!! epica= parte della filosofia che si occupa dei comportamenti umani
! la metafisica di Aristotele ha un bell’inizio, “tutti gli uomini per natura tendono al sapere” Aristotele tende ad avere una visione naturalistica delle cose l’uomo per natura ama conoscere l’uomo può conoscere o per agire o per conoscere !! idea sistematica del sapere, divisi in categorie per fini e tematiche | la scienza teoretica per eccellenza è la metafisica (scienza prima poiché è prima in un ordine ma anche perché studia qualcosa, ovvero la realtà nelle sue caratteristiche generali, nella sua totalità senza aver bisogno di dover delimitare un campo, e l’essere nelle sue caratteristiche proprie | ! le scienze per agire sono dette pratiche: l’etica e la politica Aristotele scriveva per i suoi alunni e i suoi trattati ma non ha mai voluto pubblicare niente, ci sono 14 trattati però che sono stati presi dalla sua scuola e sono stati chiamati metafisica che sono affini tra di loro !! metafisica= dopo la fisica, indica l’ordine bibliografico in cui sono stati posti i libri // è il nome che possiamo dare alla realtà (sostanza prima) e la sua indagine e l’indagine della metafisica | il cambiamento è ciò che distingue le cose metafisiche da quelle metafisiche | ! se tutto si muove nella natura, la causa deve essere fuori dalla fisica (idea del movimento della circonferenza di Platone, questo muove quello ma nessuno sposta niente) !! la metafisica è la scienza della cause (archè) e dei principi primi (aitìaai) | lui nega che si possibile legare tutto poiché ogni aspetto della realtà è molteplice e equivoco (non ambiguo, ma che si dice in molti modi) per lui l’essere si dice in diversi modi ma è la realtà e non una contraddizione ! tuttavia c’è qualcosa che è più preciso nell’uso di qualcos’altro= il concetto l’equivocità che descrive la realtà per aristotele senza contraddizione viene divisa in significato intensivo (che ha natura simile am che si applica a più cose) ed estensivo ! qualcosa che si predica verticalmente che si classifica con accidentale e essenziale | le categorie aristoteliche è la grande alternativa alla concezione della realtà nella divisione tra fisica e metafisica | !! predicazione verticali sono sostanziali, mentre quelle orizzontali sono accidentale anche della scienza metafisica si può fare un’analisi di cos’è l’essere la sostanza in senso proprio (senso estensivo o intensivo) ! ontologia= scienza dell’essere in quanto essere (on ei on) = l’ente in quando ente = ciò che è (l’ente è l’essere, l’essente), è il modo più generico per nominare un realtà ed è questo l’oggetto della metafisica la metafisica è l’ontologia, tuttavia l’ontologia (scienza dell’essere) ha una dimensione intensiva e estensiva !! i libri della metafisica descrivono le caratteristiche generali della realtà !! quando parliamo della sostanza immobile (principio primo) è definita come teologia, poiché due passi vengono definiti sostanza divina (non ha in mente un dio persona e provvidenziale, ma solo usa l’aggettivo per indicare una perfezione e una causa) ! teologia= scienza e sapere del divino quando parlo della sostanza e dei suoi caratteri generali si mettono in gioco categorie nell’ambito della fisica (potenza e atto // materia e forma) sono modi di descrive oggetti di qualsiasi tipo !! potenza e atto: meccanismo logico attraverso cui si definisce qualsiasi oggetto della realtà la potenza è il massimo raggiungimento che una cosa può divenire, mentre l’atto ciò che effettivamente una cosa diviene per spiegare qualsiasi forma io devo considerare queta polarità, ed è il modo di Aristotele di rispondere al problema che la realtà da un alto sembra rimanere sembra identico e dall’altro, il fatto che la realtà è fatta di continui cambiamenti e per tenere insieme queste due cose bisogna utilizzare lo scheda della potenza e dell’atto !! materia e forma: la materia è il sostrato in cui avviene il cambiamento, mentre la forma è l’aspetto del cambiamento che si assume, la realtà si presenta come una forma materializzata ciò che è preminente nella definizione della realtà è quello che lui chiama sostanza (ypokèimenon), ed è il presupposto concettuale che viene rappresentata dalla sostanza ma è una sostanza individuale greco essenza (usìa), questo qui (tòde tì), materia (yle), forma (éidos) motore immobile: è ciò che mette in moto le realtà fisica non può essere fisico e non può essere in movimento, muove senza essere mosso da altro, ciò è causa in quanto è anche fine in quanto motore immobile non cambia e non è potenza che diventa atto, ma è solo atto, atto puro, non può mutare (noèi)= pensiero ed