Schopenhauer La volontà, nel suo livello più alto (uomo) sta nei
genitali mentre la ragione sta nel cervello
1.1 La volontà nella sua spinta verso l’autoconservazione provoca nel mondo una Reazione al razionalismo di Hegel: la realtà non è conflittualità permanente (per vivere distruggiamo); la razionale ma è una volontà cieca e irrazionale volontà opera cioè attraverso il conflitto e la Questo spiegherebbe il dolore e l’assurdità distruzione dell’esistenza La sua opera maggiore è Il mondo come volontà e rappresentazione, in cui è esposto il suo pensiero in 2.1 maniera organica Visione dualistica del mondo: I temi sono anticipati da Sulla quadruplice radice del - Insieme di rappresentazioni e oggetti principio di ragion sufficiente - volontà cosmica che si oggettiva in questi oggetti, e S. distingue coloro capaci ci capire e mettere in spinge il mondo alla conflittualità permanente pratica il suo pensiero, vivendo una vita diversa da Il dualismo è ripreso da Kant quella delle grandi masse: l’artista, l’asceta - il noumeno diventa volontà, realtà in senso pieno - il fenomeno diventa rappresentazione 1.2 Alcune differenze con il dualismo kantiano sono: - Il fenomeno è visto in maniera negativa come un Per S. il mondo è una “mia rappresentazione”, alla inganno, un velo di Maya quale si arriva tramite la conoscenza comune (a - Il noumeno è conoscibile attraverso l’esperienza uomini e animali; sensi e intelletto) e la conoscenza corporea scientifica (solo umana; ragione) Alla base di queste conoscenze si trova il principio di ragion sufficiente, principio per cui ogni cosa in natura 2.2 sussiste per una concatenazione causale di eventi Altre fonti di ispirazione saranno: Il principio opera si anella realtà (insieme di eventi - Platone: dualismo tra idee e realtà causali ordinati dalle scienze), sia nella conoscenza (la - Filosofia indiana dei Veda ordina in un sistema) - Filosofia di Buddha: la realtà è un’illusione che La radice del principio è costituita dai rapporti di provoca dolore; il compito della filosofia consiste nel connessione che legano gli oggetti tra loro liberare l’uomo da tale dolore La sua filosofia è inoltre: 1.3 - Stata trascurata per 30 anni circa - Facilmente accessibile a tutti S. ha una concezione materialistica, scientifica e - Pragmatica: indica in livelli diversi della vita etica, le deterministica della realtà, ma si chiede se rimane vie d’uscita dalla conflittualità permanente qualcosa al di fuori di tali concezioni Ciò che rimane fuori, e che non riguarda le cose, ma il senso delle cose, non è da ricercare in senso 3.1 teologico (S. è ateo) e nemmeno in senso idealistico La sua opera principale è formata da 4 libri che (S. disprezza tale dottrina) vengono dedicati alternamente al mondo come Ciò che rimane al di fuori del mondo naturale è la rappresentazione e al mondo come volontà cosa in sé, la volontà, il principio metafisico della Il mondo come rappresentazione è un insieme di realtà, che si sottrae a ogni causa e diventa quindi oggetti conosciuti da un soggetto, che sussistono solo inconoscibile se il soggetto li conosce La volontà si distingue dagli atti di volizione La conoscenza a sua volta è formata da due livelli: quotidiani, poiché non è individuale e non è - l’esperienza, che tramite la sensibilità fondata sulle determinata forme a priori di spazio e tempo, fa conoscere gli La volontà si rivela nell’istinto di autoconservazione oggetti come singoli La volontà si trova dentro e dietro ogni forma della - la conoscenza, che tramite l’intelletto fondato sulla realtà, dalle più basse alle più alte (materia, minerali, categoria a priori della causalità, fa conoscere le vegetali, animali, uomini) relazioni e connessioni causali tra gli oggetti Queste due tappe fanno parte della conoscenza Questo continuo desiderio inoltre è