibilit 2ltrctt.:.nto positive !l pre3iudizio, perch il ?Cnso.re le3cto al princi.:.
Jio c il
~rinci?io
stcmc.zionc or:_}2nicc dEd posti che dovrebbero avere sic il giudizio sia. il
~)rc,,iuclizio,
ru.c.
(~uestn
averf~
pcr-
~.l >rc~iudizio.
~.,arte
del 8i:.udizio
ci;;:>io, c1ue.sto significc. conoscerla prc;3iudicatc non dc. c!uello eh~. il giuJizio interno dcl princi;,>io delle stesse. filosofi.l che stiamo pensnndo; ls
cc.~:;::.cit
ncll<.1. 4ualc
~Josso ~)cnsnrc
~oterc
intcndc.;re il
~)rincipio
pre~iudizio,
cio
;irincipio deve essere inteso dr: ci che dopo il. ~rincipio in ..iuanto giuJic2rc il princiio, un 3iudicnre
~Jril.E.
che stc. dopo il princi?io ci che o. sue. volt.~ 3iudicn pri1ua il prirtci)io,
devo sta.re dopo siP,nificE. c,sscrc dctcnninato e r;iudiee.re prir.ia si30ificu
dotcnainarc Questa la criticit ori1innril:!" di ogni filosofia che non ha
biso3110 di alcun criticis100, ?<?rch il critiCiST10 le rae.nicra di non C.1.pi
re:: c;,ucsto, ?Crch il criti.cisr,10 il sistemo del giudizio dcl giudizio stesso attri:.verso il
\.~ue..le
Mauritius_in_libris
c,;ucnto i)rir,v.:rin, r,i1,ic.nendo. astrezio1'K~ ~')E':n;:ci 'diventc l' in;lzio i:Ielle clisgi\lll:..:
'
..
se fossero in
':
~.:::rr.1'
'
le~~ n_ costituire ,il .ter~no <lolla gcn~im:i.zione dt:ll' iniz~o delle d~s 3i'lin-
:-doni e quindi
(~ella
fict~ il suo essere dipcnmtc .e:.11' inizio dell dis~:i.unzioni, ~nci1e ee esac idcnti.ccnlCnte _no.se-.;, cohld ~Jrh1r", dl'.11' _inizio delle ('fis,3iimzioni, ~)erch
SuO , essere
'
'
dis,~iunziorti--disgiunzionc
'
di ;,:iassn3r;i. eh~ interno c.11 'c~str~zionc fino , &11;~ disgiunzione i~t'irne ci~
c,-;:tr:::v~rso- il . i:~le: _ 1?!.,z.9,en.;.;,9f~ir~ c.bc_ . L'..l'.struzi.onc se' rL1nncs'scprlr~rin,
c&rc;:bbe
q!nto
}~ili:.e.ril'.f_
,".1
nc -astrazione e; per ~:u9$1:o divcnte inizio folle di3giunzioni e per suo d.i-
vc,ntarc iniz,io. 5,lcll,e ..Ji_sgiunzioni d l~ dis1iunzione iJrir:1a, scnzL :che 1.::. di.
.
. ' u
-"i pE;n(.G
, " e.e.
e i'o .1- n, cu
. ' i viene
.
~ .:t
s,3iunZJ.Ol}C;;l_
:)rJ.l.lia
aa
e;, pcrch il pnst.:re lc,;e-
Mauritius_in_libris
139
ir"
-....LC-..~ri . .'~__ .. J
. .L1
~"'
bile, >JCr cui l'eosc~e- l'essere ;riliiC, c:i OJtli cnsc:;rc ~)riw.c:. ;;_)os,sihi-le dn purte :foll' ~strazione l)ri1.,r'.rie. rcn<l-6 .originario il.
cd il princi?io di?ioo dc:l concetto,
~1ensrc
<li~1~rsaaente
non
i~:v:rertu.,.o
il
~>ense.re
.Jri3innrio, ecco. ;_.>arcl1 cH-. dhe d1 lr~ dis jiunzione pr:.i,m ; cnchc ci. t.lr.; cui-_
~Jri1 ..r
l.r: dis3iunztofre
princi~)io
1k~ti, )erch~
~1rinci)io
to.. Si dovr'.bbe c.pire d :_~uesto punto .che i '.essc::rc deto delle dis_11uiu:ione
;;riL!<:".
il
Si.10
?rinci~Jio, oh.
il
~Jrinci:)io
ci~
~rinciio;
SUll
questo csoc-
~::>rinci~Jio,
(~uesto
vo non solo riG)ctto ..-: ss; r.la EJ.nche rispetto e ci eh~ lo di perch. dall'~
i.ai.zio j(:'.llc d'--c1:Lunziuni e.1bic.r.10 sin l'essere. 1eto di questo essere. dis3iunto ori(;inc.rio che il )rinci~Jio, sir.' il_ suo no.1) essere _rlipc,11?e1ltc: dt ?i,
::le. cui do.to. P0r ;.ucs.to "'tiio il ~)enscrc: <le.tenaincto
co11ic
originario,
dovi.' csst~re ori3inr.ri~ significr.; le ori'3inc.rict .del penac;.re che sta r. si:jllifict~r(~ 1a sii.1ultc.ncit\ cti l.:utte le ;Jisgiunzioni. t1~c
se chiarJ qucs-=o
(1ic~iunzion::,
C<.:k..C .
t.'.'1.lC, che
-r~
-U
st.
dc
f:
sigriific.:~rc
ci~nif ica.rc
fonckr~1ento ..-~i-
prinu;ric.
.
ti fetto che
cho c' un
GS$e're
disgiunto che
CS!!O,
Mauritius_in_libris
SUQ.
170
dis~iunto
colae
.~0L;11.~
il pr.iqcipio: il ensc.c~:mcetto,
~>rinci;_Jio
sic il
tlcl
princi;>i~,
~Jens.::rc,
sia.
-~iSi)et-
to e c.i p_cr cui si trave" .c:iviso, il concotto; 1.n tutti e due -i cc.si se:.11.ipre
principio; questo essere l_tcsscrc dissiunto che il contenuto dello <is3iunzione. prirun divcnte il contcm1to delle.
disgiunzi~nc prii-i~ria,
sia il prin-
:_:;ril.1tnric., che nl'.sco do.l fc.tto che e ' un ossore co.::c essere
che
~)U
mc. e.ddirittur.:-.
di~:3iunto
c'.is~iunzio
co~:1c
Guo
c~k~ll 1 cstrc~zionc
dis3iunzioni ;:-;llr..
is~iunzione
essere dL:33iunto
::li~3iunzionc
t'riI~;.nric.,
<'~stre.zione,
prili.&rie alle.
