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Sui sentieri della logica 1. Aristotele Per Parmenide lessere immutabile, il non essere il nulla.

a. I Sofisti negano la possibilit del falso perch sarebbe parlare del non-essere, che per non . Platone supera il relativismo distinguendo sensibile e sovrasensibile. Si apre la possibilit di parlare del vero, perch il falso si riferisce al dire di una cosa ci che non , cio ci che diversa da essa. Aristotele invece risolve il problema contestando lunivocit{ dellessere. Il predicato essere si attribuisce a pi cose in modi diversi (polivocit): si dice per s (a sua volta diviso nelle dieci categorie, tra le quali la sostanza ha la priorit{: presupposta dalle altre ed lunica se sostanza individuale a poter fungere da soggetto), per accidente, come vero, come potenza e atto. La logica connessa allontologia: la struttura della frase rispecchia la struttura dellessere e le leggi della logica rispecchiano uno stato di cose nella realt: data una propriet il mondo si divide in due parti, le sostanze che ne godono e quelle che non ne godono (indipendentemente da quello che noi sappiamo a riguardo). Queste leggi assumeranno le denominazioni di: - principio di non-contraddizione: non posso affermare e negare un predicato di un soggetto - principio del terzo escluso: dato un soggetto e un predicato, lo devo affermare o negare Aristotele li enuncia semplicemente. Storia: NCtr. Gi{ Platone aveva espresso limpossibilit{ di un ente di godere e contemporaneamente non godere di un predicato, nel suo metodo definitorio: la diairesis. Il metodo sofista vuole portare lavversario a contraddirsi: presuppone il principio di non-contraddizione. Ma non lo esplicita e non chiarisce quello che far. necessaria unulteriore precisazione (la far{ Aristotele): lincompatibilit{ tra godere e non godere contemporaneamente e nello stesso rispetto del medesimo predicato. Il principio, per il suo status, non pu essere logicamente derivabile da qualcosaltro. Propone varie fonti di legittimit{. Con le giustificazioni elenctiche mostra che non si riuscirebbe ad assegnare un significato fisso alle parole; con quelle apagogiche mostra che tutti gli oggetti collasserebbero fra loro, verit e falsit, tutti i comportamenti (se sono veri di una cosa i contrari, le cose si ridurranno a una sola; es. del pozzo). Il principio rende possibile lindividuazione rispetto allalterit{, e questo alla base della distinzione tra vero e falso, ed anche un principio garante della comunicazione. Quindi questo principio il pi sicuro, non ipotetico, pi conoscibile. Terzo escluso Non c niente di intermedio tra due proposizioni contraddittorie, basta la definizione di vero e falso per capirne il motivo, non si pu dire che n lessere n il non essere indifferentemente non siano o siano (enunciati futuri?). Principio di determinazione Per Aristotele, qualunque cosa io pensi, penso quella determinata cosa. Importante per ribadire la necessaria determinatezza e identit con se stesso di qualunque oggetto del proprio pensiero, contro il relativismo sofistico e alcune teorie dei presocratici.

Per Aristotele la logica finalizzata alla ricerca naturalistica, consapevole che non d la verit{ ma la conserva se c nelle premesse: formale, e quindi naturalmente simbolica. Il ragionamento su cui si concentra maggiormente Aristotele il sillogismo in cui le proposizioni presenti siano categoriche (cio esprimano lappartenenza di un predicato a un soggetto). Distingue la premessa maggiore, quella minore e il termine medio, le III figure, di cui ogni proposizione pu essere quantificata universalmente o esistenzialmente, e essere affermativa o negativa: ci sono quindi 4 forme possibili, che formano il quadrato delle opposizioni (condizione della subalternazione: che i termini non siano vuoti). Includendo la IV figura non considerata da Aristotele, abbiamo 19 sillogismi validi di base, a cui aggiungerne 5 ottenuti per subalternazione. Aristotele per dimostrarli li ha ricondotti a quelli di prima figura, che sono intuitivamente evidenti, tramite determinati procedimenti di conversione o in due casi tramite la riduzione allassurdo. 2. Logica megarico stoica La scuola stoica fu fondata da Euclide, che concentr il suo interesse soprattutto sulle proposizioni e i loro nessi, anzich sullanalisi interna della singola proposizione. Infatti questo ha portato allo studio del variare del valore di verit di proposizioni complesse in relazione al valore di verit delle loro componenti e del connettivo che le unisce. Posto il riconoscimento della legge di bivalenza (la necessit di attribuire a una proposizione uno e uno solo tra i valori di verit del resto Crisippo determinista) Si ritiene che lazione dei nessi fra proposizioni sia vero-funzionale, cio che il valore di verit delle proposizioni composte dipenda dal valore di verit delle componenti

