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L’Essere Umano dopo la Speciazione

26 settembre 2015 - Roma

Workshop con IGOR SIBALDI

Scrittore, studioso di teologia e psicologia, i libri di Igor Sibaldi trattano di mitologia,


storia delle religioni, Sacre Scritture e psicologia del profondo. Sono tutti dedicati alla
scoperta di un "Aldilà" – inteso non soltanto come dimensione di esseri superiori – ma
anche come struttura superiore della psiche di ognuno. Uomo di cultura sconfinata e
rara umanità, Igor Sibaldi ha pubblicato diversi saggi per Mondadori, Garzanti, Frassinelli
e Sperling & Kupfer e tiene, riscontrando sempre un maggior successo, corsi e seminari in
Italia e all'Estero.

SUPER-REPORT

Questo workshop è incentrato sul futuro. Un argomento arduo da trattare poiché non ap- partiene al
singolo. Per nessun singolo esiste il futuro, anzi egli ha mille possibilità per cambiare futuro e ciò dipende
da dove si posiziona:

Questo è il posto migliore per stare in un mondo - no nel mondo, infatti esiste in un mon- do per ogni
individuo composto da conoscenze, occasioni, persone, sia passate, sia pre- senti, sia future - perché si è
liberi da ogni possibilità, si ha la totale libertà visto che ogni decisione costa lo stesso sforzo. È questo il
prodotto della speciazione.

Il singolo ha mille possibilità per cambiare futuro e ciò dipende da dove si posiziona:

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!

IL CENTRO

Questo è il posto migliore per stare in un mondo - no nel mondo, infatti esiste un mon-
do per ogni individuo composto da conoscenze, occasioni, persone, sia passate, sia pre-
senti, sia future - perché si è liberi da ogni possibilità, si ha la totale libertà visto che ogni
decisione richiede lo stesso sforzo. È questo il prodotto della speciazione.

E gli altri?

Chi si trova nei pressi della circonferenza sicuramente non è in condizioni ottimali, anzi si
sente a disagio, un po’ come Benedetto XVI prima di avere il coraggio di staccarsi dal suo
mondo di obblighi per ritornare al centro.

Il futuro del singolo è imprevedibile. Per la razza umana è tutto prevedibile. Quanto più è
numeroso il campione di studio tanto è più facile prevederne il futuro. Dove va la grande
massa? Come si può cambiare più rapidamente senza perdere il punto di vista e
posizionarsi al centro?

Intorno a noi percepiamo i sintomi della speciazione: persone iperattive, che non vedono
l’ora di svegliarsi perché hanno e vogliono fare; oppure altre persone ferme e irritabili,
perché hanno paura di qualcosa che non riescono a definire, ossia di restare indietro
nell’evoluzione.

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La mia concezione di speciazione prende avvio da un’altra teoria, quella del cigno nero di Taleb. La
terminologia deriva dal fatto che in origine nei libri di biologia erano illustrati solo cigni bianchi, ma con
l’esplorazione dell’Australia si è giunti a conoscenza dell’esistenza dei cigni neri. Di qui il cigno nero sta a
significare la cosa inaspettata. Se tu, uomo esperto, ti basi soltanto su quello che vivi nel tuo mondo,
all’interno di un insieme di variabili limitate cosa succede se all’orizzonte vedi apparire qualcosa di nuovo?
Qualcosa di totalmente inaspettato? Non è forse vero che se qualcosa arriva e si presenta nella mia vita
senza che io lo veda, mi può distruggere? E se invece lo vedessi arrivare cosa succederebbe? Potrebbe
addirittura diventare il tuo vantaggio! Non solo vedere arrivare “un cigno nero”, un evento inaspettato
potrebbe essere il tuo vantaggio. Pensa se addirittura TU diventassi il cigno nero, naturalmente ci vogliono
teoria e immaginazione. Certo non è facile essere un cigno nero quando tutti sono cigni bianchi. Questo è
ovvio.
Il cigno nero vede al di là degli altri.

La speciazione è un processo evolutivo grazie al quale si formano nuove specie da quelle


preesistenti. Darwin dice le specie si evolvono in rami. Da una specie madre si ramificano
le specie figlie e 50.000 anni sono gli anni che sono necessari per far si che avvenga que-
sto processo.

