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Pierre JANET

Parigino (1859 - 1947)


Studi: Scuola Normale Superiore in filosofia (1978 - 80); baccalaurat restreint in scienza
(1881) e agrgation de philosophie (1882).Dal 1885 sperimenta lipnosi su Lonie e nel 1889
presenta il caso come tesi alla Sorbona.
Nello stesso anno comincia gli studi in medicina che si concluderanno nel 1893 con una tesi
sullisteria, esito delle osservazioni condotte alla Salptrire dove Janet lavor fino al 1902.
Attivit professionale: vinta la cattedra di psicologia sperimentale (1902) insegna al Collge
de France fino al 1912. Nel frattempo (1910) a Raymond, successore di Charcot, subentra
Djerine che, come Babinski, era contrario sia a Janet che a Charcot.
Nel 1913 Janet interviene al Congresso di medicina, tenutosi a Londra, affermando: (1) la
propria priorit su Freud nel trattamento catartico delle nevrosi e (2) il disaccordo totale con
linterpretazione sessuale dellorigine delle nevrosi (di conseguenza il rapporto con Freud
fu sempre pessimo).
La fama di Janet e la fiducia nei suoi metodi terapeutici si diffonde comunque in tutto il
mondo e numerose sono le lezioni e le conferenze tenute sia in Europa che in America.
Dal 1910 agli ultimi anni della sua vita, Janet amplia ed approfondisce le sue teorie, mette per
iscritto le sue lezioni, ma non molti riescono a seguirlo. Il suo nome resta riduttivamente
legato allimmagine dellautomatismo psicologico e della psicastenia.
Janet non separ mai il suo lavoro teorico dallosservazione clinica: la sua casistica
rappresentata tanto da soggetti ricoverati alla Salptrire quanto da persone visitate nel suo
studio.
La teoria della personalit: Janet definisce due nevrosi basilari: listeria e la psicoastenia.
Consider listeria come una malattia psicogena che si sviluppa su una costituzione
fisiologica anormale. I sintomi sono accidentali, contingenti (gli accidenti) o permanenti (le
stigmate).
Gli accidenti dipendono dallesistenza di idee fisse subconsce, le stigmate sono
espressione di un disturbo basilare che Janet chiama restringimento del campo della
coscienza.
Nelle persone isteriche vi unesistenza subconscia, che si manifesta durante gli attacchi e
nellipnosi, che la causa degli accidenti; mentre una ridotta forza psicologica limita il
campo della coscienza sacrificando la percezione di alcuni fenomeni che, abbandonati, si
sviluppano indipendentemente senza controllo.
Anche nella psicoastenia esistono due livelli di sintomi.
Ad un livello pi superficiale angoscia, fobie e ossessioni manifestano idee fisse di cui il
soggetto cosciente.
Pi in profondit, le stigmate sono rappresentate da un disturbo della funzione del reale.
Questa la capacit di agire sullambiente e di modificarlo coordinando le richieste del
mondo esterno con le caratteristiche della nostra personalit nella sua globalit.
La funzione del reale implica lattenzione, cio la capacit di percepire simultaneamente tanto
la realt esterna quanto i nostri pensieri e le nostre idee.
Se lazione e lattenzione si combinano in unoperazione sintetica si ha la percezione del
momento presente, difficile da realizzare poich la tendenza naturale della mente quella di
vagare incessantemente tra il passato e il futuro.

La presentificazione rappresenta il livello pi elevato della funzione del reale; ad un livello


inferiore le operazioni della mente sono rappresentate da azioni abituali, indifferenti e
automatiche. Ad un livello ancora pi basso si trova limmaginazione (memoria
rappresentativa, fantasia, ragionamento astratto, sogni a occhi aperti). Infine vi sono ancora
due livelli inferiori, quello delle reazioni emotive e quello dei movimenti muscolari inutili.
Quanto pi elevato il livello di realt tanto pi rapidamente trovano soluzione le azioni della
mente, viceversa esse tendono a persistere pi a lungo.
Queste operazioni mentali richiedono limpiego di unenergia psichica (simile alllan vital
di Bergson) nella quale Janet individua due componenti: la forza e la tensione.
La forza psicologica la quantit di energia psichica, cio la capacit di compiere atti
psicologici molteplici, prolungati e rapidi. Nellindividuo esiste in forma latente ma,
alloccorrenza, pu essere mobilizzata divenendo manifesta.
La tensione psicologica invece la capacit di utilizzare lenergia ad un livello pi o meno
alto nella gerarchia delle tendenze. Il raggiungimento di sintesi incrementa la tensione che
diviene sempre pi capace di nuove sintesi.
Tra forza e tensione dovrebbe esserci equilibrio: la difficolt a mantenerlo e le oscillazioni che
ne conseguono determinano la patologia mentale.
La sindrome astenica (carenza di forza) determina apatia, ansia, depressione, introversione,
instabilit, disadattamento, .
La sindrome ipotonica (carenza di tensione) determina insoddisfazione, bassa autostima,
agitazione, angoscia, ossessione, rimuginazioni mentali, ; la stanchezza aumentata dal
riposo e diminuisce con lo sforzo e lapplicazione.
La terapia delle nevrosi rappresentata da due momenti successivi: lanalisi e la sintesi.
Attraverso lipnosi, la scrittura automatica, il discorso automatico e la distrazione possibile
accedere alle idee fisse subconsce che, nellisteria, sono sia causa che effetto della malattia.
Generate da episodi traumatici, possono essere portate alla coscienza, ma non sempre questa
operazione garantisce la guarigione. Le idee fisse devono essere distrutte e trasformate per
poter giungere ad una nuova sintesi.
In una prima fase, vengono analizzate le tendenze (termine che Janet preferisce a quello di
istinti) e si definisce il loro livello di evoluzione. Le tendenze sono: inferiori (riflesse,
percettivo-sospensive, sociopersonali, intellettuali elementari), medie (azioni immediate e
credenze affermative, azioni riflessive e credenze), superiori (razional-energetiche,
sperimentali, progressive). Poich ogni tendenza, attivata da unadeguata stimolazione, pu
essere indirizzata verso la sua realizzazione completa, il compito della sintesi quello di
soddisfare, al meglio, levoluzione di ciascuna tendenza.

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