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Nei dialoghi giovanili Platone illustra e difende le teorie di Socrate dove per
esempio c’è l’invito a conoscere se stessi, il metodo dialogico, la ricerca delle
definizioni, la concezione della virtù come scienza. Queste però vengono adattate
in base agli interessi e al modo di pensare di Platone stesso. Lui dà molta
importanza al metodo delle definizioni interpretandolo come l’inizio verso un
sapere assoluto.grazie a queste giunge ad elaborare il concetto di idea e a
sviluppare la “teoria delle idee” dove il filosofo collabora un proprio pensiero.
nei dialoghi platonici questa teoria non veniva mai così tanto esposta e per questo
qualche studioso l’ha messa in secondo piano ma in realtà, rappresenta il cuore del
platonismo.infatti lui è proprio grazie a questa che riesce a risolvere i massimi
problemi dalla filosofia.
Il rapporto tra le idee e le cose si configura in una duplice direzione dal momento
che le idee sono:
-criteri di giudizio delle cose poiché per formulare i nostri giudizi sugli oggetti
ci riferiamo alle idee e quindi possiamo dire che le idee sono la condizione della
pensabilità degli oggetti.
-causa delle cose poiché gli individui imitano le idee (mimesi) o partecipano a
esse (metessi) e quindi sono la condizione dell’esistenza degli oggetti. Quando le
idee sono presenti nelle cose si parla di parusia.
Le idee sono trascendenti in quanto esistono oltre la mente e oltre le cose in una
dimensione ulteriore rispetto al nostro mondo sensibile.davanti a questo “oltre”
alcuni hanno pensato alle idee come un qualcosa di simile all’empireo o dantesco o
al paradiso cristiano. Gli studiosi del novecento però ritenevano che le idee siano
modelli di classificazione delle cose. La loro prima interpretazione potrebbe
essere legata al mito oppure al risultato di una sovrapposizione dell’idea
cristiana dell’aldilà. Perciò questo mondo delle idee deve essere interpretato come
un ordine eterno di forme o valori ideali che come tali, non esistono
effettivamente in alcun luogo o empireo. Queste due interpretazioni non possono
essere accertate perché presentano punti di debolezza: la prima può essere accusata
di concedere troppo al mito, la seconda di non tener conto degli aspetti metafisico
religiosi. Le idee quindi costituiscono una zona dell’essere diversa da quella
delle cose.
Le idee non possono derivare dai sensi poiché questi ci danno testimonianza
soltanto di un mondo di cose materiali e imperfette, in continuo mutamento.esse
quindi devono costituire l’oggetto di una visione intellettuale in grado di
rappresentare l’idea come forma esemplare comune ad una pluralità di oggetti.
Platone alla domanda “come abbiamo la nozione delle forme ideali vivendo in un
mondo caratterizzato dal divenire dall’imperfezione “risponde utilizzando la
dottrina mito della reminiscenza o anamnesi; egli infatti afferma che l’anima prima
di calarsi nel nostro corpo, ha vissuto nel mondo delle idee, dove, tra una vita e
l’altra, ha contemplato gli esemplari perfetti delle cose. Una volta discesa nel
nostro corpo l’anima conserva un ricordo di ciò che ha visto, di conseguenza essa
può ricordare ciò che ha osservato nell’iper uranio, da lì lui sostiene che
“conoscere é ricordare” perché le idee pur se sfuocate, si trovano dentro di noi e
basta un solo sforzo per tirarle fuori. Siccome queste sono legate tra di loro loro
basta ricordarne una perché tornino anche tutte le altre. La gneoseologia
rappresenta una forma di innatismo poiché si fonda sul principio secondo cui la
conoscenza non deriva dall’esperienza sensibile ma da metri di giudizio innati,
cioè preesistenti nel nostro intelletto.questa cosa lui la spiega facendo l’esempio
di un ignorante che se però viene interrogato riesce a rispondere con esattezza a
domande su argomenti di cui non ha mai sentito parlare. Tuttavia Platone ritiene
che l’uomo non possieda già tutta la verità (perché se no non la cercherebbe) ma lo
stesso tempo non l’ignora completamente.perciò ritiene che conoscendo noi non
partiamo né dalla verità né dall’ignoranza, ma da una sorta di pre conoscenza da
cui bisogna ricavare la conoscenza vera e propria.
