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Platone

Opere
Le opere di Platone sono state raccolte da l alessandrino Trasilio in tetralogie (4 dialoghi). Dialoghi di
Platone si possono suddividere in tre parti: 1. dialoghi giovanili e socratici; 2. dialoghi platonici;
3. dialoghi della vecchiaia.
Lapologia di Socrate: il racconto del processo a Socrate e lesaltazione alla vita di Socrate
consacrata alla ricerca filosofica (Una vita senza ricerca non degna di essere vissuta
dalluomo).
Il Critone: qui Socrate presentato di fronte al dilemma di accettare la morte oppure
accogliere la proposta degli amici e fuggire dal carcere.
LEutifrone, il Lachete e il Carmide: in queste opere viene esposta la tesi fondamentale di
Socrate secondo cui la virt una sola (la scienza).
LIppia maggiore e il Liside: il bene come valore unico (Socrate).
LIppia minore: riconoscere la propria ignoranza come primo passo per intraprendere la ricerca
che deve condurre alla virt.
Il Protagora: dialogo platonico, nel quale attacca Protagora in quanto afferma che tutte le
virt si possono insegnare, mentre la virt una sola e solo questa pu essere insegnata.
LEutidemo: una forte critica alleristica, che larte di battagliare a parole e di confutare
tutto quello che via via si dice.
Il Gorgia: Platone qui attacca la retorica, la tecnica persuasiva dei sofisti, opponendo ad essa il
fatto che ogni arte, o scienza, veramente persuasiva solo se si esprime riguardo alloggetto
che le proprio.
Il Cratilo o del linguaggio: nel Cratilo sono contenute le tre alternative fondamentali sulla
teoria del linguaggio: 1. la tesi di Ermogene(Parmenide) che il linguaggio pura convenzione e
si deve esclusivamente alla libera iniziativa degli uomini; 2. la tesi di Cratilo(Eraclito) che il
linguaggio naturalmente prodotto dallazione casuale delle cose; 3. la via di mezzo di
Platone che dice che Protagora ha torto poich afferma che di tutto si pu dire il contrario di
tutto e se fosse vera questa asserzione si porrebbe il problema di come fossero sorti i nomi. Il
linguaggio lo strumento che serve ad avvicinare luomo alla conoscenza delle cose.
Le idee
Con la teoria delle idee inizia la seconda fase della vita filosofica di Platone che va al di l delle
dottrine che Socrate gli aveva insegnato, elaborando un proprio specifico e originale pensiero.
Per noi moderni il termine idea denota una rappresentazione, o un pensiero del nostro intelletto, per
Platone invece esso indicava unentit immutabile e perfetta, che esiste per proprio conto e che
costituisce, con altre idee, una zona dessere diversa dalla nostra, che il filosofo chiama iperuranio.
Per Platone, tra le cose e le idee si instaura un rapporto modello-copia: infatti le cose sono copie o
imitazioni imperfette delle idee(es. tante cose belle ma lidea una: la Bellezza). Le idee sono sia i
criteri di giudizio delle cose, in quanto noi per giudicare gli oggetti dobbiamo riferirci alle idee, sia
causa delle cose, poich gli individui sono in quanto imitano o partecipano sia pure imperfettamente alle
idee, che appunto sono intese come modelli.
Lidea dunque il modello unico e perfetto delle cose molteplici e imperfette di questo mondo.
Platone parla di pi tipi di idee: le idee-valore(la Bellezza, la Giustiza),le idee matematiche(laritmetica
e la geometria), le idee di cose naturali(lUmanit) e le idee di cose artificiali(il letto). Le idee pur
essendo molteplici, formano una pluralit organizzata: una trama di essenze aventi un ordine
gerarchico-piramidale con le idee valori in cima e lidea del Bene al vertice; infatti, se le cose
partecipano alle idee, le idee partecipano a loro volta al Bene che lidea delle idee.
Definizione di scienza: la scienza una catena di opinioni vere collegate dal principio di casualit.

