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Filosofia - 3° anno - 2022/23

La vita e le opere di Platone

1. L’ontologia: la teoria delle idee

INDICE 2. La gnoseologia: la reminiscenza

3. La psicologia: natura e destino dell’anima

4. La politica: lo Stato ideale


LA VITA DI PLATONE
3

Ø 427 a.C: P. nasce ad Atene, figlio di aristocratici.


Ø Da ragazzo è allievo di Socrate e pensa di dedicarsi alla politica.
Ø 404 a.C.: Atene viene sconfitta nella Guerra del Peloponneso: P. ripone fiducia nel
Regime dei 30 tiranni, che però lo delude.
Ø 399 a.C.: il nuovo regime democratico condanna a morte Socrate.
Ø P. si convince che la filosofia sia lo strumento per costruire un nuovo modello di Stato:
bisogna educare cittadini e governanti.
Ø P. viaggia e si reca a Siracusa, dove cerca inutilmente di proporre le sue idee al tiranno
Dionisio il vecchio.
Ø 387 a.C.: P. torna ad Atene e fonda l’Accademia.
Ø 367 a.C.: P. torna a Siracusa, da Dionisio il giovane. L’esito è nuovamente fallimentare.
Ø 360 a.C.: P. torna definitivamente ad Atene.
Ø 347 a.C.: P. muore ad Atene.
LE OPERE DI PLATONE
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1. Dialoghi giovanili
Definiti anche «dialoghi aporetici», nei quali Socrate mostra limiti/contraddizione in cui
cadono i suoi interlocutori, ma non giunge a nessuna teoria o soluzione definitiva dei
problemi posti
Forniscono un resoconto + accurato/fedele della vita e del pensiero di Socrate

2. Dialoghi della maturità


P. propone per bocca di Socrate una propria visione filosofia originale

3. Dialoghi della vecchiaia


Definiti anche «dialoghi dialettici», la figura di Socrate è meno centrale.
Rivede/approfondisce le dottrine esposte precedentemente
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LE OPERE DI PLATONE
1. ONTOLOGIA: LA TEORIA DELLE IDEE 6

Premessa: Il punto di partenza della riflessione platonica...


Esigenza principale della filosofia di P. à come formare una società giusta (piano politico)
P. constata che Socrate
a) Mostrava una tensione fra à bisogno di sapere cosa è bene/male (à virtù)
à “sapere di non sapere“, limitatezza delle conoscenze
b) La sua filosofia si era mossa prevalentemente su un piano etico
c) La sua azione “politico-pedagogica“ andava approfondita/sviluppata

Per P. se si vuole sapere cosa sia la virtù, come insegnarla à educare il cittadino
è necessario collocare la virtù nel quadro di un’immagine complessiva della realtà
cioè interrogarsi su a) cosa sia la realtà (piano ontologico)
b) come sia conoscibile (piano gnoseologico)
1. ONTOLOGIA: LA TEORIA DELLE IDEE 7

Distinizione mondo sensibile/mondo intelligibile


P. parte da alcune constatazioni/esempi: nel mondo concreto/sensibile possiamo osservare
Ø Azioni più o meno virtuose, non la “Virtù“ ... Ecc
Ø Cose più o meno circolari, non la “Circonferenza“
Ø Varie tipologie di cavalli, non “l’idea di cavallo“à caratteristiche essenziali...

Ne trae una conseguenza radicale, cioè la distinzione fra


Ø mondo sensibile à conoscibile coi sensi à realtà apparente à cose del mondo sensibile
Ø mondo intelligibile à conoscibile con l’intellettoà vera realtà à idee

Cose sensibili/avvenimenti del mondo sensibile si configurano/sono organizzati secondo


principi generali che P. identifica nelle idee
1. ONTOLOGIA: LA TEORIA DELLE IDEE 8

Distinizione cose sensibili/idee


Ø Idee (intelligibili): immateriali, uniche, eterne, immutabili, conoscibili mediante l’intelletto
Cosa sono? ≠ pensieri soggettivi/personali nella nostra mente (à “Ho avuto un’idea!“)
à modelli/archetipi/paradigmi di organizzazione della delle cose
à conoscibili con l’intelletto
à realtà eterne e immutabili
à esistono indipendentemente dalle nostre menti
à da ἰδεῖν «vedere» à εἶδος «aspetto, forma»
“Dove“? à si trovano nell’iperuranio à ὑπέρ «sopra» e οὐράνιος «celeste»
à ≠ luogo fisico à “regione“ a-spaziale/a-temporale

