Sei sulla pagina 1di 24

La crisi delle certezze del primo Novecento tra filosofia e scienza

Freud e l'interpretazione dei sogni guide.supereva.it Freud e la scoperta dell'inconscio peradam.it Nietzsche, Dio morto filosofico.net Dio morto digilander.libero.it Henri Bergson filosofico.net Pensiero di Bergson it.wikipedia.org Bergson: tempo e durata users.libero.it l soggetto e la realt!: per "uale conoscenza scientifica# giuseppeveronese.it

***

Freud e l'interpretazione dei sogni

Nel 1900 Sigmund Freud pubblic Linterpretazione dei sogni ( !ie "raumdeutung#$ ed in %uesto saggio& considerato il manifesto della psicoanalisi& formali'' i suoi studi e le sue idee su %uesto tema& portandolo all(atten'ione della comunit) accademica dell(epoca ed investendolo di dignit) scientifica. *er cin%ue anni Freud anali'' personalmente i propri sogni. +uesto percorso di autoanalisi lo port a focali''are sempre pi, la sua atten'ione verso l(attivit) onirica& nell(intui'ione c-e proprio il sogno fosse il ponte& il collegamento da lui ricercato c-e conduce alle 'one misteriose della psic-e umana. .-e fosse il sogno la via regia c-e porta all(inconscio#. /a dottrina strutturata nell0Interpretazione dei sogni di Freud distingue nel sogno un contenuto manifesto1 il racconto del sogno& la narra'ione& le varie parti di cui 2 composto& ed un contenuto latente1 il significato del sogno& il messaggio& ci c-e 2 nascosto& c-e 2 masc-erato dalla censura interna e c-e rifiuta di arrivare alla coscien'a. /a censura messa in atto dal super34o& durante il sonno si affievolisce e permette ai contenuti dell5inconscio di riversarsi nei sogni. +uesto non avviene in modo diretto& ma tramite immagini simbolic-e& masc-ere& amplifica'ioni& fin'ioni c-e -anno l(unico scopo di rendere accettabile per la coscien'a il mondo rimosso o il desiderio inconfessabile del sognatore. *er Freud& il sogno1 rappresenta'ione masc-erata di un desiderio represso&# 2 un fenomeno del tutto naturale& un prodotto umano c-e nasce da meccanismi ben comprensibili& c-e -a origine dall(inconscio& ma 2 sostenuto da una sua logica& se pur diversa da %uella della ra'ionalit) diurna. Nei sogni& ogni aspetto della vita del sognatore pu tradursi in una rappresenta'ione visiva& desideri o istinti& pensieri e conflitti& delusioni& attra'ioni& assumono una forma sostitutiva& simbolica c-e segue regole ben precise. *er Freud l(interpreta'ione dei sogni 2 lo strumento per accedere e c-iarire la deforma'ione dei sogni& per arrivare al contenuto latente& ai contenuti nascosti& al vero# significato del sogno legato all(appagamento di un desiderio. Seguendo le regole& da Freud codificate& per l(interpreta'ione dei sogni& il sogno si riveler) un insieme c-iaro e logico di pensieri& bisogni e desideri di matrice infantile& sessuale o ambedue le cose.

***

Freud e la scoperta dell'inconscio

Si c-iamano atti mancati %uelle presta'ioni psic-ic-e (leggere& ricordare 6$ c-e vengono svolte in modo imperfetto dando luogo ad un errore7 si distinguono cos8 il lapsus verbale& %uando si vuol dire una cosa e al suo posto se ne dice un(altra7 il lapsus di lettura& %uando si legge ci c-e non 2 scritto7 e ancora& il lapsus di ascolto. 9nalogamente si c-iamano atti mancati le dimentican'e& tipico esempio il non riuscire a ricordare un nome& smarrire un oggetto. /o studio sistematico e la spiega'ione degli atti mancati risale appunto a Freud e al suo testo *sicopatologia della vita %uotidiana#. /(atto mancato sarebbe secondo Freud una forma'ione psic-ica derivante dalla repressione di una inten'ione& esso avviene per nel caso in cui %uesta repressione sia avvenuta imperfettamente e incompletamente. *er esempio& se si 2 avuta l(inten'ione di dire una certa cosa&

ma si 2 poi repressa %uesta inten'ione ( per vari motivi $ allora la parola o l(insieme di parole c-e si volevano pronunciare emerger) nel discorso sotto forma di lapsus verbale. !inan'i ad un lapsus verbale& dun%ue il soggetto deve cercare di risalire alla parola c-e -a represso e c-iedersi il motivo di tale repressione. 9nalogamente& per spiegare una dimentican'a& si deve salire all(inten'ione7 perc-: & per esempio & non -o ricordato %uel nome; *erc-: non so pi, dove -o messo le c-iavi; .i deve essere sicuramente& %ualcosa c-e impedisce c-e si ritrovino le c-iavi o si ricordi %uel nome. Non 2 sempre facile risalire dal lapsus alla parola c-e si voleva dire7 spesso& infatti nel lapsus la parola 2 stranamente incomprensibile& sembra %uasi l(unione di parole diverse. +uesto accade perc-: nell(atto mancato vigono le stesse leggi c-e governano la forma'ione del sogno& ovvero spostamento& condensa'ione& simboli''a'ione. <iguardo %uesto argomento ecco cosa scrive lo stesso Freud1
ed ora possiamo passare a %uel gruppo di fenomeni psic-ici della vita %uotidiana il cui studio 2 entrato a far parte delle tecnic-e psicanalitic-e. Si tratta di %uegli atti mancati c-e si verificano sia nelle persone normali c-e nei nevrotici& e a cui per solito non so attribuisce alcuna importan'a7 dimentican'e di cose c-e si dovrebbero sapere e c-e in altre circostan'e si sanno ( ad esempio l(oblio momentaneo dei nomi propri$7 lapsus verbali c-e tanto spesso si verificano7 analog-i lapsus di scrittura e di lettura7 esecu'ione automatica di atti inten'ionali in circostan'e indebite& smarrimento o rottura di oggetti ecc6 *iccole''e& per le %uali nessuno -a mai cercato un determinismo psicologico e c-e sono sempre attribuite al caso& o alla distra'ione& alla disatten'ione& e condi'ioni simili. =i rientrano anc-e atti e gesti eseguiti sen'a rendersi conto & ai %uali il soggetto non si sogna di attribuire la minima importan'a psicologica& come gioc-erellare e trastullarsi con %ualc-e oggetto& canticc-iare ritornelli& cincisc-iare parti del corpo o del vestito e cos8 via. +ueste cosucce& %uesti atti mancati& come gli atti sintomatici o casuali& non sono affatto cos8 prive di senso come si 2 soliti generalmente supporre& %uasi per un tacito accordo. >sse -anno invece un significato & di solito facilmente e sicuramente rilevabile dal contesto in cui si verificano7 possiamo cio2 dimostrare c-e o esprimono impulsi e scopi c-e sono stati rimossi& celati& per %uanto possibile&alla coscien'a dell(individuo& o scaturiscono esattamente da %uella sorta di desideri e complessi rimossi c-e ci sono gi) noti come creatori del sintomo dei sogni. Ne consegue c-e esse meritano la dignit) dei sintomi& e il loro studio& al pari di %uello dei sogni& pu guidare alla scoperta dei complessi nascosti della vita psic-ica. *er loro tramite infatti& si possono tradire abitualmente i segreti pi, intimi. .-e esse si verificano cos8 facilmente e cos8 spesso nelle persone normali& in cui la rimo'ione& tutto sommato& 2 riuscita abbastan'a bene& 2 dovuto al fatto c-e trattasi di cose insignificanti e di scarso rilievo. .i nonostante esse possono a buon diritto aspirare a un altissimo valore teorico& dato c-e dimostrano l(esisten'a della rimo'ione e delle forma'ioni sostitutive anc-e in condi'ioni di normalit).#

Fino a %uesta analisi attuata da Freud& gli atti mancati furono sempre poco considerati dalla psicologia e definiti semplicemente come distra'ioni e fatti dipendere dall0affaticamento& dalla devia'ione dell0atten'ione& dall0effetto secondario di certi stati lievi di malattia. +ueste sono anc-e le motiva'ioni c-e i singoli individui tendono dare a %uesti fenomeni& essi infatti si illudono di agire secondo cause ben precise e di cui soprattutto sono coscienti& come possono appunto essere %uelle descritte %ui sopra. Freud per -a mostrato come %uesta creden'a sia appunto una semplice illusione in %uanto spesso le motiva'ioni reali& profonde e dun%ue inconsce c-e fanno agire l0individuo in un certo modo& sono totalmente diverse dalle ?giustifica'ioni? portate dal soggetto stesso.

***

Nietzsche, Dio morto

+uesto aforisma della @aia scien'a 2 uno dei passi piA famosi dell(intera storia della filosofia. >sso merita la massima atten'ione anc-e nei particolari. F. Niet'sc-e& /a gaia scien'a& aforisma 1BC 1BC. /(uomo folle. D 9vete sentito di %uel folle uomo c-e accese una lanterna alla c-iara luce del mattino& corse al mercato e si mise a gridare incessantemente1 .erco !ioE .erco !ioE#. > poic-: proprio l) si trovavano raccolti molti di %uelli c-e non credevano in !io& suscit grandi risa. F forse perduto;# disse uno. Si 2 perduto come un bambino;# fece un altro. 0ppure sta ben nascosto; Ga paura di noi; Si 2 imbarcato; F emigrato;# D gridavano e ridevano in una gran confusione. 4l folle uomo bal' in me''o a loro e li trapass con i suoi sguardi1 !ove se n(2 andato !io; D grid D ve lo voglio direE Siamo stati noi ad ucciderlo1 voi e ioE Siamo noi tutti i suoi assassiniE Ha come abbiamo fatto %uesto; .ome potemmo vuotare il mare bevendolo fino all(ultima goccia; .-i ci d2tte la spugna per strusciar via l(intero ori''onte; .-e mai facemmo& a sciogliere %uesta terra dalla catena del suo sole; !ov(2 c-e si muove ora; !ov(2 c-e ci moviamo noi; =ia da tutti i soli; Non 2 il nostro un eterno precipitare; > all(indietro& di fianco& in avanti& da tutti i lati; >siste ancora un alto e un basso; Non stiamo forse vagando come attraverso un infinito nulla; Non alita su di noi lo spa'io vuoto; Non si 2 fatto piA freddo; Non seguita a venire notte& sempre piA notte; Non dobbiamo accendere lanterne la mattina; !ello strepito c-e fanno i becc-ini mentre seppelliscono !io& non udiamo dun%ue nulla; Non fiutiamo ancora il le''o della divina putrefa'ione; 9nc-e gli d2i si decompongonoE !io 2 mortoE !io resta mortoE > noi lo abbiamo uccisoE .ome ci consoleremo noi& gli assassini di tutti gli assassini; +uanto di piA sacro e di piA possente il mondo possedeva fino ad oggi& si 2 dissanguato sotto i nostri coltelli7 c-i deterger) da noi %uesto sangue; .on %uale ac%ua potremmo noi lavarci; +uali riti espiatri& %uali gioc-i sacri dovremo noi inventare; Non 2 troppo grande& per noi& la grande''a di %uesta a'ione; Non dobbiamo noi stessi diventare d2i& per apparire almeno degni di essa; Non ci fu mai un(a'ione piA grande1 tutti coloro c-e verranno dopo di noi apparterranno& in virtA di %uesta a'ione& ad una storia piA alta di %uanto mai siano state tutte le storie fino ad oggiE#. 9 %uesto punto il folle uomo tac%ue& e rivolse di nuovo lo sguardo sui suoi ascoltatori1 anc-(essi tacevano e lo guardavano stupiti. Finalmente gett a terra la sua lanterna c-e and in frantumi e si spense. =engo troppo presto D proseguI D non 2 ancora il mio tempo. +uesto enorme avvenimento 2 ancora per strada e sta facendo il suo cammino1 non 2 ancora arrivato fino alle orecc-ie degli uomini. Fulmine e tuono vogliono tempo& il lume delle costella'ioni vuole tempo& le a'ioni vogliono tempo& anc-e dopo essere state compiute& perc-: siano vedute e ascoltate. +uest(a'ione 2 ancora sempre piA lontana da loro delle piA lontane costella'ioni1 eppure son loro c-e l(-anno compiutaE#. Si racconta ancora c-e l(uomo folle abbia fatto irru'ione& %uello stesso giorno& in diverse c-iese e %uivi abbia intonato il suo <e%uiem aeternam !eo. .acciatone fuori e interrogato& si dice c-e si fosse limitato a rispondere invariabilmente in %uesto modo1 .-e altro sono ancora %ueste c-iese& se non le fosse e i sepolcri di !io;#. @rande 9ntologia Filosofica& Har'orati& Hilano& 19JK& vol. LL=& pagg. B1M3B1N ***

