Sei sulla pagina 1di 4

Transfert, controtransfert e setting

Rita Lacava

Transfert e controtransfert sono gli elementi basilari di tutte le psicoterapie, individuali o di gruppo, in cui la guarigione sia generata dalla relazione emotiva che scaturisce dallincontro con una persona significativa. Nella pratica adleriana il concetto di transfert solo apparentemente diverso da quello proposto dalle altre tecniche psicoterapeutiche. La sua formulazione, forse pi ampia ed articolata di quella originariamente definita da Freud, consente di descrivere aspetti diversi della relazione terapeutica. Il primo rappresentato dal flusso di emozioni che il paziente sperimenta sentendosi accolto, compreso, non giudicato ed in sintonia con lo stile del terapeuta. Il secondo, non meno importante, il modo con cui il paziente, in accordo con il suo stile di vita, entra in relazione con lanalista. Il terzo aspetto, quello che Pagani definisce code di transfert, fa s che taluni pazienti, anche quando lanalisi sia stata conclusa con successo, sentano ancora il bisogno di ritrovarsi con il proprio analista e gli richiedano qualche incontro in particolari occasioni della vita, oppure un counseling, oppure che lo segnalino ad amici o conoscenti che necessitino di un trattamento psicoterapeutico. La sofferenza, che la prima motivazione alla richiesta di psicoterapia, rende il paziente particolarmente fragile e la necessit di rivolgersi ad uno psicanalista comunemente percepita come prova di inadeguatezza nellaffrontare la vita. Daltra parte la figura dellanalista, caricata di valenze magiche e di superiorit culturale e spirituale, si presta al mantenimento, da parte del paziente, della finzione di inferiorit. Chi richiede, per la prima volta, un trattamento raramente si informa sulle caratteristiche della scuola analitica presso cui il terapeuta si formato. Solitamente ci si rivolge a specialisti gi collaudati da persone di fiducia. Avviene quindi che il primo contatto con il terapeuta sia intriso di
1

aspettative, resistenze e dubbi. Studiando gli effetti terapeutici prodotti da rituali magici sappiamo che questi possono realizzarsi se e solo se 1) il paziente ha fiducia nellabilit terapeutica del guaritore, 2) il guaritore certo della validit del suo metodo e lo propone con sicurezza e 3) malattia, metodo di cura e guaritore sono culturalmente accettati dal gruppo di appartenenza. Gli adleriani, meno costretti di altri colleghi in rigide regole di comportamento, sono pi propensi ad esprimere, nel rapporto faccia a faccia, il proprio stile di vita e di lavoro. Perci gi nel corso della prima seduta o durante le sedute in cui si esplora lo stile di vita, vengono fornite al paziente le prime informazioni su teoria e metodo adleriani sufficienti ad aiutarlo nella scelta di aderire o meno allaccordo analitico. Le caratteristiche del setting adleriano, definito dallinterazione paritaria della coppia terapeutica, in cui lanalista si propone come colui che aiuter il paziente a guarire se stesso non come un guaritore, facilita il superamento dellinferiorit e agevola linstaurarsi di un rapporto di fiducia. Possiamo quindi ipotizzare che il transfert positivo, come lo definirebbe Freud, si allarghi dalla figura dellanalista alla metodologia proposta. Transfert e controtransfert positivi presentano le caratteristiche del rapport come lo avevano descritto i magnetizzatori. I soggetti da trattare venivano messi in rapporto tra di loro e con la fonte magnetica attraverso il contatto fisico, tenendosi per mano. Da questi esperimenti si era osservato che, in seguito alla seduta magnetica, si sviluppava una particolare sensibilit del magnetizzando nei confronti del magnetizzatore e viceversa. La compartecipazione emotiva che si instaura durante il trattamento psicoterapeutico sembra descrivere questo fenomeno. A differenza del setting freudiano in cui non vi contatto visivo tra paziente ed analista, nel setting adleriano lanalista non pu e non vuole mascherare la sua partecipazione emotiva alla narrazione del paziente. Spesso lespressione del volto dellanalista pu sortire leffetto di una scorciatoia verso linterpretazione e linsight. Per accogliere con empatia il processo di pensiero del paziente e comprendere il suo stile di vita, lanalista deve adottare due diversi atteggiamenti mentali. Da una parte deve porre attenzione ai segni della comunicazione che, confrontati, interpretati e valutati secondo le linee direttive del metodo, consentano di formulare delle ipotesi. Dallaltra, lasciando fluttuare il pensiero, come avviene nel corso delle
2

associazioni libere, lanalista trascende il significato letterale della narrazione del paziente per giungere alla comprensione dei contenuti pi profondi e simbolici utili a sollecitare linsight. Freud stesso conduceva i suoi pazienti a sperimentare quella che era stata la sua malattia creativa. Limpianto stesso della psicoanalisi classica altro non che laddestramento dei pazienti a ripercorrere levoluzione dellesperienza di autoanalisi di Freud alla ricerca di una nuova weltanshauung. Nellaffiancare il paziente lanalista si arricchisce di nuovi stimoli e di nuove esperienze che lo aiuteranno proseguire il suo percorso di ricerca interiore e ad ampliare la percezione di s e della realt. Possiamo supporre che, come per il paziente, anche per lanalista lanalisi finisca il giorno in cui non rappresenti pi unoccasione di crescita. In questo senso la coppia terapeutica inevitabilmente creativa poich sia lanalista che lanalizzando non possono mai essere uguali a se stessi e neppure le sedute possono svolgersi secondo un clich prevedibile. Il transfert, positivo o negativo, pu essere utilizzato dal paziente per manipolare il terapeuta assecondandolo o contrapponendosi. Lipotesi che il paziente ravvisi nellanalista la figura del genitore buono o cattivo, pur se suggestiva e in armonia con la metafora usata da Freud per descrivere i fenomeni psichici, pu risultare restrittiva e fuorviante. Come giustamente aveva osservato Adler, non tutti vivono le figure parentali con le stesse valenze emotive. Qualora un genitore non si presti, per quel paziente, a rappresentare il bene o il male c il rischio che la metafora non si riveli utile a favorire la comprensione. Interpretando le modalit transferali come espressione dello stile di vita, invece, offriamo al paziente unoccasione in pi per osservare come la sua visione del mondo e di se stesso, filtrata dalle opinioni, pu influenzare le sue scelte e indirizzarne il corso. Anche le resistenze, agite dal paziente allo scopo di svalorizzare il terapeuta e le sue ipotesi, non vanno penalizzate. Interpretandole come tentativo di difendere la propria costruzione finzionale, restituiamo loro la dignit di strategie ideate per risolvere lo stato di sofferenza. In questo modo incoraggiamo il paziente aiutandolo a rendersi conto del suo essere gi operativo verso la ricerca del benessere. Lanalisi del transfert pu rappresentare, a mio avviso, un utile strumento nellultima fase della psicoterapia quando il paziente si dimostri restio a concludere il rapporto. Linterpretazione del legame con lanalista pu servire per evidenziare il desiderio di non assumersi ancora la
3

responsabilit di scegliere e decidere da solo. Se lanalisi stata condotta con successo, il paziente dovrebbe aver acquisito la capacit di valutare realisticamente se stesso e gli altri. Superato latteggiamento iperdifeso del debole, dovrebbe aver acquisito la possibilit di interagire con gli altri, nelle diverse circostanze della vita, sapendosi fidare ora delle sue capacit. Il rapporto esclusivo con lanalista, di cui le code di transfert sono il residuo e il simbolo, dovrebbe essersi evoluto in sentimento sociale.

Potrebbero piacerti anche