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BARUCH SPINOZA

La filosofia per Spinoza non si esaurisce nel momento puramente conoscitivo rappresenta una via verso la saggezza e
La beatitudine. La metafisica risulta finalizzata all'etica. Per sostanza intende ciò che è in sé e per sé si concepisce,
essendo da sé deve unicamente a se stessa la propria esistenza rappresenta una realtà autosufficiente che per esistere
non ha bisogno di altri esseri, la nozione di sostanza rappresenta un concetto che per essere pensato non ha bisogno di
altri concetti e gode di una totale autonomia ontologica e concettuale poiché si identifica con una realtà che non
presuppone ma è presupposta da ogni altra possibile realtà. La sostanza è caratterizzata da una serie di proprietà di
base che derivano dalla sua stessa definizione: essa è increata, eterna, infinita e unica. Dio per Spinoza è la sostanza
stessa intesa.com e realtà infinita ed eterna. Ritiene che Dio e mondo non costituiscono due denti separati ma uno
stesso ente in quanto Dio non è fuori dal mondo ma nel mondo e costituisce un'unica realtà globale che è la natura. Fa
riferimento quindi al panteismo. Se la sostanza è unica avrà tutto dentro di sé e nulla fuori di sé per cui le cose del
mondo saranno per forza la sostanza o la manifestazione di tale sostanza il panteismo coincide con il panenteismo
secondo cui tutto ciò che è, è in Dio. Gli attributi sono le qualità essenziali della sostanza essendo infinita infiniti saranno
anche i suoi attributi. Conosciamo soltanto due infiniti attributi l'estensione e il pensiero. I modi per Spinoza sono i modi
di essere le manifestazioni particolari della sostanza esistono soltanto per essere pensati nella sostanza e in virtù della
sostanza. Per natura naturante intende la natura vista come causa quindi Dio e i suoi attributi. Per natura naturata
intende la natura vista come effetto ovvero l'insieme dei modi con questa distinzione sottolinea ancora di più che la
natura essendo l'unica realtà esistente risulta simultaneamente madre e figlia di se stessa.
Secondo il panteismo Dio rispetto alle cose non è causa transitiva ma una causa immanente. La libertà di Dio non esiste
nel libero arbitrio Dio risulta libero e necessitato al tempo stesso, libero perché agisce senza alcun condizionamento
esterno, necessitato perché agisce necessariamente in virtù della sua perfezione Quindi tutto ciò che Dio può lo fa . La
sostanza è un ordine cosmico da cui le cose scaturiscono o seguono in modo necessario. Le cause finali non sono altro
se non lo stesso appetito umano il quanto è considerato come il principio o la causa primaria di una cosa, la dottrina
finalistica considera come effetto ciò che in realtà è causa e viceversa facendo posteriore ciò che per natura è anteriore,
il pregiudizio del finalismo rende imperfetto ciò che è perfetto perfetto l'effetto che ha prodotto immediatamente da
Dio imperfetto quello che per essere prodotto ha bisogno di cause intermedie, la dottrina delle cause finali elimina la
perfezione del mondo e anche quella di Dio. Il parallelismo psicofisico è una dottrina circa i rapporti tra pensiero ed
estensione, ritiene che pensiero ed estensione sono due realtà quantitativamente eterogenee che pur non
influenzandosi a vicenda risultano in un rapporto di corrispondenza biunivoca, a ogni moto corporeo corrisponde
un'idea e viceversa.
Afferma la naturalità dell'uomo sostenendo che la nostra specie costituisce una formazione naturale come tutte le altre
sottoposta alla comune legge dell'universo. Le azioni umane obbediscono regole fisse e necessarie che possono essere
studiate con matematica obiettività, l’unico atteggiamento di fronte alle passioni non è quello di deriderle ma
comprenderle. Lo sforzo di autoconservazione regge il comportamento dell'individuo quando è riferito alla mente si
chiama volontà quando è riferito alla mente e al corpo si chiama appetito quindi è la stessa essenza dell'uomo. Per
Letizia si intende l'emozione per la quale la mente passa ad una perfezione maggiore. Per affetto intende le affezioni
del corpo. Per tristezza intende l'emozione per la quale la mente passa ad una perfezione minore. Spinosa parla di
affetti primari e le identifica nello sforzo di autoconservazione nella Letizia e nella tristezza. Per azioni intende gli affetti
di cui possiamo essere causa adeguata, per passioni gli affetti che subiamo o patiamo cioè di cui non siamo causa
adeguata; le azioni della mente nascono da idee inadeguate le azioni invece dipendono da idee inadeguate. Azioni e
passioni corrispondono alla libertà e alla schiavitù dell'uomo. Il bene e il male sono tali unicamente in rapporto alla
natura propria dell'uomo, ciò all’istinto fondamentale che lo costituisce. Il bene sarà ciò che favorisce tale
conservazione, il male ciò che ostacola.
Spinosa riduce il libero arbitrio a un'illusione della mente derivante dal fatto che gli uomini sono consapevoli delle loro
azioni ma ignari delle cause. Per schiavitù umana intende l'impotenza dell'uomo a moderare e a reprimere gli affetti, la
libertà umana non consiste in un impossibile evasione dal determinismo naturale ma nella possibilità di esercitare il
potere della ragione sugli affetti ponendosi come soggetto attivo della propria tendenza alla autoconservazione. La virtù
è l'agire secondo le leggi della propria natura, l'uomo agisce virtuosamente solo in quanto a una conoscenza vera delle
cose e possiede delle idee adeguate. Spinosa discrimina le emozioni a seconda che promuovono l'intensità e la
perfezione della vita oppure la ostacolino, vi sono affetti sempre buoni e altri di per sé cattivi altri ancora sono buoni o
cattivi a seconda della loro misura. Deduce che la conoscenza del bene e del male, quindi la ragione, può vincere le
emozioni solo a patto di farsi essa stessa emozione, concepisce la virtù e la ricerca dell'utile in chiave sociale infatti nulla
è più utile all'uomo che l'uomo stesso. Sostiene che il progresso conoscitivo proceda parallelamente al progresso morale
e che vita mentale e vita pratica formino una cosa sola. La conoscenza di primo genere è la percezione sensibile tramite
cui la mente coglie la realtà in modo slegato e parziale mediante idee oscure che essa si limita a subire senza
comprendere; l'errore di questo tipo di conoscenza consiste nella sua in inadeguatezza cioè nel modo parziale e confuso
di rappresentare il mondo.
La conoscenza di secondo genere scaturisce dalla ragione e si fonda sulle idee comuni, su quelle nozioni che riproducono
le caratteristiche strutturali delle cose. A differenza della prima essa connette le cose tra loro considerandole nei loro
rapporti di causa-effetto e nel loro ordine necessario. Il terzo genere di conoscenza si fonda sull' intelletto e consiste
nel riguardare la realtà alla luce di una scienza intuitiva che arriva a cogliere l'uno nei molti e i molti nell’uno, coincide
con la metafisica di spinoza. Il culmine è l'amore intellettuale di Dio che nasce dalla conoscenza di quell’ ordine
necessario che ha la stessa sostanza di Dio, questo amore è eterno ed è parte dell'amore infinito con cui Dio ama se
stesso. Coincide con il grado più alto dell’ ascesi dell'uomo e si identifica con la libertà e la virtù portata ai massimi livelli

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