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ANNO lJJClillENICO
,
n
L 1 E L E N C H O S
DEL
P R I NC I P I O "
A cura di
E. CAR.L'.NUTA
S. LO BUE A. lvlUSCO
......
,. ROCCilO
-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-.:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-:-
~~~.:~'CJ~.z.~~~.:~~~~~Js?~~~
o
o
o
Mauritius_in_libris
255
N I
C E
. 1.
.II.
L'essere
inizi~to
17
"
"
"
45
"
"
65
. V. -
Lo
e il Terzo escluso
34
l'essere
. VI.- I 1 Penscre e lo inserzione f ondaraentnle
84
181
elen~ntare
- Il
I N D I C E '' 255
Mauritius_in_libris
ERRATA CORRIGE
1)
2)
P 128 , riga
3)
p. 132 , riga 1
u,
leggasi adnaton
leggasi : "se stcsso,fra l'erigi re
P 179 ,
5)
Mauritius_in_libris
, I. - IL Df.i.TO E L'INIZIO.
_,
.-, ;~
..,.
'
\~uel?t' .:,npq
Il tera;:, di
i
. ---
- - . . ..
. -
:;.:.: ..
CaIUente collegato el terar: dell' a~!i9 scorso con cui fltato int_rodot--
... .-.w-
"
")
pre3iudi~iale del-di~orso,
i~
pro-
blema
l'elericho~
r>e~c.h,
~ltrettsnto
cx:itic&iilente si :.
conclusio~
,:cotlclusiot1! secondo le
diroostrat~.
?he la :di.$p.oni~ilit
'del dato essc. stessa c.. sua vo.lt~- uns indisponibilit. In al.tri ter-'.
po.rte~Zl:
~u
che, visto ..
.
'
~-pi"\
fcc,ilc, Oi,Ji.)Ure
... ...
difficile oMeno dif~icile, in quanto .il di~corso che:criticarnente
''.
'
hc~ rC~)pOrto
cbbastc.n~~.'
f~
che
l~
essere di ..
ques.tione ..si..
c."t:_t.~ndibilmente,-,
in quan-
,;/.~:"''
in:~anto
pu essere
\,.
~.
;~
idea,
~:;la.tonico,
Ja
stessa
~.:
nibilit
del dc.t,.
,lJ.loro un. discorso che. hc. come inizio del .:suo stes.:
. ..
'
.
-~
Mauritius_in_libris
ini~io
~esti
?,~a c.nche
t<~nto
at"re attenti a c.;i..,irc non come sia ;.,ossi bile, mc, clt: che. cosa il di-
.
I .......
:~
. :. . ::_:.,
..
--
scorso, il;. che eit~ifica che il discorso te.le per cui per un verso
a: questa
,...
.J..
...
og:~etto
tutto 1 1 essere
~;ensato
lo steaso' che
...
ser pensc.to), significa finire :per porre una muteri.:::. sulla qual.~
L:.:.j_.. .
) .. )
divisione, o uno. divisione fondl3Illente.le si ese-cita., iJerch{!. L.1. divisione fondr:;.r.lente.lc-:; tra il discorso e il dato, tre. il dato da unl'.
perte e il discorso dc.11 1 cltr~ ed
c~.i,risionc
~)enssto
Oll~
se
doves-
sir.10 renderci onto cho ~)ensare 1 1idee. non significa usa.re o abussre
di Platone, ma significa <?.Vere tr& le mani und me.teri<:. che l' idcs.
8ttrcverso la uale deve essere
~ossibile
tendersi cor,ie 'il ctiscors.o di Platone sull 1,idc. e. l'-:ueto rli ~e~ S~ ne
si ca;;:iisce n::: non si cepisce, perch,S s.p~:Ainto i di.scorsi. sull 1 ide:.:l
tonicamentc nascono c1.ell 1 idea~ ua nello stesso tem:)o sono ci che fa:.n
no nascere 1 1idee; t~;uindi, il di~corso sull 1 idei per un verso prem.~-!
)One ). 1 idD., r1!3.
il discorso coi.is te.le ;_Jon3c. t'i essere il suo stesso Y'resu~J;::iorre .l' idee. e c:uindi co1i!e se: il discorso si trovo.sse & .3.iocare una Jartit.:::
Cl11biguD. 1 Bel1!i)re )lradossat-, perch il discorso
suil I idee
nel f~Ulen"".'.
Mauritius_in_libris
?onc ln
necessit~
~lor~
ogg~tto
-~ssi te,~~ica
la si-
~~11e~:~e_, .?crch.~
_.il-.
d~sCOJ;'SO
in,quant~
il. -
~h~
ha_ come dc.to 1 1 ic'l.ea, quc:m.o riesce ad .essere discorso che a,._.sua
VC>.l~a
':'
l'idea,
Q.
dell 1 idee.
ci che fa:. in
r.1odo.c~c
. disp9nendo
de.ll 1 idce,
.. ',:' ; t..:
t~
cor~~
cio 1 ~
de.to, co1ae. se
~li abolir~:.
c_apace
concl.ud~:nel~d&-
'
t,arnatica~.:cri
queJ
l~
essere
-l_'~J1.i,~io
di un de.re, l.'1
zio, -,il
,q~r~
la sinossi tetica
e_sso i:
~o
~erch6
el;i.win~!
f;_~_ ~s_q~crci9_
origin~to, cio(~
t~i;mini_t _ -~~
qpe
e ~;-
c:u~l
la.'..$~_;o7i~~i".".
che ha
_in,.q~o~t~
,
in
~uanto
--
dQ~.re
~--
...
-~- . .
frase.
~- sicur~_.q.e1ior.;-
yi-
spa;Llc-~cll'
in.
ei~s;Ui>p~~,:
,d~ Pl~t9~
ne. Non possic.mo ferE: qucst;c:me del r~10do attray.ersq cu; l':~~~?, ~ ... :c.:
.
que~to
s~curi
che
il:_ pens.iero
c.l~l
pensiero
teore~i.ca:
il
~:<ito
rJ.
~xms~re
I<Ui
~Jrirna
s~. h?
tan-
9el.
cli~bolica"."
lili~io,
qhe
Mauritius_in_libris
~)rirne.
;m~
essere 1 1 inizio
~;letonicrncntc
1 1 oreett del
ll 1aito
pi~)
gros-
so del pensiero il pensiero prirnc. dell'idea, in re.lt infatti posso ?ensare con Platone 1 1 idee. di tutto, ma posso enche pensare l* idee.
di nulla in (tUe.nto
platonicruacntc non 'msso Dcnsnr
l'idea del ;"'lensie
...
..
..
...
l"""
~
~o, perch se pensassi 1 ic\ea del pensiro .cre &~v~t.~~--. _, cio: cornei
1
que:;ta capacit di
~')cnsarc
~Jcnscrc
le idee.
Il pensare in t:::uanto pensa.re dcl dato che l'idee , e non interessa che si& .1 1 iqca. a ~questo.'ptlnto, ma interessa riuscire a coti~Ten
dere inqualche maniera cheensxc in quanto ?ensare dal dato significa pensare in quento garantito do.11 1 orig'inato (e origirill.to sta a
significare possesso dcll 1 origine),. il pensare che in c:.uanto garantito dal dato che esso pensl lo stesso pensa.re che j_)Oi conclUde in
ms.niera .fraudolente in
la :bancarotts. l'origine
~iucnto,
chr~
~.rist~-
se
es~ere
un l?lOdO di essere deten11i..natO che. 5~arahtito d.i un essere;'detenn:f..nc..to che non il suo,:esser deten,1incto
11.S
nato . Allora in c:uesto senso il pensiero1 dal i..Junto di viste. del penssre 1 1 idee e quindi iniziall.tentcfi pensiero cattivo;
tivo perch _accetta
t~ste.
~Jensicro'cu.t
te. di ssere 3arcntito d&ll 'origin.sto' nel senso iier cui il pensare
3arantito dall'originato il pensare che in uri certo senso accetta
.che l'orieine sic indi;?endenternente . dal pensiero stesso. E ~)otrermno
subito a33iun3ere che questo 'indipendentemente t: anche un 'dipendentemente 1 ; 1 orizine ciof:: secondo se stessa indi?cndntemente del
Mauritius_in_libris
~65.-
c~e,se
il pensare pu pensare
questo, deve essere presente, ma presente in quelimodo per cui la sua presenza
.
,....>,........
punto di vista
c.ono~~e~:
1 1 origine.
sig~i f{'a
capire cio
p~ssedere
il non com
prendere, il non pote~e comprendere '1 origine, dove questo pOssedere 'il non
..
..
..
me~ei.'e
question~
in
neo
si~nific~
porrein
~uestio~
---~-t:.".
onme
~il pensare ct]e pensa. E ci troviamo difronte ad= uri,.vilUppo di questioni ,ad
un nodo che t ~o\~ ~~tti i .n.~.di se sono !:rordiani, :avre.bbe~ l:l.[1 unico mo~o di ess.ere
sciolto e ciie ~ast~rebh& uwAlessandro ,non un Alessandro qualunque hensL~n
...
pi
...~
pire che basta U!1a lam ben affilata per sciogliere un;rodo'cha era rimastos~m
.....
~arantito
riuscisse.. ._ad
ave:i;-e
questo
problema;
:
..
:.
.
.
;
-~.
v~ll:dlme~~ plato~~cam1!3nte
e in
cL~J
pensare .'.
l~~d~i'~dea
al pensar.o riescco
del nodo stesso; nemmeno l'esistenza mi serve come cesoia e qul l'~sist~za vul
.
1
dire che nemmeno gli esistenzalismi potrebbero
servirmi per tagli~re il '1.odo,
magnific~
Mauritius_in_libris
- 6 -
iniziale dai fatto; cti:- esser~ il pensare che . 1;ale in' qanto accetta...
il dato, per qu.esta facilit iniziale si complica perch
si
Cl"JnclUde ~
. ..
'. ' .
.. 1.
..
... &--
ad e;ss.sr: il-- principio del dare; non stiamo atcra dicendo niente di
A
originale r:i di teoretico ma: non siamo. livelfo .. teoretlc;;,' ben~l a '
livello pre~giudii:iala, pert:he sfamo nel momento nei quaie conia 99
il pensi~ro. in quanto -briginario 6ovesse' 'accettar'd.i. rimanere nelia
.clausurahe gli fa'.c6moao, ma in qella cl~usura 6~e-per div~nta il
nodo che il suo alnamism''gli: consente di trSbiiiire sempre .dietro se::
stsso. la qu-estine st i pre~e'lt allora in questi' terlJii' psr ~ui ,' - .:
dal:o - chei.'J: 1 idea detrmina il dar';iaJinossi tetica, 1 1 idea .. come dato,
di-veritarido la sinossi teti:ca ii 'dre, quei fere 'che anflie. grammati= _
calmante si capisce me~lio, perch~ crrie ~eii9eei3'eariamete 1 t~boli~
in=
non in avanti, ;ch dal dato, devo. andare ~alle spalle del dato
SU8
VOCi,.
Mauritius_in_libris
- 7 -
rap~orti
~lla
~osso
filosofia,
deteirmi=
~lieh.prma
L'idea come dato riesce ad essere l'inizio del dare,e cib signifiU;
c~
dovessi~o
dato stesso che l'idea diventa, come mdea, sinossi tetica. A questo
punto il dato in quanto dato cib dal quale ha inizio il dare, e quindi
com~
Mauritius_in_libris
- 8 -
n,.,,
,. 0\1
,,
~
0\1
~ia
"
'
't'O
0\1
'".-v.,,
't ..'
cib su nui
psicolo~ia
~l
O~
fto~tera
di
p~r
pos~a
fun~ione
cosi, ma
ee~noi
-'t
'.,j
c 1;1rchiamo cj.i pensare il. _dato secondo se :stesso, il dato s.econdo se_
s~esso significa soltan~ -ii. li~i t~ -(jj_~-c;15ci18" lo-ra-.. esseiier -sS-mti --~- dobbiamo pensare
r~gorosamente
JlllB
rim~Dere
bloccatp talmente
per cui appunto il dato, essendo il dato, per cib l~inielo del dato,
cib che .fa essere il dato,
n~n
termini il discorso . _si propone. allora in ma.niera non del tutto chiara,
anche se sembra chiaro che quando noi pensiamo,avendo a disposizoone un
dato,possiamo impiantare sul dato ogni
filo~ofia;
Mauritius_in_libris
- 9 -
~nche
'
f~
essere,
i~
rigorosa~ente
~ell'inizio
Mauritius_in_libris
- 10 -
limite
~el
~igida~ente
,<:;
p~incipio
l'inizio, chiaro
posti~
l'interno e
postici~abile,
po~ticipazione
attrave~so
quale, il
------------------------~---------------------------
Mauritius_in_libris
11
p~iet.)
di
sf~,
perch2 il
nascere non la
pro~)riet
~)rinci;>io
il principio
11v'l
. .
'
-~
";
str~tti co1ae tutti i' disc:or~i~ che bq.nno p~~ -una .lor.o. verifica comple . -- -
:.:. ::..___
1 :....::.:..._...:..._.;:,..
----
.... ~..... -.
rioraboimii6: 11en-
...
suto o siamo stati llbituati _e... pensa.re <:.la una ~eoric del-~eiis.iero titol.. -
. -
- - .. :.~~---:.~~-.-~:...
. .. : - .... i~
...
-~
. .: .
.' .
. - - -- ....~:. ...
-.
..
posto in scena dal Verga con Mastro Don Ge.sualdo: io sto. cercal'.ldo di
..
dire nstrrittamente ci che ciascuno. di. noi _pu leJgere le:r~endo hnstro
Don Ges~aldo. 1".1astro don Gesualdo che cosa se non il principio che
in te.1:o . qualche" cosa' colle ,principio in quat;J-to genera qualche aitra
,
coso che ia sua ricchezza; che la sua ricchezzn coute 1uezzo di l.D;L.
don
nel princi~io
e;>
stro don Gesunldo: solo! - Alla fine era ,ftolo? E' stato, solo sempre,. era
.
solo in partenza, perch{! in. :'rincipio, l.' inizio della sua avventure
.
. ..
..
. -~
. '
e in
r~
qu~nto,
ne~azione
di questa
ne~azio
ne' non in senso he :1e 1 inno, tac in snso purD.Iiiente e lementc.rc' perch~
appunto si tratte di elementi inizilli di .Jiscorso; nllora, se l'inizio del dc.to pu oltre;_:>.::issnre il de,to, lo pu fare iuedicnte lo stesso
dato perch lo pu0 oltrc?css-:.re
il
_d~:;.to
~oltc..nto
nc~Brc
ne~nre
le posticipnzione
del principio del dl"'.to couc inizio. Dn questo punto <li vista sillliO ElncorE:. fen11i al fatto che il dato di cui. stiauao parL:mdo il dato poMauritius_in_libris
..
che
.;.
--
_r .
..
. -
12
...
, . .
---""- ---------
_;_
L-l?ossibi~e
ch il
E;_
to 'jci che; fE capire c11e'';prit.10 ii postici?nre e dpo l'anticipare': cdu'.rtq\ie' 11 hit -t~i .,hett'e in crisi, in- qu91nto il. d,ato pe~sot scon.
,\.
'.
se
,_
io
po e
~-
....
., , } '
~:>oi o.ntcipo--e
_,.
questo
fondan1cnt~.le,.
-. . ..
. .
-.
..b.cse -'df tutto il c~iS'.orsd. che setuc'f q\~ndi .il dcto ci dnl cui .p~n-_
-
't6
:di vista,
.. . .
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. ... .
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C~tttit'sce.
U1)
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;.
ct-llr Cia1 dato nnzi, potremmo dire $tJ.bi_Fo c!le si tratto di c)struire
;
<
"
...
f: . . .,... ..
non pu
ti qucle.. si ginge
ailu
conclusione
elle la fi. . .
.
. ' . . . . .r .
comin~ic.re da ~"lessun dato. cqn~c s~rit1:6 Heg~i-, tn que.t
los''fi~
. ; ...
. _,
che biodo o 'Come fmch~ :ha scritto Rsh1itli in quclche altro ;Jod, -1~in do. v~ndo nppunto '-<lire 'che non <
qu:;.lch~
.Un
deve
~ossibile he
in
fcre
re che lll filoeofiil non deve nvere un deto: il proble1.m_ non questo
n il suo ontrcrio, mc quello di cercnre di capire il dato, eviden
n~tro;
~
El
... .:
nllorn,
che lo ~te'sso dr.to e porre in crisi, lo stesso dato che rompe, divide (crisi in sucsto senso proprio) e 3iudicp, rompe,_conosce, divide L'l pstici.:.zione dc:l suo te1iipo proprio.e .:rompe, divide l'anticipa-
zione dnl suo' tti~?o proprio; direi cos.. che, P:er un '.rerso, rende senzc.. ternpo l_)roprio
ia
13 : ....
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propr~o.
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di~i.Q.perch
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'
non
qust~:
.
>suo..:che , il :tempo
'
...
quale
che ho attry.yerso
il ..
.
....
..
~tempo
prima 9 l' anticipczi~n _dopo:. Alloro. :i.n qliesti-termini non debbo CQ~.
struire.unc. filosofie. contro il'dllto O; o favor del dc.to, faa.si trQt:
t~t
!.-:
fu.vorc del datp. dentro ,.il dnto stesso, i?erch6 cppunto tutto il- .dato
che posso pensnre tutto il dnto .i:he mi fn pensor conten1poranearaente l.~: su. fiLosofic. e
ff... sue.
,.
:. . . .:.
do . il_dctC),
.... . . '
..t,
..
1'lc..
\~
J:
i .
s~mpr~
..
d~l.
re,
'
~c.rL-:ntitc
.9-i:to e
. '
'
i;t
snre secon:lo
.
.,
... :i.,
s~~u-
.. ...
uesto .~t::esso., _e, ~on pone: in crisi nel 'senso che non stato cnpace
..
! . . ;.
'
..
cost~ire
di
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....
__.
; .. :
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proble111L~
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iuu. nel
te;> in_ que,~_ti ten1ini,. nei' rai:.1ento .m~l qual-e fn ncscere lu filosofill,
.
'
'
. .~
'
.:
lo
stcs$o
1um.~nto nel
quc..le: non
1.:::: fn nascere 'bensll. i.~:i- t'ie.ne fer.ma.
.
:
.! . : .. ; . .
"\
:
~
se
fosse una
~.u....:" '\o
conti.nua.-inco.;:izion~.dgJ-
'. ''f
';"',
siero fino e He.3el fosse 16. storin di cfllcisto incot.to, cio fosse.
. ..
.:
'
.I
. i
;, -~
... .
lq.,,.
corn~ ~e
fost:
losofi~ son'?
....
Jc.
ricchezze.
.l..
di' ~qhestt.
iniz!o. Q.i qu9st~ re~d~re serizc ter11po proprio il posticipnre e l 'nntiCi?t'e, chi<"\!'O
ncccssit.~ di ~-3ni
c:h~ ; ~i p~i~clpio
>
perch non
;?U
:.
: : . :
..J.
'
''
..
po di -colui. che invece di- occupre ln. y-ita. pensc.nd.o filosofi~_ -~a occupo ro1.:pendosi le tcuini o costruire cnse o
_.;i znpp~:.re
tii.hniert~ il tei.;tpof gli- t'!:pi_>artiene con le st~ssa misure e non p~9 .fcre
I
.'
differerizat perch:~i dc questo punto di vistr. proprio la f,ilosofic.. scnzc tcriipo 1che >stituisce il senso delln vern di~nit del1 1 uorno_._in qucn-
l;.?
mie occu-
presn: {.:id questo ruc lo pu fnre cc.pire . solo ln filosofie, pe_rch solo
le filosofie pu e.vere questa.
t~le
cnpncit Ji
l_)ovcre~
dl., intendere
che le ricchezze che possono essere tJropric delle':'. filosofio non possono essere quelle rubo.te al tempo storico., in qunnto
vicev~rsa
a.vrenm10
o di
pochi. nltri in un
gre;~g?
vi~~t;-c
par~e
-~iudizio:
s~nzc
tempo
tcrnpor~-
~-
~i
ne ne1nnrlo il tempb, non il tempo co1r.ie tule, mw. il tempo che ?ro-
prio ella psticipn-zione e viccversc,; in questo senso crisi, m.':i. in questo stesso senso co 1 1e. crisi ;:nche 3iudizio
perch~
l 'U:nic2
co~qs.cen
zc. che posso nvere di .questo strcno rapporto tr& le, posticip;:izi'one ,Jri'
ma_c l' c.nticii:><::zione doppt rni?porto che appunto il <lc.to. Questo si-
gnificc
eh~
nes~o
trn _cri.si e
'~iu-
dizio, in qucnto il li1:.iite nel. quc+e poss.ibile sio. le. posticipnziorte pri1nri, sin l'nnticipc.zione dopo; il dcto il ne~are che l'inizio
"che lo riguardu. possn essere pos.ticipcto,, il ne3&re cio che 1 l.ini-
Mauritius_in_libris
15
'zio _9he: l.~ .. f_a -~~sere .possn essere dopo il dnto; s~r7b}?e- c<?,r.1q(.,dirc che
i.o, i.!Om~ .. figlio dei miei eenitori, sno un negcre' ch i ::'ll*E;i .g~nitori
1 1 nnticipcre; cio6~ i l dc,to pri1c nein ln possibilt't -delle, posti:cipnzionc, ~-dopo_ cr,u11ett.e.}n p~ssibilit.~:_d~ll'nnti.cipczione; prime, cio
necesscricrnentc il dr.,to, essendo il ncjnre che l'inizio cihe lo riguer~dc !i-iC... postic;po..to, co1uc se ne'3nwee. ii pri1uc nl !JOsticipnre, perch':~
~
tn '1n nntic:i,.pa.re. In 2ltri termini, il pOsticiparc restituito se stesso,. se. viene ~c~ito secondo
SE;
...
il suo
cont~ario,
c_ipnrc, se _ pone;~ .opo il .porre dopo~ porre dopo il orre dopo si311ificn fc.re di questo un .:mticipc;re.
Il punto
....
core.. rimcne
....... un punto .di.....P[rtenzc. dunque non un vero punto di nrtenzn; . ih .~.'1~ti tc;n,,ini, ciueilo. che _til tenere fenao elle il dato
'.
,.
stn nl limite, in une situl:zione tl:l. Jrontierti e::l-' coue 'se'<.!vessc due
fncce: une, fr.ccir. dcl rlc.to rigucrdn ci che lo fc. essere, 1 'altrl'l riguurda ci che ,d.evE: nc.scere dcl <lnto tenendo ?rescnte che il dc:to non
d'r.;to per o ~, mn il
c~cto
ogni principio di ogni filosofiG concepito come doto non dnto per
st!,
bens~:
dnto
co~,ze
punto di vistn, c.;,-unnclo uno filosofia. be un principio che eppunto dato, significc. per un verso che il principio come duto riguardll. il suo
interno, la 11accccnicn, il dina11ismo, 1nc! per l' cltro rigucrda. il dinc.1uismo dci suoi risulto.ti: Visto in questi termini, 1!he non sono i ter-
'
dn~o
:x~rch ~
se il dc.to ennet-
te che l'inizio lo scnvGlchi, il dcto pennetterebbe di non essere, concederebbe cio c".ll 1 inizio che lo ri:"';Ucrd& di essere l'inizio del suo
Mauritius_in_libris
15
esse~e
I!l
l. possibilit dcll 'c.nticipo le"Sctc u.l fotto che il dnto. non rii!lcne
\
d<:to per
ve er
s,.~,
cv~truire
. .
s<~,
une scienzn., ma il
-~
"\.
\.
do?o., tento vero che l 1unico imticipo di cui il dnto capuce 1 1o.nticipo che tale solo in quanto dtbpo, cio dopo il posticipato;
cllqrc. in uesti termini il dnto nello stesso tempo crisi e ,siudizio:
:.
crisi perch rotturG, e giudizio perch l 1unico u1odo d:l tenere assie..
-..:.~.:
:r .
Mauritius_in_libris
..
17
Ii dc.to ~ '::econdo
'
SE;
'.
'
~pnsente
nl
pensnre:di pen-
sare le filO'sofi.c, -' coffk se venisse esso stesso .pensato_ come ci che
c'ondizion~,
il
di.pcrtenzu~
principio se.condo il qU.cle si fc. uno. filosofio.. o si sono fatte le filocofie~ ~ndo
~osto che in questo ci sic.. ll pcnsnrc, che il pensnre cio6.: sia tc.Lilentc orgcnicamcnte in ntto
4c potere
essere pensato
secondo il dnto fon.
_, -
dmu.entnl'. Nel 't!omento nel quale noi ci stinm?: preoccupando di fondare, di detennincre il du.to, il dnto non che ci serv_..: per se stesso,
'
perch~
c:o~.1e.. s~
r.. :
che: il''pensre al \..~e.le sic.mo i1ltcre~s~ti si.n un pensorc e non un opina.re o un ,discorrer n. vuoto;
;.,e
stc~so
.dato corrisponde od un livello critico, dove livello critico stn a. si. '
gnificnre
rim
ii livello
'
st<.:;
Mauritius_in_libris
18
,e_;.
si~nificnre
~Jrescnte
...
.i vista il
pi~no
el~menti
del discorso
sono d6.ti come rn2tc~rL-: s'ttrc'::~verso le quale bisogno rendersi conto che
i giudizi fntti' bono sempre 3iudizi nnticipnti, dunque sono sempre pro-giudizi che stt.:.rino pri1nn del moterinle del discorso nttraverso il qucle si cc..pnci di dctcn11innrc il livello critico; allora, se il livello critico c. questn mnnicrn necessario che riescn nd essere radice.le, nd cndGre in rndice;.ed nndnre in radice significccondurre il
dnto ad assere il' principio attraverso il qunle sc.ltn 1 1 onticipo dei
'.jiudizi; bisogna frire in modo che i giudizi dei quali debbo essere co.pace,come fllo'sofin, non siri.no gidizi che mi trovo anticpcti, non
. siano pre-3iudizi,
l'ilD..
ln
cio noi; non possinmol penscre che il dnto sin: 1 1 inizio del pensare nd
esempio plntonico se in qualche mnniern non supponic.rito che- il d:nto o
l'inizio del" pensare cbbic nllc spnlle il pensa.re st<asso.- -Il pen:snre
come cnpecit di essere l'origine, ln intensificezione delle sue difficolt, criticarnent rime.ne mitico, r:l:uc.tic-occulto, pe-rchG l'essere
Mauritius_in_libris
19'
'
nascosto del pen$p.re. consiste_ nel fntJ:o che le-_- difficolt che il penscre fc nascere sono le difficolt che riguardeno il pe~siir~
,Il .dcto,
quanto viene
'
c.
rn~icclizznto,
.
;.
nec?~?-it~rli
t;UC);C
ln fi_losofic.. pcnsc.t::i.
cr.~ncit
criticc.' ln filosofie
C0111G
to le filosofie che ser.lI'llci il sistemc~ dei pregiUdizi, per,' ln filosofia c01:ie sist?mn dci pregiudizi non invenzione storica d lll.psiis
professi_onp.le; potrcbho--~s.s.cx. t<.:~le, que:.le il lcpsus profcssiont..le, di
'
Knnt CiO~ un .e:rrore inconsci.::> che ceree. ln sue.. veri't nello gornn~ic.
dcl
s~
?en~o
nere e devo essere sicur:q di;, questo lilcdicnte la tessitrn dei pregiu.
dizi; in . que,f;Jti
dunque:
il. lapsus prof.eissime.le cppd:ticn a.1. . ....tennini,
. . .
.
lu ....
infelicit
delle n~scitn
d9l discorso
filosofico 'ch nasce infcli. _r . J.
.,
; ...
.
.
.... ,
cc p,erch(';; _nc.sce sen~ _:ee ,s:tesso Jtl Plntonc ,mi' pbtr cdnvinchre "'che. gli' .
~
'.I.
'
'
hc t~pvcto il pcdre
'
'
C
.
le
lHlldl:'.Cr
per_ch.
SC
nnchei" nccettnsSirub.
'
tl
cfi-~bor-.
.i.1
del padre e della
...... genitore
.
.
ln potenzn
..,_:di cc;incepire
che ci,;sia un padre :unn.:'.1i1dr di qoosi::C.-fi~
.
...... .
;
'
I,
'
cercare l,c.
.-dcl ponsc.rc; il discorso fiiosofico .nel molilento
- garnnzf:n
... .
.
.:
nel ~i~-qer.cG.
S\Jq _.inizio non ~. indenrie 'on queste. neessit--:della---.:..:'
.
. ..
. 1 .,il
.
.
.
..
;
'
,--
' ...
Mauritius_in_libris
20
COSD.
qual-
tlc~llc SUQ.
l' c~qun
filosoficn l'e.cc:tin e e.filosofico il giudiziO' sintetico e priori; dunque il lnpsus profe.ssionale 1iii -serve per fanni capire di che mnlnttic
fc.ccndolili ce.pire che non c' nessun medico esterno elle mnlnt..soffro,
'
tic d~lla qunle soffro e queste ,proprio le infelicit del disc.orso.
filosofico; r.in se noti ccp:i.sco questo e, ~e, non COL.l?rendendo questo,
trc~cino per le. storia. le ricercn dello Ct"L.XE Ccv
LO
diffi.col-
'..
.'
mentare, perch
l~
pe~sar il dnto; il dato ci che ruette -in moto il pensare cd cJue se il dato, che corrisponde a questn necessit, fosse viceversa ci
...
Mauritius_in_libris
21
s_~o. 4~scrso
..
' .
- ---.
i :
non
'"'i",
'.
. . i"
..
-.
,.
'-
=.
l ..
-~iuridicc)
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---~--
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' .. ; .:
in qunnto io
.. ~ ... _
-~ischio.
-.~/...__
.. .'. ; ..
-~ ', .. _:_1~
.. 1
.'
-'-~;_c.4_l~cc
,.. - . J. .. . -
uh chiedere h~
'-i,I_iile.diat&nent.:e perch'i
dispon di ci nei
<'
-:" ;.;.;
ti1t:.
. si filosofici, perch i discorsi filosofici. teoreticrudente interessnno :~on gi perch'i debbo sapre ci che stab) detto o ci che stato ;pnnsilto'
li"'i.L1
ll
li-
6h.e
fi~sofi~o soltnn-
sici
..
'
. se n un discrso precostititd c..f discorsi, mci in un senso pi;J diffi-.cile .secondo il qu-t3:le si trntto. df lcsd-iare n cic.scuno :i. suoi discorsi,
11tl
[i.
Ul"lb. sorth
.sce quell0 che chiaJ il temn teoreticb dei dt'scr'~I; in-:qud~to filosoficL. no.i: pl.lnto di viste dcl tema teoretico
che -se-io
da
que-
so _la -suppo.gtzione del pnsci, evidente che frn<i: duei t~m:tni, dnl
. dnto. i.1; pensare e lb suppvsi~ione le-1:~pen@re~{la--qti1e
e del .primo
tennine~ cio dt11 detto il pnshre) tre qU~ti due termini hu il pro-
Mauritius_in_libris
..
'
'
pensnre
dato
.tn
a:liveilo; cr,itico,
che fc filosofico,
. necciiisit di intende.te: .che cosn tre i due. , t:ic i,l. d~to e' i
~.....
.. .
pe~~y.~~.
.
." .
'
. .
.. . . .
.i . .
use.re questo rt.ipporto come qunich cos.'.1 dnl quale pu essere d_et.enni.~
tinto
un
ta
~j
o; :
. ,
~,
...
,..~
..
L:}
dnto e' il pnsc.re1 ci che decide i l legnre >assieme ..il pensar~ come
supposizi~~c
~e~~a~e,
nel i' intend~r ;ci~, che cose, 'lC:qc.ndo nssie1.e il dnto e il pens~~e',
.
. ci chci mt: do stringe c.d nccettc.re il penscre legnto n1ln suo stesse.
suppusizion; 1~~ questi0ne vere, le. int;i~secit del rnpporto che le.j.:i 'il pensdr 'til . suo
rdppurto tre:. il dnto dcl perisc1re e il pcnsnrc stesso tnluientc intr:l.n.. seco
ques'i9. rnpporto
cose
o che
a ci
uf..:.:i\iepu~'.iilne:.::def _
rnppor-
.'
cio1f-
Mauritius_in_libris
23
rr~
. to
di ci che lo fc essere,
~1ri1;12
di se steos,),
S\.:!
s~ ~czto
'--~- ..
~i
.che costituisce
... che gi stcto detto priran; nel cc.so del pensnre nbbiamo invece L.)
i~
discorso significn
il dnto il pcnse-
'
.'
MO
de~ln
..
questione: ~
dover: fnre priIID.. lo stesso d_i se stesso, non posso fp.re lo questione
del 'medesil.io, e non per rn~tiv~ gr,cmjmticc,li,. non perch ci cie,bbo pritf1c
po~
..
'
. !
.f:~re
fa~e,~si
dopo
a+
se 'stesso
_,
,_
------------ ...
.
.
...
: ..
che nori il 1edesimo prime di se _s~esso, il: eh~ significa_ he posso
-
.).
qu~
..
Mauritius_in_libris
sunsibrie del loro leg.cu.ic ;:Ldnl. .dnto il .pcnsnt"e. nop ovvio. perch devo
rendbrrril~ ~cbnto di che:. cose: ~iustifichi iL l.e.gru~, quello ~hc c;:J:iirurUJvo
question~,
il fatto
~l-~!\.sup
p0sizLJne dl pensnre, nasce criticr.:u:aente ..sol-v perch nnsce legato cl. li-i.intrinsecit delln prir.:iC questione.; l 'intercssc _della questi,one c0n.,..
Ii.le.
t:o ae.l
be c01.l dire: che c' un certo sisternn organico iniziale dal qUc.le il
tennine~-di qiiesto stesso pc.re che sir.. le nego.zione di questo stesso,
dcl dato il panse.re, ho le.supposizione dcl pcnsnre, dunque la conclusione di questo siste11m orgnnico. inizinle la sue stesse fine .. ln _stessn costituzione di questo rt:;.)prto or3nnico inizinle con::isponde l'.1.llo.
suD. fine; in cl tri termini cLh~ .1' inizio del pensare corrisponde ri.l
suo termine, nel senso in cui, ci che inizic, fo. condnciarc il ?ensc;r(:, conduce il penscrc stesso cmnincinto nl ten.1ine di questo stesso
suo esscr inizicto: per questo
del pensare all'inizio non i;:u1i inizio.re, sempre un essere inizicto. L' infzicire del penso,r non rani, attivo, non vercmien~c tropsitivo; non tc' .:iln iniziare che trcnsitn tc.llllente in se stess.~ e dc. se stesso dn essere lo stesso pensiero ch2 questo trnnsitnre_di se ,stesso
in se stesso non c', significc. che non posso nssumere ,c_he ~il penscre sin da ci che il pensare , :_:>erch lo stesso iniziare del pensare
: .... .
il:
pensare co-.ne
pen~are
come essere' inizieto, dunque dal pcssiy9 che serubrn rigunrdnre proprio.. --------- - ---------
Mauritius_in_libris
...
25 ' -
_;J
mente il pen~are,. nbbinrno 1 ettivo ci.ove l 'c.ttiJo il) questo,__coso signigicn ~e. ~upposizion'? .del .pensre;' me'~ se l'nttivo dai pas.siyo, originario.mente io non p~nsb, perch' s l'essere iniziC;to , ?i dhl qua.
'
p~ essere pi
:O..
. _: .i.
i~iziare de~
qun-
le cio non si p0tr rac.i dire, n:S cl principio n olle fine' il .suo
'
~ssere
-~
necessi~.di
~.cllr.i.
ne-
una a.ttivit che ;dovrebbe es.sere tnhnente nttivit dn non poter:e essere ntt.ivit per s; mc. se il pEms.dre ondott,o n questo, chicro non
gi che a qu~sto punto il pcnsnrb non pensa, benst e~~ il pensare. ,pen~
- _l
sn non essendo, perch~ 'il nun essere del pen~are p~oprio .~a ~'*1 sup.
posi~ione,
es~endo,
Mauritius_in_libris
26
ori,g~n,cric.
stionc
i?~'.J:'ch
cio8
.....
:~igirg.;.
il n0n
'
. --~.
"
se.re.
_qe
l __ p_ensnre.
I 1 peQscra
per . nascondere que s t~ suo es sel;"e
::;.
.....
'
.
....
.
:.
s~ndo
nun
re da
_pen~,&rc
..
s~ere
rf~e
cQ.~
_'.~:9:ii..16
..es.-
sempre,
dc csc.urirsi in tutte. le cose chec_pens.n, dn ns,,.
di.essere tutto ci che pensn, per cui nun Cfr che penso C-?i
.eh~
penscre
de~idendo
il
d~l
zio; il pensore
~nteso
nel senso
qu~lcoso..,
corr~~{3onq<?;,
t;:. del suo .stqs.s0 vizio, c.l bene del suo rnnlc originnri.J e si p0treb-
in questv .eser.cizio,
..
''
~ coi~
~'h.~
.. .
...so rncle 0rigincrio; e qui.ndi dc questo punto d.t vistn si pJtrebbe Ji"".'
..:re che _le
virt~)
.stesso _ln
virt del suo stesso vizio .Jriginnrio,
cio ln
...
.
\,.
~i
virt~
.
di
n0~
essere..ch'7 . . r,i.~crdn il. suo essere. A questo puntq_ interess~ 1 1 int;rinseco che
le~n
pen~c.rc
intrinsec~~cmte,
suppo~~-.
_cos~
Mauritius_in_libris
27
...
~'
individuc.re questo
.9!!!2,
significn in-
dividuare une posizione che cttende di essere detenninatn come posizione; individuc.re ques:eo fil!!f! significa doverci renie.re contd del fntto
che dipendentemente dn questo, cio il pensare legato nl dato in realt il lego.re il penscre legato al dnto nl
.
. . . . . . , _..
pensar~.
; 1
legato. a
.~se
stesso,
intr~nsitivo.
Questa
..
ln difficolt! che il penscre fc nascere dn se stesso, nel senso per
dnndo~li
gunrdc il pensere
s~re
se~9~do
ri~dn
il pen-
ci che il pensnre ,
perch il pcnsnre che SE.condo ci che i pensnre , il pensnre secondo i pensieri che lo stesso pensc.re , nel senso per cui secondo
.:questi pensieri
:!J.
.....pensare
e nello stesso te1apo ci che con questi strumenti il pensiero fabbrica. E dubbic.ra riuscire n capire, di dover subito libernre ln questio:.
ne dc.l dissidio che si trcscino finO-"'C. Hegcl e ch un dissidio elernenta.re, un dissidio O.i ci non si deve forc qusti0n il 4.issidi cio
.,
secondo !'1, c;unlc noi non possiamo pensnrc il pensnre come ci che deve essere ci che usn Jegli strumenti 103ici per pensare o costruire
concetti 1.letcfisici o no9, perch, dal punto di visto della difficolt che il pensnre , n,Jn possiar.:to
ng~irnre
lG questione attraverso i
quest~
stessa necessit
che necessit eleL1entnrc del pensnre, in fondo significn che il pensnre nellu stesso ,,,un1ent-.> nel qua.le fnbbrico. i suoi strumenti, fa.bbricnndo i suoi strumenti, pensn. Ne. lluestn non ln questione, e questo
Mauritius_in_libris
cl~,--; d.cieriio per un ettimo, che non ha capito Hegel, qUand Hegel
iriiP.inntb uy'' qilesti;one nei confronti delle logicn. elnssic<J. proprio aulic. . hetessit' di s1.1onto~e il di.corso i~1edlnntc il qunle per un verso
c :~:.il i1m3nzzirio: <lei c'()nctti logici, dunque l-'Orgcnon aristotelico,
...
e per cltro verso c' il cos1.1v metc:.fisico dei pensieri e dei c:Jncetti
e cio lb. f.ietcfisicn c.risttclico.; n.el senso del discorso hegelic.no
10 SLi2>ntcggio delln questi0ne consisterebbe nella possf.bilit di man'!"
i
~1.1cgnzzino
che c' in7ce une sorto. di presupposto nncorn pL) nssoluto, c' une
sorte.. di rnomerito riel qur~le ci06 il r.ietodo ~i: rnctofisica, de. questo
essere il rnet ..ilu gi ruetcfisicc. possibile sostenere che per questo
,.,
urln
SUll
l41n
dn ~~to punto rii viste l'esercizio del pensnre mi educn e fnr coincider~
d~l siste~n dci concetti che esso costruisce; questo significn che
lo stesso pcnsc~re che' determin. queste difficolt elemcntore del ?Cnsnre seco'ndb' lo quale il ?Cnsnre ccpnce, nello stesso temp;J e nelle
stessa raisrc in cui f.::."l.bbricc i suoi strurilenti, di pensare, cio di
costruire con ;;li strumenti che cos'tuisce. Questo dipende delle clen.cntc.rc qucsti0ne i,.nternn che il pcns2re nelle. lilisurn secondo ln qua-
le
Mauritius_in_libris
29
,.
~~
'
... .
.. -:-
"':-
p0st0
.-
..
. '
deila
~
't:ra
..
~Ji;J.
senso Hegel
legg~n-
. ~ ~- ... I, .
l 1~tafisicc, e le3gendo Hegel delle Scienza delln Logie~ noi non possin-
n10
.. I
. .
... .
io meta-
pi
pe~ont~
di
quelln nristotelicn,
esplicite
trn orgcnon e V..etofisicn, che vnle nei
.
. =. .
..
confronti dello non distinzione tre. 103icn e metnfisico, perch appunto in rac,lt la non distinzione tra logico. e metcfisicn in Hegel hc
- .
ficc. riprodurre in
.
m~niern
.. .
. -
. .
es;;->~icitc,
per s
i~
Hegel ln
distin..~ione.
. ._,
distinzion~
.r .... ..
non
vcl~_per
s e
..
.~on
va-
vnle. per se stesse. perch.- Vc!:lle per ci che le fc essere ci che essn
'
~.:
'
'
o.ppunto,~
;:
~. ~
'
non distinzione e questo stesso distinto da quello che lu-stcssj He0cl esplicitm.iente distingue quando, per fanai snpere dn che cosa co-
.1.
..
.. ; -
reclt~
p~i1i1.:
di ci che
i?izi~
il pe1lsare sistemc..-:- _
Mauritius_in_libris
hcgelic~o
pi pedante-
30
cristot~lico,
mente
ritic~nente
hlO
te le
che
.J1<?:1!.!1.0::P~1lSc.to
cio:~
sic.
p-t~e!ilQ
~110
che
pi.) pensa.re
dopo Hegel, perchi Hegel riuscito a costruire un sistemo che in realt corrisponde lll blJcco interno del sistemc. stesso. Allor, continu.Drc n
l~enscre
ccttunle;
ciq~:I}on
senso . storico
~"llcllo
to non c'
rnt1
~)i::'.'t
legitti~d
~lternctivG
L.ff
s~ronccrlo,
in quan-
rispetto cl ?ensc:re, per cui storic.:lrnente possiamo essere figli- ncturnli o nipoti cd evidentemente cnttivi nip0ti perch non abbicmo una
genitura nutcntica perch-S discendicimo dn figli che non sono legittimi,
il che
spie~.::
verso Hegel.
. .
une. necessit elcmcntc.re del pensare stes.so, dellfl qucle non posso fc.rc questione, perch se ne fcccio
~ucsti0nc,
ln questione. }:legel e
se le ~uestione Hegel ln ripro?osizione Aristotele; dunque ln dif, ficolt elecentcrc dcl pcnsc.rc corrispone, appunto 1
El que~to
suo in-
Mauritius_in_libris
31
ed corn se i-:i.JtcsS-imo dire che le. elementarit del pensare cossisp.Jnd( nll.:i. sUc: interne cnpccit i pssere, nello stesso tempo, logica-~
2.1C:
d~lln
perch,~-
o non ci... che rigunrdc il pensnre., nllorn non in quanto riguarda l 'esercizio cl pensare, mn in qunnt0.rigunrda l'essenza dcl pensare,
il discorso difficile, cio il di.scorso :non aporetico come il discorso cttr:::,verso il quale .il pensnre qucstn difficolt secondo le
qu.le il pensc.re secondo ln suo stesse essenza, necessc.ricroonte, n:>n
pu e.vere un inizi.!lre se non in qnnto que_sto iniziare che ;rigunrda.
il
pcns~re
re deve essere
t~lmente
come essere inizinto, iniziare, e questo rimanere, co1Je essere iniziuto, inizinre, deve essere tnle dn bloccnre il pensare cd uno
origin~
che lei stin stcssn fi,ne: ci:o, il nensc.re, nel mo-mento nel quale ,
non . Dc questo punto di vistn il p<;nsnrc, nel l110!::1ento nel quale ,
non ,
pe~ch
identicamente il momento originario che lo blocco., lo.c}1iude, 10 conchiuc, cio6 l<J finisce,
llll!
non che lo definiscc: pcrch4 lo.fa essere, dunque non perch. i pensieri sono le. morte' del pensare, , come nel fraintendilJento gentilitno.
(dove i pensieri.' che 'aonb lc.".m01;te dcl penso.re altro non sono se non
i pensieri dove lG -G.ttivit del pensare o seuq:>re attivit
non _si
:;>U
~.dunque
~llorn
il pensG.-
c-_Jr,le
del pensc.re;
preh.~
vis~n,
~er
fossere ln r11rte
Mauritius_in_libris
~-
32
......... :.'.
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quando riesco ad
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e in vece
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,.
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pens~re,
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yivendo secon-
e.o s stcssd;' cci"Tc secondo le sue iuorti e non 'fnccinmo di questo le.
'
. . ,..
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ribii
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do-, c.llc "st'qss. mt.nierc c.oi.iC 'delle vit.c hc io vivo, vivendo, non pos!
re~l~
"6
~ll'.
se
"-Sc;,~;~..t~cli~~tt~,.;.c~~-;--~t.iu~t<~~-;i{
~-icolt C:rt~hc perchi .hG.
!.:! rtecssit,~
~ --~if
"t: c:~-'. ~tn une <Jifficoit,,. che riescc. ad esser~ 033ett~ del discorso;.
qucstio, pi-) proftmdo...1cnt, signff:i.cc~ che une. diffic0lt che deve riu......