Ø Cose sensibili: materiali, molteplici, percepibili mediante i sensi


à Copie/imitazioni imperfette delle idee
1. ONTOLOGIA: LA TEORIA DELLE IDEE 9

Rapporto fra cose/idee


P. Non arriva ad un risultato definitivo, ma propone alcune soluzioni/immagini:
1) mimèsi (imitazione) à Le cose imitano le idee
2) Metèssi (partecipazione) à Le cose partecipano delle idee
3) Parusìa (presenza) à Le idee sono presenti nelle cose

Gerarchia delle idee


1) Idee-valori
1.1 Idea di bene
1.2 idee-valori (bellezza, giustizia ecc)
2) Idee matematiche (uguale, quadrato, cerchio ecc)
3) Idee delle cose naturali (cavallo) e artificiali (tavolo) à P. è incerto a riguardo...
1. ONTOLOGIA: LA TEORIA DELLE IDEE 10

Dualismo...
a) Ontologico: 2 livelli di realtà (sensibile/sovrasensibile)
à Le idee sono “causa delle cose“ à Condizione dell’esistenza degli oggetti
b) Gnoseologico: 2 livelli di sapere (opinione/scienza)
à Le idee sono “criteri di giudizio delle cose“ à Condizione di pensabilità degli oggetti
Infatti...
2. GNOSEOLOGIA: LA REMINISCENZA 11

Il mito della caverna (Repubblica, VII, 514 b – 520 a): racconto


2. GNOSEOLOGIA: LA REMINISCENZA 12

Il mito della caverna: dottrine sottese


1) Finalità politica della filosofia à costruire una società giusta/felice à necessità della filosofia
2) Dualismo gnoseologico
3) Dualismo ontologico

Il mito della caverna: simbologia


Caverna oscura à il nostro mondo;
Schiavi incatenati à gli uomini;
Catene à l'ignoranza e le passioni che ci inchiodano a questa vita;
Ombre delle statuette à le immagini delle cose, corrispondenti al grado gnoseologico della
congettura o immaginazione;
Statuette à le cose del mondo sensibile, corrispondenti al grado gnoseologico della credenza;
Fuoco à il principio grazie al quale si possono conoscere le cose sensibili
2. GNOSEOLOGIA: LA REMINISCENZA 13

Il mito della caverna: simbologia


Liberazione dello schiavo à l'azione della conoscenza e della filosofia
Mondo fuori della caverna à il mondo delle idee
Immagini delle cose riflesse nell'acqua à le idee matematiche che preparano alla filosofia
Sole à l'idea del Bene che tutto rende possibile e conoscibile
Contemplazione assorta delle cose e del sole à la filosofia ai suoi massimi livelli
Schiavo che vorrebbe starsene «sempre là» à la tentazione del filosofo di chiudersi nei suoi
interessi
Scelta di ritornare nella caverna à il dovere del filosofo di far partecipi gli altri delle proprie
conoscenze
Ex-schiavo che non riesce più a vedere le ombre à il filosofo che, per essersi troppo concentrato
sulle idee, si è disabituato alle cose
2. GNOSEOLOGIA: LA REMINISCENZA 14

Il mito della caverna: simbologia


Ex-Schiavo deriso à la sorte dell'uomo di pensiero, che viene preso per pazzo da coloro che sono
legati ai pregiudizi e ai modi di vita volgari
Grandi onori attribuiti a coloro che sanno vedere le ombre à il premio offerto dalla società ai
falsi sapienti
Uccisione del filosofo à la sorte toccata a Socrate.
2. GNOSEOLOGIA: LA REMINISCENZA 15
2. GNOSEOLOGIA: LA REMINISCENZA 16

La reminiscenza/anàmnesi
Come è possibile l’uscita dalla caverna/accesso al mondo intelligibile?
1) l’anima è immortale/immateriale
2) Prima di incarnarsi nel corpo ha avuto accesso al mondo intelligibile
3) Incarnandosi tende a dimenticare le idee contemplate
4) È necessario riattivare/recuperare il ricordo à conoscere è ricordare