Dio morto

/a prima volta c-e incontriamo il detto ?!io 2 morto? 2 nel ter'o volume dell0opera comparsa nel 1OOB con il titolo ?/a gaia scien'a?( nel passo nP1BC& ?/0uomo folle?$. .on %uest0opera incomincia l0elabora'ione della metafisica di Niet'sc-e. Nel 1OOK (%uattro anni dopo$ Niet'sc-e aggiunge ai %uattro libri della ?@aia scien'a? un %uinto dal titolo ?Noi i sen'a paura?. 4l primo passo di %uesto libro 2 intitolato ?.i c-e ne 2 della nostra serenit)? in cui si parla di !io c-e 2 morto. /0espressione ?!io? 2 usata dal filosofo per indicare il mondo sovrasensibile in generale. !io 2 il termine per designare il mondo delle idee e degli ideali. +uesto mondo sovrasensibile da *latone in poi vale come il mondo vero. 4n opposi'ione ad esso il mondo sensibile 2 un mondo mutevole&apparente& irreale. .on l0espressione ?!io 2 morto? Niet'sc-e intende c-e la metafisica& cio2 la filosofia occidentale intesa come platonismo& 2 alla fine. Niet'sc-e concepisce la sua filosofia come controcorrente della metafisica&ma& in %uanto semplice controcorrente& essa filosofia resta necessariamente conforme alla natura di ci contro cui si svolge. Se !io 2 morto& non resta pi, nulla a cui l0uomo possa attenersi e secondo cui possa regolarsi. +uindi si finisce nel nic-ilismo& cio2 i valori supremi perdono ogni valore1 manca il fine& manca la risposta al perc-:. !opo la perdita di ogni valore il mondo continua a sussistere e tende inevitabilmente a una nuova posi'ione di valori. Niet'sc-e designa anc-e la nuova posi'ione di valori come nic-ilismo7 il nostro assume il nic-ilismo anc-e in una prospettiva positiva& in %uanto capovolgimento di tutti i valori precedenti (nic-ilismo classico o compiuto$ +uindi il termine nic-ilismo indica per il filosofo sia la semplice perdita di ogni valore& sia il movimento opposto&cio2 la crea'ione di nuovi valori opposti ai precedenti1 %uest0ultimo 2 il nic-ilismo compiuto. Qisogna per prima di tutto eliminare il mondo sovrasensibile come regione a s: e porre i valori in modo diverso. *er Niet'sc-e il valore 2 il punto di vista delle condi'ioni di conserva'ione3accrescimento riguardo ai viventi in seno al divenire. 4l divenire 2 ci c-e determina ogni ente nella sua essen'a& 2 la volont) di poten'a. 4n seno al divenire il vivente si concentra in vari centri della volont) di poten'a. >ssi sono l0arte& lo stato& la religione& la scien'a& la societ). 4l valore 2 il punto di vista per il raffor'amento o l0indebolimento di %uesti centri di dominio. 4l valore 2 il punto di vista c-e condi'iona la conserva'ione e l0accrescimento della vita e& poic-: il fondamento della vita 2 il divenire come volont) di poten'a& la volont) di poten'a 2 ci c-e pone %uesti punti di vista. +uindi i valori sono posti dalla stessa volont) di poten'a& %uali condi'ioni di s: stessa. .os8 si -a il rovesciamento dei valori precedenti e di ogni metafisica. Secondo Geidegger& volont) di poten'a significa1 volont)R tendere a %ualcosa& poten'aR l0eserci'io della for'a& %uindi la volont) di poten'a 2 l0appetito della poten'a. Nella seconda parte di ?.os8 parl Saratustra? (c-e apparve un anno dopo la ?@aia scien'a?$ Niet'sc-e nomina per la prima volta la volont) di poten'a (?!ovun%ue troverai un vivente troverai volont) di poten'a...?$ /a volont) di poten'a 2 l0essen'a intima dell0essere nel suo insieme. .i c-e la volont) di poten'a vuole non 2 %ualcosa a cui essa non miri sen'a possederlo ancora & la volont) vuole s: stessa& essa oltrepassa s: stessa& vuole diventare pi, forte& pi, potente. /a volont) di poten'a valuta in %uanto stabilisce la condi'ione dell0accrescimento e conserva'ione& %uindi pone i valori. /a volont) esercita la poten'a nell0oltrepassamento del suo stesso volere. >ssa ritorna costantemente a s: stessa come uguale a s: stessa (>"><NT <4"T<NT$. /0arte eccita in s: stessa la volont) di poten'a e la sprona a volere s: stessa. +uindi l0arte 2 un valore& il valore supremo& il valore sufficiente. Nella metafisica di Niet'sc-e l0essere 2 decaduto a valore7infatti il colpo pi, duro contro !io

consiste nel ritenerlo un valore. 4l pensare per valori si rivela come l0assassinio vero e proprio.

***

Henri Bergson

Genri Qergson nasce da famiglia ebrea e rester) ebreo fino alla fine& anc-e se medit spesso di convertirsi al cristianesimo& sen'a mai per farlo& perc-: in %uegli anni& in cui la @ermania na'ista stava sterminando milioni di ebrei& convertirsi al cristianesimo avrebbe voluto dire abiurare e la gente avrebbe facilmente creduto c-e il vero motivo di tale gesto fosse appunto di evitare le persecu'ioni. Una delle prime opere c-e egli scrive& dal titolo anonimo ma dai contenuti dirompenti& 2 il Saggio sui dati immediati della coscien'a ? (1OO9$1 si tratta di un0opera di remota ascenden'a cartesiana& in %uanto l0uomo viene inteso come luogo in cui convivono lo spirito e l0anima& ma& nonostante %uest0analogia con il celebre pensatore francese del Seicento& la solu'ione c-e Qergson prospetta al problema del rapporto spiritoVanima 2 tutta in favore dell0anima& a dispetto dell0e%uilibrio ipoti''ato da .artesio stesso. 9d un periodo pi, maturo risale l0opera pi, famosa di Qergson& intitolata /0evolu'ione creatrice (190J$1 in essa& il pensatore francese d) un0immagine vitalistica dell0evolu'ionismo di stampo darwiniano& riconoscendo l0evolu'ione delle specie& ma respingendo la tesi canonica secondo cui essa avviene deterministicamente in base alla sele'ione naturale1 l0evolu'ione di cui si fa portavoce Qergson 2& piuttosto& un0evolu'ione vitale& spirituale e creatrice di novit) (sullo sfondo troviamo le conce'ioni ?congentistic-e? di QoutrouW$ ed 2 in %uest0opera c-e il filosofo si allontana maggiormente dalle tesi cartesiane& arrivando addirittura a negare c-e la materia esista autonomamente. /a forma'ione di Qergson 2& in origine& scientifica1 ed egli si allontaner)& dun%ue& dalla scien'a non perc-: impreparato in %uel campo& ma& al contrario& perc-: preparatissimo e consapevole dei limiti propri della scien'a. Nel 19BO gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura1 fu uno dei poc-i filosofi a riceverlo& proprio perc-:& tradi'ionalmente& lo scopo della filosofia 2 di esprimere concetti& non di dilettare i lettori7 la vittoria di Qergson del premio Nobel 2 particolarmente significativa perc-: legata& in %ualc-e misura& all0imposta'ione del suo pensiero1 fin dalla sua prima opera (il Saggio sui dati immediati della coscien'a $& egli sostiene c-e& per una conoscen'a del mondo spirituale& l0atteggiamento proprio della scien'a 2 del tutto inadeguato. 4n essa& per& Qergson vede ancora lo strumento migliore per indagare il mondo fisico1 in opere successive& le neg-er) anc-e %uesta fun'ione& dic-iarandola pertanto incapace di cogliere l0essen'a profonda c-e permea la realt). 9i tempi del Saggio sui dati immediati della coscien'a & egli non -a ancora c-iuso con la scien'a e le riconosce la capacit) di investigare sulla realt) fisica& %uasi ritagliandola& per meglio anali''arla1 tuttavia& ad essa 2 preclusa la facolt) di proiettare la propria indagine nel mondo spirituale& poic-: per Qergson la coscien'a 2 un flusso continuo c-e non pu essere n: colto n: anali''ato da una scien'a c-e separa e ritaglia. Sar) invece molto pi, portata per %uest0indagine la letteratura& la %uale in effetti riesce a seguire il flusso della coscien'a1 tutt0al pi,& ci si potr) avvalere di una filosofia c-e si serva dello stile ampio e piacevole proprio della letteratura& non di %uell0argomentare impassibile e arido impiegato da Xant e da Gegel. > non 2 un caso c-e Qergson fosse parente di *roust1 %uest0ultimo& intriso delle conce'ioni filosofic-e di Qergson& propone (soprattutto in 9lla ricerca del tempo perduto $ una letteratura intesa come forma per indagare il flusso della coscien'a7 e se *roust fa uso di una letteratura c-e assume gli obiettivi della filosofia& Qergson si serve invece di una filosofia c-e assume lo stile della letteratura e in virt, di ci gli viene conferito il premio Nobel. 4l Saggio sui

dati immediati della coscien'a -a come argomento centrale& proprio come 9lla ricerca del tempo perduto di *roust& il tempo e si configura pertanto come una ricerca di esso7 in altri termini& Qergson si propone di andare alla ricerca dei dati immediati della coscien'a& depurandoli da tutto ci c-e ad essi si sovrappone& per poterli cos8 cogliere nella loro immediate''a. /a grande scoperta c-e fa Qergson in %uest0opera 2 l0eterogeneit) %ualitativa dei dati di coscien'a rispetto alla realt) esteriore e& in %uesta fase del suo pensiero& egli non fa altro c-e riproporre %uella netta contrapposi'ione& di sapore cartesiano& tra mondo esteriore e mondo interiore1 mentre il mondo esteriore viene interpretato attraverso lo spa'io& %uello interiore -a come sua dimensione il tempo e da ci si capisce bene c-e cosa intenda dire Qergson %uando parla di ?immediate''a dei dati della coscien'a?. >gli& infatti& sottolinea come troppo spesso interpretiamo erroneamente anc-e l0interiorit) in forma spa'iale& ovvero come commettiamo l0errore di sovrapporre il concetto di tempo a %uello di spa'io1 si tratta pertanto& dice Qergson& di ritornare ai dati immediati della coscien'a per coglierli nella loro pure''a& cio2 nella dimensione temporale& depurandoli dagli elementi spa'iali a cui ci siamo erroneamente abituati per via del rapporto c-e abbiamo con il mondo esterno. >0 ormai nostra abitudine& infatti& ? spa'iali''are il tempo ? & in%uinando in tal modo la conoscen'a interiore1 si tratter) dun%ue di cogliere nuovamente l0interiorit) nella sua dimensione genuinamente temporale. >d 2 a %uesto punto c-e Qergson contrappone il ?tempo spa'iali''ato? a %uella c-e lui definisce ? durata reale ? & c-e altro non 2 se non il tempo c-e scorre nella nostra coscien'a& il tempo autentico7 e per fare un0analisi dell0interiorit)& non 2 possibile impiegare il linguaggio rigoroso della scien'a e cos8 Qergson si distacca dalla tradi'ione cartesiana c-e cercava di emulare in tutto e per tutto il linguaggio e la conoscen'a scientifica1 infatti& egli osserva& i concetti scientifici e %uelli filosofici ad imita'ione della scien'a& tendono a ritagliare la realt)& sono strumenti adottati per in%uadrarla in modo rigoroso& ma %uesto procedimento 2 possibile solo per il mondo esterno& proprio perc-: esso si colloca nello spa'io e solo ci c-e si colloca nello spa'io pu essere ritagliato& cio2 diviso in parti ciascuna delle %uali sia rigorosamente separata dalle altre. Ha per il tempo e per ci c-e si colloca in esso (ossia l0interiorit) della coscien'a$ ci 2 inattuabile e per %uesto motivo Qergson ricorre ad un linguaggio scintillante di immagini& convinto c-e i concetti non siano del tutto in grado di tratteggiare una realt) indivisibile %uale 2 appunto %uella interiore1 dove non arrivano i concetti& ci potranno aiutare le immagini e cos8 si spiega il linguaggio letterario c-e 2 valso il Nobel a Qergson. /e immagini a cui egli ricorre sono %uella della valanga e %uella del gomitolo1 arrotolando il filo di lana su se stesso& cresce il gomitolo e& man mano c-e cresce& c02 sempre nuovo filo c-e si aggiunge& sen'a per c-e %uello c-e c0era gi) sparisca1 resta nascosto& an'i racc-iuso dal filo c-e si aggiunge e il gomitolo nella sua intere''a non potrebbe esistere sen'a il filo racc-iuso in preceden'a. 4n modo analogo& la valanga nasce nel momento in cui si stacca della neve e comincia a rotolare accumulando sempre pi, neve& sen'a c-e %uella presente in origine venga persa. Secondo Qergson& la memoria& la coscien'a e il tempo autentico (?durata reale?$ assomigliano al gomitolo e alla valanga& poic-: nel tempo reale (cio2 %uello della coscien'a$ non vi 2 nulla c-e si perda mai veramente. > infatti& se il termine ?reale? viene impiegato per sottolineare la contrapposi'ione con il tempo ?falso? dello spa'io& il vocabolo ?durata? suggerisce il concetto di tempo& ma anc-e l0idea del permanere7 ed 2 esattamente ci c-e accade al gomitolo e alla valanga& c-e ? concrescono ? sen'a perdere i pe''i ini'iali. Si tratta pertanto& fuor di metafora& di uno scorrere del tempo in cui il passato viene continuamente accumulato& il c-e fa s8 c-e nel vero tempo i tempi successivi non siano mai propriamente omogenei tra loro e proprio in %uesto si distinguono dallo spa'io. /e parti dello spa'io& infatti& sono assolutamente omogenee tra loro& uno spa'io non si distingue %ualitativamente da un altro7 invece col tempo tutto 2 diverso1 e Qergson ci c-iede di fare un esperimento mentale per renderci conto. 4mmaginiamo di essere c-iusi in una stan'a priva di finestre e di osservare un oggetto posto su un tavolo per un minuto e poi per un altro minuto1 le osserva'ioni& intese oggettivamente& sono tra loro uguali& visto c-e non 2 cambiato nulla dal primo al secondo minuto7 potremmo perfino dire c-e& dal punto di vista oggettivo del mondo esterno& sono omogenee come le por'ioni di spa'io7 tuttavia& se riflettiamo meglio sull0esperien'a& ci accorgiamo c-e se scrutiamo l0oggetto per un minuto e poi per un altro succede magari c-e& avendo colto nel primo minuto gli aspetti superficiali dell0oggetto& nel secondo possiamo cogliere i dettagli& oppure