'
.... 1 ""'
;. - .; . "'' ..
riuscit~
-~- . , '.. .
r ':
_.,:-'e~idente .che
ser~ ~cosl
e': co100
-
cd essere questione
;.,
',,-,...
'.
.i'
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. '.\~ . ., ., ..
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ete:SSO pori~,.~f.lt. non. ocondo il porre. Si~ steSsc., perch secondo il porre{'
..
.,..
ii_ su6_;_:,~~sere
_postn.
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Jcllt~ C:fuCstlone~
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. .'::
Mauritius_in_libris
33
sto punto sicm0 convinti che il penscrc lc3nto cl suo doto per une
intrinsecit di rapporto che si espri1.JC nellrr intrinsecit di rapporto tre il pensare e _ln_. sue. suppusizione. L..'1 questione stc in questo _ ~ _.
slitt~ento, per ore. non esprintlbile, dell'intrinseco, cio di ci che
condanno il
pens~re
in renlt ci che condcnnc il pensare n se stesso; quindi quando dicimo, dcto:-pqnsnre-supposizionc del pensare, dal dnto nl penso.re, dcl
penscre elle suqposi_zionc del 2enscre, ci che interesso il teme. teoretico lo circolazione dell'intrinseco: l'intrinseco circolo trn il
dnto, trc:: il penso.re, tro. il pensc~rc e 1n' s\.lil stesst~;suppo'sizione ri~
moneno sei11pre lo stesso, cioci riuieneno ci che p.:Ji fc:: ess~re ,il pensare dnl dnto e dr: questo, .ancore.,. fo essere le. sup?0sizione del pcnsnre; c:lloro ci che teoreticrunente, deve. riuscire n pensa.re questo
intrinseco chcuno e che
circola,;~
cio
qe~tD
n il P.ensnre n5 il dnto, -n il i)ensnre e lo sun supposi,zionc, n questo pi'" quello, mc ci c.ttrrverso il qunl. il pensa.re lcgc:.to c.l dr:.to sigri:l:ficn il pensare lc3Gto c. se stcsso;;>er cui teoreticcr-aente non
miintcresshche cose sin il .c.to che fn essere il pensare: pu _essere c;uc.lungu cose, cppunto perch8 teorcticaraente non inter.~_ssn i.~. che
~'
un
disco~_so
postpre3:ludizi6le ci0' tnle: pr cui nri1,u1 ho fotto _o dispongo di tutti.i g~\'.dizl che mi srvono,.perch& dopo dn ~sto si producono i concetti d:trAvr-sb i -quc.li._11es.o; e sto solo dicendo che dnlln logicn
clossicn in poi in tanto posso conoscere perch8 .conosco per concetti,
r.m in tonto sono scopoerto in questo perch i concetti sono legati <'.:li
giudizi.chedevonvere n disposizione prime dei concetti stessi e dunque se leggicio le cntegorie in K<:,nt le leggiamo secondo i . : giudizi
cio
.
.
-~
'
'
secondo unn sintesi coricettu...:i.lo che riposo sul principio deJ. ~iuclizio
che' sto. primo dclfn sintesi concettuale. Dc. questo punto di_ 7i~stp
cort"1e se do1e.ssim dire che sa_)ere che cosa. sono -le cose, conoscere .il
che osa. 'di ci che conosco ~ un .iscorsu ?Ost-prcgiudizinle, in qunnto per usare i concetti devo nvere pri1.ic i giud-izi che mi permettono
di unifica.re: i 6'oncctti e questo teorcticrunente non interesso,_ perch
~
questn maniero, nel senso teoretico non conosco; nel senso teoreti-
Mauritius_in_libris
co non
-~;i.
che coso. dcl penscrc. ;)c.l bL.Jcco heg~lla.no in poi le. filosofie. utopicc, scnzc. ost'~ . in ce stcss_o_,_ . dun0ie, nddtritturn, uietopico,
..... :
in quc.nto c~c. Hegel ~~ i.Joi sici110 uomini colt:f par sa.pere che 1e cose
che SD)pinJu S.;)n.J og::;otto lcll.'2 sccltn e sono oggetto delle sceltct per-
'""'::~~-r- ~.~:~.~--
'
. III.
ORIGINE
E.CO~IISURAZIONE.
~.icev.:-~
.
:-!: -. ...... - - ......
......
I'
f'
ga c.l pensnre e il penscre a. :se stesso, 1 1.intrinsE:co c:;oriie ci che rimnne lo stesso circolnno, "essendo dincmico
e il pcnsc.re cdndotto
o ridotto
tt"t;
CO:1C
ro.pport~
trq.
....
to, il penscre
f~
:i~.
~-
da-
..
discors~,
in
qun~to
.I
il cliscorso_ in qu...ril.-
che iunnicrc 5i spostn-to per -il fa.tt<J che dal doto al pensare,. questo
mi cJnducc c.llo Si_)JStclc1lto de-1 discorso: la
supposiz~one
del pensnrc
'
re, c;uinci, "il rlato veramente senzn trnscendenzn, sia 1'el SE?nso--ael;.;
le. trnscende.nzc alle spnlle, sic nel senso elln trnscendenzn -i~nnnzi;
T ..
Mauritius_in_libris
35..
'
'
Ji{'.
?l.!
..
stesso, 1 t i,ntrin-
S(.;
seco significa. che il rnp?or~o no11 i:.posto .nel senso .per cui .ci,:, che
- ., ' -".i\. .. . -~: -. ~ :-
1 intrin!leCO
..
e se stes:so, ci clf
'
' #
'.
: ,'.
'
T.
~.
lc3c.rc
. ... :-
~~s~iemo
cor~1e.
)U
. ''
lf
le.~nto
nl
~ic..to
lc.~
\e1,;b6 ni
<lnfi;).
SU??OSizionEi d~.;l
(pq.~~h!i o.ppurito
~n~cre) ~
il pensn
bens1 lrflrttrinseCO
ci che
se
t'!,..
'
le~G
i"
rr~f>porto
si111i~icc'.!.
quale il
d~to
~n
1Jt'.
CL?~un
dc~
essere
C<Xne
Mauritius_in_libris
. ~- ~
33
...
rcppor~o
tal-
11entc irwrentc r.l r<:i.pporto stesso, dc essere le non;..ine]!.cnzc dcl rcp. ,... \.~
i,
nt~rnv.erso
se
stess~
si
ptrebbe
dire cio11 che il rn;>porto potrebbe e.vere rapporto solo c.l 't-:npflorto st.e~
so, mc questo non significc. niente, in
qu~nto
pensD.re
ro non ].)ossibilc, perch pcmscre il rc.pporto puro dovrebbe. si'Jtiificurc lt.1. cstrczione dei tennini dci qur~li pongo o nstrc.3:50 . il rcp.lorto;
dt~
;-,llorn
...
co-
me rn_.J?orto non-posto, o in cltri tenaini si3nifica il dnto come intrensccnclibile, nnche nei confronti di se stesso,
i~iettc
civ'~
F.lrn-
stesso; per cui il dc.to intranscendibilc, cio non pu essere ossunto come ci rttrnverso il qunle posso tJensnre i qUt: dcl do.to o di l.
al dnto. A questo iJunto
~lcr
quc.nto
ri.~c.rn
del dato le.' q\iestione scr.1brn ovvia., in quanto non posso pensare di qua
dnl dato<'perch".!. dovrei s?ostere ancore il discorso,
:'~i subito
tUl
11lll
il dilicorso ha
k>osizione del pensc.re gi uno spostnrnento e questo stesso9 poi, rispetto al tern:-.
d.~11' intrinseco,
,' ln
conf~J:lill:-
confe~na
-I
'~-
~~~s~to s~nso
:~li
n s,s ~,
e no-n
pu
do ::~s~o sposta1
r :
Mauritius_in_libris
37
ch:::.p.en:s~ (Gentile);
mariicir,:(:(~~lmO-
ifi
in
renl;..
pei
to~
,.
co
n~:scendo
.--r
'.
J.r
')f" . . ~---
: -
1".:
-:
...
~'iilci.derc
fi-
-tii' i1~ ptindf~ic5 rigtu1r(ia: il penso.re 'soltnri'to se ; il pri~cip.i del compimento coijpi\lto del prlnt:fipio -stes~c, par cui il ptincipfo t~nto:
c;uc.nto non 'e quest~'sigoir'ic: eh~ ln qdn1it del principio, e '1:i.vel;
::
, _ .- .. .f
..;...
.,
. ..
'.
'
... . .
r.
. : r,....
,..
n questo
prit6
liiite
..
--
..
se
-.
fos~~
ci
<Fate
ctt"rc'1erso i-1
il i:>rlncipio
viene rnisurlit 'e coriirilisurntd in qu.:into tlev'' colri.idere con: i l suO cora-~
~-:
_ .. .,
rr ....
..
,.'.~
..... --~
;-- . ~ .....,_
'.
pirt1ent, per 'il fc.t'.t:-0 'che se. il principio -riri -qu.e110. he. "fino. al
suo cbrnp:Ln"iento, 'il' prlncif'.)io nori.
"
:. ,
--
.,..
..
ll
.10.
. " _,
..
. 't
;...
,' ...
.. '
e"
~ .- .'
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f '
: '
princi-pio~
l 'cssGrc:
..
.,.........
i-
r ,.
- l.
operczloncr
'
ln
.
qa'dtc d~iedc
. :. .....
.. ...
'
.-.
cio ci da
o;-tigtrinto. come
necessnrL~mierite
. come
..
se
chie-
l]tiestn
Mauritius_in_libris
38
1aisurnto e tutto il
niisurr~,
com;_:>i~nto
r110.
quc~le
del discorso teoretico del principio mc per necessit del livello critico di un teme teoretico; in altri termini se riuscic.I!10 o ridurre le
questione: dn
!:_Q
commisu-
che pu diventnre tema. il discorso, perch in questi termini l'origine non ; cio, dnl punto di vist.'.1 del principio, l'origii:ie come tnle
non a se dcl punto di visto. del principio l'origine come tele non ,
~)er
viste"~
cor~uisurnzione
~tesso
d~
Mauritius_in_libris
39
pio, cio l'npodissi del principio nssolutn, e 1 1 npodissi del princfpio nssolutn-:essn~ perch~-il principio non dssoluto; l'npodissi
del principio ; senza
'
re lezione,
suo
q~f_~~ qu:i..ndiic
e!! _es~e:Qr~~nte
l:egit.;..
a 'questa
.......
de c'on le presenze del penscre o.llc upernimn~ che fai' essere ii' prinpernzione. Il nc.scere del pensllre dc:l~ cboct::tf.~i
~-
cipio;. cllorn Sil'.1..riio fenni .c::l punto in cui il pensare nelln.cstessc condizione 'per le c_!Ul!le non ' perch ln condizione per ln quale .;non'
di essere dnl dato, per l~ stesse identi~l:unentc , in quanto il suo
~
essere dcl dnto significG tento qucnto il suo essere le supposizione di se stesso e ue'sto stesso' cignificc. le.. r'ichiestn necessric. che
il pensl:re di essere presente n ~lla opernzione che pui il pcn.;..
se.re stesso CG essere; Cio(; il ?Gnsc..rc stesso queste opernzione che
poi l'essere del princi;?io delle. suo origirlc, mn l'essere del prin-
cip io dalla stin origine senzD. 1 1 orgine, perch 1 1 origine de 1 ?rinci?io in questo. scfiso ln commisurd.z,ione dei.princlpio el corn;;>imento.
Questn commisurnziorte del principio nll 'c.podissi, dnto che c~m1isurnzione del principio cll'u.pod.issi: in quc,.nto es.soluto.,; significn ncces-
..
Sl1rirn,iente, 1 1 ess~re senza relazione di tutto q\lesto cd unn bri~ine purch sin, e{ sehzl riferiment~
ne pur che sin.
,
In questi
. ..
di
.
termini
. .: e r
.........~-
= . : . ; ,
~
+.
. r::
-fi!Miil""tv.:i;.l>i~ca
4
che il pensc.
origine e non pu essere p~risc..to per un .fine e dunque com.e se il penscre mnncosse di tuttn le trascendenzn possibile, in qunnto il ?ensare non pu essere tre.sceso n. dnll'ori,~irie, n,:; dnl firi.:;, ci. i1 pensnrc non pu essre trasceso n'lle sue spnll,
Mauritius_in_libris
dnvnnti n se stcs
..
so 1 perch6
se
40
..
ln condizione
per ln qucle il . pensnre non 9 _~dcntic~.
.
mente le stesse condizione per ln quQlc il ?ensare 1 nllorn come
:
''
<
;_
sare il dato.
concepibile a
~on-
re non questo significherebbe riconferranre l'esoere, in quonto n questo livello di questione dove il discorso nncorn condizionato dalla
sun diloonsione criticn, cioe pregiudiziale, l 1essere ci che non p0sso usnrc )er il pensare, a a livcllu 1.:>ui rndicnlmente teoretico nel
qucle cio6 il discorso dovrebbe essere non
dnzione del ?rinci?io,
l'essere o non ,
sE".re,
perch~
Ll
~on
pi~
il fondaraento o la fon-
n..:~
l'essere non , perch il dato in quanto tale ci che non posso penso.re attraverso l'essere
e neIIlti:eno
ci che posso
ne~nre
nttrnverso
stione
cos.
questione e,
dr~sticc
infc~tti,
..
.;~
~-
111.c""':.
C01'le
Mauritius_in_libris
41
che lo__
ri~dn
'
.. -
:_J
'
.J
po~rcbb~
. --
.:
p.art~ d~l~_,e.sser~.,si:1nifico.
ne; questv do
si
pa..rt~;
qu,est9 da
~
... ,
... . .
.1.. -- .' .
1 ,inibire ln questipne, e
_,_._
..
...
..
.-
-'
...
.'
.J
. ---
.;
~~~ch.
:1-nibizio~e
9he . ..,
- . _.........
!.J
,,.j_
le inibizione. i:'.) .
.
'
...
-'
':
. !
.l
..!.
t .
_'
,, .,
..
---- ----------del ?r~n-
- .. -.
quel~ ~'origine
cip io . ci seco~do il ~cl.~ ,l 'ori3ine ste~sp non , per cui per questo e d<::. questo il principio .~' se la.. .~stione.
risuurdn
il pensore
.
' . .
.
n questo uodo,. pe~ cui i.l . pen_scre
ne~la,. stessn
condizi0ne, per ln quc. .
.
'
le
~,
-.J
'
..
.n-~
ess~rc,
.il non
--
dunaue. l'esse...
..
+i~nrdndo
ginnri~::iente.
il dnto, in
neces~mri,e.Llente
qu~nto.puro,
il clcto; nn,
nppun~J,
dc~to
.i ci che lo fn
te il dr:.to, e il
d~to
. '.
p~incipio,
questo_
princ~}>io,
c_on~ronti
nnzi
rne~inn-
~l
principio .
p~to
de~
di vis_tn
.?%'.in-
cipio l'origirie no.n . Dunque da.l ?UntJ di vistc.._del P!incipio l'ori3ine non , non pcrch~ l'origine ~~-l princij_)io non sic, ?erch l'ori3ine del princi;;>ip;: le. comurl.surc12'.ione del principio nl suo cornpimento e se 1 1 origi?W, :lel principio questo, cio se 1 1 npodissi nssolut:: ,
essn stesso..: .__ l'origine
..... .:..__ ..
_:..
~---
d~l
. .: .
principio que,sto
.
~ignificc.
.. . .
tezzn dell' &i)Odissi t!enc dentro di _s_ il rnppcJrto ill modo tele per
cui il rnp?orto senzc rni:)porto nddirit7turc o se $tesso, cio l 'ori-----,'I.'
'
.'
gine senzn oz:igine, per cui+ l' or~gine cpu~ tele non. , ma g in qunn-
Mauritius_in_libris
42
.,,
.L
to 1 1 origine del ~Jrincipio e qu~sto sigrtlfic~ '.~'h' per questo il penscre nello stesso I110ment0 nel ;qu~le cper
.quest
non : essendo non
.
I .
..
. .
, non essendo . Allorc.. ln condizione del p~nsnre sempre il coritrn.
.-,-
...
. .:
nenm~no
..
...
..'
non attrcverso 1 1 icntico del contrario, d~nciue il pensnre ha l'identit, I:n perde e ln rincquistn perch il pcnsnre
a.ttrc,verso il con-
..
contrc.~iJ
non essere nttrnverso . 1 i'ic!enticu del contrnrio, io il pensnre qunndo ; l~.5c.to direttrn:ncnte nl cntrcrio deli'essere e viceversn qucn~
."i
.l .. -.
...
'
d.0 nun , legnto nll 1essere del contrnrio. 'rri questi ten,1ini come
..
nlle sue spr~lle e quindi corne se il pensore fosse condonnot0 rnetnfisicn.mente n dov~re essere lcgnt0 al contrnrio dell 1identico e cll 'iden:.
tico dQl contre;rio, per cui come se il pensare no.;.n potesse uini pro-
cedere in s~,nso. lineare' p~ogressivo e il pensnre . n livell.J speculativo non ?U es~ere line~~e, cio ~on progredisce; tnnto il pensare non
.
...
,,.
'
..
te
d~l
1'"
'
pcnsc.re quelln che noi potremmo avere pensato sempre conte ri-
l~
con-
Mauritius_in_libris
43
n.Jn nttrnverso l'identico del contrcrio; nllorn come se il pensnre continut'nente conquistc.ssee perdesse
se
cipiol'.l principio non p0tesse e.vere una origine che n0n sin 1-'orlgine che il principio interncinente e se stesso;' pensb.re che l 'identit: nl principio "(Aristotele), pensnre che la contraddizione al principio" (Hegel) significa. pensc.re in tutti
.._.,
!.
'
il ?rlncipiohc
....
ut.l'!
"
'
princi?io e in questi tennini a~cb'tj~'rnjione Aristotele ed Hegel sarebbe la verit di Aristotele; -Hegel sarebbe la riconferme criticc. di
,,JSSu
ln con-
temente dal principio,:"ed chio.ro che se posso 'penso.re l"'ori:~ine ini?~mclcnter.1ente dclprincit>i c0Eie se iJotessi pensare lr.. relnziorie
del principio all'origine c0me a.ventc un rcpp0rtu o come avente rnppor. tu nd uh riferimento che stc o.ncorc 1)rililn del rapporto e della relazione. In questi termini
dovrcrm~o
lnzione tra il principio e l'origine hn un rc.ppurto per cui tutto questo hc. riferir.-iento e che cose. e tornerernmu nlln dor1tnndn
,~lobnle,
miste-
ri0sn, e quello che Hcgel ebbe il cornggiu di chinrncre il vuoto, l'essere guest0 vuoto, l'Anfnng, il cofiiincinrnento, e questo vuoto vuol dire che se debbo pensare n questo modo, pensare a questo m<Jdo significn dovere donnndnre per non avere risposta. Per questo il pensare che
si origine <ln unn origine che posso ?ensere indipendentemente dcl principio, significn che tutto queeto deve essere conglobato in mnniern
tale che poi devo chiedere do. che cose il tutto e si fa presto r:: mettere le cose n posto cnmbinndo di posto
~ll'nssoluto,
lu metto dopo
o lo metto pri1.tn, sia che ho l'assoluto alla fine sia che l'ho nl principio, il giuco lu stesso infetti qunndo lo pongo ella fine, porlo
c.lln fine significa iicsconderlo al principio (Hcgel) e tutto il discorso pE1 crudeltrK;ntc
he-~elinno
1:.cnte 1 1 nssoluto urnnte il processo dc farlo risulta.re nlln fine come risultcto, e alloro se l'h0 c..lln fine solo perch sunu riuscito
Mauritius_in_libris
44 -
p'iti
c,
penscire liorigfnTdivisn
del i 1asso1to hc~ di~itt~
df
d{ a3giungerc 6 -&Eof
"nl principio" significr~. che ho> tnli.1ente .il prin~ipio dn poterlo cl.ire
c:rne
r;ri~cipio,
c.ilorc.
necessit di n:ggiungere -
Di, cio6 Dio figlio de11 uo1~~' cio6 nel 1aornento 'in cui
r
'
'.l.'u:;1t1J.~cn '
.
: ,.
c. conce
Jire.,. Dio.
.
. l.
. i
Mauritius_in_libris
!~5
C<?nccpir~
coroo
se fosse
~Jer-
prese-iltc il i1.i1ilite, :-1,m c.nche ln libcrtq dell 'esscre religioso e dunque lnscieh10 il t~iscorsv r. se stesso perch-~ non interesso. filosofico.h.cntc; cio.5 le,, necessit delle convinzione del ~Jrinci?io che finisce
per corrisponc!erci ella geniture dell 'nssoluto corne se costituisse
l 1uo:mo religioso e questo un discorso ?Crc.dossnlc ;_:>erch.7: ln condizio~
ne religiose dellu:m10 non une. condizione nonne.le, non una condi.;.
zi~nc o.bitunle; Cd iJCr questo che tutti i. confcssionc.lisilii. di quelunquc tij_) tendono, invece,
C:.
:~10no
e tendono'
s?eC-
COlilOdo. .GSCiGre
questo 1.-10do: i l fctto che filusoficrunentc dobbioo10 renderci conto <lel1'6ssolutezzn dll 'c.pudissi, civ(l della. nssolutezzl: di ci che r;igua.rclc. il pr:inc:ipio nelle sue. strut~urn interne significn tenere: presente
che 1' l1ssoltitezza -dell 'opodissi co1ue se richinmc.sse temi pF.i a.ssoluti intrlnseccmentc, per: cui pronunzinre lo stesso te_rmiric df nssoUitezzn significr. oprcdisporre il discorso nll'nssoluto.o tenere-nascosto
l' assolute. nl principio, perchcS nl princi?io;
orn,
dovere filosoficc.niente interessorsi del di.scorso nel senso secondo 'il qucle 1 1interes-
Mauritius_in_libris
..
.
.
;
senso. . rcdicolr!lente
inicu' def "'c:liscorsu filosofico-, e lc.ico,- signifi~a
..
..
'
conside~ato
.
'
...~.
'
dal 9un-
nessuno.
J1
lo
--
luto lungo ln strcid2 come une sorte, C:i binario del discorso .a.tesso sie
~er
J:>U
l~ ~ffen.mzione
..J
meno
n~.l
qun-
v~rn, perch~~
l'essere oteo
delle filosofie corris?onde .. nl mettere c.l r,1ond.o Dio: sto dicendo che
anche l'origine dcll 'uolno religioso, in un corto senso, . co~ae se fosse una origine nten, pe't senso per cui c.nche l''.essere nteo dell '.origine dell iuumo relig:i'.uso corris?onde in .un cc..rto..sen~o o. quello che l 'uomo religioso come nffenaa.zione di Dio; mn per questo dico che quan.
o~igine, ~~06
mente senzn Dio, che un m. .xl cttrnvers: il-: qucte ln filosoJia pu ri-
schiere di rimanere senzc. :r>i0 quello stesso. cli rL11Cnere, .~enzn se stesse., non solo nten, mc cnche e.filosoficc, csofi,cc,. ?erch. ~ .. . ln, r;tnunzin
'.
se
stesse~,
Mauritius_in_libris
47
le ceree.re di non pensnre tcoreticcmcnte, cssoluta.mente, perch;:i l'unico rnodv che l 'u0m0 he.. di essere reli3i0so ., nc..to ateo,- di convertirm~
si c. Dio,
PU:'?. -~.s-~e~e
propriet
clell 'uotIO per cui l 1uo2~10 '~tesso fr: ~a .Pcdre cl suo Dio; riuscire n pensa.re questo significc. vulersi
cnricnre Ji un peso_ c..ncoro.pi pesnnte
. .
.
'
per riuscire e ?ensc..rc perch .. come se le nasci to. de l..l 'assoluto, que 1ln di. cui noi
p~Jssiruo
pn%'.lnrc, quella
delle~
scire nd e.vere le propriet, il_ che riguardo le storie sic dell 'uoi:110
sic dc.3li uomini, mc. qw:in;do, mi convinco di quest8 devo essermi convinto che nel pensc"re filosoficc:1ente il discorso rime.ne condcnnnto, nnzi
comincic~
n:i lll 1inizio, n<i clln fine, n3 durcnte il carlDino, e sto dicendo
durante il__ cc.ramino per dire sin 1 1nssoluto ne!jnto, sin l' nssoluto nf~
fenru::to, sin l 'affermc_zione teistica., sic. l' r:.ffcn.Jnzione cteistic.'.l.
In questi tannini dnllc:
qucle noi dovremruo
c.ve~e
.1Ssolu~ezzn
Junto di.viste del pensnre, l'origine non , nllorc, se dalla nssolutczzn d(;ll 'npodissi noi riusciru1u
sare
~orne
aeco
~l
l"'.
c~e
internc.uiente intrin-
s~
.
noi
co1nprendi~o
d~l
~)ensc.re
che le sostlc-
significc le. nc.scitn u.ssolutn dcl pensare, .nnzi put) anche esse%'.e' che
"
il ?ensc;rc non nascei., non nel senso secondo. il qunle si pu_ pensare
che il penscre non pensi_,. perch il pensare penso, in quonto
~roprio
1 1 e sercizLJ del pen~nre che ;>u fnni1i verificnra qll!a stu. cri.si origina-.:
rin, dunque
c~isi
Mauritius_in_libris
48
IJensr~ro
1Hulti~Jlc
esercitr~
so,. )erch esercit~. se stsso in quanto penso e, )ensnndo, ;iensD.re significc ?ensnrc quclunque cosa si
~cnsi
indffiEcntemcnte rispetto cl
r~rultiple,
il fctto che il ?enscre riLtene diviso <le ci che pensa, il ?ensarc rico~ne
vece legc:1to c. ci che esso divide, quindi rimnne diviso dn ci che rq)pre:aentn il suo esercizio, rnc. rir.umG
ci~
ch(:
lc3;;~to
lo str.to di divisione del ?rincit>io e dell 'ori3inc 1_:)erch6 i1 pensa.re ci che c01::ci1isurr:. il
~)rincipio
cl sua
~)er
co~:9il:ient0, l.ir.
cnche ci
ne del
'
principi~
~Jrincipio
se
1 1 origi-
cl suo cmpi-
u;c.mto, r.1c. clnl punto .i vistn dcll 'essere cor.Tdsurnto del prinipio c"l
com.pimento cio clnl punto di 'risto del tenaine dell'inizio del pensa.re, l'origine tutt0 in3l0bl1.tn. nel principio, perchci il termine del
;_)rincipio
~.
c~sistcnzn
qunn-
Dcl punto di viste dclln fine del principi&, c-io: del suo coriQi-
co~
Mauritius_in_libris
49
ele1~ent.i
si30ific~._
rnes~o a.ssi~me
come i
ci che il
con s6, e
mc~so
c.ssieme con S'.l i:;otrebbe essere sol!;:ont9 l' nssplutezzn del legcrae frn
il suo inizio e le sun fine, s1= pqt_rebbe dire cllor. che dcl punto. di
viste dell 'cssolutazzc, del le3cu1e t_rc. l'inizio e la ;fine,: tutto questo
chinminmo principio. Mc noi non possiUllo continucre n dire dnl punto
di vista di principio, perch6 que.stq intendere
se
stesso n:on sianificn, fuJ;"se. che -dql.punto di viste di uno. sorte. dianalisi dcl princi;_>i.o che. non :_:>oterc iJCnscre, dc.l punto di vista cio
~el
principio secondo
to per cui sic.r.:to c.rrivcti a. dire che Jnl punto di viste dcll 1 inizio
'.
-~
h~
-:,isoeno di cltro c.ncora prirn2 urnnte e dopo? Se rndicclizziruao la questione che dobJic1llo rr:.dicclizzcr_e tutto questo significp clove:re
r~
~x~nsn
~JrimL".
dis~:;0r
;,:iensr:re: in nessunG rnc.nierc, in quc.nto per poterlq ensnre dovrerJmu. avere i)rim:: ;>ercorsq le tQp?e
che
cost:;~
c.ttrc:ver~o
~)ensnre;
pus~
~)rincipici
princii)io come
essere cssunto
~)unto
cOL1G
inr._:>e.ns~bilit
_:Dc~
punto di viste
rigue~dnvc
tot~lit
In totnlit
del pensnro, in quanto il penso.re
...
..
.
posto in crisi ci che sostiene le sue condizioni Iirultip:J.e; in questo stesso senso dcl )UOto di .viste delle, totnlit del 'Pe.nsnre il
cc.re ci che c}i\ride l'origine e il principio,
-
l,
Mauritius_in_libris
n.1L1
t>en~
essendo lo stcto.
'
50
..
-
delle divisione
delle~
~uo
compiwen-
p~J ~i~.r.c.
I
~'rinci?io
il
..
tot~lit
della divisiune
tr2
to~nlit,
corx~imento
que~to.
snrebbG
--.
.. ..... .
re dnl pensc.rc stesso, n..)n .isp.:)ncndo n;::: dc-1 ~)rinci;,>io n6 dcl pensare,
. .
conc~.izione
~ 0-lCGt<"
~:>ossibilc
..
. ...... --'"
~)ossibile
l'~ffenaczione
~)enr>cre
il
un~
eseru?io,
~Jensc.rc,
~)crch.j.
~roposizione
fondc-
l~
il princii_)io e il
p~nsc.re,
SOl\O.
tura,queste due totnlit sorto non raedic..nte se stesse, mc mediante l' cltro in
rc~porto
:~lrincipio,
cio il principio
Mauritius_in_libris
51
doll~ totclit~
foss~
s~,
il rapporto di
t~rz2
totalit nc.scc cor.ie ci? che non tob::lit, in qucmto non total;l.t
r.aeJicnte se stesse., mc. litecliente ci eh
in qucnto quello: che le fl: essere totclit, l' cltro, l' ~ltro che
il tenninc- di- rt:;_:>iJOrto cli Ci c:-ie diveritc. totnlit; C;V"remi:U 10.lorn. ._,
questo punto tre totqlit: due ~L1e sono e le. soximc .elle dlie che non
~- Questo significc che nn ~ p0ssibile, ell 1 0ri3ine, un qunptum in
nessunc tidln:l.rc;. non p0ssi.bilc c.111 ori~ine l'uomu come nn:Lmml rez.10
~-- ~ :~
11u01i:10
pensnbilc,
fo[',
~J.isurnbilc,
l.' 1 arigln~r.io:
COrue
-tf~0--il_p~it\C.ii)i0
..:: .
; :~
):,
..
prbte1i?~~
~.nel
Mauritius_in_libris
s~
.,
.. .
.._.
trnv0.is6; i l qunle noi ?uss.lmn.Ldtre: nl 1J0st cieil ~uq'rno -~ll .che, .vo- . -:
}'
..,.
.,
'
mi-e 6:strntte~ dell 'ul.Aa0., dell 1uomc come ci .che rc.i'?resenta 1 'occup.ozio/
'
~J
...
ne <lel ?o&t0 inizicle:, dc;lln c~i. occu?nziune posso gnronti_l:"c il. dis_cor~
so; cvidentert1artte tut:te. le 'cffert~.zioni dell 'uor.... e tutte le s~. nc~n~ ..
i-n fi'l:~so.fi~~ nurt-hcnno senso .e .1'.lvn e' bis~3nq di sto.re e,. perde~ .
re 't1rt?~1p~~dii0strt-~r{{ ch-) un~~ . . fil~soffo..~dQl.1. 'umnu ngn ~~-fj,.lusofia.,,
.. . .
. ... ' .. ...
- pe'rchc seil disc0rsu diSC1.J1TS0 .i: cliscibj'~o .. secondo;:Se ~t~~q f.n qan-.:
to :ecjc.cft di livello critic0 a qUsto }.ivell; segpdo il quale ..:i~' ;_.-...
zini
... ;~~.V.-Yl. .. . .
' . ; .
"
. ...
"
,,
SIJllllif._:
j1t
<v!.
Tf.
'.
if<-1
no 'chle''s'oi,llr!O. tt.' non toe\::l~t~, cle.vo:ntre :ri~n ;gi une terza i tot,Q,li;t,1:,)
""."":T.
..
tr0"it~siBhltouin1:linle;
:c'io ''e "q\:!.nl'cG:sC;'.'(j. -qilalcuno' cJle tc.liriente -llon;
..
.
'
'
"~
",ch' :'ttitt:B.1 1
J;t~
'
'
quclc6~H~ (i~f{: tfori ',, dc/~esef.P.:',.ln inc.l~siune, de'l terzo fra le due to.tn-
-~. , . .
..
_ ~ ...::: :-
. .= ' ..
. -~' . . ~
.~.1.~~~~~.~::.
.,
_;A:
:Jrinci~1i:c.i,
i:; coi~~
.r.: pdsitivi
che
esere 'eh~: quG"St0 t~i :Ju cifiche; dbrk ess stesso che .dunque tra
i1 prin~:if;io ~: -ii )ers~-rc~ ci 'S't~d un prini'pio Jf ci sia ciu un principio in ~tinneL :i..ndlcrfaind:b tre il lJrinlpi0 e. il pensnre,' c'i sin tnlso ribn,
n~rite uri )rii\~i?tG ~t~c. ,1:f:?iin,dpiu' e. tl' ~erisriir.: che se trn il- :princi-
Mauritius_in_libris
'.'""" 53
..
rin del pensiero e livel.lo _teoretico sia. la storia. del terzo incluso:
Hegel sostiene che _l essere 1 'irnrnedicto indeten:dnato; il princiio
Rosai~~:'.
?rin~i?io
detennincto, cio il
essere
potere
~cnsare.
i.in
mi lega al
suo regresso; 1 'indeterminato lYd fc regredire, e non solo rrd fn re1redire, mc mi blocca., perch l 'indeten11innto il lirui.te di qua. dol qua.le ci che penso ln esplicitozi)ne dell~ nascit~ del princi?io, cio
il principio noto e il
~ensnre
inclusione. Mn se
l?~l:'l~are.
:Ll_'rincipio bi so-
-- .. A '
gnc pen-56.re n ques~a. mcnierll per cui bisogne rendere il principio esclu"':.
.....
-~
rico, la. ricercn di ci. che deve re;33ere questo terzo escluso, questo
terzo escluso che stato terzo incluso, in qunnto il principio a que-
Mauritius_in_libris
St+
sto punto non ;>u essere del penscr a.nche se poi il prihcipiv ;,_.)er
IieZZO
dere quc.lc0sa o quc.lcun0 che lo gcra.ntisc~. Allora. il cjuerit1Jm ot-igin:::iriv irnpossibilc nll 1 origine,-
IC.
rc neccsso.ri0 iJerch,i 'senzn il GUa.ntur;1 ori_3innrio il principio come trzo escluso non sc.rcbbc e se il 1)rinci:tJio non fosse, non che non penserei,_ continuerei e:. pensnre, rnn nun snprei il pensare nell.'! sua nnscit.:.:, cLJ:5 non sere i le3nto c.llc nesci te esiJlicitn del' ?ensl'.':rc.
Il quanbn11: ...)ri3incri0 inossibile
sit~
Iiln
del terzo escluso che ci si~ quclcosc. o qunlcuno che sosten-~n q\.ie-
sto.. terzo escluso; tre i due toturu cho sono il pensare e il principio
un i_jrincipio co111e necessit di essere trn -l J.ue totalit la neces
sit :_:cl qurmturn urip,inc..rL...> e quindi la esclusione del terzo, cotile -sclusione Jel terzo :lr.:,llc. sun inclusione fto. le due totclit, ln sclusione del terzo sicnificr:;. che le due t0tclit- non hanno unn sormna, k)erch~
le: loro so1a1-..c_ le. totc.lit che non , quindi si potrebbe dire che
ck.l punt0 di viste. (cl ~)ensnre e dr,l punto di vista del (Jrincipio
~'ossibile ;:)ensnrc une -<.lo~'?i.'."', tvtulit, - in qunnto possibile pensnre
sic il \.)rinci1)i0 coue totnlit, sic, il pens.::re come totalit, ciou sia
il -?ensr-,re CO!ile totUl.1 sin il prinCi?iu Come totum, per clnll 1 essere
co1:te totur.1 del-'vensc.re e (k.ll'essere come totu,1 dcl princiio non-nbbiruuo une. terze" totclit, nbbic':'.rav invece la inlusiJne' c1f un principio
trt:. l'uno e 1 1 c.ltro, Ci:J\.~ nbbirui&O le. inclusine delln necessit df:e-sclticfore dnllc. inclusione, cio cbbinmo la. necessit :df escludrc dalL:-. inclusione un principiu, non il ~)rincip-io 1)erch6- l 'unic0 rm.'.>do di
un -:Jrincik)io di essere nl principio di essere in qunntd ascltisu dal
lr.. su.".', 'inclusione in ci che non lo fnrebb' essere cl principio;
l~
~Jer
?U
ne-
Mauritius_in_libris
tre.verso cui
un
pr~pc.ipio
55
ilf>~inc~pio diven~c
~)rincipio~
vcnt.:.re
~sto
sif3nifi~oss~
eone se
le
necc~sit _i
divent~re:
cor~le
stesso un
:!:!!!
p~iqcipio, _}~. ~
essere il princi-
P!inc~;>.io
significc ne3D.-
~rinci
'._)LJ. llorc. il divenire del principio non _,, ill quanto divenire un rind~l ;l?:~~t1Cil.?,io, r110.... .il ~un
tele in qucnto
dall'e.s~~re
1)~nsnr,c
che il
.J
pri~ipi,9
totcli~~'.
eone
allurc. il
un
~0~sibile.dopo
sibile_ in questi. tenaini questo. quantum che un ?rincie!o esso tutto conglobc.to com.e nev:rc il principio e il ?ensare, questo il -Utum che pussicri.v chici:a.:::1re
~qssi'bile
in qucnto non
ori~ine
~:11 ~origit;le,
.nllra
tr~nsit.n
1.nwniera, la<: di essere so33etto inizicle del : suo stesso pass.re nel suo
u.n
stesso con.trc.ri_o,
.:
- .. =::: .
:s . . .
. :-....~'---~~--~~
so dire. c. questo
qunntU1.;1
'.:-... ...:..
p~n~q
--
~):.:>ssibilc
--... ~
1..::. ,.
pro~)osizione
- - . ... . . ..
-:folle. filosofirl che in questi stessi t;:ennini non , l'essere delln filosofie. e questo QUnto corrisponde nlL2
~>-roposi~i9ne,
tutta ln filoso-
?QSS. Q~nsnre
ultL~1n,
, 1nc
?ro~:>.rio perch~
.q~.;J..,le
pr~mn
e.
fie: che
ln filosofia. non
yro~osizi.one, lli.'.!
ess~nte
:lu stes-
~)osso
iXmsc.re
d~ll2.
Mauritius_in_libris
cd
une fine,
'perch~
rnn
di un&~iurnlizza
zionc dei yrincipi, perch.2 il principio- tele ?er cui ogni rno111ento
nel qunle viene penscto evocato detarm::l.ncto in ... qunlche m0d 'corne se
si rompesse continuamente, in realt j..l pri!lcipio tutti :.:prinipi
attrcverso i qunli il princi;_J.o non , rn.n c.llora l 1essere l principio affidato ella continuit dei suoi principi, e si potrebbe dire
che ln .continuit' de11li inizi del i)rincipio ci che ;>otremmo chinmarc lastoricit delln storie che rigunrdn 'il ensiero, ln storie del
pensiero. In .que.sti termini queste proposizione l'unico rnodo attra.ve.rso.~il CJU'.le .. ln
essere delle
_filGsofill nn
filosofi~ ..::cortglobcto
mGzzo .ei suoi 'princi?i: il qutmtum :_Jossibile in quanto non cll 'origine,
se
l~.
qu~lit,
nllorLl. il qunn-tur.1.-
~):.J.Ssi.bile ne-lln
misure. ne'11A_;quale
quo.lit viene reso non essere dalle sue.. stesse qunlit, le qualit del
qucntum di' essere rrll1 ori3ine; questo non principio, "questo principio c.griunto, l'c33iunzione del princi?i rilln qunlit del qunntum
ci:; che p0tremmo dire il p0sitivo dlln filusofin, lr:. filOsofic si
~)rinCit>iO,
suo ncscere positivo, mn il suo essere positivo significn porre l'n33iunzione di questo principio nlln qualit del quantum. Il discorso
e questo punto divento crucinle, perch:l sicr nell 1runbito delln rndicnlizznziune dello stesso discorso oltre le quale credo che non si ?OS sn nndnre, oltre non davanti, mc c..ncore pi n fondo, perch6 sirano nel
r.~0111ento nef cucle
cme se ln filosofio fosse.. inibite dn se stesse..
.
Mauritius_in_libris
fil~sofic.
~e sto: ngn
qui11di
potre1ur~10.
ci che
~eoret:icc., i.~c. .
1"ente
57
sto
cerc~ndo ~i
st~ssc
di:rnension.e
criti~.:i,
ca.pire in
eh~
,modo
possibile pen-
c,:uclch~
es~ere.ci
che
modo
pcnsnto.,
cio6
la storicit
del
pen.
.
-
..
.
..
.
li111itr~
stor~L:,
c:::t;trc"vcrs.:.i
il qucle il ?Cnscrc
suzsiste e vive
lt.. sua
. ..
. -
ql.,lCndo dico
cos,tituisc~
sccre )usitivv
dicenc~J eh~
.+c.
eh~
L::_
Qgni ;il()sofic
~g~iunzi1.:>ne
qu~stn
di
-~-
__::_. :: ... .
.allora
~n
.P~sto
?rincipio io sto
ncscita
i)qsi.tivc
delln . filos<;>fin,
.
.
.
-. .
-~
...
..cm.est.:;
delle.
filosofie,
cio6 il rintraccio
-'.
-pos.itivo
~.
.
. '
.
.
'
s;_Jeculctiv?,. f~losofi~ di UJilL: filC?sofia. non sta nel sa.pere. ri,re il.
:.;,gni
" filosofie
.. .
'
riferi1~iento~
qut_:l~,c;ue
c2~ccttuc.lizznre
il qu[:le le fiiosofia na.sce .::.iositiyaLJente, dic? po_?itivamente in qunn. to l.'.: filusof;c nasce, in CNC.sti ten"1ini
3iunzione di questo. princi:;_Jio e .c;.uesto
i_Josizi.Jn~
no~
cr:l.~~ci,
~Jrincipio
sistemcp~cc.mente
prinm di se stes-
IJU
la
SUC.
nasce del-
~erch
9:m~
prili.in i se stes-
1' origine,! o in c.ltri tcnaini: le. filosofia. nesce in quanto il i_Jrinci:?io cli. questo nascere _c'.ellr: filosofi.:: cluestc. quclit
del quantum
o
.'
.
.
.
le.:.
trnnsi,z~on~
~nto
t c9st~tuisce il termine che .c~p3lobc._ .le stessa. in~~i~lf t deJ ?rinci)io. Se c,llorc. noi pensic:rno: che
l~ jfi~lqsofin:
c~e
es7
sr; .. ?~ilim del suo, essere clntG com~ se no,~.. ~tessi~o rip~?ponendo i~
Mauritius_in_libris
- sa
discorso inizinle secondo il quc.le, le filosofia d:ta; non sto dicendo. altro che le. filosofia. storicrnnente dnt,
inn
in qesti termini
rij~ dicicmio che ln filosofici. date per mezzo di ci. 1;er il qucle dovr.ebbe non essere dctc, in quanto ci che d la filosofia. ci che
le. filos0fi~.,_ fc. essere; le proposizione ~inizia.le ~io il gucnt\lm oria:inc.rio poss.ibite non nll' origina, queste proposizione inizinle ci
che fn essere ln filosofie,
r!lL~
re questn proposizione, evidentemente secondo questo itinercr:L.) di discorso; rnc cllorn dobbiaLlo ritorno.re nlle. bnttute inizicli del discorso: il dcto, il c~nto ri~rdn il principio o la. filosofill? Il dnto co-
r,ie te.le ere sto.to iniziclrnente pensnto e questa mnniern, il dnto rispetto :.sll' anticipczionc e il clc.to rispetto olln posticipczione, si i).Jtreb-
~.c.to
dcto,
rc il dcto, ln
te. delle.
come
SU.
SUD
il filosofico t la perdi-
ro, di riuscire
ll
puro secondo se stesso in fond0 non era nennche il dnto, ern il dnto
due volte, non ere il dnto puro secondo une assolute Jurezzc del dnto,
ern il dc.te puro secondo se stesso ue:. in qucnto ere. dato due volte,
ere. dcto due volte non significn che ere dnto dn qunlche nltrn cosn
che lo da.ve. in due volte, r:ic crn cib che ere. due volte, in quanto per
un verso il dnto ern ln possibilit di nnticinre ci che esso , 1an
;Jer altro verso il cto n0n che sia il contrnrio di questo, ciJ il
dnto cotue possibilit...di nnt:lcipare -ci cbe ..es-so s-ignificc in fondo
che. il. dato
ht:~
~Jossibilit
di
nntici?czione di ci che esso significn possibilit <li anticipczione di ci che esso inun rcpporto in quc..lche maniere cll 1 inizio misterioso con ci che il dato esso stesso in qunnto il dato rion poteV.~
Mauritius_in_libris
.. - ; 59
~c.
esclusu nbbiruno il qun.ntu&l ?ossibile :non in qunnto nll 'origine, r:.da: tutto questo cbbio:,to in un certo senso il l)rincipio in quentuj que,sto
principio in
qtie~tv cg:~iunto,
quc~le
~riirtcipio
ab-
~di
~Jerchj
pre~3iudizinlmente,
che orgt:ni:crunente
l~
le,~q
Ci
[~ltro
verso tutto
~questY.
~:l
~sistenzn
no-niinle,
s.i~t;e.tll<'l,
c:J,06 ln E:le-
.~;0sti~t:li,sce
quo.le~ (lc'lS:C..
la.
unn filo-
fil0~.Q.fia;.
c.1-
lotn c. qucstv ?Unto. corna:.se dovessimo rende,rci conto delln necessit di pensnre il dnto, di penscare i\ .d'.;lt;v
.onglob~n9oly., .:p~rc;:h~
Mauritius_in_libris
---
_,
..
"'~.:~-.
,. evi-
- - so
dente Che de_l dcto CGnCep_ito Come p0'ssbilit cl dato concepit.O come
ne30.zi0ne, 2llG filosofi.:: c01.ie esse stessa il ctcto u un dn.t0, _evidei:ite che il .<liseors0 o_ riesce e pensc.rc il dtu e -pu continunre () diversnr.icntc
il discors0
non
continua oi.
