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Studiano il NECESSARIO
Studiano il POSSIBILE
studiano il POSSIBILE
Cosa sono?
Quali sono?
Le categorie sono MODI o ASPETTI FONDAMENTALI con i quali la realtà (le cose) si
presenta. Ogni ente (ogni cosa che è) è definito da una serie di caratteristiche che
Aristotele definisce e classifica. Ad esempio “il rosso” rientra nella categoria della
della qualità, ad esempio.
Dal punto di vista LOGICO, le categorie sono MODI FONDAMENTALI in cui L’ESSERE
SI PREDICA1 DELLE COSE. Sono i predicati primi e generali che fungono da “insieme”,
dentro questi “insiemi” rientrano tutti i predicati possibili. Ad esempio, se dico
“quell’individuo è un uomo”, lo sto predicando della sostanza “uomo”. Se dico
“quell’individuo è bello”, gli attribuisco una qualità.
La più importante delle categorie è quella della SOSTANZA, perché tutte le altre
categorie la presuppongono. Ciò non vuol dire che le altre non siano elementi
necessari all’essere, ma che la categoria di sostanza debba essere considerata come
un centro di riferimento per tutte le altre categorie.
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Predicato, dal latino praedicatum, significa ciò che viene detto, quindi il predicato
di una frase è ciò che viene detto attorno a qualcosa, ossia l’elemento che fornisce
informazioni, che predica delle notizie. È l’elemento più adatto a svolgere questa
funzione, viste le molte informazioni che esso porta con sé.
Le conseguenze di questa centralità della categoria di sostanza sono due:
LA SOSTANZA
FORMA 🡪 è la NATURA PROPRIA di una cosa, la struttura che la rende ciò che è.
Aristotele NON intende per forma l’aspetto esteriore di un qualcosa.
Ad esempio la forma di Socrate è la sua natura razionale, questo lo determina come
essere razionale.
- Causa MATERIALE. La materia è ciò di cui una cosa è fatta. Il bronzo è la causa
materiale della statua
- Causa FORMALE. È la forma, cioè l’essenza necessaria di una cosa. La natura
razionale è la causa formale dell’uomo
- Causa EFFICIENTE è ciò che genera una modificazione in un oggetto o in uno
stato. Il padre è la causa efficiente del figlio
- Causa FINALE è lo scopo al quale una cosa tende. L’uomo adulto è il fine del
bambino.
Per Aristotele, invece, i princìpi delle cose risiedono NELLE COSE STESSE. Al posto
delle idee di Platone, Aristotele pone le FORME come strutture immanenti degli
individui.