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PERCEZIONE E CONOSCENZA Percepire un oggetto significa anche conoscerlo?

Oppure la percezione e la conoscenza sono due momenti distinti dellatto conoscitivo, essendo il conoscere successivo al percepire? a)posizione psicologia ecologica (Gibson et al): percepire un oggetto=conoscerlo b)psicologi congnitvi: percezione processo pi periferico (elaborazione dal basso dellinformazione, bottom up)/ conoscenza un processo dallalto (top down), che utilizza lesperienza e le conoscenze gi acquisite per attribuire significato al processo percettivo in atto. Posizione del Rappresentazionismo (+): il processo di percezione-conoscenza si attua per rappresentazione tramite la mediazione di immagini mentali strumentali al passaggio e allelaborazione delle informazioni. Si ipotizza un homunculus dentro il cervello del percipiente che codifica e decodifica linformazione e attribuisce significato alle immagini mentali. Posizione del costruttivismo: la percezione-conoscenza coincide con un processo di costruzione che inizia con la raccolta di informazione dal mondo esterno, passando linforamazione attraverso un processo di elaborazione molto personalizzato (invenzione della realt) introducendo la nozione di percezione di s nel processo percettivo e la nozione di conoscenza di s nellatto conoscitivo possibile conciliare rappresentazionismo e costruttivismo. LA COGNIZIONE, SIA CHE AVVENGA PER RAPPRESENTAZIONE SIA CHE AVVENGA PER COSTRUZIONE, CORRISPONDE QUASI PER TUTTI AD UN PROCESSO PIU COMPLESSO DELLA PERCEZIONE. (Solo per Gibson e seguaci conoscenza=percezione). La percezione visiva unattivit cognitiva complessa, caratterizzata da due livelli: 1. processo primario: attraverso cui linput sensoriale viene organizzato e segmentato (il vedere) 2. processo secondario: comprende le varie operazioni pi propriamente intellettive di categorizzazione, significazione, interpretazione che la mente del percipiente compie (il pensare) [Kanisza, 1991] Il termine percezione si riferisce ai modi in cui linformazione acquisita dallambiente attraverso gli organi di senso trasformata in esperienza di oggetti, eventi, suoni, gusti, ecc (Roth, ottica cognitivista,1986). N.B. psicologia cognitiva: branca della psicologia che si occupa dei processi cognitivi; cognitvista: approccio alla psicologia centrato sulla elaborazione dellinformazione e sulla rappresentazione mentale; La percezione tra nativismo ed empirismo La percezione un processo innato, iscritto nel patrimonio genetico della specie o un processo acquisito gradualmente dal singolo individuo, mediante lapprendimento? Tesi empirista: ogni processo percettivo il risultato di un processo di apprendimento (Hebb, 1966) il neonato sarebbe capace di effettuare solo le discriminazioni pi grossolane e diventa capce di identificare i diversi oggetti via via che si organizzano i correlati fisiologici delle strutture esperite nel campo percettivo.

