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15 Novembre 2011

TEMA: LE ORIGINI, LE CARATTERISTICHE E IL SIGNIFICATO DEL MITO


Il mito è una narrazione di tipo fantastico trasmessa
in origine oralmente, ma in seguito venne anche
scritta. È infatti la più antica narrazione conosciuta.
Il termine "mito" viene dal greco mythos, che vuol
dire, appunto, racconto.
Essendo una narrazione di argomenti religiosi e
anche allegorici, il mito ha come protagonisti dei,
eroi, semidei, mostri ed antenati. È nato come
risposta a fenomeni naturali e forze della natura e
come spiegazione di alcune pratiche presenti nella
società, perciò si può dire che è il tentativo di
rispondere a tutte le domande senza risposta che
l'uomo si poneva e di dare un senso alla vita.
Con gli dei immortali ogni popolo esprime la volontà
di sopravvivere alla morte e di fuggirla.
Si può anche dire che il mito non avrebbe potuto
esistere senza l'ignoranza, perché proprio il non
conoscere la scienza da parte degli uomini
dell'antichità ha permesso l'invenzione di questi
racconti.
Il mito è strettamente legato alla religione, perché è
con l'idea della religione che esso viene inventato. Il
mito oltretutto a volte è un elemento fondamentale
della religione: ad esempio è presente in preghiere
e liturgie.
I miti di solito vengono divisi in Miti Teogonici (che
trattano l'origine degli dei), Miti Antropogenici
(sull'origine dell'umanità), Miti Cosmogonici (sulla
creazione e l' ordinamento del mondo), Miti
Escatologici (sul futuro del mondo o l'oltretomba),
Miti Soteriologici (su un salvatore o eroe) e Miti
Eziologici (che spiegano fenomeni naturali e la
realtà).
I Miti Teogonici, o teogonie, hanno un' importante
funzione nella mitologia greca, in quanto danno un
ordine alla nascita del mondo e degli dei. Il Mito
Teogonico più famoso è la Teogonia di Esiodo, che
racconta la nascita delle forze naturali prima, e
quella degli dei dopo.
Un aspetto curioso dei racconti mitologici è che
sono stati scoperti miti simili tra culture, civiltà e
popolazioni differenti. Nei miti di ogni popolo, ad
esempio, ricorrono la creazione dell'universo, dei
con carattere e personalità diversi, il dio del fuoco,
un dio a cui tutti gli altri stanno sottomessi.
Tutti questi miti possiedono le caratteristiche, le
abitudini del popolo che li ha immaginati.
Sono state date molte spiegazioni del mito: una
teoria lo interpreta come uno sviluppo della
comunicazione, una come fonte di tradizioni e
costumi di ogni popolo, una come un modo per
esprimere simbolicamente usanze e credenze
importanti per tutta la società, un'altra come un
modo per unificare idee e culture diverse e per
mantenere intatti i costumi e la società.
Ora si tende a considerare il mito un'interpretazione
del mondo, dove le verità sono nascoste e
presentate in un modo differente da come le
presentano la filosofia e la scienza.
Nel mito infatti è presente l'identità di un popolo,
nel senso che leggendo un mito si possono capire
gli ideali della gente di un periodo storico e ciò che
in quegli anni e presso quel popolo era considerato
virtù e cosa difetto, cosa procurava onore e cosa
disonore. Questo si può capire con la figura
dell'eroe, che nei miti incarnava tutte le virtù,
disprezzava i difetti, e rappresentava l' idea
dell'uomo perfetto.
Ogni popolo inserisce quindi tutti i propri ideali, le
proprie tradizioni, la propria identità nei miti.
Secondo Platone, il mito era diverso dalla realtà, ma
è anche ciò che più ci avvicina ad essa nel caso
che la scienza non riusca a rispondere a tutto e in
caso di verità che la razionalità non può
raggiungere.
Per Aristotele, la filosofia e i miti non sono altro che
la conseguenza della voglia di sapere. Questo porta
a porsi infinite domande, e dove non si può
rispondere con la ragione, il mito è il tentativo di
dissetarsi alla fonte della conoscenza.
E questo tentativo, e quindi ogni mito, non è
originato da un bisogno materiale, ma dalla capacità
degli uomini di porsi domande e di cercare la verità.
Perché come dice Aristotele stesso in Metafisica:
[...] è evidente che essi (gli uomini) cercavano di
conoscere per puro amore del sapere e non per qualche
bisogno pratico. E ne è testimonianza anche il corso
degli eventi, giacché solo quando ebbero a disposizione
tutti i mezzi indispensabili alla vita e quelli che procurano
comodità e benessere, gli uomini incominciarono a
cercare questa specie di conoscenza.

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