Sei sulla pagina 1di 16

CARTESIO - René Descartes

COGITO ERGO SUM PENSO QUINDI SONO


BIOGRAFIA

IL METODO
Discorso sul metodo, 1637
Meditazioni metafisiche, 1641

PSICOLOGIA
Le passioni dell'anima

FISICA

prof E. Sangalli
BIOGRAFIA

Nacque a Le Haye, Turenna nel 1596,

Fu filosofo, scienziato e matematico, ed è considerato il padre della filosofia
moderna e il fondatore del RAZIONALISMO.

Fu educato dai gesuiti e, nel corso dei suoi studi, approfondì, oltre ai classici,
la matematica e la filosofia scolastica

Studiò presso l'università di Poitiers e nel 1618 intraprese la carriera
militare.

Tra il 1623 e il 1625 visitò l'Italia e dal 1625 al 1628 visse in Francia,
occupandosi di filosofia e di esperimenti di ottica.

Si trasferì in Olanda vivendo tra Amsterdam e Leida.

Nel 1649 fu invitato alla corte di Stoccolma per dare lezioni di filosofia alla
regina Cristina, morì di polmonite l'anno successivo (1650) .

La sua salma fu trasportata qualche anno dopo a Parigi.

Dal 1966 la sua città natale è stata ribattezzata Descartes prof E. Sangalli
IL METODO: UN PROCEDIMENTO ORDINATO D'INDAGINE

Il metodo che Cartesio cerca è al tempo stesso


teorico e pratico: esso deve saper condurre a
DISTINGUERE IL VERO DAL FALSO anche e
soprattutto in relazione dell'UTILITÀ e dei
VANTAGGI che possono derivarne per la vita umana.

CARTESIO deve


Formulare le REGOLE DEL METODO, tenendo soprattutto presente il
procedimento matematico, in cui esse sono già implicitamente presenti

Fondare, con una ricerca metafisica, il valore ASSOLUTO e
UNIVERSALE del metodo individuato

Dimostrare la FECONDITÀ del metodo nei vari rami del sapere.
prof E. Sangalli
LE QUATTRO REGOLE

REGOLA DELL'EVIDENZA: è la regola fondamentale ed è CRITERIO DI
VERITÀ, prescrive l'evidenza, l'intuizione CHIARA e DISTINTA di tutti gli
oggetti del pensiero e l'esclusione di ogni elemento sul quale sia possibile
ogni forma di DUBBIO → accogliere come vero solo ciò che risulta evidente, cioè
chiaro e distinto

REGOLA DELL'ANALISI: procedere dal complesso al semplice → un
problema viene risolto nelle sue PARTI PIÙ SEMPLICI, da considerarsi
separatamente

REGOLA DELLA SINTESI: risalire dal semplice al complesso → si passa dalle
conoscenze più semplici alle più complesse gradatamente, presupponendo
che ciò sia possibile in ogni campo

REGOLA DELL'ENUMERAZIONE E REVISIONE: enumerare tutti gli
elementi dell'analisi e rivedere tutti i passaggi della sintesi
prof E. Sangalli
Dal DUBBIO METODICO al DUBBIO IPERBOLICO

Occorre costruire le fondamenta del metodo su una CERTEZZA


INIZIALE, indubitabile

Trovare questa certezza è possibile solo con una CRITICA RADICALE


del sapere già precostituito

Il dubbio si ESTENDE AD OGNI COSA: è un DUBBIO METODICO


(dubitare di tutte le cose che non appaiono chiare di per sé e coerenti)

Portato all'estremo il DUBBIO diventa IPERBOLICO: si dubita di tutto


(sensi, ragione, esistenza della materia, verità matematiche)

PERCORSO LUNGO E DIFFICOLTOSO MORALE PROVVISORIA


prof E. Sangalli
“COGITO ERGO SUM”
GENIO MALIGNO e CERTEZZA INIZIALE

Cartesio radicalizza il dubbio fino a ipotizzare


l'esistenza di un GENIO MALIGNO, un'entità che
potrebbe volere che SENSI e RAGIONE ci ingannino

Cartesio perviene al principio del COGITO: di tutto posso dubitare


tranne del fatto stesso di dubitare (attività del pensiero) → quindi
di esistere (in quanto essere pensante)

Cartesio giunge ad un'importante conseguenza: l'identificazione


dell'io, o soggetto pensante, con una SOSTANZA: la RES COGITANS
prof E. Sangalli
CLASSIFICAZIONE DELLE IDEE
LORO RAPPORTO CON DIO

IDEE INNATE: connaturate alla mente

IDEE AVVENTIZIE: provenienti da cose esterne al sogget

IDEE FATTIZIE: finzioni prodotte dal soggetto
MA
rapporto idee/realtà non è certo DUBBIO

necessità di avere un garante DIO


infinitamente buono e quindi incapace di ingannarci

prof E. Sangalli
NECESSITÀ DI

DIMOSTRARE L’ESISTENZA DI DIO


3 prove
1. PRIMA DIMOSTRAZIONE DELL'ESISTENZA DI DIO: in quanto sostanza
finita non posso essere io la causa di un'idea infinita (Dio)

2. LA SECONDA PROVA E IL CONCETTO DI CAUSA EFFICIENTE: se fossi


causa di me stesso mi sarei dato la perfezione, ma non essendo così deve
avermi creato qualcun altro (Dio)