sofferenza, ed intuitiva, comune a uomini e animali, che rappresenta una volta appagato porta alla noia, che è ulteriore la conoscenza di base, senza la quale non si potrebbe sofferenza; per S. l’esistenza umana è un pendolo che parlare di nulla oscilla tra dolore e noia Dopo aver affermato che senza un occhi oche veda, gli oggetti sono solo parole, S. propone una 5.1 concezione evoluzionistica della natura, che si Gli ultimi due libri sono dedicati a: trasforma dai gradi più bassi a quelli più alti - la volontà cosmica ch senza fine rende il mondo un teatro di lotte 3.2 - le vie di liberazione dal giogo della volontà Il terzo livello di conoscenza è rappresentato dalla Le vie di liberazione sono due: ragione, qualità puramente umana, che non ha a che - L’esperienza estetica, con l’arte, precaria fare con gli oggetti ma con i concetti (astraendo o - La vita etica, graduale, più stabile riflettendo rispetto agli oggetti) La vita etica, nei suoi gradi porta al nulla, I campi d’azione della ragione sono: mostrandoci tutto l’avvicinamento di S. alle filosofie - linguaggio logica orientali, che vedevano nel nulla, il nirvana, la meta - condotta pratica virtù finale dell’itinerario umano, proponendo un percorso - sapere prima si conosceva e basta, ora si nichilistico, che non ha come scopo l’aldilà ma il nulla formulano giudizi e concetti, esiste quindi la possibilità L’esperienza estetica d’altro canto è spiegata di errore tramite la filosofia platonica: la volontà nel suo - scienza gerarchizza e organizza il sapere umano processo di oggettivazione, utilizza le idee (intese come universali platonici) da cui scaturiscono gli 4.1 oggetti multipli e mutevoli La filosofia è la più alta attività dell’essere umano; Le idee, come prima oggettivazione della volontà, essa nasce dove finisce la scienza, e non cerca ulteriori non sono ancora sottoposte a spazio, tempo e verità ma indaga sul senso del mondo, ponendo causalità; come la volontà sono uniche, eterne e fuori domande sul perché delle cose e sui loro significati dal principio di ragion sufficiente La filosofia si addentra nei confini della scienza, Per conoscere le idee non è possibile utilizzare i chiedendosi per esempio se esiste qualcosa al di fuori nostri poteri conoscitivi comuni, è dunque del mondo-rappresentazione indispensabile perdere la nostra individualità (che Questa domanda risulta essere la domanda filosofica esiste solo grazie a tempo, spazio e causalità) per eccellenza, alla quale, secondo Kant, non si poteva fondendoci con l’idea stessa dare risposta razionale A questo punto avviene un’esperienza di tipo mistico, in cui l’uomo si fonde con l’idea trovandosi in 4.2 una sospensione della condizione comune di esistenza Mentre per Kant non si poteva rispondere razionalmente alla domanda: esiste altro oltre il 5.2 fenomeno? Per S. la risposta è fattibile Il genio, l’artista, tramite la soppressione L’identità del corpo come noumeno oggettivato non dell’individualità, l’esperienza mistica e la è dimostrabile (non è qualcosa che sottostà a tempo, contemplazione estetica arriva a fondersi con l’idea spazio e causalità), ma è una verità immediata e Questa speciale conoscenza adoperata è l’arte, indubitabile l’opera del genio, che riproduce le idee con diversi Con S. il corpo per la prima volta entra a far parte materiali (arti figurative, poesia, musica) della considerazione filosofica: soltanto grazie al corpo L’esperienza dell’arte permette inoltre di sottrarre si può conoscere la volontà, il noumeno del corpo momentaneamente ogni volontà: se vedo una mela Al di là del corpo fenomenico, noi siamo dotati si un reale ne godo solo se posso appropriarmene corpo noumenico, una volontà conoscibile in maniera (mangiandola), se vedo una mela dipinta ne godo immediata, che ci spinge a muoverci, desiderare e perché posso