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CLASSIFICAZIONE DELLE SCIENZE

TEORETICHE -> metafisica, matematica, fisica

Studiano il NECESSARIO

Seguono un metodo DIMOSTRATIVO

Hanno come scopo la CONOSCENZA DISINTERESSATA DELLA REALTA’ (cioè che


non ha fini pratici)

PRATICHE-> etica (si occupa dell’agire individuale) e politica (si occupa


dell’agire collettivo)

Studiano il POSSIBILE

Seguono un metodo NON DIMOSTRATIVO (è valido “perlopiù”)

Hanno come scopo quello di ORIENTARE L’AGIRE

POIETICHE -> arti tecniche,

studiano il POSSIBILE

Seguono un metodo NON DIMOSTRATIVO

Hanno come scopo quello di PRODURRE OPERE D’ARTE E OGGETTI


LE CATEGORIE

Cosa sono?

Sono CARATTERISTICHE FONDAMENTALI E STRUTTURALI DELL’ESSERE, cioè


determinazioni generali che ha ogni essere.

Quali sono?

SONO 8: SOSTANZA, QUALITA’, QUANTITA’, RELAZIONE, AGIRE, SUBIRE, LUOGO,


TEMPO.

Aristotele ne aggiunge altre 2: AVERE e GIACERE

Le categorie sono MODI o ASPETTI FONDAMENTALI con i quali la realtà (le cose) si
presenta. Ogni ente (ogni cosa che è) è definito da una serie di caratteristiche che
Aristotele definisce e classifica. Ad esempio “il rosso” rientra nella categoria della
della qualità, ad esempio.

Dal punto di vista LOGICO, le categorie sono MODI FONDAMENTALI in cui L’ESSERE
SI PREDICA1 DELLE COSE. Sono i predicati primi e generali che fungono da “insieme”,
dentro questi “insiemi” rientrano tutti i predicati possibili. Ad esempio, se dico
“quell’individuo è un uomo”, lo sto predicando della sostanza “uomo”. Se dico
“quell’individuo è bello”, gli attribuisco una qualità.

La più importante delle categorie è quella della SOSTANZA, perché tutte le altre
categorie la presuppongono. Ciò non vuol dire che le altre non siano elementi
necessari all’essere, ma che la categoria di sostanza debba essere considerata come
un centro di riferimento per tutte le altre categorie.
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Predicato, dal latino praedicatum, significa ciò che viene detto, quindi il predicato
di una frase è ciò che viene detto attorno a qualcosa, ossia l’elemento che fornisce
informazioni, che predica delle notizie. È l’elemento più adatto a svolgere questa
funzione, viste le molte informazioni che esso porta con sé.
Le conseguenze di questa centralità della categoria di sostanza sono due:

1 - La categoria di sostanza ci fa comprendere che il termine “essere” non ha né un


unico significato né tanti significati uno diverso dagli altri, ma invece ci insegna che
l’essere ha una molteplicità di significati. La categoria della sostanza è il senso
unitario che raccoglie tutti i significati dell’essere.

2 – Se quindi l’essere si identifica con le categorie (esse sono le determinazioni


dell’essere) e le categorie si basano sulla categoria di sostanza, la domanda “che
cos’è l’essere?” diventa “che cos’è la sostanza?”

LA SOSTANZA

Per SOSTANZA - entelecheia - Aristotele intende innanzi tutto l’INDIVIDUO


CONCRETO (“questo uomo” – Socrate, ad esempio – al quale attribuisco una serie di
proprietà (“bruno”, “alto”). Tale individuo è soggetto grammaticale e logico dei
predicati a lui riferiti. L’individuo, o soggetto sostanziale, è un ENTE AUTONOMO,
cioè che ha vita propria. Le qualità che ha, invece, dipendono dall’ente autonomo.
“Sostanza” sono i vari individui che hanno delle qualità: la realtà è composta da un
insieme di SOSTANZE e di QUALITA’ di TALI SOSTANZE.

OGNI SOSTANZA INDIVIDUALE (questo uomo) FORMA UN SìNOLO, ovvero un’unione


di MATERIA e FORMA.

MATERIA 🡪 è CIO’ DI CUI è FATTA UNA SOSTANZA, è il MATERIALE che la compone


(il legno con cui è costruito un tavolo)

FORMA 🡪 è la NATURA PROPRIA di una cosa, la struttura che la rende ciò che è.
Aristotele NON intende per forma l’aspetto esteriore di un qualcosa.
Ad esempio la forma di Socrate è la sua natura razionale, questo lo determina come
essere razionale.

La forma è l’elemento attivo e determinante del sinolo, è CIO’ CHE STRUTTURA LA


MATERIA.

LA MATERIA è l’elemento passivo e determinato, VIENE STRUTTURATA DALLA


FORMA.

DOTTRINA DELLE QUATTRO CAUSE

La conoscenza e la scienza nascono dalla meraviglia di fronte all’essere, esse


ricercano la CAUSA delle cose. Esistono vari tipi di cause:

- Causa MATERIALE. La materia è ciò di cui una cosa è fatta. Il bronzo è la causa
materiale della statua
- Causa FORMALE. È la forma, cioè l’essenza necessaria di una cosa. La natura
razionale è la causa formale dell’uomo
- Causa EFFICIENTE è ciò che genera una modificazione in un oggetto o in uno
stato. Il padre è la causa efficiente del figlio
- Causa FINALE è lo scopo al quale una cosa tende. L’uomo adulto è il fine del
bambino.

Nei processi naturali la causa FORMALE, EFFICIENTE E FINALE coincidono. Nei


processi artificiali le quattro cause possono invece essere distinte.

Con tale dottrina, Aristotele connette la nozione di “causa” con quella di


“sostanza”: comprendere la causa di qualcosa significa comprendere com’è
articolata quella sostanza.
Riguardo a questo argomento Aristotele ha come bersaglio di polemica il suo
maestro Platone: egli ha il merito di aver individuato l’importanza della causa
formale (l’idea platonica è infatti la natura o l’essenza necessaria di una cosa,
ossia la sua forma), ma ha posto le idee fuori dalle cose. In questo modo non si
riesce a capire come le idee possano essere la causa delle cose.

Per Aristotele, invece, i princìpi delle cose risiedono NELLE COSE STESSE. Al posto
delle idee di Platone, Aristotele pone le FORME come strutture immanenti degli
individui.

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