3. LA TERZA PROVA: DIO ESSERE PERFETTISSIMO: l’idea di perfezione


che si attribuisce a Dio implica necessariamente anche quella di esistenza
(prova ontologica classica di Anselmo d'Aosta)

SOLO AMMETTENDO L’ESISTENZA DI DIO È POSSIBILE


ESSERE CERTI DELL’ESISTENZA DELLA MATERIA
prof E. Sangalli
IL PROCEDIMENTO DI CARTESIO

DALL'IO A DIO DA DIO AL MONDO


(penso ergo sum = mia evidenza) (= altre evidenze)

grazie al metodo Cartesio dimostra che



Dio esiste e non mi inganna

La ragione è vera

Le verità sul mondo sono attendibili

prof E. Sangalli
LA MORALE PROVVISORIA
Cartesio sottolinea il fatto che ricercare le fondamenta del sapere
sia un percorso lungo e difficoltoso

Quale CONDOTTA deve tenere l'uomo nell'attesa ?

Cartesio suggerisce una serie di NORME che guidino l'azione, ossia una
MORALE PROVVISORIA
obbedire alle leggi e alle norme del proprio Paese
essere più fermi e risoluti possibile nelle proprie azioni
sforzarsi sempre di vincere se stessi piuttosto che la sorte
progredire nella conoscenza della verità

CARTESIO NON TRADURRÀ MAI LA SUA MORALE PROVVISORIA IN DEFINITIVA


MA DARÀ ALCUNE INDICAZIONI DI ETICA “LE PASSIONI DELL'ANIMA”
prof E. Sangalli
IL DUALISMO CARTESIANO
la realtà è divisa in due sostanze

RES COGITANS RES EXTENSA


ambito di ciò che è psichico tutto ciò che è estensione
INESTESO-CONSAPEVOLE-LIBERO materiale e movimento
l’uomo ha coscienza di sé come meccanico
essere pensante: l’essenza dell'uomo SPAZIALE-INCONSAPEVOLE-
è la sola sostanza pensante DETERMINATA

tutti i corpi, compreso il corpo dell'uomo, sono pure macchine


gli animali sono macchine in quanto non sono esseri pensanti
l'uomo è RES COGITANS, ma anche RES EXTENSA
come risolve il problema Cartesio ?
prof E. Sangalli
Le qualità sensibili sono mutevoli e si può quindi dubitare della loro reale
appartenenza all'essenza dei corpi.

secondo Cartesio, essendo il corpo un puro meccanismo, la sensazione non è


una facoltà corporea; sensazione e immaginazione sono modi cogitandi, ovvero
modificazioni della sostanza pensante.

Se però la natura del mio io è di essere una cosa pensante, quella del
mio corpo è di essere di natura estesa

quindi
l' UOMO É

UN CORPO CAPACE DI REAGIRE ALL'ESTERNO


UN'ANIMA CAPACE DI UNA SUA VOLONTÀ

ANIMA e CORPO nell’uomo comunicano attraverso la


GHIANDOLA PINEALE
prof E. Sangalli
La corrispondenza tra OGGETTI
MATERIALI ed IDEE non è giustificabile
in quanto le percezioni sono illusioni
astratte e immateriali. L'unica soluzione
ipotizzabile è pensare che Dio abbia
assicurato una corrispondenza tra
REALTÀ e PENSIERO

Cartesio immagina che tutti i fili della rete nervosa siano


attraversati da SPIRITI ANIMATI che riproducono l'aspetto dei
corpi esterni e fanno nascere in noi gli istinti questi istinti
entrano a contatto nella ghiandola pineale con la res cogitans

es. la visione secondo Cartesio i nervi ottici non decussano, ma


inviano le loro informazioni alla ghiandola pineale, centro di controllo

prof E. Sangalli
Cartesio NON elabora una morale definitiva, MA distingue due tipi di

FUNZIONI UMANE
AZIONI PASSIONI - AFFEZIONI
dipendono dalla volontà sono involontarie
sono frutto dell'agire causate dagli spiriti vitali (forze
umano meccaniche del corpo)
- percezioni GIOIA
- sentimenti o emozioni TRISTEZZA

la forza dell'anima consiste nel vincere le emozioni

si svincola dalla passività e dalla soggezione al corpo

LIBERO ARBITRIO ESALTAZIONE DELLA SAGGEZZA


prof E. Sangalli
LA FISICA CARTESIANA

MECCANICISMO I fenomeni sono


DUALISMO
e riconducibili a
DETERMINISMO
RES RES
COGITANS ESTENSA ESTENSIONE
I fenomeni si svolgono e
secondo una rigida
MOVIMENTO

necessità causale

prof E. Sangalli
LA TEORIA DELLA MATERIA

MATERIA = ESTENSIONE
da tale presupposto derivano le seguenti conseguenze

IL VUOTO NON ESISTE


lo spazio è continuo, non è considerato distinto dai corpi che lo occupano

LO SPAZIO NON PUÒ ESSERE INFINITO


la materia si estende indefinitamente in tutte le direzioni

NON VI È LIMITE ALLA DIVISIBILITÀ DELLA MATERIA


Lo spazio è divisibile all'infinito

LO SPAZIO È QUALITATIVAMENTE INDIFFERENZIATO


le qualità che attribuiamo alla materia, oltre all'estensione, sono soggettive
IL MOTO È RELATIVO
principio d'inerzia – principio della conservazione della quantità di moto
prof E. Sangalli

Potrebbero piacerti anche