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SUPER-REPORT
Questo workshop è incentrato sul futuro. Un argomento arduo da trattare poiché non ap- partiene al
singolo. Per nessun singolo esiste il futuro, anzi egli ha mille possibilità per cambiare futuro e ciò dipende
da dove si posiziona:
Questo è il posto migliore per stare in un mondo - no nel mondo, infatti esiste in un mon- do per ogni
individuo composto da conoscenze, occasioni, persone, sia passate, sia pre- senti, sia future - perché si è
liberi da ogni possibilità, si ha la totale libertà visto che ogni decisione costa lo stesso sforzo. È questo il
prodotto della speciazione.
Il singolo ha mille possibilità per cambiare futuro e ciò dipende da dove si posiziona:
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IL CENTRO
Questo è il posto migliore per stare in un mondo - no nel mondo, infatti esiste un mon-
do per ogni individuo composto da conoscenze, occasioni, persone, sia passate, sia pre-
senti, sia future - perché si è liberi da ogni possibilità, si ha la totale libertà visto che ogni
decisione richiede lo stesso sforzo. È questo il prodotto della speciazione.
E gli altri?
Chi si trova nei pressi della circonferenza sicuramente non è in condizioni ottimali, anzi si
sente a disagio, un po’ come Benedetto XVI prima di avere il coraggio di staccarsi dal suo
mondo di obblighi per ritornare al centro.
Il futuro del singolo è imprevedibile. Per la razza umana è tutto prevedibile. Quanto più è
numeroso il campione di studio tanto è più facile prevederne il futuro. Dove va la grande
massa? Come si può cambiare più rapidamente senza perdere il punto di vista e
posizionarsi al centro?
Intorno a noi percepiamo i sintomi della speciazione: persone iperattive, che non vedono
l’ora di svegliarsi perché hanno e vogliono fare; oppure altre persone ferme e irritabili,
perché hanno paura di qualcosa che non riescono a definire, ossia di restare indietro
nell’evoluzione.
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La mia concezione di speciazione prende avvio da un’altra teoria, quella del cigno nero di Taleb. La
terminologia deriva dal fatto che in origine nei libri di biologia erano illustrati solo cigni bianchi, ma con
l’esplorazione dell’Australia si è giunti a conoscenza dell’esistenza dei cigni neri. Di qui il cigno nero sta a
significare la cosa inaspettata. Se tu, uomo esperto, ti basi soltanto su quello che vivi nel tuo mondo,
all’interno di un insieme di variabili limitate cosa succede se all’orizzonte vedi apparire qualcosa di nuovo?
Qualcosa di totalmente inaspettato? Non è forse vero che se qualcosa arriva e si presenta nella mia vita
senza che io lo veda, mi può distruggere? E se invece lo vedessi arrivare cosa succederebbe? Potrebbe
addirittura diventare il tuo vantaggio! Non solo vedere arrivare “un cigno nero”, un evento inaspettato
potrebbe essere il tuo vantaggio. Pensa se addirittura TU diventassi il cigno nero, naturalmente ci vogliono
teoria e immaginazione. Certo non è facile essere un cigno nero quando tutti sono cigni bianchi. Questo è
ovvio.
Il cigno nero vede al di là degli altri.
Secondo una nuova teoria provocatoria (e sbagliata) bastano 200 anni, 100 o meno
affinché si formi una nuova specie. Questo è falso dal punto di vista biologico, ma
verissimo dal punto di vista culturale, è avvenuto per gli italo americani. Sono bastate due
generazioni per far si che si realizzasse la speciazione culturale. Sono Italiani? Sono
americani? O sono un qualcosa di assolutamente nuovo, che prima non esisteva e le cui
caratteristiche sono facilmente individuabili?
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Il senso di colpa è la malattia più grave che una persona possa provare ed è profonda-
mente radicata al territorio. A Torino c’è il museo di Cesare Lombroso, in cui si tenta di
spiegare scientificamente come i meridionali siano inferiori dalla forma del loro cranio.
Ora chi da piccolo ascoltava quelle teorie ne era inevitabilmente influenzato.