Platone ritiene che relativismo dando libero corso alla disparità e all’urto delle
opinioni produce disordine e violenza o al limite la teorizzazione della legge del
più forte.con la dottrina delle idee quindi Platone vuole offrire agli uomini uno
strumento per uscire dal caos delle opinioni e dei costumi e per sottrarsi alle
lotte alle violenze in cui la molteplicità dei punti di vista li ha fatti
inevitabilmente cadere. L’assolutismo della teoria delle idee rappresenta il
principale strumento di battaglia contro relativismo politico e contro l’anarchia
sociale. da lì la conoscenza delle idee è uguale alla fondazione di una scienza
poli politica universale ed è uguale a pace giustizia tra gli uomini.
Il sapere stabilisce tra gli esseri umani e le idee, e tra gli uomini associati
nella comune ricerca ricerca un rapporto che non è puramente intellettuale, perché
impegna l’essere umano nella sua totalità, ovvero ovvero nella sua natura
costituita non soltanto da corpo e anima ma anche da volontà.questo rapporto è
definito amore (Eros).sulla teoria dell’amore sono dedicati due dei dialoghi
platonici: il simposio è il Fedro. il simposio considera prevalentemente l’oggetto
dell’amore, cioè la bellezza, e mira a determinare i gradi gerarchici.il Fedro
considera l’amore prevalentemente dal punto di vista del soggetto cioè come
ispirazione dell’essere umano alla bellezza e elevazione progressiva dell’anima
verso il mondo delle idee.
Il simposio (dal greco syn “con “, e posis “bevanda”) era il momento conclusivo del
banchetto durante il quale, i commensali bevevano vino e celebravano la poesia e
l’amore.Platone descrive dunque un simposio a cui partecipano a Socrate e alcuni
figure simbolo della vita culturale e politica ateniese.attraverso la forma del
dialogo l’opera mette in scena una competizione retorica in cui ciascuno dei
convitati pronuncia turno un discorso lungo in elogio di Eros tentando di superare
in abilità dialettica chi lo ha preceduto.i discorsi sono descrizioni dell’amore
dove si mettono in luce una serie di caratteri subordinati e accessori, i quali
verranno poi unificati giustificati dal discorso di Socrate.il primo a parlare è un
allievo di Socrate, Fedro, che dice che Eros è il più antico degli dei che dona
agli uomini il maggiore tra i beni e che incoraggia gli atteggiamenti nobili.dopo
interviene Pausania che distingue tra un Eros volgare che si riferisce ai corpi, è
un eros celeste, che si rivolge alle anime e che ha come fine l’educazione alla
virtù. Dopo c’è erissimaco che vede nell’amore una forza cosmica e generatrice che
determini tutti i fenomeni sia umani che naturali.poi c’è Aristofane che espone il
mito degli androgini. L’antico mito raccontava che la figura dell’essere umano era
tonda e doppia cioè composta da due esseri umani uniti insieme.i generi umani erano
3: un maschio che aveva entrambe le metà maschi maschili, una femmina femmina che
aveva entrambe le metà femminili e l’androgino che aveva una metà maschile e una
femminile.Zeus però aveva paura della loro forza e allora decide di dividere gli
esseri umani in due, da allora le due parti vanno alla ricerca l’una dell’altra.
Platone con questo mito ci fa capire come l’amore umano sia caratterizzato da
insufficienza e incompletezza. Agatone, il padrone di casa, descrive Eros come il
più felice tra gli dei, il più bello è il più buono, il più giovane portatori di
valori e virtù.Socrate però non è d’accordo con questo discorso perché descrive
l’amore piuttosto come il desiderare qualcosa che non si ha, ma di cui si avverte
il bisogno: l’amore è quindi mancanza.secondo il mito Eros è figlio di povertà e
ingegno e non è tanto un Dio quanto un demone ovvero un essere che si trova tra la
natura umana e quella divina.l’amore inoltre secondo lui non ha la bellezza
attraverso la generazione sia biologica sia spirituale gli esseri umani cercano di
sanare il desiderio dell’immortalità.la bellezza ha gradi diversi: la bellezza
corporea, la bellezza dell’anima, la bellezza delle istituzioni e delle leggi e la
bellezza delle scienze.c’è poi la bellezza in sé che è eterna.la forma di amore più
alto è quello filosofico.