Secondo una nuova teoria provocatoria (e sbagliata) bastano 200 anni, 100 o meno
affinché si formi una nuova specie. Questo è falso dal punto di vista biologico, ma
verissimo dal punto di vista culturale, è avvenuto per gli italo americani. Sono bastate due
generazioni per far si che si realizzasse la speciazione culturale. Sono Italiani? Sono
americani? O sono un qualcosa di assolutamente nuovo, che prima non esisteva e le cui
caratteristiche sono facilmente individuabili?


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Il senso di colpa è la malattia più grave che una persona possa provare ed è profonda-
mente radicata al territorio. A Torino c’è il museo di Cesare Lombroso, in cui si tenta di
spiegare scientificamente come i meridionali siano inferiori dalla forma del loro cranio.
Ora chi da piccolo ascoltava quelle teorie ne era inevitabilmente influenzato.
Quante volte ti sei ritrovato a pensare è colpa mia, guarda quella persona : “lui è più
stupido di me eppure riesce ad andare avanti. Invece quando ci provo io qualcosa mi
manca. Sono io che non sono capace”. E’ evidente che c’è un senso di debolezza dentro
di me che mi blocca. Questo è quello che ci diciamo. E stiamo attenti a non confondere il
rimorso con il senso di colpa. Si prova il rimorso per quello che hai fatto. Il senso di colpa
invece è più subdolo e deriva da qualcuno che ti ha detto: “sei stupido, sei antipatico, sei
inadeguato, etc…”. Quando si ha poche difese psichiche, queste affermazioni arrivano
come comandi e feriscono. Il senso di colpa è pericolosissimo perché produce una serie
di accumulatori per i quali nel resto della giornata e della vita percepisci fortissime le cose
quotidiane che ti rimandano a quello e non senti o le senti come non meritate le altre che
ti mostrano le tue potenzialità. Ma selezioni, c’è la tendenza a voler soffrire, magari la
sofferenza da un senso così grande di esserci che si preferisce la sofferenza.

Nell’Ottocento bisognava spostarsi geograficamente. Oggi ci sono la televisione, il


telefonino, internet e per questo la civiltà non è più la stessa: la società è bloccata e non è
più sufficiente partire. Oggi il futuro esiste più del presente!


Allora per effettuare la speciazione bisogna fare un grosso salto interiore: creare il vuoto
in modo da aumentare la velocità di pensiero eliminando gli ostacoli del passato e del
presente che lo frenano.

Per effettuare il cambiamento devi averlo dentro.


Occorre togliere quello che ti impedisce di vedere quello che hai dentro.

Le teorie sono importanti perché portano all’immagine. Le teorie sono illuminazioni


elaborate di ciò che sta per succedere. Dunque come prepararsi ai cigni neri? Occorre
accelerazione mentale: intuire e capire prima degli altri. Il nome più importante è
Nostradamus, il più famoso scopritore di cigni neri. Nel libro di Boscolo Nostradamus
l’enigma risolto, negli anni 90 prevede l’invasione dall’Africa verso l’Europa meridionale,
in particolare verso Italia e Balcani. E ancora, la Teoria di Olduvai di Richard Duncan per la
quale il petrolio a un certo punto sarebbe diventato sempre più scarso fino a terminare e,
di conseguenza, le popolazioni si sarebbero spostate da sud a nord e che quindi ci
saremmo ritrovati tutti compressi nella stessa area geografica. Era il 1988 eppure
ascoltando le notizie di oggi del telegiornale, cosa notiamo? Non vedete quanta affinità
c’è con le parole della teoria?

Se accogli il cambiamento come cigno bianco sarà una catastrofe perché non tutte le spe-
ciazioni sono fruttose, alcune sono sventurate, le mutazioni possono provocare anomalie
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genetiche, pensate al fenomeno della profezia che si auto-avvera: le convinzioni influen-
zano l’esistenza.

Cosa sono le Teorie creatrici? Facciamo un esempio. Nel 1970 non c’era il concetto di Pa-
dania. I piemontesi avevano una cultura, i veneti un’altra, etc.. A un certo punto nasce la
teoria creatrice di Bossi che dice che esiste un’unica realtà. Quindi ha inventato il
concetto di “padania”. Ha costruito una teoria che prima non esisteva, ma è stata creata
nel mo- mento stesso in cui l’ha affermata!