~:iriraE,ri.:
ci;io di
co
19 qu~11c
rile:g~il"atto m1e;
ne~
~ua-
senso secondo il
~)rin
)U
lc. dis3iunzion0 :)rirneric che;: si3nificc.. si;;' il j_)rincipio sin il. l:>rincipio,
l'essere~
:1ic3iunto
ri:~ue,rd1-:
il
princi~)io ~n
e il concetto eh.o cori.lo. m:: fosse do. )arte del . -.Jrinci;Jio un essere seconro
.
un tempo cd
di
(jues~o
ficc.. il
.x~r
esser~~
.a;
~.,cns,re le~~c.to
SfJ
...
corrispom~.c~ ~'.nchc
ppanso
cd un C<-;!rto tempo
ori~inaril'.riientG
'
ho pcnsnl:o
si~ni
ori~~inaricucntE:,
Mauritius_in_libris
lc~ato
n.l
~-,ensc.rc
dc. essere
171.
'
'
'
di l dall' r.vcr(.: ~iensr:.IO,_ :.<:io. fodnrc oncct,i tilc'.1 sempre .sulla bt.se dcll '~,:verc i.x~r..s.:-:.to, cio dcl r;;io c.::sscre st1:o lcac.to nl prin:i;_)io; questo dctcr- Iid.n.s.rc~
s:. ii
?rinci-
i)io e ci eh.e e auo. voltL lc:~e:. il- pcmsnrc :::. ci _che diviso d~l principio,
il concetto, rentlo il ;ienoc.z:e futuro c-io rcnk il pensare questo futur0
fonclnncntc.le che il cuo presente conocciti.ro e rischici.io di essere
GCDrt nelle miourr.. in cui non
punai.~ao,
.cono~
nostro ;ensQ.re non pu0 es ocre, mc.i inchiodcto o. e.:ucll '.ltro di s che i.l
suo :)recente
~)erch ~Jcr
coniugnrlo lo .J.cvo
int~;ndere
co1.J.C futuro,
i ..c.
non
secondo se stesso, )Qrch .il presente cii questo futuro non il penonrc e,
:)er pensc.rlo, devo
do il suo
~">cscc.t0,
coniu:1r~rlo
princi~Jio
tenuto
fern.10 c.l penne.re c..ttravcrso il c.,;,uc.lc ::: dal \:uc..le -il ?Cnaa.re prospct:t:u. scm-
conooc~~r::;
e il
~)ens<:r(;:;
l.s.
co~iddctt~
p~1'.sere
dt. rendere
rcl
con-
to. dc. c:.ucstv ;>roblemr: ~K~rch il' tentativo di rendere COOtCr&li_)Orenei il pcnsr::rC, '' il conoscere, ncd cui confronti
le. . . efilsofi.n ri3chi di csserc fi.
losoficc.
~x::rch
in ;_:>ert2nzL1 rinuncil:.
~:ucl
r~l
v-.
in cui
liJO;_lf:nto
r~e:l
tal\.~
oriniriarno non b.:. fc..tto Lltro che in~r.::nirc .il ~crs.s.3lio, che non do~Jrcbbe
ne;:;::;mrc css8rc col:iJito. I.;. C.is3iunzione
~;rilJarie..
Mauritius_in_libris
17.2
,
~~
il )8nea.rc
co~.JC
l~<~nto
c..l
~)rinci:_Jio9
cd 11 princi-
;,)io diviso d.i;.l concetto eh.o ,)erci,', rapp1.sonta 11 futuro dello stesso
s1:..~r~:,
~)(;!n
c:d in c._ucsl:i truini c' solo d[~ fl~re ln filosofia del non pensere,
cio 16. filosofia 1~edie.ntc; lo. ).ue.le il )Qnsc,re:, coo deten.inato esso stcs-
co )rinci~;io
(a filosofie,
Mauritius_in_libris
173
r..r. di::qiurizioriG
(~Ucct:) siisq J.~ dJ"'l:~zini cono l'omforc ;;llc.. dis-_,,iunzionq c~:~tc _pr4uf?.. .
e coi~:c ~)ri1;i.~:~i~_~-:-;!'t>:~:~>lurr.l:lt ,.cllP. dis:3iunzionc: coincide. con .il .s~o usoc!".............~~... __, .. : . . . .
r,:~
~;ri1"L
sin :'>ririu:rirf
.
d~~llr..
..
.
dis..,iunzio.
LJ .
.
.
.~)ossibile
nc in 1.~wmt~~ ;:fri111a
.. .
.:
'
c. s1./:qi:cs8.:".?
. ...
in
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in. un
1.1odo
.'
.,.
-~~:
~:
.. !
tutt~
l 1ess.:::rc rklL:;
le dis1iunzioni,
sci
)Or
'ti
.,
'
...
~1ifqiunziohc COl:iG
un
tre.verso .ii' (;_ur,.lc -~ cor"G se ~l ~1J?iri.ci?io dovesse pcns.:.:re 'se stc:rno; l 'c;ss~:_...
..............
--.
-~,
a Mb
principfo::c1;;.e
4
.nll~~ti; .:~uesto
:
Ci.F1c
~rinci.)io . in
qoosti ten..11-
ni siznificn spostn::c il ;:>enscre pri1..c ctcl princillio; i,n (~tiesto senso pi;r
lo 3i;~stc.r4cnto ~!o~cbbe ni;:;nific.:"r~: il ~)robler.m. del. principio'. e _;_:>roble1~11:
'
.f ':..
'.
..::
,_;oss!bile in
.~~
~.uo.nto
..
viGt~;-
'
il ,)rinci,?io nGlla
.
.
dis~iurizione i.Jrilui:
lejato al r>8n-
CGrc e divis,o de,l concetto 6 ne11S .dis~iunzio~e i)rirae:rin ci<Y eh~ . siail.
~:>fin~i)t~ s{~
il .>rincipio, il ?rinci,;>io
-~. inv(~ce
!f
Mauritius_in_libris
174
rincipio, che co11.e se significasse lo slittor.tento dell'essere prima della disgiunzione, verso 1 'esserP pri11iaric dcll' essere prima della disgiunzione; uno slittm,;ento che impegnc. la disgiunzione coIJe prima verso la disghm.inchiod~to
C.