N.B.: il platonismo è una forma di innatismo


à la mente possiede dalla nascita delle conoscenze
à tali conoscenze le appartengono da sempre
non sono acquisite con l’esperienza
Es Menone (Socrate-Schiavo-problema matematico)
2. GNOSEOLOGIA: LA REMINISCENZA 17

I gradi della conoscenza

Mondo intelligibile
3. PSICOLOGIA: L’ANIMA 18

1) Il rapporto anima-corpo
Fedone: P. riprende la concezione orfico-pitagorica (metempsicosi)
Corpo= carcere/prigione dell’anima
à Infatti l’anima aspira a conoscere le idee, sua funzione essenziale
à Ma il corpo la condiziona con bisogni, emozioni, piaceri...
à Nasce l’esigenza di purificazione dell’anima dal corpo
Ø ≠ cercare il suicidio/evadere
Ø ~ comportamento virtuoso di un prigioniero in carcere
non evadere ma saldare il debito con la giustizia

Filosofia= preparazione alla morte/esercizio di morte


3. PSICOLOGIA: L’ANIMA 19

2) Il destino dell’anima
Fedone: P. porta 3 dimostrazioni dell’immortalità dell’anima*
Repubblica, X, 614-621: il mito di Er
Ø Er, soldato caduto in battaglia, risuscita dopo 12 giorni
Ø Nell’aldilà ha visto il destino dell’anima
• Ogni anima sceglie la propria vita fra un vasto repertorio di modelli
perlopiù in base alle abitudini precedenti
beve l’acqua del fiume Lete à effetto= oblio/dimenticanza
• Reincarnazione
Ø Messaggio à la nostra vita è l’esito di una scelta libera
3. PSICOLOGIA: L’ANIMA 20

3) La struttura dell’anima
Repubblica, (IV, 439)
L’anima è formata da 3 parti:
1) Parte irascibile (thymós)à impeto à spinge verso il mondo delle idee
Emozioni passioni basate su nobili ideali: ambizione/orgoglio per azioni ammirevoli
intransigenza, indignazione per meschinità
virtù= coraggio
Sede= petto
2) Parte concupiscibile (epithymía)à istintoà trattiene verso il mondo sensibile/corporeo
Sfera delle passioni/emozioni legate al corpo: fame, sete, desiderio sessuale...
Anche funzione positiva: sopravvivenza/procreazione
virtù= temperanza
Sede= ventre
3. PSICOLOGIA: L’ANIMA 21

3) La struttura dell’anima
Repubblica
3) Parte razionale (lógos) à ragione à guida mediando fra le altre 2 componenti
favorisce la parte irascibile
non sopprime la parte concupiscibile
virtù= ragione
Sede= cervello

Fedro: mito della biga alata


3. PSICOLOGIA: L’ANIMA 22

4) Amore e bellezza
Simposio
Banchetto (presenti Agatone, Socrate, Aristofane, Fedro, Alcibiade ecc)
Tema= discorso in onore di Eros (amore)
Aristofane: mito degli andrògini (ἀνήρ, ἀνδρός "uomo" + γυνή "donna“)
Ø Origine umanità: tre generi (androgini, maschi, femmine), tutti doppi
Ø I tre generi sfidano gli dei (scalano l’Olimpo)
Ø Gli dei per punizione separa le due metà di tutti gli esseri
Ø Ogni metà non trova pace perché desidera ricongiungersi con l’altra
Messaggio à l’essere umano è caratterizzato da una mancanza essenziale/lacuna
cerca di colmarla
à amore= sensazione della perdita e desiderio di colmarla
3. PSICOLOGIA: L’ANIMA 23

4) Amore e bellezza
Simposio
Socrate: nascita di Eros
Ø Raccontato a Socrate da Diotìma, sacerdotessa
Ø Genitori di Eros
ü Madreà Penìa à povertà, mancanza
• E. cerca di colmare un’indigenza/mancanza/lacuna
ü Padreà Pòros à scaltrezza, ingegno
• E. ricorre a ingegnosi espedienti
Ø Giorno di nascita di Eros: stesso di Afrodite à mancanza/lacuna= bellezza
Ø Gradi della bellezza: 1) attrazione fisica/corpi 2) bei corpi in generale 3) belle
occupazioni 4) bella scienza 5) bello in sé (à processo di elevazione spirituale)
4. POLITICA: LO STATO IDEALE 24