Passiamo quindi a questa nuova parola attraverso le “Teorie creatrici”: più ne fai più ti vie-
ne volta di farle, ma in realtà crei il vuoto.

Dalla pienezza della vita si crea un vuoto.

Conoscete la teoria dei 101 desideri? E’ una teoria nata da un’antica tecnica buddista
che ho trovato in un libro di psichiatria. Anni dopo ho capito come funzionava.
Essenzialmente è una tecnica che crea vuoti. All’inizio infatti ti lascia un senso di
mancanza, poi però a chi ha il coraggio di aprire dei vuoti, la natura, il destino, chiamatelo
come preferite, ve li riempiranno.

A me è successo questo, vi racconto questo aneddoto. Una mia amica mi diede un ottimo
consiglio per aiutarmi a trovare casa. Mi ha detto di entrare nella casa che mi poteva pia-
cere e di guardarmi intorno, individuare il palazzo, il piano e le finestre dell’appartamento
nel quale mi sarebbe piaciuto abitare e di soffermarmi 5-10 minuti a fissarlo e a sentirne la
mancanza. Qualche mese dopo ho ricevuto una chiamata del proprietario che, su segna-
lazione di certe persone (amici di amici) aveva scoperto che stavo cercando casa, e senza
che sapesse che la volevo, mi aveva contatto. E’ sorprendente che fossi stato contattato
dal proprietario di quella casa per il quale avevo provato il senso di mancanza.

Questa è la teoria del vuoto.

Il più grande creatore di vuoto è dio. Dio di nome


e di professione, il creatore. Con un movimento
chiamato tzim, tzum. Che indica contrazione,
l’idea di contrarsi su un di sé e ritirarsi da un
punto, aprire un vuoto nel proprio territorio.

Primo passo: fare il vuoto. Dio prima era tutto.


Non poteva creare. Poi ha fatto una fatica terribile
di sentire una mancanza, di creare un vuoto. Nel
vuoto ha avuto a quel punto modo di creare.

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Per creare il vuoto, inizia a staccarti dagli altri e a fare domande.

Quando si inizia a fare le domande non si sa dove queste portano.

1- Formulare domande
2- Chiarirle bene
3- aspettare che arrivi la risposta

La teoria è fatta da persone che hanno impegnato tempo a pensare e hanno pensato tanto.

Le domande sono sconfitte per l’uomo.

Anche se questo contrasta con il pensiero positivo, ma ormai il pensiero positivo è


rimasto agli anni ’40, dove veniva utilizzato per calmare i frenetici e i suicidi.

Bad is stronger than good

Ossia, le cose brutte hanno più forza delle cose belle.



Per cancellare un dolore ci vogliono 5 buone notizie e questo significa che l’impatto ener-
getico della negatività è molto elevato, è pari a quello di 5 cose positive.

Bisogna avere coraggio di passare dal good al bad senza rattristarsi perché è funzionale
alla propria crescita. Non è forse pensiero positivo anche la frase “il lavoro rende liberi”
nei campi di Auschwitz?

Vi esorto a fare domande e a creare il nulla!

Con ogni domanda a cui non sai rispondere stai preparando il decollo alla tua diversa
specie perché stai realizzando energia.

Vi incoraggio a fare domande. Pensate ai broker non vendono le azioni in perdita finché
non raggiungono il meno 10%. la maggior parte delle persone fa quest’errore perché
vuole ritardare il dolore dell’errore e della sua mancanza.

Applicate questa cosa alla vostra vita



e approfondite il sentimento di sgomento che proverete.

La gente che non-sa vuol dire che non ricorda come ha imparato le cose, ma le ha in sé. È
gente che sta sapendo, in espansione che sta trovando l’energia per conoscere.

Il non sapere è importante.

Anche nella teoria di Darwin non c’è una mente che sta progettando il cammino. Tutti non
sanno dove stanno andando: è evoluzione. Lo si sa fare, ma non si sa come mai.

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- Competence without comprehension -

Il leone non sa perché sta inseguendo le gazzelle,


così come la gazzella che fa un balzo in alto
spaventandolo non è cosciente del suo gesto, ma
si specia e fa si che il leone punti su un’altra
gazzella. 

“O lo sai, o lo sei” se sai che ti hanno incastrato,
non lo sei più perché diventi libero e non ti resta
che ricostruire una serie di abitudini. Perciò inizia
a fare domande e ad accettare gli errori, solo così
potrai accorgerti che hai torto e trovare la via
giusta.