Il non cuntinuare del discorso
.,
.
.
..
.
.
~rinci
n~~ci~n
do~nc.tizzc
questa conti-
;eh~
fissa
It1e:.
ogni filosofia
l~
perch~
fil0sofL~,
in ogni
pcrch.~
~ilosofin 'J
do;~
filosofi~,
ll.1C.tisr;:i-.) filosofico,
~11 1 estcrno,
ln _stesse._
~ppcrc
Jogmtico
le~e
iJU
f~lusofic
un~
ln
'
fl:ccLJ nc.scere dc:ll 'essere, per csem:r>iu, sull 'esscre non ho nessunn
p0test, la
fac~io
nessun~
potest,
ln f.:'.ccio nuscere dc. Dio su Diu nvn ho nessunn' ptest, ccco_dll du3ffiD.tismo filosofico,
per~h6
come lu stesso decreto della filosofia, ci 'che le fc essere corrisi'ondc c. une le Jge nei cui confronti. io nun ;,'osso fare niente,. -~e non nccettnrln conle legge o C:)me dogma, nm e questo punto le filosofie non
sono, appciono tutte doJmctiche, mc bcdinra bene anche G un'oltrn qu.e-
Mauritius_in_libris
- ... 31
Ji questo, non di
mc
d~
--..
filoso~~Ct
quellu
_d~ crendersi
cvnto
- - - ..
.
--
. -
-~,.. .. .
.'
-'
per-
'esse~za f?t0r~cu
--
..
.. ' -
_______
<.
-- ------
~sscre gi~_;
~n st,~sf;n
nttrnvcrso il-.qun}.e
~$sl
post,g in esercizio,
.
.
...
c\,Jrite~;_questc.
pr~ncipio
ricerpc. del
ric~~ca
----- -
perch~ .p~rita,g~lle.
pr~~9i
dcl
'Ci~
~e
~e
~J~in;pio
eh~
UOllL>,
spin~e
e c;:ercnr,(3 il_
~i~eriment0
.
delJ_p. filos>fin
'
C:JtNlo~'?lnent0
sistematico di tutto ci che il dato , ?er _cu; .~i pu .. dil::e .crh~ ,_. per ..sis~em~;~co _c~e
ln. _
filosofia neL confr,onti el ~lato, nll0ra nbbi.pi.1u. il, c!p.to nll 1inizio~
e il dn.to nlln fine, il doto nll' in.i zio~ che nll 'in~zi_p senza la fine del dato, il dato c1lla fine che , nlln_ fi:pe cpn
l'_ini;z:~o ~el
dcto.; ..
il dnto clJ.' inizio senzn lcr~:fine, del qat_o si@lJicn _.i}.. dct~ nll 'inizio
come principio; pussibile,,'. nc.l dc1ppihp senso nel. qunle
due volte, e dunque si
po.tx:~b'be
~l
.,q.to .dato
cll.'.in;izi~-:.".ome
&>fin-
Mauritius_in_libris
--52.
J.. 1,es;s,ere
<'~.ttraversQ
.j_e
~iT:}L.?,.lt::-,
principio~
le:;c.tn
nllo~;sua
perch~~
non ,
c~nto
m~
?ro~::>rio
perch(~l'e~~ere_:_:
lo non
dcti.t~;:d~l
dn,to,
d~
e~sere
dc pnrte del
possibil~t
del-.
ln onticii)czionc di ci che esso. mc. : l. negazione delle posticipnzine di ci che.le fa essere, nyn:solo, ques.tu, il secondo'- tutto que-
sto
ne;~c.rc
n~;
;;)ri~:,
~)ssibilit
c"J.
co~ispvnde
n un es- :..
cic_hc
Cl
.~sso
in qunn_t::()
pussibilit~
;<;ielln nptici;.Jpzio_ne
d~
ci.,
al~a p.osti~
in quanto
~ne~nzi0ne
lq _f_n e.s:sere,
.:...
~.
'
'
,ci;~~
. ..
. ._
.1.)0ssibilit
~e,;;~~ione
.......1
.fi~llc.
1ell;i, posti-
Mauritius_in_libris
33
questo dopo,
lv .due Vlte,
liUl
'.{U<.-i.:tl~:>l0;.-:1r'tlott:O
non sd-
LJer ci diventi n.ncorc un' oltrn v.:.iltc. ancora: il rlnttr quello che ,
Ii1C.
se stessoj
.~
1ru1
1a<~
~ri11tC
i::.1:
s'.5, in qucrito
cher~ill
dnto
signifi:~
cit> che il dnto . signifi:cc. il suu stesso non essere; mc.. scambiev01Ji.ente, per cui ci cne- 11 dcto non rnr.~i in rl1pp0rto n se stesso, sempre in rapporto' n ct cttrnverso il qu.:le il clnt . Se il .nto che
quellu 'che , fino d questo punto per cui possim!lo- .dire: tutto questo " priruo, tutto questo "dopo, questo .aire che tutto questo prilit'\
dcto iritemp<irale, ;?erch tutto questo che asso prima e tutto questo che esso ,-' : dopo invershrnente,- e questo vuol dire: che iL nto '. ..
do:VZ:ef~~J
dir.e. n_
1
'
per cui sic il dcto e non nltro? Perch8 il dnto in quonto negazione
delln
p0stici~czione
bili:t;$1_
d~ll,n:
tutto qustq
~n~o
del
fa
-?,
_p0p0,
es.~re
..il
Ii~0d0
del qcto dive.nts une qwldruplicazione.' del dato, ma la qundruplicc.zione pel.. dto, interna
nl~
,
il c.to pu' anticipare, pu rendere se stesso prima di se.--stesso
che-~-e>sso:
~,:r
antici~)n
come questa
posstbilit,~
non nl-' :
perci.'.tutto'-
cg~~iungiru~i:.J
signi~
postici~)<'1Zi:-Jne.' s.i.,~
sist~
il dt:o si CJU<'lclruplica in rcnlt pcrch6, :Lntern0111ente n se stesso 'come se non dovesse qw.1dru?licarsi,. non ci sarebbe bisogno .di dire qunttro volte.
il d~to, perch. i.l:,da~o .il dnto, allora. dovre11uo poter di--- --- -- - ----- ...... - ----'
re
c.
~~t~~~ttC?_:.:.~:.:.:::. __
defi'ni~ione
conti~,
il
:del da-
dato,,.non~ihn
-.111ai~~----~~].._:__da_t.:o r
n questo punto. come .se fosse .l'unico modo nttroverso:il qunle il discorso pu c.:.mtinuare, tl limi.te del doto significa la dafiniztune ,del.
dato,. rendere- il doto tol1"Jerite dentro. se stesso per cui..tenerlld dentro
se stesso significc .non. dover.lo
:pens~re
zo.bile nnche. se poi tutti- i princi?i delle filo.sofie si.:mo La pluralit di questo dato;. ci06 il dnto,uno secondo se.st:esso,
u~np.oi
tutto
fc~ -~essere,
_questo finnl-
)5
E' .stato definito il dnto secondo unn ~efiniziorie fincle dalle quele dovremo ripcrtiro per con~ider~re cp.l~sto discorso; si ern detto che il cbto c!efinit0 secondo ci~ che esso in' ~cntO due volte,
quindi dnll 'essere due volte Jel ck.to che nvrerniilo ottenuto' lo defi..;.
.I ..
nizione del dato, mn le definizione del dato si3nificn cinche il tenere il dc.to dentro se ste_sso, quindi definire il dnto lo ste'sso che
..::vere il dnto C:>ne lir,dte c. se st,esso, cllorc questa. def6nizi0ne in
t~nto
)U
..
.:.
..
..
.p0ssibile
s.:;ltanto nel
.
s:.;
'
i~
sS~
dcto, dun-
. '
que non p0ssibile definire il dato ?ro;,Jrio. sulle. be.se della stessn
definizione del dcto;
in ~ltri ten11ini,
il dnto u essere definito
-
- - .
.. .:
.. .; -. .
..
. ;_ ...
.~
nelle foisurc.. nelle qucle definire il dcto l.) stesso essere definito
ricumcre
i}uest.:~
so~)rnttutto
! .
?Crch;j
~D..
p:.;ssi~ilit,
d~finizL:m.e
.:i ridos-
pri1a;~
~f
..:
'.) i -
se
se -~vesse
:)iC. diruensiune .. i-er lo. qunle innnnzi ~.-s, esso~ 'attravers 11 sue stes~ .
so essere definito, secondo il dinmllism0 che \Ju essere dh doto,.. in
Mauritius_in_libris
:. :. . :. .
. . . . ';,. ;. .:
il' suo essere
~
~.-
-~---::~--
._'_,_
definito,
: .. -
:i
consente l 1uso
to, cio6 in qunrito c1eten11innto dnll.'essere definito .del dnto, ci che "
, qulunque cosa sia, n0n quello che , mc il modo nttrcvcrso il.
~~~
so , dinnnzi
lll.
C<.Ji:iiC
~
dell 'esserc
til'l
detenninc.t0 coi.ile quellu che esso non all'inizio e come inizio di s,::
stes~n
cnc~e
l'iniziu .di
nel~c. ~tess<.
misurn nelle
c~ eh~
misura. nelln
detennincto~
in
n cui
~erch~
d,~
..
'
to ; dunque l'essere deteninnto hQ un inizio che nun inni.lo stesso essere detenninc.to e che non .nenm1eno l' indeter.!lliru:to,
iun
. '
~..
..
questo
Q S"~,
quin~
l'liC
~l
per n1:,.tro,
;.
...
.'
.lS.-~
e partire <lnl suo inizio significn che t~tto questo riguardc nun il
~
.-i~
.i
.. :. .' ,
Mauritius_in_libris
67
che {dcl
dt: dnto e quindi Co11! se--.-i-1 dc.t ritiW.nesse SeirQre.:~ .come 4:_~~to _punt' :i.riiiihle:,.: germitlllle che non rig\i.;,_rda
?re
Itli
t~tt ~~i 'eh~ detern1inc.t-o <Jei:'ch :i.l' dn-to: in ,quanto dnto l ';es
...
. . . . J.
~orne -d~f:i.niz:.6ne del dcto;. -;,er in c!uesto stesso senso .il qato,, ~11 .inizf.o che -sigriifiti cib dlil qlinle il dnto perte, il d~to,. nel~.~iniz40,
cio6 il c!nto in 'quc.rtto:_ .. iri Gi dcl qucle asso i:>nrtc, _ ...G11Che c~g, che
..
.I. ~
'
fin~
coifitidono
df I inizio
e. l1
perchfr"~la
~el
dato, ini-
que~o
dn~o ~be nell 9-iniz:i.o, sic. il dCtJ cha . in :questo )<.,rtire dc_l;l' in;I.,: .. .
' ....~
-~ .-:-~
.:
i~iz;l.o
per se stesse~ (bto che dc' ~ucst fine ci he , l~~ni.zi_o,. r.:q. _da
questo i)unto di ,yistc. o.llorh il clnto ai .:ttrnverso il quale lo .fine ~)ri1.1r. de.il inizio, ci c.ttr:-:.Verso -il qunle il terminnr.c prime dcl suo inizio, si potrebbe dire che ci. n.ttrnverso il_ qu.qle il
tcnninc.rc prime. dcl suo de, del sue ~' dcl
suo
condotto .:.c1 essere dcten1inGre, ;?er cui prima. tencdno e poi. detenuinu,
.
lik1.
coln il terminnre
<..
sere dp, ci.v6 il problci:11n- del vincolo tra i.l tcrminl\'e e: ~l dc_,
:t:'erch6 come se p~tessi1i:1) dire ~riI~io il terminc.~e, sec_:J~O i~: de~ter....
-~n:-ncre,
r,m trn 11 i'.)ri1.1.b e il secondo e '. qualcos_n o qty~. lc~o, -~!1~ .:t'let-
te o.ssieme i l tenninnrc e il de, cio6 c'_ qunlcos4.-0_qnlcuno :c~e mette assieme il tcrrJinnrc e 1..: sua ori-giri~f, la .ifficoit_ _di cnpire o
...
dO,iJO
~-tu.
nel
il_ ten1inqre
Mauritius_in_libris
SI!.'
de-.termine
COlE!
e il. l)roblernn
~:rime
te le f~l.osofi~ fossero dei detcrraina.ti che mi danno come ~roblemo quello di cq.pii:e _.il :rnp~ol"tQ str..nissimv- tra ci che fa essere queste. filosdlfie e lg _filosofie,- in qunnto ci ch le fn essere, per chi ?ensn
questo ?roblemq;, difficile
il
ropp~irtg pcrch,~
ce il. rnpporto
_1~1i
~~erchw.
prima l 'ori3ine e ::;oi gli riginnti, qunrido invesi presente. nl c.Qntrnrio cio8 l)rirtm sono' gli origi
r;10o
per
n:f,.,~quc.ndo
l;lC:.
~perch
se stesso, se il _d.to chiuso dentro. se st.esso, evidentemente se definintuJ il; dntq, definire il dcto significc una espregsi0ne che il dcto esso stesS.
COille
te.le irnr:m.nente
C.
storicari~ntc.
il dn-
non senza se-stesso che il dnto.dnvnnti n s6 L'inizio da cui tutto ci che determinc.to, un in questo inizio il dato le ;,;t_~ .:J?_rilnn
di ques~o inizio~ e_._J~<?. f~tae prime. dL:.questo inizio, significc <;~ nl1-Jrc: il terminG prililll. di ci che p0i 1-':origine conduce cd essere il
ten11ine, e quindi il terr.:d.ne, ci che fc. :essere il tennine e il tennine nncuro.. e dunque nvrcmmo, in questo sensq __ un doppio_
.1:.~J.:!11in.e-~che
tie-
s~
~ s,~,
tcrmin~-'
Mauritius_in_libris
!.l-
59
~sto
discprso: il dnto
cot~i.C
(~'Ucle.
il termine corne ci che conduce nd essere in un ten.'line c..nche l 'ori3ine che fn essere il termin. /.J.lurc in questo senso le definizione del-
~Jcr
1!1'.l
si~nificn
origine unb oppure le origini che sono stctc:unc voltn lo sono ?Cr
_,sempre, non in questo senso, mc: nel senso secondo il quc.le .l 1origine
l'essere contenuto delle diversit.?;. dei tennini: dove diversit del
tennine significD. ci che il terndne pu diventcre unn voltn origincto, :)er cui l 'cssere diverso dcl teniline ci. che i.ac.nti,ene in vita.
la stessa origine,
l'ltl
ln
defi-
nizione -del d!l.to, se l 'esscre definito del dnto la aefiniziope dell'origine, e se ltt'definizione del dnto quello che.ho detto poc'nnzi1 il dnto le jcsib:i..lit delle. nntici;n:zione deL ne3c.r'? lo postici;>c.zione di ci che lo d, 1 1 O\"igine dopo il. dnto,. e si potrebbe
:lire enche in questo senso: . 1 1origine dopo il dato in qunntC? l 'ori3ine ~ doto, l-1 or-igine corinciil non dn.. s, rnn '.'..l dnto,. e. se 1 10. rigine coudncic':'l.. non dn- s(! mn dal dc. to,.
l~
Mauritius_in_libris
70. -
L;;:Ssere definito, lite. 1 1 esoere def,inito, il dcto, -- le. p.;::?$Sibilit del-. :.:
.
..
. .
'."'~nticipnz~one, un~
le
d~to
il
~o.ssibi-
lit (:; in qu~nto non ~' ~l~sra il dc.to e non-.,. q dunque, lo ?JS ---
... -
-~ . -
-d~to
e . idcnticari.lente _non
--- ----
-- _ .....
--- ..._. --
.. a .....-
a.
~la.
nnti-
..
cignzione. cl.-ne-1cxe,
IJerch~ in ~tq ..1~qss~b~l!,~ non _identit dcl _
.
.... ---- - - ----- ...... - _......... ...
. .
- ______ . ____ .... - . .. .
ne3nre, . ill. quc..n;o.-i,XJ.ssibilit,1 non n~30.;~C>~t: 11on ci che pu e:pu
,
:--
non :Jutere,
c.
(li;~
;che le
possihi,~it, A~~
COI(.ie
con~i-stc
c.l_f;~p;io
cq1ne~ pian.o_;~.
"'
esse~
re, <.llvret ?e-,: i il dc.to e non . , <> il possibile queste nlt?-rnativ .-._
d~ll 'essere
c~.ell:J
viccverst.:~., :fi'Jn
le., __ 11
con
il
si31lifio. che
~esto
cqbit:1~!10
l 'qssere e il nul-
sere rijUnrdo.to dall'inizio ellL: logica coHe scienze di se stesse:, ncll'unicc:. 1mniera in. cui per ol;'c, st.:!to possib:i.le che une scienza. ellc 103icc si sin dntn e sia ln scienze dell.:-: logicc. cli
?erch'~
d~l
c~_,
sione qu
lndivercio~c
nul~
.r~ll'essel;'e,
il
appunto
H~gcl,.
:)erch~
~JiGn(:)
non _, n19n pu ncscerc, pel;,"ch,-6 il nu~lc, sul_. pinf1:q __ del dgt;o, ,~Of1:.;q,
ma che sul ;.:>ic.no del do.to il nulla. non sin non si311ifiec che pcr.questo l'essere., a.nzi sul pinno del dato 1_1essere tnlr.'lente_dp.,esscrc.
.
..
::
Mauritius_in_libris
71
re
l'n,
niente,
L:IC
iJu
1.in
pU
"1
"'
e in; .CJU<.-:lchc
.~!.
te.le, d.. ci che sr~rcbb~ l 1i)sit. cssolutc. che le3n l 1esserc e il non
r
essere, il nvn essere e 1 'essere in m0do te.le per cui n.::>i doVre.mIID dire: 1 1ipse1.t c.ssolutr:., l'ipse, '1 1ipsum .:"':.ssoluto, ci."che.pu~'essere
lo stesso in cssoluto, nn io stesso dell 1 ~ssere che , non lo stesso
del non essere che non , non lo stesso dell'essere che non , non lo
stsso del
non
essere che ,
rnn
questo
chu.
'e
tu ci0 che dovrei potere condurre nl niente prch6 tutto C!\)esto sareb- -
.
.
b" tlitto questo ciot niente, 'mc; frn il niente che tutto questo e tutto qusto, -se nort c' il nulle.,' tutto uest.:,; neiru!leil~ niente come ci
che i:J
i_)OSS
in questi tennini, pu essere penst.t.J in questi termini perch; il dato il ?iena sul .<]UC1le posso penscre l 1esserc secondo queste. c-i.lternc-.
tivci, non 1 1 -esserc secondo questd alternntiva. pr
re secondo queste c"itcrnu.tivn si~ificn pcnsnrc l'essere secondo l 'esserc ch deve essere condotto .::1 si o nl no 'di s
ian 1 1sserc secon1
.:,
liOdo
COl..lC
SU
gnrnnti'rfi'
Mauritius_in_libris
72
'
dc~
c. . questo
punto
che il modo i.-1i3liJ.
.
.
-~
queste questioni
o di- torm:re cl discors9 classico,
.
.
3crc.~tisce
relczione~
1.-ic.
iJU s~r.lbrc~e
o __ i l discorso he:'3elic.no, l
'ess~~e
3crnntisce se stes-
g0rcnteno
se stesGo,
quindi
l'essere so stesso, rnn rnddoppic.n-.
.
.
gnrcnti~cc
se
stcs-
so, cio6 non bc.stc. che l'essere sic. il presente delle sue identit.,
.
l 'esseJ:c devec
e~~~re
'.
qu~le ~sto
modo c. ttrc.verso il
. 'f: :.
..
tiscc il nulle. e
._3c.rc~ntendo
He~el:
fuori
~i
s, ln tiene tutte. in
co~.tG
s~
e clnssiccracntc questo
c.~soluto
hc c.llc oue spu.lle il nullr: nel senso secondo il qua.le il nulln non ci dc. cui 1 1essere .in es soluto cd ci
d~
ci che dl nulle., e
l'ess~r~
in
rcl~zione
..
vicevqrsc., e non poi viccversn, tr.nscendent2,lmente l'essere in assoluto l'essere .in relnzione, e $0 ~'essere in nssoluto l'essere in
re lezione,, 1 1essel;'e Q il nulle.. sono :l_x:rclleli; il punto del discorso
do-:le s!rno. nrrivnti .i.Jer orn un :.)unto c.ttrnverso il quale io posso
fondc.u~ntcli
dis~orso
in sen-
mo~i
..
Mauritius_in_libris
ji~~
73
-~ .
1 1 ()~+.s_ine in, _t~c~nto diverse~, non u C.Inl!letterln, nel senso che se c.mrnette questo non nc.scc ~coreticcr~icn~c, in senso puro rodictl.le, deterlinc.tr.mente teoretico, nnscc in un senso teoretico che un senso teorct,ico sec~ndo.,lr" C:L).~it del dc.to, e quando il r1iscrso in senso teoretic0 nnscc seconc1o ln dntit del ciC:to,. in rcnlt nasce ~econd6 la.
-
..
,-_.
'
tutte ;I.e oi3~ni i cui il discorso hc.. bis~gno. :)o. questo punto di vi
'
..
t '
.'
_,;'
:~..
-~
- ..
..l .
. '
- .
,.
Jier;el,
tutti
gli. cclultri
dellr. filosofi.:.
son'figli
di.un rantrimonio
..
..
'
'
..
.
.
.
'
. .
.. -
..
\.
per
un
.. ~~- c:ttro.vcrso-1[{
Jo
fond.Eif.one
c1i~i:
clovessi
se '.
le le:33e_r:e
Rusmini i.n /~istotele, Ifo3el in Aristotele,: e di lc33erc
.
:
..;..
.:
ltt'istot.cle
, :i~_ He~3el, :x;!r cue.sto li~:>tivo, )erch: le:3gre Be3el in Tm,11nc.
..
"'
sc.i.j~JicJ;io
'
..
del discoz;~o in qur;ito teoretico, debbo legt;ere: Hegel in -'Tora11w.so, perch6 debbo
~ssere c;~pc:ce
verse,, le fonck:zione dei1ori3ine co-..ie ci che pu essercjcndotto contro se stesse, e ::1u fJembr;;r scr11nliciss:.zuo chinrira quc:sto: se noi
.
..
...
I.
...
tr.csc~ndentnlp.! sembr~_rebbc
che ln questiune'
~in
gi f.t.lnicntc tleter-
e ..
Mauritius_in_libris
74
'
tit; pens~re L"'. tesi tro.scendentcle che s:.';nificc.? Ripetere ln contraddizione, ci ..J riJetere si;311ifice; tnutolo3ismo teoretico, fr.lbastire un
i
4.
.-..
di s 1.~ c.ltrettc.nto fuori di rioi e fuori dei c~iscorsi non forse ln n.:strc culture contemporc.nec.?
'
it.a.
ossibilit~
stesso di tutto questu che niente, trn questo e questo lo.condizione fondcraentcile~ l'ipotesi del nulln, cio, se null.:: , niente lo
stesso di qutto questo che 1 1essere : stir...1i10 fenui nll 1 essere che ,
cl n0n essere che nun , nl non essere che , nll 1 essere che non ,
perch.tutto questo, se il nulln , niente. Il problema n questo punto
ln possibilit
d~l
pens&re,
l~
.. ,
?erch,~
non essere
sic~,
mn
in rnppwrto al
rc fin0 c.11 'essere, e si p0trebbc dire che lliJpnrtiene all 1 essere dnl11 essere finu <:>.ll.' essere tnluiente che questo lo st~ssv dell'essere,
Mauritius_in_libris
75
11in
qunndv Jicic:.riu he
't~tto
"
tutto guest0 colile lv stesso del.1 'essere, questo p.:irlo fuori dnll 'esse'
re stesso, guesto il niente corne lo stesso di questo, di tutto guestJ; quindi n0n il niente come lo stesso dell'essere, mn il niente co-
questo~
tomie c.:J essere, che torno a non essere secondo un vizio interno all'essere e quindi
Jic~letticistic:ll1lente
vizi~
terno all'essere, secondo il qua.le vizi0 l'essere coue se fosse legato n se stess0 in quel 1.10do f>er cui il suo essere le13oto n se stesso
signific~
perch~
re , il non essere non , il non essere , l'essere non , tutto questo, in un raodo o in un w.itro, in tutti i modi possibili o necessnri,
1 essere; dunque l'essere secondo il vizio -interno
ori:~ina.rio
dialet-
nelle~
sern~re
internn e cp?unto
ori~innric,
~er
iJer ci non
fondnt,~:
dnll'ori~ine
dell~
Mauritius_in_libris
.. - . 76
'
,.
,.
s~:,
f~
..:u.-
questo~
le~cto n
se ste.sso
il suo essere diviso .. scc-;.Jnc1d. ;il vizlo ir.ltittico, non accode soio'
che ln dir.letticn non , e ln dicletticn non rtennuenu in qunntb vir
t~ ~)erchi non
seGi.Jre chi! cid~ !se:r.:o'!'e fonclnnte un gunlcu.n0 le. cui esistenza il torr,licrc lt~. fondc..z:.on2 pvssibile dclin inletticc( e quindi, in questo
snsJ, .. che l'essere sihper s::, in quc!sti termini, il vizio ditiletti;:.'
co significc anche l 'ori3ine dclll..1 virt:) di cui lo. dinletticn pu es
sere
cn~ncc,
. .
~Jcr
se cond.".'..nnt'.rc chi
. i .. _[
esistere,
~r.lcunJ,
dc
C}Uesti ter.:
mini es:.stere kjl~nificc. scm:vr Jng sfidG c.11 '.c:ssolut e sfidarlo; '?er1
r-:r
ch6 lu' S-i d0ri,crln~; o i~/ si. tost:~in3~ ~- cvind're nssiem o colui? che:<'. :i.;
>
to ci~st:~rt
c;:t;tis
's"'"
Mauritius_in_libris
77
r~cl
c.11~ c~inletticc
il pe~snr come se fosse nellu stesso te.mp_o il coinvolgit"lento dell'uomo .. e c:cl suo creatore, il penscre mette cssieme chi crellto e colui
che hn crentu, perch li sfLlc. cssieme, . il pensa.re _ queste-- capacit
di mettere cssieile ci che deve sfido.re, er cui il pensnre sfida assieme 1 1 ossolut" e 1 1 csistcrtte, cio:; il pensnre sfido, ponend0li r1ssien.e, sin l'essere sin l'esistere, i.'erch:i il ;;>enscre nasce in qunnto il
suo .nnscere q\iestci. Jisciplino., questo tenere cssierae l'uno. con 1 1 uno e qllin.i l'uno con l'altro e l'altro cvn l'uno; cio nel piano nel
qunle.~ 1 essere
esser~
s-!,
-~
virt:-~
e qunndo
questq vizio dic..lettico tiene le su. virt'i bene che l'essere Jiven'
ti un esistere, ciu6 bene che noi come uomini siero.o degli esistenti
detenninoti, mn cJ.etenninnti tJCrch,5 letermin0ti in rapporto nll 'essere;.
il pensare su questo 'pinno ln
conizio~e
quel~
,.
ma
il niente, il pen-
sare ci che rl.dico.lizza ln necessit dell'origine perch il enso.re ; come.se fosse chimnc.to n nascere necessarie.mente, in qunnto trn
.l'essere e l'esistere il moclo migliore cli trnnsitcre dall'essere fino
nll'esistere prorio quello di non penscre, cio di non porre in questione, c1i non sfidare assieme l'essere e l'esister-.:
e, semmni, .di
1:~0uento
seconc~.o
tenni~
Mauritius_in_libris
78
pensnre bloccc:sse
'
pi:i ccpnce di quelle. i cui fu cnp.:1ce Sntnnc, ~erch0 non solo l 1esistente che ?One in questione l 1essere, che il modo pi1 facile di por'
re in questione l'assoluto, nm esiste qualcuno o qu~lcosa o unn condizione c~~~rc.verso li.i. qUnle sono 1 1esistente C. 1 1e~sere, I.lessi Cl~Sierne,
ci che io sfiJo, cio6 il pensr.re questn cn.i?ecit di le3nre nssiei~1e
. i
'!!_ :
Lucifero e 1 1assoluto e, ~enuti nssie~ne, di sfidarli assieme, per cui
f .. j
~.
..
vr:rsi .Jnnnnndosi, cio il penso.re pu essere il modo migliore i uscire fuori c1c.110. strettoi. rcli_r-~iosc., ;_Jerch il penso.re in' questo senso
.. :
L... r~
f..
.,
e a. questo P}lnto f., per necessit c!elln sua. nc.scita, nssolutranente. lni...
co, senzc Dio e senzc l 1uomo. i.w. ci che tiene c.ssieme l'uomo e io
ec~.
_?er ~i che pu essere, il ~Jenscre, serizn Dio e se.nza l'uomo, dunque il )enst:.re senzc origine in quL.lunque modo 1 1erigine sic., !)rch3
.
. ~~ ... i } _;
: .
dnl pun,to cli viste. dcl pensc.re il quc.lunquc r.uc1o iuiplic 1 1ori3ine in
nssuluto, cm.1pres'. 9 inclusn l 1ori,3ine cli Dio, per cui ~un si t~ntter
.
. .
t:1ci. i penso.re contro Dio o contlro l 1uor;10, si trc.tt:7'. Ji. ccpir eh? co-
c~e
L~sci~re
1 ... ;
,:
"
~-
nddiritturc" le
l~lorit"ucii.ne
l'essere
'~~.elle;.
.t
no c.11 'cssere, dl'.l cui ;>unto 11.i vistn ci c~e l 1cssere nun . cli essere rnr: Ji essere ci c.ttrn.verso il qucle na.sce tinn n1ntcrin origlnnrin,
~i '
'
---- . -
.-
""
...,.,
Mauritius_in_libris
..
I
,_,
"
79 -
ripetendoho~ Lta
pe~
coniugc:.-
re l'essere fino: in fonc1o c1bbbic.rao- dire non solo che ., run anche ch
il r..on essrc non ,- e dobbicrnodire che
d~llc.
essere , nlln Scondn: il non essere non accede solo che~devo dire
negntivo.rriente ci che dico positivllilente, dire che l 'essere , lo
stesso che dire che il non essere non , per cui se voglio clire 'L'identit nel suo princii.Jio positivo dico l'essere , rnc se vogli..:> dire l 'identit nel suo principio Tie.3otivo, dico lo stesso u.c diceRdG il <Contrcrio: il non essre- non , ciou se
te uso
l~,cssere,
$(~
vcY~lio
dire. 1 1 essere
~.Jositivctoon
(~ell 'essere ,1
posso :Gnehe cnpire dc. che cosn l'esse.re c.rrivi n -se stesso, cio posso e.vere mille
uioc~i
ficc. che posso e.vere lille 1.100.i nttrnverso i qucli .s.ccetto di non ?enscrc, posso e.vere mille moi ?er convincenni c1ellc. necessit dell 'es
sere, quindi osso Gvere poi
in senso reli3ioso
lk":
quelL~unic0
essere le societ o Dio) mn sono in ogni-- caso gli dei che mi -obbli-
gnno e 'epi-re e questo uodo, cio Iirl. obbligc.no ,cd -nssumere, od c.ccet'teire; nllorn posso l'1:Vere mille mcxli .ttrnver'SO .i qunli'-<lCCetto di
:.?i're e accetto
c~i
ClJ.-
se stesso, per cui essendo sino ~~s stesso, nelle. sua stessn eccezione che r. me derivn dni modi e.ttrnverso i
quali~e.ceetto
se
di :capU:e tut..
ch ho l'essere, nd rin1.c'1ne solo l'essere; qunndo devo pns-snre dall'essere nl suo intern0 e 1 1 interno de-11 'esse.re : ln ;>ussibilit-1. do porte
Jcll 'ssere :li pote.re essere -~dc:tto nltrir.Jenti, o.llore qunndo pa.sso clcl1 'ssere r-"l suo interd0, l'interno rfsultn, tutto., 'assolutamente pro-
Mauritius_in_libris
80
blemntfco perch6 'non ho niente alle s;>alle, non ho nlcun modo he sic
pc.rnllelo ni m:btji he avevo inizinlma.nte e nttreve-rso i quc.li mi sono
convinto adifoeette.re l'essere, in questo senso -per~)enscre l'essere
bo.st6. 1 'es ser', mc. per ' ptere peri.se.re sempre 1 'e sser ma seondo il:
suo interno non ho nlcun fii:oG.o c.ttrcverso il quele posso convillcertai
che, dunque, se l 1ssere il non essere .non , cioi'! il -n~:m
essere -_che
..
'
?otretillno pnsare il non essere, noi, cio, non potremmo ~)ensore diversCllent~.- dc.11 'essere che ; il pa.rnllelo teologico a ques_to punto pu
csser-e--l:llurninnnte; se c' un modo di cnpire che Dio , co1ae se avesse unn sorte. cli necessit interna e se stesso, questo modo quellu
sccn:Jo il quc.lc se Dio , tnlacntc che soltnnto lui esiste, e non
snrcbbe possibile yensnre
~non
in questo mudo e
.2.
si2nificn tutta lei. filsofic. di cui devo essere CO.~nce per porre in.
:[c;,
io
~-
fcre es-
s.ere un ess~re nltro .e~ lui; e questo posso copirlo solo penscndo, n0n
esistendo
perch;~
cose che devo ccorao.arc in mcnirn che entrino n?lle mie tasche e quindi nel mio cervello inteso co1:te tcscc.; .ne:m esistendo, dunque,
so.ndo e penslre n questo punto significn
~Jorre
ll
.1nc.
pen-
d~
costringere l 'nsso-
<J.ven1ole rc3olnte anche per me, mn in quel 1~1oclo par _cui c1~vo ca.pire
che il ;_Jenscre nori." pu nascere se non nasce c. q\.les_~c Llpn~~rn,. cio il
i.Jensnre non ?U nt1cere se non -ncsce costringendo 1_1essere n .quel .suo
I
Mauritius_in_libris
- .81 --
cJnto del pon che ;iu .nnche e.sscre.- nssi.erac .n se:L.ste:sso, l)archo niente
mi
cost~inee: .. n pensr-~re
in
:~quel
~$.:t_essa.
stess~
racnierc nelle
idont'icn' r.mnierc.
posso pcnsnrct che il non essere non sin, erch non le stes'so, e non
lo stesso significa che qunndo dico che l 'es.sere e. poi: di:co 11 non
. essere non , non ho. detto lo s.tesso, in. q:uc.nto nvere detto pusit1va.,.
--r..-iente Q,ne13etivcn1ente. significr.. quelle moc..lit che costrill8e l'essere. in,\ln ce.rto i.1odo i)er cui devo renclenai .cbnto della qualit non di
quello c;:he nfferm0 dentro le. qunlit e, quindi, devQ renden1d conto
del !!Sffi, ci0 e.l. :uodo nel quale ;>ossibile che i l pens'l:tre:Ys.ic queste.
sorte di cntu.ryultc.del non contro l'essere e non dell'essere.rcontro
.
s stesso,_io devo cc.pire come il:?enscre sin queste capc.citA cli fnre nc.scerc il !!.2!!' proprio c.33c.ncicndolo all'essere, cio proprio dicendo l'essere e dicendolo nltrimenti. Tr.:i il principio di identit eil
princit>io di. contraddizione ln differenze non
perch'~
terr.ii.notn;. cio trn il rinci?iu di identit: I 'essere e il principiu dL c0ntrc.ddizione: il non essere non , tra. il principici.;di identit e -il.principio di contre:.ddizione ln-differenzn non .perch2 deve
essere deten.1inato., m1 trn le
differenzt:~
nnta do.llo differenze non c'n l'essere nci il non essere, perch.:i tre
l'essere e l'essere rirnn.ne soltanto l'essere, nllurn tre. l'essere
mm
co-
me se ric.scesse dril suo fe.re dc. soggetto nll 'essere, :.cllora il .Q2!! no.
'
',
oY.1lO,(& &vov
tc &vnx&C~\I
il~
--:V~x~Cevov
. dell'essere, mc urio
che diven-
tcssere-:.n~.m-
, Jnllor.c . come se il
Mauritius_in_libris
- 82- -
~:iiventn
.. ..)..
..I.
non ~r, il non essere ,. l 1esse+e non ~' nttraverso il dinamismo ~i que. stc ccrniern che dovrebbe chiudet:e l 1es$ere;. c.io
p~traverso
il proces-
so nttrrNerso il Jun.le. l'essere deve essere talmente dc essere..- ~ia cvme essere, .sic: cure non essere,, c.i che~ il !!2!! chit.rle s~ltanto e ap~-sser12,
t:~le
il non.
essa;~
r_imnne
per ctipire .che cosa sic. le .chiusure. del !1Q!! devo pensare, cio6 devo
condannnrmi c.' ~)ensc.re, devo contfonne;re, devo
tentq.re. non l'assoluto,
...
--~'.
perch nn mi bnstc pi tcnt.'lre l' c~.ssqluto, ecco la dnnnozi~n~ dell 'uomo cume. filosofie:. ed ecco _k)erch::i
~m.m
crist'innn -n:J nun cris.tinnn, ?e.rc.h: sono 11r0i -tutti religio_si, :eio ttti a0di stu;>idrunentc infernoli, dn cclum:ij.ntori cli fcre fil,ospfiJl,, perch{; s0no i. i;;x_a,._
g..~~~c.v.erso
i que:li le.
fi~9sofin
. sere, 3tlCh S, iJCr questo, ZU0dll11l le, S~l:vezzc. c.le.11 1 a.niLm u ln Slll
'
' -
'
--~-
.. -
"<
...&::.;
'
vezzn Jel corpo, n.:in ha ii'upr.;rt.'.i:nZO ?erc,h~;... in .ogni cns9 significc. ren
1.
_.
P.e~:h6
:.
a questv
punto non necessr:tio ensc.re ed virt_u.o.so l 'uoulJ che non penso, l 'uonL> clie sostiene che _ln fil~pf:lt: nvn serve e ln filosofi.:: nqn serve
;>er.c.ruLs.e~e..,.,tn_~9-:::....:;f.~Ii~1!.;.~-~,p. e
tnnico. che ci
:_)~ssa
'"".'~.~..:..t";;_ .:~~:.....
::a.;;....::...- ----.
"
. tetr.iini pro11ri contro :1 1 nss9luto .r.k'} .r.ion .. pi1~ s,9!te.qto 1 con~!~;;l' n~~olu
to; ln t:entnzi0ne che coinvplgc
. ---
~che
------~-
~e).l<:l_
----~---;~.:...':..~-
'
.'
' ,-_.
non hc. Origine; se non .per .rae_zzo delln llD.Scite ctel ..pcll$.llr~.
~J.lu~o jal.." I '
,,
I .
l'esscre che
... non ,
e. --~;l):non,kssere.
Ll .cnon -
Mauritius_in_libris
so
cl~
nt-
t:i -1>rin-
cipio, ,alln sua. fine e.d vincblanterlclln sun fine gJ. suo principiv,
J.Jer. cui il;!!2!! tnnto qu.nnto. nun , ?erch6'. cppunto il non esserei non
fino, peT mezzo, attraverso il non essere fino a.11 1..essere, nun , noi
trovicmo il
mm
so , ln fine, nun perch nlln fine come discorso, 11m ?erch u.lLs
fine come principio, perch senzc origine e l 1essere senzn ori.3ine
di essere olln fi~ CQ~-.P-~!.~!P~C?.;.;J~~-P-~~" c:J..<X:!J;p~n~.:p:'?.:.nppli'te :vi-
che~
i.l.pens~re
come ln c0scien
d~scorsq
pi 3rave e pi
stot'ic~nentc,
o~':~ginari~~1 eh~
lc'nec~ss~t._: __:h9__i_l pe~hre;J~ 9.:~.:-~~~- t:lascerc il no, per :cui. il. pen-
- sare, nascen<l0:, ci.x1 il':: 'f)ensnrc vivendo la .sun nc.scitc si trqvn.P.. vivere .la sua. m1scita;J;n; quanto vivere ln sua nascita fore esser9 il
n2f!; la conseguenze i.Ji ~~cll~_ ~:f:.. ~-~~g__9if;_~PIS? ~._.che;:j.l, pensnre le.snto nelln sun nnscitn e, come ncscitc al suo essere come
.fnrc essere il nLm, non trovo n0 di megli0
n~.
di
~~scitn,--
peggi,q,__~
npn nltro
che_ qUe.st0: ;.sapere dire. di nu, cio6 sapere, usa.re: il .!!2!!; iJOSsedcre il
~~ 1 conoscre:,t1;:).~' e possedere il ~ _p~~~? i.l
_$U.:)
:nascere fn-
~'
cl~J:..i._~_~$~Q
ma:, in questi
te.nnini,:~anche
il
pensar~
Mauritius_in_libris
si t:pw,.,,_
pensnr~,_
me.
84
il
;>~msc.rc
essere
h~
lile-ZZo
di questo l'.j,;,,
~..:
tutti
lo~:chide, pr-Ch.. ho
fct-
h.:! reso .rcc.1.icnle le: su.:.:: clifficolt:\ uri3inerin- che , np'punto. 1:... questo._
essere senzn origine~ 1nn in questo senso temntic preciso cou:fin~
_
~ ~
..
.t_ ......
..
..
.. l
-.
.J
... t .
I...:
....i
y. -.
'_:_
Siruuo pervenuti a un punto dinr..mico della-question:i::..i.m punto che costituisce unC. svolte e il punto di svolta quste nascita
del pensare che.' corrisponde ol porre in essere. il
rum,
dunque il pen
il .!!2!!'' il' !!2!! chiude il pensare, i.il !!Q!!'-;psto. in essere. dal penso:re'
il
il
-~
ne coue principio, appuntoprch ci eh.e risltada quello ch ci.Dbicrlto chi'.llato il trnnsitc.re 'b.ttro.verso 1 1essere; allora, --porre in s..:.:.:_~.,:
Inc~
l 1identifico.re ci che pu
st~re.::rnllar:ftne- 1.come
prin"'"'
cipio e sua volte.::.1 1 essere senzc origine co11'ie fine.ic.1 principio,. -C!Uin..
di ci che identifice 6i che . elle L fine come prin~~__pt:o.' (qu.Qsto ci
che il non) qU.esto essere senza origine come:'.ftne
r:.llorc come
se
fre. il
!!Q!!
O:~
'_i-~
_principio,
Mauritius_in_libris
.. 85
rn
sigrtificn trn c1~ che ~ 'r.llld. fine cora principio e ci che 'o~
'
'
.-
stesso che lo-:.stnre c.1--prfncipio sen.Z<'l-~ssere il-prinei~iO-~-per cui--fine lo stlito nl principio~- ci che !~c. ol p~incipio e -che; &tendo
nl ~'riricipi, rion il prirlcip':i.o, in qUnnto il J!2D 011~ fine cdtJe
principi~ e il suo
essefe
nj
re lo stcre in nessun posto e, q\iesto, dal punto di vistu. del princi?io che il principio he risultc dallo stnre alln fine da pnrte del
oH~
essere nllo fine come principio significc. che nile: fi.n l'inizio, --
cio star .::l.l principio come ln fine non il finire, l'inizio, sta.
re ~1 principio
~-
1 n quildruplicazione dell'essere il principio nelln sua stess moltiplicazione; l'essere, do qesto punto di viste, come se fosse soltcn'
..
'
....
to le necessit di. p~u;-,.lizzere il '.-sue -essere in _qucttro 111odi o quattro volte, allorc1nl'cbppic
Mauritius_in_libris
..- e:;
_tY..~:.:
,...
cip io,
corne
.s~ foss? lo _str...to. C0:!1q>rensiyp delln fine: come inizio e
. :;
- ;...'.
. ..,..
~:
~ .!:'" ~
..,.~,.. . .
: .
:!:
.'
~C''-
.___,....
..
.den~ro
princ~p~.Q.
~:~
di
pe~q,
~ .
,!!2!! -
....
-.--.
..
.....::
al. pensare
llim e po~en~o.
in_ css9,"te ..!l. !!2!1~,-cper. quest:"'' nnsce 1 dunqucnc.scere dc
.!.
'!:. \....
~
l . e
.~. ...
.;
- .
:; : i
..
. ... -
~or:ie.
p,r~ns::iR~O
il
stc:. c.11 1 inizio di_ questo processo non ~~il-2ensare, rnn il transito""
.
re del !!2!! cttrnverso 1 1 CS$ere; il peqscr~-~.s,1. trqvo. nato> st,:trov:& coin
.
'.;,i
l'esse:r~ _;~
vist:,
le _!netnforc. del pensc.re
,
. . -:- - }. :.
~.
stente
~ono
d,~l
visto, la Dleta.forc
pen
d:0 .-qtiesto'.:punto di
.pstrc:~zione,
un
vivere.~sto
quello che , cios pensare, sull2, bnse ,91 unq. metc..fosc"' ..che sono ioj
cio sulle. base di rendere astrctto cuel-lo che sembrerebbe . il c0ncre~
. ' -~~ I ,
cio,~
to nssoluto
'i
'
~on~r,onti,_;
~;....~-- .,&.;;.;.....
---"
_. ....,
en~<?.- peJ)~q.t~
il rrJ.o essere
. :...
c!,o~S
:?.ensnr~
f..l.
'-'--.. -------
--~-.
--~:.~
st~ttura
. sl detennina.tn
di ess.ere un .ente che pensc. e
: _; -1. : '
dct~rrn~neto,
.>
. j
I J
'
,.'
.. : ....
.!
" ...
__,
..: ... ,
il mio
p~nsnrc., ~
esister~.
penscg:Io;_
al:lq~n~~
il .travnrsi
p,u fG.rc. di questo:1.:~n ~nto li que~t_o_,. J,le-l ___ .. :tro~arsi__n0to det~i:i:. .Br~_non. si pu fn:re
fi~osofJc,
Mauritius_in_libris
-.
67
"'"'-;~
..
'
~:i.~n di ques.t:o discorso sono :fo; in questo !ienso l 1~sistenza d~-11 'uo~'
r;t0
vcitsi
nnto
z~
'
.'
fn
-'..
< . ..
non guesta
modnlft fondnmentcle 'dell'inversione,
mn qiiesta mdcli:.: ~
.
