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« Si giunge così alla loso a moderna in senso stretto, che inizia con
Cartesius. Qui possiamo dire d’essere a casa e, come il marinaio dopo
un lungo errare, possiamo in ne gridare “Terra!”.
Cartesius segna un nuovo inizio in tutti i campi. Il pensare, il losofare,
il pensiero e la cultura moderna della ragione cominciano con lui. »
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Problema della loso a moderna:
Una volta che abbiamo scoperto che tutto ciò con cui abbiamo a che fare, il
mondo che ci sta davanti, è una nostra rappresentazione, cosa ci assicura
che le nostre rappresentazioni corrispondano alla vera realtà esterna? O
peggio, che una realtà esterna esista?
Non possiamo essere sicuri che la vera realtà sia così come la
sperimentiamo, così come la pensiamo, così come ce la rappresentiamo, né
che, addirittura, esista all’infuori di noi!
Che fare?
Cartesio: bisogna dubitare su tutto. Il primo passo della loso a deve
essere il DUBBIO —> deve investire ogni ambito del sapere
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Dubbio deve investire ogni ambito del sapere
af nché si possa rintracciare qualcosa di indubitabile
su cui costruire un saldo edi cio di sapere!
“Per questo, non appena l'età mi liberò dalla tutela dei precettori,
abbandonai del tutto lo studio delle lettere. E avendo deciso di non
cercare altra scienza se non quella che potevo trovare in me stesso
oppure nel gran libro del mondo, impiegai il resto della giovinezza a
viaggiare, a visitare corti ed eserciti, a frequentare uomini di indole e
condizioni diverse, a raccogliere varie esperienze, a mettere alla prova
me stesso nei casi che il destino mi offriva […]
È bene conoscere qualcosa dei costumi di altri popoli, per poter
giudicare dei nostri più saggiamente, e non pensare che tutto ciò che è
contrario alle nostre usanze sia ridicolo e irragionevole, come fanno di
solito quelli che non hanno visto nulla.
Discorso sul Metodo (1637)
1) Evidenza : accettare come vero solo ciò che si presenta alla mente in
modo evidente, cioè chiaro e distinto.
2) Analisi: regola dell’analisi, un problema deve essere suddiviso in sotto-
problemi più semplici, da considerarsi separatamente.
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DUBBIO METODICO (citazioni tratte da le Meditazioni Meta siche)
Mi sono però reso conto che talora essi (i sensi) ingannano; e prudenza
vuole che non ci si fidi mai del tutto di chi ci abbia ingannati anche una
sola volta
Sì, però sembra dif cile negare che i sensi ci ingannino anche su ciò che ci è vicino:
che ora io sto qui, seduto accanto al fuoco, con addosso una vestaglia
[…] che esistano davvero le mie mani, e tutt’intero questo corpo che è
mio […] a meno che io non mi consideri fuori di senno…
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DUBBIO METODICO (citazioni tratte da le Meditazioni Meta siche)
Ma tuttavia anche quanto i sensi ci dicano sul nostro corpo ecc. è da scartare, in
quanto potremmo essere in un Sogno, e a volte si sogna la vita quotidiana
risultando incapaci di distinguerla da quella. Scrive Cartesio:
Tuttavia, ci sono conoscenze che sono vere sia nel sogno, sia nella veglia, come le
conoscenze matematiche (2 + 3 fa sempre 5, sia quando si dorme, sia quando si è
svegli).
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DUBBIO METODICO (citazioni tratte da le Meditazioni Meta siche)
[…] come posso sapere se Dio non abbia fatto in modo che anch’io i
inganni ogni volta che sommo 2 e 3?
Dio cioè, in quanto onnipotente, avrebbe potuto realizzare un
mondo dove 2 e 3 non facesse 5!
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DUBBIO IPERBOLICO (citazioni tratte da le Meditazioni Meta siche)
Adottando quest’ipotesi, tutto diventa inaf dabile, tutto l’universo potrebbe essere
un’ “illusione onirica” creata dal Genio cattivo per ingannarmi!