Se non sbagli come fai a sapere quello che è


giusto? Sembrerebbe un’assurdità, ma questa è
competence without comprension.

“Lascia tutto e seguiTI”

“nessuno può vederSI e continuare ad essere come era prima”

Da oggi sarete in un nuovo centro, nel linguaggio antico il


processo seguito oggi si chiama iniziazione. Tale rituale
viene associato a una morte. Si prende l’iniziato lo si porta
in un posto in cui lui non si sente al sicuro, lo si benda, gli
si fa provare la sofferenza, la morte e l’annullamento e la
persona da normale diventa eroe. Anche la speciazione è
avventurarsi in un territorio caotico. Certo è pericoloso, ma
la cosa meno pericolosa è l’unghia, cresce nella sua
direzione fin dopo un mese che il proprietario è morto, è la
cosa più noiosa che esista. Mai andare dritti, imperterriti
nella stessa direzione.

Tra le teorie post quantistiche rinveniamo la teoria del


caos. I fenomeni caotici sono i maggiori e si possono
teorizzare. Il ruolo principale è svolto dall’Attrattore.

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Il processo è si viene a creare è: situazione - vuoto – attrattore.

Attenzione. La fase di mutazione è pericolosissima all’inizio. Perché produca discenden-


ti/risultati nel nostro caso, è necessario che si consolidi (ricordiamo la sterilità di progetti
non andati a buon fine).

Se guardiamo il corpo umano noteremo che gli occhi sono caotici, sono un sistema
aperto. L’unghia no..segue un processo. Infatti le unghie continuano a crescere anche
dopo un mese dalla morte dell’individuo. La mente è bene che sia simile ad un caos. È
fondamentale che l’attrattore venga scelto bene. L’opposto dell’attrattore è lo stupido.
Inteso nella sua accezione latina! Le parole racchiudono un profondo significato, anche
quando sono degli insulti (es. “Vai a fare un bagno”, che significa in realtà vai a ripulirti
del senso di sporcizia che provi e poi torna a parlare con me). Lo stupido invece ha un
significato latino specifico: “stupidus” indica una persona che tende a rimanere ferma
davanti ad una nuova situazione (pensiamo allo stupore che altro non è se non una
paralisi intellettuale). Gli stupidi sono quelli che non vogliono mai scordarsi del passato.
Gli sembra di essere sempre apposto e lasciano sempre di più crescere il cigno nero
affianco a sé, senza guardarlo. Nello stupido la prima parte che si annoia è il corpo. Il
corpo non è fatto per essere stupido. Il corpo obbedisce alla specie. La società
occidentale oggi vuole da te che tu sia mediocre, nel passato la tua civiltà voleva che tu
fossi spregiudicato e capace di superare grandi ostacoli e traumi, vuole che tu occupi
poco spazio, ti ripete che siamo troppi. La specie invece vuole da te che tu sia bellissimo
e il corpo dello stupido dopo alcuni anni si ribella e cerca di annientarti.

E poi ci sei tu: il caotico, quello aperto, quello che non può tollerare l’idea di essere
fermo. Questa età ha bisogno di crisi. La società bloccata può durare secoli. Perché non è
scomoda. Tu devi trovare in te la forza di diventare più complicato e ribellarti al sistema.
Ma come faccio io a contrappormi ad una intera società? Come faccio io che da quando
sono nato mi viene ripetuto che non sono niente, che mi devo adattare?

Pensiamo per un momento ai Savant. Con questa espressione si indica una serie di ritardi
cognitivi anche gravi che presenta una persona, accanto allo sviluppo di un'abilità partico-
lare e sopra la norma in un settore specifico. I savant sono in altre parole gli autistici non
aggressivi, che hanno una memoria prodigiosa. Il loro problema è che non vincono mai.
Perché? Perché perdere è un’emozione particolare. Fare errori è brutto. Tuttavia tu inizie-
rai ad avere vittorie solo quando avrai sperimentato davvero le sconfitte. Il savant non
sperimenta mai a livello emozionale la sconfitta, la sensazione di sconfitta, la sensazione
di avere ragione o torto. Il savant si chiude all’emozione prima di provarla.

Il centro di una attività di un sistema si dice in ebraico ADHAM.