nel primo minuto eravamo animati da curiosit)& nel secondo eravamo invece annoiati. "utto ci significa c-e il secondo minuto dell0esperien'a 2 %ualitativamente diverso rispetto al primo e lo 2 perc-: il primo c02 gi) stato& perc-: cio2 il primo minuto 2 presente anc-e nel secondo. *ertanto& se gli spa'i diversi si escludono a vicenda& i tempi successivi& invece& non escludono %uelli precedenti& ma li recuperano come con il gomitolo o con la valanga& tutto resta presente e si arricc-isce continuamente& sicc-2 il secondo momento 2 ricco di tutto %uello precedente. > cos8 nell0esteriorit) sembrava non essere successo nulla& mentre nell0interiorit) 2 avvenuto eccome %ualcosa1 ogni istante successivo 2 ricco di tutti gli istanti precedenti e la ?durata? implica il permanere e dun%ue sembrerebbe c-e per Qergson sia centrale il passato& ma in realt) non 2 cos8. >0 vero c-e da un lato egli mette in luce come nella durata reale in ogni istante successivo sia presente il tempo passato& ma 2 anc-e vero c-e ogni fase del tempo 2 come se spingesse e penetrasse in %uella successiva& come se ogni momento si sfor'asse per entrare in %uello successivo& cosicc-2 il passato 2 conservato nella sua intere''a ma 2 come se spingesse verso il futuro& il c-e suggerisce a Qergson l0idea di ?spontaneit)?. >0 curioso come egli& in origine& volesse intitolare il Saggio sui dati immediati della coscien'a in un altro modo& pi, precisamente ?*roblema della libert)?1 il problema della libert)& strettamente connesso con %uello della spontaneit)& 2 infatti centrale nell0opera. /0idea del passato c-e spinge verso il futuro suggerisce infatti c-e nulla sia determinato rigorosamente& ma c-e sussista %uello c-e Qergson c-iamer)& in opere successive& ?slancio vitale?& una sorta di for'a creatrice sempre in grado di produrre %ualcosa di nuovo. *er meglio distinguere il tempo reale da %uello spa'iali''ato& egli ricorre ad un0altra immagine1 immaginiamo di sciogliere una 'olletta di 'ucc-ero in un bicc-ier d0ac%ua7 mentre il tempo trascorre& vi sar) un0attesa interiore& ovvero il tempo verr) vissuto interiormente& mentre& nota Qergson& il tempo spa'iali''ato 2 %uello impiegato dalla scien'a1 egli& con un esempio cal'ante& fa l0esempio dell0astronomo c-e fa calcoli per prevedere un0eclissi c-e si verific-er) dopo un sacco di anni1 nella testa dell0astronomo& ci c-e l0astro far) da %uel momento per i prossimi cin%uecento anni viene compattato e compresso in poc-e fra'ioni di secondi7 il tempo con cui l0astronomo sta lavorando non 2 reale& poic-: il tempo reale (%uello con cui attendiamo c-e la 'olletta si sciolga$ non 2 comprimibile& -a bisogno di una durata per svolgersi& un0attesa c-e si attua inevitabilmente nella coscien'a. *er capire meglio pu essere utile fare ricorso ad un0altra immagine& di sapore cartesiano1 immaginiamo c-e vi sia un genio maligno c-e comprime al contempo tutti gli eventi della natura& cosicc-2 tutti gli eventi accelerano contemporaneamente e nella stessa misura. 4n %uesto caso& noi non saremmo pi, in grado di misurare il tempo& o meglio& non ci accorgeremmo di nessun cambiamento& dato c-e lo misuriamo in base ad una serie di coinciden'e1 per dire c-e sono lo 9 e B0 dico c-e sul mio orologio le lancette sono in una determinata posi'ione& poi le vedo in 0altra posi'ione e dico c-e sono le 9 e M0 e avr constatato in due momenti diversi la corrisponden'a tra due situa'ioni spa'iali (le lancette$& non temporali. Tra& se tutto accelerasse contemporaneamente& io farei la stessa misura'ione e otterrei il medesimo risultato& per& dice Qergson& %uesto vale solo per il tempo spa'iali''ato& in %uanto& in %ualc-e modo non concettualmente anali''abile& nella mia coscien'a percepirei c-e il tempo 2 cambiato& c-e c02 stato bisogno di meno tempo perc-: avvenisse %uella cosa a me nota. !a ci si evince benissimo la distin'ione tra il tempo ?falso? dello spa'io e %uello ?reale? della coscien'a& in cui vige la spontaneit) & cio2 lo spingere per penetrare nel futuro& %uasi una specie di slancio vitale c-e sfugge ad ogni determinismo e comporta appunto la spontaneit)& sinonimo di libert). > sotto %uesto profilo& 2 curioso notare come Qergson respinga la contrapposi'ione tradi'ionale tra meccanicismo e finalismo& da sempre considerati antitetici1 il pensatore francese si pone da un punto di vista nuovo e afferma espressamente c-e il meccanicismo e il finalismo sono le due facce della stessa medaglia e tale medaglia 2 il determinismo. 4l meccanicismo 2& naturalmente& una forma di determinismo in %uanto prescrive c-e tutto avvenga in modo deterministicamente prevedibile attraverso rapporti di causaVeffetto7 il finalismo& dal canto suo& prevede c-e l0a'ione sia orientata verso un fine& per cui l0arc-itetto c-e progetta la casa mira ad un disegno preciso fin dall0ini'io7 ne consegue c-e anc-e nel finalismo& come nel meccanicismo& tutto 2 gi) rigorosamente determinato fin dall0ini'io. .aduta la contrapposi'ione tra i due& Qergson afferma c-e la maniera corretta per interpretare la realt) interiore non 2 n: il finalismo n: il

meccanicismo& bens8 la spontaneit)1 la si deve cio2 intendere come un flusso di coscien'a in cui non si possono ritagliare pe''i (dal momento c-e ogni momento 2 presente anc-e in %uello successivo$ e in cui nulla 2 gi) determinato e tutto spinge e& %uindi& crea continuamente in una forma c-e sc-i''a via da ogni determina'ione (e da ci traspare l0influen'a contingentista di QoutrouW$. > la nostra vita& dice Qergson& 2 come una frase& con le sue virgole& le sue parentesi e i suoi due punti1 il punto finale 2 costituito dalla morte7 e proprio come in una frase& anc-e nella vita basta inserire una virgola per far cambiare non solo ci c-e viene dopo& ma anc-e tutto ci c-e c0era prima. 9 %uesto punto del discorso di Qergson& abbiamo l0individua'ione di due ambiti diversi della realt)& uno esterno& costituito da cose materiali c-e si collocano nello spa'io& l0altro interno e c-e si colloca nel tempo7 il primo 2 oggetto di studio da parte della scien'a e& pi, in generale& dell0intelligen'a c-e& lavorando nello spa'io& tende a ritagliare le cose (il c-e 2 pi, c-e legittimo& se fatto solo ed esclusivamente nello spa'io$ e anc-e %uando pare c-e sia presente il tempo& in realt) -anno sempre e solo a c-e fare con lo spa'io1 e non 2 un caso c-e la scien'a tenda a rappresentare graficamente il tempo come linea retta& ma 2 una rappresenta'ione imprecisa& giacc-2 le parti di una linea sono contemporanee e i vari punti c-e la costituiscono sono staccati dagli altri& mentre nella durata reale ogni istante 2 presente anc-e in %uello successivo. Nella coscien'a& la scien'a e l0intelligen'a cedono il passo alla metafisica e all0intui'ione1 l0intui'ione ci permette di cogliere direttamente i dati immediati della coscien'a& la durata reale& il flusso della coscien'a& e addirittura la spontaneit) (e %uindi la libert)$ di ci c-e avviene all0interno& in antitesi al determinismo c-e impera all0esterno. > Qergson fin %ui 2 ancora molto cartesiano& poic-: ammette la distin'ione& propria di .artesio& tra mondo materiale e mondo spirituale e riconosce l0esisten'a di una facolt) (l0intui'ione$ c-e consente di creare una disciplina particolare (la metafisica$ c-e studia l0interiorit)7 ad essa Qergson contrappone il mondo materiale& collocato nello spa'io e in%uadrabile dall0intelligen'a e dalla scien'a1 in sostan'a& Qergson ammette l0esisten'a di due mondi diversi con due scien'e diverse. *oi& per& in ? Hateria e memoria ? (1O9K$ si pone il problema del rapporto tra %uesti due mondi (il sottotitolo dell0opera recita in modo significativo1 ?Saggio sulla rela'ione tra il corpo e lo spirito?$ e& infine& in ? /0evolu'ione creatrice ?& si sbara''a di uno dei due mondi& pi, precisamente& sulle orme di /eibni'& di %uello materiale& e arriva a dire c-e al di sotto della realt) materiale vi 2 un principio spirituale e vitalistico simile a %uello dell0interiorit). ? Hateria e memoria ? parte dal concetto di ?immagine?1 Qergson& rispetto alle tradi'ionali alternative dell0idealismo e del materialismo& sceglie una via intermedia& dal momento c-e lui 2 partito dai dati immediati della coscien'a ed essi non suggeriscono n: l0ipotesi idealistica n: %uella materialistica. 4nfatti& per gli idealisti non vi sono realt) indipendenti dal nostro atto di percepirle e per i materialisti& invece& ad esistere sono propriamente solo le cose materiali1 ma la nostra coscien'a& nota Qergson& ci dice c-e esiste %ualcosa di indipendente da noi (a dispetto della tesi idealista$& c-e vediamo e percepiamo& per (e %ui affiora l0influen'a di .artesio$ non ci dice c-e %uel %ualcosa c-e esiste indipendentemente dall0essere da noi percepito esista materialmente (c-ecc-2 ne dicano i materialisti$7 in altri termini& abbiamo sensa'ioni di colore& di sapore& ecc& e siamo convinti c-e esse siano dotate di esisten'a autonoma& ma il dato di coscien'a non ci testimonia affatto c-e siano entit) materiali& sicc-2 sia l0idealismo sia il materialismo si spingono al di l) di %uel c-e ci 2 testimoniato dalla coscien'a. >ssa& infatti& si limita a dirci c-e c02 %ualcosa fuori di noi& sen'a tuttavia darci altre informa'ioni in merito. +uesta realt) intermedia fra il non3esistere autonomamente e l0esistere come realt) materiale Qergson la c-iama ? immagine ?1 noi abbiamo immagini della realt) c-e esistono autonomamente& cosicc-2 %uando vedo un libro -o la certe''a (perc-: 2 la coscien'a a dirmelo$ c-e esso sia dotato di esisten'a effettiva& ma c-e sia costituito da materia 2 una dottrina filosofica c-e esula dalla testimonian'a della coscien'a1 ? per immagine intendiamo una determinata esisten'a c-e 2 pi, di ci c-e l0idealista c-iama una rappresenta'ione& ma meno di ci c-e il realista c-iama una cosa3 un0esisten'a c-e si trova a met) strada tra la cosa e la rappresenta'ione ? (?Hateria e memoria?& *refa'ione alla =44 edi'ione$. > Qergson& con una considera'ione fortemente sc-open-aueriana& fa notare c-e la prima immagine c-e abbiamo 2 l0immagine del nostro corpo& la cui fun'ione 2 di sele'ionare le altre immagini7 e con %uest0afferma'ione si perviene al nucleo di ?Hateria e memoria?& nel tentativo di risolvere l0annoso problema del rapporto c-e intercorre tra l0anima e il