è il pensiero di pensiero, il motore immobile è atto puro ! la filosofia deve essere un esercizio di vita, quello attorno a cui la filosofia ruota !! le scuole filosofiche ci daranno la risposta alla domanda a cui tutti cercano risposta: “cos’è la vita saggia? come posso raggiungerla?” l’episodio che fa da spartiacque tra epoca classica e ellenistica è la guerra coi macedoni (Alessandro Magno), che conquistano tutta la Grecia, fino all’Iran e segna anche la fine della centralità della poleis (senza perdere del tutto la loro autonomia) non saranno + città che si autogovernano | il rapporto con la dinastia macedone (già da Filippo, papà di Alessandro): Aristotele accetta il governo macedone, lui va alla corte dei macedoni e stima il re (non è sfavorevole al comando dei macedoni) e si attira inimicizie politiche poi lo faranno andare via dalla città di Atene ! p mia chelidòn ear u poiei = una sola rondine primavera non fa proverbio greco che si trova all’interno dell’opera “epica nicomachea” in cui Aristotele dice i detti comuni !! etica eudemia (la prima che scrive, che all’inizio era stata abbandonata e poi continuata) e grande epica altri due libri in cui Aristotele tratta il tema dell’epica + questi due in aggiunta all’epica ! Eudemo era un suo amico e Nicomeo era suo figlio opera non solo destinata non solo rivolgendosi agli studenti ma è sicuramente stata pensata come pubblicazione ed è una delle opere + importanti della filosofia | ambito dell’etica = azione degli uomini ! l’etica insieme alla politica definisce il campo delle scienze pratiche: non distingue solo l’oggetto ma se cambia la natura dell’indagine e del suo campo, per forza cambia anche il metodo (il campo di indagine condiziona il metodo) // la natura dell’oggetto condiziona il metodo del sapere e quest’ultimo si conforma alla natura dell’oggetto riflette l’atteggiamento realistico e naturalistico dell’indagine aristotelica i saperi pratici sono saperi che non possono ambire ad avere quella universalità che solo le scienze teoretiche possiedono // gli uomini nelle loro abitudini e opinioni cambiano (c’è un campo della loro probabilità), è impossibile trovare una certezza assoluta di queste opinioni // la certezza etica non è una certezza matematica, che gli uomini condividono senza neanche pensarci ma è una sorta di campo di inclinazione di aspetto comune egli uomini e di centro di gravità e rimarranno solo di massima generalizzazione e di rapporto con una tendenza naturale dove l’uomo ha una ragione e uno spazio in cui operare (statuto della scienza epica per Aristotele) tratto antiplatonico ! Aristotele nel libro dell’epica dice che sta indagando le azioni umane e sa che gli uomini agiscono in vista di un fine (tratto aristotelico) lo schema della potenzialità dell’atto vale ovunque e in qualsiasi campo ed è una potenzialità che nel campo delle azioni vuole guardare verso un fine, mentre nel campo delle azioni si parte dal fine e posso indagare la loro natura etica !! anche se no c’è il fine assoluto, la finalità di un’azione è orientata verso un aspetto comune ed è il bene, tutti agiscono in vista di qualcosa in cui c’è il bene (principio platonico) ogni bene è un fine a un’azione comune ! aristotele pensa che ci sia sempre una base naturale che condiziona la direzione naturale degli uomini // gli uomini sono orientati per natura a qualcosa (è orientativo) | noi vediamo un aspetto generale della realtà ma non occorre il punto di vista logico, e non si deve creare una doppia realtà ! c’è una molteplicità di beni ma è possibile ordinarli, ma l’ordine non ha bisogno di un criterio superlativo a cui comparare il resto dei beni (non occorre un metro assoluto per trovare un criterio) !! le azioni tendono a un fine, l’aspetto comune a tutti i fini è che tutti tendono a un bene, c’è dunque una molteplicità di beni, il raggiungimento di questo bene mi crea uno status di felicità | raggiungere il fine delle cose che è il bene mi dà felicità poiché gli uomini vogliono essere felici eudanomìa = felicità e non è uno stato di esaltazione ma è una condizione stabile e permanente, è un giudizio + generale ! non tutti possono ambire alla felicità poiché ha dei condizionamenti interiori !! la felicità è un concetto etico e non ha il rigore di una definizione geometrica, segna un campo di possibili entro cui si può stabilire una vita felice, però questo campo è legato a delle connotazioni | per essere felici bisogna anche guardare al caso, la sorte naturale e per essere felici bisogna essere in grado di saper esprimere le proprie emozioni, essere liberi, avere un ruolo all’interno della società !! l’uomo felice è l’uomo realizzato che si avvicina a una norma sociale e politica ! la felicità non è un sentimento ma è una stabilità il metodo dell’etica è un metodo dialettico, è un convergere di opinioni che avviene attraverso una discussione ! il tema dell’uomo saggio per Aristotele è paragonabile all’scudaios, ovvero il padre di famiglia, che poi però nl tempo perde la sua importanza !! Aristotele fa sempre riferimento alla natura degli uomini | la felicità è una sorta di centro di gravità che sta permanente e che rimane per il + possibile stabile nel corso della vita, ma anche in circostanze di difficoltà l’uomo felice si comporterà in un certo modo e così realizzerà la sua felicità (vena socratico-platonico) !! l’uomo virtuoso e felice non conosce l’eccesso o il difetto, la virtù sta nel mezzo e introduce il concetto del mesotes giusto mezzo, di fronte a qualsiasi scelta morale di valutare con un calcolo razionale la strada da percorre e i confini fi questa scelta sono i confini del difetto e dell’eccesso ! Aristotele si stacca dall’orizzonte tragico tipico della cultura greca, l’eroe tragico non riesce a fuggire alla sua moira (destino), ma l’etica di Aristotele è un’etica + umana, meno cupa, meno tragica | si diventa giusti, buoni e felici, non si nasce così poiché per avere determinate caratteristiche si devono attuare le potenzialità ! anche nell’amore secondo Aristotele bisogna essere controllati, cosa che potrebbe essere paradossale !! la giustizia nella città deve evitare in conflitti personali, però un giusto istinto di vendetta è una cosa accettabile e umana che deve però essere incanalata, ognuno è metro di sé stesso e la natura è la misura dell’uomo ! impianto realistico, naturalistico e finalistico | il bene è l’aspetto comune positivo di tutti gli aspetti e le azioni positive, si può ordinare in un’idea architettonica con le azioni // i beni possono essere organizzabile anche nella loro molteplicità !! come si decide com’è una vita felice? Il concetto cardine è di “eu zen” non si tratta solo di vivere ma di ben vivere (non ci basta sopravvivere, vogliamo vivere) il fulcro e ciò che dice come e se uno sta vivendo felicemente è la virtù (aretè) e che per Aristotele è il cuore dell’indagine etica per Aristotele la virtù è la massima espressione di un possibilità, attuazione di una potenzialità nel suo massimo, essa è un’eccellenza | eccellenza, attuazione massima ed è la differenza tra eu e zen = virtù !! si diventa virtuosi agendo virtuosamente, il perfezionamento avviene durante il corso della vita, i bambini non possono essere felici poiché sono troppo piccoli e non razionali, solo l’uomo maturo può essere felici ! divisione delle virtù in etiche e dianoetiche: virtù etiche: virtù del comportamento e delle relazioni individuali in un contesto sociale e politico coraggio, altruismo // il giusto mezzo potrebbe essere l’essere magnanimi virtù dianoetiche: sono le virtù che implicano l’uso della ragione e il modo dell’utilizzo della ragione ! bisogna vedere la natura dell’uomo, la sua natura è di essere animale-razionale, ciò che lo distingue di tutti e tutto è l’esercizio della natura, sono le virtù in senso proprio, sono le virtù dell’uomo !! è virtuosa l’azione che trova la strada per raggiungere il massimo grado calcolando ciò con il giusto mezzo (es. dell’arciere o del marinaio) ! la virtù si dimostra tramite l’azione ! trasformare quello che è un comportamento in un abitudine, qui la virtù trova una spontaneità // al continuare ripetersi dell’azione virtuosa si associa la maturazione dell’uomo | la virtù e l’etica si possono dire in molti modi ma anche in modo proprio, c’è una definizione estensiva delle virtù e una definizione intensiva, ciò che è virtù essenzialmente !! le virtù dianoetiche possono essere a loro volta suddivise: pronesis (saggezza): dose di razionalità quando noi agiamo, intelligenza pratica ; è una predisposizione naturale che però sviluppo con la consapevolezza è anche propriamente l’intelligenza dell’uomo rispettato sofia (sapienza): la conoscenza pura, è essenzialmente la virtù teoretica (sapere disinteressato) ! la sofia ha una priorità !! Aristotele non può accettare il fatto che non c’è differenza tra psicologia politica e filosofia, tra azione e contemplazione ! è virtù la sapienza e la saggezza ! la virtù è il mezzo con cui raggiungo il bene !! la felicità è il fine proprio dell’azione ed è l’unico dei beni desiderato per sé la specificità del bene è il fatto che sia il fine di tutti gli essere umani | io sono responsabile delle mie azioni/ l’uomo quando svolge un’azione propende verso il bene