Nessuno può arrivare a vedere veramente come vanno le cose e soprattutto se stessi
senza cambiare, del resto in ebraico la parola morte significa proprio cambiamento.

Oggi siete giunti in una serie di luoghi figurati in cui non vi trovate a vostro agio e dove vi
potrò “amazzare”. Esiste infatti l’adham - quello che vedi - e l’adamah che è invece quello
che c’è oltre. Quello che non vedi.
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!

Il senso di colpa è un attrattore, perché se ti accorgi ad averlo prendi la forza di prepararti al


cambiamento. Il senso di colpa riguarda l’essere. Per avviare la speciazione non occorre imparare
cose nuove, ma è necessario perdere l’essere.

Ci sono tre verbi da cui dipende tutta la vita di chiunque: essere, fare e avere. Qualsiasi problema
può essere classificato in base a questi tre verbi. Esistono:
-  gente dell’essere: gente del blocco

-  gente del fare: questa è dove giusto stare

- gente dell’avere: è la persona che trasmuta tutto in possesso. Il potere può


essere “su” oppure “di” e la differenza sta proprio qui.

Ti hanno insegnato che esiste un fine, che hai ricevuto dagli altri, che è approvato dagli
altri. E tu devi correre e lottare per questo fine. Ma quale fine? Questo non è il tuo fine. Ti
hanno fatto imparare ad amare lo sport. Non ti eri accorto che amando i campioni in
realtà stai amando persone che sono state pagate da coloro che fabbricano soldi.
Obbedivi a mete cercando di essere il meno infelice possibile mentre ti dibattevi con i
tuoi rivali. Intorno a te in realtà stava succedendo qualcosa: crescevano grattacieli più o
meno visibili e tu non sapevi che c’è un rapporto terribile tra grattacieli e stupidità:
quanto più ci sono grattacieli tanta più stupidità c’è. Il grattacielo è il simbolo di chi è
arrivato, della gente dell’essere. È terribile. E noi invece dobbiamo fare in modo di essere
sempre in moto co- me la gente del fare e non stare immobili come la gente dell’essere. 

La anima è il principio del tuo io al passato. Lo spirito è il tuo essere al futuro.

In una coppia solitamente la litigata consiste in un contrasto tra una personalità essere e
una fare. A partire dall’età del perché si inizia a imparare il concetto dell’essere e del fare.

La scuola non inizia a 4 anni, ma dai 6 anni, in cui gli insegnamenti si “improntano”
nell’essere umano. E durano fino ai 12. Fateci caso: i grandi sportivi hanno iniziato ad
allenarsi seriamente in quella fase. Per giocare devi rispettare delle regole che sono nate
prima della tua esistenza.
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Le funzioni sono canali che mettono la mente umana in contatto con l’esterno e
rispondono ad una domanda specifica.

Nel dettaglio:

• La Sensazione risponde alla domanda: cosa c’è


qui? La sensazione vede solo i fatti, non è un caso
che ci vogliano i fatti per creare.

• Il Sentimento: Che effetto mi fa qui?


• L’Intuizione: cosa c’è qui che ancora non si
vede o non si vede più?

• Il Pensiero: perché c’è qui qualche cosa? A che


scopo? cosa devo fare? Quando, quanto, dove e
come farlo.

Notate che Sensazione e Sentimento sono molto


amici, così come Intuizione e Pensiero.

•La Volontà: Cosa voglio qua? – è la più debole


ed è quella che si sfascia prima di fronte alle
difficoltà. La volontà è sempre sopravalutata, ha poco contenuto, perché è labile,
appena fa un passo smette di agire. Essa può essere utile solo se la risposta è zero -
“non lo so” - allora si sente meglio

• La Morale: è giusto quello che sto facendo? La morale risponde ai costumi.


Talvolta morale e la volontà entrano in contrasto e l’etica si posiziona in questo posto.

La regina della specie madre è la ragione (dal latino: ratio=calcolo) è la parte più
potente della nostra mente occidentale attuale; è il sistema che elabora
strumenti e tecniche per arrivare a un obiettivo. Solo ciò che è razionale è
decisivo e importante.

Né la ragione né la morale sono in grado di definire i fini della vita, perché sono decisi
dalla società e dalla civiltà.