.
t dl1
1 inversione
cl terrnin e il teni;:Lne com~ prinipio fino nll t inizio come firi;. irl
questo senso nei no~ 1 iess~r~{ mete..fisico'r questo- modalit foridoruentcle dell'inversione che come se fosse lan~cessit'Bel pensnre allo
.. - . se -
p~~. rilnnne~
non
mc
qe~~
cve.re uri
e il
som~etto
-~~~~n.:;_~~t:l~a:,~.~-e stessa, senza ci che pu esser:: usato per ssere invertito, il}_ o}.,tri t~rc1.~!l~~ Hripcipio~tennine; __ inizio;.. fine slgnificii~.che.
2rincipio termine inizio fine non sono di quclche cosa-, fu-avrilgono per
se
s.~iassi, r.1r'::l
sono.Il 'iniz~9
ci~
....
~modo,
il principio per
d,~
convi~Fo,
p~incipio
, ne s-9
.!!-
uru:. sorto. di prodeterraim:zione, non di determinazione, rno d1:pre ..deter1uinc.zione pro?ric, mediall:tc : lr: quc.lc -sic possibile pensare l.n detenni. nczione coma . ci,, _che .pu ,nascere in rap.porto :al :principio, per. cui,
se. possirano pensare le ..determinazione del principio in rc.pporto al prin
.cipio, p0.ssi~10, ~lenscre. ln detenninczione di ci che dal principio
perchci, nppunto, de tenni nazione in. rapporto nl principio; in nltri termini-, f3e
poss~.;\mo
se J.c questione
stc~.. nol'
su0
.. .:.:... ::
..
~$b::.'
pot~rc,
non
sorb.:~moi:risoltc, per_~h
.~.
post:o in. questi tenJini e i termini del ;potTe per cui pi si ei.r-
Mauritius_in_libris
89- -
la mdnli.t
scre 11(so.ggtto:5 cio"1. solo in quanto ltr rndnlit fondomentnle della i,nv1ts1on trovn il soggetto che
. re '
qiesto
COlie
tro-
cor.:ic' se il pensare,, e~rsendo stato il trovarsi nnto, perc.i.. desse.aodo nlle modo.lit di ng3rnpparsi e ci che .gi un trovnrsi nto e aggrappandosi al trovsr,si neto per ci chio.n1c..sse il pens~re n ripet~rsi,
cio chir.inssc il penscre n vivere le .doppie: vita di se .$tesso, non
; slo le, vita che iriteressn il pensare, par cui fn esser<l? il pensare;
il pensc.r~' in quanto questo. k)0rre in essere il non do. ui poi
il trovarsi.nato dc. pGrtedcl pensnre, per, lo i41odo.lit fondor1"Jentnle
dell'inversione, a sue, volta, si clppropric. di que.sto trov,arsi e fp,
attraverso la approprinzione del.trovcrsi, che il pens4re,,-iJ soggetto, cio6 ci che il ?ensc.re . cr.10 soggetto di questo. Llodolit; per
.
.:t nostrn
1
d~l 'punto di vista dello taia esistenze, vi~ne chianui.to di nuovo ad essere di nuovo un ripetere il suo essere st-'.lto :un trov.::::.rsi nnto, per
questo motiv0
dunque~
.!?~.es
sere trovc.to:. Dc questo ?nto di vistn il pens,ore _ omi.ncio n diventa.re cisterioso perch: il penscre non c.tto originqrio;_.q01 ,punto di
vistn
Mauritius_in_libris
90
lllOdO
"""'~
..
SUO
Stesso
:.
~.
'
.'
ilu.a
. .l.
... -
stesso es~fstert~~
Il pen~nre hn ~o. esperienze del pensare che non _mai il-- pensare,_ non
.
? .
.!. -...
'
d9. parte
"
~e dico. che no~;/;:' une esperienze dcl sentire, Od~ parte del sentire'
pe.rch~
que~to
liscio
i0 posso pe~cep~l:e,
per esempio,
scn.to
la.
durezz.s
ai-q(iesto-'legno
-nl- . .
'
.
...
.!
... :
.
.
..
~-~
pe~sieri
r.e
q ln :.frc.31.lit de.i miei
-:'
;?erch,.1 il penscre non h~ in. pi;) ci che il senti~e '.hn in pi~, il fat:..
oltr~;
.. ..
le condizioni.diverse del
j_)~nsc"J.re
sono i. che .l._o _stesso ?ensnre pone in essere c~rilt.S ci che esso::~ o.! :..1.
.
non sono nenn_he i_ suoi pensieri; quindi non possiorno avere cspcrien""
zn de:l 'pensnre d!_pcrtc del pensn~e; l'espei::ienza. di pensnre dn per
te dcl pcnsnre:: non_ . perct;i6 quest['.. esperienza. sono ~o, i.te 1 '-e'.sserc dc
purt mi-e.. queste cs1)erienzc.. quel ninssimo di certezze ch r.iguardn
toe e che c,..:ime mc.o simo. di certezzn che riguarda me 9 costit\llsce -il 111i- :.,
nimo di v~ri~.che
rigunrdn
il. pensare,
il pensare
c. questo
livellp
..
.. -.
. .
.
....
.
.
.
.
''.l
'{
.. .J
re pi':-!.cui:; e non ,. dc.~o che del pensare ci che esist''. sono to-.e -
non~
i l.. pen~ere.
J'\
, Ii-==p_el)snre,-_ ~'1!1que, il soggetto delln rnod<'.llit fondc.raentulc delle inversi~ne. in, quento L.~ stes~n modnlit deil' inversione che chiD.::.1c. il.-pep.sere e questa ripetizione di s6, dtinque il pensare sbgget..
to
' . 1
c1
Mauritius_in_libris
..
91
snre, rigunrdc. un tot'ULl, une. totc.lit neutre. delln quc.le poi sar ne~sisten
c.
fond~ntale,
~u
nve-
non
?U
s.~,
trr!.sferire l
'~inversione
inizio terrnne
a fine.; 1 1 inuersione, dunque, rilnc.ne dentro ln quadru.
,
.
plico..zione di questi J:.en.1ini dove non c' nl! l'essere n l'nvere .e per
questo motivo cndono tutfe le filosofie che presumono di essere filoso~ic
in senso
originc~io
sog.~etto
sen~? filos~f_ico.
Il pensn-
~'
~:>osto
in essere e il !!2!! che, in questi termini, chiude il pensnre .in un certo modo ed come se <lesse ol penso.re rnoo di CP.rt.re tutte le. lltre
questioni;. in c.ltri tennini,. l 1elenchos co1:le se dovesse essere detrminnto _dnllc possibilit da pc.rte del
~rinc.i?~o
Mauritius_in_libris
di essere in rapporto
92
Il penscre come soggetto delle. inversione fondo.mcntnle;' inversione fondcmentnle che rigunrda. la coppie, princip.iofine, infzio--te.rmine,
:trn 1 1 i-
nizio e il tennine, di ci che ceca.de nel senso del rnpp:.:>rto che c'
tr.n il principj.o e ln fine, trn il ten.1ine e l'inizio; ma da questo
punto di viste il pensare, come sog3etto della inversione fondementnle, si trova ed essere soggetto delln inversione in qticnto ln inversione chiude in s i tcnnini che L:l costituiscono; ellora il pensare in .
quanto soggetto delle: inversione fondnment<1le soggetto di un rapporto trn i tcrrJini che chiude i tcn11ini nel rapporto stesso, quindi l 'inversione, dn questo J?Unto di vista, in quento ci di cui il pensnre soggetto, l'inversione, in qucnto inversione nei cui onfronti..:i.l soggetto il pensare, l'includere lo inclusione dei tennini
che lt.i: costituisconc'j si potrebbe .dire che 1 1:inversione
_1 1 iu:imon~n~n
onticn del suo costitutivo stesso, cio6 l'inversione cib che tiene
chiuso dentro .i s ci che ln
f~
~i
che
tlil
cmche come cit) che non ci-O che ; alloro, non sol
ess~_!1e
con i ,t:e.:_!_lni-
ni, ;>er cui quello che essn .: dnl certo modo ,4i essere in rnp.porto
i termini tre di loro, mc l'inversione, in quanto deteninatn dnl certo modo di rcppoJ'.'tO che i terr.cd.ni hnnno tre di loro; non p:Ur essendo ci che esso , in quont il suo non essere . il. tenere dentro di
s ci che lo fn essere n questa :lAlc.niera, cio6 il non .essere della in
versione come inversione significc che l'inversione n0n in qucnto
il suo non essere coincide col tenere ferrai i ten.1ini che lo fanno es-
Mauritius_in_libris
sere ci che esso. . In altri tentlini coi;;ie se )..Jtessimo dire che t'."'.t4
trcvcrso 1
1 inversione
rllll
che ottrn-
ste~so.
dun-
que con le. invcrsLme cbbiru.10 che ci elle i tenaini sono come ;npporto tre !i 10ro, questo fc essere 1 1 invcl;'sione, mo. doto che 1 1 inve.rsio.,
ne tiene .entro se stesse. i 'tenilini che lo. costituis~ono, que~to _stesso non fc.. essere 1 1 inversine e non la f.:: essere nel senso che . ci
che e nnche non , per cui ln conscTJenzc fonde.mentale che 1 1 inversione non pu essere
usr~tn
divcrscnentc tln
s~
identica~1ente
1110.
ci che la
f.1
~ler
~)enst'."'.rc),
;>crch~
Dunque_::i~trc.versv
.l.....
l~r;.::_to
~ansare
tutt~
le inversioni suc-
,..
~i
ter-
rie: del ?ensiero non coincide c~n le. storiu delle filo.sc1fin perch la
storie. delle. filosvfic le. stoic.delle inversioni dopo.e malgrado
l~
'
in
quanto l '-
unicp I!do c..tt;rr.;.verso cui posso cc.pire lo storln <lel pensiero nel morr.cnto di l dc.l guale lt'."'. storia del pensiero divento. le.
biugrnfil~
del
perduto l~
SUt:?.
Mauritius_in_libris
94
sof ie il c.::rabicre di ?usto dei termini fondrnncntnli di queste filosofie; --in questo senso ll . vcrie. fil0sofic
sono
il
.
.. ..: il. modo . .-:.ttraverso
.
.
.
!-.,-'
qucle il pri~cipio, ccr.1bicndo posto, na:ccssnrirurienta ccmbic. se stes$o, ..:
.
j1'.
'
.,
1110d~ ~ttroverso
i quali.. , il principio,
iiwer
.
'
...
d~-
:pens~ero, irul
r r ':
ro ln storie. ctt~~verso ln quc"le Jcvo c;ap~re che le inversiOne "fondmllehtole n0n ,i?u perdere 1.t. siu. fondcnientclit, lr. storie. -attrove~- :
......
'
......
esse~e
..
l_Jer cui il suo _e.ssc,re costituito c.nche il suo non essere perch..S. _
il ranntenere semkJrC fcnuo il ro.pr)orto tre principio-fine e inizio-termine ed cornc se i,l .pensnre, d<.~ c;uesto punto di vistn, fosse il. con..
"
tintio nndnre '.da.l principio elle. fina e dnl terLline nll' inizio, cio~
'
'come se-,il pensnrc fosse detenninnto a.d essere sempre une continue
.. .t
ripropo-~izione.
. "
tr.'il princip.io e ln fine, trn il tennine e l'inizio, senza che questo riesce
..
l" .ret)d~re
il principio
lee~to nll~
p~r
,,
"'
v:~
ro il. termine continuo ci0 il pensate, mn. __nllorc il. pensare. coI!le .
soggettt> delle. inversione fondnnientale nnche ci c.l qticlE!:_ 1 1 inversio'
ne fondruneI\tole continu.:i.uente mi conduce, il pensere come soggetto. delln invers:f,one fonnu1ent.le ci nel qunle. ln inversione fondccientale
termine.. In questo senso il penscre oll 1 inizio delle. inversione mn
,'J.nche c.lln fine doll 1 inver~LJne, _cioo il penscre sta nl principi0
.dello.
i.nvers~pne,
Mauritius_in_libris
al~.c. fi.q~,
s,i coll0ccr:
I,
'
95
'
o '
,,''
...:.:
'
'
essere
in
quel codo
per cui i che. . ... d..:ll ; st~rc ll
1.in:J,._zio
.ci che
. ! : !
.
..
.
.
,,
~.
..
' '
'
l,',
[~llorc
n:~
riI}~i~iq n'~
il
..
ten.1~nc,
cessc.riGinente il
tenaine,
1;1c,
~he.~~.d'"~
ci
cio;~,
i1np.licn neh~
nl prin-
~~rri.ne
il
di
+1
'e~s.(;!re
, .. !.~
. ~.
..
...
tro,
..
c~c.
.l
~'erch(~
..
tornerebbe
del~c:.
.i.
ner.ime11~
Gl-
i~
i:Jensnre ricava il
~ondnraentnle;
_:
o1i.le
'
,.
;,
s6, ma
,:1.
'
. :,
.~~nai-
prin~.ipio
che non
.:.
~l, pensa.re cor'.ie tcl.c, rnc. il ?e.n.snre come soggetto de~~.:-. i~ersiv.
-.
.!.
-i .
..~
. .
rncntcle stc~ nl i)rinciio, mc.. in qunnto sog3ctto delle inversivn~:, fondcraent.le per cui st0 _c,l l,)'t'incipio, . il,
cib ct-
o.vere rc.p;>orto
~olt:cnto
1m1
che
Gcten~1innto
p~n~c..re
l:Jen~il;"~
pri~cipio,
non 1: in
pr~ncipio con~
- ..
.
-
~)rincipio
al principio l'unico.
..
l'esser~.
-
po.rcru~
s~ore,
.:i_.:>erch~
nl
1,1 pen-
: , .
.t
. . '-
. .
....
..
.J
..
..J
'
.:
"
'
...... : .
. :- .
::
'
-~
'
.;.
...
_.
...
-.
Mauritius_in_libris
.--.
.~' .
~::~ ........~.-
95
si dentro
l'inve~~ione
sere,
?~r
ne di
no~
cipio-fine e il termine-inizio, e l'inversione dnto che non pu essere di-verse se non in ci che esse diventc quando perde le sun fondnmantnlit, cio 1 1 inversione diventc diversr,
non speculctivo, per cui
~'essere
qu.s~do
e se_ il pensare
i
con tutti gli em)?irismi metr:fisici, in questo senso l'inversione perde le sue fondcncntclit,,
signific~
tutto
ci che le filosofie sono couie un uccertGre che il principio possa essere Ull ccrabic.re (Ji posto nl. principio stesso e cmnbinndo cli posto a.l
principio
chi~ro
mo chiederci
che per questo il principio diverso. Se dovessiil ?rincipiu delln filosofia plc.tonicn, di quella.
qu,~l '
socrcticc., di
quelle~
delle ve.rie filosofie, il diverso dell'unicn inversione che il principio subisce nei confronti di se stesso, noi diremno di volta in volte
ci che il ?rincipio divcntc: pur rifll:ac..nendo se stesso, e il problernn
nel senso critico-storico riri.u:.rrebbe
?~incipio
C.?~)enc;
perchr~
fondo~-i.entali
ci~
.,
cettcmente 1 1 empirismo
~tnfisico
'
me-
iarn?i~ismo
lativit
del pensare, un
.
coroo quello di
~[~ostino
o di Pln.
rism0, il livel1~ specuintivo del ;>ensnre, mentre chinro che da questo ;>unto di vistn preferibile, n livello,_s:to~ico, un: Il1odtf ai: p:_en-sa.re che si
c.cconten..~i
se.ntazione;
Elc.
'
Mauritius_in_libris
cio u::ndo le
fond~entnlit
311nre ln viste
dell~
inversione
co~e
97
se Qer
contr~ccolpo_fccesse n~scerc
in L'l!niera pi:_
biogrr.fi~
chiccchierc!!tldo tre: c1uici, in qucnto perduto il rapporto nd uno organicit di sistemc dei
rcp~orti
t delle
ed chic.ro che
filosofic~Jnentc
e me non interes-
so pi il perch di queste perdite; e la fondc.inentnlit della inversione si perde perchJ c' un'inversione c.nche di questn perdite: io dedico la invcrsiono che perde ln fonck:rnentclit,\ E.ld unn fondrunentc.lit diverse e, dunque, coEie se fossimo dc questo punto di viste filosofie
runbulr.nti e rischicrao cli rime.nere soltanto i peripc..tetici delle filo
sofin, cLx5 vivic.m0 o consULlicmo le prostituzione delle filosofie., cii.)
divcntic.uo tutte le filosofie o.rnbuL:.nti .che sono tutte le esistenze
dedicct di volte_ in volta solo
se stesse.
M".'. se lf'. inversione Jcrdc lr. suc. fondcraentclit non che con aue4
sto il penscrc hn 1\1[Klc..gnnto se stesso, tmzi, 1 inversione che non perde lr:
sue~
tfl1t~.1c
siamo il
seguente:_ l' i!lversione fonde.mente.le -ci c.ttrnverso le quale il pensr.rc il. modo fondc.i,1entc.le di ccpirc che l 'esserc nl principio un
essere cqu,ivocq e non univoco, nddiritturc l'essere nl principio una
divisione
.fondcr1ientc~lc
fondc..~ntc.le
3innric. se?za i ten.1ini delta. cUvisione, dunque _il pensare, all 1origine, il
in1.:>do
~)enso.rc
Mauritius_in_libris
98
dementnle in
~1Ulo
to delle.
inversion~
n~5
o.
inve~s~one
"1
. ..
:,
..;. '
delle inversione perch ln divisione senzc i ten-aini della divisione, nlentre delle. inversione dovre.bbe essere deterr11incto soltanto ci
che come termine di ci che fo essere dentro ci che
nltri termini: il penscre in qucnto
f~
essere; in
so3~rtto
solo~ li.il'..
lo st;.re nl
princi~)io
~c.rte
~onferracre
ori3innrio c. questo
1~~do,
questo significhe-
secon(~:)
r~~
il penscre non
chiuc~e
11 circolo ?iuttosto si
~l ~rinci~io
si
chiude. Il ?en-
princip.~o
dissi, L' cpodissi cio. il cornpdln&ento senzn se stesso, perch lli do. il
compimento senzn i termini del compiuiento dr.to che l'inversione fnamentc.le. ci .che chiude i tennini e non che.1 1 inversione fondl'l!Dentnle
ch~u?e
chiucJ.e i. tennini
?Crch~
'~
1119c1o
li.1.'~
?U
<."..ndc:ra oltre se
Mauritius_in_libris
99
100
originn~ic.
mc.
Sic.r.10 ferrai cl pensnre secondo quel suo costitutivo che non costitui-
siune
rnGre l 'cpodissi origin.:irin, cio6 il compimento senza i tenaini del comi_)imento, dunque une: n~Jodissi che _possinmo dire fondfamentnle perh 1 1 essere fondcmcntc.le dn p.::rte dell 1 cpodissi significa.questo compimento che si identifico. con lo stesso penso.re, il ?ensare nbn "secondo ci
cl':,3 il
pcns~rG
eserc~tnnclosi,
Mauritius_in_libris
100 ""'
mc
i-tessere in etto ?'1:'1ncipio 9 il fnre diventare principio del iJensnre l'essere in atto del penSl.re; e che cosn l'operazione con ln
l:'e.
esse~e
IlUl
pensE
etto del
~ensere
pens~re
~er
con..
signi~
cetto
per
l~
'SU3ges~ivo
per' questo
ess~re
nr~tivo,
~~ ~
Mauritius_in_libris
101
sto un rnpp0rtfr-tt!i2-per'eui nbn.: concetto ..t1llor~ _ --~1-1~~!~~9-.!'le, t;u_tto questo diventn contenuto di un
~ensc.re
stesso, mn c.ltro t.~ncorc., ~Jer cui' come se il concetto che non :Josso usnrc primc'1 del c-oncetto fosS-e spostc.to pririk~ di se stesso e diventnsse, '.'..ppunto, suggestivo ;_:>erchmi ..obbligc. L111 1 uso, c.d unn fru~zione del concetto che significa non essere in possesso di ci di cui fruisco,
LC
l~tivc.
-....
1.u:so,
i~
s. Toi.il-
difficolt
origine.rii. il ilc,3c., sono i modi cttrcverso i qunli ls filo. .
sofic dimostrc. lo. stie impossibilit SiJeculntivc., pcrch6 non filosof:llc: ci nttrc.verso cui
iJOSSO
perch.:'.:
lo . spcculntivo di questo non . Lo S?eculc.tivo di queste questio.
ni se non . c.i\:Yrtncipio non neutl.ieno nllo. fine, se lo speculc.tivo
non
~l
secon~o
ci che
il ?rinci?io speculctivanente , tutto ci che ?enso senzn differenze, e queste condizione: Dio esiste o Dio non esiste ln stessn tesi,
non per . il
L1otivo
che pensc.vn Kr.:nt, mo. ;,Jcr un motivo molto pi: grave:
,..,.
se tutto_ ci che penso non pensnto in quc..nto,
.-~ll'inizio,
il
lJrinci~.
~jens<::.re
e~
"
que~lo
co~e
che penso lo stesso i l non essere delle. stessn filosofin, ciJ esattc-.rnente ci di cui sic.mo cc.peci og3i come cultura conterapore.nen ed
c1ucsto ;>erch6 cume se il princivio bloccc.to in questo suo discorso
originc.rio, essendo bloccc.to in questo suo discorso, non essendo st<-;.to
diviso do. questo discorso, per ci, dopo Hegel, dc.to luogo c.lle filosofie che sono quelle che sono, cio hc dnto lugo alle c-filosoficit
elle filosofie dopo Hegel.
Mauritius_in_libris
-:102
, VII. - LI~ DIVISIONE FOlmL.l.!EUT.td...E E IL CONCEPIRE ORIGINI.RIO. Il pensnre co1.ie c:.podissi ,.ori3innriG e fonc1cJi1entalc -si:gnifi-
~ensnrc
ndnc. in qunnto ci nel qunle terminn 1 1 essere senzo. i ten.1ini, nllorc., il. terminnre del pcnsc.rc . te.le per cui l'essere stesso <ln pnrtc
dcl pensnre in quanto ternincrc di non tenainc:re., 1 'essere del pensorc in cruento terrainnre di non terminnre, cio ci che il pensnre
in cu:mto il suo essere il suo terrainc.re, mc l 'cssere del pensnre
in qunnto il suo essere il suo termim::.rc <li essere senza.! i tcnnini, cli non termina.re;
~erch
ccp~cit,
Mauritius_in_libris
103
perch6 il pensare crrivn cd essere questa npodissi origine.ria e fondo111entnle ettrcverso il !152!! nttrc.verso i_l !!2!! il penscre si
cost,i~j.sc.e
in uel modo per cui c.l pensnre mcncc. il suo stesso costitutivo, non
_solo, mp cttrnverso il non il
rie c.ttrcveroo ln qunle
i)~nsl.re
veniv~
eh~
"
opo~issi
termtn~
llk~ncc
di
~che
~~l'unico te~ine
il soggetto di se
l'~podissi
senzn cpodissi 1
il compiL'lento senzn co11'lpirnento, ln detenni.nazione senzc determinazione, cio ottrc.verso il pensere possibile concepire che origino.riornente la det:erminczione
- - - ,,
-" :.:
.- ....... -
s~nza
'-
pensai:e possibile un concepire originario c.~ttrcvers 11 quele la orise fosse esse stesso 'ln origine dello.
.
senzc deterrninozi.une, per, le determinazione senze
detena~nnzione
COI.E
Mauritius_in_libris
104
zc. npodisoi
l'n~oissi
originnrio. e
fondcr~entc.le
che il pensc..re
...
. ...
!.
m&-ririll1.ne nleiatezzn; il concepire ori3inc.rio perch corris?onde all'uso '1cl pensare co11.-ie medictezzn, in quo.nto, raedio.nte il ?ensarEf, il
concepire origine.rio in quanto il pensnr c:t che media, il concepire originario in quanto, L1einnte il pens.re, il termine
dei
con-
~sto
IIlll
pensc~re
in qucnto tnle
il pensare in quanto il
r:in
..
..
mn
use nece'-ssdriranente 1 1 -
Mauritius_in_libris
105
11
&o6"cxtw-
SUL".
capc.cit di dc.-
re essere hll 'ori3incrict dellcbncepire cio il--.ipenscre i'rova la. stesse struttur<3 dell-1 essere che n:.m riesce. c.
pcnsor~
il pe_nscre stesso,
'
~>ro;;>rio,
.:.~--~
il pensare
~ensnre
~)XO?rio,
--- -.:..~.:..::__
~Jur
l'in~
IiUl
pt!rch6 l'essere
qiiest..
impoten'.~c., cio il pensare costretto originorJnntente a usare l'essere non' perch fessere mc perch.:! il ?ensare non dnrc lirnite cl termine nella sua 0ri3ine, il pensare co1.1e so;-~get:to _delln inversione fon&ilentnle, cio il pensnre diretto nll 'elenchos del principio, il
~Jen
scre pensato nella ?rospettivo dell 'elenchos del principio il pens<:ire che nun da lirnite nl termine nelln origine del, tenuine stessu, cio
il t)ensore che non nll'origine del
de-ten~.inare pe~_ilpensare
che
non all 'origin d~l detenidnlre il pensore 'che costituisce il ?i"incipio delle originariet d~l c0ncepire perch- il-pensare che come
principio della. originariet del concepire. il)ensare che accetto..
ln necessit dell'essere per l'origine del concepire, il
pen.$~re
che
e tra
SUll.
cio~
ci
Mauritius_in_libris
106
ln
or~gj._i:t_g:t:iet
del.conc:!:pire
~_-il
to, lJerch. se. il penscre disponesse_ dell 1essere in a.ssolut.o nun usl?rebbe l'essere
perch~~
11&l
.1 1 impotenzr~
ncm_i~
qunnto l'essere_ , ma
pcn~nre
del
s~nso
concopi~e
].Jensare~
l 1originnrie-
t~
st-ess~:.. neces~~t,.
il possibile
~l
neesso.rio
pe~r, ~,
,ac
i~ ,pe~sare
riu~,C?ire
per s
per
:n? essere
deve
~e.le
',
ori;~:l.ne, n0~
sllll
ave-
lin~t~
~ex:rnine;.
c .. qMe.sto foJdo. il pen Sl'.re ' cv'iic se stesse f ncendo:- .i ....; conti
c0n
.. l'essere lasciando
1 1es sere
.
.
.
.
?l
J...
.).
...
'
Mauritius_in_libris
107
de.:\; fotto che il pensnre per .f)ssere, nel mv1ento nei quale esso, carne
pensere, concepire origincrio, costretto cd usare l'essere, <luesta
neccssit~
dell'uso dell'essere
dc.~arte
nell~origine 1
sce e:. non essere nell 'orig:ine nelln quale il de.-tenninare, e questo
costituisce il positivo del ?Cnsnre in qunnto il suo positivo di sscre tale senza l 'esserc, dunque se il positivo del :)ensnre tnle in
quanto ?sitivo
sen~o
si,~nifica
che il con-
cepire determin.!:ito indi?enentemente dcl dnre l'essere oll 1 origine.riet del conce;;>ire che il l)ensare , _)er cui l'essere diventa ln ?rovn delle necessit che il pensare sic le
to che cttraverso l'essere
nare, il c<.mcepire
ci~
ori~incrio
ccp~ctt
del
de-terrain~re
da-
minere ed CJl.lello che noi dicinmo quundo diciamo .che ogni filosofia
hn bis0gno di un. moment'.) iniziale, cio6. ha- bisogno che ci sin non un
punto da cui comincinre, perch sarebbe troppo facile in quonto ci ,10vrcmmo rlol'1nn:!cre. pere.b filosofia questtl e, non filosufin il gesto
del ctise30ntore che, dnnosi un punto, tirc. una -retta,
~erch~
allora
i l nastro essere
ccpc~c:i
pi;~
lilO-
com-
plicato non solo di parlnre del gesto del dis.e.gnntore, ma di !\J?ellcrsi e tutti quei gesti nei qunli ridc,iamb ln nostre. vita. storicn
e che pnrtono
dal qunle noi tiriomo tutte le liniae' .be ..ae:vqnu sol.tanto a -cori-
Mauritius_in_libris
108
fermere qu_esto (;>unto. inizicle 9 uindi, se ncce.ttassimo qtiesto discorso sul_serio, doyrewo nccettcre di ridurr lo storie scnzn storia
j_)erch8 queste. le. ne3c.zione delln stor,in, ci0 .. lo negazione
serict~
delle~
D.V-
!. ..
-~)~rch<i
retico
~Jroblcrnc.
.
re il
hei;~egerrinncraente,
e riuscire invece n
viver~::urnanamente
.Il fatto che il )ensc.re, che ln necessit del concepire ori 1inario, stc. c. significe:.ro che il pensare nel mom.ento n;al quale cccetta
l'essere ccccttn l'essere erch l'essere c.ccettE.to, costituisce ,per
il pensare le ')rovn nttl:'a.verso la quale l'essere vere.mente non in
quanto 1 1 essere i essere stnto te:.li.:1ente dn iventnre ci. ~er mezzo
dellqucle il .Jensnre f<';:. essere il conce:)ire origine.rio, .. dunque l'essere s1;ntJ talmente che il suo essere stnto che d modo nl ;>ensnrc
di usarlo non gi perch torni nG essere l'esserenrj perch.;:! .l'essere
sic., mn ..?erch sia il e0ncepire originario e perch, essendo il concepire origine.rio, sic ci che rende ;_Jossib:tle .il pensnre ci che: stnto, ?er cui l'uso del concepire crigincri.o. non so.l.o serve
?enscre ;>(.Js.sn
COt).~inuare,
~)erch6
il
s e in que,s.ti terrnini ln necessit del conce;>ire originario ln reintrqduzine del tempo nella filos0fin; ere. stat.p
di~nmstrato,
che
prop~io
te~ini
in quanto,.: reintrodi.lcen-
temo senza l_' inizio, cio sto. reint:-oducendo ,. il ter11p0, in ci .che .il
.i)ellsa~e
po tal1.uente non che nvn solo non in qunt:tto il pensare : quello che
stnto. conte
. . . continue.re molgrcdo l 1assere .se1:1za tempo del . :,temp0, 11ui
c.nche _perch? il temro riesce e tornnre ad
non
.r
~sser~
;_Jensor~
tlre. una sc.;>rtn di teori_n. de~J.Jeternit, eternit come ci che -sta. tra
Mauritius_in_libris
109
il tem;w che non e ci che il tempo torne C.d essere nmlgrodo sin senzc inizi'.Js per' cui hon esistc Uri iniZi del tempo :JropriJ perch6 il
temp , mr~ rio~ esiste un principio c1el temp0 non perch il probler.in
di pensnre il telil;?J,
rim,
.....
it
100
?erch<~:
lo sic.no,
tr.l'. perch~
st~ssa,
pu nr
luogo nlle filosofie del tempo e dell 'esistenzn, per cui ?ensl".re il
tempo o 1 1 esistenzn come se fosse un modo dn parte della. filosofie.
di clivert.ire s{~, cio: cli p.Jrre se stessc'J. lontc.no f~.c. se stessa, di ?vrre se stessn contro se stesso., '11\lr.ndo dicicmo le filosofie del tem;:>o o le filosofie dell 'esisten'zc. non dicic.mo le non filosofie mn clicia.'.
l~
c~.icinmo
c.
. .
Mauritius_in_libris
110
~Jensnre
livello.,_. cli condurre in rc.Jice le condizioni nttroverso le quali penso, (perh3- il torn}v e l'esistenza. sono l~ condizioni storiche nttrnver
so_ le. qunli l 'u.Jm.:) ~)enso.), mnl3rc.do il ;>ensa.re non sin, essv ~tes~o,
. in rndice e.
condizio~i,
clo. il
c;:uim.~i
~Jensc.re
il
pe~scre
lit, ;>erch5 il pen_sere ir.-rpc.100.to in questo i1txnento nel quale, il penso.re questo principiu clel concepire l 'ori3innri0, e se: .il ?ensc..re
~l
i.JU di~Jendere
~nche
princi-
~Jenso perch,~
'-~i)emle
~Jensn
~enscre
corrisp~e
[l.d essere il (\'.",re limite c.l teniiine nell'origine, per in questo stesso il pensare E1etnfisico tJerch;i er mezzo di ci che pensare n6
n;::: non , _i_l pensLre
(JC ess~rc
princi~io
re
e
~.ssere
al conce? i-
.
originnrio ci che accade e che il concepire originnri_o pensnto
ed ?ensato ss;conc1o tutti i.. ldi che 0311i filosofia. pensa che il ".>rin!"
quest 1 c.ltro,
,,
pensare, cio., p:.Jtrerrario dire, il rOillW:l. che il pensl!re non, pu recitare cio6 il drnnunn che il penso.re non pu riuscire a fare essere come
sppctncol.o: da contemplnre, perch.i se il drlmJl'illl fosse ta.le dn potere
essere recitc.to, il i.:ienscre snrebbe nello stesso tempo
spe~tatore
Mauritius_in_libris
. i11
. ...
origine cl lrnuu:iJC, cl.ove,. il rcrmnc. consiste nel riuscire n non j?ensn~
re i'e"s'sel;'e'
scpeno lo necessit dell 1es~'e.re, ed come se dovessimo
.
.
.
riuscire non a non fe.re essere l 'cssere, p~~ch~ per non farlo essere
...
n.~
.. .
il su0 contrario,
...
mc~
coLie se doves-
del i)enso.re, cli essere senzc l'essere; sarebbe come dire che lo i)rovn
.'
le essere e di non usc.rlc. c.. livello di c . .mcetto in quel modo per cui
. '
...
"
..
-'"
'
"
.!..'
s~ ste~so,
scrc.
L &6~V<X'tOV
S'l,10
..
re che
originc.~ir.Ii!enpc
il dranmc. do 1
~ensc.re
dre.r.u-.10 perch
s.~.
trat-
te dcl
~xmsnrc,
llk'"'..
se non. in. quantv dcre e:ssere al concepito originario, il discorso bloccato tre il pensare e
so
. ,
IiJC
se iLpcns.'.-.r.e
fosse in.: <iic'"'..nto
?ensnre. e ..se essen-,...
.
! .
.
do. in quantJ )ensr.:rc riu.scisse nJ essere il d.nre" limite o:1 t~rmine nel1' ori3ine1 .il pcns.nre .trcsfer:i~~bl>c l'uso del~' essere (frll concepire
origincrionll'~rigine
nella quel~ riuscirebbe n~l essere, esso perisc.
.
.
...
Mauritius_in_libris
112
il
pensnre che , il siepscre che non in~ CDJCnto non in qunnt
se
~
~
stcs~.J
: -"
_I_
J.
riu_~
~l
?ep_sc.re che mn
~hc,
.-
~.~-
ess~re
dare
..
..
'.) ,:
al conce:,:>ire ori.
'""\
~.
. -.,.~ ~
..
...
... .
gi11a:rio, .~} .s~p essere in ~nto non ~' cio non in que~.~o to.le,
Il dnre
- .-
- .,
ess~rc nl co~ce?irc
ortginnrio
il ?ensere, ma il pensare
.
.
. ....
.
..
cioc~
non QUc-'1.le,
i~enscre
il
' .~ -.
. , -
- :~
,1:
'</'
t_
,.
stesso~
non guc.le se
con~9pire
..I ...
quant~
orii3i.i:i_nrio non
.
to
cond~nnnto
C pensc.re l'essere, il
-;
llk"l
nun
perch:
l'essere
.. .......::'(e, non
.
.
..
~ ~
~-
.. ;
i positi.vi possibili, l'essere comune c.. tutto ci che , per cui 1 1 e~se.re dc ;JC.rtc dell 'csocrc crnJC essere co1.iune o.ttttlto ci che che
. :i
. .
tor1mr:oicnc.raentc,
il
principio
della
v~rit, per destifn dell 1cssero
1
, ,.
'
'
- ! .
. .
..
tnfisico o ln. cqx:.citl .p.. .i:inrtc. dello. filosofie. che niet.cfisica sin le
c.b~li~ione),
dunqu~,. pon
..
sun
stessa
. ,
,}!.O
...
. . .
per questo:
~otivo,
r~
.
.
p~incipio
re nl
dc:
que~to
.'
re l '~sse:rc, per cui l'uso 1ell 1essere dovuto cl fntto che il pensa.i
re non riesce e pensc.re l'essere secondo il. ?ensnre stesso che ~nsce,
...
'.
dc. ~erte del penso.re, dc.llt: necessit di d~re essere non per
t.
-- . . .
.. -
dore es~
...... :
...
re o ci,
tive
~he
?Cn~o
.
[;
l'essere dop0 il
.
con~epire
-
.. '
..
. -
. --
~tn
.. ~ ..
prospet-
n~
-.
..
- .
tut-
.. !"
. .
costretto ~,super<:-
...
Mauritius_in_libris
113
;wtenza e necessit r:. continue.re se stesso clop::, il oncel_'.>ire ortgihnri0; cio6 se il :)ensc.re risce n trnnsitore dttrc.vrso il coheei:>ire
rgintrio, fino c. ririk.1.nre pensnre che nnsc 'dcl concepire driginc.riol
il ~)enstre che nr.:sce c1Gl concepire originc.ri-J costretto o. 'essere 1
inqnritu penshre, pensnre l 'essere, cio il penscre, dopo il. conce~Ji
re origine.rio hc lo. sue. qunlit che quelln 1 eone i"Jensnre, di pensn
re 1 9essere, per cui c.1 quo.le del pcnscre snrcbbe,
G.
qUestn condizio-
s.
Tor.lnso ed He-
sibilit i
re che il pcnsctre continue se stesso do:?o il concc?ire originario, allora potremmo rtscrivcrc tutte le scienze dclln 103icc nel senso che
.
:~
nvrei~io
con~ dere~
es-
non -.
el prfn-
ctpio per cui il concepire origine.rio diventa le identificazione :dello. stare. cl pr~nci?:l0 e ci~t pi:iridtpio stesso, _ntt%'avcr,so' ~l coricpi're
origino.rio
ti
Mauritius_in_libris
114
'uJUG
, .
! .
.. .
Jl
SUO
essere ente
.
pensnnte questo c~,isc-JT,so corri~ponde p..l fc.tto c~e il ?e~snrc ii princii)i in tc.nto
pu eDsere
princi~)io
perch: il pensnre, il pensc.re dn atcre -cl prirtcipio diventa _il principio del concepire origina.rio, prch3 c.ttrt.verso il ~oncepire origine.rio, il concef>ire origincrio ritorna. ..S.Y..l:__2~nsorc. e obbliga il pens8-
re
nei'
qu~:Ic
il principio
-~;:-~~esso
che stc.rc nl
.'
..
i.in
?rincipi.) e;; lv-'starc c..1 ~-~)rincipio il ~)ensn~e.: st~sso, il: i)ens.:~re quando toccc. il
~)rincipi
'
;;X.>St:O t
iJOSSic.Ill
.conce:JilG il principio
'
'
se non lo conce:_)icJllO ''orne lo stesi;o stc.re ril posto che proprio' del
-i..:
orig ine. l~ln. il i,)g~_sc,,rc che 'ic1entificc. il principio D.llo stare l prin1
pire origine.rio non' s.re'Jbc se il penso.re non fo~se queste. storia' r.ietcfisica ellc identit dcl ?rincipt6~ cio se il penscre rion fosse
.-,. '.
.:
.,
sa
'
I":
.
~.
re dentro s steso0, . aioo il penso.re . .s~pza'. ln. s\k'l es,presa.~_one., in qw.nt il penscre: riceve: da~-~oncepir~
e~senr1o
ci
eh~ nc.sce
Mauritius_in_libris
dnl
pensi~c.
t;:er-
115. -
st~r~
pt;incip~o~
91
..
si3Ili~icn
; ' ~
,. ,
..
~_1
che
'
~....
pnrt~
. . !'
'
del ?ensnre,
i.::_ .. J
..
'
pr~~cipio
-~
. ,
,;
j I .
'
di qestn s~esso identit che lo rigunrdtr', per quellu st~re al principio .che. ill qu9-n,tiiclentit del temine significavc l'identit scnzc.
.'
I...
"
.. - .
.i
'
.. -
oltre
. . il con.cepire originario,
UU!
~:
..
riman~
transi~a
\
i~ ?en~c~-
..
;}
.:.
r~ dnr~ essere;; p.. ci. che -lo blocca, non' e ci eh~, lo liraitc, r.u:i. o ci
che
i_;J. ~ostrin3e
mor.1en:F?: ii p_en$nre- arriva n1 concepire originrio soltanto per riuscire n pnrt;i~~ lnl. concepire originerio
per! rifnre
qunl~
:1..1 concep~r~
-~r(~inn.
.
oz:~gina-
e se
riscriyqre le. parte mnncnntc l!lld Suu11nn 'Iheolol1ine e allo Scienza delle. Logico.
Mauritius_in_libris
- -11s -
pcrch~
ori3incricraente
~mancano
sono seculctive, mentre .ci che: rion -speculntivo: consist-e 'in .tutte'- - :.
le filosofie che non hnnno il problema di rntmcnre clln lorv origine, ::
cio6 in tutte le filosofie che sono state le 3iravol te nttorno -a que-
sto discorso,, cio son0 stctc le filosofie che non possno -avere -il
problemn di corlllJrendersi: c::.;mc questo unncnrc o.lln loro origine, --il :che
come dire che in ree.lt riuscire cd essere questo ;>u crtche essere
che sia l 'unicn cose. che pu essere cornc filosofie., pu essere che in
radice l'unico speculativo che riesco a. pensare solo questo, per
alriJeno devo riuscire a. pensarlo, rcr cui si potrebbe dire che questo
discorso pu anche nrs:t- che. riratmgn un discorso morto in se stesso,
perch co1ne se dovesse; rimnnendo filosofin in questi tennini, necessa.rira"i.tente rirncnere morto in questi termini dentro se .stesso, perch
snrebbe il sopersi in qUesti termini e se une filosofia. il sapersi
i.n;.:questL termini;- per cui il sepersi
co:~le
e ci
Mauritius_in_libris
- .. 117
Il concepire
3inario il
tinunre, ruc.
_o~i!Zincrio
term~ne.
_t;ermiD:e, e
fon<1rur.entnle oltre
_il terrlliTI:e
ques~o
i~ qunl~
fo1\9mL~t;itnle c~
non
?OS~ibile
con-
ient~cnmente
~.
pri~cipiq.,
cipio.
sol~.cnto,
~i.uscisse
se
ad essere
.vei:::c.ment~
,.
s~essn_
come tale le
qu~'Jl);to
finire, ln
d~i
trover.~
te~inazione
te~inc.re
css~re
dei
ci .
s~
ne~. qun~e
il ter-
ln ;_,terminazione
dei
.
-.
.
,.
d~terminnziune nllor~
ln termi-
sarebbe
i~
tenqincre stes-
possibile, .se il
pri~cipio,
te~ine
~nrebbe,
-~?io,
n qucs.to punto,
.termini
sign~fica i~
determinm~1.one,;
tenni~ozi9ne,
,J:'~e-sce.
qunn-
fondomen-
~l ~TUnl~
pensnre . ident.icl'.Inente ci
i-1
"!'"
'
te+rn:Ln.~-,,~ondrune~tnle,
-
:concepire. _grigin.c,rio, mo
'
~.
il
re limite nl: termine nell 1,origine ..quindi come se. il pensnre fosse
costretto ad_ oniraiettere che _c' une fondamentelit
.de~
~l
so che la
fondnzione-de~
~i.le
fosse ln
p~nsare,
~n
quanto lo fondlIIlen-
pen_~nre
~ossono
~!ve,rso
essere. pensa.te.
-~
Riusci~o
.......
n CC.?i-
meln che si fkr ?render~ 1 (lq 100:10 .biqlicn), c'. qunlco~~ di diverso tre
Mauritius_in_libris
118
tutte le cose che voglio mc nnche tt:dlte le.cose c'h~ sono 11 loie;; essere volute dnll 1altro, riuscicmo c. cnpirc che in realt n.J vogii.6z;.~ n6
sentinrao come nostre tutte le cOse'che voglinmo e ?ensainIlo come.nostre
solo perch. c.bbicxao moddl di prriderle e solo perch. questo modo proporzioncto nlle cose che posso prendere, non . solo per 1 temore che
bisogna essere in
due, ma
IlUl
da
l 'sse-
me; infc.t-
ti nessuno di noi vuole un~ cn;~elo; cio il gioco dell 'e.spettenzn molto ?i cornpliccto; per 1 1esper:.enzc, d~l gioco del pensiero,
in quan-
gno di pensarlo COli:iplicnto, e lo dico COiilplicnto perch6. i i gioco dell 1sperienzn il consur.iodellc: stesse esperienza: quando noi prendiam le. mele iri quel i.Iod.o per cui ln mcln
qucndo fncciciao questo, tutto ci che possi<'.mo chianare n questo livello mondo: senti1!1entole il consumo delle complicazioni e delle coimplicczioni del rapp,.Jrto, -per cui il rnporto pu essere sempre il rapp0rto dell'uno, olle fine, perch: le. verit. che nl principio l 1uno
gi il ~)l:'inci~io cl. rnpporto, per cui non
sono unti sola
sono
alln ffnc "qello che solo se cl prfncip'io' la. stsso.!'Vri.t, nltrime.nti; neanche alln ...fine siruJo uno n cdii la donne. o c.Jn l 'uofr10 che
amicmo e nc.nche con le cose che desideri.'.:$10 e che seritinmo nostre,
n:5 con Dio n6 con il di~volo: siCino sempre de3li adulteri infelici senza senso storico di noi stessi; ma qest~o tipo di. esperienzn pi filosoficc. delle filosofie, perch:: in' qunnto esperienza - il consumo delle sue stesse complicazioni e col1;:licnzioni, tnlmente viviraao n questn moniern: ln seriet delln nostrn esperinzci. che' per questo non abbiruno bisogno c11 ?ensnrci, perch(~ ln stcssn cspettenzn il suo stesso consUiilo e le. preziosit dcll 1 espericnzn stn nel fntto che il suo
consumo tento pi) quello che qunnto pi-t:L nlirientn se stesso; per
cui nel senso dcl sentimento ,ell 1Uit'U.lno, in. tutti i s'ensi, la. forzo
di questo sentimento stn' nell 1essere 1:1alimento. delln SU<."l morte, Civ
Mauritius_in_libris
119
nel SUO COnSUlllO continuo, ?erch~ il penscre COfe se fosse reso santo, intntto, dal suo essere 1 1 nnir.n di tutto questo senza mn.i potersi.
