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Possiamo trovare questo finalismo della natura in due modi differenti da cui derivano due tipi di
giudizio riflettente:
♥ GIUDIZIO ESTETICO, riflette sulla bellezza
♥ GIUDIZIO TELEOLOGICO, riflette sull’ordinamento della natura
IL GIUDIZIO ESTETICO
Di fronte alla sua esistenza si pongono due problemi, stabilire che cosa sia il bello e quale sia il suo
fondamento.
Cos’è il bello?
♥ bello è ciò che piace universalmente e senza concetto, cioè vale per ogni soggetto
♥ la bellezza è la forma della finalità di un oggetto percepito senza la rappresentazione di
uno scopo
♥ il bello è ciò che è riconosciuto, senza concetto, come oggetto di un piacere necessario,
cioè è qualcosa che si impone agli uomini
Qual è il suo fondamento?
E’ il libero gioco armonico che l’oggetto produce nella nostre facoltà spirituali; è l’armonia prodotta
dall’oggetto fra la fantasia e l’intelletto.
IL SUBLIME
Il sublime è affine al bello perché piace anch’esso “per se stesso”; ma mentre il bello riguarda la
forma dell’oggetto, il sublime riguarda anche ciò che è informe e che implica la rappresentazione
dell’illimitato, ed è un piacere negativo perché l’animo è alternativamente attratto e respinto
dall’oggetto.
Il sublime non è nelle cose, ma è nell’uomo, che in questo sentimento tende ad abbandonare la
sensibilità e a occuparsi delle Idee che contengono una finalità superiore.
Il sublime è di due tipi:
♥ MATEMATICO, dato dall’infinitamente grande
♥ DINAMICO, dato dall’infinitamente potente
IL GIUDIZIO TELEOLOGICO
Il giudizio teleologico considera la finalità della natura; come sia in sé, cioè noumenicamente, non
possiamo saperlo poiché la conosciamo solo fenomenicamente. Però non possiamo fare a meno di
pensarla finalisticamente organizzata, dato che in noi c’è una tendenza irrefrenabile a considerarla
in questo modo.
Inoltre secondo i principi della ragione possiamo pensare l’uomo come scopo ultimo della natura
sulla terra e tutte le altre cose naturali come un sistema finalizzato all’uomo.