corpo. Qergson conduce& a tal proposito& un0analisi clinica di alcuni casi di amnesia dovuti ad incidenti1 all0epoca& si cominciava a notare c-e a determinati danni fisici riportati da certe parti del cervello corrisponde la perdita della memoria di determinate ?aree?7 ovviamente& ci accreditava l0ipotesi c-e vi fosse uno stretto legame tra il cervello come base materiale e le fun'ioni psic-ic-e& ipotesi c-e suggeriva la validit) della psicofisiologia. > Qergson& nella sua indagine& si rivela un pensatore poliedrico& pronto a concentrare la sua atten'ione su saperi anc-e non propriamente filosofici1 dalla sua indagine tecnica egli evince c-e la fun'ione del cervello non 2 di essere un maga''ino della memoria& per cui 2 scorretto dire c-e ad un danno materiale del cervello corrisponde un danneggiamento anc-e del contenuto7 viceversa& il contenuto della memoria resta integro& e ad essere danneggiata 2 la capacit) del cervello di fare da filtro nei confronti del materiale della memoria. Ne consegue c-e per Qergson la memoria in %uanto tale 2 indipendente dal cervello & sicc-2 il cervello& alla stregua del corpo& sele'iona le altre immagini& fa da filtro tra mondo interiore della coscien'a e mondo esteriore1 immaginiamo di avere un piano e un cono rovesciato la cui punta poggia su tale piano. 4l cono rappresenta la coscien'a umana& il piano la realt)1 la mente (c-e si identifica con la memoria& in %uanto 2 somma di ricordi$ -a un contenuto vastissimo& ma& per cos8 dire& tocca la realt) in un solo punto1 ad esempio& mentre sto parlando c-iudo tutti i molteplici passaggi c-e mettono in contatto la mente (il cono$ e la realt) (il piano$ e lascio solo una fessura& attraverso la %uale la mia coscien'a entra in contatto con la realt). "utto il resto della mente viene invece nascosto& fatta ecce'ione& appunto& per ci di cui parlo in %uel momento& e ad avvalorare il discorso bergsoniano (in cui serpeggiano le conce'ioni freudiane$ 2 l0esisten'a di alcune patologie c-e fanno s8 c-e la mente non riesca pi, a controllare i ricordi. >0 infatti necessario c-e la mente& in entrata e in uscita& sia a contatto con la realt) solo in un punto e spetta appunto al cervello tenere nascosto tutto il restante contenuto mentale e Qergson 2 convinto di essere riuscito a dimostrare %uesta tesi dall0analisi dei casi di amnesia. > se ci 2 vero& egli nota& allora la memoria non 2 riducibile al cervello& ma -a una sua dimensione autonoma e spirituale& mentre il cervello 2 un puro e semplice meccanismo c-e filtra1 e i casi di amnesia non fanno altro c-e mettere in luce come sia stato danneggiato tale meccanismo con cui la nostra mente si rapporta col mondo esterno. 9 %uesto punto pu essere interessante riprendere il rapporto bergsoniano con *roust1 per entrambi i pensatori& nella memoria non vi 2 nulla c-e si perda& a patto c-e si faccia una distin'ione tra l0avere memoria e il rammemorare. 4nfatti& se 2 vero c-e abbiamo sempre memoria di tutto& a tal punto c-e non 2 scorretto affermare c-e la mente 2 memoria e c-e tutte le nostre esperien'e sono custodite in essa (come il filo nel gomitolo$& 2 anc-e vero c-e per rammemorare si deve far s8 c-e la punta del cono tocc-i il piano& ovvero c-e la mente entri in rela'ione con la realt)1 ma anc-e se a toccare il piano 2 solo la punta del cono& ciononostante il resto del cono non sparisce e da ci deriva la convin'ione bergsoniana e proustiana c-e debbano esistere modi per far emergere anc-e ci c-e sembra scivolato nell0obl8o& sparito dalla memoria. .elebri& a tal proposito& sono le pagine in cui *roust racconta di %uando gli viene offerto del t-e con dei biscotti caratteristici e comincia a provare sensa'ioni particolarissime& in %uanto& attraverso i sapori e gli odori& gli torna alla memoria di %uando li aveva gi) mangiati in passato7 ora& secondo Qergson e *roust& %uesto ricordo era presente nella memoria& ma non poteva emergere finc-2 non fosse stato sollecitato1 e non 2 certo lo sfor'o ra'ionale c-e pu far s8 c-e i ricordi vengano a galla& visto c-e la memoria& come abbiam visto& -a a c-e fare con %uelle realt) fluide e volatili c-e sono le sensa'ioni& coglibili dall0 intui'ione . > infatti Qergson& fin dal ?Saggio sui dati immediati della coscien'a?& contrappone l0intelligen'a& riguardante il mondo esterno& propria della scien'a e cristalli''ata nel linguaggio& all0intui'ione& sulla %uale si costruisce la metafisica& capace invece di attingere al flusso della coscien'a& di cogliere l0essen'a dall0interno della vita psic-ica7 tuttavia Qergson& nelle ultime fasi del suo viaggio filosofico (soprattutto in ?/0evolu'ione creatrice?$ tender) sempre pi, a vedere %ualcosa di analogo alla coscien'a nell0intero cosmo& pi, precisamente arriver) a ravvisare un principio comune& uno slancio vitale c-e governa l0evolu'ione del mondo vivente. > con %ueste considera'ioni egli& da dualista& diverr) monista1 nel ?Saggio sui dati immediati della coscien'a? aveva riscontrato un0insanabile frattura tra mondo spirituale e mondo fisico7 ora& con ?Hemoria e materia?& -a ridotto il corpo ad

un0 ?immagine? e& infine& con ?/0evolu'ione creatrice?& arriver) ad ammettere un unico principio valido per l0intera realt)& superando cos8 il dualismo animaVcorpo e pervenendo ad una forma di monismo& cio2 alla convin'ione c-e la realt) sia& in fin dei conti& una sola. *ertanto non avr) pi, senso parlare di due realt) differenti (anima e corpo$ e di due strumenti diversi per conoscerli (l0intelligen'a e l0intui'ione$1 essendo respinta l0esisten'a della materialit)& la distin'ione tra intelligen'a e intui'ione viene stravolta nel suo significato& sicc-2 non indagano pi, due realt) diverse& bens8 indagano in due modi diversi l0unica realt) esistente. /0intelligen'a (e %uindi la scien'a$ non avr) alcuna fun'ione conoscitiva& come gi) aveva prospettato Sc-open-auer& giacc-2 non 2 in grado di cogliere la realt) nella sua vitalit)& ma& ciononostante& le verr) riconosciuta una valen'a pratica& in %uanto permette di dominare concettualmente la realt)& facendocela vedere come un insieme di ?cose? immerse nello spa'io e& in tal modo& permettendoci di manipolarla. Sar) invece l0intui'ione a fornire una conoscen'a valida e metafisica& penetrando nel profondo della realt). /0intui'ione& dice Qergson in ?/0evolu'ione creatrice?& nasce da una sintesi di intelligen'a ed istinto& una sintesi cio2 degli aspetti migliori dell0umanit) e dell0animalit). ? /0evolu'ione creatrice ? 2 un testo il cui tema portante 2 ben riassunto nel titolo1 l0argomento centrale 2 l0evolu'ione del mondo animale& ma non 2 darwinianamente intesa in modo meccanicistico& bens8 viene letta come il frutto di uno slancio vitale ed 2 proprio in %uesta prospettiva c-e Qergson respinge la tradi'ionale contrapposi'ione tra meccanicismo e finalismo& intendendoli come due facce della stessa medaglia deterministica. /0intera realt) 2& invece& il frutto di uno slancio vitale& creativo e spontaneo& c-e sfugge ad ogni forma di determinabilit)1 nell0interiorit) scopriamo un flusso& dice Qergson& e& attraverso un processo %uasi analogico di ascenden'a sc-open-aueriana& possiamo tran%uillamente affermare c-e %uesto processo investe non solo la coscien'a (come si credeva nel ?Saggio sui dati immediati della coscien'a?$& ma tutta %uanta la realt)7 in particolare& osserva il filosofo francese& la durata reale -a come caratteristica il fatto c-e il passato spinge nel presente e nell0avvenire con il risultato c-e nella durata reale non si pu immaginare di capovolgere il tempo. 4nfatti& una volta c-e il tempo si 2 sviluppato& si 2 arricc-ito di nuovi momenti& sicc-2 non 2 pi, possibile smontare e tornare indietro& dal momento c-e non si tratta di semplici pe''i aggregati insieme& ma& come si capiva dall0esempio del gomitolo& ogni istante -a in s: tutti %uelli precedenti. > Qergson& in ?/0evolu'ione creatrice?& fa notare c-e tutto ci 2 anc-e vero per il mondo vivente& non solo per la coscien'a1 se una certa tradi'ione -a letto gli animali (e /a Hettrie perfino gli uomini$ come macc-ine& Qergson afferma ora c-e 2 impensabile smontare e rimontare un animale come se fosse una macc-ina& proprio perc-:& come il tempo della coscien'a& cos8 anc-e %uello della vita appare irreversibile& non si pu giocare su di esso. *oi& esaminando ulteriormente il mondo fisico& con un processo analogico di matrice sc-open-aueriana& Qergson ritiene di poter estendere il discorso a tutto il cosmo1 la durata reale& scoperta nel ?Saggio sui dati immediati della coscien'a? e ini'ialmente ravvisata solo nella coscien'a& viene ora concepita come c-iave di lettura del mondo vivente e& in ultima analisi& dell0intero universo& cosicc-2 in Qergson il dualismo cede definitivamente il passo al monismo. 4nfatti& la coscien'a e la materia& coi loro due tempi (la durata reale e il tempo spa'iali''ato$ e con i loro due strumenti (l0intui'ione e l0intelligen'a$& non vengono pi, contrapposte& in %uanto anc-e la materia 2 permeata da %uell0unico principio vitale c-e Qergson c-iama ? slancio vitale ?. >sso corrisponde in parte alla volont) di Sc-open-auer1 2 anc-0esso un principio unico c-e soggiace all0intera realt)& e con esso Qergson spiega l0evolu'ione del mondo vivente. "uttavia& ancor prima di addentrarsi in %uesto problema& ne sorge un altro1 se ammettiamo un unico principio ed esso 2 spirituale& come si spiega la materia; *er capirlo pu essere utile far riferimento a due immagini bergsoniane c-e si ric-iamano e si c-iarificano a vicenda1 immaginiamo di affondare la mano in un recipiente pieno di limatura di ferro7 le nostra dita si allargano e spingono le varie particelle fino ad un certo punto& finc-2 la resisten'a della limatura blocca la mano. /a mano rappresenta lo slancio vitale& la limatura& invece& la materia1 l0immagine sta a significare c-e lo slancio vitale& penetrando nella materia& la spinge in dire'ioni diverse finc-2 esso non si esaurisce di fronte alla resisten'a fatta dalla materia stessa1 secondo Qergson 2 esattamente in %uesto modo c-e procede l0evolu'ione7 gli esseri viventi& cio2& contengono in s: lo slancio vitale& ma sono pur sempre esseri animali incarnati nella materia& e cos8 si pu dire c-e ogni essere vivente

