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Il rapporto con linconscio sostanzia e da vita alla losoa, alla religione e ovviamente alla
psicoanalisi, in altre parole, tutto ci che trascende la ragione ovvero la coscienza, di cui siamo
(crediamo) padroni di casa.
In altre parole, seguendo Jung, potremmo chiederci: Come ci si confronta in pratica con linconscio[3]?
Bella domanda ma, meno male che labbiamo posta. Ecco che, ponendoci questa domanda, ci
rendiamo conto della necessit di cambiare atteggiamento, di operare un cambiamento che
presuppone una reale accettazione e quindi una predisposizione al dialogo anche verso tutto ci che
prima sembrava impossibile, irrazionale, incomprensibile e che diviene sconcertante dal momento
che nalmente viene percepito, quindi esiste, di conseguenza .
Mentre annotavo le mie fantasie una volta mi chiesi: Che cosa sto facendo realmente? Certamente questo
non ha nulla a che fare con la scienza . Ma allora cos? Al che una voce in me disse. E arte.
Finalmente vedo la luna, quindi la luna esiste, se una cosa c, allora vera.
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Linconscio e la coscienza possono quindi allentare la loro divisione e il velo che li divide pu
[5]Il dialogo costruttivo tra Tizio e Caio, tra Coscienza e Inconscio. Afnch
Tizio (coscienza) comprenda Caio (inconscio) necessario che il primo sospenda ogni giudizio, ogni
sicumera, abbandoni ogni certezza, insomma, che con umilt, sia in ascolto e dia la possibilit a Caio
di esprimersi, anche se sappiamo che il suo modo di comunicare difcile, enigmatico, allusivo,
simbolico. Entrambi devono parlarsi ed entrambi devono avere la possibilit di esprimere il proprio
punto di vista.
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Tizio deve allenarsi a prendere in considerazioni le follie (fantasie, intuizioni, immagini, simboli,
allegorie (non conosce un modo diverso per comunicare) di Caio in modo serio, quasi fosse un
pensiero razionale. Dovrebbe dirsi: ma, con i sottotitoli, cosa vorrebbe dire? Insomma, cosa mi sta
comunicando?
[8]Se Tizio ascolta Caio, allora Caio esiste. Se esiste allora devo imparare a
capire il suo mondo (insomma, vero, siamo diversi, ma non per questo io sono migliore, anzi, lo
diventer se imparer a comprenderlo), ovviamente tenendo bene in mente le nostre diversit. Ora
Caio, visto che si sente ascoltato, potrebbe scatenarsi e non farmi capire pi nulla; allora devo trovare
il modo per contenerlo, almeno nch non ho compreso e quindi integrato, tutti i suoi messaggi.
Certo, Tizio potrebbe essere un po rigido; in questo caso il lavoro sar pi duro, ma non vuol dire che
ci troviamo di fronte ad una mission impossible.
Questa funzione (trascendente) della psiche esprime la presenza o la potenzialit di trascendere il
naturale atteggiamento di Tizio (coscienza) e di Caio (inconscio) ovvero, di tirare tutto al proprio
mulino perch non farebbe approdare a nulla. Il processo si interromperebbe. Potrebbero infatti
accadere due cose, entrambe distruttive ovvero 1) Tizio rimane sopraffatto da Caio, che in termini
psichici potrebbe voler dire che lIO si frammenta, perdere ogni riferimento (crisi psicotica), oppure 2)
tutto rimane come prima, dal momento che il contenuto emergente che potrebbe portare
linnovazione viene invece trattato come tutti gli altri che a buon bisogno sono schemi limitati,
miseri, privi di spinta emozionale e creativa.
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Ecco quindi svelata la funzione di questa (perdonate il gioco di parole) Funzione Trascendente:
permettere al soggetto di superare i conitti inutili e smetterla una volta per tutte di ragionare e
vivere in modo unilaterale (Tizio che ignora Caio perch autosufciente).
Ora che sappiamo cos, passiamo alla fase successiva, ovvero, come si attiva? Dal momento che
Tizio e Caio parlano due lingue diverse, o meglio parlano la stessa lingua ma in modalit
apparentemente incompatibile. Il metodo pi efcace (ed Jung a suggerirlo) quella della
Immaginazione Attiva.
frutto di un lungo allenamento e si sostanzia con il fatto che il soggetto si pone in dialogo con ci che
Caio dice (come abbiamo visto Caio potrebbe dire cose che apparentemente possono sembrare
sconclusionate). Alle stranezze di Caio, Tizio dovrebbe ascoltare, registrare e dare senso a ci che
arriva; dovrebbe anche, dal momento che non capisce, formulare domande e rischiarsela con possibili
risposte. I contenuti che emergono non devono rimanere sotto forma di fantasie, anche se piacevoli e
desiderabili, si dovrebbe evitare di cadere nella facile trappola di pensare solo a ci che ci piace oppure
al contrario, ltrare il tutto sulla base dei nostri pregiudizi. Ricordiamoci che il passo tra un ne
costruttivo e quello distruttivo (sono tutte sciocchezze, cose assurde) molto breve.
Limmaginazione attiva (frutto delle personali esperienze, ovvero le sue fantasie inconsce ma anche
quella dei sui pazienti) ha convinto Jung che questa funzione molto importante in quanto funzione
creativa cio in grado di mantenere un equilibrio, pur sempre precario, tra Tizio (coscienza) e Caio
(inconscio).
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