contemplare la sua realtà ideale vivere sottraendomi momentaneamente da ogni volontà L’arte viene infine gerarchizzata da S. che vede 6.3 nell’architettura lo stadio più basso, e nella poesia La giustizia è il riconoscimento di una sfera di quello più alto; la musica occupa infine una posizione interessi e di diritti che non devono essere lesi, è il particolare: essa non riproduce idee ma è primo passo che limita lo strapotere delle volontà di riproduzione della stessa volontà vivere, squarciando il velo di Maya e facendoci aprire gli occhi su questo mondo insensato 6.1 Al diritto seguono poi altre fasi del cammino etico, L’esperienza dell’arte, pur liberandoci dal mondo e che hanno come bussola il detto degli scritti Veda della volontà, è qualcosa di eccezionale, poiché: “Questo sei tu”, nel senso che iniziamo a vedere gli - riguarda pochi esseri umani altri come noi stessi, accomunati da un destino di - è un’esperienza temporanea sofferenza e dolore; segue quindi: Per la liberazione definitiva bisogna rivolgersi alla L’amore, qualcosa in più del riconoscere i diritti, che sfera dell’agire e della condotta individuale è un dono che si fa verso gli altri, il sacrificarsi per chi La teoria della’gire umano, di derivazione orientale, si ama propone una dinamica conflittuale tra: La compassione, qualcosa in più dell’amore, che non - la volontà, come volontà di vivere è sacrificio per chi si ama, ma per tutti i nostri simili, è - la conoscenza, che in alcuni casi nega la volontà quindi amore universalizzato S. muove la sua teoria su forti basi pessimistiche che L’astinenza sessuale, che non è limitare la nostra vede nel dolore l’essenza della vita: la volontà, che volontà di vivere per gli altri, ma è negarla, rifiutando empiricamente si considera libera, si scontra l’atto di procreazione e conservazione della specie quotidianamente con la necessità della natura, che L’ascesi e la santità non tiene conto dei desideri umani 6.4 6.2 Ascesi, negazione della volontà di vivere, no più solo La volontà umana si manifesta in maniera più negli impulsi di sopravvivenza ma anche nei bisogni profonda nella sfera sessuale, nella quale si esplica la indotti dalla volontà di vivere (mangiare, vestirsi, volontà di vivere e conservarsi ripararsi); povertà volontaria, digiuno, gioia per la Le parti genitali sono soggette a volontà e sottratte a morte conoscenza, questo le rende il polo della volontà, L’ascesi non è volontà suicida, quest’ultima infatti è opposto a quello della conoscenza che risiede nel spinta dalla volontà e nasce dalla disperazione cervello Santità, ascesi dalla quale non si può più tornare La volontà di vivere, la nostra essenza, si manifesta indietro, via della negazione definitiva della volontà come condizione naturale umana, che ci spinge a Ascesi e volontà possono essere esperienze vivere, sopravvivere, conservarsi religiose, ma non devono esserlo necessariamente; Tale condizione che ci spinge a fare ciò è l’egoismo, non è la credenza ma la condotta ad attestare la che non è condannabile, dato che non porta santità (idea presa dal Buddhismo) automaticamente ad offesa o lesione altrui, ma che lo Ascesi e santità portano alla negazione più alta e diventa quando tocca gli interessi degli altri totale della volontà, e di conseguenza della sua Quando ciò accade, gli altri hanno una reazione oggettivazione nella rappresentazione, arrivando così legittima a difendere la propria volontà di vivere al nulla L’intervento della conoscenza di fronte alla lotta di La via proposta è quindi fortemente nichilistica: con tutti contro tutti per la sopravvivenza, porta ad una la soppressione della volontà si sopprime il fenomeno, progressiva limitazione del potere della volontà le forme di spazio e tempo, e infine soggetto e oggetto; se non c’è più volontà non c’è più mondo