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ERMETISMO E CRISTIANESIMO di Gianfranco Bertagni Parlando di ermetismo e cristianesimo, A.-J.

Festugire1 sottolinea a pi riprese la separazione che esiste tra le dottrine ad essi collegate concludendo uindi che non !i sono moti!i di collegamento, di interferenze e di confronto "che non portino a rimarcare ulteriormente le distanze tra le due#. $i !uole ui indagare in parte e nei limiti di uesta %re!e ricerca la !eridicit& e la correttezza delle asserzioni del Festugire, riportando inoltre testimonianze di alcuni dei Padri della 'hiesa che indicano uale giudizio !eni!a dato, all(interno del cristianesimo dei primi secoli sugli scritti ermetici. $econdo lo studioso sopracitato, le differenze sostanziali che non permettere%%ero alcun accostamento tra l(insegnamento ermetico e uello cristiano sono specificatamente uesti) il rapporto uomo-materia, l(inter!ento di!ino, l(importanza dell(amore. *( !ero che il rapporto uomo-materia uno dei moti!i principali delle dottrine gnostiche, ma ui utile !alutare uanto l(ermetismo "almeno per uesto punto# sia !icino alla gnosticismo. 'onsiderando il , ritenuto lo scritto pi importante del Corpus Hermeticum, chiara la natura positi!a del demiurgo, al contrario di uello degli gnostici, che arrogante, mal!agio e stolto+ uindi una figura pi !icina al demiurgo platonico, per non dire al ,io %i%lico. ,a ui, la concezione del cosmo che ne deri!a non perci- assimila%ile a uella gnostica) non appare una demonizzazione totale del cosmo, ma piuttosto, in linea con la tradizione platonica, esso !ede la sua negati!it& consistere nei suoi elementi di corruzione e di di!enire, cio nella materia. .a attenzione) anche ui, la materia non totalmente e intrinsecamente negati!a "altra caratteristica della trattatistica gnostica#+ uindi anche il rapporto tra e non interamente negati!o) il primo infatti de!e incorporarsi per seguire il suo destino, che !uole appunto l(assunzione di un corpo. ,ualismo e pessimismo sono dun ue la conseguenza della psicologia e non della cosmologia. Anche nei trattati pi pessimistici non c( la condanna della materia intesa come sede del male+ la li%erazione innanzitutto allontanamento dagli influssi malefici del corpo, cosmicamente rappresentati dalla . /uesta contraddizione tra cosmologia ottimistica e psicologia pessimistica , secondo Filoramo 0 la caratteristica fondamentale di tutti gli scritti ermetici) la continua tensione tra misticismo cosmico e la ricerca del dio sconosciuto e trascendente. $i possono inoltre tro!are !ari spunti nel Corpus Hermeticum che indicano uanto la materia, il cosmo, la natura non fossero affatto demonizzate. Per esempio) 1$anto sei tu, di cui tutta la natura immagine1 "2, 31#+ 1Gloria di tutte le cose ,io, l(uni!erso di!ino e la natura di!ina1 "222, 1#+ 1...natura, poich uesta ha la sua sede nel di!ino1 "222, 4#+ 1Poich il demiurgo ha creato il mondo...consideralo come presente, sempre esistente, creatore di tutto1 "25, 1#+ 16(uomo infatti di!enuto il contemplatore dell(opera di ,io, ed stato capace di ammirare e conoscere il creatore1 "25, 0#+ 16a monade pertanto, essendo principio e radice di tutte le cose, esiste in tutte le cose, in uanto radice e principio. 7iente esiste infatti senza principio1 "25, 18#+ 19,io: dando un(immagine sensi%ile a tutte le cose, appare attra!erso tutte e in tutte1 "5, 0#+ 1$e dun ue !uoi !edere ,io, considera il sole, il corso della luna, la disposizione degli astri. 'hi ha cura di uesto ordine ;1 "5, 3#+ 1<gni ordine presuppone un creatore1 "5, 4#+ 1$e tu !uoi contemplare ,io anche attra!erso esseri mortali...considera, o figlio mio, come l(uomo formato nel !entre della madre, ed esamina attentamente
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Andr-Jean Festugire, *rmetismo e mistica pagana, pp. =3-=>. si !eda il suo Le religioni di salvezza nel mondo antico, 22, L'ermetismo filosofico , ?orino 1=@=.