~uanto
nlla neces-
se st~,$,pq._,J~,ii...~~,. lJOSSibi-
C.
~uesti
to inizio iniz:i.o di s, ci che in quanto cor.dncimucnto il comincimacnto di s, corrisponde cll'essere scnzn inizio di ci che pu essere principio in questi tenaini, ci che come princi~io pu essere 1' inizio che riguardo se stesso, cio il cor.-1incicre che riguardc. il cominciare, id1;;riticmnente
princi~io
con~
cou:d.n-
in questi termini, identificc.sse e sufl volte l'inizio c.he arrivo. al principio in q~sti termini. Questo essenziale perch il rcpporto tra disgiun
?enscto secondo le disgiunzione disgiuntivo, tenendo presente che il principio pensato secondo ln disgiunzione il
che sta tra il penscre
~ssE:3re
~il
~rincipio
questo suo essere: trn il pensare e il concetto dal suo essere stoto posto
in .crisi attruverso 1 'E:!.ssere non uno e l'uno non essere; da questo punto
di vista nbbiruuo un discorso necessnrio di corrispondenz'li. non iimnediut-2:
che il principio sic le:~ato nl :.;>ensare cd in 4unnto legato al pensare diviso dal concetto corrisponde sic al ?rincipio sia
Mauritius_in_libris
~l
...
175
sgiunzione in quento prima siu prfo,nriu corrisponde couiC t.<.ile sie al principio sia al principio; questa. disgiunzione prime :;>er questo primaria,
il che significc c1uestn. disgiunzione prinn riguardc. solo il princi?io 1
la disgiunzione in -iuanto prirna indice il ;>rincipio legato al pensare e
d~l
iviso
~)ri11Ul.ric,
concetto, perci
q~sto
la disgiun-
zione iJrima irtdict1 le corrisponcnzn _della disgiunzione prirn.n .alla disgiunzione primaria., ovvero del principio in 1uanto legato nl ?"msare e divi-
so
~rincipio
In disgiunzione.
.I
scorso senzn detenilinr.izionc, Cio le~ disgiunzione origlnarf.n. che riguardn il principio stn
'.
e diviso dal
co~ctto,
lo. determinazione non che sic probleran, 1~ ' una possibilit che dal
punto di vista del principio secqnJ.c.> ls disgiunzione, non pu esser. pre-_
sa_ in consideraziom.:, perch il i:)rinci?io nrriva alle. disgiunzione prima
e p.-riluaria
ettrtvc~so l'es$~re
dall'essere non uno verso l'uno non essere, il principio posto in crisi,
,!
'
I:
cio verso s stesso e fino a se stesso attraverso l'essrc non uno che
:?essa ncll 1uno non essere; non tenendo pr0sente ci da cui il '?rincipio
Mauritius_in_libris
176
dtenninato versose stesso fino n se stesso, rne senza la de:terminaziO-:ne, l.<:. proi)orzione immediata: il
;?rinci~io
dl concietto talzuente ~)ro~orzionnto a se stesso che le. dlsg:i.unzione ;>rimn diveritn ~rLncri.o:., ?er cui l 'csser<; stesso del ?rincipio in ~uento le
gato al f>t:nsarE~ ~ <livls del c.oncEo.'tto, signifi,.n ~ic. il principio sia il
cetto~
e fino
~diate
la. proporzione come irti.cdieto corrisponde al principio, in quanto il 11rincipio tutto proporzionato a se stesso, rn.a in 4uestn maniera secondo la
quel~_ il "principio tutto proporzionato a se stesso il principio che
D.
e se stesso senza la detenainnzione. Ogni.principio infatti in sede storica.. viepe identificnto come indeterminato, perch l' indeteniiino.to come
tJrincipio nsce.dnl fatto che il ;;>rini?io determinato verso se stesso
e fino c. se stesso senza la detenninezionc; e dunque disponendo d~lt'es
sere determinato come ci cha corrisponde all'essere scnzl\ la determina
zione, in questi tcnnini il principio <li l <ln s, non Ji:'.t come principio
neilc.. disgiunzion prLK1rin, ma come principio che dalla disgiunzidrte t)ri
rnnrie.
S,3UC
detenninezione priv6 se stesso del suo stesso'essere deterrninato, e concepisce questo co~~ il suo essere l'indctenuinato fondamentale a partirci
del. quele nc.sce lo dete.nainllzion di ogni determinato successivo, non
$)
lo de~li enti che penso iri quento detenilineti, me anche dei concetti che
~)enso
mis~o attivo del proprio essere, e che IJr questo ven;3ono condotti a ne-'
COnK;
e non solo penso gli enti determinati, ma enso anche i concetti in quan-
Mauritius_in_libris
177
do;:>o
dopo
il principio la,,i*'QPQJ::'!!' .
.
principioconce~ito cou~
.
l'e:ssere deter..
......
~
';.
,tJOi
..
pasdov~re
concepi-
vo dell'essere dentro se stesso, e invece ?ensare questo dopo il principio e del ~rinci?io. significc. etenainnrc questo al suo essere dete~inn
to. Non possiamo non.penar.re gli enti se non in quanto determinati, cio
in quento in realt n0n sono ci che sono come enti, perch come enti non
dovrebbero essere detenuinati, ma talmente detenainanti dentro se stessi
da nn dovere ctire ente determinato.
Il
..
~rincipio
ginariamen~e
verso
. ~. ';./-:i''.
quana,p..J.e.. ,
(':..
filosofie pensano e
~ensano
a partire de un principio,
questo paWllli-
.
. ......... -......
un principio lo stesso rendersi del principio, dopo se stesso, indetermin~to,
'
f-- -.---- -
cepisce la s,;,:.>roporzione" che gli enti siano de.tenninatf e i concet.ti de~erminanti, concetto nel senso di ci che 'concepito e quindi ci
eh~
con-
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178
ij...:
E"~d
o se stesso, in quan-
'
be iJOtere significare le.. detennine.zione del ?rincif)io e non di ogni ?rfncipio; -~' una struttur,J. de.l i.Jrincipio che indica la proporzione, 1119: dato. che la proorzionc il risultnto di uno. S,?royorzione, -per 9uesto dalle
sproporzi9~e.che
il
rinci~io
?~inci
spro~orzione
proporz~one
con~
diventa. E;sso
st~sso
3i~
minate dalla crisi originarie dcl pensiero. Da questo punto di viste l'essere
il_prin~ipio detenai~ato
rappresentc.tll <lolle stessn cris.i origineria del principio secondo 1 'essere non uno e ,l'uno non esse;r.c. Dcl 1)unto di viste dell'uno la proporzione ,.,!: l 'cssere non uno e l
'un9
~)arallelo
con il
quindi l'essere non uno fino cll'uno non essere sono i termini attraverso i quali il principio la sue tJro;>orz!one, anzi iJroprio il prinCi?iO
della disgiunzione in quento priroo e primarie, le; stessa crisi del princi?io che fa da principio n quella disgiunzione che
Mauritius_in_libris
riguard~
il principio.
