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A RIVEDER LE

STELLE
Presentazione di Giacomo Cresti
IL PERSONAGGIO DI DANTE
 Durante il racconto della discesa agli inferi, il protagonista Dante è
coinvolto in prima persona nelle azioni e nelle vicende. Notiamo durante
il libro che Dante rende partecipe il lettore descrivendo le sue emozioni,
(p.272) ad esempio scrive “non chiedetemi quanto io sia diventato gelato
e fioco…vi basti sapere che io non morì e non rimasi vivo”.
 Durante il viaggio il poeta non è uno spettatore, ma è attivo: chiede e parla
ai dannati, si dispera e si arrabbia, addirittura piange; ad esempio davanti
al racconto delle sofferenze di Francesca, Dante è talmente turbato che
piange di compassione, fino allo svenimento. In altri tratti del racconto
Dante addirittura trema di paura, ad esempio dopo il volo sul drago
sembra che sia scosso da brividi (p124); mi ha colpito in particolare la
descrizione del volo che è una sensazione che Dante non può aver
provato, ma nonostante ciò è descritto in modo molto dettagliato e
verosimile.
IL PERSONAGGIO DI DANTE
 Essendo Dante attivo politicamente, nel 1300 fu eletto priore. Firenze però era sull’orlo di una guerra civile: il
partito dominante dei guelfi era diviso in bianchi e neri, Dante tentò di contrastare i neri e il pontefice; come in vita
ebbe a cuore le sorti della sua città, allo stesso modo nel suo viaggio esprime nettamente la stima o l’odio per i
personaggi del suo tempo.
 Alcuni personaggi sono stimati dal poeta, come Farinata e il suo maestro Latini (p108), che è il primo dannato che
tocca il poeta.
 Dante soffre molto durante il suo esilio a causa dell’accusa di baratteria; egli infatti non condannava la ricchezza,
ma solo quella fatta di fretta e senza scrupoli, come quella della Firenze del tempo, inoltre Dante non amava i
commercianti che si arricchivano con questo tipo di economia, essendo lui un’uomo con un cognome e quindi di un
certo livello sociale.
 La partecipazione emotiva di Dante si nota molto davanti ai suicidi (p93), per Cazzullo forse anche Dante ha
pensato di togliersi la vita prima di sopportare l’esilio, ma per Dante la vita è un dono del Signore e quindi nessuno
può dissiparlo.
 Dante scrisse la divina commedia per soddisfare una promessa che fece alla sua amata (anche lui era sposato),
Beatrice. Gli aveva promesso di cantare la sua bellezza e lo fece tramite la scrittura dell’opera su cui si fonda parte
dell’unità italiana.
DANTE E L’ODIO PER BONIFACIO
VIII
 Dante odiava in particolare un personaggio del suo tempo ossia Bonifacio
VIII, “colui che ingannò la bella donna, la chiesa, sposa di Cristo, per
farne strazio”. (p133) Cazzullo dice che per Dante, Bonifacio causa la sua
rovina trattenendolo a Roma mentre tesse la sua trama per cacciare i
Bianchi da Firenze e contraddice tutto quello in cui Dante crede. Per il
poeta il papa doveva essere una guida spirituale, mentre Bonifacio è un
sovrano assoluto che sostiene la teocrazia, induce il santo eremita
Celestino V a dimettersi e lo imprigiona fino alla morte. Si scontra con
Filippo il Bello re di Francia, lo scomunica e scrive una bolla per
rivendicare entrambi i poteri, anche se questo piano fallisce.
 Egli viene menzionato da Nicola III, nella terza bolgia, che chiede
erroneamente al poeta: “Se’ tu già costì ritto, Bonifazio?” Il papa voleva
chiedere a Bonifacio se era venuto a fargli compagnia.
CONTENUTI DELLA
MONOGRAFIA
STORIA ITALIANA
 Durante l’intero racconto del libro, tramite Dante e i suoi incontri,
ci viene raccontata la storia dell’Italia negli anni di Dante. Infatti
negli anni intorno al 1300, quando Dante visse, vi erano molte
battaglie e guerre in Italia.
