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RCULT
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Carlo
Sini
La filosofia ha assorbito
tutto il mio narcisismo
ANTONIO GNOLI
ULLA piccola alturadi Velia (un tempo Elea) dove presumibilmente Parmenide mostr la sua concezione dellEssere, due ragazzi si baciano. Di l a poco Carlo Sini terr una lezione sul divenire e
unonda di studenti sieder chi sullerba chi sulle sedie allestite per questo piccolo festival di filosofia sulla costa del Cilento. Nellattesa vola nellaria Bsame mucho. Non so perch quella canzone. Il cui effetto struggente e irreale. Ma le canzoni restituiscono attimi. E questo attimo, in
cui Sini seduto guarda uno spicchio di mare e io guardo lui, sembra racchiudere qualcosa di irripetibile. Sembra dirci che davvero lultima notte e che qualcosa si perso. Ma ancora siamo in
tempo per parlarne. Sini un maestro senza il
desiderio di esserlo. Lo diventato nei tantissimi anni che ha insegnato filosofia teoretica a Milano. Ironia socratica verrebbe da attribuire a questuomo che ha scritto libri bellissimi e parlato spesso come se fosse la ltima vez . Parlare come se fosse lultima volta privilegio di pochi. Credo di essere riuscito a farlo raramente. C una responsabilit
terribile in ci che si dice. Non so che replicare. Dico solo che abbiamo ascoltato una canzone molto
triste. Di una tristezza che libera la visione in mezzo a
questa distesa di pietre e di erba.
C unultima volta della filosofia?
Ogni volta sempre anche lultima volta. Non solo
perch il futuro ignoto, ma perch ci che accade porta
con s lintero mondo, nella circostanza di quellaccadere. Si potrebbe dire allora che il sapore della filosofia, o
meglio di un pensiero, legato allattimo del tempo vissuto che lo formula. E solo pu tornare nella memoria il
ricordo, cio la testimonianza, di ci che non pi.
Ciascuno testimonia con il proprio passato?
Siamo testimoni fin dalla nascita. La responsabilit
gi dentro le nostre radici.
Lei dove nato?
Anagraficamente a Bologna. La mia famiglia dopo la
rotta di Caporetto fugg da Venezia destinazione Roma.
Mia madre aveva tre anni e quaranta di febbre. I suoi si
fermarono a Bologna e l, alla fine, decisero di restare. Sono figlio di due padri. Il primo and via che avevo 13 anni. Mia madre si spos con il secondo da cui ereditai il cognome.
nogamica dalla quale non ci si libera.
Non ha tenuto quello del suo padre vero?
Non potevo. Le leggi di famiglia lo impedivano. Lui
Cosa le ha insegnato la scuola?
era gi sposato. Ero un N.N. E una mattina mi risvegliai
Poco o nulla. Ero uno studente svogliato. Fui a volte
Sini. Ceravamo trasferiti a Milano. Vi ho vissuto la rimandato e perfino bocciato. Non amavo niente di quel
guerra, i rifugi, le morti con un senso di superficiale alle- mondo. Poi esplose una passione profonda, inspiegabigrezza. Lultimo periodo fu terribile. Gli aerei mitraglia- le, per la musica. Chiesi ai miei di pagarmi lezioni di piavano a bassa quota. Si sentiva lurlo dei motori. Il crepi- noforte. Acconsentirono a patto che migliorassi il renditio delle pallottole. Vivere o morire dipendeva spesso se mento scolastico. Fu cos, grazie alla musica, che arrivai
eri su un marciapiede o sullaltro. Per due volte fui coin- alluniversit. Scelsi filosofia senza convinzione. Senza
volto dalle raffiche. Poi tutto ebbe fine.
una ragione, salvo forse quella che il professore di liceo
Ci fu Piazzale Loreto.
era il solo a trattarci come fossimo degli adulti.
Arrivammo tardi. Con i miei eravamo partiti dalla peLuniversit and meglio?
Decisamente. Cercai un approccio con Antonio Banriferia di Milano. Ma quando giungemmo sul posto avevano rimosso i corpi. Cera una strana elettricit nella- fi. Ma lui cera e non cera. Come senatore del Pci era spesria. La folla aveva annusato il sangue. Se ne era impre- so a Roma. Cominciai a frequentare Giovanni Emanuele
gnata. Come in un sacrificio estremo, fatto di ferocia e ri- Bari, allievo di Piero Martinetti. Fu lui a fondare la catvalsa. Fu un bene dopotutto aver mancato quellappun- tedra di filosofia a Milano. Un personaggio stravagante
tamento con la storia. Ho spesso pensato che la morte de- tra DAnnunzio e Nietzsche. Molto aristocratico. Era stagli altri ci riguarda pi di quanto siamo disposti ad to ufficiale di cavalleria e ferito durante uno scontro aeammettere. O ad accettare. Ricordo che negli anni del li- reo. Per quei cieli macedoni gli avevano dato una medaceo quelli in cui si passa dalla spensieratezza alle prime glia dargento. Non so se ai suoi occhi era pi importanforme di impegno - pensavo alla nostra impotenza da- te lonorificenza o i testi di Kant che ci leggeva direttavanti alla morte. La vedevo come la sola relazione mo- mente in tedesco. Si spar un colpo di pistola alla fine del
LA BIOGRAFIA
Copia di f7dfb7a1ab8f161540a95ba200960e40
la Repubblica
DOMENICA 10 MAGGIO 2015
Alberto Mondadori
Assomigliava ad un principe
rinascimentale con la sua
corte di intellettuali: Argan
Fortini, Cantoni, De Benedetti
De Martino. Non aveva il senso
del denaro per questo fall
DISEGNO
DI RICCARDO
MANNELLI
Jacques Derrida
Lo incontrai a Palermo
quando ci venne conferito
insieme a Popper il premio
Nietzsche: una targa doro
Il suo nome era scritto male
ma lui si divert molto
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LE TAPPE
LUNIVERSIT
Laurea in filosofia
alluniversit di Milano,
diventa assistente di Enzo
Paci. Docente presso
lAquila, torna a Milano
per ricoprire la cattedra
di Filosofia teoretica,
svolgendo poi la funzione
di Preside della facolt
LA FILOSOFIA
I SAGGI
LULTIMO LIBRO