2 il risultato della spinta data in una certa dire'ione dall0unico slancio vitale& c-e di fronte alla materia si divide e in %ualc-e caso spinge pi, in l)& in %ualc-e altro caso si ferma prima. > ogni specie vivente 2 il risultato di una spinta dello slancio vitale c-e si 2 spinto fin dove -a potuto e poi si 2 arenato. Tvviamente& si tratta di un0interpreta'ione dell0evolu'ionismo assai diversa rispetto a %uella di !arwin& in %uanto 2 carica di spiritualismo e presuppone %uasi una lotta perenne tra slancio vitale e materia inerte c-e lo frena1 e Qergson stesso si distacca da Spencer e dalla sua conce'ione evolu'ionistica perc-:& ai suoi occ-i& eccessivamente meccanica. Tltre a giustificare il fatto c-e le specie animali sono tra loro diverse (in alcune lo slancio vitale si 2 spinto pi, in l)& in altre si 2 arrestato prima$& l0immagine della mano e della limatura spiega anc-e la differen'a tra individuo e individuo1 pi, lo slancio vitale va in alto e pi, riesce ad emergere nella sua natura pi, propriamente spirituale. > cos8 nelle forme vegetali l0identit) spirituale 2 %uasi ingabbiata& come se lo slancio vitale non fosse riuscito a penetrare molto nella materia1 negli animali e ancora di pi, nell0uomo& esso si 2 spinto oltre %ualitativamente e %uantitativamente. /0immagine della mano e della limatura& per& lascia irrisolto un problema non da poco1 spiega come avviene l0evolu'ione sen'a per giustificare la materia. Tccorre pertanto fare riferimento ad un0altra immagine bergsoniana1 %uella dei fuoc-i d0artificio. /o slancio vitale 2 un fuoco d0artificio c-e sale verso l0alto ma prima o poi esaurisce la sua spinta e tende a ricadere al suolo7 ad esaurirsi& per& non 2 lo slancio (poic-: 2 infinito$& bens8 sono i singoli frammenti c-e si spengono e c-e nel momento in cui tendono a ricadere vengono ancora tenuti su per un po0 dal flusso c-e continua a giungere dal basso. /a materia& in %uesta nuova prospettiva& non 2 pi, un %ualcosa di esterno e autonomo dentro cui lo slancio vitale deve farsi strada& come sembrava nell0immagine della limatura1 viceversa& 2 lo stesso slancio vitale c-e& spirituale nella sua essen'a& nel momento in cui esaurisce la sua for'a tende a manifestarsi come materia. >ssa 2 pertanto l0insieme dei resti dello slancio vitale e con %uesta conce'ione Qergson si avvicina in modo impressionante alla teoria leibni'iana secondo cui le ?monadi? pi, passive si estrinsecano materialmente7 l0antico *lotino in persona& del resto& aveva detto c-e dove l0essere si esaurisce& l8 c02 la materia. <itornando ai fuoc-i d0artificio di Qergson& l0istante in cui le scintille sono tenute ancora un po0 in aria dalle altre& %uesta 2 la vita dei singoli individui e delle specie1 ciascuno di noi 2& in altri termini& un corpo vivificato dallo slancio vitale e l0esisten'a altro non 2 se non un brandello lasciato per strada dallo slancio& cosicc-2 noi siamo un corpo materiale c-e piano piano si spegne. /a vita& cos8& 2& secondo la defini'ione pirandelliana& un flusso continuo c-e cerc-iamo di arrestare& di fissare in forme stabili. > la vitalit) affiora anc-e nella risata& sulla %uale Qergson conduce un0analisi nel saggio 4l riso 1 in %uesto saggio sul significato del comico& egli si concentra su tre aspetti della comicit)1 1$ 2 legata a un fattore umano (se cado faccio ridere7 se vedo un paesaggio non mi suscita ilarit)& un animale pu essere comico se vi ravviso somiglian'e con una caricatura dell0uomo$7 B$ 2 legata all0insensibilit) (non si pu ridere di una persona c-e genera piet)7 il comico non si rivolge al cuore ma all0intelligen'a pura$7 M$ ridere -a natura sociale (2 sempre il riso di un gruppo o si immagina di condividerlo con altri magari immaginari$. /a cosa curiosa& sottolinea Qergson& 2 c-e lo slancio vitale si articola in ramifica'ioni fondamentali1 una prima ramifica'ione pu essere scorta tra il mondo vegetale e %uello animale e in %uest0ultimo& a sua volta& troviamo un nuovo bivio tra due grandi percorsi evolutivi caratteri''ati& rispettivamente& da due modi molto raffinati& anc-e se diversi& di manifesta'ione dello slancio vitale. Si tratta della ramifica'ione tra vertebrati e artropodi (insetti& crostacei& ecc$1 la differen'a tra i due percorsi evolutivi risiede nel fatto c-e il percorso dei vertebrati spinge sempre pi, verso l0emergere della coscien'a e dell0intelligen'a e culmina nell0uomo& mentre il percorso degli artropodi non 2 orientato verso lo sviluppo della coscien'a& bens8 verso %uello dell0istinto& uno strumento altrettanto raffinato per risolvere i problemi. /0istinto& per& non 2 caratteri''ato dalla coscien'a1 gli insetti& infatti& fanno cose complicatissime (pensiamo alle ragnatele$ ma le fanno istintivamente& sen'a averne coscien'a. +uesti due strumenti& l0istinto e l0intelligen'a& -anno i loro pregi e i loro difetti1 il pregio dell0intelligen'a consiste nell0essere cosciente e& proprio in %uanto cosciente& essa 2 anc-e pi, duttile& riflette dall0esterno sui problemi e adatta ad essi le solu'ioni7 l0istinto& invece& non 2 cosciente& ma 2 immediato& governa le cose dall0interno& e infatti il ragno non progetta coscientemente la tela& -a una sorta di certe''a interiore c-e lo induce ad agire in %uel modo e

Qergson nota come l0istinto pu portare a grandi cose& ma anc-e a grandi errori. +uesta distin'ione tra intelligen'a e istinto 2 particolarmente rilevante perc-: nell0uomo& c-e costituisce il vertice dei vertebrati& l0origine comune diversificatasi tra vertebrati e artropodi si ricongiunge& dato c-e l0uomo 2 dotato di intelligen'a ma& se lo desidera& pu recuperare la dimensione dell0istinto e fonderla con %uella dell0intelligen'a& dando vita all0intui'ione& una specie di intelligen'a istintiva c-e fa s8 c-e si abbia la certe''a immediata e interiore dell0istinto e la coscien'a propria dell0intelligen'a. ? /e due fonti della morale e della religione ? (19MB$ 2 l0opera c-e conclude il discorso bergsoniano sull0evolu'ione creatrice1 l0evolu'ionismo& dopo aver prodotto l0uomo& non si ferma& ma procede nelle reali''a'ioni culturali umane e& proprio come nelle evolu'ioni dei viventi& anc-e in %uesto nuovo ambito troviamo elementi pi, evoluti e altri pi, ?arenati?. 4n altre parole& all0uomo 2 dato scegliere se far proseguire nel suo corso lo slancio vitale o se bloccarlo dentro di s:1 ci traspare dalla contrapposi'ione (c-e sar) ripresa da *opper$ tra ?societ) c-iuse? e ?societ) aperte?. /a societ) c-iusa 2 %uella autoritaria& in cui l0uomo 2 spinto con for'a ad identificarsi nella societ) e nei suoi rigidi valori7 %uella aperta& invece& 2 la societ) in cui ci si apre all0umanit) e si promuove la libert) degli individui& creando (un po0 come aveva detto Niet'sc-e$ dei nuovi valori da anteporre ai vecc-i. !alle societ) c-iuse si sviluppano le ?religioni static-e?& %uelle cio2 istitu'ionali''ate& c-e tendono a favorire un atteggiamento dogmatico e c-iuso degli individui7 in seno alle societ) aperte& invece& nascono le ?religioni dinamic-e? (c-e Qergson di gran lunga preferisce rispetto a %uelle static-e$1 esse& in sostan'a& si identificano con il misticismo c-e& per sua natura& sfugge all0istitu'ionali''a'ione. Non c02 da stupirsi c-e Qergson nutra simpatia per il misticismo& soprattutto se teniamo presente c-e& fin dal ?Saggio sui dati immediati della coscien'a?& egli cercava di scorgere nell0uomo una vivace spontaneit)& tentativo proseguito in ?/0evolu'ione creatrice?& %uando trovava in un unico principio la c-iave di lettura dell0intera realt)1 2 naturale c-e la religione c-e pi, lo affascina sia il misticismo& c-e esprime l0essen'a libera dell0uomo e lo metto in contatto diretto con %uel flusso vitale c-e scorre in profondit). >& con un0immagine stupenda& in ?/0evolu'ione creatrice?& Qergson sostiene c-e ? l0umanit) intera& nello spa'io e nel tempo& 2 come uno sterminato esercito c-e galoppa al fianco di ciascuno di noi& avanti e dietro a noi& in una carica travolgente capace di rovesciare tutte le resisten'e e di superare moltissimi ostacoli& forse anc-e la morte ?. 9nc-0egli si pone& come molti suoi contemporanei& il problema della tecnica e la concepisce come un prolungamento del corpo umano& in %uanto gra'ie ad essa l0uomo 2 agevolato nelle sue attivit)1 e in un0epoca in cui il corpo si 2 gonfiato a dismisura& si rende necessario anc-e un ? supplemento di anima ?& espressione con la %uale Qergson sottolinea come le responsabilit) siano infinitamente cresciute& come a dire c-e& aumentato il corpo& anc-e l0anima deve adeguarsi. 4n preceden'a abbiamo riscontrato analogie tra il pensiero di Qergson e %uello di Sc-open-auer& in particolare abbiamo intravisto una notevole vicinan'a tra lo slancio vitale e la volont) sc-open-aueriana1 tuttavia& 2 bene notarlo& se il discorso di Sc-open-auer 2 fortemente venato di pessimismo& tant02 c-e egli arriva a proporre l0annullamento della volont)& %uello di Qergson& invece& 2 vivacemente colorato di ottimismo e pu essere in%uadrato in %uel filone vitalistico& sorto in opposi'ione al *ositivismo e al suo culto della ragione e dei dati di fatto& in cui rientra anc-e %uello di Niet'sc-e. /a prospettiva di Niet'sc-e& per& era una sorta di ottimismo tragico& poic-: il sostan'iale ottimismo c-e la informava nasceva dal nic-ilismo e dalla tragicit) dell0esisten'a7 tutto %uesto in Qergson manca. >gli& al contrario& 2 un ottimista nel vero senso della parola e& non a caso& pens anc-e di convertirsi al cattolicesimo& c-e& fra tutte le religioni& 2 forse %uella pi, conciliante con il mondo.

***

Pensiero di Bergson

/a filosofia di Genri Qergson incise profondamente nella cultura del Novecento1 elementi del suo pensiero li ritroviamo nella filosofia di Hic-el Serres& >mmanuel /evinas& @illes !eleu'e& nella storiografia di Fernand Qraudel& nella letteratura di Harcel *roust& nella epistemologia di Yac%ues Honod. +uasi misconosciuto agli ini'i della sua carriera accademica Qergson divenne alla fine cos8 popolare da essere %uasi identificato con il filosofo ufficiale del pensiero francese. >gli fu uno dei poc-i filosofi& insieme a Qertrand <ussel& Yean3*aul Sartre e >lias .anetti& a ricevere il premio Nobel (19BJ$. Qergson viene indicato come appartenente alla corrente filosofica dello spiritualismo& c-e si opponeva al positivismo imperante all0ini'io del L4L secolo& ma la sua filosofia 2 cos8 originale c-e sarebbe pi, giusto definirla ?bergsonismo? Z1[ proprio per eviden'iare l0impossibilit) di assimilarla alle tradi'ionali dottrine filosofic-e. l dualismo Qergson non -a esita'ioni a dic-iarare la sua adesione al dualismo contrapponendosi a %uello c-e lui definisce come il preconcetto della filosofia c-e -a sempre cercato& sin dagli ini'i della sua storia& di superare il naturale dualismo& conseguendo l0unit) del reale. Sin dal titolo la sua opera ?Hateria e memoria?& infatti sottintende %uel dualismo c-e solo permette di evitare la confusione tra %uelle c-e sono differen'e di natura& per esempio in forme organic-e ed inorganic-e& riferendole invece& in nome dell0unit) del reale& a differen'e di grado all0interno di un unico piano di realt). F %uesta ini'iale confusione e l0incapacit) di accettare c-e gli oggetti del pensiero sono dei ?misti?& degli intrecci dualistici& c-e -a reso irrisolvibili %uei problemi c-e mal definiti all0ini'io e mal anali''ati& -anno portato a grossolani errori come ad esempio il presunto dualismo ordine3disordine c-e ben anali''ato si rivela invece come la differen'a tra due differenti forme di ordine e cos8 la differen'ia'ione del possibile come ci c-e si allontana dal reale mentre per Qergson il possibile 2 %ualcosa c-e si aggiunge alla realt). ZB[ 9nticipando forse le teorie dei pragmatisti ZM[ Qergson 2 convinto c-e all0origine di ogni problema irrisolto ci sia una errata formula'ione del problema stesso& dovuta a una errata conce'ione della realt). =i 2 stato %uindi un cattivo uso dell0intelligen'a a cui dobbiamo porre rimedio adoperandola correttamente. l rapporto con $ames e il pragmatismo Qergson arriv a /ondra nel 190O e rese visita a \illiam Yames& il filosofo americano di Garvard& c-e era pi, an'iano di Qergson di diciassette anni e c-e era attivo nel ric-iamare l0atten'ione del pubblico anglo3americano sul lavoro del professore francese. +uesto fu un interessante incontro e troviamo le impressioni di Yames su Qergson nelle sue /ettere& sotto la data del N ottobre 190O. ]Un uomo cos8 modesto e sen'a pretese ma intellettualmente un tale genioE Go il pi, fermo sospetto c-e la tenden'a c-e egli -a messo a fuoco finir) col prevalere& e c-e la presente epoca sar) una sorta di punto di svolta nella storia della filosofia.^ Fin dal 1OO0 Yames aveva scritto un articolo in francese per il periodico /a .riti%ue p-ilosop-i%ue& di <enouvier e *illon& intitolato /e Sentiment de l0>ffort. +uattro anni dopo apparvero due suoi articoli sulla rivista Hind1 ?.-e cos02 una >mo'ione;? e ?Su %ualc-e Tmissione della *sicologia