 Il libro e Dante con i suoi dialoghi con i dannati si concentra i
particolare sulla storia e delle battaglie di Firenze, dato che è la
patria di Dante.
 Mentre il poeta discende fino al fondo dell’inferno incontra i
personaggi del suo tempo e non solo. Ad esempio Bocca degli
Abati, alleato dei guelfi bianchi, che porto con il suo tradimento
alla sconfitta di Montaperti. Vi è pure un incontro con Ulisse,
continuando la storia dell’acheo con una sua interpretazione.
MONOGRAFIA
L’INIZIO DEL VIAGGIO
ALL’INFERNO
 La narrazione e l’incontro di personaggi ed eventi storici
procede a pari passo con la narrazione del viaggio che Dante fa
con Virgilio verso il centro della terra, ossia l’inferno.
 Dante si trova nella selva oscura, ossia nella foresta dove si è
smarrito a causa dell’esilio dalla sua città Firenze. Da questo
luogo Dante si imbatte in tre animali: una lince, un lupo e un
leone. Dopo averli superati il poeta incontra Virgilio, che si
propone di accompagnarlo fino alle viscere dell’inferno.
 Con l’aiuto del poeta romano, che Dante tanto stima, inizia il
viaggio del poeta; Dante stesso sottolinea che il viaggio è voluto
da Dio, perché in questo modo tutto ciò che vedrà e scriverà,
sarà “protetto” dalla sua missione divina.
PRIMO CERCHIO
 Dante viene accompagnato nel primo girone da Caronte, il
traghettatore di anime, che approda sulle sponde del limbo.
Quindi non vi sono uomini che non conobbero Dio. Tra i
personaggi principali abbiamo: Omero, Aristotele,
Platone, Ovidio, Orazio, Cesare, Orfeo e Ippocrate. Dante
non racconta nel dettaglio di tutti. Cazzullo si concentra sul
raccontare che per Dante, Aristotele era il più grande
filosofo di tutti i tempi, infatti il pensiero medioevale e
dantesco “è impregnato di aristotelismo”(p38).
 Un personaggio importante, e forse il più famoso, è
Francesca di Rimini; essa fu ingannata e uccisa dal marito.
Doveva sposare Paolo per portare pace tra i Malatesta e i
Da Polenta, ma il tutto era un inganno dato che Paolo risulta
sposato già dal 1269.
SECONDO E TERZO CERCHIO
 Nel secondo girone vi sono collocati i lussuriosi. Uno dei personaggi
principali è Minosse di Creta, che decide di quanti gironi un
dannato deve discendere. Qui Dante incontra Paolo e Francesca e la
commedia viene conquistata dall’amore, tanto che le terzine, mentre
Dante parla con i due, iniziano sempre con questa parola.
 Nel terzo girone sono puniti i golosi. In questo girone il poeta
incontra Ciacco, un cittadino di Firenze che ha il compito di
giudicare il futuro della sua patria. Dante non resiste e gli chiede di
rivelargli il futuro della sua terra. La profezia è spaventosa, infatti i
Bianchi, vinti dai neri saranno umiliati e perseguitati. Qui il poeta
incontra anche il suo caro amico Guido Cavalcanti e il leader dei
Neri Corso Donati.
QUARTO E QUINTO CERCHIO
 Pluto, il dio della ricchezza fa la guardia al quarto
girone, dove vi sono gli avari e i prodighi; qui i dannati
devono trascinare dei massi in direzione opposta agli
altri. Qui Dante affronta la questione del denaro,
incolpando gli usurai e descrivendo la fortuna come
una “ministra di Dio”.
 I dannati del quinto girone, gli iracondi e gli accidiosi,
sono sommersi dal fango. Qui Dante incontra Filippo
D’Argenti, compagno di Corso Donati, guelfo nero, il
poeta ringrazia dio per averlo fatto affondare nel fango.
SESTO CERCHIO E LA CITTÀ
DI SATANA
 Nel sesto girone ci sono gli eretici, puniti bruciando vivi nelle loro
tombe. Dante si imbatte in Farinata degli Uberti, un condottiero
ghibellino che rinfaccia a Dante le sconfitte dei Guelfi; il poeta però
gli rivela il futuro della città, ossia la vittoria della sua fazione, ciò
fece più male a Farinata che essere bruciato vivo.