Quante volte ti sei ritrovato a pensare è colpa mia, guarda quella persona : “lui è più
stupido di me eppure riesce ad andare avanti. Invece quando ci provo io qualcosa mi
manca. Sono io che non sono capace”. E’ evidente che c’è un senso di debolezza dentro
di me che mi blocca. Questo è quello che ci diciamo. E stiamo attenti a non confondere il
rimorso con il senso di colpa. Si prova il rimorso per quello che hai fatto. Il senso di colpa
invece è più subdolo e deriva da qualcuno che ti ha detto: “sei stupido, sei antipatico, sei
inadeguato, etc…”. Quando si ha poche difese psichiche, queste affermazioni arrivano
come comandi e feriscono. Il senso di colpa è pericolosissimo perché produce una serie
di accumulatori per i quali nel resto della giornata e della vita percepisci fortissime le cose
quotidiane che ti rimandano a quello e non senti o le senti come non meritate le altre che
ti mostrano le tue potenzialità. Ma selezioni, c’è la tendenza a voler soffrire, magari la
sofferenza da un senso così grande di esserci che si preferisce la sofferenza.
Allora per effettuare la speciazione bisogna fare un grosso salto interiore: creare il vuoto
in modo da aumentare la velocità di pensiero eliminando gli ostacoli del passato e del
presente che lo frenano.
Se accogli il cambiamento come cigno bianco sarà una catastrofe perché non tutte le spe-
ciazioni sono fruttose, alcune sono sventurate, le mutazioni possono provocare anomalie
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genetiche, pensate al fenomeno della profezia che si auto-avvera: le convinzioni influen-
zano l’esistenza.
Cosa sono le Teorie creatrici? Facciamo un esempio. Nel 1970 non c’era il concetto di Pa-
dania. I piemontesi avevano una cultura, i veneti un’altra, etc.. A un certo punto nasce la
teoria creatrice di Bossi che dice che esiste un’unica realtà. Quindi ha inventato il
concetto di “padania”. Ha costruito una teoria che prima non esisteva, ma è stata creata
nel mo- mento stesso in cui l’ha affermata!
Passiamo quindi a questa nuova parola attraverso le “Teorie creatrici”: più ne fai più ti vie-
ne volta di farle, ma in realtà crei il vuoto.
Conoscete la teoria dei 101 desideri? E’ una teoria nata da un’antica tecnica buddista
che ho trovato in un libro di psichiatria. Anni dopo ho capito come funzionava.
Essenzialmente è una tecnica che crea vuoti. All’inizio infatti ti lascia un senso di
mancanza, poi però a chi ha il coraggio di aprire dei vuoti, la natura, il destino, chiamatelo
come preferite, ve li riempiranno.
A me è successo questo, vi racconto questo aneddoto. Una mia amica mi diede un ottimo
consiglio per aiutarmi a trovare casa. Mi ha detto di entrare nella casa che mi poteva pia-
cere e di guardarmi intorno, individuare il palazzo, il piano e le finestre dell’appartamento
nel quale mi sarebbe piaciuto abitare e di soffermarmi 5-10 minuti a fissarlo e a sentirne la
mancanza. Qualche mese dopo ho ricevuto una chiamata del proprietario che, su segna-
lazione di certe persone (amici di amici) aveva scoperto che stavo cercando casa, e senza
che sapesse che la volevo, mi aveva contatto. E’ sorprendente che fossi stato contattato
dal proprietario di quella casa per il quale avevo provato il senso di mancanza.
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Per creare il vuoto, inizia a staccarti dagli altri e a fare domande.
1- Formulare domande
2- Chiarirle bene
3- aspettare che arrivi la risposta
La teoria è fatta da persone che hanno impegnato tempo a pensare e hanno pensato tanto.
Bisogna avere coraggio di passare dal good al bad senza rattristarsi perché è funzionale
alla propria crescita. Non è forse pensiero positivo anche la frase “il lavoro rende liberi”
nei campi di Auschwitz?
Con ogni domanda a cui non sai rispondere stai preparando il decollo alla tua diversa
specie perché stai realizzando energia.
Vi incoraggio a fare domande. Pensate ai broker non vendono le azioni in perdita finché
non raggiungono il meno 10%. la maggior parte delle persone fa quest’errore perché
vuole ritardare il dolore dell’errore e della sua mancanza.
La gente che non-sa vuol dire che non ricorda come ha imparato le cose, ma le ha in sé. È
gente che sta sapendo, in espansione che sta trovando l’energia per conoscere.
Anche nella teoria di Darwin non c’è una mente che sta progettando il cammino. Tutti non
sanno dove stanno andando: è evoluzione. Lo si sa fare, ma non si sa come mai.
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- Competence without comprehension -
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Il processo è si viene a creare è: situazione - vuoto – attrattore.