4ntrospettiva?. !i %uesti articoli i primi due furono citati da Qergson nella sua opera del 1OO9& /es donn:es imm:diates de la conscience. Negli anni seguenti 1O90391 furono pubblicati i due volumi dell0opera monumentale di Yames& 4 princ8pi della psicologia& nella %uale fa riferimento a un fenomeno patologico osservato da Qergson. 9lcuni autori& considerando esclusivamente %ueste date e trascurando il fatto c-e l0indagine di Yames era in corso fin dal 1OJ0 (di cui era stata tenuta traccia di tanto in tanto con vari articoli c-e culminarono con 4 princ8pi$& -anno erroneamente datato le idee di Qergson come antecedenti a %uelle di Yames. Si 2 ipoti''ato c-e Qergson debba le idee base del suo primo libro all0articolo del 1OON di Yames& ?Su %ualc-e Tmissione della *sicologia 4ntrospettiva?& c-e non cita e non mette tra i riferimenti. +uesto articolo si occupa della conce'ione del pensiero come flusso di coscien'a& c-e l0intelletto distorce organi''andolo in concetti. Qergson ribatt: a %uesta insinua'ione negando c-e egli avesse alcuna conoscen'a dell0articolo di Yames %uando scrisse /es donn:es imm:diates de la conscience. Sembra c-e i due pensatori abbiano progredito in modo indipendente %uasi fino alla fine del secolo. /e loro posi'ioni intellettuali sono pi, lontane di %uanto spesso si pensi. >ntrambi sono riusciti ad attrarre consenso molto oltre la sfera puramente accademica& ma solo nel loro reciproco rifiuto& in definitiva& dell0?intellettualismo? c02 una vera consonan'a. Sebbene Yames fosse leggermente pi, avanti nello sviluppo e nell0enuncia'ione delle sue idee& confess di essere stato spia''ato da molte delle idee di Qergson. .ertamente Yames trascurava molti degli aspetti pi, profondamente metafisici del pensiero di Qergson& c-e non si armoni''avano con il proprio& e erano an'i in palese contraddi'ione. Tltre a %uesto& Qergson non era un pragmatico _per lui l0?utilit)?& lungi dall0essere una verifica della verit)& 2 piuttosto l0inverso& un sinonimo di errore. Nonostante ci& \illiam Yames salut Qergson come un alleato. Nel 190M egli scrisse1 ]Go riletto i libri di Qergson e non -o letto nulla da anni c-e abbia cos8 eccitato e stimolato i miei pensieri. Sono sicuro c-e %uella filosofia abbia un grande futuro& rompe i vecc-i sc-emi e porta le cose in una solu'ione in cui possono ritrovarsi nuovi cristalli^. @li omaggi pi, notevoli c-e tribut a Qergson furono %uelli nelle Gibbert /ectures (Un Universo *luralistico$& c-e Yames tenne al Hanc-ester .ollege di TWford& poco dopo aver incontrato Qergson a /ondra. >gli faceva notare l0incoraggiamento c-e aveva ricevuto dal pensiero di Qergson e esprimeva la fiducia c-e aveva nel ?potersi appoggiare all0autorit) di Qergson?.ZN[ /0influen'a di Qergson lo port a ]rinunciare al metodo intellettualista e alla no'ione corrente c-e la logica 2 una misura adeguata di ci c-e pu o non pu essere^. /o indusse inoltre a ]abbandonare la logica& fermamente e irrevocabilmente^ come metodo& poic-: aveva scoperto c-e ]la realt)& la vita& l0esperien'a& la concrete''a& l0immediate''a& usate la parola c-e volete& va oltre la nostra logica& la sommerge e la circonda^. ZC[ Naturalmente& %ueste osserva'ioni& c-e apparvero in un libro nel 1909& orientarono molti lettori inglesi e americani a indagare la filosofia di Qergson. +uesto era reso difficile dal fatto c-e i suoi pi, importanti lavori non erano stati tradotti in inglese. Yames& tuttavia& incoraggi e aiut 9rt-ur Hitc-ell nella sua prepara'ione della tradu'ione inglese di /0>volution cr:atrice. Nell0agosto 1910 Yames mor8. >ra sua inten'ione& se fosse vissuto abbastan'a per vedere il completamento della tradu'ione& di proporla al pubblico di lettori inglesi con una nota in prefa'ione di appre''amento. Nell0anno seguente la tradu'ione fu completata e %uesto port a un ancora pi, grande interesse verso Qergson e il suo lavoro. *er coinciden'a& in %uello stesso anno (1911$& Qergson scrisse& per la tradu'ione francese del libro di Yames& *ragmatism& una prefa'ione di sedici pagine& intitolata =:rit: et <ealit:. 4n essa espresse simpatia e appre''amento per il lavoro di Yames& associati a certe importanti riserve. 4n aprile (dal C all011$ Qergson segu8 il +uarto .ongresso 4nterna'ionale di Filosofia svoltosi in

4talia& a Qologna& dove tenne un brillante discorso su /04ntuition p-ilosop-i%ue. 4n risposta agli inviti ricevuti& torn ancora in 4ng-ilterra nel maggio di %uell0anno e rese diverse altre successive visite all04ng-ilterra. +ueste visite furono sempre eventi speciali e furono segnate da importanti dic-iara'ioni. Holti di %uesti contengono contributi significativi al pensiero e gettarono nuova luce su molti passaggi delle sue tre grandi opere1 "rattato sui dati immediati della coscien'a& Hateria e memoria& e l0>volu'ione creatrice. Sebbene fossero in genere afferma'ioni necessariamente brevi& esse erano pi, recenti dei suoi libri e cos8 mostrarono come %uesto acuto pensatore potesse sviluppare e arricc-ire il suo pensiero e approfittare di simili opportunit) per c-iarire al pubblico inglese i princ8pi fondamentali della sua filosofia. ntelligenza e intuizione Qergson 2 stato accusato di preferire l0irra'ionale per una sua sfiducia nella ra'ionalit). 9l contrario egli riconosce la fun'ione dell0intelligen'a come strumento di conoscen'a ma si rifiuta di pensare c-e %uesto debba essere l0unico strumento del sapere. /0intelligen'a 2 sempre diretta all0a'ione& al risultato1 2 come& dice Qergson& le forbici di un sarto c-e ritagliano di un intero tessuto& %uella parte c-e serve a confe'ionare l0abito. Siccome l0intelligen'a 2 soprattutto analitica& essa poi proceder) a ritagliare& ad anali''are& %uella parte del reale c-e -a preso in considera'ione1 cos8 come far) il sarto per fare le manic-e del vestito. ZK[ Ha il sarto prima di tagliare la stoffa l0-a considerata nel suo insieme& nella sua completa unitariet)1 %uesta 2 la fun'ione dell0intui'ione (]la simpatia per la %uale ci trasportiamo all(interno di un oggetto^ ZJ[ c-e precede ogni atto analitico dell0intelligen'a ma c-e 2 anc-0essa una forma di conoscen'a. Ha ora sorge la %uestione1 c-e rapporto c02 tra le due forme conoscitive& intui'ione e intelligen'a; Non 2 possibile stabilirlo teoricamente& 2 come se si volesse imparare a nuotare prima di nuotare1 solo gettandosi in ac%ua s0imparer) a nuotare. 9ncora una volta siamo di fronte ad un ?misto? dualistico di intui'ione3intelligen'a c-e rimanda al dualismo fondamentale tra spirito (intui'ione$ e materia (l0intelligen'a analitica c-e mira alla realt)& le forbici del sarto$. F con l0intui'ione c-e possiamo cogliere gli errori c-e l0intelligen'a -a fatto nel definire i problemi c-e vuole risolvere& cos8 come il sarto si accorger) di non poter fare il suo vestito poic-: -a mal calcolato la stoffa c-e gli serviva. 4l tentativo di ridurre lo spirito alla materia o viceversa& rifiutando la coesisten'a delle due forme di conoscen'a -a impedito al pensiero occidentale di capire la par'ialit) della conoscen'a intellettiva analitica. %empo spazializzato e durata reale ] Un0ora& non 2 solo un0ora& 2 un vaso colmo di profumi& di suoni& di progetti& di climi. ZO[ ^ !alla confusione tra intui'ione e intelligen'a& 2 nata l0incomprensione sulla natura del tempo. /0intelligen'a c-e -a sempre di mira fini pratici& concepisce il tempo& cos8 come fa anc-e la scien'a& come una serie di istanti concatenati e misurabili1 -a una visione del tempo spa'iali''ata come se in una pellicola cinematografica si pretendesse di cogliere la fin'ione del movimento da ogni singolo fotogramma e non dal loro fluire e scorrere in una unit) indistinta. .os8 per il tempo non esistono singoli istanti ma un loro continuo fluire non scomponibile ma vissuti nella loro durata reale nella coscien'a di ognuno dove gli stati psic-ici non si succedono ma convivono. !iverso 2 %uindi il tempo della scien'a da %uello reale c-e ciascuno di noi vive nella propria coscien'a. Famoso 2 l0esempio della 'olletta di 'ucc-ero Z9[ c-e si scioglie in un bicc-iere d0ac%ua1 la fisica calcoler) il tempo c-e lo 'ucc-ero impieg-er) a sciogliersi secondo un procedimento analitico c-e va dall0istante ini'iale a %uello finale della li%uefa'ione e %uesto tempo

cos8 calcolato sar) definito simbolicamente uguale per tutte le volte c-e si misurer) nelle stesse condi'ioni1 mentre molto diverso sar) il tempo vissuto della mia coscien'a c-e non terr) conto del tempo spa'iali''ato e oggettivato della fisica ma piuttosto dalle mie condi'ioni psicologic-e di insofferen'a o calma1 %uesto sar) il vero tempo per me. &emoria Su %uesta conce'ione del tempo Qergson fonda la sua interpreta'ione della memoria nella sua opera ?Hateria e memoria?. @i) !avid Gume si era dedicato a %uesto problema concependo la memoria come il persistere attenuato della perce'ione ini'iale& un po0 come una molla c-e continua a vibrare sulla spinta del primo impulso. Qergson per& nota come secondo la scien'a medico3psicologica %uesto rapporto tra perce'ione e memoria non viene riscontrato. +uindi ci deve essere un diverso rapporto tra perce'ione e memoria. >gli ritiene c-e la perce'ione sia un ritagliare un0immagine par'iale della realt) percepita c-e dura per l0istante della perce'ione e c-e poi viene superata da altre perce'ioni& ritagli& della realt). /a memoria 2 invece l0accumularsi& lo stratificarsi dei ricordi& duraturo e sempre tutt0intero presente& indipendentemente dalla coscien'a c-e si -a& e la cui dimensione temporale non 2 l0istante& come per le perce'ioni& ma la durata reale. 4l tutto 2 rappresentabile come un cono rovesciato1 l0interse'ione della punta con il piano rappresenta il presente7 la punta del cono 2 l0istante della perce'ione del reale7 la base del cono 2 il passato dov02 la memoria. .ome base (memoria$ e punta (perce'ione$ del cono costituiscono un tutt0uno& cos8 il rapporto tra la perce'ione del reale (materia3punta del cono$ e la memoria (spirito3base del cono$1 la presunta differen'ia'ione di spirito e materia diviene ora un tutt0uno. Z11[ L'evoluzione creatrice +uesta continua differen'ia'ione nello sviluppo della vita in varie direttrici evolutive& per esempio lungo la linea organico3inorganico& spiega l0evolu'ione delle forme viventi. +uando siamo bambini& spiega Qergson& il nostro futuro sviluppo 2 caratteri''ato da un numero imprecisato di tenden'e1 pensiamo di volta in volta& mentre cresciamo& c-e faremo il pompiere& il giornalista& l0esploratore..ecc& ma poi alla fine una sola di %ueste strade diverr) reale. Nella natura avviene altrettanto1 all0ini'io si dipanano molte vie evolutive& alcune di %ueste si bloccano& e altre invece proseguono& e la for'a& la spinta creatrice c-e era nella linea di sviluppo c-e si 2 fermata& prosegue& confluisce e d) for'a alle linee c-e continuano ad evolversi con uno ?slancio vitale?. F come dire c-e dalle scimmie antropomorfe lo scimpan': rappresenta una linea evolutiva c-e all0ini'io -a continuato la sua evolu'ione& c-e poi si 2 fermata& mentre proseguiva in un0altra dire'ione lo slancio vitale c-e -a portato all0-omo sapiens. La metafisica Hentre le forme vegetali si sono bloccate& i microrganismi si sono fermati nella loro evolu'ione& l0uomo 2 l0unico c-e continua nel suo slancio creatore non tanto a livello biologico ma nella sua attivit) culturale continua a modificare la realt) seguendo %uello slancio creatore c-e era all0origine della sua evolu'ione e assomandone in s: la for'a ini'iale. /0uomo& non creatore dal nulla& ma subcreatore poic-: egli non d) esisten'a a realt) c-e prima non erano ma crea delle forme dove

