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«Dal metodo non nasce niente» Serres M.

Qar6
Anima, corpo, relazione Prof.ssa Sonaglia

CARTESIO
(1596-1650)
DICONO DI LUI…

• “La storia della filosofia moderna è la storia dello sviluppo del


cartesianesimo nel suo doppio aspetto, di idealismo e di meccanicismo“
A.Whitehead
• “è il primo pensatore d’alta capacità filosofica, il cui modo di vedere sia
profondamente influenzato dalla nuova fisica e dalla nuova astronomia. È
pur vero che egli conserva molto di scolastico, tuttavia non accetta le
fondamenta poste dai suoi predecessori e si sforza di costruire ex novo
un edificio filosofico completo“ B.Russell
• « tutta la filosofia è come un albero, le sui radici sono la metafisica, il
tronco è la fisica e i rami che procedono dal tronco sono tutte le altre
scienze» Dascartes, Principi di filosofia
Fare cose nuove significa conoscere bene
quello che è già stato fatto…ma non troppo

«Conversare con gli autori di altri secoli è quasi lo stesso che


viaggiare. E bene sapere qualcosa dei costumi dei popoli
per giudicare meglio dei nostri e non credere ridicolo e irragionevole
tutto ciò che è contrario alle nostre usanze, come sono soliti fare coloro
che non hanno visto mai nulla. Ma quando si passa troppo tempo a
viaggiare, si finisce per diventare stranieri nel proprio paese; e quando
si ha troppa curiosità per le cose che si usavano nei secoli passati, si
resta per lo più del tutto ignoranti di quelle presenti.»

Discorso sul metodo, Cartesio


Un nuovo sapere, un nuovo metodo: René
Descartes

«Il metodo è necessario per cercare la verità. Tutto


il metodo consiste nell'ordine e nella disposizione delle cose
verso le quali occorre rivolgere le forze dello spirito per
scoprire qualche verità.
Noi lo seguiremo esattamente, se riconduciamo
gradualmente le proposizioni complicate e oscure alle più
semplici e se, in seguito, partendo dalle intuizioni delle più
semplici, cerchiamo di elevarci per gli stessi gradi alla
conoscenza di tutte le altre proposizioni.»
Il metodo, Cartesio

Regulae ad directionem ingenii: trattato sulle regole «certe e facili» mediante le quali distinguere il falso dal vero
La filosofia cessa di essere scienza dell’essere e diviene
dottrina della conoscenza: la nascita dell’epistemolgia
filosofica

Lo scopo del filosofare non può più essere la dimostrazione delle conquiste metafisiche:

Sarà orientata a
FARE EMERGERE, A PROPOSTIO DI QUALSIASI PROPOSIZIONE,
LA CHIAREZZA E LA DISTINZIONE.
La filosofia diviene esercizio di «retta ragione»

«la retta ragione è la facoltà di giudicare bene e distinguere il vero dal


falso che è propriamente ciò che si chiama buon senso o ragione, è che
è naturalmente uguale in tutti gli uomini» Discorso sul metodo
GLOSSARIO

EVIDENZA: La regola dell'evidenza prescrive di attenersi soltanto a ciò


che si presenta chiaramente e distintamente al nostro spirito, ossia con
una forza tale daescludere il dubbio. L'evidenza è per Cartesio il
principale contrassegno della verità:
«tutte le cose che percepiamo con assoluta chiarezza e distinzione
sono vere» (Meditazioni metafisiche, III, 1).

ANALISI: La regola dell'analisi prescrive di «dividere ciascuna delle


difficoltà da esaminare nel maggior numero di parti possibili», affinché
risulti più semplice la soluzione di un determinato problema (Discorso
sul metodo, II).
Un cambio di prospettiva: eredità agostiniana

• Dal pensiero tardo-antico agostiniano Cartesio eredita la dimensione del cogito come luogo nel quale risiede
l’origine della conoscenza, luogo nel quale «accade» qualcosa;

• Dall’Umanesimo eredita la dimensione antropocentrica, delineando come fine ultimo del cogito non
l’incontro con Dio, ma la scoperta dell’Io;

• Se per Agostino conoscere significa amare, per Cartesio conoscere significa pensare.
Schema interiorità-esteriorità: la nascita
dell’io (pensante)

Ego cogito
MONDO
(dubitare, affermare, negare,
volere, immaginare, sentire)

«EGO COGITO ERGO SUM SIVE EXISTO»


Meditazioni metafisiche, II,2, in Opere, a cura di E.Garin,
Roma, Laterza 1994, col.1, p.208
Il celebre sillogismo«penso dunque sono»
è in verità un sillogismo abbreviato da Pierre
Gassendi (1592-1655)
Interiorità-esteriorità: dualismo

• Res cogitans🡪 incorporea, inestesa, consapevole e libera

• Res extensa🡪 corporea, spaziale, inconsapevole, meccanicamente determinata


Questo dualismo nasce dal taglio dicotomico che Cartesio ha dato a
pensiero e realtà.

� Si può dubitare dell’esistenza delle cose reali


� ma non delle idee che il soggetto ha di esse, poiché elaborate con
il proprio intelletto

Significa stabilire un PRIMATO DELLA RAGIONE SULLA


REALTà

IL PRIMATO DEL SOGGETTO SULL’OGGETTO


è L’EREDITà CARTESIANA DEL PENSIERO MODERNO e post-moderno.
Da ora in poi il baricentro della riflessione filosofica verte sul rapporto
tra soggetto (uomo) ed oggetto
IL RAPPORTO ANIMA-CORPO: la ghiandola
pineale (ipofisi)

• L’uomo è l’unico essere vivente nel quale si trovano entrambe le


res le quali si «conciliano» nella ghiandola pineale
• Unica parte del corpo umano che non si sdoppia
• L’anima si congiunge in questo luogo al corpo recependo gli
stimoli provocati dal corpo
Cosa rende l’uomo un essere umano?

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