Quindi: analisi di congiunzione, disgiunzione, elenco di cinque indimostrabili (schemi dinferenza sempre veri). Suscit discussione il connettivo seallora; Eubulide di Mileto formula lantinomia del mentitore. 3. I VI secolo - Tendono a mescolarsi le due tradizioni, si usa il termine dialettica per designare la logica in generale. - Galeno presenta i sillogismi relazionali - Porfirio scrive lIsagoge, introduzione alle Categorie di Aristotele, dove solleva la questione degli universali, cio se i generi e le specie sussistano autonomamente o siano posti solo nellintelletto; se sono corporei o incorporei; se sono separati o no dalle cose sensibili. 4. XI XIV secolo La questione degli universali ottiene due tipo principali di risposte: nominalista (Roscellino): gli universali non hanno realt ma sono solo flatus vocis. realista (Anselmo e Guiglielmo di Champeaux): la vera realt sono gli universali, mentre gli individui sono accidenti.

Entrambe le correnti avevano implicazioni teologiche: come pu il nominalista riconoscere le persone della Trinit come un solo Dio se non riconosce nemmeno che pi uomini

secondo la specie sono un unico uomo? (Anselmo), spiegazione della trasmissione della colpa di Adamo. concettualismo: nel XII secolo si viene a conoscere lintero Organon, Abelardo sostiene che gli universali siano le immagini delle cose reali individuali stampate nella nostra mente e poi sbiadite. Introdotta nelle universit, sia a livello propedeutico che relativamente alle problematiche teologiche. Con grammatica e retorica, la dialettica parte del trivio: a questo livello si analizzano i sophismata. Logica terminorum: studio della significazione: i termini categorematici sono dotati di un significato proprio, quelli sincategorematici hanno la funzione di modificare il significato dei primi. Studio delle propriet dei termini: significatio, suppositio, ampliatio, restrictio. Dottrina delle consequentiae: ricerca sullinferenza Dimostrazioni famose: ex falso quodlibet, la contrapposizione e la derivabilit di una preposizione vera da qualunque altra formula. Si danno le obligationes, le regole per le dispute scolastiche come la positio. Si accentua il carattere formale. Attenzione alle proposizioni modali e differenziazione tra modalit{ de facto e de re di una proposizione. Aspetti teologici connessi allambivalenza dei futuri: es. conciliabilit{ con lonniscienza divina.$

Momento di massima fioritura della logica (XII/XIII): -

5. Dal 400 al 600 Tre fattori: riduzione dellampiezza di orizzonti tematici della logica (ci si chiede se il sillogismo sia sufficiente a esprimere le dimostrazioni che contiene), confronto con la ricchezza della retorica della letteratura, fecondit dei risultati raggiunti dal neonato metodo scientifico e dallalgebra. Pietro Ramo prepara un manuale di logica. Detrattori della logica: ritengono che conoscenza sia intuizione, il sillogismo un inutile procedimento che inceppa il naturale susseguirsi delle intuizioni nella dimostrazione. Descartes: preferisce seguire le regole di evidenza, suddivisione, ordine, enumerazione. Locke: nella conoscenza intuitiva la mente vede immediatamente laccordo o il disaccordo tra idee, la conoscenza dimostrativa (concatenazione) inferiore. Bacon: proposta di una nuova logica, respinge il sillogismo (lontano dalla pratica) e sostiene luso dellinduzione per lindagine sulla natura. Dallopera dei francesi di Port-Royal Arnauld e Nicole si delinea lidea di logica come arte di ben condurre la ragione [quindi - formale], quindi alle quattro operazioni mentali (concepire, giudicare, ragionare, ordinare) corrispondono alle quattro parti della loro opera: la teoria delle idee, analisi di enunciati, fallacie argomentative, metodologia. Anche Hobbes interessato allinferenza ma non critico nei confronti della logica formale. Per ragionamento intendo calcolo, il punto di continuit tra Lullo e Leibniz.