Possiamo dunque dire che in Platone esistono due gradi fondamentali di conoscenza(dualismo
gnoseologico), lopinione e la scienza cui fanno riscontro due tipi dessere distinti(dualismo ontologico),
le cose e le idee. Infatti: lopinione, mutevole e imperfetta, rispecchia le cose, mutevoli e imperfette,
e la scienza, immutabile e perfetta, rispecchia le idee, immutabili e perfette.
Tra Eraclito e Parmenide
Platone, da Eraclito accetta la teoria secondo cui il nostro mondo il regno della mutevolezza, mentre
da Parmenide trae il concetto secondo cui lessere autentico immutabile.
La teoria-mito della reminiscenza
Nel Menone, per spiegare la conoscenza delle idee Platone, sulla base della credenza della
metempsicosi, afferma che lanima, prima di calarsi nel nostro corpo, vissuta nel mondo delle idee,
dove ha potuto contemplare gli esempi perfetti delle cose. La gnoseologia di Platone presenta cio un
innatismo in quanto ritiene che la conoscenza non derivi dallesperienza sensibile(che funge soltanto da
sollecitatore del ricordo), bens da metri di giudizio preesistenti e connaturati con il nostro
intelletto.
CONOSCERE = RICORDARE
La Repubblica
La Repubblica il dialogo platonico per eccellenza ed diviso in 10 libri, come sempre il protagonista
Socrate. Nel I libro Platone parla della Giustizia(Il Giusto non pu fare lo sbagliato).
Nel II libro si parla della Genesi della Polis ideale platonica, nella quale Platone spiega le tre classi da
cui ogni citt dovrebbe essere governata: (vedi tabella)
Classi
Lavoratori
Guardiani
Governanti
Tipi di anima
Istintiva
Volitiva
Razionale
Tipi di virt
Temperanza
Coraggio
Sapienza
Prerogative per essere guardiani: non bisogna avere famiglia per non poter privilegiare nessuno oppure
non bisogna mai sapere chi la propia famiglia poich devono lavorare per il bene altrui.
Prerogative per essere governanti: non bisogna avere famiglia, perch i propri problemi non possono
superare quelli altrui, inoltre chi governa deve essere un filosofo, oppure deve fare filosofia, intesa
come ricerca della verit e sapienza.
Il Governo di Platone un governo aristocratico, non nel senso che formato da nobili, ma nel senso
che formata dagli aristoi, i migliori.
Per Platone, lo Stato Giusto quello che ha le virt divise, come luomo giusto quello che ha lanima
divisa in tre parti: 1. Razionale; 2. Volitiva; 3. Istintiva. Questa teoria viene ripresa poi nel Fedro e
spiegata meglio attraverso la teoria dellauriga, secondo la quale lauriga la razionalit e questa viene
trainata da due cavalli, uno nero(Istinto) e uno bianco(Volont) che tirano da parti diverse; luomo
giusto quello che riesce a tenere in equilibrio la propria auriga.
Nella parte conclusiva della Repubblica, Platone afferma che questo Stato non esiste in alcun luogo
sulla terra, ma che questo deve costituire un modello ideale, modello dal quale possono nascere anche
delle degenerazioni dello stato:
Timocrazia, governo dei militari, nasce quando i governanti si appropriano di terre e di case.
Oligarchia, governo dei ricchi, nasce quando la parte concupiscibile sopraff le altre.
Democrazia, governo di chiunque.
Tirranide, governo della forza, nasce dalla eccessiva libert della democrazia.
Nel VI libro Platone presenta il mito della caverna: all'interno di una caverna stanno, incatenati sin
dalla nascita, alcuni uomini, incapaci di vederne l'entrata; alle loro spalle arde un fuoco e, tra il fuoco e
l'entrata della caverna, passa una strada con un muretto che funge da schermo; per la strada passano
diversi uomini, portando sulle spalle vari oggetti che proiettano le loro ombre sul fondo della caverna.
Per i prigionieri le ombre che vedono sono la realt; se uno di essi fosse liberato e costretto a voltarsi
e ad uscire dalla caverna, sarebbe abbagliato dalla luce e proverebbe dolore; tuttavia, a poco a poco si
abituerebbe, potrebbe vedere i riflessi delle acque, poi gli oggetti reali, gli astri ed infine il sole.