La testardaggine, il non voler mollare non è buono per l’uomo. Non fate come le scimmie
che vengono catturate e mangiate vive. Egoista è colui che cerca conferme a ciò che già
sa. Essere se stessi significa essere colui che è alla ricerca del proprio IO, inteso come
centro direzionale di tutte le funzioni.

IO è il concetto più ignoto della filosofia europea.

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Non restate aggrappati all’IO! La speciazione destruttura l’IO, il quale si fonda sul tuo
nome, cognome, storia passata, professione, sesso.

Scavate tra i vostri desideri e tra le vostre mancanze: in che misura sei tu e in che misura
sei noi? Solo se la risposta è “sono pochissimo io e ampiamente noi” si raggiunge il
massimo del punteggio. Questo è il punto di partenza per la ricostruzione.

Se la bellezza fosse il punto di arrivo come cambierebbe la tua vita? Se intorno a te non ci
fossero rivali come cambieresti? Come cambierebbe il tuo rapporto? Che sollievo, che
eliminazione di liti sarebbe…!

Se tu sei non hai scampo,



ma se tu hai quante cose potresti avere?

Mai essere arrivati nella vita.



Qualsiasi vivente deve sperare di avere torto il più possibile,
in modo da poter cambiare e seguire l’evoluzione.

Ti sono state insegnate altre due cose:

1. è bello avere ragione.

Un proverbio antico dice “nella vita o hai ragione o sei felice”.

2. ascolta le spiegazioni.

Sapete la riposta al mistero è sempre più banale del mistero.

Ecco invece alcuni consigli/criteri indispensabili per il processo


di trasformazione:

1. insegnare: tu stai uscendo fuori dal territorio conosciuto


ed entrando nell’oltre, nel vuoto, verso il caos. Ci deve
Niente di quello che farai
essere una linea ideale.
fuori avrà importanza per se stesso. Pensa che tutto quello che stai facendo è
per gli altri, è uno sforzo che tu stai facendo per insegnare agli altri quello che tu stai
imparando. C’è un’implicazione: chi sono gli altri e come si fa. Devi fare un’azione che
trascende il tuo io. Devi pensare che quello che conquisti non sia solo per te.

2. Jump out: uscire fuori dal sistema. Se odi o provi rancore immagina un
improvviso salto di pensiero ed esci fuori dal sistema. Lo scrittore è colui che entrando
in libreria non trova ciò che gli piace, torna a casa e se lo scrive lui. Quello che ha
fatto lui è uscire dal sistema, ovvero ha fatto una violazione non ancora pensata delle
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regole del sistema, del MUNDUS, del KOSMOS stabilito. Fuori dal Kosmos c’è
qualcos’altro. Gli antichi lo sapevano meglio di noi.

C’è un problema immenso (totale). Quando non ci sono regole fisse a cui ribellarsi
niente da sovvertire, nessuno sfondo sul quale far spiccare qualcosa di sorprendente e
significativo. Ricorda che il sistema è così profondo che è invisibile come l’aria.

Ecco di seguito alcuni suggerimenti per uscire dal sistema.

• Primo passo: solo ciò che comprendi

Regola semplicissima e spietata dal capitolo 6 della Genesi. Il messaggio Verbo andrebbe
in realtà tradotto in parole attaccate alla realtà. Non farti prendere dalle parole astratte. È
necessario avere una forte correlazione con la concretezza e con la realtà. La parola amore
per esempio, sei veramente sicuro di sapere di che cosa si tratta?

Per i fisici il mondo è composto da assumptions, believes and facts.


Ci si concentra sempre sulle assumptions and believes quando in realtà sono troppo diffi-
cili e bisogna concentrarsi su ciò che veramente si può capire. Quelle sono parole reali.

• Secondo passo: cerca cosa mollare

Ti accorgerai che la maggior parte dei tuoi problemi non sono dati da ciò che devi
aggiungere alla tua vita ma che in realtà devi togliere. Ecco un breve elenco delle cose da
togliere:

- Nome: sei o hai? In realtà hai non sei..sei veramente Federica? O è Federica che è te?
Te lo hanno detto che sei Federica? Ma cosa significa essere Federica? Quanto pesa il
significato del tuo nome e la ragione del perché ti hanno assegnato quel nome?
Pensiamo ad Ulisse e a come ha battuto Polifemo (lett. colui che he parla molto di se).
Il nome rende prevedibili, che effetto fa non avere nome? All’inizio perdita di sicurezza,
ma perdere il nome è una meraviglia. Al momento dell’ordinazione si cambia nome e
questo provoca una gioia pazzesca, si annientano le insicurezze legate al nome di
battesimo.