esprime in modo originale realt) prima inesistenti& trasfigurandole con la sua inven'ione& con l0arte& con la scien'a& con la stessa filosofia c-e pu ?creare? un nuovo senso della vita dell0uomo portandogli la felicit). "utta la civilt) umana 2 il risultato dello slancio creatore dell0uomo. Z1B[ La li'ert! Nella sua ultima opera ?/e due fonti della morale e della religione?& Qergson allarga i temi centrali del suo pensiero dando loro una prospettiva etica universale. .ome nell0evolu'ione creatrice& cos8 anc-e nelle societ) umane avviene c-e alcune si blocc-ino e si fissino in societ) c-iuse& conservatrici& espressioni dell0egoismo individuale1 %ueste per possono essere liberate e rese aperte da una societ) di uomini liberi e creatori c-e si compenetrano tra loro. .on l0emo'ione creatrice essi daranno vita ad una ?simpatia? (sun pat-os&un sentire insieme$ una indifferen'iata unit) di passioni interiori& per spe''are& ]come una carica di cavalleria^& il cerc-io ferreo di %uelle societ) c-e vogliono bloccare lo slancio vitale della civilt) umana. Z1M[ +ueste societ) sono ora sotto gli occ-i di Qergson c-e assiste nel g-etto di *arigi alle persecu'ioni antisemite na'iste e a cui egli& proveniente da una famiglia ebraica potrebbe sottrarsi& per invito degli stessi tedesc-i& convertendosi al cattolicesimo. Nasconder) invece la sua volont) di conversione spirituale& resa pubblica nel suo testamento& e per solidariet) con i pi, perseguitati dei francesi far) della sua morte insieme a loro un ultimo atto di libert). ] /e mie riflessioni mi -anno portato sempre pi, vicino al cattolicesimo& nel %uale vedo il completamento dell0ebraismo. 4o mi sarei convertito& se non avessi visto prepararsi da diversi anni la formidabile ondata di antisemitismo& c-e va dilagando sul mondo. Go voluto restare tra coloro c-e domani saranno dei perseguitati. Ha io spero c-e un prete cattolico vorr) venire a dire le preg-iere alle mie ese%uie& se il cardinale arcivescovo di *arigi lo autori''er). Nel caso c-e %uesta autori''a'ione non sia concessa& bisogner) c-iamare un rabbino& ma sen'a nascondere a lui o ad altri la mia adesione morale al cattolicesimo& come pure il desiderio da me espresso di avere le preg-iere di un prete cattolico. Z1N[ ^ Haurice Herleau3*ont`& ?Qergson se faisant? (19C9$& in Signes (19K0$& *arigi& @allimard& B00M& pp. B9K3M11 (trad. it. Segni& Hilano& 4l Saggiatore& 19KJ$. @illes !eleu'e& /e bergsonisme& *arigi& *.U.F.& 19KK (trad. it. 4l bergsonismo& Hilano& Feltrinelli& 19OM$ @illes !eleu'e& .in:ma. 1 3 /(image3mouvement. B 3 /(imagetemps& *arigi& Hinuit& 19OM319OC (trad. it. .inema. 1 3 /(immagine3movimento. B 3 /(immagine3tempo& Hilano& Ubulibri& 19OC$. \alter Qenaamin& ?bber einige Hotive bei Qaudelaire?& in @esammelte Sc-riften& Frankfurt& Su-rkamp& 19JN& Qand 4VM& pp. K0C3KCM (trad. it. ?!i alcuni motivi in Qaudelaire?& in 9ngelus Novus. Saggi e frammenti& a cura di <enato Solmi& "orino& >inaudi& 19OB& pp. O93 1M0$. 99.==.& ?Sfumature. Hateriali per rileggere Qergson?& in 9ut aut& B0N& 19ON.

***

Bergson: tempo e durata

/a riflessione di Genr` Qergson ini'ia a fine ottocento& la filosofia di %uesto periodo era orientata in rea'ione al positivismo. *unto centrale del suo pensiero 2 il problema del tempo7 da subito si oppone all0idea di tempo fisico3matematico& c-e si era affermata sia in campo scientifico& sia nella psicologia sperimentale. Scrive a %uesto proposito ?Saggio sui dati immediati della coscien'a? (1OO9$ e ?!urata e simultaneit)? (19BB$7 in %uest0ultimo critica apertamente il concetto di tempo della teoria della relativit) einsteniana. *er Qergson l0idea di tempo 0scientifico0& omogeneo e reversibile& %uantitativo e calcolabile& c-e si limita a riprodurre l0idea dello spa'io geometrico& deve essere rifiutata poic-: totalmente inadeguata in %uanto ci c-e viene misurato non 2 l0intervallo di tempo in s:& ma solo una por'ione di spa'io. +uesto porta al fatto c-e ?se tutti i movimenti dell0universo si producessero due o tre volte pi, rapidamente non ci sarebbe nulla da modificare nelle nostre formule& n: nei numeri c-e vi facciamo entrare?. Qergson arriva ad affermare c-e ?l0intervallo di durata non conta dal punto di vista della fisica? e c-e essa riesce a cogliere solo la proie'ione della traettoria spa'iale e non il movimento in s:. .i c-e registra la durata reale 2 la singola coscien'a per la %uale il tempo 2 inesteso e non divisibile& %ualitativo ed eterogeneo& non misurabile ed irreversibile. .02 un0inconciliabile scissione tra il mondo e la sua coscien'a& come egli stesso scrive1 ?nel nostro io c02 successione sen'a esteriorit) reciproca& fuori dell0io esteriorit) reciproca sen'a successione?. /a vera durata& per& viene messa in secondo piano ed occultata dalle esigen'e dell0a'ione e della comunica'ione sociale7 inoltre la comune idea di spa'io influen'a a nostra insaputa anc-e la vita interiore7 ?proiettiamo il tempo nello spa'io Z...[ e la successione prende per noi la forma di una linea continua?& mentre solo a tratti riconosciamo la caratteristica peculiare della nostra coscien'a1 il flusso di coscien'a. Solo in %uesti momenti possiamo capire la verit) su di essa e scoprire c-e la psicologia sperimentale e associativa sia solo un modo per dare un0apparente scientificit) alla visione deformata del senso comune. *er Qergson la psicologia e la filosofia possono divenire rigorose solo accettando il fatto c-e i fatti di coscien'a sono solo %ualit) pura e non ammettono misura'ione& cio2 rinunciando all0idea positivistica di ridurre la realt) spirituale all0ordine dello spa'io e del numero.

***

l soggetto e la realt!: per "uale conoscenza scientifica#

La rivoluzione "uantistica: l(indeterminismo e la natura della realt!


/a teoria %uantistica della materia distrusse completamente l(edificio della fisica classica e sostitu8 il determinismo con l(indeterminismo& la spiega'ione causale con la spiega'ione probabilistica e introdusse l(osservatore come soggetto non passivo nelle leggi della fisica e di fronte ad una realt) c-e si impone nella sua imprevedibilit). &a) Planc* (1OCO319NJ. Teoria dei quanti 1900$ *lanck dimostr c-e lo scambio energetico tra materia e radia'ione avviene in modo discreto e non in modo continuo come si era fino ad allora supposto. /(energia viene assorbita o irradiata secondo %uantit) definite e i loro multipli esatti dette quanta. /(energia di un quantum dipende dalla fre%uen'a (v$ e da una costante (-$ poi detta di *lanck (>R-v$. /a luce& allora& non poteva essere intesa come un(onda continua di energia& ma come una corrente discontinua& la cui struttura e la cui spiega'ione&%uindi& sono date dal modello corpuscolare e non ondulatorio. Ne deriva c-e i fenomeni naturali procedono in modo discontinuo non meccanicisticamente continuo ed uniforme in un rapporto naturale di causa3effetto (meccanica di Newton$ e secondo una conce'ione corpuscolare della materia e non ondulatoria come invece nell( elettromagnetismo di HaWwell. /a realt)& allora& non si presenta pi, secondo %uella unitariet)& %uella oggettivit)& %uella unilateralit)& %uella univocit) con cui pretendeva il *ositivismo. 9nc-e perc-: come si poteva conciliare l(ado'ione per la spiega'ione di alcuni fenomeni fisici del modello corpuscolare e di altri del modello ondulatorio; (problema affrontato intorno al 19M0 da N. G. Qo-r con il Principio di complementariet$. >ra la realt) fondamentalmente incomprensibile e sfuggente nella sua complessit) oppure i nostri metodi eVo i nostri me''i tecnici inadatti a comprenderla; /(esito& in *lanck& non 2 scettico& certo 1 Non siamo noi c-e creiamo il mondo esterno perc-: ci fa comodo& ma 2 il mondo esterno c-e ci si impone con violen'a elementare#1& ma 2 un mondo esterno certamente non impenetrabile nei suoi particolari& anc-e se& visto il suo incessante proporsi e riproporsi e il suo pluralismo realistico& 2 ingenuo pretendere una rappresenta'ione esauriente e completa. "uttavia ci non impedisce la continua ricerca dal relativo all(assoluto# contro& appunto& ogni forma di scetticismo gnoseologico1 .oncluder con una domanda assai ovvia ma imbara''ante D afferma *lanck D .-i ci garantisce c-e un concetto& a cui oggi ascriviamo un carattere assoluto& non si riveler) relativo domani& e non dovr) cedere il posto a un concetto assoluto pi, alto; /a risposta non pu essere c-e una sola1 nessuno al mondo pu offrire una garan'ia di tal genere. 9n'i& possiamo essere sicuri c-e l(assoluto vero e proprio non sar) mai afferrato. /(assoluto 2 una meta ideale c-e abbiamo sempre dinan'i a noi sen'a poterla mai raggiungere. Sar) %uesto forse un pensiero c-e ci turba& ma a cui ci dobbiamo adattare Z6[ Spingersi verso %uesta meta sempre innan'i e sempre pi, dappresso 2 il vero sfor'o costante di ogni scien'a& e possiamo dire con /essing c-e non il possesso della verit)& ma la lotta vittoriosa per con%uistarla fa la felicit) dello scien'iato7 perc-: ogni sosta stanca e finisce per snervare Z6[ !al relativo all(assoluto#B. Se *lanck mette in crisi soprattutto la pretesa positivistica dell(oggettivit) e della unitariet) della realt) & Geisenberg ripercorre tale criticit) sottoponendo la presunta oggettivit) della realt) all(intera'ione con il soggetto e allo strumento con cui la si misura c-e diventano parte integrante del fenomeno stesso considerato& in una dimensione ontologicamente diversa della realt) determinata da un approccio gnoseologicamente diverso con la stessa.
1 B

H .*/9N.X& La conoscenza del mondo fisico& tr. it.& Qoring-ieri& "orino 19KN& p. 1JB. Ibidem& p.1JN.

+erner Heisen'erg (1901319JK$. .on il Principio di indeterminazione (19BJ$ viene ribadita l(insufficien'a del principio di causalit) a spiegare i fenomeni della micro3fisica (come aveva sostenuto *lanck$& infatti nella fisica atomica l(energia luminosa impiegata per osservare i fenomeni (e c-e non pu mai scendere al di sotto di una %uantit) minima o quantum$ tende a modificare i fenomeni stessi in modo imprevedibile. Ne deriva c-e 2 impossibile determinare& nello stesso tempo& la posi'ione di una particella e la sua velocit)& in %uanto ogni osserva'ione volta a determinare la velocit) di una particella modifica la posi'ione di %uesta e & viceversa& ogni determina'ione della posi'ione modifica la velocit). /a posi'ione e la velocit) di una particella sono& %uindi& in correla'ione inversa. +uanto pi, si cerca di determinare l(una tanto meno si riesce a determinare l(altra& poic-2 l(osservatore ( e %uesto 2 l(aspetto epistemologicamente nuovo rispetto a *lanck$ induce modifica'ioni nell(oggetto osservato. "utto ci c-e si pu fare 2 determinare il campo delle probabilit) c-e la particella si trovi in un luogo an'ic-: in un altro& oppure abbia una velocit) invece c-e un(altra. *erci sul comportamento futuro di una particella si possono fare solo delle previsioni probabili in base a calcoli statistici. > ci non per difficolt) tecnico3metodologic-e ma dettate dalla natura stessa della realt) fisica in se stessa e rispetto all(a'ione gnoseologica del soggetto. *er cui se in /ogica stabiliamo c-e ogni 9 implica Q& nella Fisica di Geisenberg dato 9 non 2 detto si abbia necessariamente Q& perc-: non siamo in grado di determinare 9 in maniera assoluta e definitiva (come pretendeva il positivismo$& ogni 9 2 sempre diverso da tutti gli altri 9. >( probabile statisticamente c-e dato 9 si abbia Q& ma non necessario1 Nella moderna teoria dei %uanti D sottolinea Geisenberg D %uesto concetto di possibilit) assume una nuova veste1 2 formato %uantitativamente come una probabilit) e sottomesso a leggi naturali esprimibili matematicamente. /e leggi naturali formulate in termini matematici non determinano pi, %ui i fenomeni stessi& ma la loro possibilit)& la probabilit) c-e succeda %ualcosa# M. +uindi contro ogni causalismo& meccanicismo e determinismo nella natura della scien'a positivista1 la natura non 2 un tutto uniforme& omogeneo& certo e %uindi definibile una volta per tutte. 9nc-e perc-: la conoscen'a di un dato (e %uindi il metodo d(indagine$& 1$da un lato risulta da una sele'ione# fra una %uantit) di possibilit)# del soggetto e le implica'ioni di %uesta data conoscen'a 9 risulteranno anc-(esse una sele'ione# fra diverse possibilit) e non dalla totalit) di esse e& inoltre& non pu essere escluso c-e alla determina'ione delle conseguen'e di un fenomeno 9 concorrano elementi da noi trascurati e c-e %uindi tali conseguen'e siano %ualcosa di diverso da Q7 B$ dall(altro non si tratta pi, di costruire deterministicamente un(immagine presunta vera ed assoluta della natura& ma di costruire un(immagine del nostro libero rapporto con la natura& anc-e perc-: nell(osserva'ione dei fenomeni interviene un elemento c-e non 2 preso in considera'ione1 l(intera'ione fra soggetto ed oggetto c-e fa venir meno il sostegno di un sistema di riferimento assoluto e in %uesto si nota lo studio critico di Geisenberg sugli a priori# kantiani& sulle idee platonic-e& e soprattutto il rapporto critico con la fisica di >instein sulla presunta oggettivit)# della natura nella sua totalit)1 Se si pu parlare D afferma Geisenberg 3 di un(immagine della natura propria della scien'a esatta del nostro tempo& non si tratta pi, propriamente di un(immagine della natura& ma di una immagine del nostro rapporto con la natura. /(antica suddivisione del mondo in un accadimento obiettivo nello spa'io e nel tempo da una parte& e l(anima& in cui tale accadimento si rispecc-ierebbe& dall(altra& la distin'ione cartesiana& cio2& tra la res cogitans e la res eWtensa& non pu pi, servire come punto di parten'a della scien'a moderna. Tbiettivo di %uesta scien'a 2 piuttosto la rete delle rela'ioni tra uomo e natura& la rete delle connessioni per cui noi& come esseri viventi dotati di corpo& dipendiamo dalla natura come sue parti& e nello stesso tempo& come uomini& la rendiamo oggetto del nostro pensiero e della nostra a'ione. /a scien'a non sta pi, come spettatrice davanti alla natura& ma riconosce se stessa come parte di %uel muto interscambio tra uomo e natura. 4l metodo scientifico c-e procede isolando& spiegando e ordinando i fenomeni diviene consapevole dei limiti c-e gli derivano dal fatto c-e il suo intervento modifica e trasforma il suo oggetto& dal fatto cio2 c-e il metodo non pu pi,
M