..
'
potess~mo_
'
quello che esse , noi finiremn10 di c.vere quelle esperienze, l'esperienzn dell'uomo in questo senso, corae esperienza proprie di ogni uomo,
l 'esperienzo pi filosofica della filos.ofin perch non be pi: il ?roblerac di snpere
che trn
il sentire di volere un queilcosa . e ..il qunlco;
..:.
...
_.
': V
n~l volere
~m
il mio volerlo,
:"
continuare~
qu~sto
In filqsofio
non
pu accadere: il pe~scre non he ln grazie del sentire e le grazia.consiste nel fctto che il volere qunlcosa consiste, dn ?erte della coso
'
e volere il raio volerla, il penso.re non ha queste gr.J.zia nel senso che
il pensnrc deve fnre nascere questa
mo
?roporzio~e,
derc
perch:~
pos~o
perch~
ecco
tutti siapre~
prende.re ln posso
~9 rq3:lqxi:l. tntrinse-
pn
'
.J_
'
,.
:"
'
'
~ ~
mani.non l-~,Vedo,
lo . .dev pon::;';;.~~rc?:e, np~~nto, ~f~~-p~nsn~e io: ' le .!----~------:.!_.-- .
CiQ~ 81i "S'trumertti:~;
eff fcocia del perisnre iC?... non. la v~lo, ..~ le pos. . ----- -
--- - so pensnre perch6 l 1effi_cacia del pensare il. su9 ste!;SO e.sse~e l 'e-
:rt
, ~
s~rdtzio
di
l
. -,.
... i
s6,.
_:~ .r .
.:
;_ .. -
.j
-~
..
..
..
'
.. ;'.
'
'
.. ."
~<?n.~iste
nel fatto
~- '
... .:
:-
.. ~
'
.-
;.
. - :.
sernpre''i 1 esercizio di
s~ s~esso.
Il discorso
I ,
.d!_scq~so
i.
'
secol)do il
;
..- .
qul'.~
...-,
".) : .,...
.'
d~ntnlit
~ ~
. '
.;
..
.;
originnrie~,
il termi-
Mauritius_in_libris
120
1x~nsare
s~,
~ensare
sentit'"~t' '"M~-sentire,
cipio dcl sentire consiste nel non cvere ;robl'3Ian del principio di se
stesso, cio ci che in ori8ine il sentire , il vivere ndegicto al
fatto orieinnrio che il vivere in ori3ine il suo ricevere ln grazia
di s5, me l'esistenzc
~u
?robleme ellQ sue origine, in quanto l'esistenza le stesse soluzione del problemv. che
~u
cbbi~mo
~ttrcverso
mi legc. e questo tipo cli 0rigine; ne. l'esistenzn e non il k)ensnre, oltre tutto perch6 tutto questo lo stesso contenuto del pensare e il
pensare ce lo portimno dentro e non riuscicmo n dividerlo dc s, perch6 dovremmo riuscire n dividerlo da
s~
mc lasciandolo se stesso.
Il pensare rimane bloccato trn il tenaine fondnraentnle e, da parte del tennine fondamentale, il nun diventare tenaine originario, quindi il penso.re trn ln originariet di un termine che non coincide con
ln fonda.mentalit del termine; il pensare rimane di fronte a ci che
lo fc. tornare verso l'ori3ine, il pensare si trovn di fronte al termine fondrunentale che ci che d modo nl pensare di tornare verso l'origine, in qunnto tornare verso l'origine da porte del pensare un
nun essere il tern1ine, in qunnto f0ndcmentale, alln stessa maniera. originnric; dunque, il n8n essere dc pnrte del tennine, in quanto fondamentale, originnrLJ il ne1are lo stesso pensare, per cui la. ne.3azione del
to
~ensnre
fondnn~ntale,
- 121 - ..
Q.~l
in quant'O tondn-
u-i~htare;-do
parte del
per cui
.. 1
ne,3a~-i'-?~
cipi0 e.
fin~,
fondranentnle~
i.
sare tinisco- per essere la -stessa. ne;}::lzione del ensnrc, non :i.n qunnto il pen$:i.::ro non pensn,
.t<Ul
1~
ne~azione del~
ne del pensare. . identicornent'e per mezzo e ai fini del pensare; in questo senso si -pu capire perch soltanto in quanto pensa.re la ne3"azione lo stesso che lo innegabilit, cio il negare in etto
so che le possi-bil-it.del non
ne~nre,
lo
stes..;
nel senso secondo il.. quale la negazi0ne in otto include tuttn la negc,zione,: e non pJssipile oltrn negazione che non sic questa e, nunssendo possibile altrn neg.czione che quest'<".lt l'essere questo da parte
.. del pensaret. . :~~06 .. ~~~;.@,. ...la ne&azj.one--posiibile.,... corrisponde
Mauritius_in_libris
:~c.ziune
122
tutt~:.la
sua
,
stess;~oss.i-
- .
,.
bilit, mn questo solo perch ~uest0 , proprio del pe1:;o~e;; roon~~e e.li
-
: ..
..
.-: .
.-.
;. .
..
' ;
' : .... ,.
" .. l.
,.
. !
..
'
'
'd.
i.
. .-- ~
innegabilit
' ~
. ;' .
ne~q
,ogni
. ziune '.nelln sun: toti"it mc" lascia int.ittc. l ~~tnlit dello innegD-bi.,
lit; .do questo ptmt0 <li vistn, il pensa.re.rimorte bloccato, cio riesce e non nndnre oltre il concepire originario, concepire.'originari.0
l
partir~'
dc q\je..
,..
'io
i:' origine,
cio il suo
Mauritius_in_libris
123
gues~to
t~r-.;:
ques~o
senso :f;l pen_sa.re si trovn f :mdntu, il Jensare trc;v.p. il su.1 e.ssere co.
..
, .
.'.
me un essere fa. mdc.tc, ma, il ?ensare ..lJ:n .es.sere fonato ?erch f:l suo
tenti~
fun_dra.1~ntnle
pire
quqntu:,~ondrun~ntcle
in qunnt0 ,fondnmentnle, mc in
Qri~innriv,
..
~i
. .
c~nce.""".
perch
fonda il
pensare
.
.
- ;,.
.. ,
determinnt~, Jer
camente
le
-<N:0~i.
'
...
-'
s_tori,~
J.
....
.:.
fundll~i0ne n~I'l :~
problemc,. mQ,- il 1pensc.re tanto .. _;:do corrispvnder~ ~~nl ~u0 llt:.t~~ l 'eserci0io del pensnre,-,corrisp0nde nl
?r:i~cipio
pens~re,
del
il Bensa.re
, .
delle
rn.~ione
'
-~
c~cl
:P(;ms?re .
so
~stri~secn ,.a~
co~ncido110,
-;;o~
propria.
te~
pensare, se
'
essere.'. senzn se stess:i .che ripe~_ 1.~ cc.paeit. di . fn.re. diverttare un con
cepire originnrio, ev~defitementa un-, concepire . diventato originor!.o
dnl~
.
.
div~ntn
termine
.i
: . .J
conce~:>ire
... ,
...
'
nec~~sit
'
fondmnen~le signif_~ca
..''
l ~ ...~
' .
'
.. ..
'~
del
_!_
pe!lsie_1_
'
in. ..rndi-_
.
.
:
mn .una
libe~t_,~
dnl~?- ...liberf~~.
l.~~ertA
Mauritius_in_libris
124 ~ -
t)erch:J
si~
;311ificli ripetere le~ necessit contihuDl'llentc, o, in nltri termini~: signifiC.. il ri'nvio dell 'ori3ine, cio significo. il vdere !''origine sempre i L.:mt<in:-_ nei confronti di ci nei cui confronti 1 1 origine origine, signif icn il tenere 1 1 origine sempre
~H1
<li ci nei:cui confronti l'origine 0rigine; ra, questo rinvio del1' origine ; :necessit, ma qusto rinvio dell.'origine come necessit ,
'
sit3., diviso dc. ci che lo libert come libert dn se stesse., e, quinc1i, come libert?i tclmente libern <ln non potere essere fil0soficemente
pensot~~:: perch pe'r ;:potere fil0soficc1ient" 'penscre ln libert 'de.v riecessitnrln al c0h!''tto ' ln .tiic'1riierc mip,liore :di necessttdre ld libert
eh
delfc libeft~;
llll1.
n pcnsnre l 'orieine;- e
libero" dell 1Unica cosn nei cui c:.mfronti vnle le pnn di' essere libero' non. li ber~:
dn
c:.
Ii1ll
vera-
c~s~~ delle,: libert 'l:i.' IDio vivere second~ 'une. necessit nrtcorn
pE1 assolute di questo dssoluto ah" cui devo ess~re libero nlle spalle,:
to il
cio6 1 ori3ine;
'mn
Mauritius_in_libris
125
~i311ificc,
pon
po~~re distinguere~
c~e
il mio vi:yere
COl}le
tro l 'o.rigine che p0rto sempre co~, m~:' ..~1.1:10n, pot~nui d.ist.accare dall 'origin~.
......
i" l
Iini
i. s ti camen t e .....
o essere nnccr0n
ancoro., t rcg i co,. il mi
.
dn~l 'ori3ine,
~ello.origine;
.es-
che .so-
nllorn, in qoosto
'
neltn' -p~opqrzione
bero stc
c:u~
ln
che
libert~
re nllc
neces.si~
significn identificczione di
fi~o
:. _:....
l~
mie libert .
..
consiste.n~lln lib_ei:nz~one
.
nec~s. si.t
ri~ne.re
'
.
~imi te.,
.
proporz,i,.onnto
n. i.. che .mi
.
,_
.
e che.'
sia Dio o limitarmi j,n .vece dellp. societ lo- ste$$O, che sin,_\\' al
tro n
_,
(~ .
'
l~mitnnni .~l
,'
~0presto
pi~
co~.
..
liber~h-necessit,
,.3rnnde il
,,lil~dte
co~ie
limite intor-
limite,
tanto
nttrnverso
tnnto pi io lirl.
~l
~en,~q
ottien~,
il
.gi.~co
p~
c'
quc.le,.
lirqitn~ ..in
..
to che il, pensa.re, i..n; origine, riei;;ce nd essere i)ensi.ero libero, rnn
in quc.nta pensiero .lib~ro dol~ '.01;Jg~pe, e .. dq~e pen$iero ~ibero ynll 'ori3ine significa. .il dove.re acquisjir~, da iJ~rte de~ pens:f:iero, ln :liber-
Mauritius_in_libris
126
. .!.. :
t dall'origine:, ncquiii:zL1ne' necessC.ric. qa: parte. del ensiet:o. del principio nell'ori3ine, in uncsituc.zione nelle qucle il pen~~Fe-~ in,ve. ..
cd
..
'
~-
"I'
..
..'.-
,. !
., ...
!.'
...
ste~o;
q4ello
che :.St:l rischfcrldo di" rinufrn3crc nel raet'-a.fis.ico assoluto,. ,tutto. cinel
qur~1e
-:~'1ulvnlg'on~ tni~~nte
,
no~
da
essere.
pi~)
nessuno dei termini che sortb: cll'ird.zio ?r~i-;.irio il_ ?ensnre, p~rch:.~
.
. . ..
.~
.'
'
~.
..
il ;>ensnre si trovn n.d essere trn lo sto.re .'.11 principio (identit .del
termine) e il ftJ.tto' ch
..
ll
'...
'
. ,
' ..
.:
.:
. : ,;
.,.
.. .
..
stess~;!
il
:
. :.
: ~
'
l<i rndi-
cc specl:lintivc delle filosofie_ che 'sono quello che suno indipe_nd~ntemente dc ci che ne posso ;>ensnre, che sono quello c~e sqno anche . in-:.
dipendentemente dc. qUel) che esse sono in rndicc, e quinc;li
-- . . le . filoso.
fie che sono stc.te e che sono, sorio indipen~e~ti due vol~e, indipenden-:.
..
..
'.,-,.
d~ ~q
. :.. . .
eh.e
. ~s-: ...
.'
se possono divchtc.rc se si pensc.no, ci06, se si pensnno nelle_ 1o~o radice speculntivn, per ui dn questo punto di vista, sarebbe con~ se
dovessimo obbli3cre Hegel nori solo nd essere
i~ ~~.
~he
:t... filosofio,
.
. '....
7 .
'"!
1'
.:
. .1
r.uzoonto nel q\Jnle )enso.re pensare, in c:Iue1 i1101nento nel quq.le ~ttn.
.
'
..
Mauritius_in_libris
- 127
evidente che se noi -riuscissimo a. fare questo- lc.v6ro con Hegel (do
~anto
ne~hzione
che 'rtet- lo-r. vertice speculntivo sono questo, sopo questo secondo il
pensnrc;per CUi non ifiQOtnzc Sp~culn.tiVC he3elinnn quello.. secondo
ln qunle tutto le filosofia cli Hegel non stntn il sistemn di 11ic.nc.orc nlln sue. or'igine, ri.K.~ le- potenza speculntivn delln :iiiJpol'ftza :h
il
':
~flsnrc
mc
speculnt:l;io' del penso.re coincide con ci che identicElIIlente le. sun potenzn come
impotenz~,
tnrc principio di in11)otenzn si)ecula.tiva, nllorn, ci pt""~cui le filosofie non sono il perisnre speculativo rl1dicele non ci,_per cui le
filrsofie risultc,no iiilpotenti, mn ci per cui il pensnre impoten- ,
te: c.d une. i1npotenzn ori3innrin corrisponde une potenza successiva,
la consecutio nori
filo~ofie
dalle~
sofie come ci che condiziona 'la filosofia nd essere quello -ohe '; sQe
Mauritius_in_libris
128 . -
condo tutto ci:, che. 1 1 c.rnbie~~c storico nel. qal~ si ~viluppn, perch6
so~o
sono perch.S
'
I.~-
.,
.,
. '
tcfisico . solo
essere. oine sic.ruo ..sempt'e esi.stenzinl-
.
..ix~rcQ6
... riesce r. non
..
me:mtc~--
sicmo }1.bitu:.ti,
..
esistcnz.~.clmente,
SUc."1. irap::>tcn~c
s~')cculc.tivc,
s. TomI.1.'.'.lso,
r~~scirc
pen~are
n _;:Jensnre: mediante il
secondo 1a .
pensa.re
re originario, il tenni ne
tr.n il
conce~i~
fondl'r.'.~.mtnle
qunnto fondcmentcle. nun essq stesso uriginnrio, qesto. .1 1 impotenzc speculative ':kl ~)ensc.re, cio5 che il pcnsere . .:._come ~sto &~6va't'~V
le~ S)ecul~tivit
speculc.tivo,
, J:.,
di questoauvva't'"'V
quan~o
ne costitui-
fi~,os9f.ie
so-
:~
......
..
to ;_:>c..rtoritr.. clnl!,~-"6vo--r.~v
fie sono
qucnto
storf~he,
storiccr~1ente
-~~----
~:
..
..
~:Jer
~cnsc,rle
~)cnsnrlo, perch~
?O~so
..
conosce-
H~gel
signi-
,ouvcr't:ll'V
Mauritius_in_libris
- .. 129-
qtSnn-
to ln stcss.::. definizione
che .Locl'..e.,<l- dell 'idec come se si<mificos.
J
,
ci~L:W.:f!t
inve~
nl udnimo. in origine.
Dobbiruno capire che per tutto ci che lo. storie dell 'uor1'D ; diversmnente dc. quello che corne storir.. del ensiero, l 1uor.ao possiede le
mc.teric.,
~ensiero
d~
ln mnterin origino.rio
d~
t~nto
I4Ul
vero che
se volessimo ridivento.re Tcletc e dn Talete cndare o.vanti fino a Socrate, dc Tclete fino o
Socr~te
mon~nto
in
vierre"4neno~a
.:.. . ~
',;. ;..... . .
...
non esistono pi~, nnche se continueno nd esistere poeti cnp~snre come Orfeo o couie Esiodo, anche se questo possibile, per a un
certo punto questo venir roono non venir meno di unn mnterin qunlunque, ;_:>erch ln terra. continua nd esistere, 3li elementi continunno nel
perch~
~)vetn,
nasce come
o.~i
filosofie nasce, il ncscere di Tnletc si;1tlificn, vertimente, il momento in cui dnl sentire forte non ri bestinlc si pcssnti alla coscien-
Mauritius_in_libris
. - .. 130
~l1e:
dopo di_ l~~ fin-J. ~d--ogs'is, signi;ficn .lc. difficott anche di trovcre le
pnrole. per: espriracrsi, mn non :te pn.role ..come: suono, uih parole perch~
concetto; e se
SorG:.~e.
..
r"r., . cuti:e .se.,l.2 storic.. de3li uomini nvesse voluto c1irilostrnre che f>enso.re il .concetto elle. mnnicrc socrc.tica
scerc,
~)crchr.S
_t.o, dn quest.o
si~ifica
fosse st::to il cento stoncto degli .:.ntichi rcpsodi, cento stonato per,chj
er~mo
Mauritius_in_libris
131 :-
..
,.
' . .
manc~a
alla~propr:L~
qua-
t::m~ .
'
il pensare, per la negazione del pensat'e per il pensare non questione che riguardc le. originariet di questo momento del pensare, mo. riguarda l 'essere dell: 1essere; e non per mezzo dell 1essere, raa per mezzo del 100.ncc.re all'origine che il pensare . De. questo punto di vista
il manare all'origine diventa ci per-mezzo del quale possibile togliere l'essere' rispetto olla stessa origine dell'essere, o togliere
l'essere. dalla stessa origine dell 'e:ssere, lascie.;ndo per un verso 1 1 orieine e. s e per un altro verso l'essere a s, quindi come se si
venisse n detenninare questa situazione: abbiamo, e.l principio, l'origine lasciata a se stessn c_orrispondentemente c.11 'essere lasciato a
Mauritius_in_libris
132
se stesso::., lf'.F~
- l~q:i;f9.i,ne f'a.,sc~
Q...
;tJe
Vi'essere--iu~ctat...:t:t='-.s if.~&,~t'.~L:monxpu
_essere,. cio il _pensa--' .. ., ....... -'....... ___ -- --
- ..
~.
---
no~
to u si!,
:.
. .
qu~11di
'
.,
punto n5'i
non . possiruno
dire che i-1 pensare _: q n.on ., perch
, . ..
. .
SiIUO pensal'."C ii pensare
Cbrne
a questo
-~e-
,,_.;
ci~ che.:..::.o
pot:es1
QOme __i,
..
rennao l'esser.e. per :il pensa're 'tsso,: mentt;"e il .1;enscre
.
. .
,
'~~oprio
.
ci.$ ..
, . .: ,
,, .'... .
'
-. ("".
C.
.,_.'Jr:..
n. 5;j,' tcnto:pF1
..
I.
5C
. .. ~ ... :. .
.. .
'
\,,
.)
:)1
:'"r.
..
re e nemmeno
essere . come ,;,~rineiplf>o t ma seimna_i filosoficllillente po..;
..... ,<- de.li'
.
trer1ir110 pensa.re l 'cesere della orieine o l'origine del_! 'essere, ih '6i.;.
'.
.
tri termini, l'origine se riguardri qualcosa, riguarder l.'esseee e il
.,..
.....
, '
dersi per. uru: ~ert, sue sv"olte. e.sse.nziale, :'prospettica, in questo ino- .
uento
il.
l.~~~iBi~e.: i~~~-io.ta.
-4 .............
.. -
. '
'..es~:
:.
..!.
..
'~~o d~ppio
significa l
la
per
ne '
. ,. ..... ..,,
... .
..(
....
riuscire a riuscire a
n~n
l.
. . ..
~-arre.
~ ..
: .
.'
"'
_il negntivo'.
. ..
. :7
.. '\
,.,
stesso, perch,2 tutto questo pu- essere il fo:Qdar11e~to del pensc.re, cfo
solo questo pu fondere il pensnre, ma soio questo pu fondare il pen
.. l
sare di qun, dc. ci che il pensare: co1ne dlare es~ere al concpire origine.rio; dunque, il lilOlilento nel qun1e :il. pensare, in. quanto negazione.
Mauritius_in_libris
di
s~,per
133 . -
re il suo ne3ctivo,
~>() .. .:riesce
1a
sun intrinsecit), il .pensare intrinsecc se stesso, per cui: l~ -stes'Efr1 intrinsecazione del pensare le.. stess.'.l intrinseczione" fondamentale
del ?ensore. Lu fondazione del pensare corrisponde lla sue~ stessa fntrinsecazione;" mD. la intrinsecazione del pensere -Corrisponde
~l
'pens.;i_.
re trn l 1origine .lasciato a S-3 e l 1esse:re le.sciato a. s, dunque la intrinsece.zione fondo.mentale del pensare rigunrdo lo stato del pensore
come stato trn l'origine lascL:::tc. [.: s l 1essere le.sciato a s, dunque la intrinsecazione fondamenta.le del pensare riJUCrdc. lo stnto del
penso.re co;:ne C'stc.to tra l'origine lasciate. a. s e l 1essere 1nsciato
s,
ri6Ullrda.-cio~:
dio, ovvero lo. stnto fonde.mentale del pensare espone il rnedio; cio
lo stato. fondornentnle del pen'snre pone il Iiledio
e~
-se
difficilissi-
li necessariamente:-concetto dG:to, non pu non -es.sere se non dato come concetto; per cui iJOtres-t obbiettc.rmi.he cercere d1.. non usare l'
essere nel suo conce:tto significa a.verlo present., certo;:: tnll tenerlo:.
presente nel senso\ .onti.co: che io stesso rsono corile a mia voltn csponen
te dell'essere; '-"ev.identc- ch il: non.:..uocre .l'es.sere nel :suo concetto significa tenere. presente. il concetto dell-'assere; fnn il concetto del1 'es sere non dipende dn qua st:o 101ento . ionnrnent.1,1lc che .i 1 pensare ,
cio non dipende <lc.l pensare come stnto
fondanientale~
Mauritius_in_libris
134
Il concetto. di essere sin in senso classico sic in senso trascendentlle consiste nel fotto che il concetto nel suo senso forte si3ni
ficc l'essere originario, l'essere nel moi:aento originario nel quale
in q~sto senso nel traversi come dato, questo
concepito corrisponde
, .
l'essere, quelunque concetto di esser.e, .di_ quclunque tipo, classico
. . - ...... - ___ :_ =- .... - .. - --~ --- -
o tr-nscencntale, il. coi:icetto di essere coincide con il-"-f~tto che l 'esserc coincide c9n il _S'll,O trovarsi dato, dat) d-c s e s o dnto da
,_..;_
co~.1e
?erch~~
pr~scnte],.'~ssere
se stesso, l'essere, ed solo per questo che io posso vivere, non perch ci sono, ine. perch esiGto, dove esistere significa esporre l'esse.:.
re, e alloro corae se l'esistenza come esposizione dell'essere cercasse di essere in :qualche maniere il corrisiJettivo antico del pensare
come esposizione dell 'essere, per cui il fatto che il pensare, in que-
Mauritius_in_libris
.135
si
r.~omenti
corrisp~nde.s
~ie~e:
presen-
te me; i~ q~ant:q,,. ci cl~~ ~ell ~ess~te pu,P esspre tc~pto presente appun~o
1 1 e~~ere,
la ccp.:icit di esporre
dun~, 1-'csis~~z~,
tqnto
_o non,
nel.. _pl;"oblema
dell. 1 ~.,.
..
.'
cio~
esistenze di -Dio,
,; '
'
'~
. . '.
'
'.
e.si$t,enzn, questo .per s., . ~on vero. per.. s., dovremmo avere, se cvreulo, c01.ie . p~oblema 11esi,stenza di _Dio,. l?erch l 1esseche
p~nso
.;
mL~
ln
lunque ente
punto delle. .qucst.ionc,, non perch l'essere , l-pa perch il penscre ep~rch
~:: .....
-- . ~.:.:. ..
fondcr~ntl+lc
...
.. .
..
...:::~- .
~ ~..
..
..
~l
dnt~.
medio, e
intrinseca~_ione
lo
che la intrins,e.caz.io-
nc fondemcntu.le
ei::no11c.
il 1.iedio,. pe%'., CJ4.esJ;;o. ".JG.
asistenza
.
.
. : : .t
.., ...
. .
.
di~ent~.
l
r.
. . .
~.
'e
.;
zio~,
ci, che
div~ntare
con?-~
::..
.. > .
e. .. divent;l;l:
principio
:
.. - ... .
.
'
,.
me, quindi
!t:l
. . .
pe~ ~.u~t~
.'
. ..
.,
,.
'
. . ....
ci che
..
pen::u::ir~,
.
allora, ._tutto
il meno .. che il_..
.
. m.!ls.simo eh~,
.. '
'* .
p~nsore
.
-~ ..;..
_pu ..
\
$~rva oll.'-~~istel'.1-za;
..
. '
c:Ji se .stesso,
Jn
.
.
'.
-:.
r~dice,.. .
..
..
il
il pq?snre cnpncc di
so~o
fQr~ diyen~~re
eh~ ,,1;'~3ll:t;d.
il meno, che lo
pei;i~~re
alt:ro dnl
'
:. :..... ".".
.,
. . :~
, .
pensa~e
"
...
. \
,.
I .'
me.;.
intri!l
..
. -.. :-~- ..... . . ---. . ~.~---.. :. . . . . .:.:._:.:.. -.;. .. . ., . . .:.:.._:~.~--' ;.-~ . .-~ _':. .-.,. -~:... . _.,.~ ~-}.-~ --=--~.~ :.,. - - _:
~-:
, .!
-.,..
Mauritius_in_libris
135
c~bolizione
sere lnscicto
c.
s~;
p~nsare
:.
negare.~-.
'
per mezzo di SG ni fini di s: ecco il doppio in qusnto.il pensare identicamente us_.1 se stesso per negare se stesso oi fini di se ,stesso, a.allora, 1 1identicranente del pensare l'uso dn parte del pensere, del
'
medio t cio le negczione ciel penscre ~per il pensnr-e. Dunque J a.l principio il' principio diventa la rnediet del principio stesso, e diventa
.
perch1;_dc.llo stnre al principio pnssiamo, non al principio come tale,
I'{ll1
il
quest~
Mauritius_in_libris
se,av~ssimo
pe~s:lre,
137-
il pensare in ogni caso non ' mci uno, perch'J. ~ sempre tr~, non.~ mai
.
. . .
tre perch: sempre uno, il penser nego se stesso oi fin~ ~i s~, quindi> il penset'e non n le negczione di s~ n la: negazione
ai
fini ..........
di
....
'
.-
~.' .._:
' I
_1
s,
.. .
questo e tut-
'
..
i 'uso
del uiedio
divento' lo stnto del medio, il pensare in quc.nto intrinsecamente fondlliiientnle che' espone il medio corris~onde a qusto uso 'de1 r11edio che'
l1
me
se
fosse
ad 'nbo1ir lti'tnediet
inu'til~:~
perch una fatia che' il discorso stesso i::ro~h inutile in quanto -~tin
E', coroo. se questo discorso stesso corapiendo una::.. fatica'
;per
Mauritius_in_libris
138:-
. -----:-:.----~ ;,...,_...
. .
. .
s~crare
lo
dal:i~
disp~i:tibile
la
~;;it:i.t
st:es~o
.a se
le!!
'ess~~e
con
s~~;;
n~!l
se. fosse
vello
origina~io
........ .
'
-pl!eferire.i
co:~~i~sce
e~,
une
$erve 1;1ll'.esi-
d~~co~so
,riu~ciTe
r:ie situczione
fq~dementc~e,
significo che
il.p~nsnre
privato del"'.";.,
pcrc~6
lo uccide. su-
non lo fe Qascere,
ci perr
fccendolo.nasex-~
.....
dentro. il
i~isponibili,
,v
dat.it~ dell~.essere,
~rovare,
.diventt1re.r,l~
i:;e.ndere
. ......... "'-.
,,_
del+'essere per
~p.scinre
-~-.t~- - _._;.
~l disco~so
stesso,
perch sie~
. ...
. . --. - --- .. .....
. ....... - ...................
. -
:...........
me~.zo
li~
..
dincmici~. de_~
rnedio,
ci~~
4.: qesto
punto le. dialet:tica non sar pi possibil.e,: la di<:Llettica llOn pup nc.scere 1 ma lo dietlettico a questo punto
da parte
c1e~ pe~:;c:ire
nazione del
med~p
date al pensnr_e,
,pensare
sere~be
p~nsc.+e
.sarebbe
pe11sar,~
pens~re
nas~eJ"e;, :f.l:pe11~c,re
.sarebbe
ilrI~dJ.c:>i:
di
pfm~e,
~h~.
l_'u_s~.,
r~_dio
de:te~~"."'.
~ssa .stes.~[l,
che:
:i)rtn.ipi~_:
c::1
lo
~~~t.icemente
costniisse.
t~l.~
~so
ri.;mlta,,
ident;cnmente
,co,me
.~l
n~
~o esser~
ci che fc
e~se%'.~
il pen-
collle me(\ie-t,
.. data., e l'essere
peTch.. l'essere:
qunnto 1 'usa deL me~io dl1 par~. del.~ .p.ens~r~ .cor:risponde e.11 'unica ne-.
3a.ziol:l~
Mauritius_in_libris
..... 139
s, il medio
i.
sa
ai fini del pensare, per cui solp ,i.l pensare ,in radice pu essere identicamente te.le da. essere per mezzo .ni _fjl.ni, e. solo il potere essere
essere:-:d~
..
che rmi-
coo.ente . pensa pe5 mezzo di !j ai fini di_ s, il pensare. che unic:ainen. te usa di se stesso a_i:_ fini di
~e
mezzo e fine, o uso le cose oppure ho.le cose come fine e se l ho come fine non le uso, esistcnzialmente une_. persona la
sm
us quando la
si ndopern come raezzQ. e. non le.. si usa quando "la si. adopera" come fi-
oo, che un mezzo pi sotti,le del. u~zzo, r11n. questo .fa parte del gioco esistenzic..l del vero e del fnls_o 1 ;p.v, anche. essere ch ai'fini dell.1esistenzn sin cast bravo d,a non -~~r c~pire -il mezzo a che intendo
cf6me fine 1 e riusciamo a val.ere come
-~i,ne
come fin~ che diventa me2fzo,, p~r~ questo acca.de esisten&ialinente e nes
suno de:L maestri di
ques.~o
fine sia lo stesso che il v:olere c9me mezzo, 11 moniento :.nel quale pen.
_,/!
accorda~s.i 1
pi-~: sub~ime
perch6 se
ir~lplico
pensare come il mnest;ro della nnalisi> logioa della:~r11enzognn esi.stenzic.lc dove si dice che il mezzo
pendo
eh~
. _una
cos~a
I'.teZZE>.
ua.10
Mauritius_in_libris
- ::140
- come mezzo; il. ~ensare in rtldice lo. negazione di s6 peT s; , ed come se 1 1 esistenza senzn filosofia sapesse talmente bene questo. da dire al.pensnTe: per mettermi al riparo dalle menzogne devo fare diven-
tu sai che: non vero questo, tanto vero che tu per te usi il contJ;ario cio di essere mezzo per il tuo fine;
invece non ha
bisogno dei filosofi perch propri:oper questo bravn nell 1so dei
l~esistenza
mezzi come fine, per cui il fine l'uso sublime dcl mezzo, non che
sia sempre cos,
L1ll
1 1 estr~ttezza
fin~",
di qcste
che ci.
s~h
ai fi-
se
d~ ~n~ogne
perch,
n~ga,
s~.e~sa,.
Mauritius_in_libris
~or~~,
invece il
g~
pens~re
..
.:
141 .. -
'
p, ..;vivere, eio,
contLnua.
}. _questo
>.
!..
attraver~o.
.;.
-~
''"'~
..... ,.,
pe~~ar~
. . Il
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rdiffiCOlt':l\On pi:
~8di.L.
cal'r . ma una diJf~co~,t .e~, in r_9d,tce, .. cic;> .~a diff icoJ:t 'el? non :
pu.
~eno
.. , .
f. '.
'I
,f
diff~c9lt
I
ra<jlic:n;Le 1 ma qui
'
'
pe~re,.
per
'si~ d~ f~ont~<oo
una difficoi.t:che" -
, 1,,~1 rQdice, n~~~~ del. pensare, ma '9,lla .~adice di . cib che il pensa...,:
de
l'uso
stessa
eapos~zione
dopp~'_del
mezze;> del
del :medio;
si~ua~~El~,.diventa
:medio, diventando
.~ensare 1,
l~
~$0
situazione per
costituisce la medie't;
ma la mediet
dall'uao. del ~dj.o tale per mezzo del pen.. . .co2'tituita
'
.
sare,
dun~,
.~Qme -~
P.~nsare.i fo~Bt&,
il
I11i2:dio,, non la mediazione del medlo,. dato che ;:il: medio nei eu1_,confronti il pe_nsn1".,e .trova se stesso cib che il tnedio come :costituito iri ..
quanto quell'uso
,del .medi-o c;he.
il .pensar~ .stes$0 .; .4,.qlJ.esto .punto ::il'
.
.
..
. ,
.;
,.
'~ca
.
.
T1ipetiz1.one. _he.:
.C::ome taqtolagia,
pub,
..
.
.
}iJ~~ondo ~:'-uso.
~ripe tizio
rnedio,~,dunquenon;~:lpetei' se,st~so
del
:rt-
ma ripete
sce _inizialmente. la
che
l~zia,l~nte p~ e~sere)
la tautologia signi.ficp
,,
. .
..
.~~. r~petiziorte.
po~si~ile:
..
.
~
r,ipe~izi.Qne;'
'
11
pensn~.e
ripe~ere, s~
stesso.
sj.gn~fica
il ripe
~are
che non
~ipete.
tJe stess.o,
~~petet;\<10:,
Mauritius_in_libris
142
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diet,.'=~'io
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.pnsc~.e
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n que-
lo :stesso; pensrirEi
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Mauritius_in_libris
- . i43- -
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la diyisione, ilroedio idntiiuiiente-TtE!gato:a c10-permezzo_del quale diviso, il Ihedi~~i~l tanto ; espastoi'<i:.ft quanto posto.~: ~io~
d~ce,
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.1;nlo9f~gi_~~iviso rign:l!fica>'.~t:mtire
non
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r. . :
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I...
al'rora il__ 1Edio.. dell~f.medi~\t divet\tei i,l prtnciplo;,;tl-f a1.vi so"a que~to
1
in
nere .. uni~~-i~
.
'i
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n~ ~~ll
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r~dice . 'Ma
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apo.
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1ft"' ~ap.
porto. al pensare. _eh~ comincia in qahto ! tit 1 per dui; i' aporia in quan._,
.....
...
..
totale
nel
suo ...rappo~to
-.
..
'
al
pensare
nel
.
comin.ciare
.de,l
t.'i'\.:_qV.anto;::penaare,: ci~i--~ driie se l'aporia1 per
.. .
.... pe'1$.are
- ... ,.
.
..
dato he 1 prima di queste:, i-1 pensare -fotidato dalla sua stessa intrii\secaziqne
.. fondamentale1
. duo,qii.Je- il pensare. pensa,
.
. -. ..
-
..
.
A;
lo statQ.nl.,quale abl>iamo li,uso:-dlr<medio, attraverso l'uso dei"medio arrivianio al -~edio d.~.lla mdiet'.::che " lo 'stesso ;pensare. A ,-q\Je-
sto punto 11 pen,s~re ~non pub esser~ .p'.lliricipi dell<f'. dot'it, dbto jdn'e.
. .
il pensare non p~ dare nemmeno se stesso<d\Jnque non pu :neanche ammettere il medio come_: da_to 1 cio. non. p\K) aimlett-re
Mauritius_in_libris
med~~ ~ di,~J,
~.
_s9.
;;ta Pl:":irpa .d~l medio; non. c'.il .prilcipio: del kitdi.6- dal
<iel, medi,<~L.e d~l.J..a.:medi,e:t..9,~-1n:.qtianto .il pr.tne1pio del
se
, '
ia, ~di~z!e>ne 1,_ lil8::-;~~:t..qr~ :.il::pen..~are:; si.:_ t!~va: costituito<.da.:..e.e .. stsc:o~. ~-t~t9._.pa~c,d9ss~l~_;dt::J;il}slitatnento .
del pr~ncip~o;dop~f~ci h
cl)e.
iraccoglt~;
s'
$;n
co-stituita-..dal
__fatto che:-:il; p;in,ipt:o vt.ene. postp.:.dt l:dn c+:J ~n~L cui . confronti. i l
,.principi9
to fondata dal
pens_~e
t.os~e- p~,:l!ncipio
d~.l
:iaed-io.,
~che,
. ._._~l ,sUQ
:,del.la medi:a.zione,.
~cio
da
quant~
~sto-
drit~:.ene. llB
mediaz~9~ p~
~1-ncipio . de-1:;,~Qlo,
e 'C:i
,at~rayel:'.SO C~r
~i.-~ifia,
~l-1pep~ar~.: co.stit\lis.s~.
_z<;>:~el
~le
~tesso:devono
essere tuttif
rnediQ.-.~ll;CiQ~ ~he,
pe:rch 11 medio
pu~condurnd:
medie~ ~tessa,_:
t&1z
partire
~diazione:,
~utt'i
_il
so .cui
se il
C~O~
~, oo~
d~,'.ci
:esse-
nta :i+:
'":8ar~
media-
pri.~i.pio ~
-dat~t 1
d~o
partire
,~ondQ:del:;'.rt;ipporto.
Mauritius_in_libris
che.unisce il :1oe-
145. - ..
dio.~lla. mediet~,
,
"
. , .
. . '
l. 'e~serEl
. ..
,ma1che
-~
si:~q, )Da
~apere
di
_qu~n~o pa~te
gi_co _ ,de,lla
. .
fia all9,
..
filos,9~~~
a~_la
.stess~.. ~d.~
ra biqlog,ic;a,
filq~ofia
t\l~t":lhdel(J~'~omo
:tlOstr;~ Jesistenz~
-~e.
: _ome
-di s,
costitu!_sse:~l.l& ~natura
deve
cor_aEl _la.
tl~lora
ha.den~ro
esser~
che per
.alla.mediet: secondo
-~s~,.~~
dalle
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_il ;pensare,
quale la
..
in ,rad,i~e. :l:l
cio appartiene
-8:ofia
-.\Ulisc~ .. lo s~esso_trnedio
.s~gi.:iificti-:fJ.ta;e.
fi~o,
./
viso
.Jn
ci _cbe
l~....
.;
libex;ars.~
della. filosofia.dalla.
te; -,al+pr_a.. se, n<?i .pensiamo qualo:all_ il problema _c,onsiste :net sapere
il
~nsn%'.e
.pensimno
di_pe~e
~llo.
.d.o
,~a
pensimno,,c~-n
pen_s~_amo;
che
mo
~ftp.eJ;"e..
dice: di ci
ca
cP.~
pe:r
pe~$.l.\~~'
,
~qesJi;lt,.di:.sapere la~-.ra~
-a.- pensare,
le
in_.q~nto .A~_emmo
,quel.o~!l- pensa%'.~.i
r.e#ipO~~~pili
s~co11do'
.(len~n..,;
la qifficoltp quest(l:: se
p~f1sere ~f.lCJl~::con~inuariQo
alla
ques.t:o-,.o:
.st~~se>, ~e:.AAJora
ques~o
.~iuscire -~ pe~~~~re
sare
eq;lvp.le~
del .pensllre
t;odice~ ..di
_;l.n
p_9-t~""'.~
,teJ.tt-~'k.tan.-:-
D~-,:questo
:-:
qua,lcc:>fe rs.~nific.a
nm
:.cio di-
:~op'.C!l='e-,.i Dll1 : .
deterinina:re. per il. pensare,: l!t ql:ll\nto... J.a.d-l:f~!w.lt,. cpnsi.;-tE;?. nel fa.t.
to che
ch
del
p.e~~.ar.e:.;:
r ~l.. pens~re:
f.nt~o
me.~>
del4 medie,t
Mauritius_in_libris
.e,verle
per-. :..
p~nsnre
- 146 -
il- principio
la. intereaaa :dell 11.nversine :che -corrisponde .'.nt fntto che 11 'pensare
costi.tuisce que&ta. operozi-one metafisica media.nt. la qi.Ulle il princip.1.o. vf.,ene ribnlt!\to di l dn cf.b ne.i cui.:.confronti il prlnciplo principio,t -allo-ra il. pensare, : 'il. principio .della posizione dl pt'incipio
di l dai
.t~rmini
sto-punto,. 11 .. porre in
atto~il
qti.;.
pri,.nc.ipio, -~ma ;il aominciare se stesso da parte del principio non a parti'X".e ;dal principio, bens- a parti-re dal pensare, e, se a p.a.rtire dal
pensare, dunque la mediet non dota, se a partire daL pensnre come
ci-O .che sta a principio della operazione .per mez.zo .-delln quale il principio comincia, se stesso., ollora ln mediet non .: dntn perch: .non
data la datit stessa:come te-m, dunque non il doto non o :l!lprincipio non dato., ;me :non data ln detit.-, preh Jlc "datit,
~se
patr
essere datn, potr ssere data di l dal prtnc:ipio che di ~-1 dai suoi
-tennini,. se la datit sar
possibile~
un doto che .esso stesso di.l dal::principio, e cio il dato non potr mni diventare, termine del principio, perch;se il dato potsse diventare termine cdel princi-pio, 1.tessere, da. p.arte del dato, '.termine
del principio si.gnificherebbe il temine del principio che. divvnta prin
cipio del termine, il princifaio non sarebbett e- questo quello che dico quando dica che i:l principio .del pensare: non 'pu essere dato. Il
dato non pu diventere n termine del principto, .n principio del: ter
mine e:pu.tinvece;esseredivisoda se stesso,.ilse stesso del dato
il non poter essere ntermine del principio, no principio del ter
ndne, naa pu: dtvettnre
un :e&sere
divi'SO dn
Mauritius_in_libris
~sto
..
..;.-
'~ ..
I.,.
..
r~
il,.termirie
,
il .. prind:.pio,
ma .soltonto_:il
dato: 1-'idea dell'.. , ... ' .
.- ..
..
.
essere', ;_per:
es~mpio,
non t~-~ine n principio
; soltant(). il dato,
.
l
.
.
.
. . . . . .
.
cio so1tntq
sc:lss-im'a
.
-,
e, se riu-
.,
guadagrui-
-.~ ~~.~
..
to il modo di
f~r
riuscis~imo
co~truire
..
pensare -Hegel e
Rosmin~
_.
come dato tale in quanto diviso dal se ::stesso del dato, n_oi riuscirem.....
mo a fare la filqsofie dell'essere come Immediato indetermi~to (Hegel)
,;
:..
_ ..: . : . : : : .
--~-.
.f::.:-
..:.
p~to
_; __
:..
'
. . - "":'
....
..
stess~ non , in q~nto come se stesso il dato pu essere solo se riesce e diventre termine del principio che per diventa principio del
termine; mn quendo e s il doto diventasse questo, tutto que-sto discorso 'non sarebbe stato possib.ile perch il pr_incipio non ;sarebbe in quan'to sorebb<(-lo . stess doto contro se stesso, co perch. dico che se.reb'be' ia f{losofiadi Rosmini o di. Hegel. pens~te contro Rosmini
o contro
Hegel~-pr
cjuei motivo ~r cui posso_co:ndurre- al male.dj.,Heg~.- $oltont~ Heg~:l~ ~~ ~sto. dal -punto di vi~~a-:del ri_f!esso 9~.J..tico- de.ilo questione .che come se. significasse, questp; anche _se non J;iuscissimo
. ~ncl~re -il
discors~,-- ~io
princip~o
rlil
c'l
determina-
'
~sta filosofi~
minore che
snreobe quella di riuscir'e n far pensnre Hegel per mezzo 'di Hege 1 contro Hegel, o Rosmini per mezzo di Rosmini contro Rosmini, o Aristate'._ le per mezzo di Aristot~le contr9 Aristotele, o
s. Tommaso
per ~zzo
di s. Tori'lmso -~ontro s.Tomnoso-, e. basta, : pe~ch tutti gli altri non pos- sono essere usati ilefum~o.. -contro 'se '""ste.~s:.; ci r.imarrebbe dunqqe
solo
.
...
queste filosofia nlinore ed come se attraverso_ que$to discorso fosse
.
~ramente possibile leggere ver~m~nte Hegel. Mc. dal punto di viste del
"
(
--
Mauritius_in_libris
t,
Illll.
operazione~ meta-fisica
pe"t'
mez~
zo della. quale il principio viene ribalteto . di -l: dai termini che esso stesso costituisce,.e que-sto significehe tuttf i termini che fino. ad ora ir pensere he u:sato. per costitu.re questa' operazione diventano, tutti a 1 1 intero disponibil"' da parte' del pensare a' qtiindl princi.
pio fine: inizio termine 1 non sono pi termini
1na
1' intero
1' intero
'ma' del:
Mauritius_in_libris
che
. ~e -doppia 66\iat.,,,
. o6v<XI.~
pe~sare,
ti nel
l'int~ro.;
pen~~f:~:;fia
d_1v.~11t.a
- ....... -~-
.~sti
Mauritius_in_libris
, r_!
~-
lSO -
- _;
se
ma
di proliferazine della doppiezzD., cio il Jpensore : conie se fosse doppio non tanto per ci che esso fo o opek-a, quent(i -per il fatto che in
radice il suo essere doppio come se facesse essere la stessa doppiezza corne tnle; in radice come se l'essere doppio del pensare fccesse
nascere tutte le doppiezze possibili, e per sono tutte le doppiezze
possibili che nascono dal pensore fino ol pensare, mn dal pensare in
poi non sono ulteriormente possibili; per cui se io pensando conosco
ho acquisito l'uno, perch tutte le doppiezze nrrivnno dal pensare nel
pensare e nel pensare fiaiecono, in quanto il pensare la stessa doppiezza originoria dello sua stessa nttivit fondamentale. Do questo
punto di vista tutte le possibilit sono tutte le possibilit prima
Mauritius_in_libris
151
.,
-1a nascita che esso stesso' come uno, conosce~e, non pensare,. conosce.
:.