È possibile che io sia ingannato e non conosca nulla di vero, ma per essere
ingannato o ingannarmi io devo quantomeno esistere!!!
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La certezza del COGITO
[…] mi accorsi che mentre volevo pensare, così, che tutto è falso,
bisognava necessariamente che io, che lo pensavo, fossi qualcosa.
E osservando che questa verità: penso, dunque sono, era così ferma e
sicura. […] giudicai che potevo accoglierla senza timore come il primo
principio della filosofia che cercavo. (Discorso)
Il cogito è la certezza che l’ “io” esiste, in quanto cosa che pensa.
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L’io esiste… ma il mondo esterno?!
La scoperta del Cogito costituisce la certezza dell’esistenza del soggetto
che pensa
Sono una cosa che
pensa e che ha idee
Tuttavia non sappiamo se alle idee che il soggetto pensa, corrispondano
delle effettive realtà. Per quanto ci sembri evidente, non possiamo ancora
essere sicuri dell’esistenza del mondo esterno…
Cartesio scrive:
…per rimuoverla [l’ipotesi del «genio maligno»] dovrò esaminare appunto
se Dio esista e se, nel caso che esista, possa darsi che sia ingannatore;
perché fino a che non lo sappia, mi pare che non potrò mai essere
completamente certo neppure di nient’altro. (Meditazioni metafisiche)
L’unico modo per accertarsi che il mondo esterno sia reale e non illusorio,
sarà quello di dimostrare l’esistenza di Dio, nonché la sua bontà.
Come vedremo, Dio per Cartesio sarà il garante della verità della
conoscenza umana.
Dimostrazioni dell’esistenza di Dio: La prima prova
Per elaborare la Prima Prova, Cartesio ri ette sul concetto
di “idea”, cioè di quelle che sono le nostre “rappresentazioni
mentali”, che sono di 3 tipi:
(Prima usa il pensiero per dimostrare Dio, e dopo Dio per certi care il pensiero)
Queste due realtà appaiono però molto diverse tra loro, propriamente di due nature
di erenti:
C'è una grossa differenza tra la mente e il corpo, per il fatto che il corpo è per
sua natura sempre divisibile, mentre la mente assolutamente indivisibile; ché, se
considero […] me stesso in quanto sono soltanto una cosa che pensa, di sicuro
non posso affatto distinguere in me delle parti (Meditazioni metafisiche)
* Per Cartesio, “Sostanza” è una realtà che esiste in modo tale da non aver bisogno di nessun'altra realtà per esistere.
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Il Dualismo Cartesiano: res cogitans e res extensa
Cartesio divide perciò la realtà in due “componenti” distinte ed eterogenee:
Attributo fondamentale è
Attributo fondamentale è
l’Estensione
il Pensiero
(cioè occupare uno spazio)
Per Cartesio, “Sostanza” è una realtà che esiste in modo tale da non aver bisogno di
nessun'altra realtà per esistere, “attributo”” è la qualità che ne de nisce l’essenza.
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La Fisica Cartesiana… il Meccanicismo
La Sostanza estesa La Res Extensa è, in altre parole, la realtà sica, la
materia.
Ogni essere vivente infatti è solo una macchina, una sorta di automa composto di
materia e movimento (trova conferme nell’anatomia del tempo) i cui comportamenti
sono perfettamente determinati.
Tutte le proprietà dello spazio sico sono DEDOTTE alla maniera di un teorema
geometrico —> perfettamente logica ma…sbagliata :)
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Rapporto MENTE - CORPO
Cartesio ovviamente riconosce che tra le due sostanze vi sia una forte interazione,
perciò tenta di elaborare una teoria in grado di spiegarne il rapporto.
(Lettere ad Elisabetta di Boemia)
Rapporto MENTE - CORPO
Di che tipo è questa interazione? Alla stregua di una coabitazione, come se la res
cogitans fosse “il pilota del suo battello”? No: