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DAMASCIO TRATTATO SUI PRIMI PRINCIPI APORIE E SOLUZIONI

I. SULLINEFFABILE E SULLUNO [Aporetica della nozione di principio assoluto] [1. Laporia del principio]
Ci che chiamato principio unico del tutto al di l del tutto o qualcosa che fa parte del tutto, come vertice degli esseri che da lui procedono? E il tutto, diciamo che con il principio o che dopo di lui e che procede da lui? Da una parte, in eetti, se qualcuno dicesse questo [che il tutto dopo il pricipio], come potrebbe esserci qualcosa al di fuori del tutto? Ci a cui, infatti, assolutamente nulla fa difetto, questo in senso stretto il tutto. Ma, in questo caso, fa difetto il principio. Dunque, ci che viene dopo il principio non il tutto in senso stretto, ma il tutto ad eccezione del principio. Inoltre, il tutto vuole essere una pluralit limitata; giacch lillimitato non sapr essere esattamente un tutto. Di conseguenza, nulla si manifester al di fuori del tutto; la totalit signica, in eetti, un certo limite ed gi un ambito determinato [una ], nel quale il principio ha valore di limite superiore e ci che ultimo rispetto al principio valore di limite inferiore. Il tutto sar dunque con i suoi limiti. Inoltre il principio coordinato ai suoi derivati, perch di questi che detto ed principio; allo stesso modo la causa coordinata agli eetti e il primo a quelli che sono dopo di lui. Ora, la coordinazione unica ( ) della pluralit delle cose che sono, questo appunto quel che noi chiamiamo tutto. Nel tutto dunque anche il principio. E, in una parola, chiamiamo tutto in senso stretto la totalit di ci che ci possibile in qualunque maniera concepire; ma noi concepiamo anche il principio. Difatti siamo soliti dire tutta la citt intendendo sia i governanti sia i governati e tutta la famiglia intendendo sia il genitore sia i gli. Daltra parte, se il tutto fosse insieme con il principio, non ci sarebbe qualcosa [che sia] principio del tutto, perch il principio sarebbe compreso nel tutto; dunque lunica coordinazione di tutte le cose, che chiamiamo tutto risulta, anch noi non si debba risalire allinnito, senza principio e senza causa ( ). Ora, ogni cosa deve o essere un principio o procedere da un principio; il tutto di conseguenza o principio o procede da un principio. Tuttavia in questultimo caso il principio sarebbe non con il tutto ma fuori di esso (in quanto principio di ci che da lui deriva); nel primo caso, invece, cosa mai potrebbe procedere dal tutto come dal suo principio e uscire fuori dal tutto verso il basso come suo eetto? Non sarebbe anche questo eetto nel tutto? Infatti la nozione pura e semplice di tutto non lascia nulla da parte. Il tutto dunque n principio n procede da un principio.

Traduzione italiana a cura di G. Russino, basata su Damascius, Trait des premiers principes, texte tabli par L.G. Westerink et traduit par J. Combs, vol. 1, Paris 1986, pp. 1-2.

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