179
le~
Il princitJio coii:e
porzione_ ;atonte: le. sl)roporzione nello stesso p\lllto originario del princi2io cor,;e _crisi;
vero che dcll 'uno e.bbi&no la proporzione del princi'
...
11
'
?~i~ipi(.) n_~l
.'
princi;;iio e dunque il
d~terminare
la proporzione, ma a
'
-.
petto di e.vere.
nelln
')rOi.)Orziune eh.e riguarda l'uno, il non tenuto . dentro
.
..
~
p~r
..
'
..
-~
-~--
~ere
lo
s~esso.se
.~
i~
;,-;ro~)orzionu
.l'~no
s~roporzione
fnt~
si tie!le fnrmo e.11' csse,rc sia quendlo gli sto davanti, sin
quando, _per dovere, stere fenno u.-ll'esscre, 3li stl1 da tergo, sia come l'~ssere
tcn~rsi
fermo all'-
essere accetta di c.sserc d.::;.vanti e.11 'essere, me per doversi tenere sempre
e ancorn,fermo ell'usscre nttra.vcrso l'uno che proporzionato a s, il
!!2!! ccrabiando
d~
tergo~
niente~
perch
v~o-e~1!2!!
~
essere~
non es-
che detenainete. da ci che il !!2!! nei confronti dell essere-e--dall 'uno e,nci confronti dell'uno e dell'essere; questo stare del !!Q!!....tra l'essere e l'uno rititl c_ trn l'uno e
a~lo
l'~sscre
ccrabiere posto del non la stessa latenza dello. -sproporz.iote - tre 1 'essere e l'esscrc 1 di:;. cui. le 11:.tenza
ori;i~arie
Mauritius_in_libris
- 100
~enso J?-U
essere
pei:i~ato
il p.rincipio,
origine.rie~
f~naa
dnl
!E!!s ?er.cui il !!2!! identicainento sproporzione l'essere, ma l'e;~sere custod:.ece cltr~ttanto identicamente tc.lmcnte il ,!!2!!, de. con(ient;:ir,3ii per
questo di sproporzione.re l'essere: il !!2!! non pu uscire ftiori dall::' essere e dalltuno,
l1lll
cruclilc anche se conclusivo, dal punto di vista della disgi\mz_ione ;>rirns.ric. secondo la quelc abbiruno sic il ,Jrincipio sia il i"Jrincipio,, il principio. oppure il ?rincipio in rop;>orto e ci che lo stesso ?rincip:f.pori3inarfr.ioonte e come quell'essere detennineto senza determinazione, verso
se stesso e fino ct-se stesso che : l1:)punto le disgiunzione primaria; ma
questo momento della crisi originaria del principio quell'essere non
uno finv all'uno non essore::.attrcverso il que.le.. chiaro che l'uno. e l'uno implicano unl. .. sorta di corris~Jondenze.. del principio ol principio er
cui !lellc. propos'tz:ion~ seondo 10: quelc abbic.mo 1 1 essere non uno e l
'urv ,
non essere:, 1 1 unb ~orrispond all'uno nella stessll. maniera come nella proposizione, il pensare le3nto~1 principio e il principio diviso dal concetto, il. /rincipio corrisponde
' ;
aL princ.ipio,
. I
~erch
Mauritius_in_libris
primc.1.~
181
Come rottra di questo intrinseco; per cui in questi termini quando attraverso' la corri!lpondenza dell'uno con l'uno in reolt aveve.mo la crisi del
.. - .... ..
.-.
.'
r:o
principio e quc.rido nella crisi originc,ri. del principio questa crisi si3nificn.v.'.: che originari&nentc il non mantenuto fe~o dall~eS;sere o ;>erci s~~oporzione l'~ssere e lo conduce contro l'essere, si capisco erch
'l'uno mnntenut corrispondentemente a se stesso ideriticlmente cj. _riei
.
..
ri~
SUc'l
struttura, per-
ch l.'.1.-;stia-' strutture la disgiunzione prime.rie .che proprio cib che do-vrebbe determi:nare il ~)rincipio, )Cr un,verSO
COfue
il principio
lJer Un
nltro verso con.le il ;irincipio; quando dicevamo che il principio un moO i essere dctenainato senza de1;erminazione cd quel1' essere che de-
s~nz~ deter.minazion~
per~h
senza de -
...
'
proporzione del principio pu esserp solo se ilprinc:f,.pio quella.pror>orzione che hn come t:ennine sE:: stesso, solo se questa. propRzione nella.pro..
,t)Orzirte -che il ?rincipio , il tennine della prop.,rzionc lo. stesso prin-
Mauritius_in_libris
Illc'l
allo-
182
..
ri~~rda
m..~nierc
?ens~re
qualch~
se stesso a essere le, stesso. proporzione, e fino a tel punto che l 'cs-
dis~iunzi0ne prime,~io
1Jrinci~:iio
lo stesso che decid l'intrinseco della proporzione alla stessn proporzione. In 1..1\lcsto senso il ;>rincipio non pu essere termine di se stesso, per-'
ch in questo senso :i.lprincipio non pu diventare e.ltro da quello che
esso come principio, e quello che esso come principio di essere.l'intrinseco della proporzione, pcrcui-qwisto essere come principio
trinseco delle pr'o?orzione, decide poi
l'i~
Mauritius_in_libris
del detrminnto,
182
lo il' ;?rincipio e non sia. il principio sia il rincipio, rua se il principio fosse sulo k)rinci;?io nella corrispondenze intrinseca a se stess9,la
corristJondcnza'. snrebbe senza se- stesse. E' come se nc-cessariomente il rin;.
cipio fosse questo mudo assoluto di d.ecidere l'intrinseco. di ci che lo
riguarda assolutamente--in quel modo. per cui poi il. principio decide l'in-.
trinseco di ci che l:o ri~~rda nssolutaraente ,. ma identicamente contreddicendo se stesso, pcrch deditle 1Aintrinseco di ci che lo riguarda, cio
l~
pens~re
cosci, e qualche: cose. che pro;_Jorzioneto e, qunlche cosa, e non posso neppure dire qunlche cltra Coso, perch il principio corrisponde telmente
e, so stesso a essere L2 stessa proporzione, e fino a tel punto che l 'cssere del princi?io nelle dis3iunzi0ne
seco delle proporzione,
priine..~in
ma un intrinseco il cui.tatrinseco
il. principio
essere.l'~
intrinseco della proporzione, per cui-questo essere coma principio l'iritrinseco delle pro?orzione, decide i)Oi
necessitdi.essc'rc il principio e il principio, e dunque.decide il fatto assoluto che ilprinCif>iO non pU essere altro de quello COO il prinCi?iO cor..:ie prin2ipio, dovendo in qUllche raodo essere un.modo di terminare in s', cio dovendo compiere il togliere il suo es-se.re determinnto,
dovendo essere uri''mudo di dc-dctenninars-i, ngn di togliersi corno dcterm.in~to,
Mauritius_in_libris
del detrminnto,
'183
...
~cr
princi~Jio
ili
sie; ,~l ?rinci2io se }no dell 1essere corna dctemipato 1 sia il principio
-s(!0no dell'essre come tcn,1inc.to, cllora il secondo ten.ain~" il modo
h~trnvcrs? -il. q~e il pr:i.nci_?io
Sto
S. S8
stesso
d~tennine.to
ch' ?rincij.)io.
sei)Gre
ull 'uno 1'1 corris~)onderize.. stcs'sa non ancora l' intrin~eco della corrispontk:nzt:, che il princi;_:iio, p~rch nell'uno che corrisponde all'uno, l~
trinseco,
_della .,corrispondenza detcnninat? al principio,
eerch sia l 'in1
-
trinses:0~-dolia:-'C:otris~9ndenze. to 'stesso principio, proprio perch nell 'uno che cori-ispondc c.11 'uno -il non 'luel suo cmbie:re di posto che svxo)Orziona 'in corrispondenze d~ll 1 uno e quj.nd:i il.princi;>iO che lo stesintrinseco delle corrispndcnzc un sapere che dc tergo al ?rincipiD
50
st.e~ . l ~intrinseco
delle corris~)ondenzl. cl quele corrisponde :unn S?roporzi&e-
.ne fontc.nlei:l:ta.ie. che rigW:<rda l'essere e l 'e~serc ,. erch il !!Qn eh~ carwbiq di pos.to -rispet;:to c.ll'essero e. che in renlt non cc:.mbia di posto, perch essere non e non essere un rimnnere da ~)c.rte de:L nn tra 1' ~ssE:re
e L'essere, mc. questo rime:riere <lel nun tra l'es~ere e l'essere io.scia l'essere in quel modo ?Cr cui n l'essere , n il non essere.non
e.
Proprio
'
a ques=to
..
~)urifo .. ..ci'-
enti
~ i'deri
Mauritius_in_libris
184
!!Q.!!1 'per -questo 1 '-essDrc non corris1)oride cll'_"esscre; c6ri(ispotldendo ~11 .;:.
r1k'l
sn
signi:ficc. pensare il ?rincipio,
in quc_sto stesso pensare che cosa si.
.
gnifia pcnsrc il ~)rinci;_Jio, si.3ri:lfi: i:)ensti.re il principio' cori.e 1 1 esse-
re il proprio nsintot fondcmentc.le, uindi il discorso- s\ll prlriClt>i6
un ctefinire il principio in -{uesto senso, una definizione del princiilio
secondo ln quele; c.uc..ndo il ;Jrinci;Jio si definisce come 1 'essere il proprio c.slntoto fondmentale, il principio si sta definendo com l'essere
ci che ha sem?re une
dist~nze
con 3e
st~sso,
C.
significa l'intrin-
me l'uno
s~no
il principio,
l'altro
re.essi essieme sono le distenza
che continuamente fan,
.
no nascere tre s e s, nulla distanza che il principio tra il principio e il principio, ci che potrebbe essere principio, se
l'intrinseco
~uesto,
. .
fondementale, :cio
'
do~e
essere la
'
co1ne~rinci?io
~
fondamentale, il princi>io il ?roprio asintoto. fondamentale, cio l'c.sintoto fondrunentnle di s, e <loo questo non c' altro asintoto alia stesse maniera come do?o le disgiunzione prilillria le disgiunzioni sono solo
Mauritius_in_libris
. 185
d~:Jo 1' asirttoto che ri3Wlrda n essere dcl :vrinci~io che la ;?roi)rfa~t
di s, dopo questa propriet del
princi~io
come l'essere
l~
rivazione
que~
sto serve perch le filosofie siano 1 cio che sono sta.te, perch il lom
ussere
st~.i.te
~xmsnrc
rno registrare:. e ci che le filosofie sono in '-fUanto sono ci che ne ;,)cnsicra.o 1 ci che. ne pensicrno ci che nc,scc d.s.11 1 e sscrc de 1 principio come esintoto; per cui ci che pensiamo dlle filosofie ci che determinato dal i"' 0Ssere il princi~)io come principio ucll 'E::ss~rc proprio del
l'asintoto fonda.mente.le del quclc non ch le filosofie sono 1 mn dal
~lU!-
dn ?Otcre, essere
princi~:Jio
fino a tornn-
'~' sscrc
principio~
:~011.e
da cui l~ filosofie sono in qunnto sono ci che noi ne pensiamo 1 r.i.e. )er. ,
che esse sono da ci che esse sono ste.t8 detenninate de.i principio come
.
~Jrincipio
le
filosof~e.,
~oro
rr~do
Mauritius_in_libris
18';
~erci
come
princ~1::>io
di una 4ualun-.