Il Fedro spiega in che modo l’anima umana può raggiungere la bellezza suprema.nel
Fedro l’anima viene distinta in tre parti: la parte razionale(sede nel cervello e
grazie alla quale l’essere umano ragiona ed domina gli impulsi corporei), la parte
concupiscibile(sede nel ventre ed è il principio di tutti gli impulsi), la parte
irascibile (sede nel petto e dà sostegno alla parte razionale). Questa distinzione
viene spiegata meglio nel mito dove l’anima anima è paragonata ad una biga alata
guidata da un auriga e trainata da una coppia di cavalli, uno bianco e obbediente,
l’altro nero e ribelle. L’auriga corrisponde alla parte razionale dell’anima.il
cavallo bianco alla parte coraggiosa dell’anima. Il cavallo nero corrisponde alle
pulsioni irrazionali che cercano il piacere e la soddisfazione nelle cose
materiali. L’auriga cerca di condurre il carro nel cielo verso l’iper uranio dove
risiede l’essere autentico. Qua sta la “vera sostanza” , Priva di colore e di
forma. Tuttavia l’anima può contemplarla solo per poco, poiché il cavallo nero la
trascina verso il basso. Tuttavia quando per oblio o per colpa, sia appesantisce,
essa perde le ali e si incarna.allora l’anima che ha visto di più si incarnerà in
un corpo dedito al culto della sapienza o del amore, mentre le anime che hanno
visto di meno si incarneranno in individui che saranno più alieni alla ricerca
della verità e della bellezza.
Nell’anima caduta sulla terra il ricordo delle sostanze ideali viene risvegliato
dalla bellezza che le esseri umano riconosce subito per la sua luminosità.la vista
non vede alcuna sostanza o idea tranne la bellezza.la bellezza fa da mediatrice tra
l’anima caduta e il mondo delle idee e al suo appello l’uomo risponde con
amore.l’amore fa guida dell’anima verso il mondo dell’essere vero.in questo caso
non è più soltanto desiderio impulso delirio.l’eros diventa così procedimento
razionale “dialettica”, la quale è ricerca dell’essere in sé e al tempo stesso
unione amorosa Delle anime che apprendono e insegnano.l’amore e quindi psicagogia
cioè guida dell’anima verso la contemplazione del mondo delle idee.Platone
riconduce alla dialettica la vera retorica, infatti la seconda metà del dialogo è
occupata dall’analisi della retorica, scaturita dalla sconcertante affermazione di
Fedro secondo cui l’oratore non ha alcun dovere di comprendere ciò che é
effettivamente giusto Ma soltanto ciò che appare tale. A questo Platone risponde
utilizzando la retorica del vero, cioè un’arte che non cerca il favore delle masse,
ma quello degli dei è che rende capaci di parlare di pensare. Platone pensa che
solo la filosofia possa accedere alla verità mentre la retorica si limita al
trattare di ciò che è soltanto plausibile.
Affinché lo Stato funzioni bene e la giustizia sia realizzata, , cosi che esse, non
avendo beni e interessi propri da tutelare, attendono più efficacemente alla
gestione della cosa pubblica.i governanti filosofi, dovranno avere case piccole e
nutrirsi di cibo semplice, vivere come in una accampamento è maggiore insieme. Non
riceveranno compensi, se non nei mezzi necessari per vivere. L oro e l argento per
loro saranno proibiti, in quanto lo scopo della città è il bene di tutti, non la
felicità o l’utile di una classe. Anche la povertà è vietata e nella città non
dovrà esistere nell’una nell’altra.il sistema sociale si presenta come una sorta di
comunismo, che tuttavia non riguarda l’intera società, infatti infatti per la terza
classe classe non si esclude la proprietà privata dei mezzi di produzione.la classe
al potere non avrà famiglia e i governanti devono avere in comune le donne.le donne
dovranno godere di una completa uguaglianza rispetto agli uomini uomini. Le unioni
matrimoniali saranno temporanee e verranno stabilite dallo Stato in base ai criteri
eugenetici Volti alla procreazione di sani.tutti i bambini saranno tolti fin dalla
nascita ai loro genitori, e si avrà cura sia che questi ultimi non sappiano quali
sono i figli sia che i bambini ignorino quali sono i genitori.in tal modo si vivrà
come in una grande e solidale famiglia. All’obiezione di Socrate riguardo la
presenza della felicità seguendo questo metodo, Platone risponde che la felicità
risiede nella giustizia, ossia nell’adempimento convinto del proprio compito in
vista dell’armonia e della felicità complessiva dello Stato.non bisogna dimenticare
che i filosofi proprio perché sono tali, sono felici di Per sé e non hanno bisogno
di cercare la propria realizzazione in beni di materiali.