Tesi innatista: se lorganizzazione percettiva innata allora dovrebbe essere presente nella persona o nellanimale privo di esperienza visiva, cio nel neonato bambini molto piccoli (6-14 mesi) posti sul precipizio visivo (Walk e Gibson, 1961) vanno verso la madre attraverso la parte bassa, ma non si avventurano sulla parte che appare profonda (cos si comportanto anche molte altre specie animali) si pu dedurre che la capacit di discriminare la profondit innata e non solo nelluomo. Studi legati alla premessa della tesi innatista: studi sulla deprivazione visiva (su animali allevati nelloscurit/ciechi per capire cosa innato) e studi sulle differenze culturali (europei: minore costanza di forma e di luminosit rispetto ai nativi dellafrica e sono pi soggetti a illusioni prospettiche rispetto agli aborigeni australiani, che vivono in una civilt circolare). la relazione tra innato e acquisito complessa (Morin, 1980). Processi percettivi Input sensoriale linformazione contenuta nella luce colpisce la cornea (e si forma una immagine sulla retina) il dato percettivo assume un significato preciso (a un livello pi centrale). Gli oggetti in quiete o in movimento situati nellambiente esterno (stimolo distale) sono immersi nella luce e possiedono propriet, geometriche e fisiche. I raggi luminosi che colpiscono i fotorecettori retinici innescano una complessa serie di reazioni chimiche (trasduzione dellinput) che modificano il potenziale di membrana del fotorecettore e trasmettono un segnale allanello successivo della catena neuronale. I segnali neuronali giungono alla corteccia visiva si costituisce cos limmagine retinica (o stimolo prossimale), che rispetto alloggetto fisico comporta perdita di alcune dimensioni (limmagine retinica bidimensionale). Lultimo anello della catena psicofisica il percetto. Lorganizzazione percettiva Negli anni 20 lapproccio della Psicologia della Gestalt allo studio della percezione visiva ha costituito un punto di vista alternativo (rispetto a wundt/associazionismo elementarista e impostazione psicofisiologica di Helmholtz) individuazione dei fattori e delle leggi che determinano il costituirsi del mondo fenomenico della nostra esperienza immediata. Articolazione figura-sfondo: come avviene lunificazione di una parte del campo osservato in unentit particolarmente concreta ed evidente, la figura, che si separa da una parte contraddista di minori caratteristiche di concretezza, lo sfondo? ALCUNE TENDENZE ORGANIZZATIVE PRESENTI NEL CAMPO FENOMENICO INFLUENZANO IL MODO IN CUI VEDIAMO QUESTO CAMPO (queste tendenze derivano da processi innati del cervello e sono espressione di principi strutturali inerenti al sistema percettivo). Postulato dellisomorfismo: isomorfismo tra il mondo fenomenico studiato dalla psicologia e il mondo fisiologico studiato dalla fisiologia, dovuto alle leggi di strutturazione che regolano entrambi i mondi. Metodo fenomenologico: consiste nel presentare ad un osservatore una situazione-stimolo con caratteristiche fisiche ben determinate, nel variarne sistematicamente i parametri e nel richiedere al soggetto di descrivere la sua esperienza immediata evitando qualsiasi tipo di interpretazione (obiettivo: descrizione accurata delle cose e degli eventi come accadono). Esperimenti condotti con il metodo fenomenologico formulazione delle LEGGI DELLA FORMA (Wertheimer,1922), CHE AFFERMANO CHE LE PARTI DI UN CAMPO PERCETTIVO TENDONO A COSTITUIRE DELLE GESTALT, LE QUALI RISULTANO TANTO PIU SOLIDE,

