Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Oltre che filosofo fu grande artista: era senz' altro dotato di una grande
immaginazione e di uno spiccato senso estetico: la sua prosa è considerata
forse tra la migliori in lingua greca. Il suo stile è elegante, ironico, suggestivo.
- La Cosmologia
Vita
Platone nasce ad Atene nel 427 a. C. da una ricca famiglia aristocratica. Vive
un periodo di crisi che segna il tramonto dell' età d' oro di Pericle, il
fallimentare esperimento aristocratico dei Trenta tiranni e l' avvento di una
democrazia conservatrice che per salvaguardare le tradizioni condanna a
morte Socrate nel 399 a. C.
Platone ai tempi poco più che trentenne condanna quindi tutta la politica del
suo tempo e giunge quindi a pensare che la crisi politica di Atene sia in realtà
una crisi intellettuale dovuta al fatto che coloro che governano non siano
adatti a governare, e giunge a pensare che il genere umano non si sarebbe
mai liberato dal male se i reggitori dello stato non fossero diventati prima
filosofi.
Il dialogo e il mito
Platone è il primo filosofo dell' antichità di cui ci sono pervenute tutte le opere
che contano di 34 dialoghi e 13 lettere. Inizieremo ad analizzare la sua
dottrina partendo dai cosidetti dialoghi socratici.
In seguito visto che fare filosofia in maniera socratica significa pensare con la
propria testa, Platone fedele anche a questo insegnamento perviene
gradualmente a sviluppare le proprie idee e vi è una sorta di evoluzione della
figura di Socrate vista da Platone. Per bocca di Socrate Platone esprime il
proprio pensiero in una serie di dialoghi detti intermedi: Il Menone, il Fedone,
Il Simposio, La Repubblica.
Nell' ultima fase del suo pensiero Platone quasi sembra criticare se stesso e
la sua dottrina viene messa a dura prova nel Parmenide. Infine elabora una
teoria cosmologica nel Timeo.
Accanto alla forma dialogica Platone fa largo uso dei miti ovvero racconti
fantastici attraverso cui vengono esposti concetti e dottrine filosofiche.
Platone si serve del mito per comunicare in modo piu semplice e accessibile
le sue dottrine. Se ne serve anche per poter parlare di realta che trascendono
i limiti della ragione. L' uso del mito rende a volte di difficile interpretazione la
filosofia platonica conferendole un carattere suggestivo e inconfondibile.
Tra i miti più famosi, ricordiamo il mito dell' androgino, il mito della caverna, e
il mito del demiurgo.
Platone all' Accademia tenne anche dei corsi intorno al Bene ai suoi disepoli
senza mai darne però forma scritta. Anche della dottrina delle Idee, che può
essere ritenuta il nucleo sostanziale del suo pensiero, non diede mai una
forma compiuta, ma essa appare sullo sfondo e quasi come sottintesa in
diversi dialoghi (Cratilo, Fedone, La Repubblica),
Tale realtà deve esistere, altrimenti non si spiegherebbe perché noi pensiamo
in base a delle categorie di perfezione e di stabilità, non si spiegherebbe
insomma perché abbiamo in noi una conoscenza, un sapere immutabile e
perfetto (quale la matematica o la filosofia).
Il Bene poi non crea le idee che sono eterne ma si limita a comunicare loro la
perfezione, le organizza secondo un ordine razionale e ne permette l'
esistenza.
Platone nel mito della caverna lo paragona al sole che grazie alla sua
presenza rende possibile la vita delle cose materiali.
Poi abbiamo le idee di cose naturali come l' umanità. Per Platone viene prima
ontologicamente l' umanità dell' uomo singolo, ovvero se esso esiste è
perché esiste l' idea di umanità che è il suo modello perfetto.
Ma ciò è vero in generale per tutte le cose che dice Platone esistono solo per
partecipazione. Esse in quando copie o modelli partecipano solo alla
perfezione delle idee.
Infine abbiamo le idee delle cose artificiali che sono per così dire il tallone di
Achille di tutta la teoria Platonica (letto, sedia, tavolo, sporcizia). Ma come
può esistere una sporcizia ideale ? La difficoltà di ammettere idee di questo
genere porterà Platone, nell' ultima fase del suo pensiero, a rivedere in modo
critico la sua teoria. Cio avviene in particolare nel Parmenide dove Platone
sembra riconoscere la superiorità del filosofo eleatico che sosteneva l' unicità
dell' essere.
L' Eros platonico e la reminiscenza
Alla teoria dell' Eros sono dedicati due degli artisticamente migliori dialoghi
platonici: il Simposio e il Fedro.