- Cognome: sei o hai il tuo cognome? Quanto ha il influito il tuo cognome sulle scelte
della tua vita?

-  Professione: spesso le professioni, sono tipi antropologici astratti.

-  Ruolo familiare: sei veramente una mamma? O hai un ruolo in una famiglia?

- Storia passata: sei o hai la tua storia passata. Per cervello si intendono possibilità
conoscenza e crescita. Quando vai dallo psicanalista e ti chiede chi sei spesso rispondi
con quello che hai.
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-  Sesso: la tua vita sessuale e non nel senso di che sesso sei....in filosofia non se ne parla
mai.. secondo il linguaggio consueto si presuppone che tu abbia una vita sessuale.

Il comandamento: “non commettere atti impuri”, nella lingua ebraica arcaica corri-
sponde a “non prostituirti”, ossia non considerare la tua sessualità come una cosa,
meglio ancora non fare ciò che non vuoi fare. 


• Terzo passo: Evita la certezza e l’ovvietà 



Ricapitolando: Le parole da tenere a mente sono: Fare, Essere e Avere. Tra queste il
fare è indispensabile. Ricordate che Pensare è un fare e per fare ci vuole ordine.

L’Immaginazione è uno strumento potentissimo.


Il vostro radar è l’Attrattore e non dimenticatevi dell’IO che è solo una funzione. 

IO: è l’equivalente della tua memoria, è il contenitore di quanto abbiamo detto prima. Ma
tu chi sei? Se non sai chi sei tu non sai cosa sai. Dentro di te ci sono più cose di quante se
ne possano dire in italiano, alcune le puoi dire in italiano, altre in inglese. Tu sei di più. 


Ricordatevi infine dell’espressione inglese:

- “Competence without comprehension” -

la natura sa fare delle cose anche se non sa il perché o cosa stia facendo.

Quando la mente umana si accorge di se stessa

non può restare uguale e avvia la speciazione.


La prima speciazione è rintracciabile nel racconto di Adamo ed Eva. La traduzione
autentica è “devi arrivare a mangiare i frutti di quest’albero per speciarti e poter andare
fuori”. Un’altra speciazione è avvenuta quando Dio dice ai noè (non è un singolo, ma una
categoria di persone. Lett. “noè: quello che dentro si riposa”, che va d'accordo con se
stesso, che non gli importa andare d'accordo con gli altri): “costruisci una nuova lingua
della quale le parole siano come i rami della vite, attaccati forte alle cose”. Sicuramente
voi eravate a conoscenza solo dell’erronea traduzione: “costruisci un’arca fatta di legno di
cipresso”.

La regola sicura per non perdersi è di evitare parole confuse e concetti spirituali.

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In questo processo se procedete da soli non avrete abbastanza forza. Purtroppo il
condizionamento ci crea la vertigine. Tu stai lavorando per aprire
il cammino per gli altri che verranno. Questi vedranno la tua
crescita da quando hai iniziato a farti domande, a non sapere…
Questa è la grande forza. E gli altri si meraviglieranno,
“sembrava finita e come ha fatto ad arrivare fin lì…”.

Lo stoicismo è una delle più potenti religioni antiche, quasi


quanto il cristianesimo che da esso tra le sue origini. tutto
concentrato sull’Essere, non a caso il suo maggior esponente
Seneca è morto suicida.
Prendete qualsiasi anno della civiltà europea e sottraete 72. Ad
esempio 2015 - 72 = 1943. Ovvio, oggi non c’è la guerra, ma
pensate alla Volkswagen oggi e alla Germania di quel tempo.

Chi vuol capire deve usare al meglio l’immaginazione, perché


questa ti permette di fare un balzo in avanti. Mentre invenzione significa individuare un nuovo
modo per fare qualcosa che già esiste, la fantasia è un fruire senza scopo.

L’immaginazione arriva quando ci inoltriamo nella adamah, lasciando i confini della


adahm: le parole perdono la loro funzione e quindi possiamo utilizzare solo le
immagini.

L’immaginazione è il mezzo migliore per


raggiungere i propri obiettivi ed
interessi!

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