 Il poeta ora vede la città di Dite, ossia satana in ebraico, dove vede
per la prima i diavoli. Sono moltissimi e vengono descritti come
angeli caduti, con ancora le ali attaccate. Sono maligni e dispettosi,
infatti inizialmente non fanno passare il poeta e Virgilio. Dalla città
Dante scorge anche le tre Furie, coperte di sangue e cinte di idre, sarà
un’angelo a scacciarle, dato che la guida del poeta si dimostra
impotente davanti alle creature.
SETTIMO CERCHIO
 Il Minotauro fa da guardiano al settimo girone che si trova
all’interno della città. Qui vengono puniti i violenti. I peccatori si o
divisi in tre gironi: i violenti verso il prossimo, verso se stessi e
verso Dio.
 I primi sono immersi fino alla gola nel sangue, un personaggio
importante che giace qui è Attila, il flagello di Dio.
 I suicidi, i bestemmiatori e gli scialacquatori invece sono stati
trasformati in alberi insanguinati, Dante incontra in questa foresta
di dannati Cazzullo si concetto sull’incontro di Pier delle Vigne (il
consigliere di Federico II, re di Sicilia) che gli spiega come la sua
anima sia stata legata al tronco insanguinato.
LE MALEBOLGE
DELL’OTTAVO CERCHIO
 I Bolgia, ruffiani e seduttori, sono frustati dai diavoli
II Bolgia, adulatori, sono immersi nello sterco
III Bolgia, simoniaci, sono conficcati dentro delle buche a testa in giù, con le piante dei piedi accese da fiammelle
IV Bolgia, indovini, camminano con la testa rivoltata all'indietro, qui Dante incontra Tiresia, il famoso indovino
greco, Dante disprezza molto l’arte ingannevole (p148)
V Bolgia, barattieri, sono immersi nella pece bollente, sorvegliati da demoni alati armati di bastoni uncinati
VI Bolgia, ipocriti, camminano con indosso una cappa di piombo dorata all'esterno
VII Bolgia, ladri, hanno le mani legate dietro la schiena da serpenti e subiscono orribili metamorfosi
VIII Bolgia, consiglieri fraudolenti, sono avvolti da una fiamma, qui il poeta si ferma a parlare della storia di Ulisse
IX Bolgia, seminatori di discordia, sono tagliati e mutilati da un diavolo armato di spada, fa un’apparizione anche
Maometto
X Bolgia, falsari, i falsari di metalli sono colpiti dalla scabbia; quelli di persone si addentano tra loro; quelli
di monete sono colpiti da idropisia e tormentati dalla sete; quelli di parole sono colpiti da febbre altissima
IL NONO CERCHIO
 All’interno dell’ultimo girone Dante colloca i giganti, che descrive come creature forti, grandi ed intelligenti.
 Nel fondo dell’inferno vi sono i traditori, divisi in quattro cerchi:
 La Caina, dove vi sono i traditori dei parenti
 La Antenora, con i traditori della patria
 La Tolomea, che contiene traditori degli ospiti
 La Giudecca, dove infine sono collocati i traditori dei benefattori
 Sul fono massimo dell’inferno vi è Lucifero; secondo Dante esso ha tre facce, che rappresentano, ira, ignoranza e
invidia. Viene specificato dal poeta che esso è molto più colossale di un gigante. Ha sei ali sotto le teste, per
ricordare che era un serafino, un tipo di angelo. Maciulla masticandoli Giuda, Bruto e Cassio.
 Dante, aggrappato a Virgilio, si arrampica ed esce dall’inferno per “riveder le stelle”
 Per far capire al lettore lo spessore del ghiaccio che ricopre il lago del nono cerchio, il poeta scrive: “non avria pur
da l’orlo fatto cricchi”. Cazzullo fa notare come Dante riesce a prevedere involontariamente uno dei disastri più
terribili della storia italiana, il disastro del Vajont.

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