E poi ci sei tu: il caotico, quello aperto, quello che non può tollerare l’idea di essere
fermo. Questa età ha bisogno di crisi. La società bloccata può durare secoli. Perché non è
scomoda. Tu devi trovare in te la forza di diventare più complicato e ribellarti al sistema.
Ma come faccio io a contrappormi ad una intera società? Come faccio io che da quando
sono nato mi viene ripetuto che non sono niente, che mi devo adattare?
Pensiamo per un momento ai Savant. Con questa espressione si indica una serie di ritardi
cognitivi anche gravi che presenta una persona, accanto allo sviluppo di un'abilità partico-
lare e sopra la norma in un settore specifico. I savant sono in altre parole gli autistici non
aggressivi, che hanno una memoria prodigiosa. Il loro problema è che non vincono mai.
Perché? Perché perdere è un’emozione particolare. Fare errori è brutto. Tuttavia tu inizie-
rai ad avere vittorie solo quando avrai sperimentato davvero le sconfitte. Il savant non
sperimenta mai a livello emozionale la sconfitta, la sensazione di sconfitta, la sensazione
di avere ragione o torto. Il savant si chiude all’emozione prima di provarla.
Ci sono tre verbi da cui dipende tutta la vita di chiunque: essere, fare e avere. Qualsiasi problema
può essere classificato in base a questi tre verbi. Esistono:
- gente dell’essere: gente del blocco
Ti hanno insegnato che esiste un fine, che hai ricevuto dagli altri, che è approvato dagli
altri. E tu devi correre e lottare per questo fine. Ma quale fine? Questo non è il tuo fine. Ti
hanno fatto imparare ad amare lo sport. Non ti eri accorto che amando i campioni in
realtà stai amando persone che sono state pagate da coloro che fabbricano soldi.
Obbedivi a mete cercando di essere il meno infelice possibile mentre ti dibattevi con i
tuoi rivali. Intorno a te in realtà stava succedendo qualcosa: crescevano grattacieli più o
meno visibili e tu non sapevi che c’è un rapporto terribile tra grattacieli e stupidità:
quanto più ci sono grattacieli tanta più stupidità c’è. Il grattacielo è il simbolo di chi è
arrivato, della gente dell’essere. È terribile. E noi invece dobbiamo fare in modo di essere
sempre in moto co- me la gente del fare e non stare immobili come la gente dell’essere.
La anima è il principio del tuo io al passato. Lo spirito è il tuo essere al futuro.
In una coppia solitamente la litigata consiste in un contrasto tra una personalità essere e
una fare. A partire dall’età del perché si inizia a imparare il concetto dell’essere e del fare.
La scuola non inizia a 4 anni, ma dai 6 anni, in cui gli insegnamenti si “improntano”
nell’essere umano. E durano fino ai 12. Fateci caso: i grandi sportivi hanno iniziato ad
allenarsi seriamente in quella fase. Per giocare devi rispettare delle regole che sono nate
prima della tua esistenza.
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Le funzioni sono canali che mettono la mente umana in contatto con l’esterno e
rispondono ad una domanda specifica.
Nel dettaglio:
La regina della specie madre è la ragione (dal latino: ratio=calcolo) è la parte più
potente della nostra mente occidentale attuale; è il sistema che elabora
strumenti e tecniche per arrivare a un obiettivo. Solo ciò che è razionale è
decisivo e importante.
Né la ragione né la morale sono in grado di definire i fini della vita, perché sono decisi
dalla società e dalla civiltà.
La testardaggine, il non voler mollare non è buono per l’uomo. Non fate come le scimmie
che vengono catturate e mangiate vive. Egoista è colui che cerca conferme a ciò che già
sa. Essere se stessi significa essere colui che è alla ricerca del proprio IO, inteso come
centro direzionale di tutte le funzioni.
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Non restate aggrappati all’IO! La speciazione destruttura l’IO, il quale si fonda sul tuo
nome, cognome, storia passata, professione, sesso.
Scavate tra i vostri desideri e tra le vostre mancanze: in che misura sei tu e in che misura
sei noi? Solo se la risposta è “sono pochissimo io e ampiamente noi” si raggiunge il
massimo del punteggio. Questo è il punto di partenza per la ricostruzione.
Se la bellezza fosse il punto di arrivo come cambierebbe la tua vita? Se intorno a te non ci
fossero rivali come cambieresti? Come cambierebbe il tuo rapporto? Che sollievo, che
eliminazione di liti sarebbe…!
2. ascolta le spiegazioni.
