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nel Sofista Platone si dedica alla teoria dei generi sommi dell’essere. i ‘generi sommi’ sono
per Platone, gli attributi fondamentali delle idee, ovvero
● l’essere, poiché ogni idea è o esiste
● l’identico, poichè ogni idea è identica a sé stessa
● il diverso, poiché ogni idea è diversa dalle altre, in quanto al contrario esisterebbe
un’unica idea
● la quiete, poiché ogni idea può starsene per conto suo
● il movimento, poiché ogni idea può entrare in relazione e comunicare con le altre
poiché tutte queste caratteristiche non si applicano solo alle idee ma anche al mondo
terreno, esse sono anche le caratteristiche dell’essere in generale
per Platone l’unico modo in cui può esistere il non essere è quello dell’essere diverso. se A è
diverso da B, non intendiamo un qualcosa di inesistente ma soltanto un qualcosa di diverso.
inoltre l’errore non significa per Platone dire il nulla.
Platone nel sofista non tratta solo le 5 forme fondamentali dell'essere ma tenta anche di dare
una nuova definizione dell'essere. Platone giunge alla conclusione che secondo lui l'essere
è possibilità; è l’essere una qualunque cosa che entra in relazione con un'altra con
un’azione anche minima e anche solo per poco e per una sola volta.
nel ‘Sofista’ troviamo anche la dialettica. Per Platone la dialettica è la scienza delle idee
ovvero la filosofia stessa; è la mappa che raccoglie tutti i rapporti possibili delle le idee e
dell’essere e in che modo si relazionano tra di loro, arrivando a determinare quali idee si
connettono e quali no.
Ora Se tutte le idee potessero comunicare tra di loro ogni discorso sarebbe vero. Al
contrario se nessuna idea comunicasse con le altre non ci sarebbero discorsi possibili. è
dopo questa attenta riflessione che Platone afferma che alcune idee sono compatibili tra loro
e altre non lo sono; è proprio su quest'ultima tesi che si fonda la dialettica.
La tecnica della dialettica Consiste nel dare una definizione a un'idea attraverso
identificazioni e diversificazioni della stessa.
esempio
Tale processo Finirà solo quando si arriva a un'idea indivisibile la quale ci fornisce la
definizione specifica di ciò che cercavamo
IL TIMEO
Il Timeo è un dialogo Dove troviamo
● il tentativo di Platone di sciogliere il dualismo tra il mondo delle idee il mondo delle
cose
● un approfondimento sull' origine alla formazione dell'universo
Per Platone Esistono le idee e le cose; le idee sono pura essenza e vivono nel mondo
intelligibile chiamato iperuranio; Le idee sono il modello delle cose che sono invece una
copia delle idee nel mondo sensibile. esiste Però una domanda a cui il filosofo cerca di
rispondere: c'è un contatto tra le idee e le cose e come avviene questo contatto?
per Platone Esiste un mediatore tra le idee e le cose e questo è identificato con il demiurgo.
il demiurgo viene presentato da Platone come una sorta di personaggio Divino dotato di
intelligenza e di volontà che si trova in una posizione intermedia tra le idee e le cose.
All'inizio il mondo era solo un caos informe privo di vita che Platone chiama chora. Il
demiurgo essendo buono e amante del bene decide di ordinare il mondo delle cose a
immagine e somiglianza delle idee trasmettendo così una parte della perfezione delle idee
alle cose. È importante perciò precisare che il demiurgo non è il creatore bensì appare
come colui che ha copiato una materia preesistente nel mondo delle cose. in questo
mondo il demiurgo generò il tempo per renderlo ancora più simile al mondo delle idee che è
eterno. la volontà del demiurgo si incarna negli astri, con i quali si misura il tempo. L'opera
del demiurgo è limitata dalla Resistenza della materia che è ribelle e a cui platone
attribuisce la colpa di tutti gli errori e i mali del mondo. per cui tutto ciò che è positivo è
attribuito al demiurgo mentre tutto ciò che è negativo è attribuito alla materia, che si ribella e
che genera errori e imperfezioni che si avvicina. All'interno del Timeo si avvicina anche ai
pitagorici sostenendo che la matematica sta alla base dell'origine del mondo perché le cose
sono costituite più a numer. per interpretare il mondo è quindi necessario usare la
matematica.