'
finiscono[ ctutt-i.
i' possibili, perch il pe.nsare _ci dal quale .tutti i possibili sono
necessari, il pensare_ ci nel quale tenninano tutti i,. possibili perch appunto il pensare questa stessa doppiezza della'. sua stessa attivit a part:li:e- dalla quale,~ a parti~e dalla quale significa! in gue
do per il quale il pensare come se tornasse ad esse%',e,_una :sorta di
principio paradossale contro il princ_~pio che gli sta di::.fronte 1 perch il principio di tutti, i possibili che debbono essere da lui per
finire irt lui, nel pensare stesso. In questo senso come se il pensa.
di
se a questa maniera: abbi~ !:!!! pri,~~i,p-io nei cui onfronti il pensare ci attraver:so il quale lo stesso penSio.re rimane fermo i~.--s con~
tro il principio; quindi,_ abbiamo un grinclipio,. il penaare, rit princt.pio; il pensare come se fosse ci che_t;iene divisi ci che,-nel lo-
ro essere divisi, invece, sta assieme: il pensare . ci che tiene divisi ~-principio e
!!
ci nel quale que;sto essere diviso del principio finis_ce: per: essere
la divisione che riguarda c;ia questo punto di vista la $tessa:determl~-.
""'
dinami~mo
uie~~o
sto: un principio l'indeterminato del principio,, :Jll nerlllleno pu essere 1 1 iTI:determinato del peincipio, in <Jllllnto si~o senza deterininazio-
Mauritius_in_libris
152 .
~PP-\lnto.
per
i-
~1
questo-~
senza
tttndetermiiu~to
stes~
ess~r~.~!!.
p:rincip_io;
re il P.1'."ill.ip_io :del
p_e~
:Un
princi-
p~nsi_~~~-j~~_()l1clO. RQmi~_i,
o. .l..!~ss.gl:'.e l
'~IAit.ned.iato
ilo~ e11~en4-o;.
pu determ.t.nar.e
~fpndamentale
cipio pu ,:attribuire a se stesso il modo della determinazione apoynto il pens4te. Allora il ~ansare nei: CO'nfr_onti del-. prine:ipio toglie
1 1 ihtero, matogliere i.-intero significa fare diventrire''l:'intero l'u-
con.frQ1)t~. d~llo
1 1 intero e' il pensare ili \discor-so sembrerebbe 3i chiuso perch tra '
1 'inte~o e .il pensare ci che fa .. da :principio i.lpensare, in quanto
terinini possibili hanno tennine (hanno termine va inteso nel suo .::senso letterale cio come ci nel quale tutti i tennini
~possibili
hanno
termirwr) ril' doppio modo nel quale: ppunto i termini hann termine,
per un verr$V come ci nel quale l'avere termine significa la pO:ssessi;
vit del termine stesso, e duriqueilverbo'9l'averta termine,
.:iltro verso, e quindi non alle.i.stesso
~O
_ma
per~
Mauritius_in_libris
153
ne, non tanto .o. so1tanto. possessivo di. se stesso, quanto addirittura
possessivo '.di ci che lo. pdssiede; dunque -:tl ~p_etisa~,,_nd ;:,quale
i tenninLhanno- termine nello stesso tempo p.o'SsedUto ~dai
t':itt!.:~-
.~termini,.
ma possiede, .ci che. lo possiede: ;11 firlire def termini ne,l pensre identicamente possiede il pensare, perch lo costituisce, ma nello stesso
tempo anche.-pos seduto dal .pensare, cio 'i termini, come 1 1.i'ntero che
1
stesso~nei-.confronti
del-pensare,
pens~e
lo stess_Q
del:;p~nsare
nel prin-
se
Mauritius_in_libris
- -154
di ci 'nel quale i termini diventeno termine . iacinpossibilit di andare di l daqesto per il principio; allora l'?a\tre:ida parte del pen-,
sare,i;.termini come termine significa-da' prte:,de1>pensare :il non -potere valicare:questo ciola invalicabilit del .perisare nei confronti
del termine che gli proprio-.
..
penserel~idea
pen.sa~lo; allo.rEi~r..on.
:.mJ.~ . Ji.lO$ofia_
che pu negare
11on_:J~P-.1o:s:iJlQllJ:u:~
:....la
stemare una filosofia per dimostrcre che l'idea dell'essere non principio9
ma
~principio
perch l'i-
dea. dell'essere non-sia principio; la conseguenza catastrofica, anche questo di.scorso -catastrofico, co..tastrofico qui,. vuol dire: questo
discorso in realt
questo modo'
significa~~tion
c~~~~--
il~rpensore
rischia di riraane-
. 't"e talmente' esso stesso il principio del proprio- tennine che questo
finisce per impclire Eil principio. e
principio il principio,. e do.bbiruno leggere:c'll principio in doppio. modo (perch silIIl nel momento: nel quale 1 1 attiv:lt del :pensare originaria e nel molllento 'nel quale 1 1 trttivitdelpensarein quanto originaria significa serapre attivit doppia, e in quanto attivit doppia
Mauritius_in_libris
-'
. 155
s~8nifica
col pensare),_
in
quant~_al_
principi<?
significo
identicamente
sia
lo
.
.
,
..
'- .
.
. :
.
.
.
.
.
..
'
.-
s~
nario di
;
~,
.., -
.! :... ; ... ;
'
'
- I
' . .
'
"
, . ,(
'.
'
. .
~~
,t9\~c:>,,.,inq.-.quaruJo
J ~J , ' . '
"
il,toglimen~o 4~1
.
'
-.
. -
'
'
oncre~!~!le
al principio significa la
..
,;
.. .
. .~.
_J
....
_i,ciruno: ol prin-
, .
"
tAltneQ~e.
prinC,ipio
..
.J,
.> 1 .
'
, .
...I., ,
I~
che il to-
-'
gliruento del principio corrisponde .allo, ~tesso .. stato .. 4~1 principio nel
.
_...
. .t
. j
- ..
principio
talmente
che il princi.pio
nqn
_pi:),
,mc
.
:
.:
'
. .. .
.. . .
.
'
.) .
riman~. il:
. .. ...
--
~,.n>r~
':
.!,.,
suo . luogo,
re del principio,
quindi, al
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cio stato
in luogo.
Al princi. .
.
...
. r - .
.
pr~ncipio,
i~e~isce
al principio sia
p~incipio
s~nso ~..
il principio in quest_o
'
:_~
' -
.-
'
princip~o ~1
;princi-
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.J
,'
.,I.,
'
'1,
'
,::,
..
che il nominati v_o, . mn ~n ~- _c:he no~ abbi~: 11: ~C)mino.tivo, non obbiamo il verbo; il
-
):
rappor~o
'
sparenza
p'l sottile
in realt
:
,
.
.
''
corr,~~ponde ~lla
~
..
'.
..
.'
..
'
ste,Ssa
.. . .
,,
pe~s..z:e
,\,-: "
-o
'
'
pr~vaz;lone
.
~..
v~bo.
< ... .
.ton-
che. non
e .il,
principio
qs.
.
.
,.
sieme non possono privarsi di ci del quale_ .,aono gi pr:lvi per origi_ne perch senza origine, privi per
origine, il
vi, per
p~nsa~e
origi~e,
or~gineperc:h
essi
~tessi
senz;~ o~i_gi~
senza
per ci pri-
ne, le mancanza del verbo. Noi facciamo fatica a pensare a questo livello originerio perch l'unico verbo del quale possiQJllo disporre .
1 'unico verbo che non possiamo pensare, _ed il verbo essere,_,perch
l'untt~
berbo
eh~
non
possi~o
..
se noi pensassi~o
.7 essere
p~:i:;ch
Mauritius_in_libris
153
sa.r~l;>.Pe
l'e:~sere
o._ges,to,}iyello., l'e'-
',.., .,
..
- - - --.
L~essere _he 1 'e_ssere_ ~' alla s~essa .maniera co1ne noi .siamo la. .P.F2Ya
~:
.. -----' -
. .....,.
es! stenziale di questo discorso. perch noi. siamo__ ci che .siamo o. quel
,f
'-
_,
'
.-
"'"
,,
.I
'
..
degli esseri :non dipende dallapqsizione e dalla soluzione del rapporto tra il pensare e il principio; noi risultiamo indifferenti al rap-
qi
noi, noi
------
- .....
siamo senza differenza, perch il momento nel quale noi riceveremo differenza tra noi sar .il momento nel quale avremo ricevut_o_ la
d~f feren-
-~:
eguali perch siamo eguali per questo motivo, si.cmo eguali per !motivi
che non toccano n il pensiero n8 i J"apporti fondanentali, sillll\O egua:li soltanto . perch siamo senza differenza tra di noi, cio siamo
11 significa in realt non
~iamo
signif~a-niente
e~-
niente~
4i
ciascun~
~oi
vicendevolmen~~-~ia
-..)
...
'
,'
reQiprQCl!mente, mn tra il principio. e il pensare il rapporto deve e.,ssere tale da potere essere, identicllme~te sia di differenza, sin.on.e~~
di divisione, ma di differenza
soltantQ
__' perch ..la.- -differe;n,za
state.
.
.
.
:.
di~fere.pza
~embra
il.momen-
anco~o
pens~re
dQ.
si-
-~
pe~~el;'e_;,J'intero,_m~
q~nciar,'} __ ~e;~tresso,
-.
......
'"
-----
--
l'intero c::,i he
.. _.:..
I,.
157~
st.es~o; \1$.~:l!intero
prcominciare se stesso;
1na
l'intero
1n0do~ proprio,
pensa :;riientef;
cl-
lora da questo '?unto di vista il'pnsare origincriamerite 'necessitnto a-bloccare la fuga del terminet a far diventare i termini
Mauritius_in_libris
un
intero,
1"56
anzi l'intero che,gli proprio, .:in manterc che nel rapporto al tennine che gli proprio il
pensare.~
pen&Gl~e
c:i~( che
penso ma il pensare
il. p,_~~sare, pensa, non
J>i?:~are :::n.el
l 1 1mpli,ca2;1.~e.4el
pensa,_l~sc~.;:,--;il p~nsare
ludic~
rapporto con
pfjlnsare
~l.rap
~tesso.
sempre . se
~nso c~e
nel
.$e._significa~.se
nei
l'assoluta
r~por
to al pensare che lo lascia a se. stesso, allora nel _.onfronto al principio secondo questo modo che dipende dal rapportol pensare, il pensare si trova nd essere fruitore delprincipio, il.pensare fruisce del
principio nello stesso senso nel quale il principio usa ci che appartiene al pensare; il pensare fruisce del principio secondo un modo di
appa~tiene
al
pensare: .il principio usa ci.che il pensare toglie nel p~9sare stesso, in quanto il principio usa corrisponde all 11,lso .Qell'intero per cominciare se stesso, quell'intero che stato tolto dal
pensr~del p~n
sore, secondo tutto il discorso che. pa:r~iva do.11 'u~p_: doppio d~J. terru~":":
. - .......... -
-.
- -- -- - . ne fino al raedio della mdlet e fino.al.l'intero. nel quale tu~ti i termini sono l'unico termine che sta .nei <confronti del pensare come
Q\JE!~
sta sbr.ta di conglobmnento. :di tutti .!L, terruini. Lo stato ludico del pensare corrisponde a questo stato drmmnatico del pens4re, _il
trova senza principio perch il principio usa
4~.ci
pensa~e
si
che il pensare
per.ques~o
motivo,
doto che (dato che vuol d_ire dall '\,lso doppio del termi?Ua). i~: pensare
ci che toglie in
s1L~l 1.intero
pens~re
pensar~
togl~-~
Mauritius_in_libris
159
princip~i.o
du parte sua possifade 1-'intero c.:ome 1-'us.Ci che gli ._serve p.er cominciare. se stesso,
ma
IUll
per compren-
.~ssere
il pensare :tl;' unico comp_rendere 1 'intel:'O che .serve nl- prihcipio; per
cupire il pr:J.ncipio devo ca.pirla come. principio -nel quale,-- in qualche
modo, ln linea e il ter:J1dne coincide col principio ste.sso, mo per ca-.
pire questo devo pensare e _;per pensare questo devo: comprendere tutto
questo, allora tutto questo si .potrebbe dire a questa: niani-era: pensa-':
re il principio, nm pensare 11 principio. niente, per. oraii, perch
pe~
sare il principio. dn questo punto d.i vista.non pu corrispondere:r(all''analisi. del pr:Lnciipio, . perch pensare il principio pu avere significato_ o. questo punto di.questione solo come analisl.del principio, ma
se fosse possibile a questo punto l '.analisi del:. -principio; L.'.annlisi
del principio, sarebbe l '.autoa.nalisi, cio sarebbe il -principio. come
analisi di se stesso e se .11 principio fosse -1' nnnlisi di se stesso i
l'unica sintesi possibile,- di :questa analisi. sarebbe il non poterne di
re niente;. dato che il principio coroo nnalisi di se stesso
sar~bbe
di,
volta in volta,. nel momento della. anaLisi, ~una sinte:si, in nltri termini: se il principio analizza se
st:eis~o.,:J l'analisi
se nell'analisi di se stesso il. principio; nel momento analitico-; nonpu essere tutto il principio e invece deve essere tutto il principio .
Mauritius_in_libris
150
perch~
in ogni momento11 ircolo principio e fine di se stesso ma la datit del circolo, V'essere dato del circolo come deto, alla stessa
Iill-
-- niera come dal punto. di vista classico il problema del principio non
problemn perch in ogni roomento non 'solo vero che ncnde che il
principio il'ldividuato sposta la sua finet vercvrimane la datit del
principio nel qunle il principio sposta la sua fine, allora ci che
pu interessare nell'uno e nell 'altro non- il tipo di spostamento-,
non il -capire che il: ;principio;. sposta c6rt
t~v
"S
p~incipio
e fine dove chiaro che 11 circolo che .fa i:l principio, ma dove
anche chiaro che :il circolo. che fe il,principto anche fatto dal punto a cui esso d origine1 alla stess'a maniera come nel proces.so lineare il punto d inizio al processo-lineare, alloro il problema non consiste nel capire in che senso ci sia,. o non, differenza trascendenta lei o non, tra i due tipi di processo, ma til capire che in tut;ti e
due i cosi il processo dato, abbiaino la datit del probessoi per: mezzo del quale il principfo ; questo non colrrisponde nlla questibrie; in
rndice del principio che invece . la
se~nte
dice -della questione: 'il princlpio- per un ve:rso' usa ci: .(:be non appartiene 'ti se stes'so, in q\.ianto ci che il principio- uso ci che il pen. sare pensn,- in .quanto il pensare pensc l'intero ma. ilL pehsnre: l' inte-
Mauritius_in_libris
151
'
' f_
_ .i
:"f'
, ,
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,.
.".
..
&ih:
.i. ~ .: . -~ )::-.
'
'
~rag~'~ _.
dia non sa, se stesso,. in questo se~~~ il tragico >greci:(), il vero -trag!co non sa se.: stesso
non ha
~~rch _ indtff~~~ntemrite. un
' . .'
Ii1ll.
U1ll
l'ori~in~;
situazione 4J.
questo "'t.ipoperct~.. il pensare gioca tutto ci' elle non gli appartiene
perch in radice 11 pensare gioca il posto del principio al posto del
termine e gioca_
ce il pensare
i~.
.
radi~
. ;1__ .
~obile,
in radice
il pensare'tiosce perch nasce mobi...
,
le, il pensare ~sce perch nasce senza posto in quanto: il posto del
pensare ci che 11 pensare sostituis~e vicendevolmente al princ.!pio
e nl termine, per cui il pensare gioca que's'ta part~ttri: paradossale per
questo mo.tivo in quanto l'essere senza po~to del pensare cor~isp~nde
al suo nascere,. cio corri~ponde al suo po'sto 1ma il nascere e il posto
del pensare non sono ~iai il posto del pensar m sono ci Che.i} pensa.re fa essere di voltn in volto come post cbe gli serve per il prin-
Mauritius_in_libris
c~pio
eh~:
qu~ cosa, ciq in modo che in nessuno dei due posti il pens'are sia tut-
to ci
cheip~ esser~.
sta
part~ta:
sta
manier~,_questa
metafisicll..che glia.pparttene com nllscite propria a quena:scita che gli propria di tanto-di quantq gli
termine;~
- come se il pen-
pensnre~
si rj.solve ,nell 1 abbandorto della problematica radicele e :nella accezione assoiuta del conoscere, se noi possiamo definire l'assoluto alla
ruanie):a in cui l'assoluto -definisce se stesso, la:.verit che l'assoluto che definisce se stesso in .tanto. definisce s :11n quanto conoece
tutto ci che non pu definirlo, per cui l'essere :da .parte dell 'as~so
luto come l'assoluto che in termini spinozimni s:ilgnifico conoscere
da parte dell'assoluto tutto ci cbe non ssoluto, cio ;conoscere
tutto e tutti e da questo non che noi non esistiamo pi, ma non pensiamo pii) tanto 1 1 asoluto diventa la conoscenza
asso~luta
D.a: questo
puntq di vistn la s.ituazione ludica del pensare la nascita del pensare per ---la
se stesso
re nemmeno
aapaci~1
s~~ p~r
dsl.pri~ipio
Mauritius_in_libris
--
133
sia il principio del pensare ma- abbfanio per or'a "il principio;cotiie uso
- . .wv:.:
: -.
..
le ri'costituisce il termine al
..
.:~ :.~.
.~::.
;-r . .
, .:
posto del termine, cio' '' c'otne se il_ pensare fosse questa parola
.. ' ..... :.<:r . . :.::.:.:
-~< ..
quaal
asso-
.-..
:r~-~-~~, ,~ ~)_~;,
';
a s.
Dal punto di vista 'del' principio' :il pt'incipio deve essere 1aacio-
to a s, dal punto di vista del i'.)'rinc'ipid' ifi quanto principio il priftcipio non pu non esseie se non lasciato' a s/ rton ll sen~o 'se.condo
il quale si pu pensere: ;che il principio:' .deve essere ess~iuto rua nel
.
t-:.
-~.
.... I
.r:
..
"
. {"':)
~\
. ..
::
.. ~
..
permitizzrer~ci
te,
mo-
bilit 'originaria del pensare: il pensare. in origine mobile r.ia. mobile condizionatanie.nte a.i termini che lo fanho:es'se~e mobtle, cio il
pensare mobiietr lo scambio reciproco de-i. principio ~con il tennine e il termine con il principio e
ll.
Mauritius_in_libris
154
mine
unic~,
d_iversaraen~~
s~rebbe,
..
intendi~
.
...
se noi
il pensare im
mobilizzabile. cos co~ una cose ~~obil,izzabile nel suo e,ss~re: conosciuta per. c~i
sempre,
bian~o: corrispon~e
rrialgra~o.tuttotl
.'
' J.'
i1~obili
~mpi~ico i~
l'~ssere ~onoscito
sedere le es,senze
co~a
perc~
s~blir.ne
noi
.~on.
pen-
c~no~ciu-
condurr~
soluto.. in quest.i
termini non significa proprio
. .
. .
.
.. .
s~~.
perch in que-
ti dall'assoluto, cio se io penso. Dio co11e _causa sui io sto esercitando il .mio essere pensato, in qw1nto sto ripetendo
ripetendo estrattllllente c.i che io sono
trunente
son~
esattrunente la
pro~a
~pn
concret~nt~
c~b
CC?~osciut.o_
che il conoscere significa un rendere, sclerotico il monfinisce per essere ci nel quale .lq
re viene nssor;bite,
dunque alla stessa
..
pensare se
d~
.r~y~lazione
fos~e
~pe
dall'origine ci
maniera~
. .
~._l
qunle
.,
i~ pen~e.re
mo~~~iente
.mi fa co_nospere !l
pe~~ai::e
rimar
non pensereb-
irtKnobile, il pen-
cqnq~ciuto
secondo il suo
. ., ; .
. ,
Mauritius_in_libris
. ~.r
.1
-- 165
in
sogno dhe.il principio Qon sia nel pensare; e quindi' ~ibe se il: pen
sare -avesse bisop,no 1 per sua interna costituzionef della divisione del :
principio, cio al pensare non ;basta il vincolo del principio:'all 'idea,
non solo perch .il pensare non pensa' piil '1 1 idea) ma perch il pensare'.
avendo pensato 1 1 idee.. come sinossi teticanon pu pi.avere
zione ci
Q~
Q.
disposi-
il principio unito el compimento'delprincipio, non corneprincipio unito allo fine ma coroo idea, ciol 'idea serve al passato 'der J)nsare
perch come.se l'idea riuscisse a
soddisfar~
apparentemente q't.lesta
p~
~iuscire-
cipio ma ident.icamertte in quel modo per cui l'essre, diviso dal pri~ T
cipio dol-;principio.pur sempre.:il mantenersi unito, per cui se-io
penso .:il principio come idea itr 'li:idea come priooi-pio come se dienti.;.
camente potessi tenere 11 principio diviso da.s ;stesso uniti::al :::suo
essere princfpio; tanto dll potere pensare l'idea diJ' , pre~'ndo
sempre di pensare dal principio per il principio,:.:addirittura di pensare il principio e quindi di conoscere le
~ose.
la di:fficolt4 rischia
il~
princip-io: come
Mauritius_in_libris
~termine,
ml! per
16-6
':1 ;yerso
di,~t.che
il pensare.ha in
ro ci
prpvoce
tutto questo discorso nel,:_.pen.sare per il pensa.. che
. .
.
-.
-- - --- ----re, il probleuia, a ~s:to _P~f.9.!(;~ _i_l.-J.Pr~l?l~~@. cl~l ~oss4ggi_o ~~~ P'?O~
.
. .
.' ~
......
..
sere al
principio~ .
d~l
sia il problema
raa il
. . - - - - - - --------- -
p~SS'tS8l.9.
- ..... .
... -- -
pa1"~ ~ll~.L.
ve al pensare.wa.non serve al
pr~ncipio
ser-.~:
cipio che se serve al. _principio pare che qgn debba servire .:al pensare,.'
c;io nbbiruno un essere. diviso del principio che serve al pensllre .e - ser-.
vendo.al pensa.re, per questo non
serv~'al
principio, se riuscirono ad
quol~.L~.i. cos.titv~sce
~certo
t....
non diventare
t~rruine
viceve~_sn
noP:_pptes~e
servire a
s~-
se il pr;inc_ipio
s~rv-~
al pensare
rapporto col, J?~n~ar~ non p'UQ non diventare termine non di s raia del:
pensare
ste~~P.'!-.
i)..-;~ventare
ter:~-,
globare in s . ~lrP~~:nre, .d_nto che solo per. me~zo del pensare che
il principio pu. ,!fiventarc termine; la impostaz-ione della difficolt
consiste in questo: il,.,...pensare, il,l-rndice cere.a
~U.
qal,~
sfuggire a questa
A~~
stesso, essendo
il .pensare costrui-
~erve
pens~re, p~r
ll ci nel quale
cui. il pensare spo-
~1npedire
di
e~.'.3ere
sfugg~re?_;~
~sa
parit~:.'Pe~p~e;-pit
lqpp~a,
. .
.. - -_,
.
.
.
si
Mauritius_in_libris
..
diff~colt
d.la
~ntarmen.te
. -
....
:.
d~.- essef.~
pensar~-'
--
pen_~are
_iptrinseca del
co~isppnde
,questo
~, .. :
'
. .J -
'
....: ;
'
-- -
_,
in quanto.
.-
167
.~
inuiied~atA!llent.~ ..p.~nsare
J ..
,
'
j,
nemmeno di
dun~
stesso e
cor.itrario,
cio~
ne, il
niome~t'?
peni;are nel
so di
mcd~azimi
esse~e
_.,
,1
lg ... che ,si pu dire con Torrmaso quando con Tomnmso diciamo c;h'?. non,pos
s!,runo
conosce~e
d~que.
dalla .. immcdintczzn dnto di tutto ci che conosco, che nel suo principio
li
~~ll:fis1rco,
;~gi:m~~
se~rc
d~n~o d~i:prt.~cipi
n~ns;
allora
~e
diyerse~
attra,~
sono se1QPre la
s.tes~
disf?Qr~o
non
c~bia,
p~nsare
.in ra-
dice come S'?. non rislvesse questa par;titn,. pel'.chti il . pensai::e in re.dice quando quest0, gioco. me.tafis~co
cipio col ten.iine, 11
:teJ:m~1'~
ve~m~nte,
p~r c~1
pensa,+~._!da
ptirte.del penspre
~esto
Mauritius_in_libris
situezi9~e
che in realt
. i
. -
.-
.. .
. .
'
dn
eia
prt del pensare il porre come unico modo d:C.risol~ere lo' sua stessa
origine che non questo- del med:i.d della mediet, perch6 se'. il: pensare il' medio dellnmediet il medio delle mediet signif:t~ do parte
del pensai-e' il potere essere identicamente il C:ontrollo di tutto ci
che la1 rnediet implico, per cui identicamente il pensare pu diventare priricipio e termine, esso, per mezzo del quale tutto ci che penso
pu essere pensato perch. il pensnre tale non perch le cose sono
e nemmeno perch il pensare le fe essere, mn perch il pensare ideaClict.mentc' nello stesso tempo nel quale pensando qualcosa ha ci che pensn presente, identicmncnte esso stesso "iln essere presente
a se stes-
so come la cosa che gli presnte, per cui non penso mai, da questo
punto di vista, ci che penso,:nbn mai ci che penso direttamente
legato nl pensare, ma ci che penso sempre legnto al pensare da questo suo modo di essere divisodaci o. cui
unito~
pio del trmine~ uso doppio perch il pensare diventa nello stesso tempo soggetto e oggetto, senze ess'cre ma.i n il soggtto n l'oggetto,
di 'i che pensn il pensare stesso, perch come se it pnsare fosse
la ne.cessit di essere tale ma in questi terin:l.ni di mobilit che: gli
appartiene- per cui l 1essere identiclillente soggetto e oggetto non che
proprio del pensare, 'pr91>rio della necessit per mezzo della quale il pensare' deve riuscire a'costitirsi nei'confronti delprincipio,
ma in -'quel modo' per cui il principio deve essre diviso dal principio,
e in qliel mod6 per cui l'essere 'diviso do.Fprlncipio dal principio signi'fica l'tinlt::.del principio co-1 pensare, 'l'essere divtso dal principio dal principio dvve essere il!'.ropporto del' prinipio 6.1 pensare che
l 'unieo modo attrn'Verso il qUn."l' il pensa.i:'e-~ 'annullo le sue mobilit,
Mauritius_in_libris
159 - ...
Firic;:~p:io ~.al
----------~-----
J>,i::-inc;:.ipio - ...
:.........:.:.. __ _:__
-----------~-
____
--'""~---
...
a,gpt}~'.
si.
potrebbe' dLTe ! ' l ,! essere triadico' in,: origine e, 'dal1.'1ori3ine,PE;~ ;~i ~Ot;l
pu dre- mai-' la. dialettica, in. tlt:18ilto :CQ'.t'~j;,sp9nle a!la ,st;essa ,;rir.ioz+o7
ne della.; mobilit del pensare, c:to
co~risponde
se~iQ,
signifi:cl
ha,
J~-
nece.s-
-.
~>n
essere
al,J.a~prigine
gineriamente, ma di essere tale qi.iale esso stesso si costituisce; evidemtemente, meciiente il princip1ot
mll
se~
~sto1 pun~~ d~
bile, in' quanto CJ\iesto mediante i l :princi)?iomedianee il pensare,-sto mediante il pensare mediante il erinipi:o lascia, il, _pro~~ema di
scoprire cosa di questi 1':medtante1L cos_tituisce ci che,, -li
t~ene :.fl~sie
Mauritius_in_libris
-~. .
lf.
:; :"
,que:s 1 :'
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170
. X. -
LA
'
n rimanere
'
..,
-~h~ tie~e
assieme tutto ,ques~o. chtF non 1)0> il--1.pensare:n .il principio: n il P!in...
cipio, quindi . come
.fin;Lsc~;
ta; lo stato-
:$~essa.
'.
'
H~~sare
e il principio
c.~
tleU~O;> que~tione ~
e:.
~p.!lri;z:~
~apporto
__
signi~icasse
co1~ie. ..: s~
_l'esf?e~e
.
.
.
comprendere
.. .. il
..
.p.e~~are
. .
. ..
dal
e l '-
essere dal ptinto di vista dcl pensare significasse comprendere il principio, per cui il pensare 1nediante il principio, il principio medinnte il pensare diventano il modo nttrnverso il quale il pensare e il
principio cominciano in quanto spariscono, cio cor.dnciano a non essere ci che fino a questo momento non sono stnti 1 perch fino a questo
n~rnento
corr~
tale
1Ml
non essere dell'uno e dell'altro il non essere debitore di s all'essere; un non essere in debito verso l'essere in quanto per potere
Mauritius_in_libris
- - 171 . - -
i..,~verb.o
quale~
no~
nemmeno.i~
co:sa
e~
. -
--
--
-~
'
_,!
se~..
altro
v~rbo,
uso dell'essere
no~
potreb~
dipenderebbe
_ess_ere la condi
zione per la quale, per questo,-.ci che determinato dal non uso del
l'essere sarebbe detenninatQ_ i~. questo senso per ci -~ dipende"~l1 'essere, in qunnto
quest~
.ma del-
l'essere che non , cio l,!essere sarebbe cosi. potente da potere fare
determinare non secondo. se stesso ma . addirittture con il contrario di
s, cio: col non essere); da questo punto di vista, il pensare e il
principio cominciano a sparire cio cominciano a non essere ci che
non sono stati fino a questo momento, perch appunto come se questo
loro cominciare a questo modo significasse una sorta di dinami&,JI10 del
non essere che li riguarda come un dinamismo
univoco, in
-
modo
qunlc~e
,'
'
attrav~rso
l~.il.mb:roglio
_pe~sar~,~ t~a
-
,4
~brog_lia,
ch~
progres~ione
in profondit, ad andare dentro. se stesso, ma evidentemente non trascinando la superficie che lo fa essere
lDll
Mauritius_in_libris
172
mediet~
l~intero
Mauritius_in_libris
.. -. '173 - -
sti. dal non essere, sono posti fuori dal non essere in quanto il non
esse'E'.e che li. espone .il non essere che, esponendoli, ha tlto ci
. che,
~ss~'.inon
.c~~
. essere
re, ci che del pensore e del principio non' 1 non pi ci che del
pens.re e 4el_principio non , mn il non essere del pensare~: del
pr~t)c,ipio, mi
ti~.
ili pon essere del pensnre e del principio necessario che; il prin-
cipi,.o e il pensare diventino non pi gli esponenti um gli esposti, sono .ci che il non essere espone, ponefuori da
ci~
La
~el
che serviva non sold per costituire l'intero ma per costituire ci che
_ permettevn al pensare di .essere il r1iedio della mediet e ci che serviva al principio per cominciare se stesso, allora divisione dll 1 intero che.significa? Il-non essere del principio e del pe"n:sare iri quanto col';lin~ie significa, , il_ segno della divisione dell 1intro, ma la
divisione-dell'intero vuol dire.che il-principio tale in qU.anto tale
rispetto al tennine, 1 1inizio tnle in quanto tale rispetto alla fine,
la fine tale in qunnto tale rispetto all'inizio, il tennine tale in
qunnto tnl'i? :i:-ispetto al principio, questo quattro termini di discorso
.vengono divisi, cio il principio non piprincipio in corrispondenza al
term~ne,
~.
Mauritius_in_libris
174 . .
t~-c.versando
l' in~ero,
adessostodiventa~o
una sorta di filorn.ento interno al pensare; nel pensare esiste una sorta di linea che trnsmette il principlo alla fine, l'inizio al .termine,
lasciandoli in linea e chiedendo che qualche cosa non faccia andare
questa linea di l de. ci nel quole essa ; il comincinre nel senso
forte, quello che Hegel chiama l'Anfang e non il conlincirunento in
'
senso hegeliano, chiaro; quello che il co1aincinre questo ridurre in linee il.principio il termine l'inizio e la fine. in modo tole
per .c::ui stanno l'uno dietro l'altro.ma, stando l'uno d;l.etro.l'altro,
come se il principio,
dato' che principio rispetto a:I:~a
fine, co.
.
...
me se chiedesse
di
''
ro come qualche cosn che deve continuare, tutto ci che possiamo pensare come lo determinazione '" tiitto ci che pu nascere in corrispondenza a questo cominciare che mettendo in linee gli elementi costitutivi del pensare dovrebbe riuscire n porsi in corrispondenza .alla trai.et~
torio di uscita di questo canali lineare nel quale principio fine termine inizio grogressivrunente stanno nssieme.Iocc.:we..llandosi in modo tale dn chiedere che il discorso proceda, mc il_procedere del discorso,
se procedere in questa IDllniern fisiologicau1ent a questa linel interne al pensare, il procedere del discorso che finirebbe per mettere
in linee il processo soltanto all'infinito nei cui confronti-varrebbe
Mauritius_in_libris
s~ltapto
la
fati:c~:$peculativa d~
175. -
~ inse~re
riuscire
t~~Jle
la corse de.l
del termine ver-
.:
. '
- -'
..... '
questo, in-patto senza fi essere distrutto?:disgruggere lo linea attraverso cui l' impn.tto si-...
prodo~to
line~, .~ra
e di
cong~un$ere t~t~.o
questo discor-
tiya fatto. da Hegel per risolvere i;l priblema dialettico dello filosofia, basta pensare il c-ircolo, ma qu dobbicmo
esse~e
un p cattivi
con Hegel,. basta pensare il circolo qu significo ba~ta essere pi sottili di Cartesio, perch6 Cartesio almeno aveva 1 1o;nest di dire: non
ce la faccio a pensare in 1aanierc. seria perch non ho ,un metodo serio,
chiedo a qualche scienza di darmi in prestito la seriet del suo metodo. perch io fi.nal1uente pensi; e il discorso he3eliano non un discor~ell
u~ando
pen~iero
circo_l.p_ia.
'intero
speculativo
evidentem~-te
da~e
c~e
,il cir-.
c,o~turale
mmnette~dq
...
.-
que...
sto discorso 1 il, c;_ircolo se ,verament,e tale 1 tale solo__ pei:;ch c'
qualcosa.o qualcunq che capace di
parlatq 1pqc 'anzi. i modo tale
qo
re~istere all'i~at~o
distrugger~
..
-~
pensan~o
il
quella linea, q da
..~sto
.
di cui ho
"'I '
,cir~plc:)
.....
....
'
di-s.corso diverso perch siamo nel r,1omento nel quale la divisione del1' intero corrisponde a questo assottigliamento .Q.el inondo .costitu,tivo
del pensare per mezzo ciel quale nel pensare _e nel principio a
punto"~"
~esto
"uni~'
c.ssottiglirunen~odi
Mauritius_in_libris
176
esse~e
del pensare e del principio che comincia quelloche comincia lo stesse divisione dell'intero, in quanto l~ divisione'dell'intero pr ~n
verso l'ordine tra gli elementi dell'intero e per 11nltro verso l'espo-
ro; il p'risare e il principio in qunnto toli.del'rion essere attraverso il qtiale comincio il cominciare, attraverso il comincia.re del cor"1incicre, il pensare e il principio dispongono, in quanto esposti, ;s stes-
si attorno allo linea del principio della fine dell'inizio del terming, in modo tale che questo disporsi del pensare e del principio nttor-
Mauritius_in_libris
.r1le~t:e_
sic;.~
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cu~
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1 1 in~~ro.
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ln .riduzione
177 -
co1ne il
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nel quale i
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r ti~.scono
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tuito dal prlncipio e" dalla fine eh~~ un c~rto momento cirche riesco
a pensare di tutto questo soltanto la suu fine, cio { ~oltilnto le,
fine che pu e.ssere anche il
SUll
.COlilpimento,.
SUO
Ii.18
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che il pensare questo. E' c.ome se il pensare, ctipaci dt~:qu~-sltezze che non sc)no. altez.ze.~ so,n~ p~ofondit, si trovasse
. I : ....
..
'
ll
dovere :h\o!rire
to, , le fine COllle compimento. anche cf~ ~b~: ...compi il pensare Clpace
.
i 1"
'
di
ques~o,
1~
to alla
_fin~,,
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diversQinen~e
re questo, perch
I
con~
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ne~no . il
~er6h IJer~p~nsare
pensc.re questo,
co~:i., i~
p~nsa~l., iJqu~to
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i.
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questo
ne>do
. .
.Jer~ente
tn-
...
178- -
dell~
.l.'ide~
plato-
. nico. non era proprio questo .che questo non . ?: la corrispondel}te del
principio e delln fine signifi-ca la
pensare la corrispondenza
assol~te.
c:(.~c:0lazione
nicc.mente significo non solo .le. circolazione del principio nel pensare, significa le.fondazione del pensare nel suo principio, che l'ideo,
e cio significo proprianente il pensnre;compiuto.ds.llo sua perfezione, il pensare cornpiuto. dalla perf.e.~iQne del, principio e questo . il
r.inssimo di trogedia che si
pu~
princ~pio;
il principio
d~l
l~
o~o,
legger.ido di Re
~dda
alla ro-
ci che tocco diventa n sua volta tutto ci che mi fc. moril;e, il sini.-
Mauritius_in_libris
179
-~
'
~lid~
certo, punto, pil che penscre, .Pf;!nsc.vn troppo cose, per ci dimentic
di pensare,,df..
possibile
il pensare
capir~
tocc~ndolo,
q~ndo
t9CC~ndo
~ibo,
il
toccare il cibo
...
;_
P~ t~da
'.
fa:
',
diventar~
~utto div~n~a.
far~ ~nscer~.
cos
n~n
se ne fa pi niente, per:
.:
...
perfezione del principio chiede
l~
3rczi~
';'
gra~in
nm
pensar~.ci
I.: ..
:_'
nru.ore
sopra
e ci nruore sopra stupidamente,
non,hn
senso che il pens.are
.
..
.
.
.
.
~oia
'.
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. .
..
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.i .. ~ .... ..; .
.: .
pensn~e,
. ;
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mn Dio pi fi'
'
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u darmi per:..:grnzia .i P%'.incipi p_er }Jlezzo deA.. quali penso, e per mezzo
-- . ---- -
., ........ _; .:
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-~
..l.'. .f; .
.. -:
...
vano i Greci (gli dei non possono essere filosofi perch sono sapienti, hanno lo sapienze non sono
CJ.i~nti
della snpienzn,
n~ntre
noi sin-
rw cmonti del sapere perch non 1 1 abbiamo); facile di tutte le nvventure dell'uomo Dio filosofo se, per grnzia, concede i principi al
pensare perch pi logico di
~,
al principio del pensare di essere tale appunto ?er grazia, logicameente accade che il pensnre rauore, non che il pensare si compio nell'esperienzn religiosn ma che il pensare muore sin dal ;>rincipio, e, da. questo punto di visto, si pu dire per questo: Dio pi filosofo dell'-
Mauritius_in_libris
--
180
uomo perch . l 1unico .che capisce. la, logicn di ,queste questioni, men
tre noi uomini non capicmo ln logica di queste persone perch noi vogliemo costruire, unn. logica_ vern su questa base:. doto che pe1.". ,illuminazione divi.rui
la~
s.Tom:,~.so,
fica retorica, perch quL la retorica sta nello necessit di costru,ire una logica che inizialroonte non possibile perch non possibile
al principio, perch l'unica logica a questo punto
consiste"nell~
per
dell~
?Otere -reggere a quel.momento nel qual.ebisognerebbe riuscire a produrre quell 1 impatto della- linea del princ.ipi_o fine inizio tennine che ar-rivandc1 a un punto pu essere da quello stesso punto
_pre~a
per la sua
Mauritius_in_libris
- . 181
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essere tale dato che P\J. sembrare che di questo sia ozioso _parlare dato che appunto tutti pensiamo, sarebbe come dire eliminiamo questo problema perch questo problemo eluso, annullato, per il fotto stesso
che pensiamo: il pensare, per il j:atto stesso di essere _esercitato.,
sarebbe tale
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d~l.lo. ~le
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,.~rri~lamo
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in questo non avrerno fatto niente; cio non occade niente; 1,o difficolt non si risolve perch non uncorn la vero difficolt radicale allo stesso principio che riguarda i:l pens're.
Mauritius_in_libris
182
..
Per adesso sirano nell'ambito di uno situllzione nella quale ln divi,sione dell'intero ha dato il cominciamento, la divisione dell'intero d il cominciamento, il cominclamento dato dalla divisione dell'intero secondo la divisione dell'intero; allora, nel momento nel quale la divisione dell'intero d il comincirunento, come se noi potessi~ p~nsare che.dunque, doto il cominciamento, per questo il princi-
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e il; comincime~to
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pensar:e che
cip~9
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;;<io ~el quale il principio nasce,; perch il modo nel .,quale il .princ.ipio
.
,.
nnsce sarebbe. questo apodissi del coniinciamento, sarel:>'be, dB;-, p,arte del
:cominciqmento;sla oocessit di tenninare
p~~_h
il cominci,amento sareb-
tero significn il cominciare del cominciare, il comi_nciaqiento che comincin, il cornincinre che cominciando 1)er ci eone se fosse detenninnto e finire in quello che pu essere ln sua fine, .~l suo tennine,
e dunque il principio; inqi.ianto,
se
il cnrl.ncirunento veramente la
dntit dell'ori3ine, la dntit dell'origine come comincirunento riguarderebbe solo il ?rincipio, se l'origine data in un certo iaodo per
Mauritius_in_libris
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~_on~~nciamei:ito; . ~,1 co.rilinf i~Et\t,o _c_p$Ju~o'. ~;:ire_bb~.: .il ,prip:sip,i~, ,_per cui'''
..
- ..... .;::... ........~.::-.::..;'.. ~--~ .. ~.:.i~.:.:..:...-.:~-:..:...~,.:.. ~ ..... :._ --_:...:.----~~~--._ ...:~~-:o:.._...:..:.:.:::_.:>~:.;,;...:_-:_.;.;;.:... ""'~::..:.. - ....:...._____ ::..:..:.:..;,:....:.-:::~~-~-~--~~~-~.~- .:.:..
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Si?,ni~iCB, che' f~lfrilna: in Ci n;p\J fa,rlo essere senza;:pur essre -Ci~~-:;.
.. -.-.: -~<t:1.-~_ . ; .. :: (_~ . ~
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cipio fino alla fine, dal _princ~pioi fi~9;..a1 t~rm~ne, , !1. processo _dina
..
.f .
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mico " int~rno -a~ corrisponderf;!, dei. pri"nipio co.n la fine e dell' ini'.""_:
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termi~e~
'
si
~otrel>b.e ~i~e
. l
modo,~di
il
rapporto che il
_,
_l.
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corrispo~penteme~te
ide.~ticamente
' ,
. ~ .
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pr~JlC,ipio,
la fi;ne al
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. ...
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..
pio allo. fine e dall'inizio nl te.nnine .ci per cui il principio corri.
Mauritius_in_libris
("
...
184 . -
al cokime.nt:o
ciOOsto rnp
C~i
qUesto
io
0-SS-ieDiEfiil' .
ii.ne e
dtllla:
sit del ,pensare e dei principio~'. 'non :del: prinbtpid iinquanto corris~n
dente llla fine ins de{ princ.ipio .divtso da :se' -~~ef.'sb ;dhe ha 1rapporto
..
....
per
cui dall'uno
_-r
r\ .
se
11
SUO
Compimento pu
essere che" sin enche la sua fine, la sua terminnzion; per ..cui ci che
compie il principio pu essere anche ci ch l'.~annulla.; ci che ri1nnne indifferentemente trri il 'pr:lncipic>"'e' la .f-ine, 'lt.iniz:Lo e il tennine la indifferenza di qUestn corrispondenza-; sl corrispondono il. pri.n..
e -la
fine
mantiene la divisione tra' il principio e la fine_.- .......come se. 11~.l:Lo. stesso principio, nella strutturn meta.fisico dell stesso principio, accadesse quest~ sorta ~d{ crisi che nn una c<risf mo'uno sorta di unit
profonda ~~l princtpiostesso :io il rapporto n ci che~lo compie co. . . .
11
185
j
"
,..
..
'
come s; noi
'
..
j. '.
do '
vessimo porci nel momento assoluto nel quale talmente il nullo che
per questo, se quolche coso , soltnnto come priricipio, se qualche
cosa , pu:. essere soitanto cotne principio, ora lo fatico. di questi
. r ;'- -,
,
l .
discorsi consiste nel fatto che noi dobbicrao liberarci da tutto ci
he siste~do positivamente, come se-appesnntisse il discorso, tut. . . _z
. ; ...
to ci che noi siamo consiste nel 111etterc att9:rno 31 mondo del' pensie
ro che cerca questi problemi il mondo che gi esi'ste: e diinqe perch
af fnticcrsi. tlnto per la problemntica radicale del principio? Ma al
livello del. pensar~, se qunlcoso a.l livello del pensare, a iiv~ilo
)
dcl pensare qualcosa solo se al livello del principio, diversamente non ol livello del pensare, perch diversamente ol live~lo d~l
_,'
i.
n~
pres~ppone
jl pensare non
.. ! ..
ese~c~tato
da se stes
so che non presuppone nenariche quello che pensa* eccb perch dico che
la difficolt di questo discorso pare che sia nn diffibltt secondo
l~<::qunl~- questo discorso continurunente alimenta le sue 'stes~e q~fficoll ,;
'
:-j
'tfino n questo punto che oro tentillIIlo di riprendere per cond~lo fino a uno s'bbcco, verso l 'elenchos del ?tincip:lo; la difficolt consiste nel fatto che, se noi riuscilIIlo a pensare il
.
'
:.
mn"ento
nel quale la
.
fine del principio si riconverte'ne'l principio della f:i.n~. co~:isponde allo stesso momento nel qunle il diru:unismo deila lin~ll prinipio
fi~e- iriizio termine coincide co~ un dinamis~tio che cir.cioscrive 'la linea
:
i
- i -~ . ,
~-.r
.
"
stessa, smentendo o negando ch ci sia la corrisponder,.za''iridifferente
._,
..
perch~
t- p~lnc"lpio
'
'
Mauritius_in_libris
186
~~l:'lilill:e.e
...