Il Fedro invece si sofferma di più sul soggetto dell' amore ovvero su colui che
ricerca, desidera ed aspira alla bellezza.
Ciò ben esprime una delle caratteristiche fondamentali dell' amore ovvero il
suo essere mancanza: l' amore desidera qualche cosa che non ha ma di cui
ha bisogno.
L' amore quindi non possiede la bellezza ma la desidera: è come il filosofo
che non ha la sapienza ma aspira a possederla. La bellezza e quindi il fine, l'
oggetto dell' amore.
La bellezza ha diversi gradi a cui l' uomo può sollevarsi attraverso un lento
cammino.
Dapprima l' uomo è attratto dalla bellezza di un corpo. Poi si accorge che la
bellezza è uguale in tutti i corpi. Poi viene la bellezza dell' anima, la bellezza
delle istituzioni e delle leggi, la bellezza delle Scienze ed infine la bellezza in
sé, che è eterna, immutabile, fonte e modello di ogni altra bellezza.
Per Platone l' anima è tripartita ovvero comprende tre parti: razionale,
irascibile, concupiscibile. Essa alla morte del corpo prima di reincarnarsi
staziona in una zona intermedia tra i due mondi. Cio che accade in questa
zona viene raccontato da Platone attraverso un mito.
Platone paragona l'anima a una biga trainata da cavalli alati.
Essa è composta da tre elementi: un auriga e due cavalli, uno bianco e uno
nero.
L'auriga rappresenta l'elemento razionale, mentre i cavalli quelli irrazionali:
ciò significa che la nostra anima è per Platone costituita da elementi razionali
ed irrazionali. Dei due cavalli, uno, di colore bianco, è un destriero da corsa
ubbidiente e con spirito competitivo, l'altro, nero, è tozzo, recalcitrante ed
incapace.
E' una metafora efficace perchè è vero che guida l'auriga, ma senza i cavalli
la biga non si muove: significa che le passioni sono fondamentali per la vita.
Sta anche a significare che soltanto alla parte razionale, in quanto dotata di
sapere, spetta il governo dell'anima.
Questa è la reincarnazione una volta arrivato sulla terra, l'uomo non si ricorda
più dell'altra dimensione, e il risveglio del ricordo di essa avviene tramite la
contempazione della bellezza corporea. Essa risveglia in noi il ricordo della
bellezza ideale.
Questo meccanismo per cui conoscere è ricordare è detto reminiscenza.
Esistono per Platone delle idee innate che derivano dal contatto temporaneo
dell' anima col mondo delle idee.
(Esempio dello schiavo di Menone che grazie all' intervento maieutico di
Socrate ricorda il teorema di Pitagora)
La bellezza è una delle tante idee e filtra facilmente nel mondo sensibile
perchè tutti la possono cogliere attraverso la vista. Secondo Platone per gli
occhi degli innamorati intercorre un fluido che scorre fino al punto dove le ali
dei cavalli s'erano spezzate cosi' che si ricreano e si può tornare alla
dimensione primordiale.
L 'amato vede negli occhi di chi lo ama se stesso perchè vede riflessa la
propria bellezza. Se uno ama veramente una persona questa ai suoi occhi è
bella anche se è oggettivamente brutta.
La Repubblica
Lo stato deve quindi per forza essere diviso in classi perché in uno stato ci
sono compiti diversi che devono essere svolti da individiui diversi.
Qundi sono i filosofi ad assegnare gli individui alle diverse classi a seconda
delle loro diverse inclinazioni. Ma attenzione le classi platoniche sono diverse
dalle caste dell' induismo (sacerdoti, guerrieri ed intoccabili) in quanto vi è
mobilità sociale tra una classe e l' altra in caso di errore.
Errore possibile ma difficile perché Platone per far quadrare le cose ricorre all'
eugenetica e al comunismo.
Eugenetica: Platone per ottenere delle classi pure dice che i filosofi
dovrebbero fare in modo che le unioni e gli accopiamenti tra uomo e donna
avvenisssero solo all' interno della medesima classe. CIT: Le unioni tra uomo
e donna sono sabilite dallo stato in vista della procreazione di figli sani.
All' inizio il filosofo riceve una educazione comune con quella delle altri classi,
basata sulla musica e la ginnastica. Poi dovrà proseguire il suo itinearario
affrontando lo studio della matematica e della folosofia.
Importanza della matematica. Qui non entri chi non è matematico.
Mito della caverna. Rappresenta il cammino dell' uomo che si solleva dall'
opinione alla scienza.
Simbologia:
L' arte imitativa è di un grado più lontana dalla realtà: copia di copia.
Platone esalta invece l' arte creativa che attinge il suo modello dal mondo
delle idee.