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Ballarò Giorgia Maria

ELABORATO DI FILOSOFIA
1. Quali sono le differenze tra il pensiero di Platone e quello di Aristotele?
2. In base a quali criteri Aristotele opera la differenza tra le varie tipologie di scienze?
3. Che cosa studia la Metafisica e quali sono i suoi significati?
4. Descrivi brevemente la concezione di Dio esposto nella Metafisica di Aristotele
5. Di che cosa si occupa la logica di Aristotele?
6. Esponi brevemente le argomentazioni di Aristotele in vista alle definizioni di spazio e tempo
7. Perché la fisica di Aristotele si conclude con la Metafisica?

1.Aristotele rappresenta una svolta nella storia della filosofia perché ha una concezione che è una via
di mezzo tra quella trascendente di Platone e quella fisicista. La filosofia di Aristotele è più
scientifica , per capirlo possiamo fare riferimento all’affresco di Raffaello “La scuola di Atene”:
Platone viene raffigurato con la mano rivolta verso l’alto e Aristotele con la mano rivolta in
orizzontale. Da questo possiamo capire che, Platone sosteneva che la verità risiedeva in una
dimensione trascendente; Aristotele, invece, ci vuole far capire che secondo lui la verità risiede in
mezzo alle cose. Aristotele ha una visione della verità di tipo immanentistico ( da immanente che
deriva dal latino e significa “presente in”). Quindi l’idea per lo Stagirita è quella che la verità si
trova incarnata alla materia. Non c’è quindi dualismo ontologico. L’idea che Platone chiamava
“eidos”, che Aristotele chiama forma è incarnata alla materia, questo è il primo punto fondamentale
per capire la differenza tra i due filosofi. La verità non è trascendente ma immanente, le idee
rappresentano la verità, e sono incarnate alla materia.

Abbiamo una differenza anche negli scritti: con Platone abbiamo 36 dialoghi, suddivisi in dialoghi
della giovinezza della maturità e della vecchiaia; gli scritti di Aristotele, invece, si dividono in scritti
esoterici che erano destinati alla scuola ( la scuola di Aristotele si chiamava Liceo) ai scuoi discepoli
ed erano soprattutto appunti, e scritti essoterici che erano destinati a un pubblico più vasto( di questi
scritti ci è pervenuto poco e hanno poca rilevanza filosofica).Gli scritti dello Stagirita sono stati
raccolti da Andronico da Todi, che è stato definito con il primo editore di Aristotele.

Un’altra differenza riguarda il significato della filosofia, mentre per Platone la filosofia ha una finalità
sia morale che religiosa, utile per formare un governante esemplare che guidasse con rettitudine una
polis; per Aristotele essa ha sostanzialmente come scopo la pura e semplice conoscenza senza nessuna
applicazione pratica nella vita della città.

Aristotele sostenenva che la sostanza fosse sinolo di materia e forma; quindi la forma per Aristotele è
l’eidos di Platone. La forma è incarnata alla materia, e quindi non possiamo concepire materia senza
aver determinato la forma. La forma diventa particolare, e una delle conseguenze dell’affermazione
che la forma è incarnata alla materia è quella che la forma non può più essere universale, è sempre
riferibile a un contesto specifico, questa è una differenza principale tra Platone e Aristotele.
2. Aristotele opera la divisione tra le varie tipologie di scienze in base a due criteri fondamentali:
l’oggetto di studio, quindi cosa studiano queste scienze, e il fine, cioè a cosa tendono. Aristotele
distingue le scienze in tre branche:

· Le scienze teoretiche (da “teorein” che significa contemplazione) sono scienze che non hanno un
finalità pratica, indagano su concetti che non hanno chissà quale funzione dal punto di vista
essenziale. Le scienze teoretiche sono la matematica, la fisica e la filosofia prima:: la matematica
si occupa di tutto ciò che è misurabile, la fisica che si occupa del movimento delle cose nello
spazio, e la filosofia prima che Andronico da Todi definisce Metafisica, anche se Aristotele usa
solo il termine filosofia prima. Essa si occupa di quei principi che stanno all’origine del mondo.

· Le scienze pratiche sono quelle scienze che hanno una finalità ovvero quella pratica, quelle che
definiscono le regole del comportamento sia individuale che collettivo.

· Nelle scienze poiedriche ( da “poliesis” he significa creare) troviamo tutti quei scritti che si
occupano dell’ingegneria, dell’arte e la finalità è quella di creare qualcosa.

3.Il termine “Metafisica” viene coniato da Andronico da Todi perché “metafisichè” significa in greco
“tutto ciò che sta al di la del mondo fisico”, quindi si intende sia ciò che sta prima le cose fisiche;
quindi ci riferiamo a cose che stanno oltre le cose fisiche, e possono essere considerate come principi
delle cose fisiche.