l(arte di tale creazione e cerca di conoscere chi colui che forma uesta %ella e di!ina immagine dell(uomo1 "5, A#+ 17on separare mai...l(opera dall(artefice1 "5, >#+ 1*gli al tempo stesso le cose che sono e le cose che non sono1 "5, =#+ 19,io: !isi%ile con l(intelletto, !isi%ile con gli occhi... colui che ha molti corpi, o meglio colui che ha tutti i corpi...egli infatti ci- che esiste1 "5, 18#+ 1?u sei tutto e non esiste niente che tu non sia...,io in uanto atti!it&, %uono in uanto creatore di tutte le cose1 "5, 11#+ 1...il %ene necessariamente essenza di ogni mo!imento e di ogni generazione "non esiste alcun essere che ne sia pri!o#1 "52, 1#+ 1...la natura, come stata resa partecipe di tutte le cose, cosB stata resa partecipe del %ene...2l mondo %uono, in uanto anch(esso crea tutte le cose1 "52, 0#+ 1Primo di tutti gli esseri in realt& ,io, eterno, ingenerato, creatore dell(uni!erso+ secondo colui che stato creato da ,io a sua immagine 9il mondo: e che da ,io tenuto in !ita, nutrito e dotato di immortalit&1 "5222, 0#+ 1il mondo stato creato da ,io ed in ,io1 "5222, C#+ 1...il %ene il principio creati!o...,io... il padre e il %ene, in uanto tutte le cose esistono1 "D, 3#+ 1... caratteristica propria del %ene l(essere conosciuto1 "D, 4#+ 1/uesto mondo nella sua totalit&, uesto grande dio, che immagine del ,io pi grande, che a lui unito e che con lui conser!a l(ordine e il !olere del Padre, la totalit& della !ita...perci- il mondo necessariamente anche dio1 "D22, 1C#+ 1$e tutte le cose !isi%ili sono nate e nascono...esiste ualcuno che le crea... /uesto do%%iamo comprendere+ compreso uesto, do%%iamo ammirare 9le cose !isi%ili:+ dopo a!er ammirato, do%%iamo stimarci %eati, perch si conosciuto il Padre1 "D25, 0-4#+ 1ci- che creato e colui che crea... impossi%ile separare l(uno dall(altro1 "D25, 4-C#+ 1* non %adare alla !erit& delle cose create, temendo di degradare ,io o di menomare la sua gloria, poich la gloria di ,io una sola ed uesta) il creare tutti gli esseri...2n relazione al creatore non c( niente che possa essere ritenuto catti!o o impuro1 "D25, @# + 1/uesto ,io) il %ene, ossia capacit& completa di creare tutte le cose+ tutto ci- che stato creato, stato creato da ,io1 "D25, =#+ 1'osB gli incorporei si riflettono nei corpi e i corpi negli incorporei, cio il mondo sensi%ile si riflette nell(intelligi%ile e il mondo intelligi%ile nel sensi%ile. Perci- adora le statue, o re, perch anch(esse contengono in s le forme del mondo intelligi%ile1 "D522#. Anche nel cristianesimo "scritture e tradizione# sono %en chiari i riferimenti ad una natura che, anche se lontana dall(essere di!inizzata, rimane pro!a e indicatore della realt& so!rasensi%ile da cui essa deri!a. 2mportante soprattutto per le speculazioni che ne sono deri!ate nei !ari secoli di studi esegetici il passo paolino secondo il uale 1ci- che noto di ,io, manifesto in loro 9i pagani:) ,io infatti lo manifest- ad essi) le sue propriet& in!isi%ili dopo l(atto della creazione del mondo, di!enendo oggetto di pensiero mediante le opere da lui fatte, si rendono !isi%ili, come la sua eterna energia operante e la di!init&. * cosB essi sono inescusa%ili, perch, a!endo conosciuto ,io, non lo glorificarono come ,io n gli resero grazie, ma i loro ragionamenti di!ennero !uoti e la loro coscienza stolta si ottene%r-1 " Rm 1, 1=-01#. 5iene ui spiegato il modo in cui ,io si manifestato. ,io, di per s in!isi%ile e inaccessi%ile nei suoi attri%uti, si rende !isi%ile) ci- a!!iene attra!erso una duplice mediazione. 6a mediazione oggetti!a consiste nelle opere da lui fatte, cio le creature stesse in generale, e, nella terminologia e%raica, attra!erso gli inter!enti nella storia del popolo eletto, detti appunto ma'ase Jahweh4 . 6a mediazione soggetti!a consiste in!ece nell(atti!it& intellettuale dell(uomo. Forse una differenza tra l(interpretazione ermetica e uella neotestamentaria della natura che nella prima la realt& sensi%ile !ista come di!ina dopo l(iniziazione, in forza della gnosi, mentre nella seconda punto di partenza per una pratica che, a sua !olta, a!re%%e poi portato a una conoscenza pi profonda. .a anche uesta differenza non cosB netta come !edremo in seguito. Eesta comun ue anche nella tradizione cristiana, come nell(ermetismo, una sorta di posizione am%igua nei confronti del mondo) sempre san Paolo scri!e 1il peccato entrato nel mondo e con il peccato la morte1+ la sua sapienza stoltezza) 1,o!( il sapiente ; ,o!( il dotto ; ,o!e mai il sottile