\. G>4S>NQ><@& Discussione sulla fisica moderna& tr. it.& >inaudi& "orino 19C9& p. 1NB.

separarsi dall(oggetto. /(immagine scientifica dell(universo cessa %uindi di essere una vera e propria immagine della natura#N. >( il problema stesso della verit) e della validit) assoluta di un determinato modello di spiega'ione ad essere sollevato dalla scien'a e dall(epistemologia di Geisenberg. Si tratta allora di individuare leggi sempre pi, generali c-e riescano a mettere in rela'ione fra loro tutti i possibili fenomeni dell(esperien'a con la consapevole''a& tuttavia& c-e la ricerca scientifica& 2 costretta a delimitare& man mano c-e procede& il campo della loro validit)& riconoscendo& da un lato& c-e non esiste la neutralit) del soggetto rispetto alla realt) (indetermina'ione gnoseologica$& anc-e perc-2 2 sempre la teoria c-e precede l(osserva'ione (contro l(esclusivit) e le pretese gnoseologic-e del metodo induttivo dei positivisti& aspetto %uest(ultimo& ma solo %uest(ultimo& c-e avvicina Geisenberg all(epistemologia di >instein$7 e& dall(altro& neppure l( oggettivit) assoluta della realt) rispetto al soggetto (come invece vedremo in >instein$ e rispetto a se stessa.

La teoria della relativit! e il mistero della comprensi'ilit! del mondo

,l'ert -instein (1OJ9319CC. Teoria della relativit ristretta 190C& generale 191K$ 4nfatti ci c-e lega pensiero ed esperien'a& soggetto e realt) 2 un atto di intui'ione c-e si manifesta attraverso la crea'ione di sistemi di concetti#& prodotto arbitrario dell(uomo1 si tratta di una proposta di interpreta'ione del mondo& in cui (come rilever) *opper$ pu non essere estranea la metafisica o& comun%ue& suggestioni eWtrascientific-e. /a verit) di un sistema (o teoria scientifica$ non 2 data dalla necessit)3universalit) newtoniano3kantiana degli a priori# (spa'io3tempo3 categorie$& ma dalla sempre pi, maggiore complete''a con cui il sistema3teoria 2 possibile coordinarlo con la totalit) dell(esperien'a. > ci perc-:& secondo >instein& il mistero pi, grande 2 c-e il mondo sia comprensibile& cio2 c-e il pensiero sia in grado di fornire un ordine alle esperien'e sensoriali#C. *er %uesto& allora& nel procedere scientifico1 "utto ci c-e 2 necessario D afferma >instein D 2 l(enuncia'ione di un gruppo di regole& poic-: sen'a tali regole l(ac%uisi'ione della conoscen'a nel senso desiderato sarebbe impossibile. Si pu paragonare tale situa'ione a %uella di un gioco1 se pur le regole sono arbitrarie& solo il loro rigore e la loro inflessibile applica'ione rende possibile il gioco. /a loro determina'ione& tuttavia& non sar) mai definitiva. >ssa risulter) valida solo per un particolare campo di applica'ione# K. >( %uindi necessaria l(enuncia'ione di un gruppo di regole& un sistema di concetti& ma con la consapevole''a c-e sono arbitrarie& con la consapevole''a c-e solo la loro rigorosa applica'ione rende possibile il gioco (conoscen'a del mondo$ e altrettanto con la consapevole''a c-e la loro arbitrariet) e la loro risc-iosit)# gnoseologica ci consente di essere pronti a cambiarle (apre la strada al falsifica'ionismo per ammissione dello stesso *opper J$ %uando il gioco#& (la realt)3mondo da conoscere$ sia cambiato o i giocatori siano cambiati o gli stessi giocatori vogliano giocare con nuove pi, precise e pi, complesse regole. > ci non implica la supposi'ione di un mondo sen'a regole e l(inutilit) di formulare sistemi di regole. .erto 2 altrettanto evidente c-e non esistono le forme a priori definitive e universali di Xant1 spa'io e tempo assumono valore relativo al gioco# c-e si sta giocando1 il tempo misurato da %ualcuno c-e si muove alla velocit) della luce non 2 uguale a %uello misurato da %ualcun altro c-e rimanga fermo sulla terra. >gli respinge ogni defini'ione di lung-e''a# e di intervallo temporale# c-e non sia suscettibile di controllo empirico& tuttavia le lung-e''e e gli intervalli temporali non sono grande''e assolute perc-: dipendenti dall(osservatore c-e le misura& dipendono dalla sua velocit) relativa al
N C K J

\. G>4S>NQ><@& Natura e fisica moderna& tr. 4t.& @ar'anti& Hilano 19OC& pp. CN3CC. 9. >4NS">4N& Pensieri degli anni difficili& tr. it.& Qoring-ieri& "orino 19JN& p.CB. Ibidem& pp.MJ3MO. X. *T**><& La ricerca non ha fine( utobiografia intellettuale$& tr. it.& 9rmando >ditore& <oma B00B& p.C1.

corpo su cui si vogliono fare delle misure. Spa'io e tempo non sono pi, due concetti separati& l(uno dipende dall(altro in un continuo fatto da tre dimensioni spa'iali e una temporale& e inoltre il tempo diventa relativo al sistema di riferimento. /a relativit)# di >instein non -a nulla a c-e fare con il relativismo# filosofico o con lo scetticismo1 2 vero c-e l(aspira'ione all(#assoluto#gnoseologico non implica c-e sia raggiungibile& ma la consapevole''a della irraggiungibilit) non deve distogliere dalla ricerca scientifica& c-e procede secondo modelli interpretativi(sistemi di concetti& gruppo di regole& o sele'ione di possibilit) come in Geisenberg$ sempre pronta a modificarli& cambiarli& specificarli secondo la variabilit) interpretativa con cui si pone il soggetto verso l(oggetto (aspetto c-e accomuna sostan'ialmente >instein alla fisica %uantistica$& ma pure secondo la variet) e l(imprevedibilit) con cui si presenta l(oggetto al soggetto. 9spetto %uest(ultimo pi, consono all(epistemologia %uantistica c-e a %uella einsteiniana& infatti& secondo >instein& la variet) della realt) non significa caos& ma semplicit) e ordine %uasi di stampo neopitagorico1 Sen'a la convin'ione D sottolinea >instein 3 c-e con le nostre costru'ioni teoric-e 2 possibile raggiungere la realt)& sen'a convin'ione nell(intima armonia del nostro mondo& non potrebbe esserci scien'a. +uesta convin'ione 2& e sempre sar)& il motivo essen'iale della ricerca scientifica. 4n tutti i nostri sfor'i& in ogni drammatico contrasto fra vecc-ie e nuove interpreta'ioni riconosciamo l(eterno anelo d(intendere& nonc-: l(irremovibile convin'ione nell(armonia del nostro mondo& convin'ione ognor pi, raffor'ata dai crescenti ostacoli c-e si oppongono alla comprensione# O. /a conce'ione della natura di >instein 2& %uindi& realistica& in %uanto considera la natura un insieme di leggi ordinate& omogenee e invarianti indipendenti dall(osservatore& mentre lo sono lo spa'io e il tempo dei fenomeni relativi al moto in cui si trova un determinato osservatore& per cui spa'io e tempo sono le variabili di ogni sistema di riferimento ma non la natura. Qisogna %uindi scoprire le leggi della natura& an'i per >. un(unica legge c-e governa la realt) e un(unica legge di lettura di tutta la realt) nella sua oggettivit) (aspira'ione metafisico3 positivistica c-e diventer) il cruccio epistemologico irrisolto della ricerca e di tutta la vita di >instein$1 4o credo D afferma >instein D c-e tutto obbedisca a una legge& in un mondo di realt) obiettive c-e cerco di cogliere per via furiosamente speculativa. /o credo fermamente& ma spero c-e %ualcuno scopra una strada pi, realistica di %uanto non abbia saputo fare io. Nemmeno il grande successo ini'iale della teoria dei %uanti riesce a convincermi c-e alla base di tutto vi sia la casualit)#9. *er cui la relativit) di >instein rimane una teoria deterministica ed >instein 2& per certi aspetti e %uasi paradossalmente& uno degli ultimi metafisici del determinismo1 "utto 2 determinatoZ6[ da for'e sulle %uali non abbiamo controllo alcuno. .i vale per l(insetto come per le stelle. Uomini& vegetali e polvere cosmica1 tutti dan'iamo alla melodia di una musica misteriosa& suonata in lontanan'a da un *ifferaio invisibile#.10 > ci contro la presunta incomplete''a& la probabilit) e il procedere statistico della fisica %uantistica1 4o sono fermamente convinto D asserisce >instein D c-e il carattere essen'ialmente statistico della teoria %uantistica contemporanea dev(essere attribuito unicamente al fatto c-e essa opera con una descri'ione incompleta dei sistemi fisici. 9 me sembra pi, naturale pensare c-e una formula'ione adeguata delle leggi dell(universo comporti l(uso di tutti gli elementi concettuali necessari per una descri'ione completa. 4noltre& non pu certo meravigliare c-e& usando una descri'ione incompleta& da %uesta descri'ione si possano ottenere (essen'ialmente$ solo afferma'ioni di carattere statistico. Se dovesse essere possibile avvicinarsi ad una descri'ione completa& le leggi dovrebbero probabilmente rappresentare altrettante rela'ioni fra tutti gli elementi concettuali di %uesta descri'ione& le %uali non avrebbero in s: nulla a c-e fare con la statistica# 11. 4n tale contesto epistemologico si inserisce& allora& anc-e la specifica critica& di natura metafisica& di >instein ad Geisenberg ed in generale alla epistemologia della fisica %uantistica1 in una lettera a HaW Qorn conferma di considerare degna di rispetto# la meccanica %uantistica& ma una voce interiore mi dice c-e non 2 la c-iave del mistero. /a teoria d)
O 9

10

11

>4NS">4N34NF>/!& Levoluzione della fisica& Qoring-ieri& "orino 19KC& p.M00. 9. >4NS">4N& Lettere a !a" #orn del $ dicembre %&'(& in1 9. >4NS">4N3H. QT<N& )cienza e vita* Lettere %&%(+%&,,& >inaudi& "orino 19JM. !a una dic-iara'ione di >instein al Saturda` >vening *ost# del BN ottobre 19B9. .fr. <.\..lark& -instein& <i''oli& Hilano 19JK. -instein. scienziato e filosofo (a cura di *.9.Sc-lipp$& >inaudi& "orino 19CO& p.KB.

grandi frutti& ma non ci avvicina di sicuro ai segreti del @rande =ecc-io. 4n ogni caso sono convinto c-e !io non gioc-i a dadi col mondo#1B e Se proprio ci sono costretto posso anc-e immaginarmi c-e !io abbia creato un mondo privo di leggi fisic-e rigorose1 il caos& insomma. Ha c-e ci siano leggi statistic-e con delle solu'ioni determinate& cio2 leggi c-e costringano !io a lanciare i dadi in ogni singola occasione& %uesto lo trovo molto sgradevole#.1M

1B 1M

Ibidem& p.KB. 9fferma'ione rivolta a Y.Franck. .fr. 9.*.Frenc- (a cura di$& -instein/ 0entenar1 2olume& Garvard Universit` *ress& 19J9& p. MJ. *are c-e Niels Qo-r (il principale esponente della scuola di .openag-en$& una figura particolarmente appre''ata da >instein& replicasse con tono irritato1 /ei deve smetterla di dettare a !io %uello c-e deve fare#

Potrebbero piacerti anche