COERENTI E UNITE QUANTO PIU GLI ELEMENTI COSTITUTIVI SI ORGANIZZANO SULLA BASE DI DETERMINATI PRINCIPI COME LA VICINANZA, LA SOMIGLIANZA, LA CHIUSURA, LA BUONA CONTINUAZIONE, IL DESTINO O MOVIMENTO COMUNE. IL PERCETTO CHE NE RISULTA NON EQUIVALE ALLA SOMMA DEI SINGOLI ELEMENTI MA E QUALCOSA DI DIVERSO E DI PIU. Gestalt (struttura organizzata): la formazione di oggetti visivi non un evento legato al caso ma un processo regolato da principi o leggi. LE LEGGI DELLORGANIZZAZIONE SONO: 1. VICINANZA: a parit di condizioni le parti pi vicine di un raggruppamento percettivo si organizzano costituendo un margine fenomenico che d luogo a delle unit figurali; 2. SOMIGLIANZA: sempre a parit di condizioni, in una configurazione costituita da elementi diversi si osserva la tendenza degli elementi simili tra loro a costituire delle unit percettive; 3. CHIUSURA: le regioni delimitate da margini chiusi sono viste pi facilmente come figure; 4. CONTINUITA DI DIREZIONE: a parit delle altre condizioni le parti che sono poste su una linea continua tendono ad essere unificate 5. DESTINO COMUNE: le parti che si muovono insieme si organizzano fortemente in sottogruppo, perch il movimento consente di cogliere la loro appartenenza a un dato raggruppamento; 6. ARTICOLAZIONE FIGURA-SFONDO: sulla base dei requisiti unificatori suddetti, un campo percettivo si organizza portando alla formazione di una figura che si distacca da uno sfondo. Rubin (1921): la figura tale in quanto ha una forma, ben definita, pi vicina. denominabile, pi piccola; mentre lo sfondo relativamente amorfo, omogeneo, pi distante, non denominabile e pi grande. 7. ESPERIENZA PASSATA: secondo Wertheimer nella strutturazione del campo percettivo, a parit di altre condizioni, interviene anche lesperienza passata, che facilita lindividuazione di forme gi sperimentate lesperienza passata gioca un ruolo preponderante nellintegrazione mentale (processo secondario) dei dati percettivi prodotti dallelaborazione primaria (Kanizsa, 1991). I dati percettivi vengono interpretati e dotati di significato attraverso processi inferenziali. SECONDO WERTHEIMER LA FORMA CHE TENDE A REALIZZARSI DI PIU E LA BUONA FORMA, CIOE LA FORMA PIU SEMPLICE, PIU REGOLARE E PIU SIMMETRICA. Il riconoscimento percettivo Cognizione spesso chiamata elaborazione dellinformazione, human information processing Per lo scienziato cognitivo lattivit cognitiva umana deve essere descritta in termini di simboli, schemi, immagini e altre forme di rappresentazione mentale; egli costruisce modelli esplicativi del percorso dellinformazione in entrata, che sono scomponibili in gruppi di operazioni distinte (stadi di elaborazione). Per interpretare e dare un significato allinformazione (cio riconoscerla) abbiamo a disposizione non solo i dati sensoriali, ma anche le conoscenze acquisite e lesperienza passata che possono intervenire nellatto percettivo in corso: elaborazione dallalto in basso (top-down o guidata dalla conoscenza): quando il processo utilizza principalmente le conoscenze depositate in memoria. Si suppone che il soggetto affronti il compito percettivo con schemi, strategie e sistemi di riferimento personali che influenzano la sua prestazione. elaborazione dal basso in alto (bottom-up o guidata dai dati, vicina allempirismo): quando la fonte principale dellinformazione consiste nellinput sensoriale. Si suppone

che siano i particolari del compito stesso a esercitare uninfluenza primaria sulla prestazione del soggetto. Teorie del riconoscimento Riconoscimento di configurazioni Confronto appaiamento (matching) tra una rappresentazione grafica e una rappresentazione in memoria. Sagoma (template): rappresentazione interna della forma o delloggetto. Teoria del confronto di sagome: template matching; lassunzione che nella mente ci sia una qualche rappresentazione o sagoma per ciascuna delle configurazioni sottoposte a riconoscimento. Le difficolt si presentano quando si tratta di riconoscere A di grandezza diversa e in posizioni diverse: perch il modello funzioni occorrerebbe aver memorizzato un numero molto elevato di sagome relative a tutte le possibili variazioni di un oggetto (teoria presto abbandonata!) Teoria dellanalisi di caratteristiche (Feature Theory): metodo sviluppato da Selfridge con il Pandemonium: un sistema che utilizza lanalisi delle caratteristiche ai fini del riconoscimento percettivo. Le caratteristiche individuate dovrebbero essere invarianti pur nelle trasformazioni necessitate dal cambiamento di pattern (spostamento, rotazione, inversione). Il Pandemonium lavora su singole caratteristiche a differenza del confronto di sagome. Riconoscimento di oggetti Ogni oggetto in grado di proiettare sulla retina una serie