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" ui il Festugire rile!a una polemica contro alcuni gnostici# <ssia le 1opere di Jah!1) cfr. Es 34,18+ Dt 3,04+ 11,@+ dc 0,@.18+ ecc. 2

ragionatore di uesto mondo ; 7on ha forse ,io dimostrato stolta la sapienza di uesto mondo ;1+ 1<ra, noi non a%%iamo rice!uto lo spirito del mondo, ma lo $pirito di ,io per conoscere tutto ci- che ,io ci ha donato1+ 17on conformate!i alla mentalit& di uesto secolo, ma trasformate!i rinno!ando la !ostra mente1+ il re di uesto mondo il demonio - dice Ges) 1...ora il principe di uesto mondo sar& gettato fuori1+ 1...se foste del mondo, il mondo amere%%e ci- che suo+ poich in!ece non siete del mondo, ma io !i ho scelti dal mondo, per uesto il mondo !i odia1. /ui il mondo inteso certamente piuttosto come mentalit& mondana che come realt& sensi%ile, ma l(una intimamente legata all(altra, la tipica risposta di chi si ferma alla materia e ai suoi allettamenti, di chi non 1uomo spirituale1 e si a%%andona ai piaceri dei sensi e alle loro con!enienze. ?utto ci- stato recepito e trasmesso dai Padri della 'hiesa, tra i uali come sim%olo possiamo citare sant(Agostino "che insieme a san ?ommaso la %ase della dottrina cattolica# il uale scrisse) 1,o!un ue si !olga l(anima umana, se non !erso di ?e, si dirige !erso il dolore, ancorch si diriga !erso cose %elle, ma al di fuori di ?e e di se stessa. Anzi non !i sare%%ero cose %elle se non fossero tali per opera tua1+ 1< ,io, creatore di tutte le cose, da esse tragga lode per ?e la mia anima ma non !i si in!ischi con l(amore dei sensi. *sse !anno secondo la loro destinazione, al non essere) e dilaniano l(anima con desideri peccaminosi, perch anch(essa tende all(essere e cerca l(appagamento in ci- che ama+ ma non pu- nelle cose tro!arsi codesto Fdo!eG, perch non hanno sta%ilit&1 " Conf., 25, 18#+ e!entualmente si pu- amare ci- che ci esterno solo se lo si ama in ,io) 1*cco do!e egli sta, ecco do!e la !erit& si insapora. *( nel profondo del nostro cuore...$e n( partito dai nostri occhi affinch rientrassimo in noi stessi e i!i lo tro!assimo1 "25, 10#+ per chi lo sa !edere, ,io o!un ue) 1?u sei dappertutto1+ non %asta l(occhio per scoprir6o) 16(occhio del corpo non !ede, ma solo l(occhio dell(animo1. ?utta l(opera di Agostino piena di uesti moti!i. $an ?ommaso poi, e l(intera scolastica, prendendo le mosse da $coto *riugena e da A!erro, intendono la creazione a!ente l(essere per partecipazione, rice!uto dall(*ssere per essenza. 7on !i uindi nulla all(infuori di ,io che non dipenda da 6ui. 2l secondo punto che differenziere%%e il cristianesimo dall(ermetismo che nel primo l(elemento necessario per la sal!ezza dell(uomo l(inter!ento di!ino "che ha preso la forma storicamente nella persona di Ges#. '( tutta!ia da sottolineare uanto l(ermetismo non si ponga affatto come una sorta di percorso personale diretto esclusi!amente dalle capacit& - sia pure spirituali - del singolo indi!iduo, ma come in!ece in esso siano presenti la ri!elazione e l(aiuto di!ino, senza i uali non data alcuna possi%ilit& di crescita !erso un(autentica gnosi. Anche ui le innumere!oli testimonianze nel Corpus Hermeticum ne sono una pro!a ineludi%ile. $i consideri innanzitutto che la letteratura ermetica si presenta come ri!elazione di *rmete e che 1la gnosi particolare che i testi ermetici !ogliono comunicare... in ogni caso una conoscenza ri!elata1 . !n primis si pu- prendere in considerazione il D222 trattato, che descri!e una !era e propria iniziazione, costituita da tre fasi "tipica suddi!isione di ogni iniziazione#) la condizione iniziale, cio uella del corpo materiale sotto il dominio delle passioni+ lo stadio seguente, cio lo sforzo di estraniarsi dalle influenze del cosmo e dalle facolt& corporali+ e, in ultimo, la nascita dell(uomo nuo!o, la nuo!a !ita - l(autentica -, grazie alla !isione gnostica, che non pi legata al corpo, ma puramente spirituale, di!ina. 7el trattato citato, il figlio ?at chiede ad *rmete la sua ri!elazione, ora che pronto, rendendo il suo animo immune agli inganni del mondo. 7on c( alcun elemento di ricerca indi!iduale che non sia seguita o preceduta dal sostegno di!ino) 1/uesto genere di cose non si pu- insegnare, figlio mio, ma il padre, uando !uole, le richiama alla memoria1 "D222, 0#+ la ricerca proficua se accompagnata dalla grazia di!ina) 1...guardando in me stesso una !isione immateriale, realizzatasi per grazia di!ina, io sono uscito