2. Jump out: uscire fuori dal sistema. Se odi o provi rancore immagina un
improvviso salto di pensiero ed esci fuori dal sistema. Lo scrittore è colui che entrando
in libreria non trova ciò che gli piace, torna a casa e se lo scrive lui. Quello che ha
fatto lui è uscire dal sistema, ovvero ha fatto una violazione non ancora pensata delle
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regole del sistema, del MUNDUS, del KOSMOS stabilito. Fuori dal Kosmos c’è
qualcos’altro. Gli antichi lo sapevano meglio di noi.
C’è un problema immenso (totale). Quando non ci sono regole fisse a cui ribellarsi
niente da sovvertire, nessuno sfondo sul quale far spiccare qualcosa di sorprendente e
significativo. Ricorda che il sistema è così profondo che è invisibile come l’aria.
Regola semplicissima e spietata dal capitolo 6 della Genesi. Il messaggio Verbo andrebbe
in realtà tradotto in parole attaccate alla realtà. Non farti prendere dalle parole astratte. È
necessario avere una forte correlazione con la concretezza e con la realtà. La parola amore
per esempio, sei veramente sicuro di sapere di che cosa si tratta?
Ti accorgerai che la maggior parte dei tuoi problemi non sono dati da ciò che devi
aggiungere alla tua vita ma che in realtà devi togliere. Ecco un breve elenco delle cose da
togliere:
- Nome: sei o hai? In realtà hai non sei..sei veramente Federica? O è Federica che è te?
Te lo hanno detto che sei Federica? Ma cosa significa essere Federica? Quanto pesa il
significato del tuo nome e la ragione del perché ti hanno assegnato quel nome?
Pensiamo ad Ulisse e a come ha battuto Polifemo (lett. colui che he parla molto di se).
Il nome rende prevedibili, che effetto fa non avere nome? All’inizio perdita di sicurezza,
ma perdere il nome è una meraviglia. Al momento dell’ordinazione si cambia nome e
questo provoca una gioia pazzesca, si annientano le insicurezze legate al nome di
battesimo.
- Cognome: sei o hai il tuo cognome? Quanto ha il influito il tuo cognome sulle scelte
della tua vita?
- Ruolo familiare: sei veramente una mamma? O hai un ruolo in una famiglia?
- Storia passata: sei o hai la tua storia passata. Per cervello si intendono possibilità
conoscenza e crescita. Quando vai dallo psicanalista e ti chiede chi sei spesso rispondi
con quello che hai.
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- Sesso: la tua vita sessuale e non nel senso di che sesso sei....in filosofia non se ne parla
mai.. secondo il linguaggio consueto si presuppone che tu abbia una vita sessuale.
Il comandamento: “non commettere atti impuri”, nella lingua ebraica arcaica corri-
sponde a “non prostituirti”, ossia non considerare la tua sessualità come una cosa,
meglio ancora non fare ciò che non vuoi fare.
Il vostro radar è l’Attrattore e non dimenticatevi dell’IO che è solo una funzione.
IO: è l’equivalente della tua memoria, è il contenitore di quanto abbiamo detto prima. Ma
tu chi sei? Se non sai chi sei tu non sai cosa sai. Dentro di te ci sono più cose di quante se
ne possano dire in italiano, alcune le puoi dire in italiano, altre in inglese. Tu sei di più.
la natura sa fare delle cose anche se non sa il perché o cosa stia facendo.
La prima speciazione è rintracciabile nel racconto di Adamo ed Eva. La traduzione
autentica è “devi arrivare a mangiare i frutti di quest’albero per speciarti e poter andare
fuori”. Un’altra speciazione è avvenuta quando Dio dice ai noè (non è un singolo, ma una
categoria di persone. Lett. “noè: quello che dentro si riposa”, che va d'accordo con se
stesso, che non gli importa andare d'accordo con gli altri): “costruisci una nuova lingua
della quale le parole siano come i rami della vite, attaccati forte alle cose”. Sicuramente
voi eravate a conoscenza solo dell’erronea traduzione: “costruisci un’arca fatta di legno di
cipresso”.
La regola sicura per non perdersi è di evitare parole confuse e concetti spirituali.
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In questo processo se procedete da soli non avrete abbastanza forza. Purtroppo il
condizionamento ci crea la vertigine. Tu stai lavorando per aprire
il cammino per gli altri che verranno. Questi vedranno la tua
crescita da quando hai iniziato a farti domande, a non sapere…
Questa è la grande forza. E gli altri si meraviglieranno,
“sembrava finita e come ha fatto ad arrivare fin lì…”.
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