:.
indiff_~e~t~. :~ic~ve.
principio tale
,_
za
assolu~~'
e allcrc in-questo cnso :~qme~ ~se, l~ li_p~o po~es~e pr~edere all'infinito e trascinare con s il principio dol:.-.rprinc,ipio, op~
pure, non potendo ricevere questo differenza assolute, la
.:~o_r};'-i,sponden
prin~ipio
~l
rente tra principio e fine riceve ogni volta una differenza che un8
differenza assoluta perch . ogni volta _una filosofia, una differenza assolute che ogni volta, essendo una filosofia, richiarna, ricomprende in s l'indifferenza dello corrispondenze tra. principio e fine, per
cui questa differenza nssoluta che una fi_l9sofio ogni volta , questa
io
I.
/" ....
..
.I.
..
. :
-~
..
~luisce indifferentement~
'
'
..
~-
verso il principio,
.,
per cui appunto non c' mai un principio; allora, il principioJshe fluisce ininterrottamente verso il principio, n questo punto, non, indif'.
'
~lielo
'
~he
ogni
::
~.iH.scire
porsi in quel momento di uscita del principio che corrisponde al coi.n- '
pimento del princi;?io stesso, (principio fine tennine
in questo momento di uscita deve
signific,~re
~nizio),_ po~si
per un verso,
manten~re
r.icqnver~i,bi
Mauritius_in_libris
187
.
. .,,. "r ~ .
!i'
sviluppo:~_el-
processo non sia uno, sviluppo lineare, inn sin uno svi-
prirli:i;io
e il
questo
per cui lo stesso dina1nism-:.;. sorebbe lo stesso
dirunnismu che di.
,.
;vide il princi,pio dcl pensare, che divide ci che sta attorno;;-aila di' ;1_; .
ta il
pr~Jlcipio
it princit>io
e il cvmpimento come divisione dell'intero,'~:attorho" n q\:ista.\iinen abbiruno la dispwsiziune del prin~ipi9.e del pensare, (llprincipiu in
quanto diviso dcl principio che in 1 qlllsto e per questo ha rapporto ai
pensare)* .qsndo la divisione dell'intero diventa intert:miente il prin__cipio d(;)iia :divisione del principio dal pensar~, sto dicendo lo divisione de1i 'intero trasferisce tutto l'intero in un modo che riguarda
\
(f
'
' .
.d~l Pensare :.s1gr\:Lfica il tra,S'ferimerito del i t' tntet2. nei modo .fondd-
'
ii;.;;
qUsto
divenire
"'i : :
'
'
'
'
r 1
i"
(.
'
per cui
tutto questo, questa onrispondenzo, come se non fosse cib che essa
, percb tale solo Crt'ispi.Ondentementealphsore; irt oltri.tenni-
Mauritius_in_libris
188
a:llor~:r
pu
sere il principio attraverso .il compimentoj ,in qua.nto ottraverso il compimento significa in corrispondenza al. pensa.re Ci. co~ip,pondentemen
te lll pensare. Il divenire dell'intero come modo
-:rti il principio
~l
principio:,
--~~s~c-~rn_
fond~ri.tale llssicu-
stesso~
la.~-differenzo.'
ferenza del -reale solton-to la, differenza:dell' indea, alla stesso maniere come platonicomente le differenza.dell'ideo soltanto il ree.le;
quando dtco lo differenza. della idea sto dicendo che il
ln differenza non
l'ide~,
raa::
~~ r.~ale,
la
'sog~etto
differ.~.t.lZll
pos~_o pens.~r~
del"'"-
del rellle,- ;
l~ideil~
~llo-'ch
noi
trnducirano con la parola reale, anche se reale sarebbe -il senso co1n?lssivo di ci::che diciruno effettunle), quando Hegel cerca ai
distric~r,..J
reale~J.U
Mauritius_in_libris
t'l,1.t~o
ci ..che. il p9s.itivo di s, . questo rn2:ioricle, ~ol questo
. : ...
'
rnzio~.n~e, e. ques~~?_.punto ritorninmo al qiscotso platoni~S.~.:i~n differenza del peal.e ,l'idea, plc.tonicamendt. io riorl pnso 1 ti~~~,-:pintoni
carr.ente, quando penso .l'idea, pettsare l*idea noti mai 'tale ni :livello dell'ideo;
(lo dice Platone nella stessa ccfozione letterai~ del
.
. .
.
.,r
..
vedere qual-
che
nun il pens~re l'i~n che mi rL!JUrirdncome uomo incornato e soggetto pensante; ecco perch io dico che, platoriicaroonte, quand penso l ' idea in realt non penso l'ideo perch platonicaraente in realt lo differenze delltindea il rale e la differenza del reale l'idea. Dn
questo ?Unto di vista, allora, il problema consiste nella necessit
della corrispondenze indifferente trn il principio e ia fine
e tra il
principio e il compiroorttoi questn corrispondenza indifferente se rimnne secondo se stessa rimane appunto 11aearmente in modo tale per cui
le differenze sono qUe11o che ho chiarunto le filosofie; ogni volta una
filosofin la
diffe~enzot
t che questo processo del principio verso la fine sia tale per cui
il principio ed essere la sua differenza, cio il principio la stes-
sa dif ferenzn del 2rincipio perch tole corrispondentemente al pensare, solo perch l'intero diventato Ildo fondamentale, e,
divent~n
do modo fondamentale, ci che modalizza la corrispondenza indifferente del principio e del compimento, per questo il tJrincipio pu essere
attraverso il suo comp*mento, e intendo dire: questa l'uscita del
?rincipio legato cl compiraento in questo modo per cui il principio pu,
attraverso il compimento, essere ln sun stessa differenza, ma il punto d'uscita non ancora, questa l'uscita, mo il punto nel quale il
principio
identic~m~nte
SUl
Mauritius_in_libris
tnln~nte
di uscire
190 -
da non potersi fermnre nel puntoin cui riesce .ad uscire, perch se
il principio si fentln nel punto nel quale riesce ad uscire, c0rae se
il principio rimnnesse bloccato, epper il principi, identicamente,
questo punto lo deve trocnre, perch 1 'use.i ta ; : ma couie se il pri nc ipio chiedesse di pnssare ottroverso quello
~oglia,
un limitare che
punt?;~el,,
ipdiffer~ntem~\lt~
Mauritius_in_libris
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191
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era la divisi.one
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.Pr~riipio
il qua!.e il
cipi_o.
dell~;:P~Y:if;ione
risucchiat~
.
prin~1
significa,
J~ ~iv~pt:are ~1
principio i{l.
t'~ppor_to ~l
fine,,o:'a'!.~ ~ipe,__
'
e cosl via." l.l. diventat'e :ll principio principia,.di una .Bivisione che
~-.
riguarda
\....' .;.
~J:
~. 4 ,
_diverti~~~-9
_inetafisi-
co del principio a questo punto come se costituisse la base del modo fondamentale, perch il modo fondamentale 1 1 interaruente di questo,
la divisione dell'intero che diventa interamente il principio della
Mauritius_in_libris
-. 192
~paris.
denza_:
indiff~ren~;-,del
si il
si$te~
princi?io
all'apod~i-as.i-_
pio rispetto a.11 'inizio), mentre, .fino ad~ orik1il discorso. il d-iscor-.-.:
so della corrispondenza principip fine inizio termine,_. dunque della;
corrispondenza fi~iologica fra'"::t che il_ principio ;e ci verso cui
il principio va, e quindi di volta in vo.lta principio fine inizio termine, in questa corrispondenza, nel suo
co11ie se dovesse essere riportata a se
il principio e l'inizio e:
rispondenza
il')~ifferen~e.
1,.~
$istem~,ia
st~ssa
corrispondenza
corrispo~denza
corrispo~enza,
voca:. l-a
s~sterna
corri,~p,ondenza
te.rmi~ 1 :_; -
d~.
.pr~~1p-io
:f.~
pi::incipio di-verte s
ste_~so
rnet~fisi,co
perch si po- .
interamente t_ale
div~~ione
diven~a
esser~-_:
-4~visione
g~i
1~:
_del
_in~e
capacit di ri-
del doppio rapporso, o_ il .::i-apporto del doppio sistema, il sistema della corrispnde~~~,-~~,~p1'inc;lp;L.o- alla fine,,,del t:ennine __ all'inizio-,, e
viceversa~
ma il, sisten1a
c;lelt~;-ieorrispondenza
Mauritius_in_libris
193 ,_._ .
e del termin alla fine, per dtiii nel rapporto -del ~doJ?pio sistema, gli .
.~~?::.
., '
'e~sere
'.
del princ:ipio dal pensare, l 1essere: ::lfnteramente ctl prinC'ipio della- di..
visione del principi dal pensare dalla: divisione dll 1-intero;
ra come se la divisi'one
~de~l,'intero
.\
'
"
allo-
i:l.r~fforzaroe~~
un
lasciarla a. se
stessa~
lementi della-divisione secondo lo necessitdel rapporto tra.il principio il pensare; in altri termini come se il rapporto fra il
p~in
cipio e il pensare avesse bisogno a questo punto .di chiarire che rap-.-,
porto c' non solo tra il principio e 1 1.apodissi, (la corrispondenza
indifferente tra principio.:fine termine inizio), ma nell' apdissi com-
piuta il rapporto fra :l.l principio e'. :ti' principio e tutto ci che pu .
essere tale a livell nel qaie ii rappot.to fra il principio e il
principio, (per cui il problema non soltanto il problema
di
dompren
dere ~il "principio lll suo livello, ma anche il problema di comprendere al livello"nel quale possibile
comprende~e
.l.
il principio a livel-
lo del prineipio 1' il problema di comprendere r. questo livello il rapporto della ftne-s.11a:fine, dell'inizio al principio, del termin al-.
termine;' ' il rapporto della fine al termine, dell!:inizio al principio).
In altri termf.ni,'dal punto di vista del princtpto, ;non del
pr~nipio
''
in quanto tale, :dal :punto di! vista del principio secondo questo discorso, dal punto di vist 'del principio che esce verso se stesso,
l'usci~_.
stesso~c,l!inizio in.~.
Mauritius_in_libris
194 -
rispondenza propria intrinseca del principio ne3li'elementi che loriguardano?1Per cui de. qUesto-p~to di vista come se noi dovessimo pro~
porci il probleme. di comprendere la costituzione del principi.o, da che
.'''i
.il
. '
tq_ .che non possiamo disporre per il principio del vincolo aL compimento che lo riguarda come tesi, 'aato che il principio non. ;idea, e datQ che il principio non idea:non significa dato perch dato, ma da!
<
-. .
i"'
'.,.
"' I'\
: -,
to dall'idea
come
sinossi tet:t'a: che l' iden sia sinossi tetica :,sta~
.
.
-:
-~
to
.di~c;>strato
~--'
:. .
dato.che la sinossi
tetf..~a
la sinossi
i~~.
tet;i~_i
,..P-~l'.
, ~
' .
. ..
-~
..
'
su:a
i~0 .
e questa l'uscita del prirtcipio verso se Stesso, per'tin VeTSO i1(tapodissi come _differenza dei p~:lnc:lpio e per1er veti-so lo.!stesso principio come_ la sua stessa differnza, quiridir<fiieste uscH.to del principio
attr~verso
l.s quale la
!
divi~ione
..
i"" ;
dell'intera a1venta;.inter~nte
re la
costitu~io~e
del
~~inciplb e
. :tanto la corrispondenza
del principio alt' apodissi,-ma la: corrisponden.. -' ,... : ..
,
al
-tenhine;: il rfjroblem
Mauritius_in_libris
u questo
punto
- .. 195 -
',:.-..J.~:=
'
.:':
''
- !
. .
si~ifica
'
i.~,.
, '; ~: \
.T
,\::~1 . .l .:; -, . ..
'
porto tra ten11ine e _fine , ;una corrispondenza che non interessa il ter.
.t .. .
. - .-
: ..
concepi~simo
be un prinC:~pio buone per essere. tale conduttoreiverso la fine, e quindi noi.in questo senso
faremmo
anagrafe e non filosofia: il problema
__ ,
.
:
che il rappbrtd
hima
che nasce
tt_a . principl.o
da1
~utta
Mauritius_in_libris
195
mai
pr~ssi_,
cm~
e :iJ pensare che standd al gioco o stando ella rappresentirzione~: accetta11do. il gioco per ci ac~~ta di rimane'l'.e :teoria del' principio ch
diverte il principio, il principio che stli-in mezzo
COUl
se fsse
e le. curva si rieppiattisce sul repporto tra il principio della divisione e il pensare stesso, questo principio in-arch-andosi, si ptrebbe forzando un poco il termine, dir: questo principio entrando nell'arch, perci in-arch..ia.ndosi, questo principicPrlu~cend:{ n entrare'~el1' arch come .il principio per mezzo>di ci~ che g~f! pennette di ; fare
questo, per mezzo del principio ,dell_a __ divisione
re, per. c~i in-arch-andesi solleva in::un certo ei'iso 116' stesse) princi
..
..
pio della ,divisione e la stesso pensare, ma lasciaridoli''fenni a se stes. si, e dunque ~solleva di questo e"di' qust'altro ciio' ch; g~' se'tv:e :cio
l_? linea che li .tiene assieme, per cui sollevando qusta'Tinet{ hhe tiene assieme il principio ~ella.di.visione: e il pensare,: questo principio
si in-arch-a;, cio come seriusc:isse ad essere talmente in se stes.so ma nella misura in cui l'esse-Te in s questo essere eia
per mez,.
zo di cui ci che lo,fa.essere ci che ricade.sul principio sl
Mauritius_in_libris
197
fa
es-
P,e~~are
,.
questo~)~i~<ip
in
.
... . .. .. .
PC!;r
c_ui_. proprio
questa solitildi.. _,
li.. ...
que,Fa,
assolutezza
(non ..la asso~1-!tezze) detenaina il rapporto tra. :i:1. P,rincip~o .come prin.
'
..
!. _!
_'.-
de~lq.!iivisione
cipio
.:
,;,;
p~nsare
.e il
'
. '
..
scerc clo per cui il princ~pio della divisione tale in quanto delle di_vl.si~~e di ci che pu interessare' l~ :diyision~ i;-isp~tto al pen.
.. '
.: . .
..~.
-.
".;
~ ...
... ;
.1,
' l.
sa.re:; il p_):'incipio della di~~sione dal p~tjsa,~e, s~. n~ta.,~e anche lette~.
-
; '
ra~niente
'
' '
r.1anca i,l
...
<
.'
'
P.~i~cipi,o _de~l~;
. .
.. ~..... .
. .-..
'
,l
.'
> \
-.. '
J -., - '
.L
o, I,:.!.
'
.. .
. ''
..
pensar~,,
.. l . --
pens4~e
'
come spet-
tatore compiEicente
~el di-vertirJet1tCJ_
del princ_ipio,
non solo questo,
.
. .
.
.
'uni~~;:&i';1<1izio,
un essere l
.
di
- .
divet:tim~pto,
principio .so""'.
lo solitudine metcfi-
'
100
tutto - <
nn pi1
..
'
'
:~.J
."':
conos~-i~o.J~e.rch_
tu~~o;
~i.P
che conosiarno p~sce in questo modo, .. 'nn> .
.. - .
. . ..
_p,e in quE?Sto_ moq() p~~9.~ ~llo~ che' si. ~,pt;r:ebb_7 chiamar~ il C<:lOS de.... -
..... l
.. ..
J,
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. , ~..
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gli ~lemep~i
()~~g~_nari
i che.:,;.~.!:;_J.:)..;
!?.?.~osc~.,-~~~c:>s. p~_r
questo mo1 ...~i .l-~l;ltt9_
1
-;,i . -...:.. ~\..
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J.
J . .11:
t:Lyo, perch,9 ,,t.:t-~ i-~ pri~c~~io e -~~.J ..P~l:ls~~~--; ..~~-. ~~v~~i~:n;~~ tra il princi~
- -
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.I
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,,
fa
.'
'
~scere
.1
tutto ci
che conosco, non per~. appunt~ sia il cnsp di ,P~nsare che allora tutto ci che conosco deve. essere presente in,
Mauritius_in_libris
~-ue~to
IiiOmEmto in questo
198
possib;ll~
..
vivo e. conosco
. Da questo
.
punto.di_yls~n
_i_'-.
da sei
\.I .L
1:1vere orizzo~te: se'.noi_,.pos~iamo metaforizzare tutto il~discorso potrem1no dire: come se avessimo un motldo che 'tutto il mondo possibile
~na
assoluto,
non
perch
conosen.do
conosco sempre .1 'essere:.t -per cui dato
. . .
:
'
.
.
'. ..
. .
.. . .
che conosc.endo
.'
c9nq~co
'
- -. - -- -- --------- .. -- ----
ro diver8:~tit,e dal.l,'lQerp, divers.ament~_'_<i~ ~~-q__ _ g __J_!gl~~~~uanto significato l,ell'.e~.sere che l'albero. , quindi s-ia.ri'spettaridb'
essere che 1 1 esse_re
come~
r-
ri,spe~to
d~l1 1 e'rba
scre che seco:n<lo .-se stes~~-'L:~~ appunto non perch t1uesto significhi
respoJ:lsapilit
conoscer~:
r.~tafisica
roll
que-
Mauritius_in_libris
'
.~
: "J-
. : ~-
.'
'
'
e quella trascendente.le da questo punto di vista coincidono.- -~La respon. '. . \~. .e .~ .; . ~
_j
J. !. '
(.
i .
~ ..
rapprfo :~fra 11
cipio
com~..
pri~ipio
.,
fra
del,,pr:in~
~-1 pens~re,
nasce in
qu~sto
'
:l'or~gine
..,,
1..
.!
~ui
curvando ci che lo
so,s.t;.,~ne,
... .
. r-'
. ':.
'
Mauritius_in_libris
200 . -
curva
,e.
se
i:l . !'.~PP.~!:.9: . ~p!p!at_t;.i t>-~.4~~- p~i;.n.~.~.Q-~~. :~el. ~:pen:stiJ;:e ._:_ ~ io... la ..divi's-ione ,
,la- divi s io~ _c;>~: .J~ a.Pl?o~.t9..!~ :..~-~ll~ .j;~l :prt,p~tp.t.o . e( =JJ. pen.G.a.'i:e_,; ~p.erc.-M...:So.1.tanto attravers
ci lo. spaiio
put' , J.l suo stesso risCE!t-'e che t:i.en assteme cl che :10.
fa
nascere:;;
~:11.
...
i.l .:figiio di due, fss- tti1o stesso tempo a te:nere.: i due uniti e divisi ... dtvisi perch frEl 1- due ii figlio1
fr~ i
due il
terzo~
olLorh
il ter2!o hbn uno dtie tre1 il terz \Jno tre e due il tei-zo :tra
l'unoe
ti
lo
tra
il.prin-
stesso spnzio
della toro un:Lt,i perch appunto: coroo Un figlio che tra il padt'e e ta
mndre ne ilo stesso tempo ci che nasce doll. 1 unit dei due ma . anche
clbsche1 li :.divide, perch gi, non in senso .. tempor.nle ma in sen$o on1
tblogico~-
se non sono: i.li principio .e il pensare, '.cio se- non :sono1 la. divi sifone
che essi sono fi:o. dt loro ; l\CJ1' la.
1
di~:!1.;.gne
cott.e
tale.~.
mn la divisio-
ne fra: l: 1 un0.; ef. l'altro :ncm nvrennno quelJ.iri unit dell'uno e de'll 'altro
che poi ci: ch nasce ma anche ci che fa
rie, dunque per questo l'origille'
eh~-
-nascere,~
per ci 11origi-
m~"ci,,.
che tion n, 1 'urlo n 1 1 cl tro a' ma il foondo che io conosco 1 per. cui.
tuttocibl;che io conosco rischio di essere continumuente il principio
dell'Odio" dell'amore di tut'to cib che mi ha fatto nascere co100: :tut~
toci che' conosco,. come il conoscere che io sono, per cui si pu,
pire per Cjuesto:che-Conoscere'Utla.sola'
COSll
Mauritius_in_libris
ca~
eoncettuale, ma per
l~altro
201
. "":ff
ficn esercitare.;.;~'Qrisine,,
e significando::.~er~ttate
l'origine signt~.
..
.
_,.
~-
tene~qpli:divisi,
_~~..::..~~::~:
per questo passiamo dire ahe a questo punto tra il princ-lpio il pen
sare la nascita dell'origine, in quanto la nascita dell'or:Lgine
ciu:esto dare grigin~, _~.::.que~tn c.?.PElC:it~: d~~par.~~ .ci~l. rapport() .~!~. iJ .
principio e il pensare di tenere dentro se stessi
il
t~rzo,
uia
.i~.
loro
_e~!_~'-
non
pio~e
:vtce..v~r-
c;~e-~~~t~o'.~i.'C::he:to~sonp ..~ie
.. cono'.""
scere . fra. il principio e .il pensare ' anche tutto; ci che; :m1,r 1l-d:: la possibilit d.~-~~~J:lere l 1occhiq fisso al principio,. per cui..-:.'":inp:lusione)
del terzo- tra il principio . e il. pensare diventa a .q'llestlo- :punt-o. nol'l solo cib attraverso cui nell'origine dall 1origine vado:nl;. mondo e cono
sco,
Ilk~
anche cib da cui rimango sempre fenno stando fisso a cib che
mi giudica, perch ci che mi giudica rimane il principio solo, rimane il principio che dopo in-arch-amento ha lasciato che ci che lo ha
Mauritius_in_libris
~olle:v~tp
...
...
por.to tl principio .e.' ~il .pensa:tte Rimarle da: cfr1pire ~ncor~, e siamo ver,
. i. -
. .
,,..
, ... ,
.......... j.
~'
. . :.
..
.,
.. :.
'
'
'
..
.. .
. ,u..scita,:9el principip_.a se 1stuss ~sta"tis~it~, -~ qu~~dl il princip~9 ..,?i~ll'.il}:"a+h-~ento, . roo questa uscita dve avere oncOJ;'ll il suo
t -~:"..~::.::.:....:-.
,, ,. -(
~: ..:.
'
quanto._~11 ~principi~
.:.
........... .
pu~ -~v.ere
S.Olo non
orizZ<>n-
. te, p~~ch l ' 1"~izzQnte . \del principio solo, l'orizzonte d~l principio
.
,.
come giudizio, . se qas:ce' nasce dal conoscere (qu giudizio sta signifi-
Stul
del
principio
per l'inclusione del principio,.per. cui il ter~o inclu.
.. ...... .
so. come princi.pio secondario del-tonoscere potrebbe diventare il prin' .
cipio del principio, cio la sua'vera.fin, 'la sue. unica fi~e, perch
..
..
'.
suo
...
.,,,.
.
,
:.-
: .
~Q~.a., ~i
-Ctp~O sta nel, SUO .limit~, il-,limlte del prindipio rischia di essere
cib ~h~ dis~e~e i1 principio "attcirno 'a 'fs' stes'so; r~llora . ~()~~ se
non ~:V~$,.~~o alternativa o questo putlto:: :e, ii-pri~dt~io trov~o 11
..
a fine, cio il:. suo unico compimento, e~ sarebbe. co~'le dire: se ~l. ter-
lrt; -~,
-. .. ~:)
~ I
..
; ,. : :
.. ! :
J"
.,
. .
assoluta
del,principio da una"parte e del penso.re dall'altro.
....
. ........
Mauritius_in_libris
203
i
_:
TE1U1INE. -
....
,.
.. ~
'..\.f .. t
o ~s:
11
t'
<~
'
dai
ter-
.t:l:oo-' titc;luso
avrem
conosc~re
.
_i
. .
'
rig\iardi dcl pr~nip;io; ii" conoscere nasce non in rapporto a cib'.. che
eso rispetto a ;ci che 'conosciuto, ma il conoscere nasce in rapporto a ci che alle sue spalle il principio come alternativa, rE,- , . .
evidente che questa necess.it della. alternativa ni confronti del
prin-
''
'\
ciel
'Una~ ai'ter-
nn
:corloscer1 :5:f
essere .bi
la
rispet- .
rifp01'b> al prin
bitti
ai s,
trovato il limite, pr
cui non: rtsucchitO. dal t~rzo . :L'llclsct;z- 'o! non distendendosi attorno
a s risucchiato d'l tgf-~0: 1 inhluS'o~;' cl'ae.- rin possiamo perisare che
unii :delle due ipotes1 sia tale d.Wk~ciUc!ete~:1 1 a1tra, mentrer:viceversa:
il prinipi: nel momento nel quale il cono~ere :secondo' la- '$\l stessa
Mauritius_in_libris
204 -
pienezza di struttura e di contenut(},:_ i_l_~~~~~-~.P~<:>._.~n. rapport.o;_ p; tutto ci. 'che il conoscere , identicamente sia il principio che si di_st~nde per mezzo del lim:i.te''std il principio.cche.,viene ~,iscchiato del
'
'
'I
terzo incluso in modo' t.:Yle 1he''aa:prte del ter.zo,inclu~ .. E;c~ada _qualche cose che riguardc
i_l.
p~oblema
d~l punto
....
.
..
.\
11
.. .: . .
pio.u~endo
'
cic~
diverso nei confronti del principio sia uscito verso se stesso, sia
del principio raentre esce verso se stesso, appUl\to perch il. meptre
~non
un
c!iscorso'tmpor~le
ma questo.eostit:ui-re il
pun~?
limite;
cio~ _,c~
che
necessario
contiene,,~~-
terzo in-
p~nsare;
il ter-
COt~~(?,~i~O
che tutto il
.~ss'!:?re
del _terzo
capir~.
per-
ch conoscer~ significa distinguere, dividere _.in>:llPi:certo roodo che significa unire, conoscere ciunlche cosa significo di'~ip~lo da. tutte le
cose e unirla'o chi la conosce, ma l'unione della.cosa conosciuta con
chi la conosce l'unit'tlla c6sa
divisa._:ri$p~t:t;:o alleJ~~t~e
Mauritius_in_libris
cose,
- ;20.S
.'
r.I
,
..
. ,,.., :i
',
. .;:i,:.:rL
''
. . ..
...
..
. ..
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.~
nel ,te'rzo incluso, cio i.~ . \~cere :ha il:~~~ essere 4e~~J1~.o nel ~er
zo incluso, dove possia.nJ.p,.~gge.re .definit6iJ~~a come es~ei;~_i :.~lt~ ~, de.fi-
~l
quciito hn
.:..
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'
..J,1"
..
_;,
'
~-
'
..
.. --
inCluso~-
..~
sis~ema,
questo stesso
- , ~ :
!.
:.. . .
'
so in rapporto a tuttcf ci eh~ conoscibile in. quanto ci,.che -~ conoscibile . c.onoscibile secondo il terzo incluso, t:Utto ci che con()-.
scibile conoscibile secondo il pote,re ripetere la operazione del .terzo incluso, per fore essere il terzo non al suo posto ma serapre fuori
posto_, ma non il pensl;lre, il pense:i:'e non,ha un terzo incluso, il
... ..
-i
: ~:.
...
~OiiJe:
' :
. .
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-~ermini
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del terzo.
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priilipio
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.::;~_.":!\(~;~ ...
che ho hiaI,
~..- '
. '
'
ai pensare
. .
mli
~-,.._~~ess~' ~~di,
~~r +piu~?~ -~~1~9~a ~~, ~~~~9., ~~i~~q' 4~V,e~,~a: f~~ P~! ~~~~o:-,d~l ffilal~
il principio
d~lla divistorie
-il-.,pe~safe.>div~ntano,
ssil i t~'tmini,
'
.
.
'..
. ..
' .
.
.
del terzo incluso, cio il principio e,.f il
pensare
diventano.i termini
.
.
..
. . .. '
.
'
per
i _,.
mez~o
'
.I
c:_onosce:i;~
'
..
ci .. che copo_!;qo.
Il cpnoscer~ . possibile. perch i terraini ~eJ c;:p:r.iosc~re. sono originariamente il_ principio e il' pensa~e; il conscJ=?re per conoscere; usa ci
che. non. pu
co110~.cer':
t..'
Mauritius_in_libris
20:J
p~n$n~e,..:,il
.:
.!
;: .
p~snreteriini,
'' . .
~:
deln divtsione
.
'
.l.
.J
viso dal principio; a~lora _il terzo i ne i uso _sta diventando la inclusi.o-... .
ne net termine de principio e iel pensare,- sto diwntonc;lo lo iticlusio. :._~;~
-~ . ~.... ~
ne del principio e
. ..._. !
: . ..
d(~.p~nsare
c'ib nE!
attivo,
.,. -~
'cui
r;
'r. , : : ! ,
conoscere,
:, .
TM
in ci in
,l
'
~:
-'
.,.
-~
'
'
termine, cio non sono ci che pu rimanerecorae qualche cosa di diviso dal principio e dal pensare,_. (per cui il. principio e il pensare che
diventano ten.1ini sono
-~~~s'}re
eluso, gli elementi costitutivi del termine JQ<CJUlllto tale; Siamo arrivati ol discorse>_ del rapporto tra il
.J
termi~.::i:n .. quanto
tale e tutt
::
'
.'
.. ~-
perch tutto ci che l)ei. confronti del termine ,non riesce ad essere
....
il tennine in qUl.lnto
...
,.
t~}.e_;
ol~~ra
_,
C9,t;tle :S~.
: I : '
-~
.' .
dall'essere in
~-, ln _sua_._&iy.stl~icEJ.z:l-.one
:uietnfisica, il
conoscere ha \ina suo giust~ficczione r~~t~~tsica ch,e .1 1.avere come fondamento tutto questo, cio 1 1avere coli~ fondamento l 1essere, do parte
'
. ..' ..
princip~~-:e
del
p~nsare,
t~nnine
.la inclusio..i.
Mauritius_in_libris
- . 207
pensare~
il
principib-~perch
ii fbndaroeritof
il~
termine
in quflnto tale, e dunque il conoscere necessariamente e intrinsecamente rispetlto e s sempre cohoscere attraverso i tenbini, il conoscere sempre. attraverso l'uso le3ittirno del termine in quanto tale, per
cui ci che pu fare da principio al conoscere ' il fondament-1 .ma_..il
fondamento come principio del conoscere: necessariamente non il'prin
cipi, in quanto :il diventare del~ prinipio in sertso temporrile 1, e
si capisce perch ilfattoche il conosc'ere abbio fondamento si.gnifi
ca. la ncessit temporrile de-li principio, per il conoscere il principio
significa soltb.rtto: quando'h.. conrl:nciato o conoscere? e quando cotuin
cio a .conoscere significa'. che questo il principio che mi
interess~,
'quando , ,":
in. ;qunto' il
principio
Mauritius_in_libris
sua rigitl
'
208
identicEllllente negato perch eliso dnl fntto che il conoscere, se trovn prinipio,, trova.. principio nel :tennine in:,.qua'nto. tale, cio_ t:rova
t~ova:_:
che
: il foridptpinto, ed come
~ntet'~~at:~. Ql-.
prql;>le~W;-; ~ig~nori.>
1 ..
pto"."'
spe7:.,
ppp~. fuo"."'
mi
rL da :ogn~ terapo. e mi pone fu.<:>ri-, .do. -~empo pr.opr~o 1 :f:(lc~doij. u~ar.e :il
tel1ip0 1 cio, USO il t.enipo_. Ca~t~() il. te_rap_>, ;per ,Y.:Ui COt\OSCefe "
posf;lp:g~
ste~so;;
originar~.
;~pieg~
ma se _euttO.'.Ql.1Sto mi
;ll
cio..
iJ
S~~p~e
_~empo
cop';.'
c9noser~ . nfalJnOiJ~ntoj
nasca.a pnTtire d-al teraiine: che-:. in: q\14..ntQ; tal~: ..~; o~; SC? t1:J.s-~ss~1:~~- -,
~fi,~sce: ,~d: e~~$~~~'
i_l_. :t:ermine, ,ri~~ce ...ac;l< -~ s~e;e 1-:~ .quo.n in CJWl:rl.:to tale, anzir :q. princip~o 1 ,s~~~:-
:segu~nte.:
~iudizio
la~ecess~t
~iudiz:iq
.oire
-~_sspre
giu-, ..
f~re
.a_, me'.'"
conosc,ere di
del
Q.eJ
'.par,t~
stes~o,
."
l'o~i,gine
cor.ie.
_che il COJ).O$Cere pi
~Q?
stesse contemplandp
s~-.
pe-FC..? J.._a,.
-.
cono~c.ere,
m~zzo
'
'
'
'
41., ne:-
questa sorta
della.. -quale
..
. i.l.: c,oq.osc~r~
..
. - .
.
termi~e,
Mauritius_in_libris
..
~ale,,
: ..
d;e.to che il
_;
:'
-- ... : 209
tal~,
per -mezzo
-ste~~o.
se.<stesso~ dalla
ca, ma il
p~rc~
calcola i
co~scere
rappo~ti
sione nel termine, da c-i esso nasce_, del. principio e:. del pensare,, per
cui il conoscere non
razion~le
st.~ifica
incl~sione
la capacit di
regg~re
~nsare
alt'essenzo,primordi,.,(lle
tale del termine, e quaiu.nque p essere qtiesto in quanto, quest9 significa la c.apncit di tenere inclusi il. pt"incip~9 e ii- pensn~E;vnell '. essere
in-.~1\lto.
i~
cono~o
n~;ll 1 ess~nza
pen.s~r~,
~ennine_,
del termine
il conoscere sempre
stesso:~,e
nllora l'idea
rius~ire
a capire
se riescono ad essere termine nella sun essenza, 1 cio dc;>,bbiruno riusci. re o. capir.e se riescono nd essere non !l principio del <?.onoscei-e raa
.il termine nelle sua essenza, cio il tenrdne nel suo_c(Jntenere il principio e. il pensare dal ui esse:re conten'\,lto il termine pti diventare
ci~
sottoporre,ogni~ilosofia
-ste~~o
Mauritius_in_libris
-~
210
-
tcn.to ;~lln esperienze di S<f; ' evidente. che ogni conqscere in quanto
'
,-~~
11
'~
.J
.l..
.,
~.
...._!
eh~
'"'
si.a in
: -
-~..
. :.. .:_._.
.:: .:..
'
I'
<.
..:
ogni. ~onoscere che. _ha. un:::auo.:. 'principi ; .. fili: n~ sue tesi ... fondamentale;
e.n~b;;~~k.: ha
.' .
~-
.:. ~ : ..
lockiano~.
'pot~emmo -~hirunare
... _\ . : . . :
fond~nta-
il prin-
r'\
le.-. _anche. s.Agost1t1o ma tutti qt.lest:i. pri.ticipi del co~oscei"e irta~ionale, _e credo che
i1
per~h
fi
'..
pensare e il
~rincipio
inclu-
. ~
si nel termine danna :rodo alle filosofie di essere quello che sono e
'\.
l.
s.
non corile esperienza. di questo rapporto, alla stessa maniera come.; invece di dire anime e Dio diciamo uomo e sist.ema dei su,oi r_apporti pil
degni, il punto rime.rie quello delln
(!
esperi~nza
cl,t~
dE;l sistema
ri.ten-
d~~, v~s_t$
queste
filos.ofie sono perado:~salmente te~logiche perch hanno . ,co~ pun. .
~
Mauritius_in_libris
,. :-
211
"
......
~-
- .
. :t .
_,
in
-~conosce sec~ncl~ quella sua intrinseco paradossaie teologi"Q. che significa il ricevere per grazie e per dif ferezna di origine la sua origine. Ma
tutto questo riguarda il conoscel?e razionole e il.conoscere ir.
.
~,
rapporto al termine
nell~
sua
~ssenza,
cio ln capacitniavere 11
.~
'
-\...I-
pen~,<llre.
~~10tivo,
perch lo
Mauritius_in_libris
212 -
........:..,
'.
.L
,.
m;~rivo_. de1
la situazione .. ~i p~ riasSliciere n. questo. punto :in qtmstamaniera: abbiamo il prin:l.pip solo, ie solo significa 11 prirtciipio come giudizio
0
J:
::~,.: '-~-,:\(..... ~
ci
eh~. sotto-
-..-
-~
. '
:_
,..
.. ,,
.,
t ..~
quindi co1Je. se. il problema dc. quest~- punto di V.i~ta :consistesse nel.:.
la possibilit di un rcppor,to .~r~ il "~~incip1~ ~- fl 1termlne lrt qtla~to'
tale; ii11dtn si pu d:i,re:, ~l problenm:d~l punto lllllit '.di. uscita d~l .:-.
l'uscita
.,
del-~.p-rincipio
( (
'
:,
.i .
' . j
tal~
.'
si
Conf~onti
del prin-
Mauritius_in_libris
213
comincia essa stessa _: uscire dal rapporto tra. il principio e il pensare e lascia il !.Jrincipio e il pensare. a f-tonte33iarsi assieme nel
termine; in atri termini il termine in quanto tale, dunque il
teni1.i~
essere~
.assieme;~
~_del
divisio~
ne, (ci che stc ,tre il .principio e il pensnre, il princ.ipio della divisione nei confronti del pense..re), non '
pi~'.t
tta il principio e il
pe~
qu..~nto
zonte del termine .il suo stesso limite, l'ol:'izzonte del termine.
ci che: lilniJta il termine perchs ci che gli impedisce di tondare nl
principio. Il termine in quanto tale ha dunque une necessit fondamentale, o anche questa stessa necessit, secondo la quale il lirlli.te: .
che -gli compete il limite che gl:~. 91npete.~~re..pporto ~l p~~?C,~pio,.
non iri rapporto n s, per cui il termine in quento tnle proprio per-ch~
${;
il
Mauritius_in_libris
214 -
pu essere contenuto e dunque pu essere 11.luitato, pu.essere definito, il termine riceve liillite, e il ricever.e li,ite da parte del termine non Significa il ricevere termine da parte del:- termine, mo signifi
ce ri-cevere il senso di se stesso, per cui 'il; limite;. in rapporto ol
tenline in quanto t.nle non raai il lim"ite come te.le,t ma il segno
del termine, dove il. segno del termine significo la .necessit ..che il
termine di essere termine secondo se stesso, come termine,
1na
come termine di s6, rna :come termine nel suo segno, per cui il
non
te~ine
come necessit di essere tennine nel segno di se .stesso: rischia di essere esso l'unico principio vero di tuttoil: discorso, il termine come segno di se stesso, il tenaine in quanto tole aha,.- ave_ndo linlite.
in quanto il limite non limite, dunque il limite non ,
llk.'1
soltan-
to il se3no metcfisico del termine in qunnto tale, tutto questo significa che il tennine in quanto tnle potrebbe rischinre di rimanere l'unico
principi~
termine in quanto te.le finisce per essere il punto di uscita del principio, non l'uscita: il principio ho lo strettoia ,del processo attraverso il quale uscito verso se stesso, gi uscito; :gi nel senso produttiv:" il principio uscendo veTso se stesso sta prQducendo ci nel
quale-possiamo considerarlo mentre .esce; :.e non ; tempor.le. :ll discorso perch questo sta. accndedndo dopo che.il.principio. uscito: noi
possiamo pensare che il principio esce, non mentre esce,. ma dopo che
uscito, il che significa che il principio .un capovolgimento cii tut-
te le'. dimensioni temporali del discorso. All_o!a : ~l.: termine che in quan
totale riceve limi.te, in quanto il limi.te non
perch:~
in quanto
segno di' se stesso, pu da questo assumere (qu siElI!lQ al nod~ dell' O..::
sunziane, cosl nc.sce l'assunzione) non.se stesso come principi.o, mn
che tutto qusto sia l'unico m:inci.pio; il temine in
q~anto
tale che,
Mauritius_in_libris
215
terruine-~in
l_i"Uesto
orizzonte;
il tenni-
1 1 orizzonte il-_._puni:o ettrriverso il quele. il termine. si' distende e.ttorno al ~rincipio e 21 pensare Il ten.1ine in ;~arito tale attraverso
l'orizzonte che
~li
~~ento
tale ettraver-
.. so .il .se3no di s:S che il limite, circoscrive il principl--e il pensare, . dunq\,le_. conti.ene il principio e il pensare, definiace
ii
pr~11ci~.
pio e il pensl!.re perch;: esso in <:_!Uanto te.le definito da ci che esso da COIOO segno i se stesso, e definendo il principio
il pensare
-fn si -che l'orizzonte non sic. l'orizzonte che 'si distende, ma si~, 1 1ortzzonte che si puntuclizzn sin 1 1orizzonte che ri1aane punto o che
punto o che la coritreziorie dell. 1orizzontte stesso, per cui non esiste l'orizzonte del-Drincinio e del pensare, ma. esiste l'rizzonte che
il ten1tine in rc2;J-orto c.l principio e e.i pensare;' il tenaine in qun.nto tale i ch, contenendo il principio e fl pensare, per ci ne
costituisce l 1orizzonte senza essere per il. lini'te del principio e
del pensQre in qucnto orizzonte, perch ap?unto in f:Ulmto orizzonte ,.
rimene ii' s11no di se stesso, cio6 l 1essere cnl Se3!10 df se il lirnite in quanto il lL!lite non tnle co:Je limite, rnr,:. tele
co~ae se:~no
~1i1~U.:te;
fondcr.~entale
non possibil concepire 1' ~ftE i.pov in quanto tale perch~S conce~pire
l 'a7tE-1.p.V
sce 'ci che '-ne3i::. che si possa pensnre cii) de cui cm:iincic. ci- che, pensato, ne3c- cid.ll. cui comincia tutto questo.
Mauritius_in_libris
- .. 21.J. - .
L' epeiron non ccmcepiqi~e per s~, l_'npe;lron non -~ il limite non
, non com.e. liiaite,_ .n~~ in qua~~o ,tl:lle, .. Her~b:~. se noi potessimo conce~ire
verrunente ,l '.!:peiron,.
conce~J.il:"e
corae cominciato da
.
'
ci dc cui cornincis., rai impedisce _di "penset'e cf: dn cui con.lincia:= Aristotele sostiene che rioi ;goil possi~rno..
pensare .il~ -principio e partire
.
:, '
.
......
s. To1ra:naso
}Jmi~te,
apei-~
biso3Ilo~di
un prin-
pio di
ii:npedis<(~
snre l 'apeiron:pe_~ c~. r~1~q -~~:~pe11.e_:~_ il princ;pio, 2llora: .:~.E?, :~o. riesco
a pensare. . ,il JLaite del
'
:penaare
..
c~ ..~~?l 1..::~.2.le
comincia,
io -riuscirei
.:!
..
. ---- ....
.,
.
cor,1inci.'.":.!. cV che poi,. orainciato ell 'indietro,
.
COl'le
se I?:Oi a questa..
pensnb~le
po~so
,_._:;.....
rncni~ra .pensa~sirn,q
cipd>o ha. un lirilit:e :)erch possg pense.rlo innsnzi c. s:, rn2. nllora non
che penso il
princir~o,.
?~nsere
:~n
re"ll.lt significn
conoscere l 'apeiron, tenere 1 'a5..1eiron, pensarlo: senze principio: conoscere l'a2eiron significa
conosc~~e
pro3'ressivemente l' a::-1eiron in quD-nto appunto non f!Osso pensar& cf)n. un:
principio,
perch~!
!2,!!; ?erch il mondo si~ sos;tento dc. r1ualche cose debbo cessare di
Mauritius_in_libris
~i1iticrunen-
- .211
t~ l~:.!igura
.
'
di Atlante, io
qi
'
'
.chicch~ssia
t . .
?OSSO;
'
'
.,,,.
'
'
'
.'
.. l
-'
'-
,,;
1.
'
..
'
I;'
'
co[l - il
" -
"~.
yens.:;lr~
. ;
...
senza il ?rincipi_o,
perch..
.l
...... '
-.
-~nchc
quando. .cono-
prii11.9, '.princi-
s. t,or~~;a:>~ . ~~ .?tezioso,
se penso
_.
. .
e se
penso.
dlal pri,ncipio questo
si3flifica.,
cqno.scere
"
.
.:
. .
- :
.
.........l. . '.'
il limite.,,.
cio
. . . .
.
. ....
di!!iCC?~s9,;:_:il ~i,s~:~rso
non lo posso.
~.ere
,_'
pi;
anch~
"'-.
,,\,;_
facendo il discor-
qu~,sto_,
so_ n
;_:,
GO
1 1 .asso_l.utezze
d~ll~essere
..... .
ln.
r~gionq:.e
di
fondar~
veder~;
_co~,fronti
lir,~ite, d\.~nque
;non
_:riticrinente.
i.l discorso,
.
.
-
:fin. dove- pu
~rrivarc
filosoficamente.
..
- - -
i~ li~.l;ite
..
la ragione; questo
.:
..
non ,
~-
confJ:'p.~ti
esi~te
l~
.''
lil~:i-
il _limite clel-
_:quc,le
~~1.1ostro
pon.30 il,.
problemc
di
.... _.
. ..
,,:
;,~roblerna
.'
non esiste
che
cl:ie limite il
4t~orno
...
.
.
tele.
l~
tecond~
].~mite
ci che non .
COhte
s'r,~o
ma
.~
del
se-
i~ ~1Jensare
la
circos~rizi_qne
. ,._
.i
divisione
tenendo ;:~SS:i~rne
rapporto,
!Se
;1
~spulsa
princieio con il
st~ atto~o
al
tr~
.ciel rcpporto
p~~ncipio
. ., -
il principio.e il pensare,
pen~,are,_
e al pensare
e divide
.
.
l'esse~~
.
'
as-
la divisione
eh~,
~--
"
..
CJl.lest~.