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2ntroduzione a *rmete ?rismegisto, La pupilla del mondo, a cura di 'hiara Poltronieri, 5enezia, .arsilio, 1==4+ p.1C. 3

fuori da me stesso per entrare in un corpo immortale e adesso non sono pi uello di prima, ma sono stato generato nell(intelletto1 "D222, 3#+ 15olle il cielo, figlio mio, che anche tu uscissi fuori di te stesso1 "D222, 4#+ e alla domanda di chi sia l(autore di uesta rigenerazione, !iene detto) 12l figlio di ,io, un uomo, per !olere di ,io1. *rmete il maestro spirituale che indica la !ia) 1raccogliti in te stesso e uesto !err&+ %asta che tu lo !oglia, ci- a!!iene+ trattieni i sensi del corpo e a!!err& la nascita della di!init&+ li%era te stesso dagli irrazionali tormenti della materia.... /uesti tormenti per- si allontanano...da colui che oggetto della misericordia di ,io1 "D222, @#. * uesta importanza data all(inter!ento di!ino non certo peculiare del D222 trattato, ma la si ritro!a sottolineata o!un ue negli scritti ermetici. Anche nel si ripete lo stesso schema iniziatico che a%%iamo tro!ato nel D222 trattato) prima *rmete si estranea dal mondo, dai sensi, e poi rice!e la ri!elazione+ comincia infatti cosB) 1Hn giorno il mio pensiero si era tutto concentrato sugli esseri e tutto il mio intelletto era le!ato in alto, mentre i miei sensi erano intorpiditi, come accadde a chi piom%a in un pesante sonno dopo un eccesso di ci%o o di fatica. .i par!e allora un essere immenso1. 6( aiuto di Poimandres necessario per arri!are alla conoscenza) 12o, il 7ous, assisto i santi, i %uoni, i puri, i misericordiosi, i pii) la mia presenza il sostegno, che permette loro di per!enire su%ito alla conoscenza di tutte le cose. *ssi poi cercano di ottenere l(amore!ole fa!ore del padre e gli rendono grazie con lodi e inni1 "2, 00#. 7on %asta uindi la purezza per giungere alla gnosi+ necessaria la conoscenza di ,io, conoscenza che deri!a dall(alto e non dal %asso) 1$anto dio, che !uole essere conosciuto e che si fa conoscere da chi gli appartiene1 "2, 31#. 6a conoscenza cosB intimamente legata alla !olont& di!ina che *rmete conclude la preghiera del "oimandres dicendo) 1?i prego, fa( che io non sia pri!ato di uel tanto di conoscenza, concessa entro i limiti del nostro essere, e in!estimi della potenza1. *d *rmete stesso pu- iniziare l(opera di redenzione del mondo solo perch il Padre glielo ha concesso) 16(uomo che ti appartiene !uole procedere assieme a te nell(opera di santificazione del mondo, secondo che tu gliene hai trasmesso ogni potere1 "2, 31#. $iamo cosB giunti al terzo punto) il tema dell(amore "o piet&, o carit&#. $cri!e Festugire) 1$i comprende come nel cristianesimo la !irt principale non sia uella che ci rende padroni delle passioni corporee, %ensB la !irt dell(amore atti!o.../uesta !irt di carit& determina tutte le altre !irt1A. A uale desiderio rispondono gli scritti ermetici ; 'ertamente al %isogno di una conoscenza+ e!idente nella richiesta che *rmete stesso fa a Poimandres che gli chiede cosa !uole sapere) 15oglio essere istruito intorno agli esseri, comprenderne la natura e conoscere dio1 "2, 3#. Eesta per- che %ase della gnosi de!e essere la piet&, o comun ue do!( la gnosi, l& c( anche piet&) 1Hna sola infatti la !ia che conduce al %ello)la piet& unita alla conoscenza1 "52, C#+ 12 semi gettati da ,io sono pochi, ma grandi, %elli e %uoni) la !irt, la temperanza e la de!ozione. 6a de!ozione conoscenza di ,io... l(uomo pio sopporter& tutto, cosciente della conoscenza che possiede+ infatti per tale uomo, tutte le cose che per gli altri possono essere mali, sono %eni1 "2D, 4#+ 1...la !irt dell(anima la conoscenza) colui che conosce infatti anche %uono, pio, ed gi& di!ino1 "D, =#+ la conoscenza infatti non desiderata in uanto tale, ma - e soprattutto - perch essa porta ad essere 1%uono, pio,...di!ino1+ la conoscenza di ,io porta innumere!oli !irt, tra cui compare anche l(altruismo) 16a conoscenza di ,io giunta fino a noi, e come essa !enuta, stata cacciata l(ignoranza. *( giunta la ... gioia... la continenza... la fermezza... giustizia... l(altruismo... la !erit&... il %ene... !ita...luce1 "D222, >-=#. Altruismo traspare anche nel compito di *rmete, 1di!ulgatore1 dell(insegnamento di!ino) 1Allora io porter- la luce di uesta grazia agli uomini che !i!ono nell(ignoranza, miei fratelli, tuoi figli1 "2, 30#, a uegli uomini che per- si con!inceranno della loro situazione, a uelli che a!ranno orecchie per ascoltare) 1Alcuni di essi, che si erano ormai lasciati andare lungo la strada della morte e che a!e!ano ripreso il loro !uoto cicaleccio, si allontanarono. Altri in!ece si gettarono ai miei piedi e mi prega!ano d(istruirli. 2o allora li feci alzare e
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A.-J. Festugire, Ermetismo e mistica pagana, Geno!a, il melangolo, 1==1+ p. =@. 4

di!enni guida del genere umano1 "2, 0=#. A proposito degli scritti ermetici, Filoramo scri!e) 1...il !alore di testimonianza, che essi posseggono, di un atteggiamento religioso di piet& con!inta e originale, distinta dalle analoghe e coe!e per l(appassionata de!ozione nei confronti del mondo, per l(amore !erso la !ita nelle sue differenti manifestazioni, per il rispetto !erso la misteriosa rete di legami che unisce l(uomo all(uni!erso, immagine !isi%ile del dio in!isi%ile. #ovit $ui colit% Fconsegue la conoscenza "sc. di ,io# colui che pratica la piet&G...'ome la gnosi, la piet& un dono di ,io, un seme di!ino) ,io ci in!ia il nous&mens e se, grazie ad esso, noi pratichiamo la !era piet&, sar& possi%ile ritornare a ,io, dal momento che la strada che porta a lui una soltanto) la gnosi accompagnata dalla piet&. 2n uesto senso, l(ermetismo capo!olge il modo tipico di intendere il nesso piet&-conoscenza. .entre, ad esempio, 'icerone insegna!a che la piet& un frutto della conoscenza, la piet& ermetica, almeno sotto la sua forma pi rappresentati!a, insegna che ottiene la conoscenza chi pio1@. Ancora Festugire scri!e) 17el cristianesimo...la causa del male morale, infatti, non pi attri%uito alla materia, ma alla li%era scelta dell(uomo in relazione ai suoi rapporti con ,io1. *( gi& stato chiarito il nesso male-materia nell(ermetismo+ ricordiamo solamente che anche in esso c( ed fortemente presente - il tema della scelta dell(uomo che risulta determinante nel prosieguo della sua !ita. 1'hi poi seppe riconoscere se stesso, per!enne al %ene supremo+ in!ece chi ha ri!olto il suo amore al corpo prodotto dalla de!iazione dell(eros, continua ad errare nelle tene%re e a soffrire con tutti i suoi sensi le pene della morte1 "2, 1=#) il pro%lema della scelta della !ita, che non si esaurisce in un semplicistico ed edonistico stare %ene, ma necessita in!ece di una con!ersione per oltrepassare la condizione umana attuale, nel tentati!o di riallacciarsi al principio di!ino. Anche ui, in definiti!a, si tratta di tornare a uella relazione primordiale con ,io che si riflette in uell(io spirituale dentro ognuno di noi. *( inutile dire che uesto moti!o della con!ersione, della scelta, continuamente presente in tutti gli scritti ermetici, che insistemente sottolineano l(importanza di una conoscenza di!ina "e di una grazia di!ina che la supporti#, di un radicale mutamento interno che sia anche mutamento esterno "in un(etica appropriata#+ in una parola, l(esigenza di un ritorno al di!ino. 'osB, anche l(allontanamento dal mondo, l(estraniarsi dalla materia, solo un grado propedeutico d(iniziazione per il raggiungimento della perfezione+ infatti nel gi& citato trattato D222 "esempio di iniziazione# il figlio ?at dice ad *rmete) 1Iai affermato che me l(a!resti trasmessa 9la dottrina:) F uando tu sarai sul punto di allontanarti dal mondoG, hai detto. 2o sono pronto1 "D222, 1#. $!incolarsi dai legami della materia sem%rere%%e ui non un fine, piuttosto un mezzo. 7on si !uol fare nessuna forzatura+ semplicemente si sono sottolineati alcuni punti di possi%ile contatto "il che non !uol dire necessariamente contatto storico# tra ermetismo e cristianesimo, che il Festugire in!ece ha ritenuto inesistenti. A ripro!a di ci- !ogliamo ora soffermarci sull(attenzione di alcuni scrittori cristiani !erso gli scritti ermetici, nella ricerca dei moti!i tipicamente ermetici utilizzati "alcune !olte anche cristianizzati# dai Padri a ripro!a della !eridicit& del messaggio cristiano. 2nfatti, mentre da una parte certi autori cristiani portano passi di scritti di *rmete ?rismegisto per confutare la sapienza pagana attra!erso uno dei suoi maggiori esponenti, dall(altra altri li citano a ripro!a delle concordanze tra essi e la dottrina cristiana. 6a carattersitica di ri!elazione e apocalittica propria a molti passi ermetici %en si sposa infatti con l(intersse dei Padri. Ad iniziare la speculazione patristica su *rmete ?ertulliano, il uale lo considera insegnante in certo modo anche di Platone e che, concordamente al giudizio di molti autori cristiani, !ede in ?rismegisto un preannuncio della Ei!elazione, portato uindi a ripro!a di alcuni concetti cristiani. Hna parte delle testimonianze riferite dai Padri della 'hiesa sull(ermetismo riguarda la natura e gli
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*rmete ?rismegisto, op. cit. , pp. =-18 e nota C, pp. 04-0C. 5

attri%uti di ,io) pi !olte la dottrina ermetica accosta alla di!init& le carattersitiche di unicit&, potenza, creati!it& e signoria su tutto. 6attanzio ad esempio si sofferma su ueste citazioni prima di entrare nel merito dei testi sacri propriamente detti+ dice che *rmete 1proclama la maest& del ,io sommo e unico e lo chiama con gli stessi nomi con cui noi lo chiamiamo, $ignore e Padre1 "div. !nst. 2, A, 4#. Gli appellati!i di $ignore e Padre ricorrono spesso infatti nei trattati ermetici e gli scrittori cristiani li mostrano appunto deri!anti dal linguaggio teologico che su di essi si %asa. Per esempio, in 5, 0 tro!iamo) 1?u dun ue, o figlio ?at, prega il $ignore e padre...1+ oppure in D222, 01) 1,io, tu padre, tu signore, tu intelletto, rice!i da me sacrifici con parole, a tua !olont&1. 7el poi, l(appellati!o di padre dato al #ous sta a significare anche e soprattutto la sua funzione di creatore di tutti gli esseri e di tutte le cose >. /uindi l(attri%uto di padre intimamente legato alla facolt& demiurgica di ,io) 16(altra denominazione 9di ,io: , poi, uella di Padre, a causa della sua facolt& di creare tutte le cose+ il creare, infatti, proprio del padre1 "22, 1@#. *( da notare che la connessione padre - ,io non una no!it& dell(ermetismo) deri!a almeno fin da Platone= e lo tro!iamo anche nel giudaismo alessandrino "Filone in particolare#. Bisogna sottolineare inoltre che nell(ermetismo, l(appellati!o di Padre spesso ri!ela una !icinanza particolare di rapporto, una specie di intimit& tra ,io e l(uomo, il uale si rende partecipe ontologicamente della sua figliolanza nei riguardi del . 7elle testimonianze conser!ate dagli autori cristiani, anche se spesso tornano gli attri%uti di Padre e $ignore, manca in!ece uella peculiare familiarit& sentita nel rapporto da parte dell(uomo, che peculiare nella maggioranza degli scritti ermetici. 2n 6attanzio c( la citazione di un passo ermetico nel uale emerge l(idea dell(unicit& di ,io e dell(impossi%ilit& di dare a l(*ssere supremo un nome specifico. $i consideri il seguente passo dell('sclepio) 1...di fronte alla considerazione di cosB grande potenza di!ina, nessuno di uesti nomi pudare un(esatta definizione. ...Hn nome, la cui sostanza, costituita da un piccolo numero di silla%e, interamente limitata e circoscritta....7on posso illudermi infatti che il creatore di tutta la grandezza e padre e signore di tutti gli esseri, possa essere designato con un solo nome, anche se composto da pi nomi+ ,io de!e essere considerato senza nome, o piuttosto come se li a!esse tutti1 " 'scl., 08#. /uindi l(anonimia o la polinomia di ,io sono do!ute alla sua infinit&, unicit& e paternit& su tutto. 2n un altro testimonium, 6attanzio ritorna sull(impossi%ilit& di dare un nome a ,io, usando uesta !olta il passo ermetico come se si riferisse al 'risto-6ogos) 15i , infatti, o figlio, un ,iscorso ineffa%ile e santo di $aggezza intorno al $ignore unico di tutte le cose e ,io concepito prima di tutte le cose, che al di l& delle capacit& umane enunciare1 "div. !nst., 25, @, 3#. Anche nel , ,io chiamato 1inesprimi%ile, ineffa%ile, che solo col silenzio puoi essere definito1. Eesta comun ue sia nella religiosit& ermetica che nelle testimonianze di 6attanzio la coesistenza dell(assoluta trascendenza di ,io con la sua funzione di signoria e paternit& sulla totalit& degli esseri. 'irillo poi, cita un frammento ermetico sull(incapacit& dei sensi nella comprensione del nous, il uale non ha corpo, figura, non materia. 6a conoscenza raggiungi%ile solo grazie alla contemplazione del Bello+ e su uesto si fonda un altro testimonium che 'irillo riporta su%ito dopo. 2n!ita poi 1l(occhio incorporale1 ad uscire dal corpo per rifarsi unicamente alla contemplazione del Bello, il uale non materia ma produce tutto ci- che figura, nella sua perfetta uiete, fondato in se stesso, Hno originale, dissimile da tutto tranne che da se stesso.
Anche nella il titolo di Padre in relazione agli esseri che ne sono deri!ati) 1...Appunto perch a!e!ano cercato di sapere 9le anime:, furono prese dalla paura di soccom%ere all(ira del padre, e si !olsero a eseguire i suoi ordini1, (.(., 00. = 1.a il Fattore e il Padre di uesto uni!erso molto difficile tro!arlo e, tro!atolo, impossi%ile parlarne a tutti1, )imeo > c. 6
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'ome nel testimonium di 'irillo, anche nel necessario il distacco dal corpo per giungere alla contemplazione della trascendenza. 7el 25 trattato c( la stessa connessione tra rifiuto della corporeit& in !ista di una aspirazione alla !isione del Bene) 19coloro i uali non prestano attenzione al messaggio di!ino: sono ri!olti unicamente ai piaceri e agli appetiti del corpo e credono che l(uomo sia stato generato per ueste cose. /uanti in!ece partecipano del dono di ,io hanno considerato la dimora di uaggi un male1 "25, C#. All(inizio del D trattato !iene definito ,io come Padre e a!ente la stessa natura del Bene. ?ale concetto di ,io accessi%ile 1a chi capace di !edere1 perch 1 caratteristica propria del %ene l(essere conosciuto1 "D, 4#. /uesta concezione ermetica del trascendere le forme !isi%ili per raggiungere la di!init& assolutamente trascendente, identifica%ile al Bene e al Bello "non pu- ui non !enire in mente Platone#, la tro!iamo anche in 6attanzio. *gli esalta il pri!ilegio che l(uomo solo ha, per la sua struttura fisica, di alzare gli occhi al cielo "il topos dello status rectus, presente anche nello stoicismo, fre uente negli scrittori cristiani dei primi secoli#. 7egli E*cerpta di $to%eo, due !olte ricorre l(espressione 1facolt& di !edere ,io1, come dono che la di!init& offre ad alcuni che sono i soli a poter conoscere la !erit& al di l& delle tante apparenze del mondo che li circonda. 7ell(ermetismo tipica l(idea dell(uomo pri!ilegiato, capace di conoscere ,io, facolt& che lo distingue dal resto dell(umanit& "per es.) 25, 4#. 5icino alle considerazioni ermetiche d(ispirazione platonica sul Bene e sul Bello, intesi come oggetto ultimo di contemplazione, c( un altro testimonium di 'irillo, sulla definizione degli attri%uti del 1Bene unico e solo1, che 1la totalit& della potenza1, limite di tutte le cose che da esso sono a%%racciate+ esso incorporale e ingenerato, e in uanto tale si contrappone a tutto ci- che ha corpo e soggetto alla nascita. 7el Corpus hermeticum, l(identificazione di ,io con il Bene pi !olte ri%adita, e nel 52 trattato esso esiste unicamente nell(ingenerato) 1...il %ene non pu- essere nella generazione, ma solo nell(ingenerato1 "52, 0#. * nella stessa tradizione ermetica presente anche la concezione della signoria su tutto il !isi%ile da parte della , in cui anche ui ripresa la ualit& di 1ingenerata1 propria della di!init&. ,i nuo!o 'irillo cita con piccole !ariazioni il passo D2, 00 nel uale si dice che 19,io: ha creato tutto, perch tu lo !edessi attra!erso tutti gli esseri1+ da dire per- che nello stesso trattato, poco prima, !iene deprecata 1l(ignoranza del di!ino1, che il !izio pi grande, fonte di uell(ignoranza che lega l(uomo al suo corpo. Anche ,idimo il 'ieco fa una citazione dal 52, 0, in cui si dice che, pur essendo il %ene puro e assoluto unicamente nel ,io trascendente, !ero anche che 1la natura, come stata resa partecipe di tutte le cose, cosB stata resa partecipe del %ene1. 6attanzio fa dell(idea dell(origine del mondo dalla pro!!idenza, un insegnemento ermetico. 7el Corpus tro!iamo infatti la concezione di un(*ternit& che 1tiene unito tutto uesto mondo, sia per mezzo della necessit&, sia per mezzo della pro!!idenza, sia per mezzo della natura1 "D2, C#+ e altro!e) 1la necessit&, la pro!!idenza, la natura sono strumenti del mondo e della disposizione in cui stata ordinata la materia1 "D22, 14#. '( una !icinanza uindi con la dottrina stoica della Pro!!idenza, che la fa strumento della di!init& nel suo rapporto con il cosmo. .a un parallelo pi diretto forse in un ermetico riportato da 'irillo, do!e si afferma che il sole 1 apparso ad opera della Pro!!idenza del $ignore1 "c. Jul., 2, C>> B#. Hn(altra testimonianza di 6attanzio, presa dall(originale greco dell('sclepio, tratta della creazione del 1secondo dio !isi%ile e sensi%ile1 da parte del $ignore di tutte le cose. /uesto secondo dio appar!e %ello e pieno di tutti i %eni alla !ista di ,io, ed egli 1lo am- come suo figlio1. 7el contesto dell('sclepio, risulta chiaro che uesto figlio il cosmo, ma 6attanzio ui si ser!e di uesto passo per descri!ere la dottrina cristiana del , figlio di ,io. $tesso intento perseguito anche da 'irillo, che riporta anche altri frammenti ermetici che non ci sare%%ero altrimenti noti. 2n un testimonium estratto dal )erzo dei discorsi ad 'sclepio !( la dottrina di una 6uce intellettuale
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unica, sola, eterna, anteriore all( 12ntelletto luminoso dell(2ntelletto1. 2n 'irillo l(interpretazione o!!iamente uella di una 1luce da luce1 come sim%olo della relazione Figlio-Padre, uindi una distinzione fra due ipostasi di!ine. $cri!e infatti 'irillo) 12ntelletto deri!ato dall(2ntelletto, come credo, egli "il ?rismegisto# chiama il Figlio, e 6uce deri!ata dalla 6uce1. Anche nel effetti!amente sem%ra !i sia una ripro!a di uesta tesi) c( una 6uce originaria - il - da cui, per emanazione, pro!iene un ) 1,alla luce un santo Logos1 "2, C#. 2noltre si dice che la loro unione !ita+ c( uindi un rapporto intenso tra il li!ello di!ino e uello umano, che non rimangono allora in due sfere incomunicanti. 7el 22 trattato in!ece non si afferma l(identit& tra luce, intelletto e ,io, ma da uesto la deri!azione) 1,io dun ue non l(intelletto stesso, ma causa dell(esistere dell(intelletto, 9...:non la luce, ma causa dell(esistere della luce1 "22, 14#. Per uanto riguarda le considerazioni sulle funzioni e propriet& del , il fr. 0> conser!atoci da 'irillo attesta una teoria sulla 1piramide1, che il fondamento della realt& circostante all(uomo+ al !ertice della piramide stare%%e proprio il -demiurgo. Anche nel si tro!a una dottrina del , persona di!ina concepita e deri!ante da ,io, che ha potere sulla creazione) ui, insieme al , regola il mo!imento delle sfere e delle generazioni. 5icinanza con il riscontra%ile poi in uest(altro passo citato sempre dallo stesso autore) 1...2l Logos di ,io, uscito dal Padre, essendo interamente perfetto, fecondo e creatore della 7atura feconda, si gett- sull(ac ua feconda e rese l(ac ua pregnante1 " c. Jul., 2, CC0 ,#. $i ripete cio l(idea del che ricopre la 7atura primordiale per agire su di essa, separandone i !ari elementi. $ul carattere demiurgico torna anche un altro frammento ermetico riportato da 'irillo) 16a natura del 6ogos intellettuale di ,io una natura generati!a e demiurgica1, il 6ogos, 1pro!enendo da un Perfetto fa, crea e fa !i!ere cose %uone perfette1 "c. Jul., 2, CC0 ,#. 6a cosmogonia tipica dei frammenti di 'irillo si in uadra uindi in una prospetti!a 1puramente teologica1, come scri!e il Eeitzenstein, nella uale il principio ,io, come lo concettualizzato nel e nella , e o!!iamente nel enesi, che in parte lo ha influenzato. .entre nei testimonia patristici largo spazio !iene dato alle descrizioni e dottrine che riguardano la natura di!ina, di!ersamente accade per uanto riguarda l(interesse ri!olto all(uomo, che sem%ra in!ece il fulcro di tutta la speculazione ermetica. 6attanzio ricorda *rmete a sostegno della concezione cristiana dell(uomo creato da e ad immagine di ,io. * altro!e dice che il ?rismegisto a!re%%e spiegato l(arte di!ina che ha creato le di!erse parti del corpo, %elle e perfette. $i possono ricordare a tal proposito i paralleli che ci sono tra ueste argomentazioni e il 5, A-@, do!e !iene descritta la struttura del corpo umano, nelle sue molteplici funzioni, 1opere d(arte in una sola figura, e tutte %ellissime, tutte esattamente misurate1, e tutte create da ,io. 6a natura umana !iene !alutata positi!amente nella concezione ermetica ricordata da 6attanzio, secondo la uale l(uomo risultere%%e dall(unione della natura immortale e di uella mortale, operata da ,io, e che 1lo ha posto l& affinch, alla !ista dell(insieme delle cose, le ammirasse tutte1 " div. !nst., 522, 13, 3#. /uesta idea tipicamente ermetica della natura dell(uomo insieme mortale e immortale, spesso ripresa per esaltare la sua funzione - non riscontra%ile nel resto della creazione - di intermediario che egli pua!ere tra la realt& superiore e uella uotidiana. 7ell('sclepio, ed esempio, si legge) 1'osB 9,io: forml(uomo di anima e di corpo, cio di natura eterna e di natura mortale, affinch uest(essere !i!ente, cosB formato, potesse soddisfare alla sua duplice origine, cio potesse contemplare e !enerare le cose celesti e al tempo stesso curare e go!ernare uelle terrene1 ">#+ e addirittura, in forza di uesta peculiare %ipolarit&, l(uomo stato 1costituito come migliore degli dei1 "00#. Per uanto riguarda il destino dell(anima, a%%iamo un testimonium di ?ertulliano, secondo il uale
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*rmete ?rismegisto non insegnere%%e una dottrina del ritorno, lasciato il corpo, al ?utto originario, ma una sorta di giudizio cui !err& sottoposta dal Padre intorno alle azioni da lei compiuto nel corpo, nell(attesa e durante il uale l(anima !i!r& una sua !ita indi!iduale sganciata dalla materia. 2n pi parti del Corpus Hermeticum tro!iamo uno stretto legame tra il destino dell(anima e l(etica cui essa de!e sottostare nella !ita corporea+ nel D trattato si parla delle trasformazioni dell(anima, cio della metempsicosi nella uale le anime passano dagli animali striscianti, per uelli terrestri, poi i !olatili, gli uomini, i uali si mutano in demoni, di!enendo cosB immortali, e poi passano a far parte del 1coro degli dei1. 1.a se l(anima che entrata in un corpo di un uomo permane nel peccato, non gusta la gioia dell(immortalit&... ripercorre la strada all(indietro fino agli animali che strisciano1 "D, @#. * ancora) 1Hna !olta a!!enuta la separazione dell(anima dal corpo, il giudizio e l(esame dei suoi meriti sar& affidato al demone supremo1 "'scl., 0>#.

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