infinita di configurazioni, dando origine a proiezioni bidimensionali sempre diverse. Nonostante la proiezione sia bidimensionale, priva di colore, talvolta carente di parti, viene sempre riconosciuta e classificata con rapidit. Il presupposto che guida gli studi in proposito che un oggetto venga visto come una configurazione di elementi semplici fra i quali esiste un determinato tipo di relazione. La formulazione pi completa sul riconoscimento di oggetti resta la teoria computazionale di D. Marr (1982): i processi coinvolti nella visione producono una serie di rappresentazioni (descrizioni) che via via danno informazioni sempre pi dettagliate sullambiente visivo. Il nostro cervello, a partire da variazioni del livello di grigio nellilluminazione, elabora una serie di rappresentazioni simboliche delle immagini retiniche che vengono attuate da moduli separati, operando questi ultimi su aspetti specifici dellinformazione disponibile. Laddove i livelli di grigio cambiano da un insieme di punti a un altro, il cervello registra i cambiamenti e calcola un primo abbozzo, bidimensionale: labbozzo primario (primal sketch) [variazioni di illuminazione: assunte dal cervello come bordi, mutamenti di contorni, spigoli] La successiva rappresentazione, labbozzo in 2 D, rende in parte esplicita la tridimensionalit delloggetto, ma solo dal punto di vista dellosservatore e perci non in grado di spiegare la costanza di forma con la quale viene percepito un oggetto, anche quando losservatore si sposta. Nella rappresentazione del modello in 3-D il cervello per dare una visione generalizzata delloggetto, cercher di stabilire quello che Marr chiama modello basilare di simmetria. Negli stadi finali del modello in 3-D viene presumibilmente messa in atto una elaborazione top-down, basata su conoscenze pregresse.

Loggetto e il soggetto della percezione Nel contesto teorico del cognitivismo, nellapprofondire il rapporto che nel processo percettivo (e conoscitivo) lega il soggetto alloggetto, si individuano tre correnti autonome: A) lapproccio dello

Human Information Procession; B) il costruttivismo o indirizzo cognitivo-ecologico; C) lapproccio ecologico. A) Lapproccio HIP propone un modello di uomo elaboratore passivo delle informazioni. Attenzione sulle prime fasi dei processi congntivi. Il soggetto pu scegliere cosa elaborare ma non come e quando. B) Il costruttivismo sottolinea la capacit del soggetto come costruttore attivo della realt percepita e conosciuta (Neisser, 1967). A) e B) sono correnti che si collocano in una prospettiva di conoscenza mediata, indiretta (linformazione sensoriale richiede un processo di elaborazione complesso). La nozione di rappresentazione fondamentale in quanto tramite imprescindibile con il mondo obiettivo cos oggi quasi tutti i ricercatori sentono il bisogno o colgono lopportunit di ammettere un livello della rappresentazione mentale e parlare di schemi, rappresentazioni, immagini mentali. C) Dal canto suo lapproccio ecologico procede lungo un percorso singolare; sostiene un percorso di percezione immediata, diretta e perci nega la demarcazione tra soggetto e oggetto e ha una visione attiva del soggetto che raccoglie e registra la struttura dellinformazione che colpisce gli organi di senso. Linformazione qualcosa che disponibile nellambiente e che pu essere raccolto (pick up) dallorganismo; non elaborato dallindividuo. Linformazione data da invarianti strutturali presenti nellambiente a cui necessario soltanto prestare attenzione. Contrariamente a quanto sostengono la teoria del HIP e il costruttivismo, secondo Gibson la percezione istantanea. Secondo gli ecologisti il sistema nervoso del soggetto entra in risonanza con lambiente, si sintonizza; non necessario ricorrere alle rappresentazioni mentali n a connessioni progressive delle cellule neuronali, come ipotizzato da Hebb. Approccio ecologico: ricerca validit ecologica; maggiore attenzione allambiente; considerando la dimensione adattiva dei processi cognitivi; superamento dei micro modelli a favore di un approccio globale al soggetto. Il ciclo percettivo Neisser (1976) cerca di conciliare le posizioni estreme introducendo, al posto della nozione di flusso lineare dellinformazione, quella di ciclo percettivo che con il suo contenuto informativo coinvolge in modo circolare il percettore e lambiente la percezione (multisensoriale) risulta assicurata dallattivit del ciclo che si attua mediante linterazione costante tra il soggetto con i suoi schemi anticipatori e lambiente in cui linformazione disponibile. Schemi anticipatori (Neisser si ispira a Bartlett, 1932) visione dinamica e attiva delle strutture cognitive, contrapposta sia alla visione passiva e statica dellapproccio HIP sia a quella diretta e immediata di marca gibsoniana. Secondo Neisser ciascuno di noi possiede conoscenze enciclopediche da cui derivano delle aspettative (schemi) che guidano la nostra attivit attuale di esplorazione del mondo. Linformazione assimilata accomoda lo schema anticipatorio come, del resto, il percettore stesso. Gli schemi non sono centri che rielaborano e costruiscono la conoscenza; essi svolgono piuttosto la funzione di assicurare la continuit del processo nel tempo e nello spazio. Il movimento e il tempo sono due dimensioni molto rilevanti per Neisser muovendosi nello spazio il soggetto pu utilizzare adeguatamente le informazioni percettive, il movimento produce informazioni presione ed nel tempo che si definisce correttamente la percezione. Percepire non significa assegnare oggetti a categorie ma sviluppare lo schema adeguato di ogni situazione particolare, attivo sul flusso di stimolazioni che cambia in modo unico nel tempo.

Il s della percezione Circolarit del ciclo percettivo il soggetto che percepisce anche un soggetto che si percepisce; ogni attivit percettiva nel contempo percezione di s, seppure in modi differenziati e a diversi livelli di consapevolezza. Neisser: ecological self o s ecologico (s percettivo). Neisser puntualizza che il movimento a specificare in modo adeguato, attraverso il flusso ottico, la posizione e gli spostamenti del s ecologico (il s ecologico non coincide con il corpo biologico; qualsiasi cosa si muova contestualmente con il corpo viene percepita come parte del s) Mente modulare, percezione e conoscenza Percepire visivamente un oggetto significa semplicemente vederlo: non significa riconoscerlo, categorizzarlo, ragionarci su in tal senso, la percezione in genere e visiva in particolare un processo periferico, primario, diretto e immediato, che va indagato avvalendosi del metodo fenomenologico. Fodor (1983) ha elaborato un modello di mente tricotomico (includendovi i trasduttori); teorizza tre componenti principali della mente, complessivamente indicate come mente modulare: i trasduttori, i sistemi di input (moduli) e i processori centrali. I trasduttori si limitano a convertire lenergia captata dal mondo esterno in segnali elettrochimici che si trasmettono lungo il sistema nervoso. I moduli (o sistemi di input) hanno la funzione di isolare il sistema percettivo dalle credenze e/o condizioni in cui si trova il soggetto [per garantire ai fini della sopravvivenza una maggiore velocit di processa mento, i moduli godono di una serie di caratteristiche che ne consentono lattivit cognitivo-percettiva indipendentemente dallinflusso centrale]. Infine i processori centrali hanno la principale funzione di fissare le credenze (capacit di emettere giudizi, di valutare, problem solving). il modo in cui funziona la mente secondo Fodor perfettamente in grado di spiegare il tipo di barriera, appunto modulare, che esiste tra processo primario (trasduzione degli stimoli ambientali, sensazioni) e processo secondario (processi mentali superiori), tra il vedere e il pensare, fermo restando che il percepire un processo che si situa a livello intermedio. Rapporto epistemologico soggetto-percipiente-conoscente/oggetto-percepito-conosciuto: far capire al pensiero di un qualsiasi pensante, come lavora la percezione di un qualsiasi percipiente, e ci nella consapevolezza che pensante e percipiente sono la stessa persona (Massironi, 1989).

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