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PROPEDEUTICA FILOSOFICA 25/11/21

Per Aristotele non tutti i filosofi devono dedicarsi alla ricerca di cosa sia in sé l’essere, cioè
non tutti quelli che si interessano alla filosofia, possono e devono risolvere il problema
dell’essere.
Nel terzo capitolo del 4 libro Aristotele, vuole dare una serie di Assiomi di tutte le scienze, e
di come la Metafisica sia sempre la scienza ed il sapere superiore agli altri, all’interno di
queto capitolo del libro, riveniamo anche il principio più importante di Aristotele ed uno die
più famosi di tutta la filosofia, ovvero il principio di non contraddizione. Il principio deve
necessariamente essere difeso, da chi fa filosofia, ed Aristotele nel corso del libro ci dà una
serie di dimostrazione della validità e la necessità filosofica del principio.
Aristotele non fa una dimostrazione in senso stretto, ma fa una dimostrazione attraverso
una contraddizione, proprio come in Socrate, il quale con l’arte del dialogare portava alla
contraddizione spontanea del suo avversario, cosa che osserviamo in quasi tutti i dialoghi di
Platone, tranne la Repubblica dove la figura di Socrate è costruttiva e non distruttiva verso
le idee degli altri partecipanti al dialogo.

Quindi Aristotele si chiede se sia compito di una sola scienza di studiare gli assiomi e la
sostanza (la quale sembrerebbe la materia, ma in realtà anche la materia è sostanza),
l’indagine di questi assiomi (proposizione prima, che fonda o meglio basa tutte le successive
proposizioni, è sempre vera) rientra nella scienza del filosofo, tutti gli uomini esperti di una
scienza si servono di questi assiomi nella quantità o porzione che gli serve, non
concepiscono mai totalmente l’assioma.
Lo studio degli assiomi compete a chi studia l’ente in quanto ente, dato che tutti gli enti
appartengono all’ente in quanto, nessuno va a convalidare l’assioma ma lo danno per vero e
lo usa per la loro scienza, e quindi compito del filosofo e di chi specula intorno alla sostanza,
fare indagine anche intorno ai principi dei silogismi ovvero gli assiomi, per Aristotele chi
possiede la conoscenza (dell’ente e della sostanza) deve sapere quali sono i principi di tutti
gli enti, questo sapiente è il filosofo stesso.
Il principio più sicuro è quello in quale non si può cadere in errore, è il più noto ed è un
principio non ipotetico, il principio è qualcosa di necessario per ogni tipo di conoscenza è
quindi non può essere un'ipotesi, è qualcosa che tutti posseggono NECESSARIAMENTE per
avere un qualsiasi tipo di conoscenza,, quindi il principio che si situa alla base di ogni tipo di
sapere è il principio di NON CONTRADDIZIONE, ovvero il principio non è possibile che A e la
sua negazione non A siano veri nella stessa realtà, i contrari non possono sussistere in un
medesimo soggetto, nessuno può ammettere che qualcosa esista o non esista.
Per Aristotele il filosofo è colui che conosce è colui che possiede la conoscenza, invece il
dialettico è colui che ricerca il sapere, è quindi un sapiente che ricerca costantemente del
nuovo sapere. Invece per Platone la sofisitica e quindi il sapere non è altro che un filosofare
apparente il VERO filosofo è colui che è dialettico, per Platone la dialettica è la via della
filosofia verso il sapere, invece per Aristotele la dialettica è uno strumento che cerca di
arrivare alla verità, è solo una branca della logica.

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