<l:~
s?!P
rnelgrado ~!.usci-
attrav~rso
questo limite dell 1uscitr..:. stesse. che il segno del tennine, che il
218
se~rto
~l
principio e el
risoluz~one
delln
perch~
f~~ile
il modo pV'l
di risolvere queste c::uestioni sia il dire che il primo principio indimostrabile, cio il cercare di capire come
si~
possibile il fatto
che lo stare ussierne del principio e del ?ensare, il fatto che lo stc.to ontico del rapporto tra il principio e il pensare sia tale per cui
questo stc!l.to ontico significn ln stessn profondt:i necessit iootnfisica
del principio che sta assieme e:.l ;>ensare e del pnscre che sta oosieme nl principio dnl principio, per cui non potendo co:;iprendere come
questo accada; dunque l'unicn cosa che mi rirnnne come necessaria, per
...
che non 'posEdbile, questa ananche. del pensare cmae fonda.to. della in
concepibilit del principio': questo significa ~iustificare il f.;ltto
che n un certo punto limite il punto limite di queste questioni significa che, duto che si andrebbe "eis apeiron", per
cipio indimostrc.llile,
sto o ancoro,
~>er
~sto
il.,pri1110 ,.;:>rin-
intuito, in qucnto intutto; 'e sono tutte fonnule che dicono lo stesso,
sono i qunttro principi fondl'anentahl secondo i qunli ln filosofie. corrisponde a questa necessit di co1;.prendere nello stc.re a.ssielfle del penassie1.-~.,
.?er ci
princ~l)io,
'
..
per cui i.l principio rimane ancore. pF1 solo, e il princ;:ipio evvince
il suo st.:ito 'meta.fisico, dove
l~etnfisico
'
~
.
dal
fisico, r.-ia significc l'essere lo stigma, il se~no, unico dol cui punto di vista pensnbilc che l'orizzonte.nonnbbin lirJite nell'orizzonte, non abbia se stesso nel suo-distendersi,
suo essere contratto nel
l~rlncipio
se~no
{a~
del fZerrnine . in
abbiq
se ste$so nel
,_ ..
'
qu~n~o
sottost~
Mauritius_in_libris
nl
eh~
pr_~ncipio,
rimn-
e tutto
219
'
essa corne tale:posiziorie, na prch'p~sta cor~ tale: posizione, ipotesi col.le -'ci che fe dA pbsizin disno~ticn ostilrnente al principio,
ienticar&tente contro e verso
li
')
da
co particolaru1ente incisivo
che pu signif,icare, e
ste questioni a questo livello, per cui ci che dal~V~\fo4C1t\ . difficile o assurdo;
e mentre voiw
dit ?Ossessiva,6u~v111 w invece significa pensare in un certo modo nella cui 'rofondit difficile proprio pensare per una difficolt intrinseca a:questoti?O di pensare. Allorn c' unn.disnoesi elementnre del
f ,,; . ..!..
'
se
'
;:i 'c;\iesta
i'
'
per . cui
rif~r~mento
ri;~r
"
li principio
prin~ipio dol pensnr fino n ci che tutto questo diverttato ettraver..so il terzo incluso, fino
n ci
'
se
..' .. ~ :. .
..
pri11:c~pio
e_il
pensare !inclust tra di loro, e dunque iai d tutti i principi del pensare speculntivb, ma per ci non mi d esso come tD.le il riferiuiento
allo stigme, r:tentre viceversn lo stigma che mi d il riferinento
-:
,r-:
:.
. .";
L: ....? :1 ~~ ~J
rf~nrclano,
-.~
f1.
.:
s-:~
il
oven~o te~u1in~,
cor~ie
stes~o,;
-- ...:. .....
..
-~:~.:.:.-
.,
'
to pei rapporti
.
.t
i~erep"~f
. t
.
..
p~t:
. : '!
..
..
..
ha,_ ripporto per _ 1 ~s_sC?:n??-,ha rap_essenz!! !1.ttraverso ci che non del. rl.l.p~?ort:o. c.he tal.e. per
della rngione,
-. ....
c_s~en~a, .-.i8~--i':li
tutt0:.~t,.9, ,che
. :.~.. . .
.. . .
.. . . - . . .
''
-'
..
gi. -
. . .
_pr~p~Ja
.. porto
'
'..
.di ~n~re~zq co,stituisce ;ta stessa e~sen~a_ ~i ~~1;~Q.c.~? e~~ ,h;_: ;~ppo-rml!'
t.o
pe~ _~f)senze,
pen~abile ~l l!if~F,iui.en
to ho
r~~Jporto,
d.~l
_sopo
rnppor-
;ha rappor-
~ltri ten1tin~:
, lo
ele~~~ti~:costitutivi,
conosc~re,
eh,~
t~~i
per_
di
tutt~
f:.~i-:;hanno
ci :che poi
rapporto tra di
loro perch non deterrii:iano secondo e dal loro ,rapporto_ il rifer.i1nento, ma il riferimento ci0 che dal princ,ipio conie stigma!qi inei-en-
qe~
il'1l rapporto
pos~o ,_gi~~ct-.re
essen~~-cicllo ~tato
degli elemen-
. di coloro
filoso.fir~,
u.. dere ito"?pensabile. Hume, in qua,nto . l_)ensava malome~te _che er~no. 3li ele~~ti
del
.~.lpporto
qt:
ques.to
nasc_~
l 'essen-
Se dato
\.10,.
.c::~e
ta loro
perch~
cause
i~
quanto ne-
il lor.o rcppqrto
~n
rap-
-stc..to
e~ementi
dell'esserci o_ non di x e y;
.~iutato
e~ide~te
a;
per essenzn non secondo gli elementi dello stato del re)porto,
tlltl
per-
quest~
221
~-
~_::;___1:.
ri~rdeno
il mondo ,~~~1~nt!lre del p~~s~;~ . d_oy~ i:nondo. ~l.emep,tp~~: sf~l. pensare si811if_i~a. la sfes6:~: .. iP~Fesi_-disnoeti~n d~l princip~P,:. ci eh~ iJer l?O~~'\"'
'
'
'
cl~ .. fondamento,
al pl;'ip.cipio, mn attraverso . :
~ -
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. ,J.
possi}.)~;1.~
sE~rebbe,
e, P.S>Il h_;
dtl.1-
t~rmil)e
so~
princip;L9; il
!.sareb~:>.
.d~.l
. J . ..
tnr~ dn,princip~o.
?Uro
i~definibil~,
"'"
in quento non ho il
'''
te~rni~e
tennin,e_ste~so~
...
in
ci'~
non
se~nq
cio il
. sepo.lto nel-
1' ipotesi disnoetica: . ~l. ,pri~,c_ipio coli:i.e a~r~sto fondc1nentole del ;pen~!i
sare o lo stigm.?,
tB:~11~nte
inerenza
p~nsare )U ri1~pe.re.
pen~~~e,
..
fondmnentnl.~
. ..... :....
'
speculnt_iVllnl~nte
sto fon,dmnentale
d~l
..
p~nsore:
del
--~
sig~ifica
. ---
scit~to
dal suo
.
c~oristo,
.
perch il
..
: .... '.
c.llora. st.,~~na
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..
del
poss,o
s~: .s~esso,
J?en~qre.
fo~dcmento.1.it
' ..-.:...
---
pens[<lre.
set>olto insieae al
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d_~.
- _,.
pensar~
.......
del .
della
--
...
. -..
pens~re
.
.,sepolto
col principio
che .
.
.
.
. . - .
..
'
---
--
"')I
-~
.. -
--
pensl.'.~~-
tclruent::;~
ques~o;,
cm~iut()
qel pen-
e~sere comP,iut'?::~
pu ..
...
'
222
.'
.,_
.).
pensare,
..
'
.I
.,
... '.
'
la divisione dal suo essere tra il principio della divisione e il pensere, o.ttraverso il terzo incluso e e.ttr_s.verso il termine in quanto
: . _;:- ~.
, ", . i
se~no
.. ...
./
.. ' ....
ili s, la divi-
'''
'
repporto tra il principio e il pensare; la divisio_ne come il contenere questo rapporto identicl!111ente negaziot\ei de~ riferimento di que~
sto e:.l princiio,
c~o
'
.:
..
.'''"'.:"
-~
.l
'
~apporti
d:i.
tutti
'
di
..
;.,-
mento; per cui. qunndo la definizione, cio le. divisione dcl rc.;>eorto
tra il principio e il ',)ensare, la ne1azione del riferir.iento <li c_.'Uesto
ste~so
~ome
...
gnzione possibile nel riferii:itento, ir[IJlanentemente al riferimento,
ne~e.zione.,
ne'..~ozione
immanentemente al riferi-
ne~t:-
223
zione, cioci, lo ~ti8fua di,inerenzu d: il riferi.ruento n s dei ropporti che non lo rigue..rdano,. e, allora.: nel -r:tferi1uento l 1uso 'dll ne-~azione le non inerenza del 1 rop;.>orto, quindi~ in.iullnentmente
fer~l!lento ,. _:ci)
ni ri-
'nei
r'iferirnen-
~_tigmn
.hn -rnppprto n t.:l principio, n nl pensare, 1'0 stigme. di inerenza provoca il.rifeirimento
es~
di
in~renza,
di que-
?rincipio-~JE~nsc..re
~del
a s:S.
sti.~mc
di ineren-
e'!
il p:en-
contertu.;.
1
224
to e il .
r~pporto
princi?~o
10 differenza
il
. . .
_ine~~nza,
..
'
__ : - .
~-
---'.: :
.e~.s9.
..
stesso a
.::. _.
fc.r~
dc differenill
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--~ ~~~-
,;;:_~:--
..........
...
..
il principio, in quento questo. differenza, . avvi..:-.to ad essere un certo fondamento, cio ad. essere
i:n._. un certo.
. ..
..
. .
.:..
e~sere
11~do
per cui
"
dev~.
diventa-
relo.zio~:
..
trilogicoori~incrinme~te,
questo un .. .i..discorso.
-~
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'
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s~condo
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c.~'~
una
divi~
"
de.~
eleril~nti,.
'
t.
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so originario che riguardo.. il. 1~ensare perch le ;r~l9gin del,.. d:,lscorso originario costituita d~l rcpporto~ dnl riferimento ~ dalla ~
~>~nsnre
.::_:.
...
pqssibil~
.( ._,:
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.'
'
(non
so s.e _possibile fino nll'attua'
- , __
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....
'
l .qu.:.n~
do riusciamo
a cepire clw . ln di$l;}Oesi
_element_cre _del principio .. ci
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fond~1,ento
che fc. da
princi~)io,t,
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cornp~en.cre
noi riusci_runo a
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....... ".
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fc~tto
. . ..
.. '.:!
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_dei~li
serve er
conoscere: e che,
. serv~ndorni per cqno
scere,
f.'\ do..
.
.
'.-....:.. . ...
..
.
,
'.
to nl penso.re,
:.
P~.r c~
o di,
nssorb.~re
il. pensar~: e il
sol_o~_.metafisicq
che il princ!r>io,.
f.onJ~11en-
'
re~lnrna
stes.so
;:.
dt:tl
quo~e dov;-e~iy10
cavar.e. fl,l.Oil"i
di_~corren,dp
oro.-,, .
'.
'
O_,.
_I.
...
oN
radice qun-
~.<?.~'~ r ;int:err.fJ;tC;
che si trot-
to di to3liere . le terre che, ,ln nnsconde pei: poterla. a.lln luce, il diMauritius_in_libris
225
..
. .....
'
.' ,,;!.,
..;,
l'o~,
:. 1
. i.
.'
.. '..
J . .
principio pe.r ~l pe_nSfife in sen_so teo~et~co, ,in. quanto questo tip.9 .di .
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.
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.
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profondit mete.fisico, perch come profondit;:: metafisica sostiene
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n1a l~. pr~fondit~ che ha. orig~ne ne~l radic~ el~~~tari del .Pe~s~re
so~to
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1~&B. .. l:'iJ'.:llr""
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. .
pu~to
essere nel
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....
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c~ nel
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bisogna non
essere in
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.
.
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.. ..
..
l .. t
bi~ogn~
di inere;iz(f, cio
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'
,ess'?.r:e
_;
.~econdo__il.
... .
._:
..
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qua.le, dato il
.nel:- mond'!
..
.'
risucchi.~re
lemento capB:ce di
nell'individuar~
il probleiu.a consisterebbe
.
,d~scorso
1n~ndo
disnoe.tio,
disnoe~ico
un e-
: .:
..
'.
'
.. .
'
'
'
"-
'
'
'
'
..
...
matizzazione, cio i.l rendere stigma l' elewe,:ito o un elemento c;.qz:ne e-,
..
'
..:
l.J
Tal~~t:e
dice che
1 1 eler.iento
'
l'acq~,.
...
: ... J.
... : ..
la
...
~-
del~
.in_~e"."'
'eler1iento_,
(..
.. :
(.)
~..
ressa l'inerenza per attr_~~erso la puntu~:~~.~~~:: cio,~ ~essiamo p.~r,-t7re in tennini ori3inari di disco%'. so filosofico CNO.ndo possiru110
:..
..:'
.l'
~1
. '.. .
,.
v.:v.e~~,
contemporaneamente, la puntuelizznzione
di un
elemento
e . '}-n -sa
c::apa"i.
'
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..
11
prin-
darmi
il.
la stigratizzE~zione dell'inerenza e ba.sta, cio ..re~dere puntuale 11 i.iierenza e rendere pontue.le l' inerenzn si3n,ificn. rintre.ccinre tra 3li e''
lementi essenziali del discorso :.quell 'ele!nento che pu~ servire a questa operazione; ecco perch'~ Talete ori:]innrio ed ori3ino.ri."o. a~che
I
..
:.:
ques~~ roon.~q
. l
p~nsare
elen,entare: '<lef'
..
biruno dir d~solntamente .che Q.3,gi :nemmeno Tnlete i;>u fare da origim'f
.
i'..
..
...
.i .
'
: . ~
.'
, ri
qUe-
sto punto di vistn, ogni n.Qs.~r:,c;> modo di. fare ci che fac.ciamo, diven.
. .
.. j
. .
~a
stigme, di
i~eren2ia fin~
e r~~d~rl.o otiz-
?.27
divi~ione
percht~
e del
il suo li>ni-
discorso si potrebbe chiudere" e' si.potrebbe dire che anche cos abbierno un~. teorie. della filosofia ori5incriornente pensate.-.., in quanto civremi1zo 1agiustific6zione di principio del principio che serve a.lla filosofia, e se alla filosofia serve 6me principio la stigmatizzazione
degli clementi essenziali del "pensare stesso~ facciamo it_:i rnodo che lr,;.
stigruatizzazione CVV'en3a. e.
che. ci
~.
ridurr~
finizione del principio e del pensare noi .nnnulleremmo l 'inco1nodo metafisico di un principio diviso da queste definizione con tutti i problemi conseguenti; e si tratterebbe di dire facilmente che. ci che di
filosofico rimnne in questo viaggio la coscienza di questo viog3io,
cio sarebb corne dire che anche se riusciamo cd essere il fooerale
di Hegel, cnche se riusi:~o ad essere" coloro che portano
in. giro
nel-
la storie. il cadavere della filosofie hegeliana, e, quindi, t.'.inti 1na3nific-i chierichetti vestiti. per alle "snn carlo 1acr:tc", noi porterem'
''
giro-;- per mezzo, di Hegel, perch~: Hegcl dovrebbe morire per ..dnrcr roodo
dt s'sre noi i' becchini del suo cdcverc e deve morire per cerve+lo
.
1 \"
'
ritornr~
:aei suo
vic~nio; he,3elianamentc
questo significn morire c..l pensare rodic~le e ncoccre alla storia, '1aa
Mauritius_in_libris
nascere
. .
..plla. sitori-o.; perchci
.
.r~io:. mo~ire.
:d~
perc~ A~ q~sto
sono.
di_.~!ont~.u.lpensnJ:e
c:apa~e;
rnqicale,
~n
c_p111e lp.,
diventat9.,H.egel~
nli:sCedt-s.~r3-
che .~.t.ori.~J:l~, -~ Hege:l.' cbe Jt:idti pa1re a tutte. le:: ne-~nzioni di Hege-f;'
le vn_rie .C9,(r,epti contetnpc:>rl;lnce. che pretendono. .di ;;:vere .a:s:sunto i-1:::10ro.
pun~()
tale
pnr~.enzn
pi
p'U,I:t~O
per mezzo:.P.i
~st2_,r.11or.te
ess~re,
radicnle e .pu
p~r.-,questo,
nascite. alla
storia~.-Po~si~-ncat
t.lre che la presenz..: olle., s:tor!a implichi. il. m.:lncare al pensare radi-
ca)..e,
s~ -nasce7;~
1rlancare al pen_pre. ra.dicale, se: noi e..'1r.lettiamo. :ahe 1 1 essere vero nascere alln storie come _l. 'e~sere
r.e che.
~stc;>.
n~ti
v~ro
cutentico~.che
ci coinpete, ma
doyrerqmc;:>;_ .ancJJ:e jC<;>nvincel;'C.i..che :.. questo .e.sse.re autentico .'. autentico perch4 :p:l;?:l
rnnnc~r.e
. il: mio
m~tet:i.tic>,
stior+lO :.dicendo che pi' delL'essere che .ho;ve.le' -il l'iOn essere dc cui
sono 1 ,~perch sarei dcl.. tnancarle.. r-,1 pensa.re radfa:m.le .que!fto; sempre per
mezzo delln (gra.zin
tjl~
c:l:rcoll'~
ne dt fnre fil.osofil::i:: e non pos.sinr1t0 .prendercela' col fatto che 1a. f.-ilb
sofi~
Mauritius_in_libris
229
una quest:ione _storica.:. come se la stre.~toia della st,<?ria contemporanea fosse tale -_da colld.nrU1are i suoi .fi3li ~p;~penso.re in questo. modo,
.. r
anche ad usare
1c. quclit~ della loro intlligrizo,:
per cui non che
.
!
'
.
non silUitO .. intelligenti,
infa.,tti
.
. .. oggi, libri intelligenti
.
se
ne seri-
rnor~~ ..
inutile. Ne qutto questo perch pndre di--: tutto questo il dlsfecilllento della filosofia, per cui ln
cons~nzn'il
!l.
questa mcriiera, in
'
-~
...
._...
~stp
fa capire che
questo
non_. Sigl)ifiC<l essere contro il proprio teliq:>O;~ c.nzi ~- C1 un
.
..
rnodo di essere fratello del proprio tempo consiste nel cerare di non
esserne figlio) dobbiarao cercare dif scrollarci in:: figlie?lrinza dl no-:
stro. te~ipo, per
fare. il nostro ternpo fratello del~ nostra capacit.
.
'- .
.;
'
di v~verlo. originalmente, m~~-per f~ire questo dobbicr~10 riu8ctre, essendo figli del nostro t~mpo, ognuno col nostro noroo.: e
nostra d<!'lta di nescitc,
stor_~n,
fare
in ;ir1cnira che
questa
cogr\c>me-:; e olla.
'.;,;
lo stigma di inerenzn drebbe modo allo filosofia di. ns~ere' in' -~ual..
essere rna a capirsi e a fare il crura11ino che deve condurla ella suo bu...,
n~ndo
Mauritius_in_libris
230
1.
seguente: tre:-il;:.rapporto e il .rifriumto il principio rischia. metafiiicc.ri~ente, in quanto rischio, di diventa.re fondamento in rapporto
ne~c,zione
le~n
il pena.e.re e il princi?io, il
e del pensare divide l'uno legato nll 1 nltro dal-principio, rua divide
in modo tale che questo essere d1viso del principio 'Corae stigma di inerenza dal rapporto pr.incipio-pensore un essere diviso
attrnv~r~o
il
~~riric.ipio
r~podissi,
231
l'ide~
ed
discor~o
chiuso, in qmanto se
g~
posso pH1 fm::e a ridosso del _princi,pio .svincolcto dal vincolo, cio
a. ridoss::> del principio c;:he n_on pu1) a.vere vincolo a s attraverso ln
tetica:, tenendo: presente _ch(3 ,c~ che 1 1 i<lea ~n qul\~to sinossi teti.cn l 'idee~ in quc~nto te.le; . <::J).lorr:i,
il
principio
non
potndo
avere ter- . , ..
...
.
:. I. .
~
in
'
'
se. stesso ci
nel qunle rifluire, c:io non p\l cvere ,nel p~incipi,o stesso ci nel
.
'. :..
..
..
'
dn s, in quanto non :)u nvere tenaine,.in s~; il principio rioh. pu~ ave. .
. . . .
.. ..
-~
-~e
. .
dire che, dato questo, il principio il principio di identit e nllora tutta lo feticn lel pensD.re si ridurrebbe n rendere . astratto
i 1.iden-
p~;ch
un~
inversione
l'ide~tit,
"
t;U.l
r11a
s~
. . . .i..-
232
..
~ristotclice.mentc
d~vent?re
p~incipio
aJ essere prin-
cipio mc. il suo COipimento nd ssere 1)rincipio e per questo scmbr~ che
si possa dire che il termine. del principio, dnto che n costo della
sua apodissi, non p~ss~biie. Il coupiersi del principio detennim.:to dal suo di.ventcre qualcosa che, perch~ in un certo modo, pu essere principio, nllorG l'nstrozione
,,
filosfic~
del
compin~nto,
ecco
"l 'avayx11
o.llorc~
difficolt~
disnoe-
tice. del pensc.re Tnlete dice che il discorso molto pF1 semplice in
quanto pir difficile, perch si trattu. di fare stnre assieme lo stighil:.
e l'inerenzc, cio{! si tratta di fre stare essieme in un elemento l'inerenzc e la su.a cepccit di fcre dn punto
41
~iferirnento,
questo ern
1 1 e.eque di Tnlete, puntp di riferirnento. J per medic.nte l'inerenza; tutte le cose contengono umidit e se lh:imidit. :i:nerisce a tutto, inerente e io sono cnpne come pensiero perch sono capace di contenere
questo ud.o contenere 1 1 acqUa, cio sono la divisione che definisce il
principio e il pensare .1n quanto contenere il contenere l'elemento primordiele legeto al pensore 1 Iran col pensa.re che chiede anch'esso una
uscite se3reto per potere essere presente n queste operazione checon-
pio-pensare
l~
stessa, la divisione
i :
~he
definisce iL
i-nppo~.to
principio-pnsare e
233
consentire al pensare di
pen~.;ire
~enninc,
disnoetic.o:
q~sto
inerenza ste. correndo il. rischio letafisico come possibilit .della relczione; il rischio metafisico dello stigma di inerenza quello di
essere trn il riferiru.ento e il rapporto in mod.J tale da fare dri fondfemento alla. relazione. La situazione della svolta conclusive verso 1 1. elenchos la sesuente:
i~
ine~enz.:;;.
bile il riferimento c.llo stigme del rapporto cbe non riguarda, per,
il_ principio, L1entre dal Pt11lto di vist.s. del
~apporto
o dei rnpporti
p~s.sibile.
COle
bile nell,a irillll.nenzn _lll riferimeri,to, quella che ho chimaeto le. inere.nze non, inerentemente
tc~le,
s_te.s~o,
...
pens~re
9~fi
differenz~
Ulll. .c.~rt;;i
231+
1 1 cppi~ttimento
del-
fond~1ento
rend~i:e
chi.::rc. le oscurit
re
di esistere
Cotrie
Sl"ile di questo implesso tele' per cui questo irnplesso significo 11t~nere custodito dentro di s il fondamentoj cio il nnsconderie sue
in
e_
misura in cui lr.i teoria di s rion il contemplnre sri, ina - il contemplare ln profondit dei fondamenti rinserrati dllllo stare assieme del
t)rincipio 'e cfol pensare; per il circolo enche cos vizioso, perch6
Mauritius_in_libris
235
identicaraente il tenersi assime del principio e del pensare custodisce le sue redici, me. le radici custodite fanno s che il principio
--
se
princip~o
ti, cio l'eq\iivalenze d* rapporto trn il s del principio e la profndit dei fondamenti non nasce se non.dolla,negazione del
fondon~nto
relntivrunente al-principio co1ne twle; infetti ogni teoria del principio e dunque ln teorie del
princi~io
cc.paci,t~
o~!li
filoso-
teorio. del principio mn -una teoria dol principio secondo questa logica interna
<illc~
rec~lt
~iguar~
le~
cipio lo stesso divenire del principio fondaiaento 6n modo che il principio che diviene si~ l.:i. relazione in C}Ull.nto detenninc.ta. Da questo
-r,_
punto di visto la storia del pensiero nel suo livello in qualche 1na.niere., o ir.ipropriar1:ente rcdicale, l.:;. storia. della teoria del principio
in
quest~
un~
ma
--
236
dve nnsre il ra.Jndo conoscitivo, sic. il terreno dove sono m1ti i fondmiieriti che 13iustificcno tutto ci. che conosciariJ.o, quindi sia il mon-
l~ ventur~
.~
~li
fondcr11enti e lr. pc.rte della conoscenza. Dcl punto di viste dcl principicb colite stigme. di inerenze il discorso
diffici~e P~.r
due motivi,
difficolt.~
.1_?
serie m&.s-
de;~li
d~lla
scien-
za, cio storiceIIJente i11olto pi. c0Lt1odo pensare secondo le .conoscenze che ho e queste. 111 atorio del pensiero nel suo se:nso di d.imensio
ne interna per cui, in re.Ellt,.. le storia coincide con: _,la
pers~si~
so proprio le qti.estione sta in questi terr~ini per cui l~ cultura con-rprcsn storiccraente costituisce un mio abitus, ci
simi~fico
.. .
~.
'.
dovere fc.-
fondemen~o;.
ln_ne;}"zione, possibile
d~llc.
ati31na, lo stigma d e
riguerdnno e
le~
se
il riferimento
c~ei
237
?Orti che negano il~ riferimento t-:llo: stiginc. e d"llo stigmc.. che d:\ o.
s(S il riferimento dei rapporti che non lo riguardano; allora lo. nego.-
zione stnnell 1 es-sere in relazione da parte dei rapporti come non proci~
ti che non
sei:iz~
as~
stessa~:inernzc,
ferisce e s8 i rapporti che lo riguerdnno, e si pu dire che i rapporti che non riguardnno lo stiguu: di inerenza, per questo negano il riferimento. De.llr: pcrte dello stip,mn di inerenza il riferimento dei rr::.:_J:,;)orti non propri dello stigma c', cio dal punto di visto del princi}io come stigma d:l- l~1erenza if rapporto sui rnpporti riferito allo
sti31~10. dello stigr11f."~ 1 che lo stesso ch il penso.re che il rapport;q-
'
stigr.an,, che pro;.orin :J-er essenzn del principio come stigma ed essen- ' do tale riferisc{ al principiu,, r.m riferisce in quanto il riferire in
questo caso t.r.leperch
la
so 03ni
filosofia~
1..1uan-
c10 "J:i qclesto sistenm chiuSo' noi vogliamo indicn~e il principio tiren-
olo fuori.dcl eist~rile chiuso, 1sciai110 il sistdril chiuso. in modo tele che il rimanere chiuso da p~rtc dl siste1ue , cperb, de parte del
principio l'essere fuori dal sistemn consentendo nl sistema di rimanere
pi~
....
.. -
'
co~.ie
fin quando-~psse~go il principio di questn filosofi.::i., e se~~9no cape.ce di conoscere in seriso.filosoflco sono cepace di
~
...
.
conse~nzil
s~guire
tutto ci
scre necessarie. rispetto al principio; c:io seJ. dicimno. che l '-idea. delMauritius_in_libris
238
rosmini~nn,
in gucnto conoscere, non pu conoacere; nelln formule l'elemento essenziale il non potere rispetto cl conoscere, quindi si potrebbe dire
in rcelt che
l~
irmi~nente
al conosce-
imr~nente
nl ccmosce-
re; hon ho detto le: firipossibilit, ho detto l~ non possibilit in qurmto i1.11Janente al conoscere e cio l 'iIL'!llnnenza delle non possibilit nl
conoscere si1nificn in realt, n parte delln possibilit, di ricevere il !:!!!!; ecco perch il conoscere in quanto conoscere non pu conoccere, questo
l~ ne~nzione,
delle non possibilit al conoscere in qw:nto conoscere. In altri termini, ma. direi proprio testue.llnente in altri termini, l'uso del possibile da parte del conoscere, la negazione, l'uso del possibile soltanto del possibile a parte del conoscere, e non so se chiaro il
legru1ae tra questo discorso e il
passag~io:
tenuini direi ~he significa o cm11incin a. signifi;ce.re una sorta di alterazione del terr.1ine in guento tale irra:1ienente1r.ente c. ci che esso produce, cio nl conoscere, in altri terrnini,ciu la stessa alterazione
del termine in qunnto tale, dal punto di vista di ci che il tennine
...
po~sibile
senzn
239
sfior~
st~ssa
se.~no
dell '-
me se . ln possibilit i-imanesse per questo un discorso puro di principio, un disc()rso vuoto di. ci_ che roprio della possibilit perch
ci che propr-io della possibi1it1 -:1 1 intrinseco della possibilit.
l'intrinseco della possibilitdovrebbe riuscire nd essere il possibile, e inve.ce in questi ten11ini la possibilit ritorno vuota del suo
stesso intr.inseco _fino l principJo e rimnne un discorso. puro .di. ?rin... ..
\
biso~o.del
discor~o
Il
p~
mai avere un suo discorso proprio, o lo pu avere in qua.nto lo ha sempre nvuto come ci; che stato il discorso iJlatpnico? Il discorso plctonico questo, tanto questo che nllorp non mio il pncetto del
riconoscere senze conoscere; cio se dlovessimo dire: elloro di filosoMauritius_in_libris
fico nel concetto di reminiscenza che cose c', di quello cio che posso in quolche mcnier.:: pensc.re come filosofico, e per ci, dico nel concetto di reminiscenze, le conosc~nz~_:.f.~~~--re~~!~~e.P.:.z.s, il.'l i;eris9 .metcl-.
fisico platonico ma pur sempre in questo senso, qual' l 'a.ffenaazione
che potrei capire come affennezione astratta nei cui confronti impegnare concetti diversi, dove concetti diversi s.ignifica concetti che si
divertono, divertono se stessi rispetto a questo: concetto, in che cosa consisterebbe il filosofico odi .questo? ne_ll 'essere convinti che il
sol~p.nto
,~
in
quan~o
senza
Qsser~
coL-ie. tale
di-
re che questo riconoscere come se. fosse esso lfl t_rnscendenza -:nei confronti del mondo che lo fc
che poi riconosce,_J.:l. C.:Qn<?.s_~'!~ ~-!~~-:.<?~~--_riconosc~? 1 'ide.a platonicarr~t;nte il limite, dc questo punto di. vistn, lo stesso pensare co~~.
~~~1. no_~
--
_-
...
'
..
------
- - - - - - . - : _____
.que~to
..
,;
tento plntonic_o
dico di topografin,
nk'!
~non.
n~n
potr~i.
secondo le. topologio del discorso che sto fncendo d.l _punto di
,fnre
yis~n
ques.~o
cnso.non ci che
trascende il riconoscere, ma ci che sta sotto il. ricon9sce_re; e dico che COS~- in mt.miern rualede,ttamente plntonice.9
sa.tnnicaroonte plc.tonico9 . per cui ci ch' di
Mauritius_in_libris
se vogliamo anche
v~rrunente. plat9~co
qu
241
orizzontnl~iente, 111c.
da limite
vertical~i:ite,
ra~ionas
;>er cui se
t'
..
l'operazio~ . plc!it~nica
.: ..
plntonisn~
cos~
h~
"
opernzi~nc c6~si
di questn
o~:r~-
.:. : .
~.
che
'
h.~
un fondamento
ha ln verticalit dell'orizzonte, rende verticale l'orizzonte (e inteno orizzonte nel doppio senso, quello comune e quello proprio; quello
comune, ci oltre cui non posso nndare e quindi _il limite in quanto
esteso; in senso proprio, come
sibilit dnllo
sti~an
limi~e
e bnstn).
~l t_re:~itto
della pos-
to!~n
ello
sti~na
di ineren-
tocc~
. ..
r!Ul
toccendo il
se~no
se,~o
P.er
produce il
riconoscere tale in quanto s~nza co~scere, cio produce il riconoscere concettunlmente, e.strnttaroonte, che riconoscere proprio perch..i
non ha bisogno di essere stato o di essere conoscere, proprio perch
il conoscere non 11 suo passoto, mc. semmei il suo futuro, e il'co.:
to
rt", in questi tcrr11ini qU:'1ndo dico il riconosce're tnle perch6 toccnnjo il segno si riconosce senza conoscere, come se stessimo dicendo:
l 1unico modo
~e
fia di chiUdere il conoscere dentro il mondo fondarnentc.le dcl conoscere, cio cl.i evitnre che il conoscer sin futuro, cio di ne3are Plctone, ma di negcre Platone con Plntone; cio di rendere l'orizzonte
verticnle, di fnre in modo che la orizzontalit del limite sin, invece
qualche cosa ehe segna e che ferisca dentro, nel centro, il mondo del
conoscere.
Il mondo fond\Iiientnle del conoscere da questo punto di vista rt..w..,ne quello che in qunnto nttraverso lo scntto dell 1inerenza. (la pos-
sibilit in questi tenaini lo scatto dell 'inerenzn), attraverso questo, il mondo del conoscere riH1nne legnto alln opernzione ottrave:rso
ta
quale il
se~o
to nello intrinseco del conoscere; il mondo fondcJi.1cntnle dcl conoscere, nei confronti del pensare (il pensr:.re se111pre cib che rimane' per
or,':l interessato allo stigma di inerenza), il mondo fon<le.mentnle del
Mauritius_in_libris
243
..
ten~ini
Iii.a
ha
pensc..to
perc:h~
pensf~ero;~'perch6 se il riconoscere
queste duplicazione del conoscere att~n\Terso il li~ite, per cui il
che lo fe pensare la cronaca del
re il limite
COllte
C:i.
conoscere il limi-
te co1n limite iu{)uro: uno il conoscere che si fennn al mimite: ,e dice il nournno, ecco il limite puro, l',:".ltro conoscere che, fenaandosi cl li1:1ite e dicendo il noumeno, per ci0 torne indietro e conosce
..
,~lL'.:l
. .
pensare come pensa) per cui app~to s~~ar&o bene k~ntinclilente che
la sintesi a priori se
Io
dove~siruo.. _qirln
"
Ls doppie. ver:i.t, le doppia cbnoscenza perch
la sintesi _a priori
ln conoscenzn di une conoscenza, la. conoscenza delln intuizione sensibile, ;~ definizione della intuizione sensibile, cio di ~utta la
Mauritius_in_libris
sensibil~;
-to.riiii:, ii
o lu
conoscenz:::"
iri .senso kcntia: .. _ --- --.
..-- -
elle.~
ria, non posso fcre il giudizio secondo ln relazione, non posso cate3orizzare in realt secondo la relezione,
perch~
perch-~
eh~
contenuto per
s~.
co1~1c
to limite, nw.. il limite in quanto segno del termine; se noi siamo nrrivcti n questo punto, arrivati a questo punt:o .il discorso si fnpcricoloso percht se il mondo fondamentale del conoscere lascia il riconoscere a s8 per cui l&scin il riconoscere come ci che legato alle
!,)Ossibilit in qu'.nto il riconoscere senza il conoscere, il mondo
fondamentole del conoscere come se
ne.'~nsse
nl pensare ln capait
signific~ ne~nre
~J
Mauritius_in_libris
.. 245
n,'.'.~
~1i proble1~1e.
re, il conoscere c;uesto lo pu ottenere soltanto e.ttra.verso il tentativo che il conoscere cor.:ipie di: rendere intrinsecoJ dentro di s il lifoite., cio 1 'orizzonte non _ i,.Ji. ci che si distende c..taorno al conoscere, 1 1 orizzonte ci che sostiene i 1 conoscere, rua lo sostiene in~ostie.ne
trinsecamente, lo
alla necessit di
cor..~:ir~ndere
torn.=-~re
ne
me~e.foro;
origini -senza metnfora; non e' nessun poeta che cnntc. un' i1.unn3i-
perch'~
l~
L1l
tiltl
heide3~erir-ne.
Il momento conclusivo secondo una-.doppia spirnle che passa attraverso le. ncgnzione e l'alterazione, nel sens> per cui, per.un verso
l~
.do~etmno
potere <letenninare
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coq~
concet-
do"\'rrulf110
ne~t.izio
ne dovremmp poi cor;.ii_Jrende'.1'.'e l 'eltern:Zione; ecco dunque la doppia spirale del discorso conclusivo di questa prime parte: le, ne5azione s.i
espressa relativ&r.1.ente el mondo fondmentale del conoscere in: quel
filoo ner cui c.
su-~
sor~c
di principio.della
ne3e.zione~
Ci
h~~
ne3c~
zionc in realt si espresso perch.~ ha cltercto i suoi stessi contenuti, e potremmo rivedere tutto.il corso dc <;"-lesto ;>unto di viste.: ne3czione e nlterozione hanno costituito i due monenti fondrnnentcli trn
i quali il discorso ha costruito se stesso, e quindi le negazione
state
dete'I'J11inat~
il di-
necessar~arnente
deter-
rnt!
arr~yare
c..11 'elenchos del principio, cio tiuestn sarebbe una _vi; lcterale che
Mauritius_in_libris
)Cr
..
- ..... .
chos ~11'.elcnchos: se.re.bbe 1 'clencli_os"nel suo doppio mqdo Jet~_e.J;.ele secondo -cui si... potrebbe
gi
...... - . ... .
.
d~re
----
..
che - --S!lppimno,
senzc. b:lsog110
....
- .....
-. -
d_el_l~_el~n-
lo. nssuruiruno
s::~
s~.puto.
tro se stess9, sarebbe sister.m di uso, ed ecco perch potre110.110 prendere .la via
strett~
uo continunre. il discorso
prendendolo~
sto momento conclusivo del discorso, potrebbe diventcredn momento conclusivo, mo;.nento iniziale del discorso successivo; cio, riuscire n
-~letcnninnre
Mauritius_in_libris
- ., 248
strett~
che pu diventare le vil: la.r~a ?erebi: il problemn ser.3. senipre lo stesao, in quanto il priklema rispetto all'elenchosdel princi?io rimerr
il concetto di negczione con-ie principio di alterazione; c:to rin.ar:r
questo problema: potr overe l'alterczione nel suo :;,:>rincipio soltcnto
o. condizione (1.i cvere ln negazi.une nel suo concetto. Quindi se questo
sort~i
~:>renda
questa strs.-
interess~rci
su.:~ tessitur~,
doven-
perch~
necessnricr.~nte
tr.:lverso cui il . concetto delle rie3D.zione :deve passare, e dunque il problcme in questi termini: ci che l 'clenchos del principio ,. cor.le ci
che non comprenirnuo ore costituisce ci attraverso il quale . sr::.r pocsibile detenninare le. ne3nzione .nel suo concetto perch6 il concetto
.Ji negazione sia il :?rincipio di tllterazione, perch.3 la negazione in
quanto concetto sie. principio d:t alter-zione; e sarebbe carne dire che
non discorso 1 che rii:nane solo estratto i?erch quendo dovremo; se dovrerao cnpire l 'cltro, lo potremo capire solv perch potremo concettuali,.ente capire b:. riegezione, non perch l 'nltro esiste; in questo senso
1 1 astrnttezza del discorso unn astrcttezza che ca?isce l'astrctto
-secondo l 'astre.tt che il concreto per-cui1 copire 1 1 astr.stto secondo l'astrntto, questo il concreto, alla stessn rnc:.niera come cnpire
il conct'eto secondo se stesso pure capire il concreto cbe pu rischi1J.re di diventare l'astratto perch per capire il concreto secondo il
concreto ho corn' concreto tra -i due, proprio; l 'o.:stratto. Il motivo per
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~--
. 249
. ..
to stc nel fatto che il fondaiaento tnle per cui diventa ~-s~~ fonder.:;ento l'unico intrinseco Ji .cui.dis;>0ne, allora 1 1inpedimento del concetto, ln _neg.zione del concetto, le difficolt originaria del concetto, ne~ --~-?.~fr~~~-~ d.~~-- ~-'?~ce_t_~'.?t sta -~e_L _fl.ltto che 1 1intrinseco risul
fond:.mento
fondru~iento. risul te l 1unico intrinse ...
- --o ..._eh.e
______
-_il
.
------ . . . -- --- --------- -------- - - - - .
co di cui dispon;-:;o, ci. che_ ir1ipedisce alla negr:;.zione di col}~!TI11a:~Q_'Ver
te. unico_
c;o~
..
so - il concetto di se otessa _sta nel fc.tto. che il foncrnento di cui dispongo l'unico che diventa. l'intrinseco come ci di cui. dispongo,
in quanto il fon1e:r;,ento di cui dispone il limite reso intrinseco c!ll
riondo fondamentale del_ c.ono:scere e il limite reso intrinseco e;.l mondo
fondnruentele del conosce-re:-significn il lirilite senza se stesso verso
il penscre,
.T~C.
s~
il
fond~~nto,
so che lir.1itn il. suo fond?iilento, il conoscere cio rl.efinisc lo stes-so f ondcrnento del conoscere.
' Qunndo dicl.rano il conoscere o il r.1ondo fondmilcntcle del conoscere sti.:::mo dicendo. ci che il conoscere indifferentemente nl pensc.ra
e il pensare che. rirru:me inedito e
iner~nzc,
se __ ~()~_~e _trnt"."'
~h.e __ !1_<?~.-~sirr~~pon
c.. tto rendendo zero 1 'atto del pensare, perchc 1 'etto de 1 penscre co:ne .
riconoscere zero, il pensc:re.reso zero al principio e dunque il .conoscere pieno di s in queste misure. in :cui l'ode.sseo meno facile
come odissee filosofic..:i quando stn nttorno .cl t;JOndo del
~()!l~scere,
ri-
111lt.ta
Mauritius_in_libris
~fondru,iento
250
che ritiinne senzc se stesso, in qunnto il fondmento stato risucchia.te) dentro il r:1ondo del c0no,scere, mn il mondo del conoscere chiede il
fondcmento; ecco perch non possicrno continuare soltcndo l_'elencl;los
e dobbiruuo invece rir.-.cnerc in questo limite, perch:S il probleme. stn
prlhprio in questo discorso: lo negazione nel suo concetto sar pvssibile verso il principio delle c.lterc.zione solo !'J.ttrnverso 1 1 elenchos
~lcl
?rincipio
.~he c.
COIlp~endiamo
che
cose significa il fc,tto che il conoscere dispone dell'unico intrinseco che risulta essere il suo stesso fondaaento, per cui la conclusione doppie
perchi'~
inestric~bile
del
r.1ondo del conoscere stesso, cio da. essere tale dc non potere essere
sciolto dcl mondo del conoscere, pur es.sen<lo stato sciolto da.
s~,
non
dell'o~izzonte,
lo a li-
vell teoretic0, lo stato nell'esercizio delln S\Ul storia come espressione del non
sc~perc
questo:
tutt~
doloro~a:
il
ess~re
sa,
ci
fond~1lento
dell~
ne1&zione
n~l.s~o
vist&~ di.r~i
il limite sen-
tr~
poi . 90~11e
~l d~scorso
conclusivo: siano
concetto; ecco il
~, ..
se. do:vessi1uo
fatto fino-
questo
punto . in cui
.
del.:p~incipio
tivi, sia perch;41:1 elenchos non. sif!. la sua. _anticipazione, sia pe~ch
l 'elenchos non pu essere
aristotel~co;
:-~el
prin-
Mauritius_in_libris
251 -- .
quanto nnticipnto,
o.nt~cipoto
cidetic.-:-~
lv~ bis~gno,
discorso deve procedere verso 1 1 elenchos del princioio perch! l'elcnchos in guanto. del pri-ncipio non sin aristotelico, dato che se eristotelico quello che ho detto poc'anzi, cioi3 l'elenchos che signific.n senze. se stesso in quo.nto dop;>ifl. .mente .dirnostrczione o in quanto identicamente dp?illrnente CDnfutazione, ed cor.1e se stessimo a dire: dunque per il principio non mi serve, in questi tennini .::ristotelici l'elen~hoe .ti.&i serve per l'elenchos, rna se .l!elenchos mi serve
per i 1 E!len-
~ .~Q.!~an~q_p~r.~---i:n. tmj.-
~.1i
serve
perch:~
so capire che anticipato solo dopo, non )rima, perch appunto il do~)0
e il pririlr
qlU;
ra
negc.-
zione del tempo la inversione: dell'elenchos con l'elenchos, l'elenchos senze. se stesso; allora dico: debbo procedere ve.rso 1 'elenchos
jel princ.i?io .primn
perch~
essere nristotelico, secondo perch i.l fondrntlento non pu essere l'unico intrinseco di cui il conoscere dispone, in qur:mto se il -fondthnento
risulta come l'unico intrinseco cli cui il conoscere dispone, ci che
vcrL1.lllente non 1 1intrinseco in. qucnto tnle, iiUl il ne.~nre il fondauento a.l fondran.ento, per cui da questo punto di vista. l 'elenchos in
quanto aristotelico n~cessarimnente tende. n non farmi fllre questione
del fondamento,
~erch.da
scorrerebbe come, ci che tiene dentro se stesso il fond'J,1ento nei confronti di tutti i suoi fondnuienti e il principio rirnerrebbe appena
L~p
Mauritius_in_libris
252
n~ente
ci
tu~tc _le
n tutte le altre cose, mc.. ellore anche eristotellce.mente, il princ.ipio, 1 1adunaton vero ci~ per cui penso il rrin-
te di dare il
un
sistemc, e allorc
d~nnsto
p-.~radiso
di tutti i si-
ma,
n un
paradiso perch s!lrebbe una rotture. i pensiero continuo; dunque n.1ternativa, o questa, o quelle. 1i:1olto
pi~~
253
,zinle che dovrebbe riuscire a. non dii:rentnre esistenzialista, cio quelle delle purezze. dell 1es~'rc,izio dell 1esis.tenze che posso c.nche ~api re
attrnvers ln iineq pl.atonico-agostintann?:~~~c&lianti, tove il discor~~~: p.11 1inizi si chiu...:l.e perch'..~ ha .princip.io nel teu1l)O .e. pe7ch~ evendo
'
.,tutti i discorsi: il tempo ."_ci del q~nie. io non .. ?osso dire null,a: se
8000 Chiamo.to
l!
,/
esistenza talmente ?rofondo che dovrebbe riuscire a riu:n.nere nntenJ:ica, cio talraente vero questo che dovrebbe rir.IB.nere mio e tuo tan
to dn non potere avere nessunu scriba, perch8 u questo punto chi seri..
~ell 1uo1110,
se vero e. livello estremo non c1ovrbbe neanche dirsi; ne. questn L".'.
seconda alterne.l:ive. che se
dialogo
f~
un buon
perch~
~Jerch:;
te~ie~o
-::.:~~;::~~
~-
ehe siamo uguali, bensl siaruo tall1iente diversi che non si pu essere
diversi quando io intendo iwpegnore quel tenI1ine; quando questo discorso
ri~iane
Ill'.tivn vclidc,
Iu~
254
dovremmo cerccre di
costruire~
:l~
..
~lternetiv~;
nei con-
"
,.
. il : ~
..
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