Tornando nella caverna dovrebbe riabituare gli occhi all'oscurit e sarebbe deriso dai compagni qualora
provasse a raccontare ci che ha visto. Con questo mito Platone spiega la sua teoria delle idee, secondo
cui la realt sensoriale paragonabile alle ombre che i prigionieri vedono sul fondo della caverna,
mentre esiste in qualche luogo fuori dal tempo e dallo spazio il "reale" che altro non che
"l'idea". Inoltre nel mito Platone descrive il processo conoscitivo come una linea retta.
Mondo Sensibile
Mondo Intelligibile
Immaginazione
Oggetto
Concetti
Idea
Questo quello che possiamo conoscere
intuitiva, semplice
attraverso i sensi.
perch non composta.
PER CONOSCERE IL MONDO
BISOGNA USCIRE DALLA CAVERNA
La filosofia platonica
Platone ha praticato la filosofia come una ricerca inesauribile e mai conclusa, ossia come un infinito
sforzo verso una verit che luomo non possiede mai totalmente, ma sulla quale doveroso continuare a
interrogarsi, e lunico mezzo per esprimere al meglio questindagine filosofica il dialogo. Oltre alla
forma dialogica, Platone usa spesso i miti, questo per due principali motivi: 1. il mito
unesemplificazione che rende pi accessibile la comprensione; 2. lunico modo di riuscire a dire ci
che il linguaggio razionale non riesce a dire.
Un altra caratteristica della filosofia platonica la fedelt allinsegnamento e alla persona di
Socrate, e possiamo dire che tutta la ricerca platonica tende a configurarsi come uno sforzo di
interpretazione della personalit filosofica di Socrate.
Il Teeteto
Largomento del dialogo la conoscenza. Dialogo Aporetico poich solo critico e non ha una tesi finale.
In questo dialogo, Teeteto, in accordo con Protagora sostiene che la conoscenza limitata da
sensila conoscenza sensazioneTutte le opinioni sono vere; ma Socrate oppone a ci che se tutte
le opinioni sono vere anche vera lopinione opposta, cio che tutte le opinioni sono false, dimostrando
cos a Teeteto di avere torto.
Il Parmenide
forse il dialogo Platonico pi difficile, tra Socrate giovanissimo e Parmenide anziano. Dialogo
Autocritico. La domanda che si pone Parmenide se esistano le idee di tutte le cose (come il fango
ecc.) o solo delle cose nobili. Socrate allora risponde che esistono le idee solo delle cose nobili
lasciando il dubbio per quanto riguarda le altre cose. Poi Platone critica la propria teoria delle idee
dicendo che se le idee e le cose non sono la stessa cosa, ma che hanno un legame di modello-copia,
bisogna porsi la domanda da che cosa definito questo legame, il che mette in gioco un terzo elemento
e cos via fino allinfinito.
Il Sofista
Platone qui elabora la teoria dei generi sommi per spiegare come possano esistere pi idee e per
definire gli attributi fondamentali delle idee:
Essere
Essere Identico
Essere Diverso
Essere in quiete
Essere in moto
Poi dice che il non essere uguale a essere diverso, perch il Falso non nulla, ma solo diverso dal
vero.
Nel Sofista inoltre Platone descrive un metodo che fa arrivare a una definizione particolare
dell'oggetto in questione: il Metodo Diairetico o Dicotomico.

Le dottrine non scritte: complesso di idee che Platone avrebbe esposto nelle sue lezioni.

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