Premessa: compito/dovere del filosofo è ritornare nella caverna


partecipare alla vita pubblica/politica
contribuire a uno Stato ideale/sano

La Repubblica
Domanda di fondo: «Che cos’è la giustizia?»
Su un piano individuale à ?
collettivo à ? comunità nella quale ognuno coopera per il benessere di tutti

P. Identifica 3 classi di cittadini:


Ø Ognuna composta da individui scelti non per origine/sesso
per caratteristiche/qualità adatte alla funzione
4. POLITICA: LO STATO IDEALE 25

1) Produttori: producono beni di consumo (contadini, artigiani) e servizi (medici, commercianti)


Ø Svolgono mansioni pratiche, non nobilitanti/gratificanti
Ø Sono motivati da desideri egoistici (ricchezze + famiglia)

2) Guerrieri (custodi): difendono la comunità


Ø Devono avere forza fisica/psicologica

3) Governanti (custodi): guidano la comunità


Ø Devono eccellere nel sapere à per prendere decisioni migliori per la comunità

2+3) Custodi: devono esercitare il potere solo nell’interesse comune


Ø Non devono possedere null’altro al di fuori del proprio potere (no famiglia/proprietà)
Ø Vita in comunità (condivisione partner/beni/figli) à ?Comunismo platonico?
4. POLITICA: LO STATO IDEALE 26

Cos’è la giustizia?
Nella collettività à equilibrio/armonia fra interessi particolari in nome dell’interesse comune
Nell’individuo à equilibrio/armonia fra le componenti fondamentali dell’anima
4. POLITICA: LO STATO IDEALE 27

Le ≠ forme di governo
1) Aristocrazia di filosofi à il potere è detenuto dai migliori/sapienti/virtuosi
Secondo Platone, l'aristocrazia è la forma di governo ideale.
Degenerazioni:
2) Timocrazia à il potere è detenuto da coloro che sono motivati dalla sete di gloria e di potere
l’ambizione e l’orgoglio soffocano l’interesse collettivo

3) Oligarchia à il potere è detenuto da una piccola élite di individui ricchi e potenti

4) Democrazia à il potere è detenuto dal popolo o dalla maggioranza.


degenera in anarchia e caos: ognuno fa ciò che vuole in modo smodato
5) Tirannia à il potere è detenuto da un solo individuo che governa in modo dispotico
è la forma di governo peggiore
4. POLITICA: LO STATO IDEALE 28

L’educazione (paidéia)

L’educazione riguarda i custodi à non possono non essere virtuosi (≠ produttori)


ha come fine à apprezzare l’importanza di ordine/equilibrio/armonia/bellezza

Due fasi:
1) Guerrieri + governanti: 7/18 anni
ginnastica
matematica (aritmetica à geometria à astronomia)
musica/arte (teoria dell’armonia à rapporti numerici fra suoni)
18/20 anni: formazione militare
2) Solo governanti: dialettica à studio dell’articolazione/rapporto fra le idee à 20/30 anni
à metodo id unificazione/suddivisione delle idee
4. POLITICA: LO STATO IDEALE 29

L’arte

Arte= copia di copia, imitazione di imitazione à 3 gradi lontano dal vero à rafforza le passioni
corrompe gli animi
Es:
commedia à mostra individui in preda a bassi istinti
tragedia à mostra individui dominati dal fato

Forme d’arte non condannate: riconducibili alla filosofia à ricerca armoniaà accesso alle idee
Es:
Musica à armonia
5. L’ULTIMO PLATONE 30

IL DEMIURGO....

Nel Timeo Platone riprende/rivede/sviluppa il problema del rapporto mondo intelligibile àsensibile
Timeo, astronomo pitagorico, si serve di un mito:
Ø Il demiurgo (à divino artigiano/artefice) crea/plasma il mondo sensibile (~ vasaio/vaso)
Ø La chóra è la materia informe (à spazio indeterminato/ricettacolo) che preesiste al demiurgo
Ø Essendo buono/intelligente, il demiurgo plasma il mondo in vista del bene supremo
Ø Il mondo plasmato è: a) di forma sferica
b) basato su modello matematico/ideale
c) costituito dai 4 elementi associati a specifiche forme geometriche
d) «immagine mobile dell’eternità»

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