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La differenza tra impressione ed idea sta nel diverso grado di forza e vivacit con cui esse
colpiscono la nostra mente e penetrano nella nostra coscienza: le IMPRESSIONI sono percezioni
VIVACI e FORTI e comprendono tutte le sensazioni, le emozioni e le passioni quando fanno la loro
prima apparizione nella nostra anima; le IDEE sono percezioni pi PALLIDE e DEBOLI, sono le
immagini illanguidite delle impressioni.
Unimpressione consiste nel provare passioni o emozioni e nellavere sensazioni; unidea consiste
nel riflettere su passioni, emozioni o sensazioni gi provate. Tra le due vi una relazione di
SOMIGLIANZA: ogni idea ha unimpressione che le somiglia e a cui corrisponde; le idee non sono
che il riflesso indebolito delle impressioni, le quali sono la CAUSA delle relative idee:
impossibile pensare a qualcosa di cui non si ricevuta impressione, poich le idee sono sempre
la copia di unimpressione precedente.
La mente umana ha la facolt di COMPORRE e ASSOCIARE le idee, tutte derivanti dalle
impressioni che, quindi, forniscono alla conoscenza il materiale di cui essa ha bisogno. Se unidea
risulta ambigua, limpressione corrispondente sapr renderla chiara e precisa. Tutte le idee
devono corrispondere a delle impressioni, altrimenti risulteranno prive di significato. Ci
costituisce un rigoroso criterio di verificazione delle nostre conoscenze.
La CAUSA delle sensazione assolutamente INESPLICABILE per la ragione umana: impossibile
decidere con certezza se esse provengano da oggetti esterni, dalla mente stessa o da una
divinit. Ci, tuttavia, non rilevante poich secondo Hume, bisogna limitarsi a quello che viene
attestato dalla nostra esperienza. Ogni ragionamento deve fondarsi solo sulle nostre percezioni
evitando ogni ipotesi metafisica, se ci non avviene si giunge a ipotesi molto incerte pertanto
conviene mantenersi nellottica di uno scetticismo modesto cio una confessione di ignoranza
circa quelle opinioni che non possono essere convalidate da alcuna percezione. Le teorie di
Cartesio o Hobbes sullorigine dovuta da uno spirito o dalla materia, non sono accettabili poich
non verificabili sperimentalmente.
Le idee conservano e riproducono le impressioni corrispondenti in due modi:
Sulla questione delle idee generali, Hume sostiene una posizione di tipo NOMINALISTICO in
natura ogni cosa individuale. Pertanto con luso di termini generali ci formiamo idee di
individui, limmagine che si forma nella nostra mente sempre quella di un oggetto particolare
anche se luso che ne facciamo nel linguaggio generale: con losservazione constatiamo una
somiglianza tra oggetti diversi e attribuiamo a quegli oggetti lo stesso nome; poich non
possibile esaurire la serie di questi oggetti, i rimanenti vengono rappresentati per mezzo
dellABITUDINE che li richiama alla mente ogni qual volta ve ne bisogno. Tutte le idee generali
non sono altro che idee PARTICOLARI congiunte ad un certo nome che da loro un significato pi
esteso, alloccorrenza, sulla base dellabitudine fa si che, alloccorrenza, siano richiamate altre
idee particolari simili a loro. Le stesse idee di spazio e tempo sono da concepire come
generalizzazioni fondate sulla ripetizione costante di determinate esperienza spazio-temporali.
Hume distingue due forme di conoscenza:
se fossero IDEE PURE, in realt i sensi operano nella formazione delle idee di cui si serve il sapere
matematico, la natura a priori di questultimo consiste nel fatto che esso stabilisce relazioni di
tipo quantitativo tra le idee, senza fare alcun riferimento alle impressioni di cui tali idee sono la
rappresentazione.
La certezza del sapere matematico non serve a far progredire le scienze naturali anche una
catena di interminabili ragionamenti astratti non ci fa avanzare di un solo passo nella scoperta
delle leggi della natura. La matematica solo uno strumento, utile nella descrizione degli aspetti
quantitativi dei fenomeni. Ci differenzia Hume da Cartesio e Galilei che avevano applicato il
calcolo matematico nella spiegazione della realt; per Hume qualsiasi tentativo di estendere
loggetto della matematica al di l del mondo delle relazioni astratte del tutto inutile.
La conoscenza delle questioni di fatto non conduce mai a verit assolute e definitive, ma solo
PROBABILI. Le questioni di fatto non sono suscettibili a dimostrazione: il contrario di un fatto
sempre possibile e non pu mai implicare contraddizione. Data la percezione di un lampo la
credenza vuole che seguir il rumore del tuono ma per stabilire effettivamente ci bisogna far
riferimento allesperienza sensibile che consiste sempre di casi particolari e contingenti.
Tutti i ragionamenti circa la CAUSA e leffetto sono fondati sulla supposizione che il corso della
natura continuer ad essere UNIFORMEMENTE lo stesso: i casi di cui non si ancora avuto
esperienza devono assomigliare a quelli di cui se ne avuta.
lABITUDINE che ci induce a supporre che il futuro sia sempre conforme al passato. La nostra
esperienza non costituisce una prova sicura del principio di causalit, si basa sul postulato della
regolarit dei fenomeni naturali, postulato che non garantito da alcuna prova. Se il corso della
natura cambiasse, il passato non servirebbe pi da regola per il futuro e di conseguenza
lesperienza non potrebbe giustificare alcuna inferenza di tipo causale.
Luomo portato a credere alla regolarit della natura solo sulla base di una disposizione
psicologica e istintiva come labitudine, senza di essa saremmo tutti ignoranti circa ogni
questione di fatto. Il fondamento della relazione causale solo PSICOLOGICO, noi non vediamo
serie di cause-effetto ma solo successioni di eventi ai quali, per abitudine, attribuiamo un
carattere di necessit, trasformando un POST HOC in un PROPTER HOC. Labitudine genera cos
la CREDENZA che un dato evento futuro si svolger sempre in un dato modo e non in un altro.
Consolidatesi in credenze, le abitudini dirigono di fatto tutte le azioni umane: labitudine SPIEGA
perch crediamo alla necessit dei nessi causali ma NON GIUSTIFICA razionalmente tale
necessit. Il principio di causalit si fonda sullabitudine e poich tutta la scienza poggia sui nessi
causa-effetto, labitudine costituisce il suo pi vero fondamento. Le leggi SCIENTIFICHE non sono
altro che GENERALIZZAZIONI semplici e PROBABOLI, quindi FALLIBILI. La causalit non una
qualit dei corpi, il risultato della propensione abitudinaria della mente a passare dalla causa
alleffetto viceversa. Credenza e abitudine sono quindi il fondamento della scienza
sperimentale. Si afferma, sul piano gnoseologico, un primato dellISTINTO sulla RAGIONE ci
costituisce il punto centrale dello scetticismo humeano.