Per quanto riguarda la concezione di arte Inizialmente è stato rifiutato da Platone perché
allontanava le persone dal mondo delle idee; nel Timeo Platone fa un passo indietro rispetto
la sua rigida Concezione dell'arte rivalutando teatro poesia considerate una mimesi delle
cose reali Ossia una tecnica produttiva della realtà.
la visione del Cosmo come una vera e propria opera d'arte che viene ordinata dai demiurgo
sulla base dei Principi matematici.
da un lato abbiamo Dunque il demiurgo che crea la sua opera d'arte nel Cosmo dall'altro
abbiamo gli artisti che creano un'opera d'arte ispirandosi alle idee
METAFISICA
ll concetto di metafisica viene utilizzato in generale per indicare la filosofia che indaga sulle
strutture profonde e le cause ultime dell’essere, che vanno oltre la fisica e ciò che possiamo
percepire con i sensi. di fatto il termine metafisica non l’ha inventato Aristotele e tantomeno
è stato mai usato da quest’ultimo. Aristotele infatti preferisce utilizzare la parola ‘filosofia
prima’ per indicare tale dottrina.
Aristotele definisce ben quattro definizioni di metafisica
● studia le cause e i principi primi
● studia L'essere in quanto essere
● studia la sostanza
● studio Dio è la sostanza immobile
i quattro significati quello sul quale Aristotele si concentra maggiormente fu il secondo ossia
che la metafisica studia L'essere in quanto essere
la realtà è fatta da tanti pezzi di un puzzle, Ognuno dei quali racchiude le varie scienze,
ognuna delle quali considera l'essere da un particolare punto di vista studiando Una piccola
porzione di quest'ultimo ( ad esempio la matematica studio l'essere come quantità, la fisica
invece studia l'essere come movimento). la metafisica non studia il singolo pezzo
dell'essere ma Studia tutto il puzzle ossia L'essere in generale fondamentale (poichè è il
collante di tutti i pezzi del puzzle) e comune a tutti gli altri essere (poiché ogni pezzo del
puzzle ha in comune la totalità, ovvero il puzzle completo. Ed è quindi questo è il motivo per
cui la viene definita filosofia prima mentre tutte le altre scienze filosofie seconde
IL SIGNIFICATO DI ESSERE
per Platone l’essere può venire inteso in modi diversi. per prima cosa è importante capire
cosa per Aristotele NON è essere
● L'essere per Aristotele NON è univoco, NON è equivoco, ma È polivoco
Prima di capire il perché l'essere è definito da Aristotele polivoco, Bisogna capire Perché
l'essere non è univoco E perché non è equivoco
l’ESSERE è UNIVOCO?
PER ARISTOTELE NO
per univoco si intende che essere è sempre uguale in tutte le sue occorrenze ossia in tutte le
volte in cui l'essere è
facciamo un esempio:
questa matita non è gialla
se l'essere fosse univoco io negherei non solo che la matita è gialla ma negherei anche
l’esistenza della matita; Perché con il verbo essere inserito in questa frase Io inviterei in
modo univoco l'esistenza complessiva di tutta la frase e quindi se utilizzo la negazione non
Allora ne dirò tutta la frase perché negherò non solo l'attributo ( Giallo) ma anche l'esistenza
del soggetto (matita)
L’ESSERE è EQUIVOCO?
L'essere per Aristotele non è equivoco poiché non è interpretabile ogni volta in modo diverso
a seconda del contesto, poichè questo genererebbe il caos. nell'interpretazione dell'essere
come qualcosa di univoco tu hai un solo pezzo attraverso cui interpretare il mondo .nella
visione equivoca invece abbiamo infiniti pezzi e noi esseri umani Non riusciremo più a
comunicare Perché le interpretazioni dell’essere sarebbero infinite.
Quindi da un lato abbiamo una visione restrittiva (univoco) mentre dall'altro una visione
troppo dispersiva (equivoco). Quindi secondo Aristotele l'essere è polivoco perché si dice in
molti sensi. Diciamo che Aristotele Voleva trovare un compromesso tra le due visioni
sostenendo che l'essere deve essere concepito in parte in modo univoco e in parte in
modo diverso a seconda del contesto
facciamo un esempio
1. la mela è un alimento sano
2. Luca è sano
3. il colorito di Luca è sano
1. Nella prima frase con il verbo essere si intende un rapporto causale tra la mela e la
salute; un'indole insieme e dicendo che la mela ha un effetto benefico sulla nostra
salute
2. nella seconda frase invece il verbo essere ha un rapporto di possesso; Perché si
intende che Luca ha una buona salute
3. Nella terza frase il verbo essere indica una proprietà e di Luca, ossia il fatto di
godere di buona salute attraverso una sua caratteristica fisica ossia il fatto di avere
un colorito sano
In queste tre frasi abbiamo quindi tre significati diversi Del verbo essere Anche se però sono
comunque affini perché in tutte le frasi il verbo essere collega un soggetto a un predicato
che ne specifica la sua esistenza e le sue qualità