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CANTO I

VERSI 1-4

inizia con un proemio, il quale è diviso in tre parti:

-la prima ottava si chiama PROPOSIZIONE, nonché’ l’ottava dove l’autore spiega quali sono
le storie e i personaggi di cui racconterà nel suo poema; si chiama proposizione proprio
perché in questa prima parte l’autore propone come fosse la trama di quello di cui
racconterà.

-la seconda ottava, l’INVOCAZIONE, dove normalmente nei poemi si invoca la musa
ispiratrice, ovvero colei che deve darti l’ispirazione per poter continuare a scrivere il poema

- la terza e quarta ottava è quella dove troviamo la dedica dell’autore; ad esempio Ludovico
Ariosto vivendo nella corte degli Estensi dedica il suo poema ad Ippolito d’Este

Ariosto è assolutamente un uomo rinascimentale, un uomo umanista, per vari motivi

-innanzitutto il centro del suo poema è l’essere umano, con le sue bravure, le sue capacità,
la sua creatività, la sua bellezza, i suoi amori, gli intrighi, i tradimenti, le virtù e i vizi

-inoltre Ariosto nel suo poema esprime una forte visione ottimistica rispetto all’essere umano
e alla natura

(la quale è rappresentata molto mite e amica dell’essere umano, poiché è quasi sempre
primaverile, dolce, con i fiori…)

-Ariosto utilizza poi la Medietas, che significa ‘stare in mezzo’, poiché lui da buon umanista
che esalta la classicità che si basa sull’equilibrio, le armonie, la proporzione, non accetta le
esagerazioni, vuole stare in una situazione di mezzo, avendo un certo dominio delle
emozioni. Infatti quando Orlando diventa pazzo c’è il commento di Aristo; ricordiamo che
Ariosto durante il suo poema commenta con la sua opinione i personaggi e le scelte che
fanno; non a caso quando Orlando diventa pazzo, stavo dicendo, Ariosto commenta facendo
capire ai lettori cosa succede quando qualcuno si lascia trasportare troppo alle emozioni e ai
sentimenti, ovvero che perde la testa.

CANTO I
VERSI 5-31

Orlando e Rinaldo, entrambi innamorati di Angelica, iniziano a litigare per averla. Quando
Carlo Magno nota che questi due hanno perso la testa per questa ragazza e che quindi
danno poca importanza alla guerra contro i Saraceni, prende angelica, la toglie a Orlandola
e la dà in affidamento al duca di Baviera; successivamente organizza una battaglia nella
quale i due contendenti, Orlando e Rinaldo, dovranno uccidere più nemici possibili per
‘vincere’ Angelica (vediamo quindi come essa è trattata come un oggetto) . Succede però
che quel giorno la battaglia va a discapito dei cristiani i quali sono costretti a scappare; a un
certo punto il duca di Baviera viene preso prigioniero e perciò Angelica appena vede che la
tenda dove era prigioniera non è più custodita, scappa; durante la sua fuga incontra Rinaldo
e Ferrau. Quest’ultimo era un soldato saraceno, proprio colui che in battaglia aveva ucciso il
fratello di Angelica, Argalia. Solitamente quando un uomo uccide un suo nemico, colui che
vince può prendersi le spoglie di quello uccio (spada, cavallo, elmo, armatura ecc.) ma
Ferrau, prima di uccidere il fratello di angelica, aveva promesso a quest’ultimo che non si
sarebbe preso tutte le spoglie ma solamente l’elmo che avrebbe poi dovuto gettare dentro le
acque di un fiume. Ferrau nonostante glielo avesse promesso non aveva intenzione di farlo
ma cosa succede, quando sta bevendo dell’acqua presso un fiume per sbaglio fa cadere
l’elmo, non riesce a recuperarlo e lo perde; è in quel momento che esce dal fiume un
fantasma che è il fantasma di Argalia (fratello di angelica) che lo rimprovera dicendogli:
traditore non solo non mantieni la promessa ma adesso che il destino ha fatto quello che
dovresti aver dovuto fare tu cerchi pure di recuperarlo .

CANTO XXIII
Angelica, nonostante tutti gli uomini la amassero, disprezzava ogni uomo; e perciò che viene
punita dal Dio Amore, il quale la fa innamorare dell’umil ma bellissimo soldato africano
Medoro, che ha trovato per caso ferito e ha salvato da una morte certa. mentre lo curava
appunto Angelica si ammala d’amore. Ricambiata da Medoro, i due si sposano nella casa
del pastore che li ha ospitati fino alla guarigione di Medoro. I due hanno a lungo
amoreggiato, scrivendo e incidendo sugli alberi del boschetto lì vicino frasi d’amore
accompagnate dai loro nomi. guarda a caso è proprio qui che capita un giorno lo sventurato
orlando.

CANTO XXXIV

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