Leibniz massima voce in difesa della logica formale, vi contribuisce con il suo progetto di ars combinatoria, cio di un procedimento per trovare tutte le verit{ delle varie discipline a partire dai loro concetti base, effettuando in modo esaustivo tutte le loro combinazioni. Tale progetto si doveva articolare nella produzione di un linguaggio ideale, di una scienza generale del metodo e di unenciclopedia del sapere, che fall per limpossibilit{ di far cooperare le varie accademie. Tent la realizzazione nel campo pi limitato della geometria, nellabbozzo veniva delineata la scienza generale del metodo. Cerc anche di estendere il programma dellars combinatoria alla logica aristotelica. La produzione di Saccheri ha interesse logico. Per far diventare il quinto postulato di Euclide un teorema formula quelle che saranno definite a pieno titolo geometrie non-euclidee. Apr cos la strada a considerare ammissibile una geometria sulla sua non contraddittoriet logica (e non sullevidenza intuitiva). 6. Il 700 In Francia continua la ricerca sulla logica come teoria delle idee, no interesse alla logica formale In Germania invece persiste questo interesse sulla scorta di Leibniz (Wolff, Eulero). Kant: rivoluzione verso una ridefinizione della logica. Distingue logica generale (formale), che astrae da ogni contenuto della conoscenza per considerare la forma dei rapporti tra conoscenze (legge generale del pensiero) e trascendentale, che astrae solo del contenuto empirico e tratta le forme a priori. 7. L 800 In ambito matematico avviene la resurrezione della logica formale in Gran Bretagna e in Germania. Gran Bretagna empirismo e associazionismo (Mill), concezione della logica come studio delle inferenze, che sono per sempre da ricondurre a passaggi da casi particolari ad altri casi particolari. Anche le proposizioni universali non sono altro che generalizzazioni da esperienze particolari. Le inferenze sono sempre induttive. Whately, recupero della logica formale deduttiva: responsabile della rinascita inglese della logica formale a inizio 800. Hamilton, modifica i modi possibili e validi della sillogistica (semplifica e quantifica il predicato). De Morgan, si dedica alla sillogistica Aristotelica, primo logico a discutere estensivamente una teoria delle relazioni (in cui compaiono le famose leggi). Boole, prese da Whately lidea di intendere i principi della logica come classi di oggetti e non come combinazioni di attributi, aggiungendovi luso di operatori algebrici. Abbozza cos unalgebra della logica. Peirce, presenta unalgebra della logica relazionale (che in Boole mancava), combinando lopera di Boole a De Morgan. Jevons, opera delle semplificazioni alla teoria di Boole Venn, cerca di recuperare lidea di Boole ma soprattutto miglior i diagrammi (classe vuota) e li utilizz per valutare la verit dei sillogismi categorici.

Germania la tradizione hegeliana, identificazione di logica e metafisica: la logica ha come oggetto il pensiero, che si identifica con la realt. Bolzano, traspone le proposizioni nella forma A ha B, propone innovazioni nel valutare la verit di una proposizione. Trendelenburg, Windelband, attenzione verso la logica formale; filone di pensiero che ne fonda la normativit sulla psicologia. Schrder, sullonda di Boole, comp analoga opera di elaborazione di un algebra formale, il cui modello il calcolo logico.

Geometria Dopo Saccheri sono proposte la geometria iperbolica, in cui la somma degli angolo interni di un triangolo minore di 180 e una retta ha pi parallele; e la geometria ellittica, in cui la somma degli angoli interni maggiore di 180 e due parallele si incrociano. 8. Frege Pensa che i numeri reali siano definibili in termini logici. Critica quindi Kant (origine del numero lintuizione: non spieghi lo zero e i numeri grandi), Mill (esperienza: allo stesso oggetto posso attribuire numeri diversi), Thomae (molteplicit{: lo zero e luno non lo sono ), Lipschitz (rappresentazione mentale: ma deve essere comunicabile). Per lui il numero non reale, non occupa spazio, ma oggettivo: indipendente dalle rappresentazioni ma non dalla ragione. Il suo atteggiamento antipsicologista e cos ridefinisce analitico come dimostrato secondo le pure leggi della logica e sintetico dimostrato con luso di assiomi specifici. Vuole far vedere che lintera aritmetica pu essere espressa logicamente, cio senza assiomi specifici per la disciplina. Nel suo programma logicista crea un linguaggio simbolico che eviti qualsiasi somiglianza con quello quotidiano: lideografia. il predicato o concetto una funzione che si applica a tanti argomenti quanti sono il soggetto e i vari complementi necessari per quel predicato (Antonio porge una matita a Giulia la funzione porge con tre posti). Il risultato dellapplicazione della funzione a quegli argomenti sar sempre uno dei due valori di verit. Si limita al quantificatore universale per cui inventa il simbolo, che seguito da una variabile e una funzione. Quantifica anche le funzioni (logica del secondo ordine). Connettivi: solo la negazione e limplicazione, definendole come la funzione che porta il vero al falso e tutti gli altri oggetti al vero, e come la funzione a due argomenti che porta la coppia al falso se il primo vero e il secondo al falso, e tutte le altre al vero. Introduce un segno per gli enunciati sulla cui verit{ ci si vuole impegnare (giudizio) Definisce il numero come estensione di tutti i concetti che sono equinumerosi ad un concetto dato (cio che sono in corrispondenza biiettiva con esso). Prendendo la classe di tutte le classi e la relazione di equinumerosit, essa istituisce sulla classe una partizione: cio una suddivisione in parti contenenti ciascuna tutte le classi che sono in corrispondenza biiettiva tra loro, ci sar una parte contenente le classi vuote, una quelle con un solo elemento, Lo zero lestensione di tutti i concetti equinumerosi al concetto essere diverso da se stesso, luno lestensione di tutti i concetti equinumerosi al concetto identico a 0, il due come identico a 0 o a 1