~elle
per~
io~
l'essere delle
fi~
tilc'1
pri:~C:i?io
que~ta
~tosso,
ci.o
si~ificc.
i~ 9~tQ.
princ~pio
~Jer
potere detenni-
Mauritius_in_libris
.-
187
secondo
il. :)rincipio stesso diventa contro se stesso. '11 principio nella di-&giunz:irie. primaria costituisce questo suo p$sare che appunto di -esse-re- ~1a
e questo posso.re che le riduzione del principio al principio, necessita sa di essere questo pt:i.ssare, ma necessite anche di essere questo pc.ssare un
pcssar~
d~l
~ia
a sua
sere del principio n questo modo costituisce l'unico modo di pensare dal
principio il concetto, perch il principio principio diviso dal concetto, perch la riduzione del princ:J-pio a principio ' l'unico modo ch il
k>rincipio di essere pensato, ma allora questo costituisce l'unico 100c:b
che ho di determinare il concc:;tto dal principio perch il concetto' con'
'c:hri 'riduzione
del prin-
cipio al principio, perch concetto significa questo essere pensato de.l-principio contro se stesso, perch concetto
si~ifica
ess~re
il prin-
cipio legcto al ?ensarc proprio pcrch diviso del concetto, e perb per
~sto .
qe&~o
passare, eque-
i~
Mauritius_in_libris
108
~assere
s~esso,
so ?rincipio, in
se il cS.sere del
~uento
prin~i~io
~Jrincipio
perst~s
'
ellora questo passare del princi>io che .costituisce il.concf;tto un passare che perci deve c.nclcire non pi nel principio, pcrch il principio
la stesso privazione di se stesso; ecco
visione che gli sta
cll~
l'~sscre
?rinci~)io,
con~
ci che deyo
conoscer~
la lingua 3reca:&v~Lxe!evcv
coh-ie 083etto ed og3etto nel senso delio come ci che pur essendo ci che
13iece,
ci che mi si.prospetta di fronte, perch ci che opposto,
e
percio og3etto ma ci che mi stc. di fronte lo stesso ?rincipio che slit.ta ettra.verso il suo esoere trt:.nsitivo, non pi fino a se s_tesso,
LIS
fino
a\ suo stesso essere diviso da. s tc.lmcntG che questo ess_cre diviso da.
s costituisce il dctenninl'!.rsi dell'idea come appro?riazione della priva..;
zione, per cui quando e
se>~l
zione dj s 1 l'essere diviso.da se stesso sil)Oifica l'appropriarsi assoluto- odi guesta.priva:zione. L'id.ec. non se non. guesto:
appro2riatio pri'
'
vationis; l'idea talmente l'essere diviso.del principio dal principio
che questo.. essere diviso d'fl princi:)io dal i)rinciio la propriet
Mauritius_in_libris
~sso-
189
lute della
~rivazione
~nso
idee, ?er
cui enso solo 0[;3etti, secondo ci che conosco del ;>cnse.re l 1 og3etto,
lliC
~JCmsar~
cuL.L:'~l:l.P:2~92J;_i4~
i;_:rl;'9pr_ie.t~.Q__pr~'!..~~-i9_ni.s~
qualunq~~ C?SB. 1
so concetto, ma in quanto significa l'essere diviso dcl principio dal principio dn esscr perci il principio dell 1 idea, cio il ?rincipio di ci
dal principio, che l'unico roodo che il concetto ha di essere tra il prin
cipio e l'idea e questo modo unico lo stesso essere del concetto come
tred1aslona imnedittta del principio come tdea; quindi in questo aeuo 1 1
idea come propriet cssoluta della privazione lo 'stesso essere finito
dGl princi?io, o il principio in quanto ,essere lo stesso finito, del principio, in quc.nto essere ci che del principio arriva ad essere di se stes
so
~)rincipio.
in tento l'idea in qucnto e2oro2rietio privationis in quanto il finire dcl principlo che dal :)rinci?ib e.rriva a questo essere finito che
lo. stesso finito dcl princi;>io; in questi tenilini pensare l'idea necess~rianento
Mauritius_in_libris
190
sere come ci che lo stesso co11ic finito e che come tale possiamo ricon.
"
aa.
e~sere
..
r~
che riguarda. il
prin~i?io
che crriva
c.ll'ido~
e dunque il prin-
Ci?iO che arrivando all'idea ?Crci il princi?io che per mezzo dcl suo,
stE:isso concetto, cio ?Cr mezzo dell'essere. trensitivo dcl principio stesso,
ne, come se dovesse essere le ,necessit di.un principio diverso da qucstQ corne inizio della conoscenze, perch da y_uesto?unto di vista se l'idea ~pp_~C?..2!!~~~-<?~_l??;i~~-~_C?l]:~~ e sq. dovess:l,Ii!O rend9rci conto dcl modo
~
'.
attraverso il quale l' ideQ,. divepta l:.Jrincipio della conoscenza. degli enti
detenninati come se 1 1 idea. fosse questa necessit di diventare un ;.,>rincipio diverso da quellq che esza , re,lativament.:~ al principio che la f&
essere in maniera che la .diversit. del p.rinci;>io relativa al i_)rinciio
che fa essere l'idea.fosse
un~
ori3inario;
per virb) de:ll'
idea
.:
...
.
c01.ie
~,
.&Ewe6Q"
.
dowebbe riuscire ad essere teoria. in. rap?orto al fa,tto .che l.'idca stes.
Mauritius_in_libris
~~;
191
...
~-.
risulta, .cio l'idea, in tanto-risulta, in quo.nto questo residuo metfisico del princi?io che la pro_priet assoluta. della privazio~, cio.
~
do il quale l '-idea in
~rcsso
cori~
1:;erch-&e~4i;
deriva
da
- spettacolo e
pdw
.:::ve-
api)_!_op;~ati_g___xr!YE!:~'?.n~s, :e_~ci~
questo. sgcrdo con-9lessivo su- se ste.sse. che perci tiene assieme 11 suo
essere per un verso spett.s.colo, ma per l'altro anche solo ci che vede
questo spettaolo, l'idea in qUllnto sinossi tetica. lo s;>ettacolo che come s1)ettacolo lo $tosso essere S?Cttatore e in quanto, essere Spettatore
. essere S?cttc.colo; l'ideo. ~intellegibile la cui intelligenza di ri-
manere intclltgibile e dunque l'idea -noumeno, cio pense.bile, ma pensabile in quanto sinossi tetica, c0100 questo S'3\lardo cornplcssivo su se stessa -cttravcrs6 il quc.le l'idea afferma il vincolo tra lo S?ettacolo e lo
spctte.tore,
tra l'intuire
e l'i.ntuto, l'idea. questo andare:ad un ore..
t
colo che nn esterno all'idea,ma l.:2 stessa idea che ya pr~so sestcssa i:)er chiedere l'origino, cio lo stesso principio che viaggi.a' attorno
a se stesSQ'per chiedere del suo esocre principio 1 1 origine e per questo
teoria, cio il chiedere o il contemplare il ?rincipio o i principi e non
nel senso tccnica.ncnte ple.tonico. Sappiaino che il
termi~.&~~t'\I
pla
.