Abbiamo quattro significati di Metafisica.

Metafisica come usiologia ( da usia che in greco significa sostanza), quindi è lo studio della sostanza,
che per Aristotele è sinolo di materia e forma; la forma è incarnata alla materia e non è più universale,
ma particolare.

Il secondo significato è quello di ontologia, studio dell’essere. Aristotele ci da quattro significati di


essere: l’essere come sostanza, perché l’essere è sempre riferibile a un elemento particolare; l’essere
come categoria. La categoria è il predicato imprescindibile dell’essere e quindi se vogliamo definire
qualcosa dobbiamo usare questi dieci predicati; il terzo significato è quello di accidente che sono
predicati del tutto occasionali e variabili,; il quarto significato l’essere in potenza e in atto: con questa
definizione il filosofo ha del tutto colmato quel divario tra Parmenide ed Eraclito. L’essere è sia in
potenza che in atto, quindi qualsiasi cosa che sia si può vedere in due prospettive diverse quella della
potenzialità e quella dell’atto.

Il terzo significato di Metafisica è eziologia, studio delle cause, questa unione di materia e forma fa
si che noi dobbiamo rintracciare delle cause, in ogni cosa che vogliamo definire, che si distinguono in
quattro tipologie: la causa materiale, causa formale, la causa efficiente e causa finale.

L’ultimo significato di Metafisica è teologia, cioè lo studio di Dio, Aristotele, quindi, ammette l’
esistenza di una dimensione sopra sovrasensibile.

4. Secondo Aristotele, Dio è causa del mutamento della materia stessa . Dio è il primo motore
immobile, primo perché rappresenta il principio da cui derivano tutte le cose, motore perché muove
la materia, è immobile perché se fosse mobile noi dovremmo ammettere l'esistenza di un'altra causa
che determina il movimento di Dio, quindi non sarebbe più Dio. Dice Aristotele, Dio è pensiero che
pensa se stesso , perché non potrebbe pensare null'altro rispetto a se, perché se pensasse qualcos'altro
si implicherebbe l'esistenza dì qualcosa che si contrappone a Dio e siccome Dio è tutto niente si può
contrapporre Dio.

5. La logica aristotelica non si inserisce in nessuna delle tre scienze di cui parla Aristotele, questo
perché la logica è trasversale ad esse. La logica studia il pensiero, non tutti i tipi di pensieri ma solo
quelli che corrispondono alla realtà, ma facendo ciò studiamo indirettamente anche il linguaggio, e la
realtà. Si studia quel linguaggio che riflette quel tipo di pensiero logico che corrisponde alla realtà,
quindi le espressioni poetiche, le preghiere non possono essere oggetto della logica. Quindi si tratta
dello studio del linguaggio o del discorso assertivo, apofantico.

Gli elementi che costituisco le forme del linguaggio sono : i termini, i giudizi e i ragionamenti.

I termini sono gli elementi principali e possono riferirsi o a oggetti esistenti o a oggetti pensati. I
termini possono essere individuali, particolari e universali; all’interno dei termini universali
distinguiamo il genere e la specie, dove la specie è sempre inferiore al genere. I termini però da soli
non ci dicono niente, e quindi si devono legare tra di loro formando i giudizi.

I giudizi sono proposizioni costituite da un soggetto e un predicato; possono essere anche loro
individuali, particolari e universali. I giudizi si dividono per qualità e quantità.

Per esprimere le relazioni tra i giudizi i filosofi medievali hanno creato il quadrato logico.

I ragionamenti o sillogismi sono connessioni di giudizi. Ciò consiste in un’unione di preposizioni che
messe assieme mi portano a una conclusione. Il sillogismo aristotelico si divide in quattro forme
diverse a seconda dove si trova il termine medio.

6. Aristotele ci descrive il luogo come ciò che contiene un oggetto ma che non è nulla dell’ oggetto
che contiene.

Ci dice Aristotele che il luogo non va confuso con il recipiente: il primo è immobile, mentre il
secondo è mobile; un esempio è quello della navicella in un fiume che trasporta un vaso: il vaso è
l'oggetto, la navicella è il recipiente e il fiume è il luogo .

Il tempo è strettamente collegato al movimento perché quando non avvertiamo il movimento e il


mutamento non avvertiamo neanche il tempo. Il tempo è strettamente collegato alle concezioni del
“prima” e “poi”; quindi quando abbiamo determinato il movimento attraverso la distinzione del
“prima” e “poi” abbiamo anche determinato anche il tempo. Ed è l’anima a misurare il tempo.
7.La fisica di Aristotele si conclude sempre con la Metafisica perché la fisica si occupa di studiare
l’essere in movimento, ma l’essere può essere definito come sostanza, quindi si va a cadere nel campo
della Metafisica.

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