Frege elenca gli assiomi e le regole (tra cui il modus ponens e la transitivit) e precisa la dimostrazione come sequenza finita di formule che sono assiomi o ottenute da formule precedenti applicando le regole. La logica formale di Frege assume il nome di logica matematica.

Ma Russell trova unantinomia a partire dal principio di comprensione, che afferma che per ogni concetto (propriet{) esiste ed unica lestensione formata da tutti e soli gli oggetti che cadono sotto quel concetto. Quindi la propriet{ essere la classe di tutte le classi che non appartengono a se stesse deve avere unestensione, ma se si appartiene non si appartiene e viceversa. Nellultima parte della sua vita Frege sembra optare sulla geometria come fondazione. Russell propone per risolvere lantinomia di vietare la costruzione di classi prodotte da definizioni impredicative, cio che facciano riferimento ad una totalit{ a cui lente stesso appartiene. Lo mette in atto con la teoria dei tipi ramificati per cui risulta impossibile ottenere insiemi che contengano se stessi come elementi: ci sono individui (tipo 0) poi classi di individui (tipo 1), ecc. La ramificazione tra ordini diversi per altre antinomie, ma Ramsey distinguendo tra antinomie logiche e epistemologiche ritiene che questultime non riguardino il logico, e cos basta la semplice stratificazione in tipi. Ma cos occorre rinunciare al programma logicista, perch con lintroduzione dei tipi vengono bloccate definizioni essenziali, ad esempio la successione dei numeri naturali. 9. Hilbert Matematico tedesco, comprende il ruolo definitorio della rete di assiomi: non il singolo assioma definisce, ma linsieme di assiomi che vengono dati, e ogni aggiunta di assiomi comporta un riassestamento definitorio. Catatteristiche dellassiomatica di Hilbert essenziale elencare una volta per tutte gli assiomi e controllare che siano indipendenti gli uni dagli altri va controllata la loro coerenza possibile che pi aspetti della realt possano esemplificare le relazioni intessute dagli assiomi stessi (pluri-interpretabilit del sistema) esistenza matematica significa coerenza, come pensabilit{ occorre verificare che il sistema sia completo, cio che tutti gli asserti veri del sistema siano derivabili dai suoi assiomi.

Per snellire la ricerca di non contraddittoriet, ricerca la formalizzazione: significa verificare che 11 non comparisse tra le conseguenze degli assiomi. Una delle attivit{ del suo gruppo di ricerca (Zermelo) fu cercare uneliminazione assiomatica delle antinomie. A Gottinga alla sua scuola si studiavano i Principia Matematica di Russel e Whitehead, da cui Hilbert import gli assiomi per la logica proposizionale, e dalla grande indistinta logica individu la logica del primo ordine, specificandone la sintassi. Logica proposizionale: completa (Bernays), completezza e decidibilit (Post)

