La Metafisica e le scienze
Aristotele distingue tre gruppi di scienze:
1. Teoretiche
2. Pratiche
3. Poietiche
Le scienze teoretiche(metafisica, fisica e matematica) hanno per oggetto il necessario, ossia ciò che
non può essere diverso da così come è, e hanno come scopo la conoscenza disinteressata della
realtà.
Il concetto di Metafisica
Il termine metafisica non è di invenzione Aristotelica, e sta a significare quella parte della filosofia
che indaga le strutture profonde e le cause ultime del reale, andando al di là delle apparenze date dai
sensi. Aristotele utilizzava il termine “filosofia prima” per indicare tale disciplina.
Il dominio dell’essere è diviso tra le singole scienze, ognuna delle quali ne studia una dimensione
specifica (la matematica studia ad esempio l’essere come quantità, la fisica come movimento…).
Solo la metafisica considera l’essere in quanto tale, prescindendo dalle determinazioni che formano
l’oggetto delle scienze particolari.
Dunque la nozione di metafisica come scienza dell’essere in quanto essere è la vera scoperta di
Aristotele.
Dal punto di vista ontologico le categorie sono i generi supremi dell’essere, ossia i modi in cui la
realtà si presenta, mentre dal punto di vista logico sono i vari modi secondo cui l’essere si predica
delle cose, ossia quei predicati primi che fungono da raccoglitori di tutti gli altri predicati possibili.
(sommi predicati = concetti universali che si usano per riferirci al soggetto che corrisponde alla
“sostanza”).
Di tutte le categorie la più importante è la sostanza, poiché tutte le altre la presuppongono, essa è
infatti il centro di riferimento delle categorie (ossia intorno alla sostanza ruotano tutte le categorie).
La prima formula esprime l’impossibilità logica di affermare e negare allo stesso tempo uno stesso
predicato intorno ad uno stesso soggetto.
La seconda formula esprime l’impossibilità ontologica che un determinato essere sia, e insieme non
sia, quello che è.
Il principio di non contraddizione così inteso significa questo: ogni essere ha una natura determinata
che è impossibile negare di esso e che in questo senso è necessaria, non potendo essere diversa da
così come è. Aristotele chiama appunto sostanza la natura necessaria di un essere qualsiasi, in
questo senso la sostanza è l’equivalente ontologico del principio logico di non-contraddizione.