Mauritius_in_libris
.192
tualizzazi,on~
sto
0ersona:~nio
stcss~
~cio intendere
signi~ica
corrispond~-:;
ad
pense.re
una
concetc~n
que-
p~rci
or~anice.
G filosofico
pr~ncl?io
u~~sscre
cor!ic finito un conoscere come filosofico_ :Jerch al.wrincipio il principio la t:esi dcl vincolo tra il ;:irincipio co1:-1e %wp6~ e il suo stesso
essere finito, cio il suo andare viaggiando
dertt~o
se stesso e per se
~ste
c01~iu
~inito
finito, ma perch pensic->Jno la tesi el vincolo dell 1esserc finito al princi?io; conosciamo filosoficamente perch il filosofico-del conoscere snrebbc fondato dal :xmsare l'idea, mo. del pensare 1 1 idea
ctt, cio dal pensare 1 1 idee cor:ie .&Ewp6
f::Oii1G
sinossi tcti-
.in
quanto non
Mauritius_in_libris
te~-
.193
tativo di concttual1zzez:e il
il tentE!tivo di iXmsc::.re il
-&Ewp6~
-&ewp6~
che ~:ior questo dive11ta teor:l.a, i>er cui, i,)Or questo avremmo una teorie del
conoscere, e non
~'>er
con .il problem5; q.clla genesi delle idee, con il momento delie .. cr:i.si ~el
pensiero, se possibilo ve.rlcre di crisi del pensiero in questo senso,
cio con i gnoseologistno, la crisi corrisponde alle. ripercussione inane,
cio scpza effetto,. d:L un 3rosso anacronismo, :,x;rch ancc;:ronistico,
?O Platone,
~ensere
oo- _
3ico della filosofin moderne. fuori dni tennini nel quali originariaraente
questo problema problemc; nella lnisura in cui il so essere probler.lc".'.
di fere diventare teorie il -&e:wp6otare 1 . in quan.to -&e:wp6s
che averido identificato l'origine, per cui 1 1 01:.::i.colo ha parlato e per cui
il parlare di questo orac.olo ha avuto il suo persOnc;1gio storico, ~'"Socrate.
Da quento punto di vista
~on
eico in termini diversi dr.. cmoo 1 1 orccolo parla quando il i:>a.rlare dell 'oracolo il socrcitismo platonico, cio il dire l' id~..:a secondo la crisi
\
to. da
.na
~otere.
cssere.l'avvorscrio deldiscorso
questo punto di vista, l'idea condotta fuori del suo essere appm,-
-&ewp"
SG
nec~ssit
cl-&e:~
punto non c' bisogno di una teorie .diversa dalla teoria che il -&e:wp6s
Mauritius_in_libris
.... 194
.&e:wp~~
rispet-
un_ senso tclucnte assoluto per cui: questo ritru:me;/uh parlare ed il socratisrno p.ltonico cor1ie fioiologic. lcmntare del discorso filosofico; l'oracolo parl :)cr cui noi e.scol:tirn-.10, cio le3gi~ Pleton~ in .4uest~ terndnl e ri;>roposto in questa maniera si311ifica. solo che dq\rremmo riuscire
n ca;_)ir che l'uni~o modo di cai.":ire. l 1ldc)~ di condurre la teoria al
e non di lnscirc
che la teoria '.:Sia- ci che lascia il .&e:wp6~ di.
..
viso,
cos~;
~-
quando hc.. inteso che 1 1 idea C{)~)artin~:~ Ei. se stessa, ma ci che penso
Si)
pu.rticne al dirumiismo chr; f ace io nascere . per. il conosce:: re' quindi 1 1 idea
appartiene c. se stessa, che l' innatilililo 'rii& "q:ucsto ap;_:>ertenere dell'idea
a s,mi serve perch da questo nasca la produzione giustifico.t.s del conoscGrc tutto ci cho conosco, me questo significa non capire pi l 1 idea
mic .&ewp6~ mc, da questo dovere intGndcre che sia s.t:ata data la teoria,
?er cui i~- conoscere che io ho filosofico e non un conoscere divc-rs:>9
questo discorso grossole.nemonte ancrOnistico', perch cor,~ se 1 1 imborghesi;mento dcl penscre
corris9ondess~
come conoscono gli uomini .co11runi 9 che., screbbc il conoscere smentito dalle sue opinioni, invece: che giustificato -dai suoi cc;mcett::i
Da questo punto
dJ. .vi:ota.
SU SG
stess-.:. che la tesi dr.il vincolo del principio el suo stcoso essere fini
..
to m.'! se 1 1 idea le. tosi del vincolo dcl principi<;> al. suo stesso easere
finito, chiaro che potremmo filosofare solo nella misura in cui d'VrG!ll
mo riuscire a stare dentro a questo vincolo; pensare a
q~sto
punto
dovre~
costitut;iva dcll 1idee, dove ;)(~r il risultato pur sempre che ci che
ho sem:i're 1 1idea e cio un essere senza nessuna altra relazione se non
le relazione
scn~ rclazi~ne~
in
qw:in~o(l)_idea
del .mondo,
id~a
dell'esse-
Mauritius_in_libris
195
che l 'idC;!B.
Cli_)CC8
terminato nei confront~ cklla. id1;1e._,o viceversa 1 1 i<lea come tale? se' _l'i.doa oLle. tnl ;)osso fc:r fi-losofio. non solo dell 'ida di DiO 1no. enchc:
di ci
he
l'id~-<?-
principio
det~rrain'dntc ni 'confrbnti
sua. 'stess
de. questo :)unto di vista qw::.ndo -iJc~so qualunque osa in rc.tJporto all'idea~
et
r;.uesto pensc.rc non :,'Jonscre non per'quello che penso:, iua perch Iiidea
,idea; 1.m se c.:;ucsto )8nsare ~ ~xmsardj)erch 1 1idea idea, oi'ig::ns.ria'
~ft'fde~~ diversamente/ d-VTei dire che quc.lunque cosa posso pensare dall 1 -
idee., il pcnsdrc rirn.::.nc ;:x.:nsc.rc; dal 1:10r'i;?nto nl' quale abbiamo pensato''
do che il
suo
contrerio: non solo Dio, raa ~nche tutte le cose che pos-
so an::1arc raccontt:nclo e anche, cttraverso questo, il 'ftto che final.niente ho cepito che
fc.rc
"
re; e qeSto ;>crch critici.xaerlte' non si inteso che l 1idea Como sinossi
tetica, cio 1' idea
finito
do~1cve
c:or.r~
e a sere condotte
tllls. teoria: di
'
.
