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Hristea Andra IV A mercoledì4 novembre 2020

Verifica di filosofia

1. 


La filosofia in Aristotele è una condizione generale difficile da conseguire che se


raggiunta è difficile da far venire meno. Nell’etica Nicomachea bisogna partire dalle
cose che conosciamo per definire la filosofia, in quest’opera la filosofia non coincide
con una vita di godimento ( schiavi del piacere), basata sugli onori (attribuiti dagli
altri),con la ricchezza (mezzo per ottenere qualcosa) oppure con lo stato di apatia
bensì con lo stato di attività ( Energheia) che permette la felicità dunque a chi agisce
dedicandosi ad attività un esempio è il fatto che alle olimpiadi vince chi agisce e
non chi è bello.
La potenza, il caso non realizzato, e l’atto, il caso realizzato, sono capacità
dell’uomo che non devono restare potenzialità ma vanno attivate. Aristotele
individua come attività caratteristica più propria dell’uomo il logos ( ragione, parola,
pensiero) esprime il concetto che maggiore è la potenza tanto più sarà felice
realizzando quel che più è in lui. Secondo l’etica teleologia si deve vivere secondo il
fine della propria natura ed afferma che l’uomo è un animale politico-sociale che
deve vivere insieme agli altri.
La sfera della felicità è complessa: è necessario realizzare le capacità ed uscire
dall’isolamento. Il caso/fortuna hanno un ruolo preponderante in questa sfera
perché il materiale offerto all’uomo dalla vita non è sempre positivo ma la realtà
cambia dunque deve essere elastico per adeguarsi alla realtà mutante.
In Aristotele le virtù fondamentali sono due:
-Etiche: (temperanza, coraggio, giustizia, morali) riguardano la vita pratica e l’uomo
in quanto sociale si rapporta con gli altri, acquisendole con la pratica e l’abitudine.
Un esempio ne è la giustifica che è distributiva e commutativa, distributiva perché
implica la ripartizione dei beni ovvero dare ciò che spetta giustamente ad uno e
commutativa dal momento che nei contratti vengono parificati i vantaggi ed i
svantaggi ( meriti stabiliti dalla società).
-Dianoetiche: (razionali), sono proprie dell’anima: si fa uso della saggezza quando si
agisce e la sapienza è il grado più alto della conoscenza che ci permettessi
conoscere ogni aspetto della realtà e dunque Dio che è sapiente e felice.
Per Aristotele la filosofia è sapere teoretico e disinteressato ed è la scienza prima
che studia l’essere in generale e quindi è comune fondamento di tutte le scienze,
che studiano l’essere da un punto di vista particolare. Dunque si differenzia dalle
altre scienze perché invece di prendere in considerazione uno o più aspetti
particolari della realtà, studia la realtà in generale. Essa si propone pertanto come
scienza prima poiché indaga ciò che di cui gli oggetti di tutte le altre scienze
partecipano, ovvero l’essere, e ricerca i principi condivisi da tutte le scienze.

La filosofia in Epicuro è la cura dell’anima da tutto ciò che può turbarla fornendo 4
rimedi a 4 turbamenti ( quadrifarmaco) dunque i mali vengono curati con le terapie.
1) Paura degli dei, ma essi non intervengono nella vita degli uomini altrimenti non ci
sarebbe il male.

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Hristea Andra IV A mercoledì4 novembre 2020
2) Paura della morte però quando c’è la morte non ci siamo noi e viceversa .

3) Paura della ricerca del non necessario ma il piacere è facilmente raggiungibile


conseguenza del fatto che se gli uomini capissero che le cose non necessarie
andasse tolte, sarebbe il raggiungimento dell’ Atarassia (felicità)

4) Paura del dolore fisico però se è acuto, è provvisorio o porta alla morte se invece
è lieve, è sopportabile.

Dunque la filosofia guarisce, ma deve anche:

-indicare la via per la felicita

-comprendere la canonica, la fisica e l’etica.

L’etica in Epicuro individua il piacere come motore e fine dell’azione umana,


distingue il piacere stabile (autentico, e dunque atarassia) ed il piacere in movimento
( gioia e letizia). Inoltre distingue anche i bisogni naturali (necessari e non necessari)
ed i bisogni non naturali ( non necessari). L’etica di di Epicuro:
esalta l’amicizia che nasce dalla ricerca del’utile, ma di per sé è un bene
incoraggia il rifiuto della politica e dunque vivere nascosto eliminando ogni passione
perché crea emozione.

Nello stoicismo il concetto di filosofia coincide con quello di virtù: il fine della
filosofia dunque è il raggiungimento della sapienza, ovvero della scienza delle cose
umane e divine, ma l’unica via per arrivare a questo traguardo è per l’appunto
costituita dall’esercizio della virtù, cioè da una vita moralmente buona in quanto
guidata dalla ragione. La filosofica si divide in fisica, etica e logica.
Alla base dell’etica vige il concetto secondo il quale ciascun uomo vive in
circostanze che possono condizionare la proprie vite, tutto dipende da come ci
inseriamo nelle vicende conseguenza è inseguire il corso della razionalità/fatto e
dunque è necessario vivere secondo natura per essere virtuoso rispettando l’ordine
razionale che regola l’universo. Per loro il dovere è l’azione conforme all’ordine
razionale ed è un’etica stoica intesa come convenienze dell’azione umana all’ordine
razionale.
Il dovere è:

-retto ( perfetto, assoluto, si trova nel sapiente)

-intermedio ( comune a tutti e realizzato attraverso l’indole buona e l’istruzione)

Il bene compare quando la scelta indicata dal dovere viene ripetuta e consolidata
finche non diventa una disposizione uniforme e costante, dunque è una virtù.
La virtù è l’unico bene, solo del sapiente ovvero capace del dovere retto
identificandosi con la sapienza ed essa si presenta sono nomi diversi:

-saggezza ( compiti dell’uomo),

-temperanza (controllo degli impulsi),

-fortezza ( superamento degli ostacoli)

- giustizia ( distribuzione dei beni).


La virtù ciononostante è una sola e la possiede chi compie il dovere.

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Hristea Andra IV A mercoledì4 novembre 2020
Tra la virtù ed il vizio non vi è via di mezzo.

La virtù è il solo bene in senso assoluto perché costituisce la realizzazione


nell’uomo dell’ordine razionale del mondo.

L’emozione è il valore negato totalmente essendo che non ha funzione


nell’economia generale del cosmo, essa non è provocata da forze o situazioni
naturali ma è un’opinione dettata da leggerezza. Le emozione sono 4 basilari:

-desiderio dei veni futuri

-letizia per i beni presenti

- timore dei mali futuri

- -afflizione per i male presenti

Le prime due hanno origine dai beni presunti mentre la altre due dai mali presunti.

Le emozioni sono dunque malattie che colpiscono la stolto dal quale il sapiente è
immune perché appunto si trova in condizione di apatia e atarassia ed è indifferente
dalle emozioni. Dunque in conclusione per gli stoici la felicità è disumana.

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