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Aristotele studia le cose come sono, difatti riteneva, a differenza del maestro Platone, che l’ESSENZA delle
cose esistesse qui TODE TI. Aristotele divideva le scienze in 3 tipologie:
Queste scienze, studiano il necessario, cioè ciò che è necessariamente in un modo e non possono
essere altrimenti e il metodo applicato è quello DIMOSTRATIVO
Queste scienze studiano il possibile cioè ciò che è in un modo ma può essere anche altrimenti ed il suo
metodo è NON DIMOSTRATIVO
METAFISICA
La metafisica (METÀ TÀ FISICÀ) va oltre le cose fisica e si occupa delle cause prime ed ultime, ossia ciò che è
e quindi L’ESSERE IN QUANTO ESSERE cioè la sostanza e Dio.
La metafisica studia l’essere in quanto essere e quindi studia tutta la realtà. L’essere è dato dalla sua
sostanza ed il più importante è DIO.
SOSTANZA
- Sostanza
- Qualità
- Relazione (vicinanza rispetto alle cose)
- Tempo
- Spazio (dove?)
- La condizione in cui si trova una cosa
Tra tutte le categorie, quella più importante è la SOSTANZA ( hypokeimenon - ciò che sta sotto). La sostanza
è ciò che noi attribuiamo alle categorie. Questa ha sia una priorità LOGICA (soggetto a cui fanno riferimento
le categorie) e ONTOLOGICA (soggetto a cui appartengono le varie categorie). Dal punto di vista logico, c’è il
PRINCIPIO DI IDENTITÀ E NON CONTRADDIZIONE cioè, un soggetto per essere tale deve essere uguale a sé
stesso (a=a ; per principio logico d’identità) e non può essere contemporaneamente essere e non essere
(a=a e a≠b, principio di non contraddizione, cioè non può essere anche il suo contrario). Secondo Aristotele,
la sostanza è data da un SINOLO (unione di due cose) di FORMA e MATERIA: MATERIA + FORMA =
SOSTANZA. La forma è ciò che rende una cosa ciò che è ed, infatti, per Aristotele è la forma a dare la vera
essenza. Potremmo quindi dire che la forma è più importante poiché è quella che fa la differenza. Aristotele
aggiunge anche che le cose che si muovono, passano continuamente dalla potenza all’atto. La POTENZA è
l’insieme di tutte le varie possibilità che ha la sostanza (analogamente alla materia). L’ATTO è la realizzazione
di una delle sue possibilità. Questo continuo passaggio tra potenza e atto provoca il MOVIMENTO che
comporterebbe l’infinito. Per i greci, INFINITO = DISORDINE. Quindi deve esserci un inizio, ossia LA MATERIA
PRIMA (senza forma), ed una fine che sarebbe l’atto senza la materia, ossia quell’elemento che lo fa
cambiare, cioè L’ATTO PURO. L’atto puro di Aristotele, è DIO che muove il mondo attraendolo a sé. Tutto
tende verso Dio, che è atto puro, per questo viene definito MOTORE IMMOBILE.
LA LOGICA
Dal greco Logos (principio razionale, pensiero e parola) significa che l’uomo può conoscere la realtà
attraverso la logica. Gli storici chiamarono questa parte della logica ORGANON (strumento) che serve alla
comprensione della realtà attraverso il linguaggio. Aristotele dice che il linguaggio è costituito dalle seguenti
parti: 1) CONCETTI una volta che ho questi tendo a metterli insieme, così credo una 2) PROPOSIZIONE e,
infine, il rapporto di più proposizioni forma un 3) RAGIONAMENTO.
Dunque le contrarie non possono essere entrambe vere, nelle contradditorie abbiamo sempre una vera ed è
una falsa, con le sub-alterne andiamo dall’universale al particolare dandoci così la verità.
3) RAGIONAMENTO è un insieme di proposizioni. I fondamentali dei ragionamenti sono diversi. Uno
tra questi è il SILLOGISMO cioè un ragionamento dato da alcune premesse ed è inevitabilmente una
conseguenza: presuppone una premessa maggiore, una minore ed una conclusione. Dall’universale
al particolare abbiamo il ragionamento deduttivo.
ESEMPIO.
Premessa Maggiore:
gli uomini sono mortali
---> conclusione – Socrate morirà
Premessa Minore:
---> conclusione – Socrate è un uomo
ETICA
L’etica si occupa del comportamento/dell’agire umano. Ad oggi c’è una differenza sostanziale tra la MORALE
(riguarda la sostanza individuale) ed ETICA (il modo in cui mi relaziono agli altri). Nel mondo greco non c’era
questa scissione, nonostante venissero considerate la stessa cosa. Aristotele parte da una sua riflessione
morale relativa all’animo. L’ANIMA per Aristotele non si trova esternamente al corpo come potrebbe essere
per il caso dell’iperuranio, bensì dove essere qualcosa in relazione al corpo. Dunque l’animo è FORMA-
ESSENZA del corpo. Un corpo ha vita in potenza, ma è solo quando è un insieme di anima e corpo che c’è
veramente vita. L’animo è quindi la relazione in atto della vita. Aristotele fa una distinzione dell’anima:
- Parte Vegetativa: vive indipendentemente da noi ed è presente in tutti gli esseri viventi
- Parte Sensitiva: legata al movimento nello spazio e alla sensibilità ( percezione della realtà
attraverso i sensi) e fa parte degli animali e degli uomini.
- Parte Intellettiva: si tratta della capacità di utilizzare la ragione, fa parte degli esseri umani
L’etica presuppone che l’uomo si caratterizzi per il proprio intelletto. Aristotele vuole individuare il compito
che l’uomo si deve dare per cui il suo fine sarà anche la sua felicità (EUDAIMONIA) e quindi è l’uomo che
realizza se stesso e la sua potenzialità, cioè quello di arrivare alle SUPREME VIRTÙ. Tra queste virtù ci sono:
- LA CONOSCENZA cioè il vivere secondo ragione che ricerca un modello di vita non
totalmente soggetto per esempio alla posizione dell’anima
- IL PENSIERO anche dette virtù DIANOTETICHE
- VIRTÙ PRATICHE/CONOSCITIVE che ci orientano al mondo e orientano il nostro agire
- LA PHROESIS (dal greco, saggezza) cioè la capacità dell’uomo, attraverso la sua ragione, di
stabilire le sue norme di comportamento, attraverso la SAPIENZA, ossia le esperienze che gli
fanno acquisire la capacità di stare al mondo
LA POLITICA
(Dal greco polis=città) è la gestione della RES PUBLICA, sempre dal greco, qualcosa di pubblico. Non c’è
scelta collettiva che non sia una scelta politica. Aristotele analizza le varie forme di governo che già esistono
ed alcune loro possibili degenerazioni:
POIETICA
Si occupa dell’ARTE e delle TECNICHE. Per anni, molte opere utilizzavano svariati CRITERI per scrivere una
buona opera ed in filosofia si chiama ESTETICA. L’Estetica, ci fa capire ciò che è bello e ciò che è brutto .
Aristotele tratta in particolar modo della TRAGEDIA (dal greco TRAGOIDÌA : chiamata così perché inizia bene
e finisce male) e dà dei concetti fondamentali:
- CATARSI (purificazione) quindi la visione di cose dure e violente all’interno della tragedia
provocano allo spettatore una PURIFICAZIONE dalla NEGATIVITÀ
- Deve avere SPAZIO e TEMPO ben preciso e, dunque, non ci debbono essere FLASHBACK in
quanto deve rimanere LINEARE