Logica del primo ordine: completa (Gdel), indecidibile (Church) Hilbert deline un nuovo programma di ricerca perch non soddisfatto delle limitazioni sullinfinito di Brouwer: riteneva di poter continuare ad utilizzare la matematica ideale purch venisse dimostrata non-contraddittoria a partire dalla matematica finitaria, usando dimostrazioni finitarie. Gdel dimostr per lincompletezza sintattica dellaritmetica: in ogni sistema formale F coerente e sufficientemente espressivo, esiste sempre un enunciato A tale che il sistema F non dimostri n A n la sua negazione. Inoltre dimostr che F non in grado di dimostrare la propria coerenza. 10. Poincar Aveva fortemente criticato la logica a favore dellintuizione. Infatti la possibilit{ stessa del sapere matematico sembra unaporia insolubile. Da dove deriva quel perfetto rigore di cui nessuno dubita? E se invece tutte le formule sono derivabili le une dalle altre perch non si riduce a ununica tautologia? Il modo di procedere in matematica la dimostrazione per ricorrenza: si dimostra il teorema per n=1, poi che se vero per n-1 lo anche per n, e se ne conclude che vero per tutti i numeri interi. Questa dimostrazione si impone perch soltanto laffermazione di una propriet{ dellintelligenza stessa. Infatti irriducibile al principio di contraddizione, non pu venirci dallesperienza ma non nemmeno una convenzione. evidente perch il vero tipo di giudizio sintetico a priori: laffermazione della potenza dellintelligenza che sa di poter concepire la ripetizione indefinita di un medesimo atto da quando questo possibile una volta. Specifica poi vari tipi di intuizione: sensibile-immaginativa, generalizzante, del numero puro. 11. Brouwer e lintuizionismo La scuola intuizionista si basa su una Weltanschauung mistica, che gli faceva vedere nella chiusura nellinteriorit{ lunica possibilit{ di felicit{ per luomo. La matematica, per essere giustificata moralmente, doveva essere unesperienza a-linguistica, non applicativa, e svilupparsi da qualcosa di interiore: lintuizione del tempo (da cui possibile astrarre lo schema della duo-unit). Primo atto: separa la matematica dal linguaggio matematico, essa una attivit alinguistica della mente avente la sua origine nella percezione di un moto temporale. Qui crede sia contenuta la possibilit di formare insiemi e di costruire alberi in incessante crescita, costruzione che consentiva associando ad ogni ramo dellalbero un opportuno numero razionale di produrre tutti i numeri reali, cio il continuo. I rami si dicono successioni di libera scelta, infatti durante la costruzione dellalbero prevista la libert{ di scelta per quanto riguarda il suo proseguimento ad ogni nodo. [Punto dolente: libert anche possibilit di restrizione]. Secondo atto: ammette due modi di creare nuove entit matematiche: la successione di entit precedentemente acquisite; le specie matematiche: propriet ipotizzabili che se valgono per una entit{ sono valide anche per tutte quelle definite come uguali ad essa.

A partire da questi due atti, la matematica deve svilupparsi dalla duo-unit per successivi passaggi mentali che devono andare da evidenze a evidenze. La logica quindi la raccolta delle regolarit presenti nelle espressioni del pensiero umano. Le leggi logiche sono formate analogamente a quello che il processo causa-effetto per la scienza, in base a quel processo si rilevano le regolarit{ linguistiche dellespressione logica e le si etichettano come leggi. Ma non danno indicazioni sulla struttura dellintelletto, casomai sulla cultura dellepoca, infatti lespressione matematica legata alle esigenze della societ in cui nasce. Limiti del linguaggio simbolico: freddezza (mentre deve essere persuasivo), rende pi complessa la comprensione della matematica (richiede uno studio preliminare), legato alla teoria formalista (avversaria), induce a pensare che i sistemi in cui compare si possano sviluppare indipendentemente dalla matematica. quindi un prodotto storico legato a una specifica cultura e contingente quanto essa: se ne usiamo espressioni nella quotidianit perch utile nellattuale societ{, se abbonda nella matematica per la povert{ di questultima. Il linguaggio deve riflettere fedelmente la matematica perch in lei non pu mai comparire una contraddizione, solo cos il linguaggio sar non-contraddittorio. Limpostazione intuizionista d{ un senso alla richiesta di coerenza dei sistemi formali (devono essere tali perch devono rispecchiare la matematica). Rilettura: d un nuovo significato ai connettivi: congiunzione e disgiunzione, in modo naturale negazione, portare a contraddizione, cio far vedere che la costruzione ipotizzata non pu essere portata a termine. Conseguenze: il principio del terzo escluso affermerebbe che ogni problema matematico risolto, ma allora ci sono esempi in cui va tenuto in sospeso, se non addirittura comporta una contraddizione (in riferimento alla propriet di razionalit dei numeri reali) cade il principio della doppia negazione