Nella parte centrale della Repubblica Platone delinea il compito proprio del
filosofo che è colui che ama la conoscenza nella sua totalità.Platone afferma che
all’essere autentico e assoluto delle idee corrisponderà la scienza e al non essere
corrisponderà l’ignoranza.al divenire del mondo sensibile che sta in mezzo tra
l’essere non essere, corrisponderà l’opinione.Platone paragona la conoscenza a una
linea che viene divisa in due segmenti: la conoscenza sensibile è la conoscenza
razionale.queste a loro volta vengono divise in altri due segmenti: la congettura o
immaginazione e credenza da un lato, la ragione matematica e l’intelligenza
filosofica dall’altro.abbiamo così 4° della conoscenza.la conoscenza sensibile
ovvero l’opinione (Doxa) si distingue in:
-congettura o immaginazione (eikasia) chi ha per oggetto le immagini delle cose
-credenza (Pistis) che ha per oggetto le cose sensibili.
La conoscenza razionale o scientifica (episteme) rispecchia le idee e si divide in:
-ragione matematica o discorsiva (dia noia) che ha per oggetto le idee matematiche
e le loro concatenazioni in ragionamenti
-intelligenza filosofica o intuitiva (noesis) che ha per oggetto le idee valori nel
loro imporsi all’intelletto come evidenti.
Per Platone la filosofia è superiore alla matematica.infatti pensa che le
discipline matematiche abbiano ancora troppi consistenti a pigli nel mondo
sensibile. la matematica inoltre produce un sapere che è valido soltanto soltanto
entro ambiti limitati e condizionati perché procede con dimostrazioni che partono
da ipotesi ma assunti come auto evidenti.infine per Platone le scienze non riescono
da sole a indicare lo scopo ultimo di ogni sapere, che consiste nell’orientare la
vita del singolo della città.la filosofia si basa su ipotesi che però vengono
considerate come punti di partenza per risalire ai principi supremi e da questi al
principio di tutto, il bene.la filosofia riesce a vedere l’orizzonte complessivo ed
è la scienza delle scienze.
Le scienze si trovano all’interno di un progetto educativo e politico che avranno
al suo culmine proprio la filosofia.Platone descrive in modo minuzioso l’educazione
dei giovani.tra i sette e i 18 anni i giovani studiano musica (musica strumentale,
canto, arte della declamazione e poesia) è ginnastica (che accanto alla danza
prevedeva attività finalizzate all’addestramento militare come la scherma, la
marcia di resistenza, il tiro con l’arco).sono poi previsti due anni di formazione
militare per fortificare il corpo e il carattere.dai 20 ai trent’anni i migliori
per ingegno vengono scelti per dedicarsi alle scienze fondate sulla
matematica.l’educazione al suo punto di svolta quando si passa dalla conoscenza
sensibile alla conoscenza razionale che si effettua grazie all’uso dei metodi di
misura come volume distanza peso eccetera. Le discipline matematiche vengono
ordinate gerarchicamente dalla più semplice alla più complessa: la prima è la
aritmetica ovvero la teoria del numero.c’è poi la geometria piana che con l
aggiunta dei volumi diventa geometria dei solidi.Da quest’ultima si studiano quei
particolari solidi movimento che sono i corpi celesti e quindi l’astronomiaInfine
c’è la musica in base alla teoria dell’armonia ovvero come studio dei rapporti
numerici fra i suoni.Le diverse discipline matematiche preparano i giovani alla
scienza suprema. Dai 30 ai 35 i migliori si dilettano nella scienza delle idee. Tra
i 35 e i 40 quelli che hanno seguito con successo il corso di filosofia,
Affronteranno un tirocinio pratico nelle cariche militari e civili.A cinquant’anni
gli ottimi potranno salire al governo dello Stato.