so
dovremmo cominciare:a
:;?ire che l'idei-_
'
CSSP"
~a,..
vincolo b:m~diat che corri~;?c'.mdc' &llo. sun stessa tesi, secondo la t,.'llUl.le
esse. pqr un verso co:.1c idc'c~ nn soio' C:i-~he vedc 1 :-ma anhe ci he
e dnt~ questo, 'la' difficolt.~ del pcnoare in sc~so t~orct:Lcb tadicaconsiste nellc:,difficolt. di. riuacir~ c. cOniugarc sul serio 'il verbo
visto
le
-&(1.)f'lt
Mauritius_in_libris
irt
mo-i,
do da dovere ..ca~ire che l',unic~. f,ilosofie. che pot.~vo~fere era di inter'J.t)3are, ,~'oracolo che si3nific+ Platone, e l 1uni,co mod'o qi ~xmsare non
c~sua.lc
cli parlare,
ma' di cscoltarc. le.risposte
e non
,.
.
.~
,-
~-
..
'.-'
che
tutta.la
filo.
formula
dcl c~nosci
.te
~ ..... :.:, ...... -. .
..
stess~
~ ca~.o
che. non
~
- ... ".-. . . -
dcll~
:lina
formula
sacra; come
J.:'7 . \
.
:~ ~
se Socrate ll.Vrasse capito di css~re demonico, :.~on nel senso del 6al11~
.
.,. .
__
._,,.
-~-;
..
._.eh~ or):"lspond~
demonico,
..,,
'
-'.".
;-
.,.
~o/~t:e
'
__: : ;
lo come . 1 ~ncernazione
esistenziale
d~~.Jwp6s
.
- -.
.
'
~
Socrate veramente
l'ess.crc ,,~~o~.
'
stesso, quasi
.A d,arci la visione assowta,
concreta dell. 1 idea quale essa
.. .
: :
.
.'
'
ere, e per qucto stor1ce;Llent;:c Sorq.t:c ri:Jnesto idea., tme sorto. Ji esse:.. ~ . ~
~'
esser~: stato,
.
"ii:
stcr!floso, per ui il pcnav.rc noi:i /r_::>,. il 7ensc.rc di Socrto, ma ere lo stes" ;/'
- .
so ~)msaro .corea. quel Socr.Ei:t~. c,~~ q.ndcva ~Ol'.1;.>c.mdo la testa a.. tutti colom
'
<
l'id~
'
r~5llt;,~
',,;_
,,~.'
'
.~c~-sro ~e
cre-
dev.a di. E?f~cr~ .l' oreolo et,~ se st~ssc. e di .i)Otcr rispondere perch si
potcvc.in~~rrog~rc,_pGrc~.p~tcy<l
ve. lett9
,<:le~'tro; p~r
cru~ndo
fie
.(..
di
Ja
il conoacLtc. @tesso
pcrch lo o.ve.-
c~eduto
si
st~sso
dirq, conosci te
coc~~tti&lizzaro
.intcrio:-~;zazionc
......
..
..:.
.:
'
d(:!;
~6yo,(
'
<
ilJ~~isto,
non
il..~ria,~o
-;_
....
~-01~
sila-
SocrE',te questo essere demonico ,della idee, dove 3SSC~B demonico dn par.
t~
'
~ ~.
-'
.1
'
esser~
Mauritius_in_libris
197 -
re il suo stesso.
cr.c.le
ll
px-incip~ . ha
cos~-
~3ar.nzia.
cos~.
C:t
sa.
sa.ero- den-
suo essere
ie, io il I\()n avere cepi.to che l'essere demonico dell',idca era il blocco
d~ll
.Punto significhi
uM
.
filosofia. platonica che riesca cd':cssere una filosofia per mezzo del.
non
la quale
cio~ una
\
idee.;
cipio .al suo essere finito e quindi ;?rinc;i.pio di blocco della ftlileofia,
G(;!Condo i.l. suo essere demonico, k'cr cui il pensare filosofi& nella misura in cui . l'essere tc;ri[l dcl .&E:wp~~ dentro 1 1 idea, non esternamente nll'ida, e.nch. se cstcrn.mentc e.11:1idee signific& che da q\Jesto pun-
to di. viste. posso onpsccro il :loondo,: perch, conscre significa in qualche. modo la re lezione <:-.1 ~xm::.rn.re l' idea e quindi non ha pi importanza
che ci sia un conoscere il mondo che come .r11ondo non pi 1 1 idea, in quanto cl che conosco in ucsti termini pur setllpre ci che conosco per r.tezzo
.dcll~
rap~rescnts
il princi-
pio dc.11.n inibizione delle. fil6s.ofin a se stessa, e quindi per potere pen.
se.:re speculc.tivainentc
c~obbi&i10
co~
sinossi te-
t.tca da han doverla: pensare oltre e. divcrsruaente da qesto, e quindi teoreticemente. parlando 1 1 ic.lee nQn possibile e non possibile mediante
se_stcs~e, .cio perch l'affermazione dell'idea <?orrisponde alla_ sua stes-
Mauritius_in_libris
.198
se stesa.a significa pc.nse,re le tesi. del vincolo. d'7l principio all 'essr..finit(), la tesi del: vincolo del principio al co1fi?i::10nta, all.1 apodissi;
..:: dunque ai;J.ni!ica.
pGns~e. le teoria del -&ewp6'.'" , e quindi 'Ron dew dt::~r,
'
uinc.rc le. filosof;La couic una concettualizzuzione della teoria dol -&Ewp6
:)~rch de questo pllnto di visto. 1 'unica concettualizzazione val:(.da. della
tcori$ ~fol-&ewp6
-,
3ioo in Socrntc e. cbe nello stesso Socrate ha avuto la sua. fine, e Socra..;
to vivo, enche oggi significc questo essre daimonicodell 1 idca-attravGr-
so il
(~\l<-~lc
~atta
3:)-
ljer intendere che r.iuocite ..a vivere come Socrate morto, ha un suo si91i,..
., ----=-oooOooo----:.. .
Mauritius_in_libris
- 199 -
II
U L'astrazione
-uI
primaria!P70
La disgiunzione originaria
~el
principio p.87
o~iginariaPlOO
Ois~iunzione
DODDDDDDoDDDDDoooDDDDDO
DOOOODDOOODDDDOOOOODO
0000000000000000000
00000000000000000
000000000000000
ooooo~noooooo
000000~0000
000000000
0000000
00000
ODO
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