Non visto di buon occhio, il suo allievo Heyting propone pubblicamente la prima proposta di formalizzazione della logica e dellaritmetica intuizioniste, precisando di non avere le sue stesse remore riguardo al linguaggio simbolico, il cui uso gli sembrava opportuno, e mitigando il misticismo. Col tempo divent ancora pi permissivo. Griss accetta lintuizionismo ma ne mette in luce una debolezza: il concetto di negazione. Se infatti deve procedere di evidenze in evidenze, come pu essere accettabile una definizione di negazione in termini di costruzione che non si pu portare a termine? D un nuovo significato: negazione confronto tra enti e rilevamento del fatto che non sono sovrapponibili. Heyting reag in maniera articolata. Il nucleo della critica era contro le costruzioni ipotetiche che non riescono a essere portate a termine, cos raggrupp i vari tipo di costruzioni e ne diede una versione dettagliata allinterno di una scala di gradi di evidenza. Osserv che solo nel caso dei numeri naturali piccoli le operazioni vengono effettuate compiutamente e quindi possono essere colte con lo sguardo (berblickt) direttamente: tutti gli altri casi hanno un grado di evidenza pi debole.

Perplessit di Heyting: Sulle successioni di libera scelta, gli sembrava difficile accettare la totale libert che si ha nel produrle. Cerc delle ragioni per spiegarne lammissibilit{ e mise in luce in prima istanza la possibilit di imporre limitazioni sulle successioni. Comunque il fatto di poter calcolare con esse era rassicurazione sulla loro oggettivit. Sulla nozione di specie, che prefer evitare.

Nellintuizionismo esisteva un dissenso su cosa doveva essere ritenuto evidente, e visto che era il suo punto di forza la indeboliva. Heyting cerc di minimizzare il problema dellesistenza di gradi di evidenza. Ma poi si rese conto dellimportanza del linguaggio ed ebbe un ripensamento sulle scuole fondazionali e alla conclusione che esse non costituiscono il modo corretto di fare filosofia della matematica. Infatti la filosofia deve avere un ruolo distante: non di ricerca fondazionale ma descrizione dellattivit{ del matematico, per renderla pi consapevole. 12. Tarski Fa parte di un gruppo di ricerca polacco a Varsavia. Incentr la propria attivit di ricerca sulla semantica, cio lambito della logica che si occupa dellinterpretazione dei sistemi. Vuole precisare la nozione di verit per linguaggi formalizzati, e parte dalla definizione aristotelica dire di ci che che non o di ci che non che falso, mentre dire di ci che che o di ci che non che non vero e cerc di precisarne il contenuto intuitivo. Cos stabil la formula di ogni definizione di verit (riferita sempre a enunciati) A vera se e solo se A, che chiama criterio di adeguatezza materiale (la verifica non compete alla logica). Vuole vedere quali sono gli esempi di definizione di verit{ allinterno di un sistema formale. Definisce gli elementi di un sistema formale e in particolare la nozione di soddisfacibilit{ per formule: R(x,y,z) soddisfatto se la terna bcd come significato assegnato a xyz, appartiene a R. A questo punto A sar{ vera un uninterpretazione se tutte le successioni soddisfano A. Una formula sar logicamente vera se risulta vera in tutte le interpretazioni. suo il teorema di indefinibilit della verit per teorie formalizzate: non c una formula del linguaggio dellaritmetica che esprima il predicato essere vero per laritmetica. Cos blocca la formazione di antinomie semantiche, perch il predicato essere vero a livello di metalinguaggio. sua la teoria dei modelli, la ricerca dei rapporti fra formule del linguaggio formale e loro interpretazioni. 13. La formazione della teoria degli insiemi La teoria degli insiemi d luogo ad antinomie, alla cui origine risiede il principio di comprensione. Lintuizionismo evita il problema a monte, considerando ammissibili solo gli enti costruibili dalla mente umana.

Nella matematica classica invece ci sono state due linee principali di soluzione. vedere come causa (modificabile) delle antinomie il principio di comprensione, cio lammissione di esistenza di un insieme in corrispondenza di qualunque propriet{. o Russell o Zermelo: sostituisce il principio di comprensione con una serie di principi generatori particolari ammettere unestensione in corrispondenta di ogni propriet, ma non considerare lestensione automaticamente come un oggetto.

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